Ludwig van Beethoven: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Ludwig
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|Attività3 = Direttore d'orchestra
|Nazionalità = tedesco
|Immagine =
|Didascalia =
|Didascalia2 = [[File:Beethoven Signature.svg|215px]]
}}
Figura cruciale della [[musica colta]] occidentale, fu l'ultimo rappresentante di rilievo del [[
Nel catalogo delle composizioni beethoveniane hanno grande rilievo la sua produzione orchestrale, quella [[Pianoforte|pianistica]] e quella [[Musica da camera|cameristica]]. Capolavori dei rispettivi generi rimangono anche sue composizioni [[Musica sacra|sacre]], come la ''[[Missa Solemnis (Beethoven)|Missa Solemnis]]'', e [[Opera|teatrali]], come ''[[Fidelio]]''.
== Biografia ==
[[File:Beethoven house of birth Bonn 2008.jpg|
[[File:Ludwig van Beethoven's parents.jpg|
=== Infanzia e adolescenza ===
{{citazione|Ludwig van Beethoven è un ragazzo di undici anni<ref group="N">All'epoca dello scritto preso in esame in realtà aveva dodici anni.</ref> dal talento molto promettente. Suona il pianoforte con molta bravura e forza, legge molto bene a prima vista e, per farla breve, suona per la maggior parte il ''Clavicembalo ben temperato'' di Bach che gli è stato messo in mano dal signor Neefe. Chi conosce questa raccolta di preludi e fughe in tutte le tonalità (che si potrebbe quasi definire il non plus ultra) saprà cosa significhi. Il sig. Neefe l'ha avviato anche [...] al [[basso continuo]]. Ora gli dà lezioni di composizione e per incoraggiarlo, ha fatto incidere<ref group="N">"Incidere" ha in questo contesto il significato di "pubblicare", dal momento che la composizione delle pagine degli spartiti musicali era fatta tramite la tecnica dell'[[incisione]] su rame.</ref> a Mannheim nove sue variazioni per pianoforte su un tema di marcia.<ref group="N">Il tema era composto da [[Ernst Christoph Dressler]]</ref> Questo giovane genio meriterebbe un sussidio per permettergli di viaggiare.|Annuncio posto da Christian Gottlob Neefe sul ''Magazin der Musik'' di [[Carl Friedrich Cramer]], 2 marzo 1783<ref>[[Carl Dahlhaus]], ''Beethoven e il suo tempo'', Torino, EDT, 1990, p. 2</ref>}}
La famiglia di Beethoven, di umili origini, possedeva una tradizione musicale da almeno due generazioni. Il nonno paterno, dal quale prendeva il nome, Ludwig van Beethoven<ref group="N">Spesso nominato anche come Louis o Lodewijk in lingua olandese.</ref> ([[Malines]],
Buon musicista, il nonno di Beethoven si era trasferito a [[Bonn]] nel
La madre, Maria Magdalena van Beethoven, nata col cognome Keverich (19 dicembre
[[File:Wegeler Franz Gerhard.jpg|
[[File:Maximilian Franz Austria 1756 1801 portrait.jpg|
L'amico d'infanzia Franz Gerhard Wegeler scrisse nelle sue memorie: «Il nostro Ludwig era nato il 17 dicembre 1770».<ref>Franz Gerhard Wegeler e [[Ferdinand Ries]], ''Biogr. Notizen über Ludwig van Beethoven'', Coblenza, 1838</ref> Il nipote Karl nei ''[[Quaderni di conversazione]]'' del
Dal secondo matrimonio, Maria Magdalena avrà altri cinque figli, dei quali soltanto due raggiungeranno l'età adulta e avranno un ruolo importante nella vita di Beethoven: Kaspar Anton Karl (battezzato l'8 aprile
Pensando a Mozart bambino, esibito dal padre in tournée concertistiche attraverso tutta [[Europa]] una quindicina di anni prima, Johann avviò Ludwig allo studio della musica già dal
Johann van Beethoven sembra essere stato capace solo di brutalità e di ostinata autorità: pare che spesso, completamente ubriaco, costringesse Ludwig ad alzarsi da letto a tarda notte, ordinandogli di suonare il pianoforte o il violino per intrattenere i suoi amici.{{Senza fonte|}} Così come la sua educazione, anche l'istruzione musicale del piccolo Ludwig fu burrascosa: il padre lo affidò inizialmente a tale Tobias Pfeiffer, che si dimostrò altrettanto incline all'alcool e non un buon insegnante. Successivamente Ludwig venne seguito dall'organista di corte Aegidius van der Aeden, poi dal violinista Franz Georg Rovantini, cugino della moglie Maria Magdalena, e in seguito dal francescano Willibald Koch.
