Elizabeth Taylor: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'omonimala scrittrice britannica|Elizabeth Taylor (scrittrice)}}
{{Bio
|Titolo = Dame
|Nome = Elizabeth Rosemond
|Cognome = Taylor
|PostCognomeVirgolaPseudonimo = nota anche come '''Liz Taylor'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Londra
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|GiornoMeseNascita = 27 febbraio
|AnnoNascita = 1932
|LuogoMorte = WestLos HollywoodAngeles
|GiornoMeseMorte = 23 marzo
|AnnoMorte = 2011
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|Attività2 =
|Epoca2 = 2000
|Nazionalità = britannica
|Cittadinanza = statunitense
|PostNazionalità =
|PostNazionalità = , considerata l'ultima grande diva dell'era d'oro di [[Hollywood]] per le sue doti recitative e una delle più singolari bellezze cinematografiche
|Immagine = Taylor, Elizabeth posed.jpg
|Didascalia = Elizabeth Taylor nel [[1955]]
|Didascalia2 = {{Premio|Oscar|alla miglior attrice|1961|x}}<br /> {{Premio|Oscar|alla miglior attrice|1967|x}}<br />{{Premio|Oscar|Premio umanitario Jean Hersholt|1993}}
}}
Raggiunse l'apice del successo fra gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[Anni 1960|sessanta]], durante i quali fu l'attrice più pagata di Hollywood e ricevette enormi consensi da parte della critica.
 
VinseConsiderata l'ultima grande diva dell'era d'oro di [[Hollywood]] per le sue doti recitative e una delle più singolari bellezze cinematografiche, raggiunse l'apice del successo fra gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[Anni 1960|sessanta]], durante i quali fu l'attrice più pagata di Hollywood e ricevette enormi consensi da parte della critica. Vincitrice per due volte ildel [[Oscar alla miglior attrice|Premio Oscar alla migliore attrice]] (a fronte di cinque candidature): (nel 1961 per ''[[Venere in visone]]'' e nel 1967 per ''[[Chi ha paura di Virginia Woolf? (film)|Chi ha paura di Virginia Woolf?]]'';), nel 1993 vinse l'[[Premio umanitario Jean Hersholt|Oscar Premio umanitario Jean Hersholt]] per le sue attività di beneficenza, in particolare per la lotta contro l'[[AIDS]]. Oltre ai tre Oscar, la Taylor vinse quattro [[Golden Globe]], un [[British Academy of Film and Television Arts|premio BAFTA]] e tre [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]. Nel 1999 l'[[American Film Institute]] la inserì al settimo posto tra le [[AFI's 100 Years... 100 Stars|più grandi star della storia del cinema]], dietro [[Katharine Hepburn]], [[Bette Davis]], [[Audrey Hepburn]], [[Ingrid Bergman]], [[Greta Garbo]] e [[Marilyn Monroe]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.afi.com/100years/stars.aspx|titolo=AFI's 50 Greatest American Screen Legends|editore=[[American Film Institute]]|accesso=16 novembre 2014|dataarchivio=13 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130113043532/http://www.afi.com/100years/stars.aspx|urlmorto=sì}}</ref>
 
Oltre ai tre Oscar, la Taylor vinse quattro [[Golden Globe]], un [[British Academy of Film and Television Arts|premio BAFTA]] e tre [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]. Altri suoi celebri ruoli interpretati in età adulta sono quelli nei film ''[[Il padre della sposa (film 1950)|Il padre della sposa]]'' (1950), [[Un posto al sole (film)|''Un posto al sole'']] (1951), ''[[L'ultima volta che vidi Parigi]]'' (1954), [[Il gigante (film)|''Il gigante'']] (1956), [[L'albero della vita (film 1957)|''L'albero della vita'']] (1957), ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]'' (1958), ''[[Improvvisamente l'estate scorsa (film)|Improvvisamente, l'estate scorsa]]'' (1959), [[Cleopatra (film 1963)|''Cleopatra'']] (1963), [[La bisbetica domata (film 1967)|''La bisbetica domata'']] (1967), ''[[Riflessi in un occhio d'oro]]'' (1968), ''[[X Y e Zi|X, Y e Zi]]'' (1972) e ''[[Assassinio allo specchio (film 1980)|Assassinio allo specchio]]'' (1980).
 
Nel 1999 l'[[American Film Institute]] la inserì al settimo posto tra le [[AFI's 100 Years... 100 Stars|più grandi star della storia del cinema]], dietro [[Katharine Hepburn]], [[Bette Davis]], [[Audrey Hepburn]], [[Ingrid Bergman]], [[Greta Garbo]] e [[Marilyn Monroe]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.afi.com/100years/stars.aspx|titolo=AFI's 50 Greatest American Screen Legends|editore=[[American Film Institute]]|accesso=16 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130113043532/http://www.afi.com/100years/stars.aspx|urlmorto=sì}}</ref>
 
Liz è sempre stata descritta come "la diva dagli occhi viola". Intervistata un giorno a tale proposito, rispose: «I miei occhi sono [[blu marino]], ma hanno delle screziature rosse (per via di alcuni [[Capillare|vasi capillari]] visibili); se illuminati dalla giusta luce appaiono viola».{{cn}}
 
== Biografia ==
=== Le origini e gli inizi della carriera di attrice bambina ===
[[File:Taylor, Elizabeth 10.jpg|miniatura|destra|Elizabeth Taylor nel [[1942]]]]
Elizabeth Taylor nacque a [[Hampstead]], [[Londra]], seconda figlia di Francis Lenn Taylor e di Sara Viola Warmbrodt, due [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] residenti in [[Gran Bretagna]]<ref>[http://www.filmreference.com/film/98/Elizabeth-Taylor.html Elizabeth Taylor Biography (1932-)]</ref>. Ebbe un fratello maggiore, Howard Taylor (1929-2020). A Elizabeth venne data la nazionalità statunitense e al fratello fu data la cittadinanza britannica. Entrambi i genitori erano originari di [[Arkansas City (Kansas)|Arkansas City]], [[Kansas]]. Suo padre era un commerciante d'arte e sua madre era un'ex-attrice, famosa con il [[Pseudonimo|nome d'arte]] di [[Sara Sothern]], ritiratasi dalle scene quando si sposò nel 1926 a [[New York]].
 
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=== La transizione verso i ruoli adulti (1949-1954) ===
[[File:Elizabeth Taylor Argentinean Magazine AD.jpg|miniatura|sinistra|Elizabeth Taylor nel [[1947]]]]
Ancora adolescente, la giovane Elizabeth Taylor era riluttante a continuare la carriera di attrice, ma la madre la costrinse a esercitarsi senza sosta per imparare a piangere a comando, controllandola durante le riprese e segnalandole errori. La giovane raramente incontrava persone della sua età sul ''set'' e gli impegni di attrice non le permettevano di ricevere una normale istruzione, tanto che aveva bisogno di usare le dita anche per le operazioni aritmetiche di base. A sedici anni disse ai genitori che desiderava lasciare la recitazione per vivere un'adolescenza normale, ma la madre le rispose che era un'ingrata: «Tu hai una responsabilità, Elizabeth. Non soltanto con questa famiglia, ma con il paese adesso, con il mondo intero».
 
