Papa Paolo VI: differenze tra le versioni
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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Paolo VI
|immagine =
|didascalia =
|stemma = C o a Paulus VI.svg
|titolo = 262º papa della Chiesa cattolica
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{{Santo
|nome = San Paolo VI
|immagine = Paulus VI, by Fotografia Felici, 1969.jpg
|didascalia = Paolo VI nel 1969
|note = Papa
|nato = [[Concesio]], 26 settembre [[1897]]
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|ricorrenza = [[29 maggio]]<br />[[30 maggio]] ([[rito ambrosiano]])
|attributi = Stola, pastorale
|patrono di = [[Concesio]]
}}
{{Bio
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|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Paolo 06
|PostCognomeVirgola = in [[lingua latina|latino]]: ''Paulus PP. VI''
|PreData = nato '''Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini''' |Sesso = M
|LuogoNascita = Concesio
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|Attività3 = arcivescovo cattolico
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato il 262º [[
}}
Beatificato nel [[2014]],<ref name="Promulgazione Decreti Congregazione Cause Santi">{{cita web|url=http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2014/05/10/0338/00743.html|titolo=Promulgazione di Decreti della Congregazione delle Cause dei Santi|data=10 maggio 2014}}</ref> fu proclamato santo il 14 ottobre [[2018]] da [[papa Francesco]].<ref>{{cita web|url=http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/05/19/0369/00800.html|titolo=Concistoro per il voto su alcune cause di Canonizzazione|data=19 maggio 2018}}</ref>
== Biografia ==
=== Infanzia e formazione ===
[[File:Casa natale di Paolo VI a Concesio.jpg|thumb|left|Facciata della casa dei Montini a [[Concesio]], dove nacque Giovanni Battista]]
[[File:Francesco, Giovanni Battista e Lodovico Montini.jpg|thumb|left|I tre fratelli Montini. Da sinistra
Giovanni Battista Montini nacque il 26 settembre [[1897]] a [[Concesio]], un piccolo paese all'imbocco della [[Val Trompia]], a nord di [[Brescia]], dove la famiglia Montini, di estrazione [[borghesia|borghese]], aveva una casa per le ferie estive. I genitori, l'[[avvocato]] [[Giorgio Montini]] e sua moglie Giuditta Alghisi (appartenente alla piccola nobiltà rurale locale), si erano sposati nel [[1895]]. Era il secondo di tre figli: i suoi fratelli furono [[Lodovico Montini|Lodovico]],
Venne battezzato il 30 settembre 1897, medesimo giorno in cui morì [[Teresa di Lisieux]]
Nel [[1903]] venne iscritto come studente esterno (a causa della cagionevole salute) nel collegio "Cesare Arici" di [[Brescia]], retto dai padri [[Gesuiti]]. In questa medesima scuola, frequentò fino al liceo classico, partecipando attivamente ai gruppi giovanili degli oratoriani di [[Chiesa di Santa Maria della Pace (Brescia)|Santa Maria della Pace]].
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=== Ordinazione sacerdotale ===
[[File:p8.jpg|thumb|left|Giovanni Battista Montini
[[File:MontiniMay291920.jpg|thumb|Il futuro Paolo VI il giorno dell'[[ordinazione presbiterale]]]]
[[File:Righetti.jpg|thumb|Don Giovanni Battista Montini con [[Maria De Unterrichter Jervolino|Maria De Unterrichter]] e [[Igino Righetti]]]]
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Nel novembre dello stesso anno si trasferì a [[Roma]] dove si iscrisse ai corsi di [[Diritto civile]] e di [[Diritto canonico]] alla [[Pontificia Università Gregoriana]] e a quelli di Lettere e filosofia all'Università statale oltre, su richiesta di [[Giuseppe Pizzardo]], a entrare nell'''[[Accademia dei Nobili Ecclesiastici]]''.
Nel [[1923]], sempre su consiglio di Pizzardo, viene avviato agli studi diplomatici presso la [[Pontificia accademia ecclesiastica]], collaborando tra gli altri con [[Francesco Borgongini Duca]], [[Alfredo Ottaviani]], [[Carlo Grano]], [[Domenico Tardini]] e [[Francis Spellman]]. Iniziò così la sua collaborazione con la Segreteria di Stato, per volere di [[papa Pio XI]], dovette perciò rinunciare all'esperienza parrocchiale che egli avrebbe voluto perseguire e che non sperimentò mai nella sua vita. Fu inviato a [[Varsavia]] per cinque mesi (giugno-ottobre 1923) come addetto alla [[nunziatura apostolica]]. Continuò a finanziare anche a distanza le opere della Biblioteca Morcelliana di Brescia, focalizzata nella promozione di una "cultura cristiana ispirata".<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.morcelliana.it/eng/MENU_NUOVO/OUR_HISTORY/67551.html|titolo=Our History|editore=Morcelliana
=== Esperienza diplomatica in Polonia ===
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=== Incarico nella FUCI ===
Nell'ottobre [[1925]] fu nominato assistente ecclesiastico nazionale della [[Federazione universitaria cattolica italiana|FUCI]]. Collaborò con il presidente nazionale [[Igino Righetti]], che era stato nominato nello stesso anno, e i due si trovarono ad agire in un iniziale clima di diffidenza, rasserenatosi solo col tempo, tra studenti che vedevano con sospetto la nuova dirigenza imposta forzosamente dalle gerarchie<ref name="EdP"/>. Montini sperimentò ben presto le resistenze opposte da alcuni ambienti della
Montini profuse un attivo impegno nella FUCI con un'azione di profonda riorganizzazione della Federazione. Divenne così il bersaglio privilegiato delle accuse e denunce degli ambienti ecclesiastici ostili. La situazione degenerò al punto tale da convincerlo, a malincuore, a rinunciare all'incarico. Le dimissioni, presentate in febbraio, furono accettate e formalizzate il mese successivo<ref name="EdP"/>. Motivò la sua scelta con la difficoltà di conciliare quel ruolo con gli impegni, in effetti sempre crescenti, in Segreteria di Stato<ref name="EdP">[[Giovanni Maria Vian]], {{cita testo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-vi_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/|titolo=Paolo VI}}, in ''[[Enciclopedia dei Papi]]'' (2010)</ref>.
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Il 1º novembre [[1954]], dopo la morte di [[Alfredo Ildefonso Schuster]], [[Papa Pio XII|Pio XII]] lo nominò [[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]]. A molti questo parve un allontanamento dalla [[Curia romana]], perché improvvisamente Montini venne estromesso dalla Segreteria di Stato e assegnato all'arcidiocesi ambrosiana per precise disposizioni di papa Pacelli<ref>Tra l'altro è da notare che nemmeno nel [[Concistoro]] del [[1953]] i due sostituti alla [[Segreteria di Stato della Santa Sede|Segreteria di Stato]], Montini e [[Domenico Tardini]], erano stati nominati cardinali.</ref>.
Non esistono dati storicamente certi per interpretare questa decisione del Pontefice; ci fu chi parlò di “esilio” dalla Santa Sede, dando dunque una connotazione negativa alle disposizioni di papa Pacelli, però questa ipotesi non è l'unica né la più attendibile: il filosofo [[Jean Guitton]] ne parla in altri termini
Montini fu consacrato vescovo il 12 dicembre nella [[basilica di San Pietro in Vaticano]] dal cardinale [[Eugène Tisserant]], co-consacranti [[Giacinto Tredici]], vescovo di Brescia e Domenico Bernareggi, vicario capitolare di Milano. Il 6 gennaio [[1955]] [[Presa di possesso|prese possesso]] dell'arcidiocesi.
