Energia da fusione: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
| (87 versioni intermedie di 69 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{F|tecnologia|marzo 2011}}
Il termine è di norma utilizzato per indicare una reazione di fusione nucleare ottenuta artificialmente e in maniera controllata. Sono però molte le fonti di energia che utilizzano indirettamente la fusione nucleare che avviene nel [[Sole]], che, come tutte le stelle, costituisce un [[reattore nucleare a fusione|reattore nucleare]] naturale. L'energia prodotta dal processo di fusione che avviene nel suo nucleo può essere raccolta sulla terra tramite [[Modulo fotovoltaico|moduli fotovoltaici]] o con conversione diretta della [[radiazione solare]] in calore con il cosiddetto solare termodinamico. La stessa energia permette l'[[evaporazione]] delle [[acque]] [[mare|marine]] e la formazione di [[nuvola|nubi]].
Attualmente sono in corso molti esperimenti sulla fusione nucleare ma non è ancora stato realizzato nessun sistema in grado di generare e sfruttare l'energia di fusione in modo vantaggioso e sicuro.▼
▲Attualmente sono in corso molti esperimenti sulla fusione nucleare, ma non è ancora stato realizzato nessun sistema in grado di generare e sfruttare l'energia di fusione in modo vantaggioso e sicuro.
==Concetti di base==
I nuclei di atomi più leggeri
L'energia che è possibile ottenere dalla fusione di due [[isotopo|isotopi]] dell'idrogeno come il [[deuterio]] e [[trizio]] è sensibilmente maggiore rispetto all'energia richiesta per avviare il processo di fusione. Anche per questo motivo la fusione di deuterio e trizio è attualmente al centro di molte ricerche sulla fusione controllata. Questa non è comunque l'unica fusione che è possibile (almeno in linea teorica) ottenere in ambiente controllato.<br/>
Alcune possibili fusioni attualmente in esame permetterebbero persino di evitare l'emissione di [[neutrone|neutroni]] durante il processo di fusione (''combustibili aneutronici''). Un flusso di neutroni prodotto dalla fusione potrebbe portare all'inquinamento radioattivo delle componenti del reattore, come già avviene per i reattori che sfruttano il processo di [[fissione nucleare]].<br />
Il primo passo per la ricerca in questo settore prevede comunque la costruzione di un reattore nucleare in grado di generare fusione controllata di deuterio e trizio.
== Utilizzo commerciale dei reattori a fusione ==
{{Vedi anche|Reattore nucleare a fusione}}
La fusione nucleare è vista da
Alcuni dei
*Il combustibile (idrogeno) è praticamente inesauribile ed è a disposizione di tutte le nazioni che abbiano uno sbocco sul mare. Il deuterio può essere estratto dall'acqua, anche se con costi energetici non indifferenti
*Nessuna possibilità di ''incidenti'' come quelli di [[
*Nessun prodotto chimico da combustione ([[anidride carbonica]] ad esempio) come residuo immesso nell'[[atmosfera]] e quasi nessun contributo
*Impossibilità di utilizzo dei reattori per la produzione di materiale
*Basso livello di radioattività residua e
Uno dei dubbi non ancora risolti è se la produzione di energia attraverso la fusione nucleare sia economicamente competitiva rispetto ad altri sistemi. Questo perché a fronte di un combustibile (l'idrogeno) estremamente diffuso e disponibile, gli investimenti per costruire un ipotetico reattore a fusione e gli impianti di produzione del combustibile (sia D-T che D-D) sono stimati essere molto elevati. È anche vero che nel caso dei [[combustibili fossili]] ai puri costi economici vanno sommati “costi” di altro genere, come le tensioni internazionali,
▲La fusione nucleare è vista da molti come la soluzione a lungo termine dei problemi energetici della Terra.<br/>
▲Alcuni dei possibili vantaggi che vengono elencati come derivanti dall'uso di questa tecnologia sono:
▲*Il combustibile (idrogeno) è praticamente inesauribile ed è a disposizione di tutte le nazioni che abbiano uno sbocco sul mare. Il deuterio può essere estratto dall'acqua, anche se con costi energetici non indifferenti, ed un ditale pieno di deuterio equivale a 20 tonnellate di carbone in termini di produzione di energia. Un lago di medie dimensioni contiene abbastanza deuterio per rifornire una nazione di energia per secoli utilizzando la fusione nucleare (ovviamente supponendo di poterlo sfruttare in modo totale). In effetti gli attuali reattori sperimentali, ed anche gli ipotetici reattori di potenza di ''prima generazione'' utilizzano come combustibile una miscela di deuterio-trizio (D-T) la cui produzione richiede l'impiego di un metallo abbastanza raro: il [[litio]]. Per rendere veritiere le precedenti previsioni è necessario lo sviluppo di reattori di ''seconda generazione'' funzionanti con solo deuterio (D-D).