L'amicizia, iniziata sin dai tempi dell'infanzia, con il medico Franz Gerhard Wegeler (
=== Il mecenatismo di Waldstein e l'incontro con Haydn ===
[[File:Thirteen-year-old Beethoven.jpg|
[[File:WALDST1.jpg|
{{Citazione|Caro Beethoven, Ella parte finalmente per Vienna per soddisfare un desiderio a lungo vagheggiato. Il genio di Mozart è ancora in lutto e piange la morte del suo pupillo. Presso il fecondissimo Haydn ha trovato rifugio, ma non occupazione; e per mezzo suo desidererebbe incarnarsi di nuovo in qualcuno. Sia Lei a ricevere, in grazia di un lavoro ininterrotto, lo spirito di Mozart dalle mani di Haydn.|Lettera del conte [[Ferdinand Ernst Gabriel von Waldstein|Ferdinand]] von Waldstein a Beethoven, 13 ottobre 1792, citata in CARL DAHLHAUS, ''Beethoven e il suo tempo''}}
Nel
Tuttavia, è nel luglio
Intanto sua madre era morta di [[tubercolosi]] il 17 luglio
Con il permesso dell'Elettore, che gli promise in ogni caso di conservargli il posto da organista e lo stipendio, e raccolti in un album gli auguri degli amici – come quelli della ventenne allieva Leonore Breuning che gli dedicò i versi di [[Johann Gottfried Herder]]: «Che l'amicizia con il bene cresca, come si allunga l'ombra della sera, finché sia spento il sole della vita» la mattina del 3 novembre
=== 1792–1802: da Vienna a Heiligenstadt ===
[[File:Joseph Haydn.jpg|
[[File:Johann Georg Albrechtsberger.jpg|
==== I primi anni viennesi ====
{{Citazione|Avete molto talento e ne acquisirete ancora di più, enormemente di più. Avete un'abbondanza inesauribile d'ispirazione, avete pensieri che nessuno ha ancora avuto, non sacrificherete mai il vostro pensiero a una norma tirannica, ma sacrificherete le norme alle vostre immaginazioni: voi mi avete dato l'impressione di essere un uomo con molte teste, molti cuori, molte anime.|Franz Joseph Haydn in una conversazione con Beethoven, circa 1793}}
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Quanto all'insegnamento di Haydn, per quanto prezioso e prestigioso, risultava procedere con qualche difficoltà: Beethoven arrivò a temere che il suo insegnante potesse essere geloso del suo talento e Haydn non tardò a irritarsi dinanzi all'indisciplina e all'audacia musicale del suo allievo, che forse iniziava a sentire soffocare il suo estro compositivo in quei rigidi metodi di insegnamento a cui era sottoposto. Nonostante una stima reciproca più volte ricordata dagli storici, Haydn non ebbe mai con Beethoven una relazione di profonda amicizia. Tuttavia, Haydn esercitò un'influenza profonda e duratura sull'opera di Beethoven, che più tardi ebbe modo di riconoscere tutto ciò che doveva al suo insegnante.
Dopo una nuova partenza di Haydn per [[Londra]] (gennaio
Le lettere di presentazione di Waldstein e il suo talento di pianista lo avevano fatto conoscere e apprezzare alle personalità dell'aristocrazia viennese, appassionata di [[opera lirica]], i cui nomi restano ancora oggi citati nelle dediche di molte sue opere: il funzionario di corte, barone [[Nikolaus Zmeskall]], il principe [[Karl Lichnowsky]], la contessa [[Maria Wilhelmina Thun]], il conte [[Andrei Razumovsky]], il principe [[Joseph Franz Maximilian von Lobkowicz|Joseph Franz von Lobkovitz]] e più tardi l'arciduca [[Rodolfo Giovanni d'Asburgo-Lorena]], soltanto per citarne alcuni. Dopo aver pubblicato i suoi primi tre ''Trii per
==== Il primo virtuoso di Vienna ====
[[File:Beethoven Riedel 1801.jpg|
{{Citazione|Lo stupefacente modo di suonare di Beethoven, così notevole per gli arditi sviluppi della sua improvvisazione, mi toccò il cuore in modo insolito: mi sentii così profondamente umiliato nel mio più intimo essere da non poter più toccare il pianoforte per diversi giorni [...] Certo, ammirai il suo stile vigoroso e brillante, ma i suoi frequenti e arditi salti da un tema all'altro non mi convinsero affatto; distruggevano l'unità organica e lo sviluppo graduale delle idee [...] la stranezza e l'ineguaglianza sembravano essere per lui lo scopo principale della composizione.|Testimonianza del compositore boemo Johann Wenzel Tomásek in un concerto di Beethoven del 1797}}
Nel
Beethoven si immerse nella lettura dei classici greci, di [[
Mentre la sua attività creatrice si intensificava (composizione delle ''sonate per
A conclusione di questo periodo inizia la produzione dei primi capolavori quali: il ''[[Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 (Beethoven)|concerto per pianoforte e orchestra n. 1]]'' (
==== La scoperta della sordità ====
{{Vedi anche|testamento di Heiligenstadt}}
[[File:Beethoven Heiligenstaedter Testament.jpg|min|verticale|La prima pagina autografa del [[testamento di Heiligenstadt]], redatto da Beethoven il 6 ottobre 1802; colpito dalla sua sordità iniziale, vi esponeva allo stesso tempo la sua disperazione e la sua volontà di continuare]]
{{Citazione|Sono poco soddisfatto dei miei lavori scritti sino ad oggi. Da oggi, voglio aprire un nuovo cammino.|Lettera di Beethoven all'amico Krumpholz, 1802}}
L'anno