Come
[[File:p17.jpg|thumb|Mons. Giovanni Battista Montini con un bambino]]
Nei primi mesi del suo episcopato a Milano, esperienza che lo formò e lo segnò profondamente, Montini mostrò grande interesse per le condizioni dei lavoratori e personalmente si preoccupò di contattare unioni e associazioni nel campo oltre a tenere conferenze e relazioni sul tema. Credendo che le chiese non fossero solo strutture architettoniche ma che necessitassero di un vero corpo dato dalle anime che le animano, iniziò la costruzione di oltre 100 nuovi luoghi di culto nella regione.<ref>Peter Hebblethwaite, ''Paul VI: The First Modern Pope.'', Paulist Press, 1993, ISBN 0-8091-0461-X, p. 266</ref>
A Milano disse più volte di considerarsi un liberale, chiedendo con forza ai cattolici di non amare unicamente quanti abbracciavano la loro fede, ma anche gli scismatici, i protestanti, gli anglicani, gli indifferenti, i musulmani, i pagani, gli atei.<ref>Peter Hebblethwaite, ''Paul VI: The First Modern Pope.'', Paulist Press, 1993, ISBN 0-8091-0461-X, p.273</ref> Intraprese a questo scopo delle relazioni amichevoli con un gruppo di chierici anglicani in visita alla cattedrale milanese nel [[1957]] e continuò poi una fitta corrispondenza con [[Geoffrey Francis Fisher]], [[
[[File:Cardenal Montini.jpg|thumb|left|L'arcivescovo Montini in [[Piazza del Duomo (Milano)|Piazza del Duomo]] a [[Milano]]]]
Durante il periodo di reggenza della cattedra episcopale milanese, Montini divenne noto come uno dei membri più progressisti della gerarchia cattolica. L'arcivescovo intraprese nuovi metodi per la cura pastorale che a sua detta erano necessari per un'accurata riforma. Utilizzò la propria autorità per assicurarsi che le riforme liturgiche volute da [[Papa Pio XII|Pio XII]] fossero portate a compimento anche a livello locale anche attraverso mezzi di comunicazione nuovi per l'epoca: grandi manifesti affissi per le vie di Milano e provincia annunciarono la cosiddetta "Grande missione di Milano": 1 000 voci avrebbero parlato al popolo dal 10 al 24 novembre 1957, coinvolgendo così circa 300 religiosi, 83 preti, 18 vescovi, oltre a diversi cardinali e laici che tennero circa 7 000 omelie durante quel periodo in 302 sedi di predicazione
L'obiettivo era quello di reintrodurre la fede in una città che a causa di molti eventi e del relativismo moderno aveva perso il senso della religione. L'arcivescovo disse a tal proposito "Se solo noi potessimo dire Padre Nostro sapendo cosa significhi, noi capiremmo dunque la fede cristiana."<ref>Peter Hebblethwaite, ''Paul VI: The First Modern Pope.'', Paulist Press, 1993, ISBN 0-8091-0461-X, p. 276</ref>
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[[Papa Pio XII|Pio XII]] convocò a Roma nell'ottobre del 1957 l'arcivescovo Montini perché questi gli riferisse di tale sua nuova attività; fu quella l'occasione, per il prelato milanese, di presentare al pontefice il Secondo Congresso Mondiale per l'Apostolato Laico. Già come vice-segretario di Stato, aveva lavorato infatti all'unificazione delle organizzazioni del mondo laicale in 58 nazioni, rappresentanti 42 organizzazioni nazionali. "Apostolato - scriveva Montini a tal proposito - significa amore. Noi ameremo tutti, specialmente quanti hanno bisogno di aiuto... Ameremo il nostro tempo, la nostra tecnologia, la nostra arte, i nostri sport, il nostro mondo."<ref>Andrea Lazzarini, ''Paolo VI, Profilo di Montini'', Casa Editrice Herder, cit. in ''Papst Paul VI'', Freiburg, ed. Herder, 1964, p. 63</ref>
===
[[File:Coat_of_arms_of_Giovanni_Battista_Montini.svg|thumb|left|Stemma cardinalizio di Giovanni Battista Montini]]
[[File:Montini 1959.jpg|thumb|Il cardinale Montini parla ai fedeli riuniti nella [[chiesa di San Carlo al Lazzaretto]], a Milano, il 6 novembre 1959]]
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Milano, 1962) - BEIC 6356260 (retouched).tif|thumb|Montini all'inaugurazione della nuova sede della [[Riunione Adriatica di Sicurtà|RAS]], Milano, 1962. Foto di [[Paolo Monti]]]]
Montini fu il primo [[cardinale]] creato da [[Papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]], nel Concistoro del 15 dicembre [[1958]]. Avevano avuto stretti rapporti di collaborazione quando erano entrambi arcivescovi, come testimonia una lettera inviata da Roncalli a Montini nel giorno della sua consacrazione episcopale:
{{Citazione|Compiremo insieme il ''sacramentum voluntatis Christi'' di [[san Paolo]] ({{passo
Come cardinale, Montini viaggiò in Africa (1962), dove visitò il [[Ghana]], il [[Sudan]], il [[Kenya]], il [[Repubblica Democratica del Congo|Congo]], la [[Rhodesia]], il [[Sudafrica]] e la [[Nigeria]]. Di ritorno da questa esperienza, Giovanni XXIII gli diede udienza privata per
Il breve ma intenso pontificato di [[Papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]] vide Montini attivamente coinvolto, soprattutto come membro della commissione preparatoria del [[Concilio Vaticano II]], aperto con una solenne celebrazione l'11 ottobre [[1962]]. Il Concilio però si interruppe il 3 giugno [[1963]] per la morte di papa Roncalli, malato da qualche mese.
===
{{vedi anche|Conclave del 1963}}
{{Approfondimento
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}}
[[File:Paulus VI crowned by cardinal Ottaviani.jpg|thumb|left|30 giugno [[1963]]: il cardinale [[Alfredo Ottaviani]] incorona Sommo Pontefice Paolo VI]]
[[File:Second Vatican Council by Lothar Wolleh 001.jpg|thumb|Paolo VI al [[Concilio Vaticano II]]. Foto di [[Lothar Wolleh]]]]
[[File:
Dopo il decesso di papa Giovanni XXIII, Montini era visto
L'arcivescovo di Milano non veniva identificato né come una personalità di sinistra né come una personalità di destra, né era visto come un riformatore radicale, a differenza di altri cardinali papabili, come il progressista [[Giacomo Lercaro]], di [[Bologna]], o il conservatore [[Giuseppe Siri]], di [[Genova]]. Per tali motivi era percepito come la persona più adatta per continuare il [[Concilio Vaticano II]], i cui lavori erano già stati intrapresi sotto il pontificato di Giovanni XXIII.
Montini venne eletto papa al sesto ballottaggio del conclave, il 21 giugno, e scelse il nome di Paolo VI. Quando il decano del Collegio dei Cardinali [[Eugène Tisserant]] gli chiese se accettasse o meno la sua elezione, Montini
Quando la fumata bianca emerse dal camino della Cappella Sistina alle 11:22, il cardinale [[Alfredo Ottaviani]], nel ruolo di [[Cardinale protodiacono|Protodiacono]], annunciò l'elezione di Montini. Il nuovo papa apparve alla loggia centrale della [[Basilica di San Pietro]], impartendo la tradizionale benedizione ''[[Urbi et Orbi]]''. L'incoronazione si svolse in [[piazza San Pietro]] la sera di domenica 30 giugno.
Due giorni dopo la sua elezione, ricevette la visita di [[John Fitzgerald Kennedy]]<ref name=":0">{{cita
Paolo VI incontrò subito i sacerdoti della sua nuova diocesi. Egli spiegò loro come a Milano egli avesse iniziato il dialogo con il mondo moderno e chiese loro di prendere contatto con tutte le persone che avessero incontrato nella loro vita. Sei giorni dopo la sua elezione egli annunciò per questo scopo la riapertura del concilio, prevista già per il 29 settembre 1963. In un messaggio radio al mondo, Paolo VI richiamò alcune delle virtù dei suoi predecessori, la forza di [[Papa Pio XI|Pio XI]], la saggezza e l'intelligenza di [[Papa Pio XII|Pio XII]] nonché l'amore di [[Papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]]. Tra i suoi obiettivi per dialogare con il mondo pose anche la riforma del [[diritto canonico]] e il miglioramento della pace sociale e della giustizia nel mondo. L'unità della cristianità fu uno dei suoi principali impegni come pontefice.
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Di grande rilievo fu la sua scelta di rinunciare, nel [[1964]], all'uso della [[tiara]] papale, mettendola in vendita per aiutare, con il ricavato, i più bisognosi. Il cardinale [[Francis Joseph Spellman]], [[arcidiocesi di New York|arcivescovo di New York]], la acquistò con una sottoscrizione che superò il milione di dollari, e da allora è conservata nella [[Basilica del santuario nazionale dell'Immacolata Concezione|basilica dell'Immacolata Concezione]] di [[Washington]].
Particolarmente significativo fu il suo primo viaggio, in [[Terra santa]] nel gennaio 1964. Per la prima volta un pontefice
In occasione di questa visita Montini abbracciò il patriarca ortodosso di Costantinopoli [[Atenagora di Costantinopoli|Atenagora I]], recatosi anch'egli in Palestina appositamente per questo incontro.
Il colloquio<ref>Alle 21:30 del 5 gennaio 1964 nella Delegazione apostolica di Gerusalemme ha luogo il primo incontro con il patriarca di Costantinopoli. Il colloquio avrebbe dovuto essere riservato, ma fu ripreso e registrato dai microfoni della Rai che per un disguido non furono spenti. Cfr. {{cita
=== Completamento del Concilio Vaticano II ===
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Il Papa ricordò ai padri conciliari che solo alcuni anni prima Pio XII aveva emesso l'enciclica ''[[Mystici Corporis Christi]]'' sul corpo mistico di Cristo. Egli chiese dunque a loro non di ripetere o creare nuove definizioni dogmatiche, ma di spiegare in parole semplici come la Chiesa vede sé stessa. Ringraziò pubblicamente i rappresentanti delle altre comunità della Chiesa e domandò perdono per le divisioni che la Chiesa cattolica aveva creato nei secoli. Sottolineò anche come molti vescovi orientali non potessero prendere parte ai lavori del Concilio, perché non avevano ottenuto il permesso da parte dei loro governi.
Paolo VI aprì la terza sessione del Concilio il 14 settembre 1964 con un discorso ai padri conciliari ribadendo l'importanza del testo finale del Concilio come linea guida della
Quando il Concilio discusse del ruolo dei vescovi nel papato, Paolo VI inviò una ''[[Nota Praevia]]'' confermando il primato del papato sui vescovi, un passo che da alcuni venne giudicato come un'interferenza nei lavori del Concilio. I vescovi americani fecero pressione per la libertà religiosa, ma Paolo VI ribadì queste condizioni per un perfetto ecumenismo. Il papa concluse la sessione il 21 novembre 1964, con il pronunciamento formale di Maria come Madre della Chiesa.
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Durante l'ultima fase del Concilio, Paolo VI annunciò l'apertura dei processi di canonizzazione dei suoi due immediati predecessori, papa Pio XII e papa Giovanni XXIII. Il 7 dicembre [[1965]] fu letta, nell'ambito del [[Concilio Vaticano II]], la [[Dichiarazione comune cattolico-ortodossa del 1965|Dichiarazione comune cattolico-ortodossa]] che revocava le reciproche scomuniche tra le due confessioni, al fine di una riconciliazione tra la Chiesa romana e la [[Chiesa ortodossa]]. Il concilio venne concluso il giorno dopo, 8 dicembre 1965, festa dell'[[Immacolata Concezione]].