Diversamente da altri bambini prodigio, Taylor riuscì con facilità nella transizione verso i ruoli da adulta. Interpretò la vezzosa Amy March nel film ''[[Piccole donne (film 1949)|Piccole donne]]'' (1949) di [[Mervyn LeRoy]], dopodiché raggiunse l'Inghilterra per le riprese del film ''[[Alto tradimento (film 1949)|Alto tradimento]]'' (1949) di [[Victor Saville]]. Prima della distribuzione della pellicola nelle sale, un articolo di copertina del ''[[Time]]'' la definì «un gioiello di grande valore, un vero zaffiro, una stella» e la principale tra le ''star'' della nuova generazione di Hollywood, al pari di [[Montgomery Clift]], [[Kirk Douglas]] e [[Ava Gardner]]. ''Alto tradimento'' fu un fallimento al ''box-office'', ma la sedicenne Taylor, che aveva già l'aspetto di una donna adulta e conturbante, riuscì a interpretare in maniera credibile il ruolo di una debuttante ventunenne che sposa, senza saperlo, una spia comunista (interpretata da [[Robert Taylor]]): la critica la elogiò per il suo primo ruolo maturo. Anche il successivo film, la commedia ''[[La sbornia di David]]'' (1950) di [[Norman Krasna]], fu un flop al botteghino, ma per la Taylor fu il primo impegno cinematografico per cui ottenne un compenso di 2.000 dollari a settimana.
[[File:Father of the bride 1950 promo.jpg|miniatura|destra|Elizabeth Taylor con [[Spencer Tracy]] ne ''[[Il padre della sposa (film 1950)|Il padre della sposa]]'' ([[1950]])]]
Il suo primo grande successo da adulta fu quello nel ruolo di Kay Banks nella commedia ''[[Il padre della sposa (film 1950)|Il padre della sposa]]'' (1950) di [[Vincente Minnelli]], accanto a [[Spencer Tracy]] e [[Joan Bennett]], pellicola che ebbe un notevole riscontro di pubblico e di cui venne realizzato un ''[[sequel]]'', ''[[Papà diventa nonno]]'' (1951), ancora diretto da Minnelli. Ma fu il successivo film, ''[[Un posto al sole (film)|Un posto al sole]]'' (1951) di [[George Stevens]], a lanciarla definitivamente verso una fortunata carriera di interprete di ruoli drammatici.
 
Le riprese di ''Un posto al sole'' iniziarono verso la fine del 1949, ma il film fu distribuito nelle sale soltanto nel 1951. Fu acclamata per la sua interpretazione di Angela Vickers, una ricca ragazza viziata che si frappone tra George Eastman ([[Montgomery Clift]]) e la sua fidanzata incinta, una povera operaia di una fabbrica (interpretata da [[Shelley Winters]]). Il film, basato sul romanzo ''[[Una tragedia americana (romanzo)|Una tragedia americana]]'' di [[Theodore Dreiser]], rappresentava un atto di accusa al "sogno americano" e alle sue influenze corruttrici.
[[File:Elizabeth Taylor-1954.JPG|miniatura|sinistra|Elizabeth Taylor in ''[[L'ultima volta che vidi Parigi]]'' ([[1954]])]]
Nonostante che la, ancora diciassettenne, non fosse del tutto consapevole delle implicazioni psicologiche della storia e delle sue potenti sfumature, la sua interpretazione fu convincente e rappresentò il vero lancio della sua carriera. Il regista [[George Stevens]], a proposito della giovane e bellissima ''star'', disse che «il pubblico avrebbe capito perché George Eastman (Clift) avrebbe ucciso per un posto al sole con lei». La giornalista di Hollywood [[Hedda Hopper]], a cui fu permesso di assistere alle riprese, rimase «a occhi aperti di fronte alla ragazzina di ''Gran Premio'' che seduceva Montgomery Clift dinanzi a una macchina da presa». Quando la scena fu conclusa, la Hopper andò da lei e le disse: «Elizabeth, dove mai hai imparato a fare l'amore a quel modo?». La critica acclamò il film come un classico, una reputazione che mantiene tuttora. A.H. Wiler del [[The New York Times|''New York Times'']] scrisse: «La rappresentazione di Elizabeth della ricca e avvenente Angela è lo sforzo più alto della sua carriera», mentre il recensore di ''Boxoffice'' affermò: «Miss Taylor merita un Premio Oscar».
 
Nonostante che la,Benché ancora diciassettenne, e non fosse del tutto consapevole sia delle implicazioni psicologiche della storia esia delle sue potenti sfumature, la sua interpretazione fu convincente e rappresentò il vero lancio della sua carriera. Il regista [[George Stevens]], a proposito della giovane e bellissima ''star'', disse che «il pubblico avrebbe capito perché George Eastman (Clift) avrebbe ucciso per un posto al sole con lei». La giornalista di Hollywood [[Hedda Hopper]], a cui fu permesso di assistere alle riprese, rimase «a occhi aperti di fronte alla ragazzina di ''Gran Premio'' che seduceva Montgomery Clift dinanzi a una macchina da presa». Quando la scena fu conclusa, la Hopper andò da lei e le disse: «Elizabeth, dove mai hai imparato a fare l'amore a quel modo?». La critica acclamò il film come un classico, una reputazione che mantiene tuttora. A.H. Wiler del [[The New York Times|''New York Times'']] scrisse: «La rappresentazione di Elizabeth della ricca e avvenente Angela è lo sforzo più alto della sua carriera», mentre il recensore di ''Boxoffice'' affermò: «Miss Taylor merita un Premio Oscar».
Taylor, che nel frattempo aveva frequentato la scuola direttamente negli studi della [[Metro-Goldwyn-Mayer]], si diplomò alla University High School di Los Angeles il 26 gennaio 1950, lo stesso anno in cui, diciottenne, si sposò per la prima volta. Nella prima metà degli anni cinquanta divenne sempre più insoddisfatta dei ruoli che le venivano offerti. Mentre avrebbe voluto interpretare i ruoli da protagonista in ''[[La contessa scalza]]'' e in ''[[Piangerò domani]]'', la [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]] continuò a riservarle ruoli stereotipati in film come ''[[Marito per forza]]'' (1952) di [[Stanley Donen]], ''[[Ivanhoe (film 1952)|Ivanhoe]]'' (1952) e ''[[Vita inquieta]]'' (1953), entrambi di [[Richard Thorpe]], ''[[La pista degli elefanti]]'' (1954) di [[William Dieterle]], ove subentrò a [[Vivien Leigh]]<ref name=Hirsch12>{{cita libro|cognome=Hirsch|nome=Foster|titolo=Elizabeth Taylor|annooriginale=1988|editore=Milano Libri Edizioni}} pag. 63</ref>. L'ennesimo ruolo insoddisfacente nel dramma romantico ''[[Rapsodia (film)|Rapsodia]]'' (1954) di [[Charles Vidor]], si rivelò altrettanto frustrante. Interpretò Louise Durant, una bella ragazza ricca innamorata di un violinista ([[Vittorio Gassman]]) e di un giovane pianista ([[John Ericson]]). Un critico del New York Herald Tribune scrisse: «C'è senza dubbio bellezza nel film, con Miss Taylor che brilla nella scena a ogni inquadratura… ma le pretese drammatiche sono deboli, nonostante le espressioni nobili e graziosi manichini in posa». Il successivo ''[[Lord Brummell (film 1954)|Lord Brummell]]'' (1954) di [[Curtis Bernhardt]] la vide nel ruolo di Lady Patricia, molto elaborato da un punto di vista figurativo, ma in sostanza splendidamente vuoto, utile solo a fare da sostegno al protagonista del film, [[Stewart Granger]]. ''[[L'ultima volta che vidi Parigi]]'' (1954) di [[Richard Brooks]] le offrì invece un ruolo più complesso dei precedenti e la riunì a [[Van Johnson]], con cui aveva girato ''La sbornia di David''. Il ruolo di Helen Ellsworth Willis era basato sulla figura di [[Zelda Sayre Fitzgerald]], giornalista e scrittrice dalla vita spregiudicata e tragica, e Taylor portò a termine il film (il quarto in dodici mesi), benché incinta del suo secondo figlio.
[[File:Elizabeth Taylor-1954.JPG|miniatura|sinistra|Elizabeth Taylor in ''[[L'ultima volta che vidi Parigi]]'' ([[1954]])]]
Taylor, che nel frattempo aveva frequentato la scuola direttamente negli studi della [[Metro-Goldwyn-Mayer]], si diplomò alla University High School di Los Angeles il 26 gennaio 1950, lo stesso anno in cui, diciottenne, si sposò per la prima volta. Nella prima metà degli anni cinquanta divenne sempre più insoddisfatta dei ruoli che le venivano offerti. Mentre avrebbe voluto interpretare i ruoli da protagonista in ''[[La contessa scalza]]'' e in ''[[Piangerò domani]]'', la [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]] continuò a riservarle ruoli stereotipati in film come ''[[Marito per forza]]'' (1952) di [[Stanley Donen]], ''[[Ivanhoe (film 1952)|Ivanhoe]]'' (1952) e ''[[Vita inquieta]]'' (1953), entrambi di [[Richard Thorpe]], ''[[La pista degli elefanti]]'' (1954) di [[William Dieterle]], ove subentrò a [[Vivien Leigh]]<ref name=Hirsch12>{{cita libro|cognome=Hirsch|nome=Foster|titolo=Elizabeth Taylor|annooriginale=1988|editorecittà=Milano |editore=Libri Edizioni|p=63}} pag. 63</ref>. L'ennesimo ruolo insoddisfacente nel dramma romantico ''[[Rapsodia (film)|Rapsodia]]'' (1954) di [[Charles Vidor]], si rivelò altrettanto frustrante. Interpretò Louise Durant, una bella ragazza ricca innamorata di un violinista ([[Vittorio Gassman]]) e di un giovane pianista ([[John Ericson]]). Un critico del New York Herald Tribune scrisse: «C'è senza dubbio bellezza nel film, con Miss Taylor che brilla nella scena a ogni inquadratura… ma le pretese drammatiche sono deboli, nonostante le espressioni nobili e graziosi manichini in posa». Il successivo ''[[Lord Brummell (film 1954)|Lord Brummell]]'' (1954) di [[Curtis Bernhardt]] la vide nel ruolo di Lady Patricia, molto elaborato da un punto di vista figurativo, ma in sostanza splendidamente vuoto, utile solo a fare da sostegno al protagonista del film, [[Stewart Granger]]. ''[[L'ultima volta che vidi Parigi]]'' (1954) di [[Richard Brooks]] le offrì invece un ruolo più complesso dei precedenti e la riunì a [[Van Johnson]], con cui aveva girato ''La sbornia di David''. Il ruolo di Helen Ellsworth Willis era basato sulla figura di [[Zelda Sayre Fitzgerald]], giornalista e scrittrice dalla vita spregiudicata e tragica, e Taylor portò a termine il film (il quarto in dodici mesi), benchénonostante fosse incinta del suo secondo figlio.
 
