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===Storia===
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La fiducia ottenuta durante le tante ore di lavoro in scena, garantirà la piena disponibilità dell'attore nei confronti del fotografo. È importante che si crei una sintonia tra chi riprende e chi viene ripreso. Le due parti si impegneranno a trasmettere un'emozione in cui si dovranno riconoscere. In caso contrario, la mancanza di complicità potrà portare ad un risultato finale soddisfacente ma privo di coinvolgimento.
In ogni caso scattare "i posati"<ref name=":5"/> consentirà di lavorare in un clima più rilassato. Gli attori non avranno battute da ricordare o tempi tecnici da rispettare. Le due parti, seppur seguendo le indicazioni della produzione, riusciranno anche ad improvvisare, lasciando uscire parte della
=====Il backstage=====
La fotografia di backstage ha raggiunto l’apice negli anni ’60 e ’70, restando fino ai giorni nostri un tipo di scatto apprezzato e oggetto anche di mostre. Siamo circondati da migliaia di immagini stereotipate, perciò quando vediamo degli scatti spontanei, rimaniamo piacevolmente sorpresi
Il backstage è la testimonianza di quello che non si dovrebbe vedere<ref name=":7">{{cita libro| autore1=Alberto Barbera | autore2=Paolo Meneghetti | autore3=Stefano Boni | titolo=Magnum sul set. Il cinema visto dai grandi fotografi | anno=2011 |
editore=Silvana Editoriale | città=Cinisello Balsamo | ISBN=9788836620012}}</ref>. Un buon risultato è garantito anche grazie al tipo di relazione che si instaura tra il fotografo e gli
editore=Isabella Dothel | città=Roma | ISBN=9788869656064}}</ref>. L'attore deve sentirsi a suo agio, deve stare al gioco, magari improvvisando mimiche o gesticolazioni da regalare al fotografo. Anche tra una scena e l'altra o durante un cambio di costumi il fotografo deve essere attento a cogliere attimi preziosi. Può nascere un velo di malinconia sul volto dell'attrice<ref name=":10">{{cita libro| nome=Lindsay | cognome=Adler | titolo=La guida definitiva alla posa fotografica. Tecniche e trucchi per valorizzare ogni soggetto | anno=2018 | editore=Apogeo | città=Milano | ISBN=8850334362}}</ref> o un momento di nervosismo per un fatto accaduto. Il fotografo deve essere attento a documentare questi attimi come un segreto da rivelare attraverso il mezzo fotografico.
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Per evitare perdite di nitidezza, utilizzando [[Velocità della pellicola|iso]] troppo alti, è sempre meglio lavorare con obiettivi luminosi. Più l'obiettivo è luminoso e più il [[Diaframma (ottica)|diaframma]] potrà raggiungere aperture maggiori. Il fotografo di scena per affrontare al meglio qualsiasi situazione dovrebbe lavorare con ottiche che non hanno luminosità inferiore a f2.8. Perciò anche la scelta del giusto obiettivo è importante. Tra i più versatili [[Teleobiettivo|teleobiettivi]] c'è il 70-200mm f/2.8, uno zoom luminoso, stabilizzato, che permette una buona escursione focale nel caso il fotografo non abbia molta libertà di movimento. In caso contrario è sempre bene diversificare le inquadrature per evitare un servizio fotografico monotono, anche utilizzando ottiche fisse come il 35mm f/1.8 o più spinte come l'85mm f/1.8. In caso di teatri più piccoli o situazioni più raccolte può essere sufficiente utilizzare anche l'obiettivo 24-70mm f/2.8.
Con gli strumenti descritti è possibile diversificare le inquadrature a seconda delle necessità, utilizzando anche la tecnica della [[Profondità di campo|profondità di campo]]. Se la scena prevende un gesto o la mimica facciale di un attore allora è quasi sempre necessario valorizzarla. Il [[Diaframma (ottica)|diaframma]] verrà aperto e controbilanciato dai tempi di scatto per ottenere la giusta [[Esposizione (fotografia)|esposizione]]. In questo modo il particolare della scena verrà isolato dallo sfondo e quest'ultimo risulterà sfocato, mettendo in risalto l'elemento in primo piano. Il risultato sarà una ridotta [[Profondità di campo|profondità di campo]] che potrà ridursi ancora all'avvicinarsi del fotografo verso il soggetto. Di fronte ad una scena con più attori invece è necessario aumentare la [[Profondità di campo|profondità di campo]]. Il [[Diaframma (ottica)|diaframma]] sarà più chiuso e la distanza del fotografo dagli interpreti sarà maggiore. In questo modo gli attori risulteranno tutti a fuoco.
Il genere di spettacolo e le linee contrattuali possono anche influenzare la scelta di fotografare a colori o in bianco e nero. Sarebbe un peccato perdere la cromaticità di una scenografia. Al contrario l'utilizzo del colore potrebbe distrarci dalla mimica di un attore durante un monologo. Saper utilizzare queste regole vuol dire anche avere una buona sensibilità con cui veicolare le emozione che un'opera o una pellicola vogliono trasmettere. Il lavoro del fotografo di scena non è semplice, ma la fatica è comunque ricompensata dal piacere di vedere le proprie fotografie apprezzate dagli addetti ai lavori e dal pubblico.
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Fin dalla nascita della fotografia di scena, il [[Ritocco fotografico|fotoritocco]] è stato un passaggio importante. La fase di postproduzione prevedeva un intervento manuale in [[Camera oscura|camera oscura]] durante la fase di sviluppo della [[Pellicola fotografica|pellicola di celluloide]] (rimasta in commercio fino al 2010). L'elaborazione degli scatti prevedeva l'utilizzo di agenti chimici che potessero, in caso di necessità, alterare l'esposizione, la luminosità o i contrasti delle fotografie di scena. La differenza con il [[Ritocco fotografico|fotoritocco]] dell'era [[Digitale (informatica)|digitale]], definito [[La camera chiara|camera chiara]], sta nella fatica e nell'esperienza.
Oggi un giovane con abilità informatiche può riuscire comunque a sistemare uno scatto in maniera più che sufficiente. Il limite rimane per i fotografi
Il [[Ritocco fotografico|fotoritocco]] deve sfruttare al massimo il potenziale di uno scatto, senza però far nascere la tentazione di modificare un'immagine oltre il limite accordato. Questo dipende anche da come è stata scattata una [[Fotografia|fotografia]]. Se il lavoro del fotografo prevede continue consegne di immagini, saranno scelti formati più leggeri adatti al trasferimento e con una risoluzione inferiore, come il [[JPEG|jpeg]]. Questa scelta condizionerà anche l'intervento del [[Ritocco fotografico|fotoritocco]] che dovrà essere meno invasivo per non rischiare di rovinare l'immagine. In caso contrario potrà essere adottato un fotoritocco anche più elaborato,
===Critica===
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