Liu Xiaobo: differenze tra le versioni
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|AnnoMorte = 2017
|NoteMorte = <ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/esteri/2017/07/13/news/liu_xiaobo-170605150/ |titolo=Cina: è morto Liu Xiaobo, il dissidente premio Nobel per la pace|autore= Angelo Aquaro|data=13 luglio 2017|accesso=13 luglio 2017|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]}}</ref>
|Epoca= 1900
|Epoca2= 2000
|Attività = attivista
|Attività2 = critico letterario
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|Nazionalità = cinese
|PostNazionalità = impegnato per molti anni nella [[difensore dei diritti umani|difesa dei diritti umani]] nel suo Paese
|Immagine = Portrait of Liu Xiaobo by Wang Liming (2017, cropped).jpg
|Didascalia2 = {{Premio|Nobel|pace|2010|x}}
}}
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Liu Xiaobo è stato il promotore di «[[Charta 08]]», manifesto pubblico ispirato alla famosa [[Charta 77]] redatta negli [[anni 1970|anni settanta]] dai dissidenti [[Cecoslovacchia|cecoslovacchi]]. Scritto in occasione del 60º anniversario della proclamazione della [[Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo]] (10 dicembre 1948 - 10 dicembre 2008), Charta 08 è un grande appello alla libertà d'espressione, al rispetto dei diritti umani ed elezioni libere e democratiche<ref>{{cita web|autore= Marco Del Corona|url=http://archiviostorico.corriere.it/2010/ottobre/13/Nobel_Liu_crisi_tra_Occidente_co_9_101013027.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/ottobre/13/Nobel_Liu_crisi_tra_Occidente_co_9_101013027.shtml|dataarchivio=1º gennaio 2016|titolo= Nobel a Liu, è crisi tra Occidente e Cina|«Liberate la moglie»|editore= Corriere della Sera|data= 13 ottobre 2010|accesso=14 ottobre 2010}}</ref>. Liu, primo firmatario del manifesto, sostenne la necessità di introdurre riforme sociali, politiche e religiose per la società cinese. Sottoscritto originariamente da circa 300 personalità, Charta 08 ha raccolto quasi 10.000 adesioni, da parte di cittadini di varia estrazione sociale ed origine etnica.
Il documento aveva attratto l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale: le richieste redatte dai firmatari erano centrate sulla necessità di un cambiamento nella gestione della cosa pubblica in Cina e sull'avvio di un processo di apertura nei confronti della libertà politica e dei diritti civili. Il governo cinese reagì da subito in maniera decisa e dura nei confronti di tutti i firmatari del documento: l'appello venne definito un attacco alla sovranità e un tentativo di sovversione alimentato da potenze straniere<ref>{{Cita web|url=http://www.affarinternazionali.it/2017/07/cina-morte-liu-xiaobo-occidente-ignavo/|titolo=Cina: morte di Liu Xiaobo e Occidente ignavo|cognome=Pelaggi|nome=Stefano|accesso=25 settembre 2017|dataarchivio=8 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171008044427/http://www.affarinternazionali.it/2017/07/cina-morte-liu-xiaobo-occidente-ignavo/|urlmorto=sì}}</ref>.
A causa delle sue idee, l'8 dicembre [[2008]] Liu Xiaobo è stato arrestato. Inizialmente è stato detenuto in un luogo segreto. L'arresto è stato formalizzato solo il 23 giugno [[2009]] con l'accusa di “incitamento alla sovversione del potere dello stato”. Dopo un anno di detenzione, il 23 dicembre 2009 si è svolto il processo e il 25 è stato condannato a 11 anni di prigione e a due anni di interdizione dai [[Diritti politici|pubblici uffici]]. La sentenza è stata confermata in appello l'11 febbraio [[2010]]<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2010/ottobre/13/Nobel_Liu_crisi_tra_Occidente_co_9_101013027.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/ottobre/13/Nobel_Liu_crisi_tra_Occidente_co_9_101013027.shtml|dataarchivio=1º gennaio 2016|titolo=Articolo}}</ref>.
=== Il Premio Nobel per la pace ===
Il 18 gennaio [[2010]] Liu è stato candidato al [[Premio Nobel per la pace]] da [[Václav Havel]] (uno dei promotori di [[Charta 77]]), il [[Tenzin Gyatso|Dalai Lama]], [[André Glucksmann]], [[Vartan Gregorian]], [[Michael Moore]], [[Karel Schwarzenberg]], [[Desmond Tutu]] e [[Grigorij Javlinskij]]. Nei mesi precedenti l'annuncio del vincitore, il governo cinese è intervenuto duramente diffidando i giurati svedesi dall'attribuire il prestigioso premio a Liu Xiaobo o ad altri dissidenti cinesi. L'8 ottobre 2010 Liu Xiaobo è stato insignito del Premio «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina»<ref>
==== Motivazione ====
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==== Critiche internazionali ====
Due mesi dopo il conferimento del Nobel per la Pace, «[[The Guardian]]», il quotidiano dell
===Ultimi anni===
[[File:港人燭光遊行至中聯辦悼念劉曉波 12.jpg|thumb|Marcia in memoria di Liu Xiaobo ad [[Hong Kong]]]]
Ammalato di [[cancro al fegato]], Liu Xiaobo ha chiesto di uscire dal carcere. Quando la malattia è entrata nella fase terminale, il governo ha autorizzato il trasferimento del dissidente in una struttura ospedaliera. Liu Xiaobo è morto in un ospedale a [[Shenyang]], nel nord-est della Cina, il 13 luglio [[2017]]. Per la prima volta dal 1939 (quando fu la volta di [[Carl von Ossietzky]]) un dissidente insignito del premio Nobel per la pace è deceduto in regime di detenzione<ref>{{cita web|url=http://www.ilfoglio.it/esteri/2017/07/14/news/i-rischi-del-nuovo-ordine-mondiale-144708/|titolo=I rischi del nuovo ordine mondiale|accesso=16 luglio 2017}}</ref>. Dal 2021 è ricordato con una targa al [[Giardino dei Giusti di tutto il mondo|Giardino dei Giusti di Milano]].
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[[Categoria:Dissidenti cinesi]]
[[Categoria:Anticomunisti cinesi]]
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[[Categoria:Insegnanti cinesi]]
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