=== La grande popolarità (1956-1979) ===
[[File:Elizabeth Taylor in Giant trailer.jpg|upright=0.8|thumb|sinistra|Elizabeth Taylor ne ''[[Il gigante (film)|Il gigante]]'' ([[1956]])]]
Desiderosa di interpretare ruoli più consistenti, nel 1956 ottenne una scrittura più interessante ne ''[[Il gigante (film)|Il gigante]]'', epico film di [[George Stevens]], quale protagonista femminile accanto a [[Rock Hudson]] (sul ''set'' nacque la loro amicizia, durata sino alla morte di quest'ultimo) e [[James Dean]] (nel suo ultimo film, prima della tragica scomparsa). Seguirono tre film di successo per i quali ottenne altrettante candidature agli Oscar come miglior attrice protagonista. Nel 1957 girò il film drammatico in costume ''[[L'albero della vita (film 1957)|L'albero della vita]]'' di [[Edward Dmytryk]], con [[Eva Marie Saint]] e [[Montgomery Clift]], che, proprio durante le riprese di questa pellicola, ebbe il grave incidente stradale che lo sfigurò e lo condizionò per il resto della carriera. Fu proprio lei, sua grande amica, ad accorrere sul luogo e a salvargli la vita, estraendogli dalla bocca i denti spezzati che lo stavano soffocando{{citazioneSenza necessariafonte}}.
 
[[File:Cat on a Hot Tin Roof4.jpg|thumb|destra|Elizabeth Taylor insieme a [[Paul Newman]] ne ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]'' ([[1958]])]]
 
Nei due anni successivi lavorò in due film tratti da celebri drammi di [[Tennessee Williams]]: ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]'' (1958) di [[Richard Brooks]], nel ruolo della bella ma infelice moglie di uno sportivo ([[Paul Newman]]), in crisi con sé stesso a causa della morte del suo migliore amico, il quale, prima di morire, gli aveva rivelato di avere avuto una relazione con sua moglie, e ''[[Improvvisamente l'estate scorsa (film)|Improvvisamente, l'estate scorsa]]'' (1959) di [[Joseph L. Mankiewicz]], dove interpretò una giovane donna, sostenuta dal suo medico (ancora Montgomery Clift), in lotta contro la potente zia ([[Katharine Hepburn]]), intenzionata a farla sottoporre a [[lobotomia]] per mettere a tacere uno scandalo familiare. Quest'ultima interpretazione la rese una delle attrici più acclamate, nella rosa dei dieci attori di maggior successo (sarebbe rimasta nella top ten per quasi tutto il decennio successivo). Nel 1961 ottenne l'ambita statuetta per il film ''[[Venere in visone]]'' di [[Daniel Mann]], nel drammatico ruolo di una prostituta che tenta di riconquistare il suo primo amore ([[Laurence Harvey]]) ormai sposato. Tuttavia, alcuni critici ritennero che il premio le fosse stato conferito per compassione: infatti, alcuni mesi prima della premiazione, Taylor aveva sfiorato la morte a causa di un attacco di polmonite.
[[File:1963 Cleopatra trailer screenshot (10).jpg|upright=1.4|sinistra|thumb|Elizabeth Taylor in ''[[Cleopatra (film 1963)|Cleopatra]]'' ([[1963]])]]
 
Divenuta l'attrice più pagata di Hollywood, nel 1960 firmò un contratto da un milione di dollari (lievitati a sette alla fine delle riprese) con la [[20th Century Fox]] per interpretare la regina [[Cleopatra]] nell'[[Cleopatra (film 1963)|omonimo film]] in costume. Accanto avrebbe avuto [[Rex Harrison]] nel ruolo di [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] e [[Richard Burton]] in quello di [[Marco Antonio]]. La lavorazione del film fu particolarmente complicata: le riprese iniziarono a Londra nel 1960 sotto la regia di [[Rouben Mamoulian]], ma dopo poche settimane dovettero essere interrotte a causa della polmonite che portò la Taylor vicina alla morte (le fu praticata una tracheotomia). Dal momento che il rigido clima inglese non le avrebbe permesso di ristabilirsi, l'intero set dovette essere smantellato e ricostruito a Roma, negli [[studi di Cinecittà]]. La produzione riprese nel 1961 con la regia di [[Joseph L. Mankiewicz]], e il film venne distribuito nel 1963. Nato come un progetto da 2 milioni di dollari, alla fine raggiunse l'esorbitante cifra di 44 milioni, mai recuperati al botteghino, che fecero quasi fallire la casa produttrice e che, rapportati all'inflazione, corrispondono a 323 milioni di euro del 2012.
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Sul set conobbe [[Richard Burton]]; tra i due nacque una storia d'amore, sebbene entrambi fossero già sposati (la Taylor era già al suo quarto matrimonio). Dopo il divorzio dai rispettivi coniugi, nel 1964 convolarono a nozze e, nonostante lo scandalo, la loro carriera non ne uscì intaccata.
 
