Gares: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il comune spagnolo denominato '''Gares''' in [[lingua basca]]|Puente la Reina}}
{{nd|la stazione della metropolitana di Rennes|Gares (metropolitana di Rennes)}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Garés
|Nome ufficiale=
|Panorama= GaresBL-ASogne.jpg
|Didascalia= La frazione di Garés vista dall'alto
|Stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=4
|Divisione amm grado 1=Veneto
|Divisione amm grado 2=Belluno
|Divisione amm grado 3=Canale d'Agordo
|Superficie=
|Note superficie=
|Abitanti=43
|Note abitanti=<ref>[http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007RS5&v=1UH07B07RR50000 Dato ISTAT] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20210514104237/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007RS5&v=1UH07B07RR50000 |date=14 maggio 2021 }}.</ref>
|Aggiornamento abitanti=2001
|Codice catastale=
|Nome abitanti=Garesini
|Patrono=[[Madonna della neve]]
|Festivo=
}}
'''Garés''' è una località del [[Veneto]], frazione del comune di [[Canale d'Agordo]], in [[provincia di Belluno]], che sorge in fondo all'[[Valle di Garés|omonima valle]] a 7 km dal capoluogo; è sovrastata dal Cimon della Stia (m. 2391), e dal Gruppo dei Lastéi (m. 2721).
==Etimologia==
Secondo lo studioso Giacomo Magliaretta<ref>Giacomo Magliaretta, ''Val Biois un nome, come e perché'', pag. 27.</ref> il paese era già noto dal [[1422]] col nome di ''Agaressium'', derivato dal latino "acrensis" (da "acer"), cioè "luogo con aceri".
Questa etimologia è confermata anche dallo studioso di toponomastica [[Giovan Battista Pellegrini]].<ref>Giovan Battista Pellegrini, ''La metodologia toponomastica e i derivati di lat. acer-aceris'', in ''Garés'', Adunanza 1984 del C.A.I. Sezione Agordina, pp. 33-39.</ref>
==Storia==
Nominato per la prima volta in documenti ufficiali nel [[1422]], in un inventario dei beni della parrocchia di [[San Tomaso Agordino]]<ref>Bepi Pellegrinon, ''Garés e le guide alpine del Focobon'', in ''Garés'', C.A.I. Sezione Agordina, Adunanza 1984, pag. 6.</ref>, Gares fu fondato in [[Medioevo|età medioevale]], probabilmente per lo sfruttamento economico del [[bosco]] e successivamente è citato con un certo rilievo in tutte le carte, dal [[Seicento]] in poi, motivo della sua rilevanza come zona di [[estrazione mineraria]].
===Miniere di Gares===
Il villaggio dovette infatti il suo periodo di fama all'attività delle sue [[Miniere di Gares|miniere]] di [[ferro]], [[rame]] e [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]], ubicate principalmente alle pendici del [[Sass Negro|Sass Negher]], che nel XVIII secolo furono proprietà dei [[Remondini]] di [[Bassano del Grappa|Bassano]]. I forni fusori come prima lavorazione si trovavano in località "''Còl de le Fusine''" fino al 18 agosto [[1748]] (poi distrutti dall'alluvione) e quelli più grandi successivamente a "''Forno''" (a ridosso del torrente [[Biois]]) sotto a Pieve di Canale.<ref>Denis Della Giacomo - Dante Giulio Fiocco, ''Le miniere in Valle del Biois'', San Vito di Cadore - Grafica Sanvitese 2007.</ref>
===Testimonianze storiche===
[[Ottone Brentari]] così descrive Gares nel 1887:
{{Citazione|Garés, (abitanti 160), gruppetto di una quindicina di casucce (senza osteria), in cima alla valle della Liera ed al principio di quella delle Comelle, sulla sinistra del torrente, su ripida falda, in fondo alla amenissima valle della cascata. Eranvi miniere di rame fatte lavorare dai Remondini di Bassano, ai quali si deve pure la chiesetta del paesello. In alto alla valle, sotto Campigàt, si vedono ancora i buchi delle gallerie.|Ottone Brentari, ''Guida storico-alpina di Belluno-Feltre. Primiero-Agordo-Zoldo'', pag. 304.}}
===Seconda Guerra Mondiale===
{{vedi anche|Strage della valle del Biois}}
Il paese venne completamente distrutto da un incendio tra il 20 ed il 21 agosto [[1944]], appiccato per rappresaglia dai soldati tedeschi. Di tutti gli edifici si salvò solo un fienile. La chiesa, gravemente danneggiata, venne restaurata nel 1947.