Consapevole che quest'infermità avrebbe definitivamente distrutto la sua carriera pubblica di pianista virtuoso quale fino ad allora si era dimostrato, dopo aver meditato per sua stessa ammissione anche il [[suicidio]], si dedicò con nuovo slancio alla composizione tentando di sfuggire ai mali che tormentavano la sua anima. In una lettera indirizzata ai fratelli espresse tutta la sua tristezza e la fede nella sua arte ([[testamento di Heiligenstadt]]): {{Citazione|O voi uomini che mi credete ostile, scontroso, misantropo o che mi fate passare per tale, come siete ingiusti con me! Non sapete la causa segreta di ciò che è soltanto un'apparenza [...] pensate solo che da sei anni sono colpito da un male inguaribile, che medici incompetenti hanno peggiorato. Di anno in anno, deluso dalla speranza di un miglioramento [...] ho dovuto isolarmi presto e vivere solitario, lontano dal mondo [...] se leggete questo un giorno, allora pensate che non siete stati giusti con me, e che l'infelice si consola trovando qualcuno che gli somiglia e che, nonostante tutti gli ostacoli della natura, ha fatto di tutto per essere ammesso nel novero degli artisti e degli uomini di valore.|Beethoven, 6 ottobre
Nonostante il pessimismo, fu questo un periodo di fertile attività compositiva: dopo la ''sonata per violino n. 5'' (
=== 1802–1812: il periodo detto "eroico" ===
==== Dall{{'}}''Eroica'' al ''Fidelio'' ====
{{Citazione|In questa sinfonia Beethoven si era proposto come argomento ispiratore Bonaparte, quando quest'ultimo era ancora primo console. All'epoca Beethoven ne faceva un caso straordinario e vedeva in lui l'epigono dei grandi consoli romani.|Testimonianza di [[Ferdinand Ries]] sulla genesi della terza sinfonia}}
La ''[[Sinfonia n. 3 (Beethoven)|sinfonia n. 3]]'' (detta ''«Eroica»)'' inaugurò una serie di opere caratterizzate da una maggiore durata e una scrittura che ricercava effetti di grandiosità, caratteristiche dello stile del secondo periodo di Beethoven, detto «stile eroico». Il compositore intendeva inizialmente dedicare questa sinfonia al generale [[Napoleone Bonaparte]], nel quale vedeva il paladino degli ideali della [[rivoluzione francese]]. Non appena apprese la notizia della proclamazione del [[primo impero francese]] (maggio
Infine, al capolavoro fu data l'intestazione di ''«Grande sinfonia Eroica per celebrare il sovvenire di un grande uomo»''. La genesi della sinfonia si estese dal
Anche nella scrittura pianistica del compositore lo stile andava evolvendosi: scritta immediatamente dopo la terza sinfonia negli ultimi mesi del 1803,<ref name="cita-Kerman-et-al-grove"/> la ''sonata per pianoforte n. 21'' op. 53, dedicata al conte Waldstein, colpì per il virtuosismo, l'energia "eroica" e l'utilizzo sinfonico dello strumento. Di simile impronta fu la ''[[Sonata per pianoforte n. 23 (Beethoven)|sonata per pianoforte n. 23]]'' detta ''Appassionata'' (
A trentacinque anni, Beethoven si cimentò nel genere [[Opera|operistico]]: nel
==== L'indipendenza affermata ====
[[File:Beethoven18045JosephMähler.jpg|
{{Citazione|Principe, ciò che siete, lo siete in occasione della nascita. Ciò che sono, lo sono per me. Principi ce n'è e ce ne saranno ancora migliaia. Di Beethoven ce n'è soltanto uno.|Biglietto di Beethoven al principe Lichnowsky, ottobre 1806}}
Dopo il
Nell'autunno di quell'anno Beethoven accompagnò il suo mecenate, il principe Carl Lichnowsky, nel suo castello di [[Slesia]] e in occasione di questo soggiorno diede la dimostrazione più luminosa della sua volontà di indipendenza. Poiché Lichnowsky aveva minacciato di mettere Beethoven agli arresti se si fosse ostinato a rifiutare un'esibizione al
Perso il finanziamento e la protezione del suo principale mecenate, Beethoven riuscì ad affermarsi come artista indipendente e a liberarsi simbolicamente dal patronato aristocratico, tant'è che ormai lo stile eroico poteva raggiungere il suo parossismo. Dando seguito al suo desiderio di «affrontare il suo destino alla gola» espresso a Wegeler nel novembre 1801,<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Ludwig van Beethoven|titolo=Brief an Franz Gerhard Wegeler in Bonn, Wien (Lettera di Beethoven a Franz Gerhard Wegeler)|url=https://www.beethoven.de/sixcms/detail.php?id=&template=dokseite_digitales_archiv_en&_dokid=b202&_seite=1|sito=Beethoven-Haus Bonn|data=16 novembre 1801|accesso=6 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181006235325/https://www.beethoven.de/sixcms/detail.php?id=&template=dokseite_digitales_archiv_en&_dokid=b202&_seite=1|urlmorto=sì}}</ref> Beethoven mise in cantiere la ''[[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|quinta sinfonia]]''. Attraverso il suo celebre [[tema (musica)|motivo]] ritmico di quattro note esposto fin dal primo movimento, che irradia tutta l'opera, il musicista intendeva esprimere la lotta dell'uomo contro il destino, e il trionfo finale su di esso. L{{'}}''[[Coriolano (ouverture)|ouverture del Coriolano]]'', con la quale condivide la tonalità in Do minore, era della medesima epoca.
