|PostNazionalità = , martire delle [[Eccidio delle Fosse Ardeatine|Fosse Ardeatine]] e [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria
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[[File:Gen. Roberto Lordi.png|thumb|verticale=1.30|Gen.Il generale Roberto Lordi prima del 1936]]
== Biografia ==
=== La vita militare ===
Dopo aver frequentato il collegio militare della [[Scuola Militare Nunziatella|Nunziatella]], partecipò alla [[prima guerra mondiale]], meritando la [[Medaglia d'argento al Valor Militare]] e la [[Medaglia di bronzo al Valor Militare]].
Dopo aver frequentato l'[[Accademia Reale di Torino]], nel maggio 1916 è Sottotenente[[sottotenente]] osservatore nella [[29ª Squadriglia]], alil 1º settembre 1917 nella [[113ª Squadriglia]] e, dopo il corso di pilotaggio al Campo Scuola Aerea di Cascina Costa di [[Samarate]], alil 6 luglio 1918 Tenente[[tenente]] pilota della [[89ª Squadriglia]] [[Ansaldo S.V.A.]].
Il 28 dicembre 1918, destinato all’Aviazione della [[Tripolitania]], partepartì da Napoli per la [[Libia]], rimanendovi fino al 24 ottobre 1919. Nel giugno 1920 egli fuvenne trasferito al Comando Aeronautica di Roma ed alla fine di luglio, fu assegnato alla 1ª Squadriglia B.R. del 2º Raggruppamento Aeroplani da Bombardamento.
Si laureò quindi in ingegneria aeronautica al [[Politecnico di Torino]].
Divenuto capitano dal 31 marzo 1923, il 10 settembre successivo venne assegnato al 1º Stormo Aeroplani da Bombardamento di Milano. Con la nascita della [[Regia Aeronautica]], cessacessò di far parte del Regio Esercito, passando all’Aviazione dal 16 ottobre 1923 con il grado di comandante di squadriglia e poi di capitano dell’Arma Aeronautica, ruolo combattente. Nel maggio del 1924 venne assegnato al 13º Stormo Aeroplani da bombardamento ed il 4 novembre 1926 venne promosso a maggiore.
Dal 15 dicembre del 1927 fu a capo della Divisione Operazioni dell’Ufficio di Stato Maggiore, all’[[Aeroportoaeroporto di Ciampino]] Sud, fino al 15 aprile del 1929, venendo promosso tenente colonnello l’8 novembre del 1928.
PrestaPrestò quindi servizio dapprima in [[Libia]], a [[Castel Benito]], oggi [[Aeroportoaeroporto di Tripoli]], dove sorse la prima Scuola Militare di Paracadutismo della [[Regia Aeronautica]]. Rimase in Africa dal 22 aprile 1929 al 10 maggio [[1933]] come comandante dell’Aviazione
della [[Cirenaica]]<ref>{{Cita libro|autore = R. Chiarvetto, A. Menardi Noguera, M. Soffiantini.|titolo = In volo su Zerzura|anno = 2015|editore = Edizioni Rivista Aeronautica|città = Roma|p = 290|ISBN = 978-88-88180-19-9|url = http://www.involosuzerzura.info}}</ref>.
In questo periodo, oltre a comandare le forze aeree (4 Squadriglie) nella [[Conquistaconquista italiana di Cufra]], per le cui azioni venne promosso a colonnello
per merito di guerra il 17 luglio del 1931, partecipò anche ad alcuni spettacolari e pionieristici eventi aeronautici (organizzazione del primo lancio collettivo di [[paracadutista|paracadutisti]] nel 1927, partecipazione al ''raid'' [[Roma]]-[[Torino]]-[[Londra]] nel 1928 (al volo, con il sottosegretario all'Aeronautica [[Italo Balbo]], presero quindi parte anche, tra gli altri, [[Francesco Brach Papa]], Paride Sacchi, Lordi, [[MarioMario Ajmone Cat]] su [[Fiat R.22]] e [[Ferruccio Ranza]], [[Sabato Martelli Castaldi]] e [[Rino Corso Fougier]] su [[Fiat-Ansaldo A.120]]), prima trasvolata al mondo del [[Tibesti]], la più elevata [[catena montuosa]] del [[deserto del Sahara]], dal 15 al 28 giugno 1931).
Il 18 maggio del 1930 egli sposò Livia Boglione, da cui ebbe il figlio Roberto.
