Maria Concetta Cacciola: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Maria Concetta
|Cognome = Cacciola
|Sesso = F
|LuogoNascita = Taurianova
|GiornoMeseNascita = 30 marzo
|AnnoNascita = 1980
|LuogoMorte = Rosarno
|GiornoMeseMorte = 20 agosto
|AnnoMorte = 2011
|Epoca = 2000
|Attività =
|Nazionalità = italiana
|Categorie = no
|Immagine =
|Didascalia = Maria Conetta Cacciola
|FineIncipit = è stata una [[testimone di giustizia]] [[Italia|italiana]], [[Vittime della 'ndrangheta|vittima della 'ndrangheta]]
}}
== Biografia ==
=== Contesto familiare e sociale ===
{{Non chiaro|A soli tredici anni va in sposa a Salvatore Figliuzzi}}, affinché la sua famiglia potesse entrare nel clan dei Bellocco, poiché i matrimoni sono l'unico modo per scalare le gerarchie mafiose (come nel caso di [[Lea Garofalo]]).
20 luglio 2022 (aggiornato)|accesso=21 gennaio 2023}}</ref>.
A quindici anni partorisce il primo dei tre figli.
=== La ribellione, testimone di giustizia ===▼
Quando nel 2002 Salvatore Figliuzzi è condannato per associazione mafiosa a otto anni di reclusione, Maria Concetta viene rinchiusa in casa, insieme ai figli, senza avere la possibilità di intrattenere alcun tipo di rapporto col mondo esterno.
Ciò nonostante con internet infrange la restrizione imposta scoprendo il mondo oltre la sua quotidianità<ref name=":5">{{Cita libro|titolo=Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n'drangheta|editore=Biblioteca Univ. Rizzoli|lingua=it|ISBN=9788817063593}}</ref>, tant'è che riesce ad intrattenere, persino, per almeno due anni, una relazione sentimentale con un altro uomo.
Nel 2010 la relazione viene scoperta, per mezzo di lettere anonime, dal padre e dal fratello <ref>{{Cita web|url=https://www.robadadonne.it/207306/maria-concetta-cacciola/|titolo=Maria Concetta Cacciola|autore=Grazia Teresella Berva|accesso=21 gennaio 2023}}</ref>, dai quali viene continuamente percossa per aver disonorato la famiglia<ref name=":0">{{Cita web|url=https://vivi.libera.it/storie-920-maria_concetta_cacciola|titolo=Maria Concetta Cacciola|sito=vivi.libera.it}}</ref>.
L'11 maggio 2011 viene convocata dai Carabinieri di Rosarno, poiché il figlio maggiore era stato sorpreso alla guida senza patente<ref>{{Cita web|url=https://vivi.libera.it/storie-920-maria_concetta_cacciola|titolo=Maria Concetta Cacciola|sito=vivi.libera.it|lingua=it|accesso=21 gennaio 2023}}</ref>. Maria Concetta approfitta di questa nuova circostanza per liberarsi dallo stato di oppressione e violenza in cui si trova, rivelando, così, moltissimi aspetti mafiosi interni alla sua famiglia.
Solo così la donna crede di poter sfuggire a quella vita fatta di imposizioni e percosse, perché per lei la collaborazione presenta l'unica via di uscita, unico mezzo per restituire ai suoi figli un futuro migliore; unico modo per dare a se stessa la libertà di vivere lontano dalla propria famiglia, la stessa che l'avrebbe fatta assassinare.
La collaborazione inizia facendo credere alla sua famiglia di ritornare spesso in caserma per la questione del figlio, ove nei giorni successivi viene ascoltata direttamente dai magistrati della [[Direzione distrettuale antimafia|Direzione Distrettuale Antimafia]] (DDA) di Reggio Calabria.
▲=== La ribellione, testimone di giustizia ===
===
Tornata a Genova, nei giorni seguenti, i genitori
Lei cede di nuovo e torna a Rosarno tra l'8 e il 9 agosto 2011.