Composta contemporaneamente alla quinta, la ''[[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|sinfonia pastorale]]'' sembra quella più contrastata. Descritta da Michel Lecompte come «la più serena, la più ridotta e la più melodica delle nove sinfonie» e nel medesimo tempo la più atipica,<ref>Lecompte M, ''Guide illustré de la musique symphonique de Beethoven'', Fayard, 1995, p. 131</ref> è l'omaggio alla [[natura]] di un compositore profondamente innamorato della campagna, nella quale ritrovava sempre la calma e la serenità propizie alla sua ispirazione. Autentica anticipatrice del romanticismo musicale, la ''Pastorale'' porta come sottotitolo questa frase di Beethoven «Espressione di sentimenti piuttosto che pittura» e ciascuno dei suoi movimenti porta un'indicazione descrittiva.
Il [[concerto di Beethoven del 22 dicembre 1808]] fu certamente una delle più grandi accademie della storia (con quella del 7 maggio
==== La maturità artistica ====
[[File:Goethe.jpg|
{{Citazione|Non avevo mai incontrato un artista così fortemente concentrato, così energico, così interiore. [...] Il suo ingegno mi ha stupefatto; ma egli è purtroppo una personalità del tutto sfrenata, che, se non ha certamente torto nel trovare detestabile il mondo, non si rende così più gradevole a sé e agli altri. [...] Malauguratamente, è una personalità fortemente indotta.|Giudizio di Goethe su Beethoven, 1812}}
Nel
Beethoven accettò, sperando di mettersi definitivamente al riparo dalle necessità, ma la ripresa della guerra tra la Francia e l'Austria nella primavera del
Nonostante questo, il catalogo delle sue opere continuava ad arricchirsi: gli anni
=== 1813–1817: gli anni oscuri ===
==== L'amata immortale ====
{{Vedi anche|lettera all'amata immortale}}
[[File:Antonie Brentano3.jpg|
{{Citazione|Non è l'attrazione dell'altro sesso che mi attira in lei, no, soltanto lei, tutta la sua persona con tutte le sue qualità hanno incatenato il mio rispetto, i miei sentimenti tutti, la mia sensibilità intera. Quando mi accostai a lei, mi ero formato la ferma decisione di non lasciar germogliare neanche una scintilla d'amore. Ma lei mi ha sopraffatto [...] mi lasci sperare che il suo cuore batterà a lungo per me. Di battere per lei, amata J., questo mio cuore non cesserà se non quando non batterà più del tutto.|Lettera di Beethoven a Josephine von Brunswick, 1805}}
Sul piano della vita sentimentale, Beethoven ha suscitato una notevole quantità di commenti da parte dei suoi biografi. Il compositore ebbe tenui relazioni con numerose donne, generalmente sposate, ma non conobbe mai quella felicità coniugale alla quale aspirava e della quale tesserà un'apologia nel ''[[Fidelio]]''. Nel maggio
Faranno entrambi ritorno a Vienna nel
Un po' più fugaci furono gli incontri con la contessa Anna Maria von Erdödy (1779 – 1837) rimasta paralizzata a causa della perdita del figlio, che rimase comunque sua intima confidente, vivrà in casa sua per qualche tempo nel 1808 e parteciperà alla ricerca di ricchi mecenati per suo conto (le dedicherà le due ''sonate per violoncello'' n. 4 e 5), la cantante lirica berlinese Amalie Sebald (1787 – 1846), incontrata a Teplitz tra il 1811 e il 1812, e la contessa Almerie Ersterhazy (1789 – 1848). Nel
Un altro evento importante nella vita sentimentale del musicista fu la scrittura della celeberrima ''[[lettera all'amata immortale]]'', redatta in tre riprese a Teplitz tra il 6 e il 7 luglio
==== L'incidente di Teplitz ====
[[File:Incident Teplitz 1812.png|
{{Citazione|Noi, esseri limitati dallo spirito illimitato, siamo nati soltanto per la gioia e la sofferenza. E si potrebbe quasi dire che i più eminenti afferrano la gioia attraverso la sofferenza.|Lettera di Beethoven alla contessa von Erdödy, 1815}}
Il mese di luglio
L'accoglienza molto favorevole riservata dal pubblico alla ''[[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|settima sinfonia]]'' e alla vivace composizione ''[[La vittoria di Wellington]]'' (dicembre
Sul piano personale, l'evento più importante fu la morte del fratello Kaspar Karl nel
