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Questo pesce era di dimensioni medio - piccole, e solitamente non superava i 25 centimetri di lunghezza. Come la maggior parte dei suoi simili, possedeva un corpo ovale e compresso lateralmente. La testa era molto alta, con la piccola bocca rivolta all'ingiù. I [[denti]] erano arotondati e gli occhi grandi. La linea mediana del dorso era caratterizzata da una piccola "gobba" anteriore, dietro la quale iniziava la [[pinna dorsale]]: essa era costituita da una prima parte dai raggi allungati, simili a una punta, per poi divenire bassa, lunga e nastriforme. La [[pinna anale]] era opposta a quella dorsale e di forma e dimensioni simili, anche se più corta. La coda possedeva un peduncolo differenziato, non era bilobata ma era dotata di un margine posteriore concavo.
 
''Pycnodus'' si distingueva dagli altri picnodonti per una combinazione unica di caratteri primitivi e derivati: forma del corpo ovoidale, altezza massima del corpo di circa il 50-60% della lunghezza standard negli esemplari adulti; apice dorsale posto prima del punto di inserzione della pinna dorsale; apice ventrale assente; [[peduncolo caudale]] differenziato, ben sviluppato; extrascapolare non fuso al parietale; infraorbitale anteriore ingrandito; denti vomerini dal contorno circolare o subcircolare; otto o nove denti sulla fila principale dei denti vomerini; 10 o più denti sulla fila principale dei denti prearticolari; assenza di crenulazioni sui denti vomerini e prearticolari; ultima spina neurale che non sorregge i raggi della [[pinna caudale]] vestigiale; inserzione della pinna dorsale al 40-49% della lunghezza standard; da 50 a 59 assonosti dorsali; pinne dorsale e anale da nastriformi a leggermente acuminate; inserzione della pinna anale al 50-59% della lunghezza standard; da 40 a 49 assonosti anali; assenza di urodermici; sette o più spine sulle [[scaglie]] della carena ventrale; spine su ciascuna scaglia della carena ventrale separate l'una dall'altra; una scaglia cloacale anteriore modificata; una scaglia ventrale post-cloacale; [[Cloaca (zoologia)|cloaca]] con scaglia bifida e senza scaglie a virgola; tacca post-cloacale assente (Poyato-Ariza e Wenz, 2002).
[[File:Pycnodus platessus 4554.jpg|miniatura|left|Fossile di ''Pycnodus platessus'' (= ''P. apodus'')]]
 
==Classificazione==
''Pycnodus'' è il genere eponimo dei picnodontiformi, un grande gruppo di pesci [[attinotterigi]] forse vicini all'origine dei [[teleostei]]. In particolare, ''Pycnodus'' è una delle forme più derivate (all'interno della famiglia [[Pycnodontidae]] e della [[sottofamiglia]] Pycnodontinae) e anche uno degli ultimi generi noti.
 
Il genere ''Pycnodus'' ha una storia [[Tassonomia|tassonomica]] lunga e complessa: la [[specie tipo]], '''''Pycnodus apodus''''', venne descritta per la prima volta da Volta nel [[1796]] con il nome di '''''Coryphaena apoda''''' sulla base di fossili rinvenuti nella famosa [[Pesciara di Bolca]], in provincia di [[Verona]] in [[Italia]] settentrionale. Gli stessi fossili vennero poi ridescritti da de Blainville nel 1818 sotto il nome di '''''Zeus platessus'''''; [[Louis Agassiz]], nel 1833, coniò per questi esemplari il nome di ''Pycnodus'', mantenendo l'epiteto specifico ''platessus''. Fu poi Heckel nel 1856 a erigere una nuova specie, '''''P. gibbus''''', sulla base di alcuni esemplari studiati da Agassiz e probabilmente su ulteriori fossili non ancora descritti. Revisioni più recenti (Blot, 1987; Cawley et al., 2018) hanno chiaramente indicato che tutti gli esemplari provenienti da Bolca sono da riferirisiriferirsi a una sola specie; per questioni di priorità, il nome dell'unica specie valida è quindi ''Pycnodus apodus'', dato che i fossili ascritti alla specie "Coryphaena" ''apoda'' chiaramente non appartenevano al genere ''[[Coryphaena]]'' (Poyato-Ariza e Wenz, 2002).
 
Oltre ai fossili provenienti da Bolca, nel corso degli anni sono stati attribuiti numerosissimi resti al genere ''Pycnodus'', soprattutto dentature o denti isolati. A ''Pycnodus'' in passato sono state erroneamente attribuite numerose specie del [[Giurassico]] e del [[Cretaceo]] (ad esempio ''P. laiverensis'', ora noto come ''[[Sylvienodus]]'', e ''P. rhombus'', ora noto come ''[[Stemmatodus]]''), mentre da giacimenti risalenti al [[Paleogene]] provengono numerosi elementi isolati costituiti da denti e mascelle. Le prime testimonianze di ''Pycnodus'' sono ''P. praecursor'' dal [[Daniano]] dell'[[Angola]] e ''P''. sp. cfr. ''P. praecursor'' dal [[Thanetiano]] del [[Niger]], ma sono note anche ''P. toliapicus'' (Thanetiano di [[Togo]], [[Nigeria]] e Niger ed Eocene inferiore e medio di [[Inghilterra]], [[Francia]] e [[Belgio]]), ''P. bicresta'' dalla regione himalayana nordoccidentale, [[India]], ''P. bowerbanki'' dell'[[Ypresiano]] dell'Inghilterra, del [[Mali]] e dell'[[Algeria]], ''P. mokattamensis'' dell'Ypresiano - [[Luteziano]] d'[[Egitto]] e Algeria, ''P. legrandi, P. lemellefensis, P. thamallulensis, P. vasseuri'' e ''P. pellei'' dell'Ypresiano d'Algeria, ''P. pachyrhinus'' dell'Ypresiano del [[Kent]] in Inghilterra, ''P. funkianus'' dall'Ypresiano di Brunswick in [[Germania]], ''P. munieri'' e ''P. savini'' dell'Ypresiano della Francia e un gruppo di specie dell'Eocene medio del Mali (''P. jonesae, P. maliensis, P. munieri, P. variabilis'' e ''P. zeaformis''). Tutte queste specie, tuttavia, sono conosciute solo grazie a parti della dentatura e non sono quindi ascrivibili con certezza al genere ''Pycnodus''.