===
Concluso il Concilio l'8 dicembre [[1965]], si aprì però un periodo difficilissimo per la [[Chiesa cattolica]], che si trovò in un periodo storico e culturale di forte antagonismo tra i difensori di un cattolicesimo tradizionale che attaccavano gli innovatori accusandoli di diffusione di ideologie [[marxismo|marxiste]], [[laicismo|laiciste]] e [[anticlericalismo|anticlericali]]. La stessa società civile era attraversata da forti scontri e contrasti politici e sociali, che sfoceranno nel [[sessantotto]] in quasi tutto il mondo occidentale. Celebre in questo senso la frase del papa: «Aspettavamo la primavera, ed è venuta la tempesta».
Nel [[1966]] Paolo VI abolì, dopo quattro secoli
Il tema del [[celibato sacerdotale]], sottratto al dibattito della quarta sessione del
Paolo VI rivoluzionò le elezioni papali e
Nell'''Ecclesiae Sanctae'', il suo ''[[motu proprio]]'' del 6 agosto 1966, invitò tutti i vescovi a considerare la possibilità del pensionamento dopo il compimento del settantacinquesimo anno di età.<ref>{{Cita web
Paolo VI conosceva bene la curia romana, avendovi lavorato dal 1922 al 1954. Egli decise dunque di condurre le proprie riforme passo dopo passo, anziché di getto. Il 1º marzo 1968, promosse una regolamentazione della curia, processo già iniziato da Pio XII e continuato da Giovanni XXIII. Il 28 marzo, con la ''Pontificalis Domus'', e con altre costituzioni apostoliche negli anni successivi, rinnovò l'intera curia, riducendo la burocrazia
Nel 1968, col [[motu proprio]] ''[[Pontificalis Domus]]'', abolì molte delle vecchie funzioni della nobiltà romana alla corte papale, con l'eccezione dei ruoli dei [[Principe assistente al Soglio pontificio|principi assistenti al Soglio pontificio]]. Abolì inoltre la [[Guardia Palatina]] e la [[Guardia nobile]]: la [[Guardia Svizzera]] restò l'unico corpo militare in Vaticano.
=== 1968:
{{vedi anche|Humanae Vitae}}
[[File:montini1.jpg|thumb|left|Paolo VI bacia un [[Gesù bambino]] durante la notte di Natale]]
Riga 275 ⟶ 279:
Paolo VI non mancò di smentire quelle posizioni che volevano attribuire al suo operato un tono dubbioso, amletico o malinconico, asserendo che:
{{Citazione|È contrario al genio del cattolicesimo, al regno di Dio, indugiare nel dubbio e nell'incertezza circa la dottrina della fede}}
=== Riforma liturgica ===
{{Vedi anche|Riforma liturgica del rito romano#La riforma del Concilio Vaticano II}}
La [[Riforma liturgica del rito romano|riforma della liturgia]] nel corso del XX secolo era stata uno dei punti cardine fortemente voluti già da Pio XII nella sua enciclica ''[[Mediator Dei]]''. Nel 1951 e nel 1955, i riti della [[Settimana santa]] erano stati sottoposti a revisione. Durante il pontificato di Pio XII, fu permesso l'uso della lingua volgare nei battesimi, nei funerali e in altri eventi. Il Concilio Vaticano II, non apportò modifiche al [[Messale Romano]], ma nella costituzione ''[[Sacrosanctum Concilium]]'' richiese una «riforma generale»<ref>{{cita testo|url=http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium_it.html|titolo=''Sacrosanctum Concilium''|postscript=nessuno}}, 21</ref>.
[[File:Paolo VI con il medico Alfeo Rettore.jpg|thumb|Paolo VI celebra la messa in occasione della giornata missionaria mondiale nel 1971]]
Nella suddetta costituzione, i padri tracciarono i principi generali della riforma: in essa si chiedeva che fossero tolte le duplicazioni presenti nei riti, fosse introdotto un numero maggiore di brani scritturali e una qualche forma di "preghiera dei fedeli",<ref>{{cita testo|url=http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium_it.html|titolo=''Sacrosanctum Concilium''|postscript=nessuno}}}, 53</ref> Si chiedeva: "L'uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini. Dato però che, sia nella messa che nell'amministrazione dei sacramenti, sia in altre parti della liturgia, non di rado l'uso della lingua nazionale può riuscire di grande utilità per il popolo, si conceda alla lingua nazionale una parte più ampia, specialmente nelle letture e nelle ammonizioni, in alcune preghiere e canti". E si affidava "alla competente autorità ecclesiastica territoriale" (la [[conferenza episcopale]]) la decisione "circa l'ammissione e l'estensione della lingua nazionale".<ref>{{cita testo|url=https://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium_fr.html|titolo=''Sacrosanctum Concilium''|postscript=nessuno}}}, 36</ref> Riguardo alla musica liturgica, si dichiarò: "La Chiesa riconosce il [[canto gregoriano]] come canto proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale. Gli altri generi di musica sacra, e specialmente la [[polifonia]], non si escludono affatto dalla celebrazione dei divini uffici, purché rispondano allo spirito dell'azione liturgica, a norma dell'art. 30" (articolo che riguarda la partecipazione attiva dei fedeli).<ref>{{cita testo|url=http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium_it.html|titolo=''Sacrosanctum Concilium''|postscript=nessuno}}}, 116</ref>
La notte di [[Natale]] del [[1968]] Paolo VI si recò a [[Taranto]] e celebrò la messa di mezzanotte nelle [[Acciaierie di Taranto|acciaierie dell'Italsider]]: fu la prima volta che la messa di Natale venne celebrata in un impianto industriale (evento documentato dal breve filmato di [[Franco Morabito]] intitolato ''[[L'acciaio di Natale]]''<ref>Ritrasmesso da [[Blob (programma televisivo)|Blob]] il 25 dicembre 2012</ref>). Con questo gesto il pontefice volle rilanciare l'amicizia tra Chiesa e mondo del lavoro in tempi difficili.
Nella costituzione conciliare ''Sacrosanctum Concilium'' il Concilio Vaticano II aveva chiesto al Papa di rivedere le norme e i testi liiturgici del rito romano. Fra le revisioni da lui compiute ci sono stati:
* i riti dell'ordinazione di un diacono, un sacerdote e un vescovo<ref>''[https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19680618_pontificalis-romani.html Pontificalis Romani]''</ref><ref>[https://www.vatican.va/content/paul-vi/la/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19680618_pontificalis-romani.html {{la}}''Pontificalis Romani'']</ref> (18 giugno 1968);
* il [[Calendario romano generale]]<ref>''[https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/motu_proprio/documents/hf_p-vi_motu-proprio_19690214_mysterii-paschalis.html Mysterii paschalis]''</ref><ref>{{la}} [https://www.vatican.va/content/paul-vi/la/motu_proprio/documents/hf_p-vi_motu-proprio_19690214_mysterii-paschalis.html ''Mysterii paschalis'']</ref> (14 febbraio 1969);
* il ''Messale Romano rinnovato a norma del decreto del Concilio Ecumenico Vaticano II''<ref>[https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19690403_missale-romanum.html ''Missale Romanum'']</ref><ref>{{la}}[https://www.vatican.va/content/paul-vi/la/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19690403_missale-romanum.html ''Missale Romanum'']</ref> (3 aprile 1969);
* il rito del battesimo dei bambini<ref>[http://www.cultodivino.va/content/cultodivino/it/rivista-notitiae/indici-annate/1969/47.html ''Ordo baptismi parvulorum'']</ref> (15 maggio 1969);
* il rito funebre<ref>{{Cita web |url=http://www.cultodivino.va/content/cultodivino/it/rivista-notitiae/indici-annate/1969/49.html |titolo=''Ordo exsequiarum'' |accesso=17 agosto 2021 |dataarchivio=15 agosto 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210815222105/http://www.cultodivino.va/content/cultodivino/it/rivista-notitiae/indici-annate/1969/49.html |urlmorto=sì }}</ref> (15 agosto 1969);
* il rito della professione di una religiosa<ref>{{Cita web |url=http://www.cultodivino.va/content/cultodivino/it/rivista-notitiae/indici-annate/1970/53.html |titolo=''Ordo professionis religiosae'' |accesso=17 agosto 2021 |dataarchivio=15 agosto 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210815222241/http://www.cultodivino.va/content/cultodivino/it/rivista-notitiae/indici-annate/1970/53.html |urlmorto=sì }}</ref> (2 febbraio 1970);
* la ''[[Liturgia delle ore|Liturgia Horarum]]'', in successione al ''[[Breviarium Romanum]]''<ref>''[https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19701101_laudis-canticum.html Laudis canticum]''</ref><ref>{{la}} [https://www.vatican.va/content/paul-vi/la/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19701101_laudis-canticum.html ''Laudis canticum'']</ref> (1º novembre 1970);
* il rito del sacramento della [[cresima]]<ref>''[https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19710815_divina-consortium.html Divinae consortium naturae]''</ref><ref>{{la}}[https://www.vatican.va/content/paul-vi/la/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19710815_divina-consortium.html ''Divinae consortium naturae'']</ref> (15 agosto 1971);
* la disciplina della prima tonsura, degli ordini minori e del suddiaconato<ref>[https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/motu_proprio/documents/hf_p-vi_motu-proprio_19720815_ministeria-quaedam.html ''Ministeria quaedam'']</ref><ref>{{La}}[https://www.vatican.va/content/paul-vi/la/motu_proprio/documents/hf_p-vi_motu-proprio_19720815_ministeria-quaedam.html ''Ministeria quaedam'']</ref> (15 agosto 1972);
* il rito dell'[[unzione degli infermi]]<ref>''[https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19721130_sacram-unctionem.html Sacram unctionem Infirmorum]''</ref><ref>{{La}}[https://www.vatican.va/content/paul-vi/la/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19721130_sacram-unctionem.html ''Sacram unctionem Infirmorum'']</ref> (30 novembre 1972).