In questi anni difficili, nel corso dei quali la sordità divenne totale, Beethoven produsse alcuni capolavori: le due ''sonate per violoncello'' n. 4 e 5 dedicate alla confidente Maria von Erdödy (
==== La fama europea e i ritratti ====
[[File:Beethoven wiki.jpg|
{{Citazione|Nella sua apparenza esteriore tutto è possente, rude, in molti aspetti, come la struttura ossea del viso, della fronte alta e spaziosa, del naso corto e diritto, con i suoi capelli arruffati e raggruppati in grosse ciocche. Ma la bocca è graziosa e i suoi begli occhi parlanti riflettono in ogni istante i suoi pensieri e le sue impressioni che mutano rapidamente, ora graziose, amoroso–selvagge, ora minacciose, furenti, terribili.|Descrizione del viso di Beethoven del dottor Wilhelm Mueller, 1820}}
{{Citazione| Trovai nell'uomo, che aveva la cattiva fama di essere persona selvatica e poco socievole, l'artista più splendido, un animo d'oro, uno spirito grandioso e una piacevolezza bonaria. […] Se non avessi saputo, grazie a prove irrefutabili, che Beethoven è il compositore tedesco più grande, profondo e ricco, a me, completamente digiuno di cose musicali, ciò sarebbe apparso in modo incontrovertibile al vedere la sua persona!| Karl August Varnhagen von Ense, 1811<ref>Saglietti B., ''Beethoven, ritratti e immagini'', EDT-De Sono, 2010, p. 55.</ref>}}
Molti sono i ritratti del compositore realizzati quando era in vita, anche prima che conquistasse la fama a livello europeo. Diversi pittori immortalarono il compositore: era già stato ritratto da Joseph Willibrord Maehler nel 1804-05 e da Johann Cristoph Heckel nel
Tra il 1819 e il 1820 l'ungherese [[Ferdinand Schimon]], che aveva già ritratto [[Ludwig Spohr]] e [[Carl Maria von Weber|Weber]], ritrasse Beethoven: ne riprodusse la fronte ampia, il volto pieno e il mento a conchiglia, migliorando la forma del naso e facendogli volgere lo sguardo scrutatore verso spazi lontani e indeterminati (come già Kloeber). Il pittore di re e principesse [[Joseph Karl Stieler]], forse intimidito dal famoso modello, costrinse Beethoven a lunghe ore di posa, immobile, per svariati giorni. L'opera, terminata nell'aprile del
=== 1818–1827: l'ultimo Beethoven ===
==== L'addio al pianoforte, la religiosità e la messa in re ====
{{Vedi anche|quaderni di conversazione}}
[[File:Beethoven Klaviersonate Nr 30.jpg|
{{Citazione|Voglio dunque abbandonarmi con pazienza a tutte le vicissitudini e rimettere la mia fiducia unicamente nella tua immutabile bontà, o Dio! [...] Sei la mia roccia, o Dio, sei la mia luce, sei la mia assicurazione eterna!|Citazione religiosa di Christian Sturm copiata da Beethoven nei Quaderni di conversazione, 1818}}
Beethoven tornò pienamente in forze nel 1817, anno in cui iniziò la scrittura di una nuova opera che sarà la più vasta e complessa composta fino ad allora, la ''sonata per piano n. 29'' op. 106 detta ''Hammerklavier''. La durata superiore ai quaranta minuti e l'esplorazione oltre ogni limite di tutte le possibilità dello strumento, lasciò perplessi i pianisti contemporanei di Beethoven che la giudicarono ineseguibile, ritenendo che la sordità del musicista gli rendeva impossibile una corretta valutazione delle possibilità sonore. Con l'eccezione della ''[[nona sinfonia]]'', lo stesso giudizio verrà dato per tutte le restanti opere composte da Beethoven, la cui complessità e modernità di architettura sonora erano ben note allo stesso Beethoven. Dolendosi un po' delle frequenti lamentele dei vari interpreti, nel 1819 dichiarò al suo editore: «Ecco una sonata che darà filo da torcere ai pianisti, quando la eseguiranno tra cinquanta anni».<ref>{{cita testo|url=http://www.altamusica.com/concerts/document.php?action=MoreDocument&DossierRef=2298&DocRef=2585|titolo=altamusica.com}}</ref>
A partire da allora, chiuso totalmente nella sua infermità, iniziò ad essere circondato da una corte di allievi, ammiratori e servitori che lo adulavano e spesso lo irritavano. Per comunicare con loro usò i ''[[quaderni di conversazione]]'' scritti direttamente dal musicista o trascritti dai suoi collaboratori, i quali costituiscono un'eccezionale testimonianza dell'ultimo periodo di vita del compositore.