▲*Nessuna possibilità di ''incidenti'' come quelli di [[Chernobyl|Chernobyl]] o di [[Three Miles Island]] in quanto il reattore non contiene sostanze radioattive come l'[[uranio]] o le scorie di fissione. Malgrado questo non è possibile escludere altri tipi di possibili incidenti come fughe di trizio o perdite di liquido refrigerante.
▲*Nessun prodotto chimico da combustione ([[anidride carbonica]] ad esempio) come residuo immesso nell'[[atmosfera]] e nessun contributo, o quasi, al riscaldamento del pianeta.
▲*Impossibilità di utilizzo dei reattori per la produzione di materiale bellico o di loro utilizzo a scopi terroristici
▲*Basso livello di radioattività residua e produzione di sostanze con corta [[vita media]] (ossia in cui la radioattività si riduce rapidamente). Durante la fusione D-T una parte dei neutroni emessi rende via via radioattivo il contenitore del reattore stesso (fattore critico nel momento della dismissione del reattore stesso) ma questa radioattività può essere grandemente ridotta usando ''materiali a bassa attivazione'' ossia poco sensibili a diventare radioattivi. Questi materiali possono avere vita media (ossia tempo di riduzione della loro pericolosità) di poche decine di anni in confronto alle migliaia di anni delle scorie radioattive prodotte dai reattori a fissione. La soluzione di questo problema, ossia la produzione di materiali ''poco attivabili'' comprende l'ideazione di sostanze con composizione chimica inusuale, che dovranno essere sottoposte a lunghe sperimentazioni dovendo tenere conto che la composizione chimica ha riflessi sulle proprietà meccaniche, e quindi sulla resistenza, dei nuovi materiali.
▲Uno dei dubbi non ancora risolti è se la produzione di energia attraverso la fusione nucleare sia economicamente competitiva rispetto ad altri sistemi. Questo perché a fronte di un combustibile (l'idrogeno) estremamente diffuso e disponibile, gli investimenti per costruire un ipotetico reattore a fusione e gli impianti di produzione del combustibile (sia D-T che D-D) sono stimati essere molto elevati. È anche vero che nel caso dei [[combustibili fossili]] ai puri costi economici vanno sommati “costi” di altro genere come le tensioni internazionali, e le guerre, derivanti dal controllo delle fonti di combustibile.<br>
==Progetti==
Sfortunatamente, malgrado l'ottimismo generatosi
Un grosso problema non risolto è quello di trovare un materiale in grado di resistere all'intenso [[flusso]] di [[neutrone|neutroni]] che si genera nella reazione di fusione, flusso stimato essere Questa situazione ha fatto
L'[[Unione
Anche l'[[Italia]] sta studiando la possibilità di realizzare un reattore sperimentale a [[fusione a confinamento magnetico]]. Il progetto in questione si chiama [[IGNITOR]] ed è stato realizzato dall'[[Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile|ENEA]]; la sua costruzione non è ancora cominciata.
Nel settembre 2021 l’azienda americana [[Commonwealth Fusion Systems]], di cui l’italiana [[Eni]] è maggiore azionista, ha realizzato e testato un prototipo in scala 1:1 di un [[magnete]] basato su [[Superconduttività|superconduttori]] HTS (High Temperature Superconductors). L'esperimento ha dimostrato che è possibile realizzare una camera di fusione in cui il confinamento del [[Plasma (fisica)|plasma]] è assicurato da magneti superconduttori ad alta temperatura. Questa tipologia di camera di fusione potrà consentire la realizzazione di un [[Reattore nucleare|reattore]] sperimentale, denominato SPARC, più piccolo rispetto agli altri prototipi in sviluppo<ref>{{cita web|url=https://www.wired.it/scienza/energia/2021/09/08/fusione-confinamento-magnetico-eni-cfs/|titolo=Fusione a confinamento magnetico, Eni annuncia il successo del test di Cfs}}</ref>. I dati raccolti da SPARC permetteranno di realizzare ARC, il primo [[impianto pilota]] industriale in grado di raggiungere le temperature necessarie per rendere possibile la fusione controllata di [[deuterio]] e [[trizio]]. Secondo le previsioni di CFS, il reattore SPARC potrebbe entrare in funzione già nel 2025<ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/nucleare-pulito-eni-inaugura-l-era-fusione-confinamento-magnetico-AEfH1Rh|titolo=Nucleare pulito, Eni inaugura l’era della fusione a confinamento magnetico}}</ref>.
== Note ==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Energia da fissione]]▼
*[[Reattore nucleare a fusione]]
**[[DEMO]], successore di [[ITER]].
**[[National Ignition Facility]], progetto USA a confinamento laser.
*[[Reattore nucleare a fissione]]
* [[
== Altri progetti ==
{{Interprogetto/notizia|Riprodotta in laboratorio la fornace solare|data=14 marzo 2006}}
{{Tecnologie emergenti}}
{{portale|energia|fisica}}
[[Categoria:Energia|
[[Categoria:Fonti energetiche non rinnovabili]]
[[Categoria:Fusione nucleare]]
| |||