=== Attentato ===
Il 27 novembre [[1970]], nel corso del viaggio nel [[Sud-est asiatico]], appena atterrato all'aeroporto di [[Manila]], capitale delle [[Filippine]], il pontefice fu vittima di un attentato da parte del pittore [[bolivia]]no [[Benjamín Mendoza y Amor Flores]], il quale si scagliò contro Paolo VI brandendo un [[kriss]] e riuscì a ferirlo al costato, per poi essere bloccato dal pronto intervento del segretario personale [[Pasquale Macchi]], che evitò il peggio<ref>{{cita testo|url=http://www.chiesadimilano.it/arcivescovo/vescovi-precedenti/giovanni-battista-montini-1954-1963/paolo-vi-e-la-sua-citt-1.10612|titolo=Intervista a Pasquale Macchi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150416134619/http://www.chiesadimilano.it/arcivescovo/vescovi-precedenti/giovanni-battista-montini-1954-1963/paolo-vi-e-la-sua-citt-1.10612 }}</ref>.
Le due magliette insanguinate indossate dal Papa al momento dell'attentato sono conservate in due reliquiari realizzati dalla scuola di arte sacra [[Beato Angelico]] di [[Milano]] e sono state donate una all'[[arcidiocesi di Milano]] e l'altra a quella di [[Diocesi di Brescia|Brescia]], la quale è stata esposta durante la cerimonia della sua beatificazione<ref>{{cita web|url=http://www.diocesi.brescia.it/diocesi/varie/documenti/reliquiari_beato_paolo_vi.pdf|titolo=Reliquiari del Beato Paolo VI|accesso=19 ottobre 2014|dataarchivio=6 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150606121551/http://www.diocesi.brescia.it/diocesi/varie/documenti/reliquiari_beato_paolo_vi.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/paolo-vi-paul-vi-pablo-vi-36988/|titolo=Vatican Insider 14 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=https://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_17/beatificazione-paolo-vi-esposta-come-reliquia-sua-maglia-insanguinata-84a6a616-55f0-11e4-8d72-a992ad018e37.shtml|titolo=Beatificazione Paolo VI: esposta come reliquia una sua maglia insanguinata}}</ref>.
Nella [[cattedrale]] di [[Manila]] è conservata la croce astile (opera dello scultore [[Felice Mina]]) dono di Sua Santità in segno di riconoscimento.
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[[File:Paolo VI e Luciani.jpg|thumb|Paolo VI in visita a [[Venezia]] nel [[1972]] con il [[patriarca (cristianesimo)|patriarca]] [[Papa Giovanni Paolo I|Albino Luciani]] (poi divenuto pontefice con il nome di Giovanni Paolo I). Da notare la [[Stola (paramento liturgico)|stola]] papale posta sulle spalle del patriarca da Paolo VI poco prima]]
[[File:Paulaudenece1977.jpg|thumb|Paolo VI nel 1977]]
Il 4 ottobre 1970 Paolo VI proclamò [[dottore della Chiesa]] [[Caterina da Siena|santa Caterina da Siena]], prima donna nella storia della Chiesa a ricevere questo titolo.
Il 16 settembre del [[1972]] Paolo VI fece una breve [[visita pastorale]] a [[Venezia]], durante la quale incontrò l'allora patriarca [[Albino Luciani]] e celebrò la messa in [[piazza San Marco]]. Al termine della celebrazione papa Montini si tolse la [[Stola (paramento liturgico)|stola]] papale, la mostrò alla folla e davanti alla piazza, con un gesto che sembrava quello di un'investitura, la mise sulle spalle del patriarca Luciani, visibilmente imbarazzato. Il gesto del Pontefice non fu ripreso dalle telecamere, che avevano già chiuso il collegamento, ma fu documentato da numerose fotografie. Quell'anno celebrò anche la messa di Natale a [[Ponzano Romano|Ponzano]] tra i minatori, rispondendo a un invito del parroco.
Il 24 dicembre [[1974]] Paolo VI inaugurò l'[[Giubileo del 1975|Anno santo del 1975]], la cui dedica fu "Rinnovamento e Riconciliazione". La cerimonia di apertura della [[porta santa]], trasmessa in diretta televisiva con la regia di [[Franco Zeffirelli]], fu l'ultima a prevedere l'abbattimento fisico del muro di chiusura, simbolicamente praticato dal pontefice mediante un [[piccone]]; nel corso della manovra, dall'architrave si staccarono pesanti calcinacci, che caddero a poca distanza dal papa. A seguito di questo inconveniente, già nella cerimonia di chiusura venne eliminato il rito della suggellatura con cazzuola, calce e mattoni: Paolo VI si limitò infatti a chiudere a chiave i due battenti<ref>{{cita testo|url=https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/11/28/giubileo-quando-paolo-sfiorato-dai-calcinacci_WFziAK5SMOETQdEqZmEFdI.html|titolo=Giubileo '75, quando Paolo VI fu sfiorato dai calcinacci}}</ref> e dal [[Giubileo straordinario della redenzione|Giubileo straordinario del 1983]] la demolizione del muro venne praticata prima dell'apertura dei battenti. Alla chiusura dell'Anno santo, nell'Epifania 1976, papa Montini fece un forte gesto di valore ecumenico, baciando in segno di umiltà i piedi al metropolita ortodosso Melitone, capo della delegazione del patriarcato di [[Costantinopoli]].
Paolo VI fu il papa che rimosse la maggior parte degli ornamenti che contraddistinguevano lo splendore di cui nei secoli si era rivestito il soglio pontificio. Nel 1975 con la costituzione apostolica ''[[Romano Pontifici Eligendo]]'', in occasione dell'inaugurazione del ministero petrino, semplificò e modificò sostanzialmente il protocollo dell'incoronazione papale. Il suo successore, [[Giovanni Paolo I]], la abolì del tutto in favore della [[messa di inizio del pontificato]]. Montini fu quindi l'ultimo papa a essere [[Tiara|incoronato]] di fronte ai fedeli.
Il 29 dicembre 1975 la [[Congregazione per la dottrina della fede]], con il documento della ''Persona Humana'', dichiarava contrarie all'etica della fede l'omosessualità e altre pratiche sessuali.<ref>{{cita testo|url=https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html|titolo= Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale}}</ref>. Tale atto suscitò la protesta dello scrittore francese [[Roger Peyrefitte]], cristiano ma apertamente [[Omosessualità|omosessuale]] ed autore del libro ''[[Le amicizie particolari (romanzo)|Le amicizie particolari]]''<ref>{{cita testo|url=http://www.culturagay.it/cg/biografia.php?id=314|titolo=È morto il papa dei gay}}, di Giovanbattista Brambilla, da "Pride", n.18, dicembre 2000</ref>. In un articolo al settimanale ''[[Tempo (periodico)|Tempo]]'', Peyrefitte tacciò il Papa di ipocrisia, affermando che - in base ad informazioni riservate ottenute da persone dell'alta nobiltà italiana - Paolo VI alla fine degli anni cinquanta, quando era ancora arcivescovo di Milano, avrebbe avuto una relazione omosessuale con un giovane attore cinematografico<ref>Roger Peyrefitte, ''Mea culpa? Ma fatemi il santo piacere'', in: ''Tempo'', 4 aprile 1976</ref>. Durante l'Angelus della Domenica delle Palme del 4 aprile 1976, Paolo VI smentì pubblicamente tali accuse, denunciando ''"Le cose calunniose e orribili che sono state dette sulla Nostra santa persona..."''. In tutto il mondo furono organizzate veglie di preghiera per il Papa<ref>''Il Papa commosso parla ai fedeli degli attacchi alla sua persona'', in: ''Corriere della Sera'', 5 aprile 1976, p. 2</ref><ref>Paolo Pucci, ''Paolo VI ha respinto «l'ignobile calunnia»'', in: ''La Stampa'', 5 aprile 1976, p. 1</ref>. In seguito il giornalista Paul Hofmann, corrispondente a Roma del ''[[New York Times]]'', riprese le dichiarazioni di Peyrefitte e aggiunse che l'amante del Papa sarebbe stato l'attore [[Paolo Carlini]]<ref>Paul Hoffman, ''Oh Vatican! A Slightly Wicked View Of The Holy See'', New York, Congdon & Weed, 1984, p. 151</ref>.