Nel 1967 ottenne il suo secondo premio Oscar come migliore attrice protagonista per ''[[Chi ha paura di Virginia Woolf? (film)|Chi ha paura di Virginia Woolf?]]'' (1966) di [[Mike Nichols]], film in cui interpretò il personaggio di Martha, una donna alcolizzata e isterica, che affronta una grave crisi coniugale con il marito George, interpretato dallo stesso Burton. Per lei, il film rappresentò l'occasione di lasciarsi alle spalle l'immagine divistica per misurarsi con un personaggio per lei inedito, una donna di mezza età sciatta e irascibile, che combatte per salvare il proprio matrimonio<ref>Foster Hirsch ''1988'', p. 110.</ref>. Temendo di non apparire abbastanza vecchia (il personaggio aveva vent'anni in più rispetto a lei), ingrassò, si tinse i capelli di grigio e adottò un trucco che appesantisse i lineamenti del volto per essere più credibile. La sua esuberante interpretazione fu un trionfo e ridette slancio alla sua carriera dopo il tonfo di ''[[Cleopatra (film 1963)|Cleopatra]]'', ispirando la sua nuova immagine cinematografica verso ruoli più maturi di donna combattiva e irrequieta<ref>Foster Hirsch ''1988'', p. 113.</ref>.
 
Nel corso degli anni sessanta Taylor e Burton apparvero insieme in altri film: ''[[International Hotel]]'' (1963) di [[Anthony Asquith]], ''[[Castelli di sabbia]]'' (1965) di [[Vincente Minnelli]] e ''[[La bisbetica domata (film 1967)|La bisbetica domata]]'' (1967), adattamento di [[Franco Zeffirelli]] della commedia shakespeariana che rinverdì il successo internazionale della coppia. Nel 1967 i loro film avevano guadagnato da soli ben 200 milioni di dollari. La pausa di tre mesi che i due attori presero dai set causò allarme a Hollywood, dal momento che quasi la metà degli incassi cinematografici statunitensi dipendeva proprio da loro. Nel 1967 seguirono altri due film in coppia, ''[[Il dottor Faustus]]'' diretto dallo stesso Burton, e ''[[I commedianti (film 1967)|I commedianti]]'' di [[Peter Glenville]]; l'anno successivo apparvero ancora insieme in ''[[La scogliera dei desideri]]'' di [[Joseph Losey]]. Nonostante l'impiego di ottimi registi e comprimari e qualche apprezzamento della critica, nessuno di questi film ebbe successo.
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Nel 1963 Taylor fu in lizza per la parte della protagonista del musical ''[[My Fair Lady (film)|My Fair Lady]]'' (1964) di [[George Cukor]], già interpretata in teatro da [[Julie Andrews]] e poi definitivamente assegnata ad [[Audrey Hepburn]], che accettò proprio quando venne a sapere della sua possibile sostituzione con la Taylor.
 
Apparve poi in ''[[Riflessi in un occhio d'oro]]'' (1967) di [[John Huston]] accanto a [[Marlon Brando]] (che sostituì [[Montgomery Clift]], morto prima dell'inizio delle riprese) e, con un ruolo piuttosto inusuale, in ''[[Cerimonia segreta]]'' (1968) di [[Joseph Losey]], al fianco di [[Robert Mitchum]] e [[Mia Farrow]]. Alla fine degli anni sessanta il suo potere di attrazione al box office era però molto diminuito<ref>Foster Hirsch ''1988'', p. 115.</ref>, come dimostrò il fiasco del successivo film, ''[[L'unico gioco in città]]'' (1970) di [[George Stevens]], ove venne affiancata da [[Warren Beatty]]. Continuò a recitare in vari film di circuito per tutti gli anni settanta: ''[[X Y e Zi]]'' (1972) di [[Brian G. Hutton]], con [[Michael Caine]] e [[Susannah York]], ''[[Una faccia di c...]]'' (1972) di [[Peter Ustinov]], ''[[Il giardino della felicità]]'' (1976) di [[George Cukor]], ove affiancò [[Jane Fonda]] e [[Ava Gardner]], e il musical ''[[Gigi (film 1978)|Gigi]]'' (1978) di [[Harold Prince]]. Recitò ancora con Burton e con [[Peter O'Toole]] in ''[[Under Milk Wood]]'' (1972) di [[Andrew Sinclair]].
 
Nel 1973 venne nuovamente diretta da Hutton in ''[[Ad un'ora della notte]],'' ove ritrovò [[Laurence Harvey]] e che non ebbe successo. Subito dopo tornò in Italia per prendere parte a ''[[Mercoledì delle ceneri (film)|Mercoledì delle ceneri]]'' (1973) di [[Larry Peerce]], ove recitò con [[Henry Fonda]], e ''[[Identikit (film 1974)|Identikit]]'' (1974) di [[Giuseppe Patroni Griffi]], in coppia con [[Ian Bannen]].
 
=== La maturità (1980-2011) ===
[[File:Elizabeth Taylor36.JPG|upright=1.2|thumb|Elizabeth Taylor al [[Festival del cinema americano di Deauville|Festival di Deauville]] [[1985]]]]
Nel 1980, con il ruolo di una celebre attrice americana minacciata in un paesino inglese negli anni cinquanta, apparve nel giallo ''[[Assassinio allo specchio (film 1980)|Assassinio allo specchio]]'' di [[Guy Hamilton]], fortunato adattamento di un romanzo di [[Agatha Christie]], ove affiancò [[Rock Hudson]], [[Angela Lansbury]], [[Tony Curtis]], [[Kim Novak]] e [[Geraldine Chaplin]]. Nel 1988 recitò di nuovo per [[Franco Zeffirelli]] interpretando la cantante lirica Nadina Bulichoff insieme a [[C. Thomas Howell]] in ''[[Il giovane Toscanini]]'', ma il film fu molto criticato. Il suo ultimo impegno cinematografico fu nel film ''[[I Flintstones (film)|I Flintstones]]'' (1994) di [[Brian Levant]], ove interpretò con ironia il personaggio di Pearl Slaghoople, invadente suocera di Fred ([[John Goodman]]).
 
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=== I problemi di salute e gli ultimi anni ===
Nel novembre 2004 Taylor annunciò di essere affetta da una grave forma di [[insufficienza cardiaca]]. Nel corso della sua esistenza si infortunò alla schiena cinque volte, la prima delle quali all'età di nove anni mentre girava ''[[There's One Born Every Minute]]'' (1942); sopravvisseaffrontò acon successo un'operazione per la rimozione di un [[tumore benigno]] al [[cervello]], un [[Neoplasia|cancro]] alla pelle e a due [[polmonite|polmoniti]]. Anche per colpa della cattiva salute, per lunghi periodi condusse un'esistenza da reclusa, dovendo spesso rinunciare ad apparizioni pubbliche. Nell'ultimo periodo della sua vita la sua mobilità era ormai limitata e l'attrice era costretta su una [[sedia a rotelle]].
 
Il 27 aprile 2006 si diffuse la notizia che fosse vicina alla morte per i suoi problemi cardiaci, e che stesse dettando le sue volontà per i funerali. La notizia venne smentita dal suo portavoce, Dick Guttman, secondo il quale Elizabeth Taylor godeva di buona salute.
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=== La morte ===
Da tempo malata di cuore, Elizabeth Taylor morì il 23 marzo 2011, a 79 anni, al [[Cedars-Sinai Medical Center]] di West[[Los Angeles]]<ref>{{cita news|lingua=en|url=https://www.reuters.com/article/us-taylor/hollywood-legend-elizabeth-taylor-dies-at-79-idUSTRE72M3L120110324/|titolo=Hollywood legend Elizabeth Taylor dies at 79|sito=[[Reuters]]|data=23 marzo 2011|accesso=27 dicembre 2023}}</ref>. Nel luglio 2010, per problemi alle [[Circolazione coronarica|coronarie]], era stata ricoverata in una clinica di Los Angeles<ref>[{{Cita web |url=http://www.cinezapping.com/2011/03/23/e-morta-elizabeth-taylor-addio-allultima-grande-diva/ |titolo=È morta Elizabeth Taylor, addio all'utima grande diva] |data=23 marzo 2011 |accesso=23 marzo 2011 |dataarchivio=7 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110907132433/http://www.cinezapping.com/2011/03/23/e-morta-elizabeth-taylor-addio-allultima-grande-diva/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>[{{Cita web |url=http://trovacinema.repubblica.it/attori-registi/elizabeth-taylor/167498 |titolo=La scheda di Elizabeth Taylor. Biografia e filmografia -|editore=[[La Trovacinema<!--Repubblica Titolo(quotidiano)|La generato automaticamenteRepubblica]] -->] Trovacinema}}</ref>. Dopo i funerali venne sepolta presso il [[Forest Lawn Memorial Park (Glendale)|Forest Lawn Memorial Park]] di [[Los Angeles]], [[California]].
 