Il 12 agosto accetta di vedere i due avvocati del clan, Gregorio Cacciola, cugino del padre, e Vittorio Pisani che la costringono a firmare una ritrattazione e a la registrano su un'audiocassetta. Ben presto, si pente di questo gesto e cerca di scappare di nuovo, per chiedere aiuto. La polizia deve venire per lei e i suoi figli ma, tra la paura e il fatto che uno dei bambini sia malato, rimanda. Due giorni dopo il suo ultimo contatto con la polizia, il 20 agosto 2011, viene trovata morente in bagno dopo aver ingerito dell'[[acido cloridrico]] che le bruciava la bocca <ref>{{Cita web|url=https://www.wordnews.it/maria-concetta-cacciola-la-giovane-madre-suicidata-con-lacido-muriatico|titolo=Maria Concetta Cacciola, la giovane madre «suicidata» con l'acido muriatico|autore=Paolo de Chiara|sito=Wordnews.it|lingua=it}}</ref>. Tre giorni dopo, mentre i funerali non sono ancora stati nemmeno celebrati, i suoi genitori presentano denuncia alla Procura di [[Palmi]]. Descrivono la figlia come squilibrata, depressa e accusano le autorità di averla spinta al [[suicidio]]. Portano la lettera e l'audiocassetta in cui dichiara di aver parlato con la giustizia solo per vendicarsi del padre e del fratello <ref>{{Cita web|url=https://www.micromega.net/la-mafia-le-donne-e-le-disparita-di-genere-nel-mezzogiorno/|titolo=La mafia, le donne e le disparità di genere nel Mezzogiorno|sito=www.micromega.net|lingua=it|accesso=21 gennaio 2022}}</ref>. Ci fu una campagna stampa durante la quale magistrati e inquirenti sono accusati di aver approfittato delle precarie condizioni di salute mentale della giovane. Durante il Processo Onta, a seguito della deposizione dell'avvocato Vittorio Pisani, risulterà che tale campagna è stata orchestrata dall'avvocato Gregorio Cacciola con l'obiettivo di delegittimare il modo in cui vengono trattati i testimoni di giustizia e di scoraggiare così future collaborazioni <ref name=":6">{{Cita web|url=http://www.liberainformazione.org/2018/01/27/giustizia-per-maria-concetta-ultimo-atto/|titolo=Giustizia per Maria Concetta: ultimo atto|autore=Antonia Nicola Pessuto|sito=Liberainformazione|lingua=it-IT}}</ref> .▼
▲Il 12 agosto accetta di vedere
=== Il Processo Onta ===
Il suicidio
==
Alla sua memoria
Nel 2014, una competizione "''Il coraggio della scelta"'' è stata organizzata a Rosarno in sua memoria
Il comune di [[Lamezia Terme]]
== Conseguenze ==
Dal 2011 al 2016 Roberto Di Bella, presidente del tribunale dei minori di [[Reggio Calabria]],
== Media ==
Nel [[2023]] viene distribuita la serie televisiva di [[Disney+]] ''[[The Good Mothers]]'' in cui viene raccontata anche la storia di Concetta Cacciola<ref>{{cita news|url = https://www.corrieredellacalabria.it/2022/04/21/the-good-mothers-la-serie-di-disney-plus-sulle-donne-che-hanno-sfidato-la-ndrangheta/|titolo = The Good Mothers: la serie di Disney plus sulle donne che hanno sfidato la 'ndrangheta|pubblicazione = corrieredellacalabria.it|data = 21 aprile 2022|accesso = 21 settembre 2022|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220701013107/https://www.corrieredellacalabria.it/2022/04/21/the-good-mothers-la-serie-di-disney-plus-sulle-donne-che-hanno-sfidato-la-ndrangheta/|dataarchivio = 1 luglio 2022|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{cita news|url = https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/tv/2023/04/04/the-good-mothers-donne-contro-la-ndrangheta-su-disney_632c101f-cbaf-4058-acc0-9d466a0ee88f.html |titolo = The Good Mothers, donne contro la 'ndrangheta|pubblicazione = ansa.it|data = 5 aprile 2023|accesso = 5 aprile 2023|}}</ref>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Dina Lauricella|titolo=Il codice del disonore. Donne che fanno tremare la 'Ndrangheta|data=2 luglio 2019|editore=Einaudi|lingua=it|ISBN=8806241818}}
* {{Cita libro|autore=
* Barbara Conforti, ''[https://www.dailymotion.com/video/x1d2o7a Mafia, la trahison des femmes]'', reportage in una docu/inchiesta di [[RTS (Svizzera)|Radio Télévision Suisse]], 2014.
* {{Cita libro|titolo=The Good Mothers: The True Story of the Women Who Took on the World's Most Powerful Mafia|anno=2019|url=https://archive.org/details/goodmotherstrues0000perr_h3t4|editore=William Morrow Paperbacks|lingua=en|ISBN=978-0062655615}}
* {{It}} Marco Pizzi, ''Il sangue: Maria Concetta Cacciola: storia di una vedova bianca'', compte d'auteur, 2020, 63 p. {{ISBN|979-8677096167}}
* {{En}} Ombretta Ingrasci, ''[https://books.google.be/books?id=jmgrEAAAQBAJ&pg=PA50&lpg=PA50&dq=Maria+Concetta+Cacciola&source=bl&ots=M8vIGdZHYK&sig=ACfU3U3t4EwGL5w_ozitcBiVea6Aill1aQ&hl=fr&sa=X&ved=2ahUKEwifnZufttzzAhUpuqQKHYkwBbU4bhDoAXoECAkQAw#v=onepage&q=Maria%20Concetta%20Cacciola&f=false Gender and Organized Crime in Italy: Women's Agency in Italian Mafias]'', Bloomsbury , 2021, 232 p.
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Collaboratori di giustizia legati alla 'ndrangheta]]
[[Categoria:Vittime della 'ndrangheta]]
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