È in questo periodo, precisamente nella primavera del 1818, che Beethoven decise di comporre una grande opera religiosa che inizialmente prevedeva di utilizzare in occasione dell'Incoronazione dell'arciduca [[Rodolfo Giovanni d'Asburgo-Lorena|Rodolfo]], che anelava d'essere elevato a rango di [[arcivescovo]] di [[
Parallelamente a questo lavoro vennero composte le ultime ''sonate per pianoforte'' opere n. 30, 31, 32. Gli restava ancora da comporre l'ultimo capolavoro pianistico: l'editore [[Anton Diabelli]] aveva invitato nel 1822 tutti i compositori del suo tempo a scrivere una [[Variazione (musica)|variazione]] su un [[valzer]] molto semplice nella struttura musicale. Dopo aver inizialmente accantonato il progetto,<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Ludwig van Beethoven|titolo=33 variazioni sopra un valzer di Anton Diabelli in Do maggiore op. 120|url=https://www.beethoven.de/sixcms/detail.php?id=15248&template=werkseite_digitales_archiv_en&_eid=1510&_ug=Pieces%20for%20two%20hands&_werkid=121&_mid=Works&_seite=1|sito=Beethoven-Haus Bonn|data=1º aprile 1823|accesso=6 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181006235237/https://www.beethoven.de/sixcms/detail.php?id=15248&template=werkseite_digitales_archiv_en&_eid=1510&_ug=Pieces%20for%20two%20hands&_werkid=121&_mid=Works&_seite=1|urlmorto=sì}}</ref> Beethoven riprese e ampliò il lavoro arrivando a comporre trentatré variazioni sul tema iniziale. Il risultato ottenuto è notevole: le ''[[Variazioni Diabelli]]'' sono infatti paragonate per grandezza solo alle
==== La nona sinfonia e gli ultimi quartetti ====
[[File:Beethoven Waldmuller 1823.jpg|
{{Citazione|Il vostro genio ha superato i secoli e non vi sono forse uditori abbastanza illuminati per gustare tutta la bellezza di questa musica; ma saranno i posteri che renderanno omaggio e benediranno la vostra memoria molto più di quanto possano fare i contemporanei.|Lettera del principe russo Boris Galitzin a Beethoven dopo la prima rappresentazione della ''Missa Solemnis'', 1824}}
L'inizio della composizione della ''[[
Essa costituisce un messaggio umanista e universale: la sinfonia venne eseguita per la prima volta davanti a un pubblico in delirio il 7 maggio
I [[Ultimi quartetti per archi|cinque ultimi quartetti per archi]] (n. 12, 13, 14, 15 e 16) misero il sigillo finale alla produzione musicale di Beethoven. Con il loro carattere immaginario, che si ricollega a forme vecchie (utilizzo del modo musicale [[Modo lidio|lidio]] nel n. 15), segnarono la conclusione della sperimentazione di Beethoven nel campo della musica da camera. I grandi movimenti lenti ad alto tasso drammatico (la [[cavatina]] del n. 13 e il ''Canto di ringraziamento alla Divinità di un convalescente, in modo lidio'' del n. 15) annunciavano l'inizio del periodo romantico. A questi cinque quartetti, composti nel periodo
Alla fine dell'estate 1826, mentre completava il suo ultimo quartetto n. 16, Beethoven progettava ancora numerose opere:<ref>Massin J. e B., ''Ludwig van Beethoven'', Fayard, 1967, pp. 449-50</ref> una Decima sinfonia della quale sono giunti sino a noi alcuni schizzi, un'ouverture su temi di Bach, il ''Faust'' ispirato a Goethe, un oratorio sul tema [[
==== La malattia e la morte ====
[[File:Beethoven Funerals (without frame).jpg|
{{Citazione|Egli sa tutto, ma non possiamo ancora capire tutto e passerà ancora molta acqua sotto i ponti del Danubio prima che tutto ciò che quell'uomo ha creato sia compreso dal mondo.|Franz Schubert, 1827}}
Ritornato a Vienna il 2 dicembre
Fino alla fine il compositore restò circondato dai suoi amici tra i quali [[
[[File:Zentralfriedhof Vienna - Beethoven.JPG|
Il 3 gennaio 1827 fa testamento, nominando il nipote Karl suo erede: il 23 marzo riceve l'[[
Il suo teschio venne acquisito dal medico austriaco Romeo Seligmann per ricavare un modello, tuttora conservato al ''Center for Beethoven Studies'' presso l'università statale di [[San Jose]] in [[California]], mentre
[[File:Nello spazio e nel tempo (omaggio a L. V. Beethoven).jpg|
Negli anni che seguirono la sua morte furono formulate diverse ipotesi riguardanti una malattia di cui Beethoven avrebbe sofferto durante tutto l'arco dell'esistenza – indipendentemente dalla sordità, il compositore lamentava continui dolori addominali e disordini alla vista – e attualmente tendono a stabilirsi al livello di un [[saturnismo]] cronico o intossicazione severa da piombo.<ref>{{Cita testo|lingua=en|url=http://www.hriptc.org/Beethoven.html|titolo=Health Research Institute: conferenza stampa del dottor William J. Walsh, 17 ottobre 2000|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080306071933/http://hriptc.org/Beethoven.html }}</ref> Il 17 ottobre