== Vita privata ==
Elizabeth Taylor fusi sposatasposò otto volte, ed ebbecon sette maritiuomini diversi:
* Conrad "Nicky" Hilton Jr., erede della famiglia [[Hilton Worldwide|Hilton]] (6 maggio 1950 - 29 gennaio 1951) - divorziata
* [[Michael Wilding]], attore, di 20 anni più anziano (21 febbraio 1952 - 26 gennaio 1957) - divorziata
* [[Mike Todd (produttore)|Mike Todd]], produttore, di 23 anni più anziano (2 febbraio 1957 - 22 marzo 1958) - vedova
* [[Eddie Fisher]], cantante (12 maggio 1959 - 6 marzo 1964) - divorziata
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* Larry Fortensky, operaio edile (6 ottobre 1991 - 31 ottobre 1996) - divorziata
 
Ebbe tre figli: Michael Howard Wilding (nato il 6 gennaio 1953), Christopher Edward Wilding (nato il 27 febbraio 1955) dal matrimonio con [[Michael Wilding]], ed Elizabeth Frances Todd, detta Liza (nata il 6 agosto 1957) dal matrimonio con [[Mike Todd (produttore)|Mike Todd]]. Nel 1964 lei ed [[Eddie Fisher]] iniziarono le pratiche per l'adozione di una bambina tedesca, poi in seguito adottata dal solo [[Richard Burton]] e chiamata Maria Burton (nata il 1º agosto 1961). Durante il suo matrimonio con Eddie Fisher nel 1959, che per qualche tempo creò una sorta di "guerra fredda" con [[Debbie Reynolds]], molto seguita anche dalla stampa internazionale, Taylor si convertì all'[[ebraismo]], dopo avere fatto parte del [[Cristianesimocristianesimo scientista]] dalla nascita. Divenne suocera per la prima volta a 38 anni, e nonna a 39. Al momento della morte aveva dieci nipoti e quattro pronipoti.
 
== Ebraismo, Israele e sionismo ==
Nel 1959, a 27 anni, dopo nove mesi di studio Elizabeth Taylor si convertì dal [[cristianesimo scientista]] all'[[ebraismo]]<ref name="Forward">{{Cita web| url=http://www.forward.com/articles/136447/|titolo=A Jew by Choice: Elizabeth Taylor, 1932-2011| cognome=Ivry|nome=Benjamin|data=23 marzo 2011|sito=[[The Forward]] |accesso=25 marzo 2011}}</ref>, assumendo il nome [[Lingua ebraica|ebraico]] di Elisheba Rachel. Affermò che la sua conversione era stata valutata a lungo e non era legata ai matrimoni. Era una seguace della [[Cabala ebraica|Kabbalah]] e un membro del Kabbalah Centre<ref name="convert">{{Cita web|url=http://religion.blogs.cnn.com/2011/03/24/making-sense-of-elizabeth-taylors-jewish-conversion|titolo=Exploring Elizabeth Taylor's Jewish conversion |cognome=Ravitz|nome=Jessica|data=24 marzo 2011|editore=CNN|accesso=25 marzo 2011|dataarchivio=26 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110326052237/http://religion.blogs.cnn.com/2011/03/24/making-sense-of-elizabeth-taylors-jewish-conversion/|urlmorto=sì}}</ref>. Dopo la conversione si dedicò per tutta la vita al [[sionismo]] ed a cause legate a [[Israele]]<ref>[http://www.forward.com/articles/136447/ A Jew by Choice: Elizabeth Taylor, 1932-2011]</ref>. Nel 1959 i suoi acquisti su larga scala di [[Obbligazione (finanza)|bond]] israeliani scatenarono il boicottaggio [[arabi|arabo]] dei suoi film<ref>{{Cita newsnotizia | url=https://www.washingtonpost.com/opinions/elizabeth-taylor-and-israel-a-lasting-love/2011/03/24/AFbnZZYB_story.html | titolo=Elizabeth Taylor and Israel, a lasting love | accesso=26 marzo 2011 | autorecognome=Burstein, |nome=Nathan | data=25 marzo 2011 | editorepubblicazione=[[Washington Post]]}}</ref>. Nel 1962 le fu impedito di entrare in [[Egitto]] per completare le riprese di ''[[Cleopatra (film 1963)|Cleopatra]]'' poiché aveva adottato la fede ebraica e sosteneva cause israeliane.
 
Nel 1974 Taylor e [[Richard Burton]] non poterono sposarsi in Israele perché Burton non era ebreo<ref name="jta20110323">[{{Cita web |url=http://blogs.jta.org/telegraph/article/2011/03/23/3086532/in-the-jta-archive-remembering-liz-taylor |titolo="JTA Archive"] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20130225105849/http://blogs.jta.org/telegraph/article/2011/03/23/3086532/in-the-jta-archive-remembering-liz-taylor |data=23 marzo 2011 |accesso=25 febbraio 2013 }}, March 23, 2011</ref>. L'attrice contribuì a raccogliere fondi per organizzazioni come il Jewish National Fund, sostenne il diritto degli ebrei sovietici di emigrare in Israele e cancellò una visita nell'[[Unione Sovietica|URSS]] a causa della sua condanna di Israele per la [[guerra dei sei giorni]], firmò una lettera di protesta contro la risoluzione 3379 dell'[[Assemblea Generalegenerale delle Nazioni Unite]] del 1975 che equiparava il sionismo al [[razzismo]] e si offrì come sostituta per gli ostaggi del gruppo di [[Terrorismo palestinese|terroristi palestinesi]] del [[Operazione Entebbe|dirottamento Entebbe]]<ref name="jta20110323"/>.
 
== Eredità di immagine ==
[[File:Modern Screen, March 1950.jpg|upright|thumb|Elizabeth Taylor sulla copertina di una rivista nel marzo [[1950]]]]
Elizabeth Taylor è stata {{senza fonte|definita dal biografo William J. Mann la «più grande stella cinematografica di sempre»}}. Bambina prodigio all'età di dodici anni, fu presto lanciata dalla [[MGM]] di fronte al grande pubblico in una serie di film, oggi considerati grandi "classici". La sua risultante celebrità la rese una vera e propria icona di un'epoca e {{senza fonte|«creatrice del modello per la celebrità»}}, sempre secondo Mann.
 
Altri osservatori espressero giudizi simili, come la critica sociale Camille Paglia, {{senza fonte|che descrive Taylor come «la più grande attrice nella storia del cinema», anche grazie «al limpido regno di emozione» che riuscì a creare sullo schermo}}. La Paglia descrive l'effetto che Taylor faceva in alcuni dei suoi film {{senza fonte|come «un'elettrica, erotica carica che fa vibrare lo spazio tra il suo volto e lo schermo. Si tratta di un fenomeno extrasensoriale, pagano»}}.
 
Elizabeth Taylor ha avuto un ruolo chiave nella rivoluzione sessuale degli anni sessanta come immagine disinibita di sensualità. Fu una delle prime attrici di primo livello a posare quasi nuda su Playboy e sempre tra le prime ad apparire senza veli in un film di circuito. In ''[[Un posto al sole (film)|Un posto al sole]]'' (1951), girato quando aveva soltanto diciannove anni, la sua sorprendente maturità sorprese la famosa giornalista di Hollywood [[Hedda Hopper]], che scrisse della sua precoce sensualità. Lo storico cinematografico Andrew Sarris descrive le scene d'amore di questo film con Montgomery Clift come {{senza fonte|«snervanti-sibaritiche-come quando ci si rimpinza di gelato al cioccolato»}}.
 