Il 17 settembre [[1977]] Paolo VI si recò nella città di [[Pescara]] in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale. Fu una delle sue ultime visite fuori dal territorio romano, ma rimase impressa nel ricordo dei presenti per un curioso avvenimento. In un'intervista<ref>{{cita testo|url=http://www.diocesipescara.it/uffici/comunicazionisociali/il-congresso-eucaristico-nel-ricordo-di-mons-iannucci|titolo=Intervista|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111210135123/http://www.diocesipescara.it/uffici/comunicazionisociali/il-congresso-eucaristico-nel-ricordo-di-mons-iannucci }}</ref> rilasciata in occasione del XXX anniversario di quell'evento, mons. [[Antonio Iannucci]], allora titolare dell'[[arcidiocesi di Pescara-Penne]], così ricorda l'arrivo del Pontefice sul luogo previsto per le Celebrazioni Eucaristiche (la grande Rotonda in riva al mare): {{Citazione|“Appena Pietro salì sulla barca il vento cessò” - racconta il Vangelo - e così avvenne anche a Pescara. Fino a qualche istante prima il cielo era piovoso, ma con l'arrivo del Papa alla Rotonda la pioggia cessò e apparve un meraviglioso arcobaleno.}}
Il giornalista Giuseppe Montebello racconta l'accaduto con maggiore dovizia di particolari: {{Citazione|Il Papa arrivò a Pescara sotto una pioggia battente, ma al Pontefice non mancò l'entusiasmo, l'esultanza e la commozione della gente. Alla Rotonda, poi, ci fu un'autentica esplosione di devozione e di affetto al [[Vicario di Cristo]]. Indossati i paramenti per la celebrazione della Messa, mentre il Papa stava per salire sull'altare, la pioggia cessò di cadere e, dietro il palco, gremito di autorità, cardinali, vescovi e sacerdoti, sbucò, nel mezzo del Mare Adriatico, uno stupendo arcobaleno nel cielo, all'improvviso, diventato azzurro!}}
[[File:p63.jpg|thumb|left|Paolo VI legge il suo discorso in occasione del [[rito funebre]] in memoria di [[Aldo Moro]]]]
Durante il [[sequestro Moro]], il 16 aprile [[1978]] Paolo VI implorò personalmente e pubblicamente, con una lettera<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/letters/documents/hf_p-vi_let_19780422_brigate-rosse_it.html|titolo=Lettera alle Brigate Rosse}}</ref> diffusa su tutti i quotidiani nazionali il 21 aprile, la liberazione "senza condizioni" dello statista e caro amico [[Aldo Moro]], rapito dagli "uomini delle [[Brigate Rosse]]" alcune settimane prima.
A nulla valsero le sue parole: il cadavere di Aldo Moro fu ritrovato il 9 maggio [[1978]], nel bagagliaio di una [[Renault 4]] di colore rosso, in via Caetani a Roma, a pochi metri dalle sedi della [[Democrazia Cristiana]] e del [[Partito Comunista Italiano]].
[[File:macchi montini.jpg|thumb|Paolo VI all'uscita dall'[[udienza generale]] del 29 giugno [[1978]], un mese prima della morte]]
La salma di Moro fu portata dalla famiglia a [[Torrita Tiberina]] per un funerale riservatissimo, ma il 13 maggio, nella [[Basilica di San Giovanni in Laterano]], alla presenza di tutte le autorità politiche, si celebrò un rito funebre in suffragio dell'onorevole, al quale prese parte anche il Pontefice. Ci fu chi eccepì, soprattutto nella [[Curia romana|Curia]], che la partecipazione di un papa a una messa esequiale privata, soprattutto se di un uomo politico, non rientrasse nella tradizione (
{{Citazione|Ed ora le nostre labbra, chiuse come da un enorme ostacolo, simile alla grossa pietra rotolata all'ingresso del [[Santo Sepolcro|sepolcro di Cristo]], vogliono aprirsi per esprimere il "''[[Salmo 130|De profundis]]''", il grido, il pianto dell'ineffabile dolore con cui la tragedia presente soffoca la nostra voce. Signore, ascoltaci! E chi può ascoltare il nostro lamento, se non ancora Tu, o Dio della vita e della morte? Tu non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di Aldo Moro, di questo uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico; ma Tu, o Signore, non hai abbandonato il suo spirito immortale, segnato dalla fede nel Cristo, che è la [[risurrezione]] e la vita. Per lui, per lui. Signore, ascoltaci!}}
===
[[File:Negativos 2934.jpg|thumb|La salma di papa Paolo VI esposta nella [[Basilica di San Pietro in Vaticano|basilica Vaticana]]]]
[[File:montini tomba.jpg|thumb|La tomba di Paolo VI nelle [[Grotte Vaticane]] prima della [[beatificazione]]]]
[[File:Tomba Paolo VI.jpg|thumb|La tomba di Paolo VI nelle Grotte Vaticane dopo la beatificazione]]
[[File:SanctusPaulusVI.jpg|thumb|La nuova tomba di Paolo VI nelle Grotte Vaticane dopo la [[canonizzazione]]]]
Da una parte, Paolo VI appoggiò l'"aggiornamento" e la modernizzazione della Chiesa, ma dall'altra, come tenne a sottolineare il 29 giugno 1978, in un bilancio a poche settimane dalla morte, la sua azione pontificale aveva tenuto quali punti fermi la "tutela della fede" e la "difesa della vita umana"<ref name="EdP" />.
Lasciò un [[testamento]]<ref>http://www.uniurb.it/Filosofia/bibliografie/PaoloVI/paolovi_testamento.html</ref>, scritto il 30 giugno 1965,
{{Citazione|Fisso lo sguardo verso il mistero della morte, e di ciò che la segue, nel lume di Cristo, che solo la rischiara. [...] Ora che la giornata tramonta, e tutto finisce e si scioglie di questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena, come ancora ringraziare Te, o Signore, dopo quello della vita naturale, del dono, anche superiore, della fede e della grazia, in cui alla fine unicamente si rifugia il mio essere superstite? [...] E sento che la Chiesa mi circonda: o santa Chiesa, una e cattolica ed apostolica, ricevi col mio benedicente saluto il mio supremo atto d'amore [...] ai Cattolici fedeli e militanti, ai giovani, ai sofferenti, ai poveri, ai cercatori della verità e della giustizia, a tutti la benedizione del Papa, che muore| Paolo VI, ''Testamento''}}
Nelle sue ultime disposizioni, Paolo VI chiese
{{Citazione|[...] i funerali: siano pii e semplici [...] La tomba: amerei che fosse nella vera terra, con umile segno, che indichi il luogo e inviti a cristiana pietà. Niente monumento per me.| Paolo VI, ''Testamento''}}
La salma, rivestita senza sfarzo (una semplice [[casula]] rossa, pallio, mitra e camice bianchi, mocassini rossi), dopo un primo omaggio riservato agli intimi e alle autorità, venne ricondotta in Vaticano il 9 agosto ed esposta per tre giorni all'omaggio dei fedeli dinnanzi al [[baldacchino di San Pietro]]: sempre su indicazioni testamentarie, l'ostensione non avvenne su
Innovativa e sobria fu anche la messa esequiale, celebrata il 12 agosto, per la prima volta non nella basilica petrina ma in [[Piazza San Pietro]]: la salma venne ricomposta in una bara semplicissima, di legno chiaro, che fu deposta a terra sul sagrato; sopra di essa venne posto un [[Vangelo]] aperto. Terminata la cerimonia, la cassa, inserita in altre due casse di zinco e legno, fu tumulata nelle [[Grotte Vaticane]].
Fu la prima volta da secoli che il funerale di un pontefice si svolse con un rito così sobrio: i suoi
== Un papa riservato ==
[[File:p61.jpg|thumb|Paolo VI
In confronto a [[Papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]], che aveva goduto di una popolarità d'ampiezza internazionale, Paolo VI, per quanto molto amico del predecessore, ebbe un'immagine pubblica diversa
Serrato tra i pontefici delle masse, come
[[File:Paolo VI Balduina.jpg|thumb|Papa Paolo VI visita il quartiere [[Balduina]] di [[Roma]]]]
Dovette comunque attuare e ampliare le innovazioni cominciate da Roncalli, incontrando gravi difficoltà. Pesò in questo, oltre all'indole stessa del papa, anche la sua intrinseca tendenza alla moderazione, al dialogo e all'equidistanza, che lo portò a essere talvolta poco
Papa Montini aveva appreso dai suoi studi diplomatici l'attitudine alla mediazione, all'attesa della fisiologica sedimentazione delle emergenze; egli sembrò a qualcuno un valente temporeggiatore, secondo un'antica tradizione curiale. Non di rado la sua figura apparve alle opposte fazioni viziata da una sorta di timore della conflittualità e racchiusa in un'
Testimonianze di coloro che lo conobbero più da vicino lo descrissero come un uomo colto e brillante, profondamente spirituale, umile e riservato, di "cortesia infinita", fedele alle amicizie, di grande e ricca umanità. Intellettuale raffinato, diplomatico e politico avvezzo all'equilibrio e al dialogo paziente, aristocratico di vecchia scuola italiana ed europea, dalla spiritualità tormentata e sottile, papa Montini non poteva essere pienamente apprezzato nel clima, di estrema semplificazione e saturo di emotività, della società e cultura di massa.
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{{Citazione|la sua eredità spirituale continua ad arricchire la Chiesa e può alimentare le coscienze degli uomini d'oggi tanto bisognose di "parole di vita eterna".}}
Questo importante centro è al giorno d'oggi la sede principale, a livello mondiale, per lo studio della vita, degli anni e delle opere di Paolo VI, con una biblioteca specializzata (in costante aggiornamento) e un vastissimo archivio di autografi paolini editi e inediti, donati in maggior parte da mons. [[Pasquale Macchi]], ex segretario personale di Paolo VI e suo esecutore testamentario<ref>{{cita
Inoltre l'Istituto promuove colloqui e giornate di studio e cura la traduzione delle opere montiniane in diverse lingue. Nel [[2009]] l'Istituto ha trasferito la propria sede da Brescia a Concesio. Dopo la scomparsa di [[Giuseppe Camadini]], attuale Presidente dell'Istituto è don [[Angelo Maffeis]]<ref>{{cita testo|url=http://www.istitutopaolovi.it/notizia-istituto-paolo-vi.asp?idi=21|titolo=Nuove nomine del Centro Studi dell'Istituto Paolo VI (29 settembre 2012)|accesso=13 ottobre 2012|dataarchivio=16 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150416123442/http://www.istitutopaolovi.it/notizia-istituto-paolo-vi.asp?idi=21|urlmorto=sì}}</ref>. La casa editrice ufficiale dell'Istituto è la romana [[Edizioni Studium|Studium]].
