Scipio Slataper: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nacque a [[Trieste]],
|nome = SLATAPER, Scipio
|nomeurl = scipio-slataper
|autore = Roberto Norbedo
|anno = 2018
|volume = 93
|accesso = 26 aprile 2019
}}</ref>.
Il cognome paterno suggerisce un'origine [[Slovenia|slovena]]: pare che gli avi paterni dell'autore fossero originari di [[Tolmino]], nella ''[[Goriziano|Goriška]]'',
Ebbe cinque fratelli: Lucilla (morta in tenera età), Gastone, Vanda, Nerina e [[Guido Slataper|Guido]]<ref name=dbi/>.
Nel [[1899]] entrò al [[Liceo ginnasio statale Dante Alighieri|liceo "Dante"]], dove ebbe come insegnante di latino [[Guido Costantini]] e di tedesco [[Emilio Bidoli]]. A causa di una malattia nervosa, dovette lasciare la scuola nel [[1903]] e trascorse un periodo sul [[Carso]] per curarsi; conseguì il diploma nel [[1908]]<ref name=dbi/>.
Si trasferì a [[Firenze]] per studiare<ref>come altri intellettuali triestini, quali [[Giorgio Fano]], [[Biagio Marin]], [[Giani Stuparich]], [[Virgilio Giotti]] e [[Umberto Saba]], più o meno nello stesso periodo.</ref>; qui si laureò in Lettere, con una tesi su [[Henrik Ibsen|Ibsen]].
[[File:ElodyOblath-LeTreAmiche.jpg|thumb|Le tre amiche di Scipio Slataper: Luisa Carniel Slataper (Gigetta), destinata a diventare sua moglie, Elody Oblath e Anna Pulitzer (Gioietta), ritratti eseguiti da Gigetta Slataper, anno 1910 circa.]] Agli anni 1909-1914 risale l'epistolario di Scipio Slataper ''Alle tre amiche'' (pubblicato postumo a cura di [[Giani Stuparich]]); nel gennaio del [[1909]] incontrò a Trieste la prima di esse, Anna Pulitzer, Pur essendo stato inizialmente molto critico nei confronti delle tesi [[irredentismo|irredentiste]], allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] si arruolò volontario, come molti altri triestini, insieme
È sepolto sul Monte Calvario, lungo la Strada Giuliano-Trentini Volontari Irredenti; sulla lapide è anche ricordato il figlio [[Scipio Secondo Slataper]], disperso in Russia nel 1943.<ref>{{cita web|url=http://www.itinerarigrandeguerra.it/Tomba-Di-Scipio-Slataper-Monte-Calvario-Gorizia |titolo=Tomba di Scipio Slataper|sito=itinerarigrandeguerra.it|accesso=3 ottobre 2917}}</ref>▼
== Produzione letteraria==
[[File:La Voce Giovanni-Papini.pdf|thumb|upright=0.6|''La Voce'', 1909]]
Entrato in contatto negli anni universitari con i giovani letterati italiani che ruotavano attorno alla rivista ''[[La Voce (rivista)|La Voce]]'', fondata da [[Giuseppe Prezzolini]], vi collaborò assiduamente, pubblicando numerosi articoli.
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Va sicuramente menzionata la tesi di laurea di Slataper su [[Ibsen]], scritta nel 1912 e che fu da lui successivamente rimaneggiata per essere data alle stampe; uscì postuma nel [[1916]]. Questo studio si configura come un'analisi di tutto l'itinerario della vita e della produzione dello scrittore norvegese. Pur rifacendosi a critici di area austriaca e tedesca (un esempio evidente e confessato è quello dell'opera del [[Otto Weininger|Weininger]], che è alla base dell'interpretazione slataperiana del ''[[Peer Gynt]]''), Slataper riesce a proporre tesi originali e innovative che rendono a tutt'oggi il suo studio una tappa fondamentale per chi vuole occuparsi di Ibsen.