Nella vita reale fu considerata «una stella senza arie», nota Mann. La scrittrice Gloria Steinem similmente descrive Taylor come {{senza fonte|«una regina del cinema senza ego… esperta in quello che fa, mai malevola nei suoi rapporti lavorativi con le altre attrici»}}. [[Mike Nichols]], che la diresse in [[Chi ha paura di Virginia Woolf? (film)|''Chi ha paura di Virginia Woolf?'']] (1966), disse che tra tutti gli attori con cui lavorò, Taylor era quella con {{senza fonte|«l'anima più democratica»}}. Mann aggiunge che era solita trattare gli elettricisti e gli assistenti di scena {{senza fonte|«allo stesso modo di un [[Rothschild]] a un gala di beneficenza»}}. [[George Cukor]], celebre "regista delle donne", disse a Taylor che possedeva {{senza fonte|«la più rara delle virtù: semplice gentilezza»}}.
 
Il più famoso dei mariti di Elizabeth Taylor, [[Richard Burton]], che lavorò con leila moglie in numerosi film, espresse sempre grande ammirazione per il suo talento della moglie comedi attrice. Burton disse: {{senza fonte|«Penso che sia una delle attrici cinematografiche più sottovalutate che siano mai vissute, e credo sia una delle migliori mai vissute. Al suo meglio è incomparabile»}}.
 
== Nei media ==
Sulla storia di Elizabeth Taylor e sulla sua relazione con Richard Burton sono stati girati diversi film per la televisione.
* ''[[Liz, la diva dagli occhi viola]]'' (''Liz: The Elizabeth Taylor Story'') ([[1995]]), miniserie televisiva di [[Kevin Connor]] con [[Sherilyn Fenn]] e [[Angus Macfadyen]].
* ''[[Liz & Dick]]'' (2012), film TV di [[Lloyd Kramer]] con [[Lindsay Lohan]] e [[Grant Bowler]].
* ''[[Burton & Taylor]]'' (2013), film TV di [[Richard Laxton]] con [[Helena Bonham Carter]] e [[Dominic West]].
 
* Liz Taylor è apparsa su ben 14 copertine della rivista ''[[People (rivista)|People]]'', seconda in questa classifica soltanto alla [[Diana Spencer|Principessa Diana]]<ref>[{{Cita web |url=http://www.tv.com/elizabeth-taylor/person/3468/trivia.html |titolo=Elizabeth Taylor Trivia and Quotes] |accesso=5 maggio 2012 |dataarchivio=1 giugno 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110601171302/http://www.tv.com/elizabeth-taylor/person/3468/trivia.html |urlmorto=sì }}</ref>.
 
== Filmografia ==
=== CinemaAttrice ===
==== Cinema ====
* ''[[There's One Born Every Minute]]'', regia di [[Harold Young]] (1942)
* ''[[Torna a casa, Lassie!]]'' (''Lassie Come Home''), regia di [[Fred M. Wilcox]] (1943)
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* ''[[Papà diventa nonno]]'' (''Father's Little Dividend''), regia di [[Vincente Minnelli]] (1951)
* ''[[Un posto al sole (film)|Un posto al sole]]'' (''A Place in the Sun''), regia di [[George Stevens]] (1951)
* ''[[Quo vadis? (film 1951)|Quo vadis?]]'' (''Quo Vadis''), regia di Mervyn LeRoy (1951) - non accreditata
* ''[[Callaway Went Thataway]]'', regia di [[Melvin Frank]] e [[Norman Panama]] (1951) - cameo non accreditato
* ''[[Marito per forza]]'' (''Love Is Better Than Ever''), regia di [[Stanley Donen]] (1952)
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* ''[[L'albero della vita (film 1957)|L'albero della vita]]'' (''Raintree County''), regia di [[Edward Dmytryk]] (1957)
* ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]'' (''Cat on a Hot Tin Roof''), regia di [[Richard Brooks]] (1958)
* ''[[Improvvisamente l'estate scorsa (film)|Improvvisamente, l'estate scorsa]]'' (''Suddenly, Last Summer''), regia di [[Joseph L. Mankiewicz]] (1959)
* ''[[Scent of Mystery]]'', regia di [[Jack Cardiff]] (1960) - non accreditata
* ''[[Venere in visone]]'' (''Butterfield 8''), regia di [[Daniel Mann]] (1960) [[File:Oscar mini icon.png]]
* ''[[Cleopatra (film 1963)|Cleopatra]]'', regia di [[Joseph L. Mankiewicz]] (1963)
* ''[[International Hotel]]'' (''The V.I.P.s''), regia di [[Anthony Asquith]] (1963)
* ''[[Castelli di sabbia]]'' (''The Sandpiper''), regia di [[Vincente Minnelli]] (1965)
* ''[[Chi ha paura di Virginia Woolf? (film)|Chi ha paura di Virginia Woolf?]]'' (''Who's Afraid of Virginia Woolf?''), regia di [[Mike Nichols]] (1966) [[File:Oscar mini icon.png]]
* ''[[La bisbetica domata (film 1967)|La bisbetica domata]]'' (''The Taming of the Shrew''), regia di [[Franco Zeffirelli]] (1967)
* ''[[Il dottor Faustus]]'' (''Doctor Faustus''), regia di [[Richard Burton]] e [[Nevill Coghill]] (1967)
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* ''[[L'unico gioco in città]]'' (''The Only Game in Town''), regia di [[George Stevens]] (1970)
* ''[[X, y & "Zi"]]'' (''Zee and Co.''), regia di [[Brian G. Hutton]] (1972)
* ''[[Under Milk Wood|La leggenda di Llareggub]]'', regia di [[Andrew Sinclair]] (1972)
* ''[[Una faccia di c...]]'' (''Hammersmith Is Out''), regia di [[Peter Ustinov]] (1972)
* ''[[Ad un'ora della notte]]'' (''Night Watch''), regia di [[Brian G. Hutton]] (1973)
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* ''[[I Flintstones (film)|I Flintstones]]'' (''The Flintstones''), regia di [[Brian Levant]] (1994)
 
==== Televisione ====
* ''[[Here's Lucy]]'' – serie TV, un episodio (1970)
* ''[[Divorzia lui, divorzia lei]]'' (''Divorce His - Divorce Hers''), regia di [[Waris Hussein]] - film TV (1973)
* ''[[La lunga notte di Entebbe]]'' (''Victory at Entebbe''), regia di [[Marvin J. Chomsky]] - film TV (1976)
* ''[[Un amore impossibile (film 1978)|Un amore impossibile]]'' (''Return Engagement''), regia di [[Joseph Hardy]] - film TV (1978)
* ''[[General Hospital]]'' - soap opera, 3 episodi (1981)
* ''[[TraFra amiche]]'' (''Between Friends''), regia di [[Lou Antonio]] - film TV (1983)
* ''[[La valle dei pini]]'' (''All My Children'') - soap opera (1983-1984)
* ''[[Hotel (serie televisiva)|Hotel]]'' - serie TV, episodio 2x01 (1984)
* ''[[Malizia a Hollywood]]'' (''Malice in Wonderland''), regia di [[Gus Trikonis]] - film TV (1985)
* ''[[Nord e Sud (miniserie televisiva 1985)|Nord e Sud]]'' (''North and South'') - miniserie TV (1985)
* ''[[Una lettera per Josh]]'' (''There Must Be a Pony''), regia di [[Joseph Sargent]] - film TV (1986)
* ''[[Poker Alice - La regina del gioco]]'' (''Poker Alice''), regia di [[Arthur Allan Seidelman]] - film TV (1987)
* ''[[La dolce ala della giovinezza (film 1989)|La dolce ala della giovinezza]]'' (''Sweet Bird of Youth''), regia di [[Nicolas Roeg]] - film TV (1989)
* ''[[MurphyCan't Hurry BrownLove]]'' - serie TV, episodio 8x181x19 (1996)
* ''[[LaMurphy tataBrown]]'' (''The Nanny'') - serie TV, episodio 3x218x18 (1996)
* ''[[La tata]]'' (''The Nanny'') – serie TV, episodio [[episodi de La tata (terza stagione)#Una perla in taxi|3x21]] (1996)
* ''[[These Old Broads]]'', regia di [[Matthew Diamond]] - film TV (2001)
 