== Paolo VI nel ricordo dei suoi successori ==
I
[[File:Albino Luciani, 1973 (2).jpg|thumb|Paolo VI impone la [[Berretta#La berretta cardinalizia|berretta cardinalizia]] ad [[Albino Luciani]]]]
Con queste parole hanno ricordato l'illustre predecessore:
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{{Citazione|Tutta la vita di questo “servo dei servi di Dio” fu un pellegrinaggio; un'aspirazione, nella fede, a ciò che è infinito e invisibile: a Dio, che è invisibile e che si è rivelato a noi in Gesù Cristo, Suo Figlio. Fu un'aspirazione alla eternità. Paolo VI seguì la chiamata di Cristo; camminò per la via della fede indicatagli da Lui e su questa via guidò gli altri [...]. In questa aspirazione spirituale, vigilò con la vigilanza di un servo fedele. Tutta la sua vita ha dato testimonianza di questa aspirazione e di questa vigilanza.| [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]], ''Angelus'', 10 agosto 1980}}
[[File:P6 ratzinger.jpg|thumb|Paolo VI consegna l'anello cardinalizio a [[Joseph Ratzinger]]]]
[[File:Paulo VI e Ratzinger.jpg|miniatura|Il cardinale Ratzinger (futuro Benedetto XVI) con papa Montini]]
{{Citazione|Ora, cari amici, vi invito a fare insieme con me memoria devota e filiale del Servo di Dio, il papa Paolo VI, di cui, fra tre giorni, commemoreremo il XXX anniversario della morte. Era infatti la sera del 6 agosto 1978 quando egli rese lo spirito a Dio; la sera della festa della Trasfigurazione di Gesù, mistero di luce divina che sempre esercitò un fascino singolare sul suo animo.
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Potremmo veramente dire, con l'apostolo Paolo, che la grazia di Dio in lui “non è stata vana” (cfr 1 Cor 15,10): ha valorizzato le sue spiccate doti di intelligenza e il suo amore appassionato alla Chiesa e all'uomo. Mentre rendiamo grazie a Dio per il dono di questo grande papa, ci impegniamo a far tesoro dei suoi insegnamenti.|[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]], ''Angelus'', 3 agosto 2008, in occasione del trentennale della scomparsa di papa Montini}}
==
[[File:
[[File:Basilica di Santa Maria Grazie facciata Brescia.jpg|miniatura|Facciata della [[Basilica di Santa Maria delle Grazie (Brescia)|basilica]] accanto al santuario della Madonna delle Grazie]]
Per volere di [[papa Giovanni Paolo II]], l'11 maggio [[1993]] il [[cardinale]] [[Camillo Ruini]], allora [[Cardinale vicario|vicario per la città di Roma]], aprì il processo diocesano per la causa di [[beatificazione]] di Paolo VI, dichiarandolo quindi [[servo di Dio]].
Il 10 dicembre [[2012]] la consulta della [[Congregazione delle cause dei santi|Congregazione delle Cause dei Santi]] espresse formalmente il suo parere favorevole al proseguimento della causa. Il 20 dicembre [[2012]] [[papa Benedetto XVI]], ricevendo in udienza privata il cardinale [[Angelo Amato]], [[Società salesiana di San Giovanni Bosco|S.D.B.]], prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzò la medesima congregazione a promulgare il decreto riguardante le sue virtù eroiche, e così Paolo VI assunse il titolo di [[venerabile]].<ref>{{cita
Successivamente furono vagliate alcune guarigioni attribuite alla sua intercessione, per giungere al riconoscimento del [[miracolo]] che gli avrebbe consentito di essere proclamato [[beato]]. La sede diocesana della causa di beatificazione si trovava presso il [[Santuario di Santa Maria delle Grazie (Brescia)|santuario di Santa Maria delle Grazie]] a [[Brescia]].<ref>{{Cita web |url=http://www.santuariodellegrazie.brescia.it/sedediocesana.html |titolo=Diocesi Brescia. Lettera del Vescovo: Il Santuario delle Grazie Sede diocesana della Causa di beatificazione del Servo di Dio Papa Paolo VI |accesso=29 dicembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121107151030/http://www.santuariodellegrazie.brescia.it/sedediocesana.html |urlmorto=sì }}</ref> Come postulatore e referente fu scelto il padre [[Congregazione del Santissimo Redentore|redentorista]] Antonio Marrazzo.<ref>{{cita web|url=http://www.santuariodellegrazie.brescia.it/intervista%20postulatore.html|titolo=Intervista a Padre Antonio Marrazzo|accesso=29 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121107150927/http://www.santuariodellegrazie.brescia.it/intervista%20postulatore.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web | autore = Iacopo Scaramuzzi | url = https://www.lastampa.it/vatican-insider-it/2018/10/02/news/paolo-vi-il-postulatore-era-pronto-a-sostituirsi-ad-aldo-moro-per-salvarlo-1.34049573 | titolo = Paolo VI, il postulatore: "Era pronto a sostituirsi ad Aldo Moro per salvarlo" | data = 2 luglio 2019 | rivista = [[La Stampa]] | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191120154806/https://www.lastampa.it/vatican-insider-it/2018/10/02/news/paolo-vi-il-postulatore-era-pronto-a-sostituirsi-ad-aldo-moro-per-salvarlo-1.34049573 | dataarchivio = 20 novembre 2019 | urlmorto = sì | accesso = 20 novembre 2019 }}</ref>
Il 6 maggio [[2014]] fu diffusa la notizia dell'imminente beatificazione, essendo stato attribuito a papa Montini il miracolo della guarigione, scientificamente inspiegabile, avvenuta negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel 2001, di un [[feto]] al quinto mese di gravidanza, in condizioni critiche per la rottura della vescica fetale, la presenza di liquido nell'addome e l'assenza di liquido nel [[sacco amniotico]]. I medici consigliarono l'interruzione della gravidanza, sostenendo il rischio di morte del piccolo o di gravissime malformazioni future, ma la madre rifiutò e si rivolse in preghiera all'intercessione di Montini. Il parto avvenne tre mesi dopo con [[taglio cesareo]] ed il neonato, contrariamente a qualsiasi previsione, risultò essere in buone condizioni.<ref>{{cita
[[File:Ceremonia de Canonización de Monseñor Romero. (44398703435).jpg|sinistra|miniatura|Un momento della canonizzazione (14 ottobre 2018)]]
Il 6 marzo [[2018]], [[papa Francesco]] riconobbe un secondo miracolo<ref>{{cita news|url=https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/amanda-la-miracolata-da-paolo-vi-santo|titolo=Il miracolo. Amanda, la bambina che ha reso santo Paolo VI|accesso=15 ottobre 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=https://it.aleteia.org/2018/08/24/massimo-gandolfini-medico-che-ha-studiato-miracolo-paolo-vi/|titolo=Le parole del medico che ha studiato il miracolo di Paolo VI|sito=Aleteia}}</ref> avvenuto per intercessione di Paolo VI, anche questa volta riguardante un feto: Vanna Pironato, infermiera quarantenne dell'ospedale di [[Legnago]], e il marito Alberto Tagliaferro erano in attesa della nascita della loro figlia, che avevano deciso di chiamare Amanda, fino a quando un errore commesso durante un esame di [[villocentesi]] causò, alla tredicesima settimana di gestazione, la rottura delle membrane e la totale fuoriuscita del [[liquido amniotico]]<ref>{{cita web|url=http://www.famigliacristiana.it/articolo/paolo-vi-santo-grazie-ad-amanda.aspx|titolo=Paolo VI sarà santo grazie a una bimba che rischiava di non nascere|accesso=18 ottobre 2018}}</ref>. I medici raccomandarono l'aborto terapeutico, sostenendo che non ci sarebbero state speranze per la piccola, ma i genitori rifiutarono, invocando invece l'intercessione del beato Montini. Il 25 dicembre 2014 Amanda Tagliaferro nacque viva e perfettamente formata, fatto che venne giudicato inspiegabile dal punto di vista clinico.