=== MissioneLa missione dell'Aeronautica italiana in Cina ===
Nel settembre del 1933, a seguito di importanti accordi politici intrapresi direttamente da [[Galeazzo Ciano]] (genero deldi Duce[[Benito Mussolini|Mussolini]], [[ministro plenipotenziario]] a [[Shanghai]] fino al 1933 e all’epoca ministro della stampa e propaganda), vienevenne inviato in [[Cina]] a capo di una missione militare incaricata di assistere la formazione della [[RoCAF]]. Lordi, grazie alla sua lealtà e alla sua grande competenza aeronautica, conquistaconquistò la fiducia totale del Generalissimogeneralissimo [[Chiang Kai-shek|Chiang Kai-Shek]], divenendo suo consigliere personale.<ref name="tandfonline.com">{{Cita pubblicazione|nome=Orazio|cognome=Coco|data=16 novembre 2021|titolo=The Italian Military Aviation in Nationalist China: General Roberto Lordi and the Italian Mission in Nanchang (1933–1937)|rivista=The International History Review|pp=1–241-24|lingua=en|accesso=20 novembre 2021|doi=10.1080/07075332.2021.1984277|url=https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/07075332.2021.1984277}}</ref> Nominato Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Cinesecinese il 18 Maggiomaggio del 1934, con l’incarico di riorganizzare tutto l’apparato aeronautico e gestirne il bilancio, scalzascalzò la concorrenza americana e tedesca, riuscendo ad ottenere dal Ministroministro delle Finanzefinanze cinese H. Kung l’accordo per realizzare a [[Nanchang]] una fabbrica italiana di aeroplani. Promosso Generale[[generale di Brigatabrigata]] Aereaaerea nel marzo del 1935, riesceriuscì ad ottenere importanti commesse di forniture di aeroplani e armamenti per l’industria italiana, che vengonovennero però gestite dal regime e dalle case costruttrici in maniera superficiale. Entrato in forte contrasto col nuovo Ambasciatoreambasciatore Italianoitaliano in Cina e con l’Addettol’addetto Aeronauticoaeronautico, inviato per controllarne le azioni, si opponeoppose alla vendita di materiale italiano al governo di [[Canton]]. Il 20 aprile 1935 inviainviò al Capo del Governo un telegramma in cui denuncia denunciava avidità ed incapacità da parte di alcuni funzionari di governo e rappresentanti commerciali delle case costruttrici. La cruda e dura relazione inviata, l’invidia per i brillanti successi ottenuti dalla missione italiana aeronautica in Cina al suo comando e una sua visione ormai profondamente mutata del fascismo, gli attiranoattirarono l’avversione delle alte sfere militari e politiche. Richiamato in patria alla fine dell’agosto 1935, con la scusa di relazionare sull’andamento della missione, Roberto Lordi vienevenne dapprima posto agli arresti e poi rinchiuso in una clinica. Accusato di false e pretestuose irregolarità amministrative, viene venne posto a riposo d’autorità per limiti d’età a soli 42 anni. Inutili ma estremamente coraggiosi i suoi ricorsi al Consiglio di Stato nel 1937 e 1938 contro il Ministero dell’Aeronautica per abuso di potere. Entrambi furono respinti nel 1939. Sorvegliato costantemente dall’OVRAdall’[[OVRA]] (Opera Vigilanza Repressione Antifascismo) sino al 1942, èfu posto al confino presso la propria abitazione in [[Genzano di Roma]], con il divieto assoluto di espatrio e di intrattenere rapporti con il governo Cinesecinese. Inutili furono le numerose e insistenti richieste ufficiali da parte di Chiang Kai-shek a Mussolini per riavere Roberto Lordi al suo fianco.<ref name="tandfonline.com"/> Divenuto un problema politico anche a causa del progressivo avvicinamento del regime fascista al Giappone, Lordi non rientrerà mai più in Cina. Fu sostituito a capo della Missione Aeronautica in Cina da [[Silvio Scaroni]], che dovette superare l'ostilità di [[Chiang Kai-shek]], offeso per il richiamo unilaterale del suo fidato consigliere Lordi.
Il Ministero dell’Aeronautica mise quindi Lordi in disponibilità con R.D. del 4 giugno del 1936 ed a riposo d’autorità con R.D. dell’8 giugno del 1936, ai sensi dell’Art. 3 comma 1° del Regio Decreto Legge 27 luglio del 1934 n. 1340. Lordi venne quindi iscritto nel ruolo degli Ufficiali della Riserva,: fu così estromesso dall’Arma e privato del trattamento economico.
=== La Resistenza ===
Lordi restarestò senza occupazione sino al 1939, quando, assieme all’amico [[Sabato Martelli Castaldi]], anch’egli posto forzatamente a riposo dal regime fascista per forti contrasti, vienevenne assunto dal Conteconte Ernesto Stacchini in qualità di dirigente al polverificio Stacchini in via Cavour a Roma. A seguito dell’armistizio dell’[[ProclamaArmistizio Badogliodi Cassibile|armistizio dell'8 settembre 1943|8 Settembre 1943,]], seppur malato di cuore, esceuscì di casa armato del suo fucile da caccia per dirigersi a [[Porta San Paolo]] a combattere contro le truppe tedesche. CollaboraCollaborò sia con il [[Fronte Militare Clandestino]] che con il CLN ([[Comitato di Liberazione Nazionale]]), rifornendo di armi e munizioni vari gruppi di partigiani laziali e abruzzesi. OrganizzaOrganizzò assieme all’amico Sabato [[la Bandabanda partigiana “Fulvi”,]] composta da più di 500 elementi ed operativa nella zona dei [[Castelli Romani]]. NascondeNascose e mantienemantenne nella sua casa di campagna di Genzano ricercati politici, militari ed ebrei. TrasmetteTrasmise alle truppe anglo-americane, attraverso apparecchiature radio clandestine da lui stesso installate, importanti informazioni sui rilievi topografici e sulle installazioni militari tedesche tra [[Fregene]] ed [[Anzio]]. PartecipaPartecipò in prima persona, sempre assieme a Martelli Castaldi, a rischiose missioni partigiane di sabotaggio.