Infine
▲È sepolto sul Monte Calvario, lungo la Strada Giuliano-Trentini Volontari Irredenti; sulla lapide è anche ricordato il figlio [[Scipio Secondo Slataper]], disperso in Russia nel 1943.<ref>{{cita web|url=http://www.itinerarigrandeguerra.it/Tomba-Di-Scipio-Slataper-Monte-Calvario-Gorizia |titolo=Tomba di Scipio Slataper|sito=itinerarigrandeguerra.it|accesso=3 ottobre 2917}}</ref>
== Riconoscimenti ==
Per onorarne la memoria, all'intellettuale triestino sono state intitolate:
* alcune caserme a [[Sacile]]<ref>{{cita web|url=http://www.angetitalia.it/Sede%207%C2%B0%20Trasm.htm|titolo=ANGET, Associazione nazionale genieri e trasmettiroti d'Italia. La sede del 7º reggimento trasmettitori|accesso=24 luglio 2011|dataarchivio=18 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131218150255/http://www.angetitalia.it/Sede%207%C2%B0%20Trasm.htm|urlmorto=sì}}</ref>, [[Roma]], [[Muggia]];
* un istituto scolastico a [[Gorizia]] e uno a [[Trieste]];
* diverse strade, fra le quali a: [[Roma]], [[Torino]], [[Milano]], [[Trieste]], [[Firenze]], [[Pisa]], [[Pordenone]] e [[Treviso]];
* un'epigrafe nel rettorato dell'Università a Firenze per ricordarne gli studi;
* un giardino a [[Bologna]];
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|nome=Aurelio|cognome=Slataper|titolo=Appunti per una storia di famiglia|editore=Centro studi Scipio Slataper|città=Trieste|anno=2019|ISBN= 978-88-94196-13-9}}▼
* {{cita libro|url=http://teca.bncf.firenze.sbn.it/ImageViewer/servlet/ImageViewer?idr=BNCF00003987873|autore=[[Vittorio Cuttin]]|titolo= Scipio Slataper l'eroe del Carso|editore=Casa editrice La Venezia Giulia|città=Firenze|anno= 1916}}
*Luca G. Manenti, ''Fenomenologia dell'irredentismo. Scipio Slataper pensatore politico'', in ''Voglio morire alla sommità della vita. Cento anni dalla morte di Scipio Slataper'', a cura di L. Tommasini, L. Zorzenon, Trieste, Centro Studi Scipio Slataper, 2016, pp. 62-82.▼
* {{cita libro|url=https://archive.org/details/scipioslataper00stupuoft/page/n7|autore=Gianni Stuparich|titolo=Scipio Slataper|editore=La Voce|città=Firenze|anno=1922}}
* [[Biagio Marin]], ''I delfini di Scipio Slataper'', Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1965.
* (a cura di Fulvio Senardi) ''Scipio Slataper, il suo tempo e la sua città'' Istituto giuliano di Storia e Cultura, 2013▼
* [[Elvio Guagnini]], ''I libri di Scipio Slataper'', Trieste, Dedolibri, 1989.
* {{cita web|url=http://www.eastjournal.net/scipio-slataper-tu-sai-che-io-sono-slavo-tedesco-e-italiano/39516|titolo=Scipio Slataper, “Tu sai che io sono slavo, tedesco e italiano”|sito=East Journal}}▼
* Sandra Arosio, ''Scrittori di frontiera: Scipio Slataper, Giani e Carlo Stuparich'', Milano, Guerini scientifica, 1996.
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▲* {{cita web|url=http://www.eastjournal.net/scipio-slataper-tu-sai-che-io-sono-slavo-tedesco-e-italiano/39516|titolo=Scipio Slataper, “Tu sai che io sono slavo, tedesco e italiano”|sito=East Journal|anno= 2014}}
▲* Luca G. Manenti, ''Fenomenologia dell'irredentismo. Scipio Slataper pensatore politico'', in ''Voglio morire alla sommità della vita. Cento anni dalla morte di Scipio Slataper'', a cura di L. Tommasini, L. Zorzenon, Trieste, Centro Studi Scipio Slataper, 2016, pp.
▲* {{cita libro|nome=Aurelio|cognome=Slataper|titolo=Appunti per una storia di famiglia|editore=Centro studi Scipio Slataper|città=Trieste|anno=2019|ISBN= 978-88-94196-13-9}}
== Voci correlate ==
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{{Portale|biografie|Grande Guerra|letteratura}}
[[Categoria:Scipio Slataper| ]]
[[Categoria:Militari italiani della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Ufficiali del Regio Esercito]]
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