Nel [[concistoro]] ordinario pubblico del 19 maggio [[2018]] papa Francesco comunicò la data della canonizzazione,<ref>{{cita web|url=https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/paolo-vi-santo-il-14-ottobre-220071.html|titolo=Paolo VI Santo il 14 ottobre}}</ref> la quale fu celebrata in piazza San Pietro il 14 ottobre [[2018]]. In quel giorno, con papa Montini, furono proclamati altri sei nuovi santi: [[Óscar Romero|Óscar Arnulfo Romero]], [[Nazaria Ignacia March Mesa|Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù]], [[Francesco Spinelli]], [[Vincenzo Romano (santo)|Vincenzo Romano]], [[Katharina Kasper]] e [[Nunzio Sulprizio]]. Papa Bergoglio indossò per la cerimonia il [[Pallio (paramento liturgico)|pallio]] e la [[Ferula (religione)|ferula]] di Paolo VI, con il [[Cingolo (paramento liturgico)|cingolo]] macchiato del sangue di Oscar Romero.<ref>{{cita web | url = https://www.repubblica.it/vaticano/2018/10/14/news/vaticano_il_papa_nomina_santi_paolo_vi_e_monsignor_romero_attesi_settatamila_fedeli-208902083/? | autore = Paolo Rodari | titolo = Vaticano, il Papa proclama santi Paolo VI e monsignor Romero: settantamila fedeli presenti in piazza San Pietro | sito = ricerca.repubblica.it | data = 14 ottobre 2018 | urlarchivio = https://archive.is/20190111134219/https://www.repubblica.it/vaticano/2018/10/14/news/vaticano_il_papa_nomina_santi_paolo_vi_e_monsignor_romero_attesi_settatamila_fedeli-208902083/ | urlmorto = no | accesso = 14 febbraio 2019 }}, con {{cita testo|url=https://roma.repubblica.it/cronaca/2018/10/14/foto/piazza_san_pietro_gremita_di_pellegrini_per_la_canonizzazione_di_paolo_vi_e_romero-208920196/1/?ref=search|titolo=foto della Messa|accesso=14 febbraio 2019|dataarchivio=14 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190214114005/https://roma.repubblica.it/cronaca/2018/10/14/foto/piazza_san_pietro_gremita_di_pellegrini_per_la_canonizzazione_di_paolo_vi_e_romero-208920196/1/?ref=search|urlmorto=sì}} di canonizzazione</ref>
Con decreto del 25 gennaio [[2019]], [[papa Francesco]] ha stabilito la [[memoria liturgica]] di san Paolo VI, con iscrizione nel [[Calendario romano generale]], il 29 maggio, giorno della sua ordinazione sacerdotale, col grado di [[Memoria (liturgia)|memoria facoltativa]]. Nel [[rito ambrosiano]] la memoria è fissata per il giorno successivo, il 30 maggio, giorno in cui Montini celebrò la sua prima messa.<ref>{{cita web|url=http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/02/06/0103/00210.html|titolo=Decreto ''Iesus Christus''|sito= Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede}}</ref>
Dopo la canonizzazione la tomba di papa Paolo VI non è stata traslata nella [[Basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica Vaticana]], come è avvenuto per la maggior parte dei pontefici canonizzati, bensì è rimasta nelle [[Grotte Vaticane]], nello stesso luogo dove fu sepolto subito dopo il suo funerale, allo scopo di esaudire il suo desiderio testamentario.
==
Fra le riforme e le innovazioni apportate da Paolo VI nelle strutture e nella vita della Chiesa si
* nel [[1964]] della [[Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali|Pontificia commissione per le comunicazioni sociali]] e del [[Segretariato per i non cristiani]];
* nel [[1965]] del [[Segretariato per i non credenti]] e del [[Sinodo dei vescovi]];
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* Nel [[1977]] il capo di Stato ungherese [[János Kádár]], il [[segretario generale delle Nazioni Unite]] [[Kurt Waldheim]] e il segretario del partito comunista polacco [[Edward Gierek]].
==
{{vedi anche|Viaggi di Paolo VI}}
[[File:
[[File:Pope Paulus VI on Mount Tabor.jpg|thumb|Paolo VI sul [[Monte Tabor]] nel [[1964]]]]
[[File:Paulo VI em Fátima.jpg|thumb|Papa Paolo VI davanti alla statua della [[Madonna di Fátima|Madonna di Fatima]] durante la visita al [[Santuario di Fátima|Santuario]] in occasione del 50º anniversario delle [[Madonna di Fátima#La storia delle apparizioni|apparizioni]]]]
Paolo VI fu il primo papa a viaggiare in aereo: volò per raggiungere terre lontanissime, come nessuno dei suoi predecessori aveva ancora fatto; è stato il primo papa a visitare tutti i cinque continenti.<br />Questi i paesi esteri visitati durante il pontificato:
* 4 - 6 gennaio [[1964]]: pellegrinaggio in [[Terra santa]], fu il primo papa a recarsi in pellegrinaggio in [[Palestina]].
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* 4 - 5 ottobre [[1965]]: visita alle [[Nazioni Unite]] di [[New York]]. In tale occasione pronunciò all'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite|Assemblea generale]] il famoso discorso "[[Mai più la guerraǃ (Paolo VI)|Mai più la guerraǃ]]", in favore della pace nel mondo.
* 13 maggio [[1967]]: pellegrinaggio al Santuario di [[Madonna di Fátima|Nostra Signora di Fátima]].
* 25 - 26 luglio [[1967]]: viaggio apostolico a [[Istanbul]], [[Efeso]] e [[Smirne]]. In questa occasione avvenne lo storico incontro con il patriarca [[Atenagora di Costantinopoli|Atenagora I]].<ref>[[Mario Mondello]], ambasciatore in [[Turchia]] dal 1967 al 1971, il 12 agosto 1967 inviò un rapporto al ministro degli esteri [[Amintore Fanfani]] per riferire con dovizia di particolari il colloquio avuto col patriarca [[Atenagora di Costantinopoli]] pochi giorni dopo che ebbe incontrato Paolo VI il 25 giugno 1967 a [[Istanbul]]. Cfr. {{cita
* 21 - 25 agosto [[1968]]: viaggio apostolico a [[Bogotà]].
* 10 giugno [[1969]]: visita a [[Ginevra]] in occasione del 50º anniversario dell'[[Organizzazione internazionale del lavoro]].
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* 24 dicembre [[1972]]: visita natalizia a [[Ponzano Romano]] e a [[Sant'Oreste (Italia)|Sant'Oreste]] per la santa messa di Natale.
* 14 settembre [[1974]]: pellegrinaggio sulle tracce di [[San Tommaso d'Aquino]] con santa messa ad [[Aquino]] e santa messa all'[[Abbazia di Fossanova]].
* 8 agosto [[1976]]: visita a [[Bolsena]] in occasione della chiusura del 41º Congresso eucaristico internazionale di [[Filadelfia]] ([[Stati Uniti d'America|USA]]).
* 17 settembre [[1977]]: pellegrinaggio a [[Pescara]] in occasione del XIX Congresso Eucaristico Nazionale.
== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ==
{{vedi anche|Concistori di papa Paolo VI}}
Paolo VI ha creato 143 cardinali (provenienti da 52 nazioni) in sei concistori. Tra costoro i suoi tre immediati successori al Soglio di Pietro: [[
== Beatificazioni e canonizzazioni del pontificato ==
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== Opere del pontificato ==
=== Documenti ed encicliche ===
{{Vedi anche|Documenti di papa Paolo VI|Lista di encicliche#Paolo VI (1963-1978)}}
Durante il suo pontificato si ricordano sette [[Enciclica|encicliche]]
* ''[[Ecclesiam Suam]]'' (6 agosto [[1964]]), sul dialogo all'interno della Chiesa e della Chiesa con il mondo;
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In alcuni ambienti tradizionalisti questo documento venne tacciato di essere vicino a una dottrina sociale troppo clemente verso la sinistra e il suo pensiero. All'indomani di quest'[[enciclica]], il quotidiano del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]] il [[Secolo d'Italia]] titolò in tono polemico: "Avanti Populorum!".
In pratica, si ripeté la critica avanzata a Giovanni XXIII con l'enciclica [[Pacem in Terris]] (ribattezzata sempre negli stessi ambienti "Falcem in terris"). Le due encicliche vennero studiate dai due Pontefici con gli stessi collaboratori.
