Valerio Miroglio: differenze tra le versioni
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Dopo la guerra si guadagna da vivere realizzando affreschi sacri nelle chiese e scrivendo sulle testate astigiane ''La Nuova Provincia'' e ''La Voce dell'astigiano'', di cui è redattore. Contemporaneamente inizia la sua attività artistica, dipinge quadri ad olio su tela di ispirazione cubista, come l{{'}}''Autoritratto'' e gli ''Acrobati a riposo'', ed espone nell'ambito di rassegne locali e del Circolo Culturale ''La Giostra'', fondato da [[Eugenio Guglielminetti]] e [[Giorgio Griffa]].
In breve tempo la matrice cubista matura verso la lezione di [[Paul Klee]], realizza disegni a china, a matita, a carboncino e [[Monotipo (editoria)|monotipi]] ad inchiostro grasso, sia astratti sia raffiguranti esseri umani ed animali stilizzati.
Durante la formazione artistica Miroglio respinge le istanze dello [[zdanovismo]] e in generale del [[neorealismo socialista]], assumendo anzi posizioni sempre più polemiche che prendono le mosse dal manifesto del [[Surrealismo]] di [[André Breton]].<ref name=ReferenceA>''Rossana Bossaglia - Miroglio: l'emozione intellettuale'', in ''"Valerio Miroglio"'', a cura di Rossana Bossaglia e Marida Faussone, Milano, Ed. Charta, 1996</ref>
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=== 1970 - 1980 ===
==== La sperimentazione plastica ====
In questo periodo l'artista inizia la realizzazione di sculture, utilizzando i più svariati materiali: legno, inox, plexiglas, smalti, polistirolo. Le forme, dapprima astratte e mediate da una grafia geometrizzante, prendono profili umani. Le ombre prodotte dalle sculture assumono una funzione sempre più importante fino a sostituirsi quasi alle sculture stesse. Fra le più significative vi sono il ciclo dei ''Totem'', parallelepipedi modulari scomponibili, e il ciclo delle ''Ombre solide''.
{{quote|Miroglio […] in maniera diretta aggredisce lo spazio urbano invadendolo con una propria opera e sottraendo ad esso una zona materiale su cui va ad accampare la propria forma concreta. Una forma che tende a coinvolgere dentro di sé lo spazio esistenziale del quotidiano, cercando di produrre una modificazione nel comportamento di colui che abita il nuovo spazio. […] L'azione estetica promossa dall'ambiente di Miroglio tende concretamente a realizzare per l'uomo uno spazio di accrescimento permanente.<ref name="Achille Bonito Oliva">''Achille Bonito Oliva - Camera di accrescimento'', in ''"Qualcosa di metafisico"'', a cura di Adriano Spatola, Torino, Ed. Geiger, 1970</ref>|'' [[Achille Bonito Oliva]]''}}
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* [[Paolo Levi]] - ''Valerio Miroglio'', Rubrica ''"La Mostra"'', [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], aprile [[1999]].
* [[Circolo Valerio Miroglio]] - ''Parola d'artista'', Ed. Sagittario, maggio [[1992]].
* [[Lorenzo Balbi]] (a cura di) - ''Rosanna Chiessi. Pari&Dispari'', catalogo della mostra, MAMbo, Danilo Montanari Editore, Bologna 2018
== Collegamenti esterni ==
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