Beat Kuert: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Anni 70: esperienze giovanili ===
Beat Kuert ha studiato arti visive da autodidatta negli anni '60 e '70 a Zurigo. Kuert fu in contrasto con le scuole di cinema di quel periodo che cercavano di tramandare e insegnare ideologie sorpassate. A quel tempo gli artisti sentivano la necessità di trarre ispirazione per il loro lavoro dalle strade, abbattendo le tradizionali barriere tra intellettuali e lavoratori, tra creativi e pubblico. Pur condividendo queste idee e attingendo alla vitalità di quel periodo, Kuert scelse di realizzare il suo primo lungometraggio in un'ambientazione naturale, conducendo un dialogo con il suo mondo interiore effettuando le riprese tra le montagne.

Il suo lavoro era in cerca di un punto di vista introspettivo e questo aspetto è ancora una caratteristica costante della sua opera. La Turnus Film AG di Zurigo notò i corti sperimentali e i documentari dell'artista e tra il 1968 e il 1970 Kuert lavorò per l'azienda come montatore e regista. Nel 1971, durante un viaggio durato nove mesi in America Latina, girò il suo primo documentario della durata di un lungometraggio, ''Ein Erfolg unserer Entwicklungshilfe'', che analizzava gli sviluppi politici nel continente.<ref>{{cita web|url=http://dustandscratches.tv/ds/press/press7.html|titolo=Una donna, ancora|sito=dust&scratches|nome=Riccardo|cognome=Lisi|data=febbraio 2008}}</ref>
 
=== Esordio ===
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=== Anni 2000: dust&scratches ===
Dal 2000 al 2006 Kuert insegna alla scuola di documentari e televisione Zelig di Bolzano ed è professore di arti visive alla [[Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana]] di Lugano. Kuert ha considerato importante per lungo tempo costruire la sua arte come un contenitore creativo che, partendo dalla sua concezione, include la libera e continua integrazione interdisciplinare dei vari linguaggi artistici – videoarte, performance dal vivo, poesia, musica, fotografia – per produrre un evento complesso e completo. Nel 2005, dopo aver prodotto e diretto il film sperimentale ''Tre artiste'', Kuert riunì un gruppo di performer, misicistimusicisti, fotografi, ballerini e attori e stabilì il suo quartier generale ad Arzo (Svizzera) per concepire, produrre, sviluppare nuovi progetti. Fondò la dust&scratches, un laboratorio artistico che rappresenta un punto di connessione tra diverse energie. Attraverso la sua sinergia il gruppo tenta di generare un nuovo modo di pensare all’arte sviluppando una forte identità artistica attraverso continue contaminazioni e happening. Molti degli artisti che sono stati o sono ancora coinvolti nel progetto hanno dichiarato che il laboratorio artistico dust&scratches ha rappresentato un momento cruciale nello sviluppo delle loro carriere.<ref>{{Cita web|url=http://www.florencebiennale.org/e_kuert.php|titolo=Events in the Event 2013 - Beat Kuert|lingua=en|accesso=24 aprile 2018|dataarchivio=10 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141110233027/http://www.florencebiennale.org/e_kuert.php|urlmorto=sì}}</ref><ref>http://dustandscratches.tv/ds/press/press6.html</ref>
 
=== Anni 10 ===
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==== Specie umana ====
Le opere di Kuert si focalizzano sulle emozioni umane e le domande esistenziali. Le opere evocative e spesso provocatorie sono caratterizzate dal fatto di essere parte integraleintegrante di un’evoluzione di differenti discipline artistiche che interagiscono tra di loro. La sua arte si distanzia fortemente dal puro formalismo per creare un forte impatto emotivo, con l’obiettivo di creare stupefazione nello spettatore attraverso le immagini per provocare la loro immaginazione e invitarli a contemplare e cercare un senso di meraviglia.
 
== Mostre ==
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* ''Architects Herzog and De Meuron: Alchemy of Building'' - documentario (2002)<ref>{{Cita web|url=https://www.archdaily.com/324255/the-30-architecture-docs-to-watch-in-2013/|titolo=The 30 Architecture Docs To Watch In 2013 {{!}} ArchDaily}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://searchworks.stanford.edu/view/7613904|titolo=Architects Herzog &amp; de Meuron {{(q}}videorecording{{)q}} : two films by Beat Kuert in SearchWorks catalog}}</ref>
* ''[[Architectour de Suisse]]'' - serie TV (2002)
* ''Ichliebemich (Alex Sadkowsky)'' - documentario (2003)<ref>{{Cita web|url=http://www.kunstmuseumolten.ch/Resources/1_medien/ausstellungen/2010_sadkowsky/Medienmitteilung_KMO_Sadkowsky_Ausstellung_KMO_2010_08_26.pdf|titolo=Copia archiviata|accesso=5 marzo 2018|dataarchivio=3 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303220958/http://www.kunstmuseumolten.ch/Resources/1_medien/ausstellungen/2010_sadkowsky/Medienmitteilung_KMO_Sadkowsky_Ausstellung_KMO_2010_08_26.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
* ''La nuova Scala'' - cortometraggio documentario (2005)<ref>{{Cita web|url=http://www.rc.archiworld.it/index.php?option=com_content&task=view&id=744&Itemid=44|titolo=Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Reggio Calabria - Cinemarchitettura}}</ref>
* ''[[Berg und Geist]]'' - serie TV (2004–2014)<ref>{{Cita web|url=https://www.srf.ch/medien/news/chronik-8266/|titolo= |urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221120531/http://www.srf.ch/medien/news/chronik-8266/}}</ref>