Dai risultati delle analisi sui suoi capelli furono riscontrati importanti quantità di piombo e questi risultati sono stati confermati dall{{'}}''[[Argonne National Laboratory]]'', nei pressi di [[Chicago]], grazie a ulteriori analisi di frammenti del cranio, identificati grazie al [[DNA]]. La quantità di piombo rilevata era effettivamente il segnale di un'esposizione prolungata.<ref>{{fr}} ''[[Science et Vie]]'', n. 1061, p. 20, febbraio 2006.</ref> Questa intossicazione di piombo fu la causa dei perpetui dolori al ventre che segnarono la vita di Beethoven, nonché dei suoi numerosi e repentini sbalzi d'umore e, forse, anche della sua sordità. Non ci sono comunque legami formali stabiliti e provati tra la sordità di Beethoven e la sua intossicazione da piombo; in seguito all'autopsia, eseguita il giorno dopo la sua morte, risultò che il nervo acustico del musicista era completamente atrofizzato, pertanto nessuna cura dell'epoca poteva essere efficace.
Il 30 agosto
Le sue opere autografe, comprese in sessantadue volumi e corrette da lui stesso, furono lasciate in testamento dall'arciduca cardinale Rodolfo alla [[Accademia Filarmonica di Verona|Società veronese de' Filarmonici]] che le conservarono dal 1839.<ref>{{Cita libro|nome=F. de|cognome=Bavarian State Library|titolo=Biografia degli artisti ovvero dizionario della vita e delle opere dei pittori, degli scultori, degli intagliatori, dei tipografi e dei musici di ogni nazione che fiorirono da'tempi più remoti sino á nostri giorni|url=https://archive.org/stream/bub_gb_IU0_AAAAcAAJ/bub_gb_IU0_AAAAcAAJ_djvu.txt|accesso=2024-09-08|data=1852|editore=Venezia A. Santini e figlio}}</ref>
== Lo stile ==
=== Panoramica ===
Beethoven è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi compositori della musica [[Occidente (civiltà)|occidentale]]. Egli rimase perlopiù aderente alle forme e ai modelli del classicismo, tuttavia il suo stile,
Beethoven ha scritto opere in molti generi musicali e per una grande varietà di combinazioni di strumenti. Le sue opere per [[orchestra sinfonica]] includono nove [[sinfonie]] (con un coro nella nona),
La sua unica [[opera lirica]] è il ''[[Fidelio]]''; altri lavori vocali con accompagnamento strumentale annoverano, fra le varie composizioni, due [[Messa (musica)|messe]], l'[[Oratorio (musica)|oratorio]] ''[[Cristo sul Monte degli Ulivi (Beethoven)|Cristo sul Monte degli Ulivi]]'' e varie [[musiche di scena]].
Moltissime le composizioni per [[pianoforte]], di cui trentadue [[
Beethoven ha scritto anche una quantità rilevante di [[musica da camera]]. Oltre a 16 [[quartetti per archi]], scrisse 5 composizioni per [[quintetto d'archi]], sette per [[trio con pianoforte]], cinque per [[trio d'archi]] e più di una dozzina di lavori per vari gruppi di [[strumenti a fiato]].
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* il ''mediano'' (Middle, 1803-1814)
* il ''tardo'' (Late, 1815-1827)
Benché possa risultare alquanto problematico distinguere nettamente i confini tra un periodo e l'altro, la tripartizione è accolta da molti studiosi. Nel primo periodo, subì l'influenza di Haydn e Mozart, come spiegato nella sezione ''[[#Le influenze|Le influenze]]''. Il periodo mediano cominciò subito dopo la crisi personale del compositore centrata intorno allo sviluppo della progressiva sordità, distinguendosi per un approccio energico ed "esplosivo" alla composizione. Infine il periodo tardo è caratterizzato da lavori che mostravano profondità intellettuale, un'alta e intensa personalità espressiva
Decisamente contrario a tale divisione dell'opera beethoveniana fu il filosofo e musicologo [[Theodor Wiesengrund Adorno]]: esistono aspetti armonici, ritmici e melodici comuni ai tre cosiddetti periodi perfino in opere definite minori o di apprendistato. Per esempio, l'inizio della seconda sinfonia che anticipa il famoso incipit della nona, nel materiale tematico e, più profondamente, nel [[Colore (musica)|colore]]. Inoltre, Adorno dimostrò come il [[contrappunto]], anima delle ultime definitive opere, sia la profonda caratteristica del pensiero compositivo beethoveniano fin dall'opus 1; per questo questa suddivisione rischia di falsare l'intera opera beethoveniana. Si può dividere la produzione del compositore in tre periodi solamente considerando i caratteri e gli atteggiamenti psicologici e non quelli musicali, secondo Adorno.