=== DoppiaggioDoppiatrice ===
* ''[[Capitan Planet e i Planeteers]]'' (''Captain Planet and the Planeteers'') - serie TV, episodio 3x11 (1992)
* ''[[I Simpson]]'' (''The Simpsons'') - serie TV, 2 episodi (1993)
* ''[[God, the Devil and Bob]]'' - serie TV, episodio 1x12 (2001)
 
== Teatro ==
* ''[[La tragica storia del Dottor Faust]]'', di [[Christopher Marlowe]], regia di Nevill Coghill. Oxford University Theatre di Oxford (1967)
* ''[[Le piccole volpi]]'', di [[Lillian Hellman]], regia di [[Austin Pendleton]]. [[Al Hirschfeld Theatre|Martin Beck Theatre]] di Broadway e tour statunitense (1981)
* ''[[Le piccole volpi]]'', di [[Lillian Hellman]], regia di [[Austin Pendleton]]. [[Victoria Palace Theatre]] di Londra (1982)
* ''[[Vite in privato]]'', di [[Noël Coward]], regia di [[Milton Katselas]]. [[Lunt-Fontanne Theatre]] di Broadway (1983)
* ''[[Lettere d'amore (opera teatrale)|''Lettere d'amore'']],'' di A. R. Gurney, regia di John Tillinger. Paramount Theatre di Los Angeles (2007)
 
== Riconoscimenti ==
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**[[Premi Oscar 1958|1958]] – Candidatura alla [[Oscar alla miglior attrice|migliore attrice]] per ''[[L'albero della vita (film 1957)|L'albero della vita]]''
**[[Premi Oscar 1959|1959]] – Candidatura alla migliore attrice per ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]''
**[[Premi Oscar 1960|1960]] – Candidatura alla migliore attrice per ''[[Improvvisamente l'estate scorsa (film)|Improvvisamente, l'estate scorsa]]''
**[[Premi Oscar 1961|1961]] – Migliore attrice per ''[[Venere in visone]]''
**[[Premi Oscar 1967|1967]] – Migliore attrice per ''[[Chi ha paura di Virginia Woolf? (film)|Chi ha paura di Virginia Woolf?]]''
**[[Premi Oscar 1993|1993]] – [[Premio umanitario Jean Hersholt]]
 
*[[Golden Globe]]
**[[Golden Globe 1957|1957]] – [[Golden Globe Speciale]]
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**1974 – Henrietta Award
**[[Golden Globe 1985|1985]] – [[Golden Globe alla carriera]]
 
*[[British Academy Film Awards|BAFTA]]
**[[Premi BAFTA 1959|1959]] – Candidatura alla [[BAFTA alla migliore attrice protagonista|migliore attrice straniera]] per ''La gatta sul tetto che scotta''
Riga 256 ⟶ 268:
**[[Premi BAFTA 1968|1968]] – Candidatura alla migliore attrice britannica per ''[[La bisbetica domata (film 1967)|La bisbetica domata]]''
**[[Premi BAFTA 1999|1999]] – Premio alla carriera
 
*[[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]
**[[David di Donatello 1960|1960]] – [[Targa d'oro]] per ''Improvvisamente l'estate scorsa''
**[[David di Donatello 1967|1967]] – [[David di Donatello per la migliore attrice straniera|Miglior attrice straniera]] per ''La bisbetica domata''
**[[David di Donatello 1972|1972]] – Miglior attrice straniera per ''[[X Y e Zi]]''
 
== Doppiatrici italiane ==
Nelle versioni in [[Lingua italiana|italiano]] delle opere in cui ha recitato, Elizabeth Taylor è stata [[Doppiaggio|doppiata]] da:
* [[Germana Calderini]] in ''Torna a casa, Lassie!'', ''Le bianche scogliere di Dover'', ''Gran Premio'', ''Vita col padre'', ''Cinzia'', ''Così sono le donne'', ''Piccole donne'', ''Alto tradimento'', ''La sbornia di David'', ''Il padre della sposa'', ''Papà diventa nonno'', ''Un posto al sole'', ''Ivanhoe''
* [[Rita Savagnone]] in ''Il coraggioCoraggio di LassieLassi'', ''Cleopatra''<ref>Nelle scene aggiunte per l'edizione integrale è doppiata da [[Claudia Razzi]]</ref>, ''La bisbetica domata'', ''Cerimonia segreta'', ''L'unico gioco in città'', ''X Y &e Zi'', ''Ad un'ora della notte'', ''Divorzia lui, divorzia lei'', ''C'era una volta Hollywood'', ''Il giardino della felicità'', ''Assassinio allo specchio'', ''Divorzia lui, divorzia lei''
* [[Fiorella Betti]] in ''Vita inquieta'', ''Rapsodia'', ''La pista degli elefanti'', ''Lord Brummell'', ''L'ultima volta che vidi Parigi'', ''L'albero della vita'', ''La gatta sul tetto che scotta'', ''Venere in visone'', ''International Hotel'', ''Castelli di sabbia''
* [[Maria Pia Di Meo]] in ''IAlto Flintstonestradimento'' (ridoppiaggio), ''Poker Alice - La regina del gioco'', ''AltoI tradimentoFlintstones'' (ridoppiaggio)
* [[Adriana De Roberto]] in ''Chi ha paura di Virginia Woolf?'', ''La scogliera dei desideri''
* [[Gabriella Genta]] in ''Riflessi in un occhio d'oro'', ''La lunga notte di Entebbe''
* [[Micaela Giustiniani]] ne ''Il gigante''
* [[Lydia Simoneschi]] in ''Improvvisamente l'estate scorsa''
* [[Ada Maria Serra Zanetti]] ne ''I commedianti''
* [[Valeria Valeri]] in ''Mercoledì delle ceneri''
* [[Federica Giulietti]] in ''General Hospital''
* [[Germana Dominici]] in ''Nord e Sud''
* [[Ludovica Modugno]] ne ''Il giovane Toscanini''
* [[Noemi Gifuni]] ne ''La dolce ala della giovinezza''
* [[Paola Tedesco]] inne ''La tata''
* [[Emanuela Rossi]] in ''Torna a casa, Lassie!'' (ridoppiaggio)
* [[Silvia Tognoloni]] in ''Gran Premio'' (ridoppiaggio)
 
== Onorificenze ==
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Taylor ricevette dall'[[Academy of Motion Picture Arts and Sciences]] anche il [[Premio umanitario Jean Hersholt]] nel 1992. L'anno successivo, 1993, fu insignita dall'[[American Film Institute]] del ''Life Achievement Award'', il premio alla carriera. Nel 2002 ricevette l'onorificenza del ''[[Kennedy Center Honors]]'' dal "John F. Kennedy Center for the Performing Arts".
 
Le impronte delle mani e dei piedi di Elizabeth Taylor sono impresse e immortalate nel pavimento davanti al [[Grauman's Chinese Theatre]], e ha una stella sulla [[Hollywood Walk of Fame]], al numero 6336 di [[Hollywood Boulevard]] a [[Hollywood]], [[California]]. Per i suoi successi come [[attrice bambina]] il suo nome è incluso anche nella [[Young Hollywood Hall of Fame]] (<ref>[http://www.younghollywoodhof.com/1940.html 1940's])</ref>.
 