A seguito di una delazione, il 17 gennaio 1944 le S.S.SS irromponoirruppero nelle abitazioni romane dei Generaligenerali Lordi e Martelli Castaldi. Non riuscendo a trovare i due generali, impegnati in quei giorni fuori Roma, vienevenne arrestato il Conteconte Ernesto Stacchini, titolare del polverificio. I Generali Lordi e Martelli Castaldi si presentanopresentarono spontaneamente il giorno stesso presso l’ambasciata tedesca per chiedere la liberazione di Ernesto Stacchini. Arrestati, vengonovennero rinchiusi presso il carcere di Viavia Tasso. Durante i 67 giorni nella cella n. 4 del temuto carcere di via Tasso, Lordi, che era ben consapevole delle torture che lo attendevano, essendo malato di cuore, richiese la visita del suo medico personale, il cardiologo Giovanni Borromeo. I tedeschi acconsentirono alla visita, che avvenne il 12 Febbraiofebbraio 1944, come riportato dal calendario segreto di Sabato Martelli Castaldi, che annotò segretamente quel particolare episodio. Il professor [[Giovanni Borromeo]], poi ''[[Giusto tra le Nazioni]]'', era un membro della Resistenza e una delle radio clandestine di Lordi era nascosta nelle cantine dell'Ospedale Fatebenefratelli, dove Borromeo lavorava. Il timore di Lordi era la possibilità che si potesse arrendere alle torture naziste e così chiese a Borromeo, durante la finta visita medica, di apprendere a memoria un elenco di nomi di altri coinvolti nella lotta partigiana. Voleva che fossero avvertiti e si mettessero al sicuro, se per caso ancora non fossero stati a conoscenza del suo arresto e dei rischi che correvano.
Dopo 67 giorni di prigionia e torture, il 24 Marzomarzo 1944, il Generalegenerale Roberto Lordi ed il Generalegenerale Sabato Martelli Castaldi vengonovennero trucidati alle [[Eccidio delle Fosse Ardeatine|Fosse Ardeatine]]. [[Herbert Kappler]], l’ufficiale tedesco autore dell’eccidio, durante il processo a suo carico del 1948, dirà che morirono da grandi soldati, gridando “Viva l’Italia!”.
== Onorificenze ==
|collegamento_onorificenza=valor militare
|motivazione=''Ardito Osservatore d’aeroplano, eseguì lunghe e difficili ricognizioni ed osservazioni di tiri d’artiglieria, sfidando il fuoco delle batterie antiaeree e gli apparecchi da caccia nemici, che spesso colpirono e danneggiarono gravemente il suo apparecchio senza però riuscire a smuoverlo dal proprio mandato. Insistendo con accanimento sull’obiettivo indicatogli e volando spesso a bassa quota condusse sempre a termine, brillantemente, gli importanti compiti affidatigli portando ogni volta dai suoi voli utilissime notizie. Cielo di Carnia e Isonzo, maggio 1916 – ottobre 1917''.
|data=Regio Decreto 13 giugno 1918.<ref>Bollettino Ufficiale 1918 - Disp. 40ª; pag. 3091.</ref>
}}
{{Onorificenze
== Bibliografia ==
* {{Partigiani d'Italia|indirizzo=roberto-lordi}}
* Cesare Reisoli, ''Due nomi, un esempio: Roberto Lordi, Sabato Martelli Castaldi'', Roma: Novissima, 1958
* Emanuela Massa Lordi, ''Ed or non batte più che l'ala del mio sogno: profilo biografico di Roberto Lordi (1894-1944)'', Lavinio Lido: Totem, 2012
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20160409062039/http://www.comune.genzanodiroma.roma.it/turismo/PersonaggiStorici/SitePages/Roberto%20Lordi.aspx Comune di Genzano di Roma, Biografia di Roberto Lordi (1894-1944)]
* [https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/13317 Quirinale]
{{Rasella-Ardeatine}}
{{Genzano di Roma}}
{{Portale|biografie|seconda guerra mondiale}}
[[Categoria:Militari italiani della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Aviatori italiani della prima guerra mondiale]]
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[[Categoria:Italiani della seconda guerra mondiale|Lordi, Roberto]]
[[Categoria:Persone assassinate alle Fosse Ardeatine]]
[[Categoria:Militari della Regia Aeronautica]]
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