Secondo lo storico [[Piero Viotto]], i pensatori più vicini a papa Paolo VI furono [[Jacques Maritain]], il cardinale [[Charles Journet]], i filosofi [[Jean Guitton]] ed [[Etienne Gilson]].<ref name="Viotto">[[Piero Viotto]], ''Giovanni Battista Montini-Paolo VI. Scritti di filosofia e di spiritualità'', Studium, 2015, 192 pp. {{ISBN|978-88-382-4356-1}}. Citato in {{cita web|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/e-montini-and-a-scuola-da-san-tommaso-|titolo=E Montini andò a scuola da san Tommaso|autore=Filippo Rizzi|data=29 aprile 2016|editore=[[Avvenire]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230323184207/https://www.avvenire.it/agora/pagine/e-montini-and-a-scuola-da-san-tommaso-|dataarchivio=23 marzo 2023|urlmorto=no}}</ref> Citò soprattutto san [[Tommaso d'Aquino]] e [[Agostino d'Ippona]], [[sant'Ambrogio]] e [[Paolo di Tarso|san Paolo]], mentre, pur non essendo uno [[storia della filosofia|storico della filosofia]], fu influenzato da [[Platone]], [[Aristotele]], [[Cartesio]], [[Martin Lutero|Lutero]], [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], [[Blaise Pascal|Pascal]], [[John Henry Newman|Newman]] e [[Maurice Blondel|Blondel]].<ref name="Viotto" />
=== Altri documenti ===
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* Arcivescovo [[Domenico Enrici]] (1955)
* Vescovo [[Aristide Pirovano]], [[Pontificio istituto missioni estere|P.I.M.E.]] (1955)
* Vescovo [[Adolfo
* Vescovo [[Antonio Fustella]] (1960)
* Cardinale [[Giovanni Colombo (cardinale)|Giovanni Colombo]] (1960)
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* Vescovo [[Arnold Ralph Cotey]], [[Società del Divin Salvatore|S.D.S.]] (1963)
* Vescovo [[Didier Pérouse de Montclos]], [[Missionari d'Africa|M.Afr.]] (1963)
* Vescovo [[
* Vescovo [[François Hoenen]], [[Società del Verbo Divino|S.V.D.]] (1963)
* Vescovo [[Felicissimus Alphonse Raeymaeckers]], O.F.M.Cap. (1963)
Riga 567 ⟶ 582:
* Vescovo [[Marcel Evariste Van Rengen]], [[Giuseppini del Belgio|C.I.]] (1964)
* Arcivescovo [[Leobard D'Souza]] (1964)
* Cardinale [[Giacomo
* Cardinale [[Ferdinando Giuseppe Antonelli]], [[Ordine dei frati minori|O.F.M.]] (1966)
* Vescovo [[Oscar Zanera]] (1966)
Riga 584 ⟶ 599:
* Vescovo [[Adhemar Esquivel Kohenque]] (1969)
* Vescovo [[Thomas Benjamin Fulton]] (1969)
* Vescovo
* Vescovo [[André Bernard Michel Quélen]] (1969)
* Vescovo [[Andrea Bernardo Schierhoff]] (1969)
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* Vescovo [[Tadeusz Józef Zawistowski]] (1973)
* Arcivescovo [[Gabriel Montalvo Higuera]] (1974)
*
* Arcivescovo [[Nicola Rotunno]] (1974)
* Vescovo [[John Mackey (vescovo)|John Mackey]] (1974)
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| 2 = [[Giorgio Montini]]
| 4 = Ludovico Montini
| 5 = Francesca Buffoli
| 3 = Giuditta Alghisi
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| 16 = Ludovico Giorgio Montini
| 17 = Caterina Pievani
| 18 =
| 19 =
| 20 = Giovanni Buffolo
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|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica italiana
|motivazione = Pro Segretario di Stato di Sua Santità per gli Affari Ordinari
|luogo = 12 gennaio [[1953]]<ref>{{cita
}}
{{Onorificenze
Riga 756 ⟶ 767:
== Bibliografia ==
*{{de}} J. Ernesti: ''Paul VI. Die Biographie'', Friburgo/Basilea/Vienna, Herder, 2016, ISBN 978-3-451-35703-9
*{{de}} J. Ernesti: ''Paul VI.:
* P. Macchi, ''Paolo VI nella sua parola'', Brescia, Morcelliana, 2001
*
* J. Guitton, ''
*
* [[Andrea Tornielli]], ''Paolo VI. L'audacia di un papa'', Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-59130-6
* C. Siccardi, ''Paolo VI, il papa della luce'', Milano, Paoline Editoriale Libri,
* ''Giovanni e Paolo, due papi. Saggio di corrispondenza (1925-1962)'', a cura di Loris Francesco Capovilla, Roma, Edizioni Studium,
* G. B. Montini, ''Lettere a casa (1915 – 1943''), a cura di Nello Vian,
* G. B. Montini - Paolo VI, ''Carità intellettuale - Testi scelti'', a cura di Giovanni Maria Vian,
* ''Paolo VI e la tragedia di Moro. 55 giorni di ansie, tentativi, speranze e assurda crudeltà'', a cura di Pasquale Macchi,
* G. Basadonna, ''Un padre un maestro. Giovanni Battista Montini e le Suore di Santa Marta'', Padova, Ed. Messaggero
* M. Mantovani - M. Toso, ''Paolo VI. Fede, cultura, università'',
* D. Tettamanzi, ''Vi parlo di Montini'',
* F. Lanza, ''Parole e immagine, antologia di Paolo VI
* Paolo VI, ''Nell'intimità di Paolo VI: Pensiero alla morte-Testamento-Meditazioni'',
* G. Adornato, ''Giovanni Battista Montini – religione e lavoro nella Milano degli anni ‘50'',
* AA.VV, ''1897 - 1997: Centenario della nascita di Giovanni Battista Montini'', Supplemento di “Avvenire”, 26 settembre 1997
* E. Cutolo, ''Paolo VI e la sua prima Enciclica'',
* G. B. Montini - Paolo VI, ''Nel dolore pensieri di fede'',
* A. Acerbi, ''Il pontificato di Paolo VI'', in ''Il grande libro dei Papi'', Vol. II, a cura di M. Greshat e E. Guerriero,
* A. Acerbi, ''Giovan Battista Montini - Arcivescovo di Milano'', saggio in ''La Chiesa e le dittature'',
* A. Tornielli, ''Paolo VI - il timoniere del Concilio''
* L. Sapienza, ''Paolo VI maestro della parola'',
* E. Giammancheri, ''Alla scuola di Paolo VI'',
* L. Sapienza, ''Paolo VI e l'eucaristia'', Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana,
* P. Mahieu, ''Paolo VI, maestro spirituale'', Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana,
* ''I viaggi apostolici di Paolo VI. Colloquio internazionale di studio (Brescia, 21-23 settembre 2001)'', Roma, Edizioni Studium,
* D. Tettamanzi, ''Un'enciclica profetica: la Humanae vitae vent'anni dopo'', Milano, Ed. Ancora,
* K. Rahner, ''Riflessioni sull'enciclica Humanae vitae'', Roma, Ed. Paoline,
* D. Busolini, ''Il laico cristiano nel magistero di Paolo VI all'Azione Cattolica italiana'', Roma, Edizioni Studium,
* F. Lanza, ''Paolo VI e gli scrittori'', Roma, Edizioni Studium
* F. Finotti, ''Critica stilistica e linguaggio religioso in G. Battista Montini'', Roma, Edizioni Studium,
* ''Il magistero di Paolo VI nell'enciclica «Populorum progressio». Giornata di Studio dell'Istituto Paolo VI'', Roma, Edizioni Studium,
* Arrigo Petacco,
* G. Colombo, ''Ricordando G. B. Montini arcivescovo e papa'', Roma, Edizioni Studium
* Paolo VI'', Preghiere al Padre'',
* J. Ferin - G. Ponteville, ''Amore e fecondità: sussidi alla Humanae vitae'', Bologna, Ed. Dehoniane,
* D. Tettamanzi, ''Humanae vitae: commento all'Enciclica sulla regolazione delle nascite'', Milano, Ed. Ancora,
* ''Humanae vitae: testo e note teologico-pastorali'', a cura di D. Mongillo, E. Chiavacci, T. Goffi, F. Bockle,
* A. Riccardi, Il «partito romano». Politica italiana, Chiesa cattolica e Curia romana da Pio XII a Paolo VI,
* Paolo VI, ''Invito alla gioia'',
* Paolo VI, ''Nel cono di luce del Concilio. Discorsi e documenti (1965-1978)''Paolo VI, Roma, Edizioni Studium,
* Paolo VI, ''Voi siete figli dei santi. Paolo VI ai carmelitani'',
* ''Il magistero di Paolo VI e di Giovanni Paolo II. Università Jagellonica (Cracovia, 9 novembre 2004)'', Roma, Edizioni Studium,
* A. Del Noce, ''Pensiero della Chiesa e filosofia contemporanea. Leone XIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II'', Roma, Edizioni Studium,
* AA. VV. ''Paolo VI e Brescia'', Brescia, La Scuola,
* Paolo VI, ''«È giunta un'ora nuova»'', Milano, Ed. Centro Ambrosiano,
* Paolo VI, ''Marialis cultus. Esortazione apostolica sul retto ordinamento e sviluppo del culto della beata Vergine Maria'', Libreria Editrice Vaticana, SCV 2004
* ''Sacerdozio regale. Pagine del magistero di Paolo VI sui laici'', Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana,
* ''Gli autografi Paolo VI'', Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana,
* G. Adornato, ''Paolo VI. Il coraggio della modernità'', Milano, Edizioni San Paolo,
* Fulvio De Giorgi, ''Mons. Montini. Chiesa cattolica e scontri di civiltà nella prima metà del Novecento'', Bologna, Il Mulino,
* Fulvio De Giorgi, ''Paolo VI. Il papa del moderno'',
* G. Adornato, ''Il Concilio nella Milano di Montini e nella chiesa di Paolo VI'', "Archivio Storico Lombardo", a. CXXXVIII (2012), V. 17, PP. 167-189.
=== Documentari ===
* ''Paolo VI. Papa del dialogo'', Video VHS, San Paolo Audiovisivi - Cultura Religiosa, a cura di Paolino Campus.
* ''Paolo VI, il Papa dimenticato'' di [[Rai 3]]
* ''
== Voci correlate ==
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* [[Caso Moro]]
* [[Collezione Paolo VI]]
* [[Paolo VI - Il papa nella tempesta]]
== Altri progetti ==
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* {{cita web|url=http://www.istitutopaolovi.it/|titolo=Centro Internazionale di Studi dell'Istituto Paolo VI di Concesio}}
* {{cita testo|url=http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1963-1978-_Paulus_VI,_Servus_Dei.html|titolo=Documenti ordinati cronologicamente|accesso=14 maggio 2018|dataarchivio=20 maggio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110520120351/http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1963-1978-_Paulus_VI,_Servus_Dei.html|urlmorto=sì}} sull'[[Opera omnia]].
* {{cita web|url=http://casanatale.istitutopaolovi.it/index.asp|titolo=La Casa Natale del Papa in Concesio.|accesso=3 ottobre 2011|dataarchivio=18 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118224529/http://casanatale.istitutopaolovi.it/index.asp|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.parrocchiasantandrea.it/?id=B5.101PapaBenedettoVisitaBresciaConcesio.aspx|titolo=8.11.2009: La Visita di Papa Benedetto XVI a Brescia e Concesio.}}
* {{cita web|url=http://www.parrocchiasantandrea.it/?id=B5.100CasaNatalePaoloVI.aspx|titolo=Altre testimonianze locali.}}
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{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
[[Categoria:
[[Categoria:Cardinali nominati da Giovanni XXIII]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce OMRI]]
[[Categoria:
[[Categoria:Papi canonizzati]]
[[Categoria:
[[Categoria:Personalità commemorate con funerali di Stato]]
[[Categoria:Personalità di Azione Cattolica]]
[[Categoria:Santi canonizzati da Francesco]]
[[Categoria:
[[Categoria:Sepolti nelle Grotte Vaticane]]
[[Categoria:Studenti della Pontificia Università Gregoriana]]
[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]
[[Categoria:Vescovi e arcivescovi di Milano]]
[[Categoria:Padri del Concilio Vaticano II]]
[[Categoria:Membri della Pontificia accademia mariana internazionale]]
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