Scanner intraorale: differenze tra le versioni

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Lo '''scanner intraorale''' è uno [[scanner 3D]] in grado di rilevare, attraverso prima l'acquisizione di un gran numero d'immagini e poi la successiva rielaborazione mediante software dedicati, le impronte dentali. Lo scanner intraorale è tipo simile ad una penna maggiorata che può funzionare a bluetooth oppure essere collegato tramite il filo ad una base (gli scanner che lavorano con il collegamento sono quelli che hanno una capacità di calcolo maggiore). Gli scanner possono essere attivi o passivi. I primi sono scanner a scatto simultaneo di più immagini, i secondi emettono una luce visibile o un laser sull’oggetto da scansionare.
Possono essere distinti in: scanner da contatto, a laser e a luce strumentata.
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== Caratteristiche ==
Lo scanner digitale, in quanto strumento atto alla riproduzione di elementi reali, deve mantenere una coerenza certa e riproducibile all'infinito<ref name=":1">{{Cita web|url=https://infodent.it/sites/www.infodent.it/files/monograph-attachment/ddu_monografia_scanner_intraoralidata.pdf|titolo=Gli scanner intraorali- Dr. Francesco Mangano – Infodent 3{{!}}2017 .|accesso=18 marzo 2019|dataarchivio=12 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170612194826/http://infodent.it/sites/www.infodent.it/files/monograph-attachment/ddu_monografia_scanner_intraoralidata.pdf|urlmorto=sì}}</ref>, con un margine di errore minimo; nel settore, molti studi sono stati dedicati alla precisione di questi macchinari<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Andreas|cognome=Ender|data=2019|titolo=Accuracy of complete- and partial-arch impressions of actual intraoral scanning systems in vitro|rivista=International Journal of Computerized Dentistry|volume=22|numero=1|pp=11–1911-19|accesso=2019-03-18|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30848250|nome2=Moritz|cognome2=Zimmermann|nome3=Albert|cognome3=Mehl}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Joshua C.|cognome=Treesh|data=2018-9|titolo=Complete-arch accuracy of intraoral scanners|rivista=The Journal of Prosthetic Dentistry|volume=120|numero=3|pp=382–388382-388|accesso=2019-03-18|doi=10.1016/j.prosdent.2018.01.005|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29724554|nome2=Peter C.|cognome2=Liacouras|nome3=Robert M.|cognome3=Taft}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Walter|cognome=Renne|data=2017-7|titolo=Evaluation of the accuracy of 7 digital scanners: An in vitro analysis based on 3-dimensional comparisons|rivista=The Journal of Prosthetic Dentistry|volume=118|numero=1|pp=36–4236-42|accesso=2019-03-18|doi=10.1016/j.prosdent.2016.09.024|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28024822|nome2=Mark|cognome2=Ludlow|nome3=John|cognome3=Fryml}}</ref>, al fine d'individuare di quanto questi strumenti si discostassero dalla realtà; questi lavori hanno evidenziato la scrupolosità degli scanner intraorali, che riescono a riprodurre la realtà con un errore veramente basso.
 
Uno dei vantaggi più evidenti che reca l'utilizzo di una macchina come questa è la riduzione drastica di disagi per i pazienti, molto spesso riluttanti all'idea della presa dell'impronta coi metodi tradizionali (cucchiai portaimpronta con alginati, silicone, polietere); inoltre, col progresso tecnologico si è riusciti ad eliminare la fase di opacizzazione degli elementi da scansire, agevolando ancora la condizione del paziente.<ref name=":1" />