Il 10 novembre 2005 fu premiata con il Britannia Award for Artistic Excellence in International Entertainment.
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}}
 
* Nel 1963 [[Andy Warhol]] le dedicò un ritratto, che venne realizzato con i suoi classici "Multipli" su fondo rosso, su fondo argento, su fondo giallo e su fondo bianco. L'opera ''Silver Liz'' - grande cm 101,6 x 101,6 - è conservata alla Hufkens Gallery di Bruxelles.<ref>"AndyWarhol Portraits" - Ed. Phaidon</ref>
== Doppiatrici italiane ==
* [[Germana Calderini]] in ''Torna a casa Lassie!'', ''Le bianche scogliere di Dover'', ''Gran Premio'', ''Vita col padre'', ''Cinzia'', ''Così sono le donne'', ''Piccole donne'', ''Alto tradimento'', ''La sbornia di David'', ''Il padre della sposa'', ''Papà diventa nonno'', ''Un posto al sole'', ''Ivanhoe''
* [[Rita Savagnone]] in ''Il coraggio di Lassie'', ''Cleopatra'', ''La bisbetica domata'', ''Cerimonia segreta'', ''L'unico gioco in città'', ''X Y & Zi'', ''Ad un'ora della notte'', ''C'era una volta Hollywood'', ''Il giardino della felicità'', ''Assassinio allo specchio'', ''Divorzia lui, divorzia lei''
* [[Fiorella Betti]] in ''Vita inquieta'', ''Rapsodia'', ''La pista degli elefanti'', ''Lord Brummell'', ''L'ultima volta che vidi Parigi'', ''L'albero della vita'', ''La gatta sul tetto che scotta'', ''Venere in visone'', ''International Hotel'', ''Castelli di sabbia''
* [[Maria Pia Di Meo]] in ''I Flintstones'', ''Poker Alice - La regina del gioco'', ''Alto tradimento'' (ridoppiaggio)
* [[Adriana De Roberto]] in ''Chi ha paura di Virginia Woolf?'', ''La scogliera dei desideri''
* [[Gabriella Genta]] in ''Riflessi in un occhio d'oro'', ''La lunga notte di Entebbe''
* [[Micaela Giustiniani]] ne ''Il gigante''
* [[Lydia Simoneschi]] in ''Improvvisamente l'estate scorsa''
* [[Ada Maria Serra Zanetti]] ne ''I commedianti''
* [[Valeria Valeri]] in ''Mercoledì delle ceneri''
* [[Ludovica Modugno]] ne ''Il giovane Toscanini''
* [[Alba Cardilli]] in ''Un amore impossibile''
* [[Federica Giulietti]] in ''General Hospital''
* [[Germana Dominici]] in ''Nord e Sud''
* [[Noemi Gifuni]] ne ''La dolce ala della giovinezza''
* [[Paola Tedesco]] in ''La tata''
* [[Emanuela Rossi]] in ''Torna a casa Lassie!'' (ridoppiaggio)
* [[Silvia Tognoloni]] in ''Gran Premio'' (ridoppiaggio)
 
== Nei media ==
Sulla storia di Elizabeth Taylor e sulla sua relazione con Richard Burton sono stati girati diversi film per la televisione.
* ''[[Liz, la diva dagli occhi viola]]'' (''Liz: The Elizabeth Taylor Story'') ([[1995]]), miniserie televisiva di [[Kevin Connor]] con [[Sherilyn Fenn]] e [[Angus Macfadyen]].
* ''[[Liz & Dick]]'' (2012), film TV di [[Lloyd Kramer]] con [[Lindsay Lohan]] e [[Grant Bowler]].
* ''[[Burton & Taylor]]'' (2013), film TV di [[Richard Laxton]] con [[Helena Bonham Carter]] e [[Dominic West]].
 
* Nel 2001 le venne dedicato un aperitivo: lo ''spritz taylor''<ref>''Spritz Taylor, un'idea di Zoia per omaggiare Liz, la diva dai mitici occhi viola che il 31 prossimo è madrina a [[Venezia]] nel contesto della raccolta fondi per la lotta all'Aids, <nowiki>[..]</nowiki> un aperitivo speciale a base di chardonnay con aggiunta di Amaro Speziale, curaçao e due mirtilli al posto della solita fettina d'arancia''.- [[La Tribuna di Treviso]], Sandro Bolognini, 19 agosto 2001, pag. 24.</ref>. Un omaggio del [[poeta]] e [[artista]] interdisciplinare [[Norman Zoia]] in occasione di un viaggio di Liz a Venezia.
== Curiosità ==
{{curiosità}}
* Nelle biografie scritte da Donald Spoto e J.Randy Taraborrelli viene posto in evidenza che Liz sarebbe venuta al mondo con una mutazione genetica chiamata [[distichiasi]] (doppia fila di ciglia), che spesso può creare disfunzioni cardiache.
* Liz è sempre stata descritta come "la diva dagli occhi viola". Intervistata un giorno a tale proposito, rispose: "I miei occhi sono [[blu marino]], ma hanno delle screziature rosse (vasi capillari visibili); quando illuminati dalla giusta luce il mix li fa apparire viola". Anche altre celebrità come [[Angela Lansbury]], [[John Travolta]], [[Robert Wagner]], [[Paul Newman]], [[George Michael]], [[Larry King]] e [[Madonna (cantante)|Madonna]] hanno descritto come "viola" o "blu lavanda" il suo inusuale colore degli occhi. Inoltre i fotografi Douglas Kirkland e [[Bruce Weber]] lo hanno confermato in diverse occasioni.
* Nel 1963 [[Andy Warhol]] le dedicò un ritratto, che venne realizzato con i suoi classici "Multipli" su fondo rosso, su fondo argento, su fondo giallo e su fondo bianco. L'opera Silver Liz - grande cm 101,6 x 101,6 - è conservata alla Hufkens Gallery di Bruxelles.<ref>"AndyWarhol Portraits" - Ed. Phaidon</ref>
* Liz Taylor è apparsa su ben 14 copertine della rivista [[People (rivista)|People]], seconda in questa classifica soltanto alla [[Diana Spencer|Principessa Diana]]<ref>[http://www.tv.com/elizabeth-taylor/person/3468/trivia.html Elizabeth Taylor Trivia and Quotes]</ref>.
* Nel 2001 le venne dedicato un aperitivo: lo ''spritz taylor''<ref>''Spritz Taylor, un'idea di Zoia per omaggiare Liz, la diva dai mitici occhi viola che il 31 prossimo è madrina a [[Venezia]] nel contesto della raccolta fondi per la lotta all'Aids, <nowiki>[..]</nowiki> un aperitivo speciale a base di chardonnay con aggiunta di Amaro Speziale, curaçao e due mirtilli al posto della solita fettina d'arancia''.- [[La Tribuna di Treviso]], Sandro Bolognini, 19 agosto 2001, pag. 24.</ref>. Un omaggio del [[poeta]] e [[artista]] interdisciplinare [[Norman Zoia]] in occasione di un viaggio di Liz a Venezia.
 
== Note ==
Riga 355 ⟶ 356:
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web |1url=http://www.thegoldenyears.org/taylor.html |2titolo=Classic Movies (1939 - 1969): Elizabeth Taylor |accesso=7 agosto 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070828073718/http://www.thegoldenyears.org/taylor.html |dataarchivio=28 agosto 2007 |urlmorto=sì }}
 
{{Box successione|carica=[[Oscar alla migliore attrice]]| precedente= [[Simone Signoret]]<br />per ''[[La strada dei quartieri alti]]'' | successivo= [[Sophia Loren]]<br />per ''[[La ciociara (film)|La ciociara]]'' |periodo= [[1961]]<br />per ''[[Venere in visone]]''
| precedente2= [[Julie Christie]]<br />per ''[[Darling (film 1965)|Darling]]'' | successivo2= [[Katharine Hepburn]]<br />per ''[[Indovina chi viene a cena?]]'' |periodo2= [[1966]]<br />per ''[[Chi ha paura di Virginia Woolf? (film)|Chi ha paura di Virginia Woolf]]''}}
{{Premio Oscar alla miglior attrice protagonista}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Sepolti nel Forest Lawn Memorial Park]]
[[Categoria:Ebrei britannici]]
[[Categoria:Ebrei statunitensi]]