==Chiesa della Beata Vergine delle Grazie e di san Gottardo==
Ai Remondini di Bassano si deve anche la costruzione della chiesetta dedicata alla [[Madonna della Neve]] nel [[1732]].<br />
Nella chiesa sono conservati<ref>Dario Fontanive, ''Guida turistica della Valle del Biois'', pp. 57-61.</ref>:
*un altare maggiore ligneo di pregio, del 1740;
*una pala del 1740, di autore anonimo, che raffigura la Vergine con [[Gottardo di Hildesheim|San Gottardo]], [[Pietro apostolo|San Pietro]], [[San Giuseppe]], {{chiarire|[[Sant'Osvaldo]]}} e [[Sant'Antonio da Padova]];
*un paliotto datato 1903, opera del pittore locale Pietro Antonio Andrich (1839-1904), raffigurante la [[Madonna della Neve]] con Gesù bambino.
==Pista di sci di fondo==
Nel marzo 2009 la pista invernale di fondo è stata dedicata a [[Franco Manfroi]], atleta azzurro Italiano, che ai [[Mondiali di sci nordico 1966]] di [[Oslo]] vinse la medaglia di bronzo nella [[staffetta]] 4x10 km.
==Escursioni==
* Da Garés alla Malga Stia<ref>[http://www.magicoveneto.it/agordino/Valle-di-Gares/Gares-Malga-Stia.htm Canale d'Agordo : malga Stia, Gares di Canale d'Agordo, Pale di San Martino Dolomiti Bellunesi, Canale d'Agordo Papa Albino Luciani, mountain bike sentieri passeggiate escursi...<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Da Garés al Rifugio Rosetta per la Val Delle Comelle<ref>[http://www.lemontagne.it/Escursioni/2012/ValDelleComelle/ValDelleComelle.asp Da Gares al Rifugio Rosetta per la Val Delle Comelle<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
*A Casera Pape per i selvaggi Lastei di Pape<ref>[http://www.lemontagne.it/Escursioni/2005/CaseraPape/CaseraPape.asp LeMontagne - A Casera Pape per i selvaggi Lastei di Pape<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
* C.A.I. Sezione Agordina, ''Garés'', Adunanza 1984, Riedizione 1997. Contiene le seguenti relazioni alpino-scientifiche:
**Bepi Pellegrinon, ''Garés e le guide alpine del Focobon'';
**Vittorio Fenti, ''Cenni geologici sulla Valle di Garés'';
**Orazio Andrich, ''L'ambiente silvo-pastorale della Val di Garés'';
**Giovan Battista Pellegrini, ''La metodologia toponomastica e i derivati di lat. acer-aceris''.
* Giacomo Magliaretta, ''Val Biois un nome, come e perché'', Nuovi Sentieri Editore, agosto 1979.
* Fabio Donetto - Gabriele Pizzolato, ''Dolomiti agordine 57 passeggiate ed escursioni con varianti e note storiche'', Editore Danilo Zanetti, Caerano di San Marco 2009. ISBN 9788895302393
*Dario Fontanive, ''Guida turistica della Valle del Biois'', Edizione Grafica Sanvitese, 2005.
*Dino Dibona, ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità delle Dolomiti'', Newton Compton Editori, 2010 ISBN 978-88-541-1982-6
*Ottone Brentari, ''Guida storico-alpina di Belluno-Feltre. Primiero-Agordo-Zoldo'',Bassano 1887. Riedizione anastatica di Atesa Editore, Bologna, giugno 2006.
*Denis Della Giacomo - Dante Giulio Fiocco, ''Le miniere in Valle del Biois'', San Vito di Cadore - Grafica Sanvitese 2007.
==Voci correlate==
*[[Val di Gares]]
*[[Canale d'Agordo]]
*[[Dolomiti]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://www.magicoveneto.it/agordino/Valle-di-Gares/Gares-Malga-Stia.htm|Malga Stia, Orrido delle Comelle, Cascata di Garés}}
* {{cita web|url=http://www.arpa.veneto.it/educazione_sostenibilita/htm/retedamb_area.asp?id=525|titolo=Cascata delle Comelle|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.lemontagne.it/List/List_Agordino.asp|Gabriele Pizzolato, Escursioni sulle Dolomiti Agordine}}
{{portale|Veneto}}
[[Categoria:Frazioni di Canale d'Agordo]]
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