=== Le innovazioni ===
Nella storia musicale, l'opera di Beethoven rappresenta un momento di transizione: se le sue prime opere sono influenzate da [[
* L{{'}}''incipit'' della sua ''[[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|quinta sinfonia]]'' (
* La ''[[
Sul piano della tecnica compositiva, l'impiego di motivi che alimentino interi movimenti è considerato un apporto fondamentale. Di essenza squisitamente ritmica – cosa che costituisce una grande novità – questi motivi si modificano e si moltiplicano. Tra i più famosi:
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==== La giovinezza a Bonn ====
[[File:Young Bach2.jpg|
Le prime influenze musicali esercitate sul giovane Beethoven non furono tanto quelle di Haydn e di Mozart – dei quali, eccettuate poche partiture<ref>{{de}} A. Sandberger, ''Die Inventare der Bonner Hofkapelle'' (in Sandberger, ''Ausgewählte Aufsätze zur Musikgeschichte'', II, Monaco di Baviera, Drei Masken, 1924, p.109-130); S. Brandenburg, ''Die kurfürstliche Musikbibliothek in Bonn und ihre Bestände im 18. Jahrhundert'', BJ, II serie, VIII (1975), p. 7-47; entrambi citati da Solomon in ''Beethoven'', Fayard, 2003, p. 80.</ref> non scoprì davvero la musica fin quando non giunse a Vienna – quanto lo stile galante della seconda metà del [[XVIII secolo]] e dei compositori della [[scuola di Mannheim]], di cui poté ascoltare le opere a Bonn, alla corte del principe elettore Maximilian Franz d'Asburgo. Le opere di questo periodo che ci sono pervenute (nessuna delle quali appariva nel catalogo [[Opus (musica)|opus]]), composte fra il
Nelle ''sonate all'elettore'' WoO 47 (
==== L'influenza di Mozart ====
[[File:Mozart Lange.png|
Occorre distinguere nell'influenza di Mozart su Beethoven un aspetto estetico e un aspetto formale:
* l'estetica mozartiana si manifesta principalmente nelle opere del "primo periodo", ma superficialmente, poiché l'influenza del maestro si riduce il più delle volte a prestiti di formule stereotipate. Fin circa al
* l'aspetto formale dell'influenza di Mozart si manifesta quasi esclusivamente a partire dalle opere del "secondo periodo". Nella scrittura di concerti, il modello di Mozart sembra più presente: nel primo movimento del ''[[Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 (Beethoven)|concerto per pianoforte n. 4]]'', l'abbandono della doppia esposizione della sonata ([[orchestra]] e [[solista]] in successione) a vantaggio di un'unica esposizione (orchestra e solista simultanei) riprende in qualche modo l'idea mozartiana di fondere la presentazione statica del tema (orchestra) nella sua presentazione dinamica (solista). Più in generale, si può notare che Beethoven, nella sua propensione ad amplificare le [[Coda (musica)|code]] fino a trasformarle in elementi tematici a tutti gli effetti, si pone più sulla scia di Mozart che in quella di Haydn, nel quale invece le code si distinguono assai meno dalla ripresa.
==== Le sonate per pianoforte di Clementi ====
[[File:Muzio Clementi by Vespasiano Bignami (before 1929) - Archivio Storico Ricordi ICON010895.jpg|min|verticale|Ritratto di Muzio Clementi, compositore (1752-1832)]]
Nell'ambito della musica per pianoforte, è soprattutto l'influenza di [[Muzio Clementi]] a esercitarsi rapidamente su Beethoven dal 1795 e a permettere alla sua personalità di affermarsi e fiorire autenticamente. Se tale influenza non è stata altrettanto profonda come quella delle opere di Haydn, la portata delle sonate per pianoforte del celebre editore non appare meno vasta nell'evoluzione stilistica di Beethoven. Infatti, dagli anni 1780, Clementi sperimenta un nuovo impiego di [[Accordo (musica)|accordi]] fino ad allora inusitati: le [[Ottava (musica)|ottave]], le seste e le terze parallele (che il compositore italiano aveva a sua volta ripreso dalle sonate di [[Domenico Scarlatti]], artista a sua volta conosciuto e apprezzato da Beethoven). Clementi arricchisce anche sensibilmente la scrittura pianistica, dotando lo strumento di una potenza sonora inedita, che deve aver certamente impressionato il giovane Beethoven: egli infatti, dopo le prime tre sonate, integrerà presto il procedimento di Clementi nel proprio stile. Inoltre l'uso delle indicazioni dinamiche nelle sonate di Clementi si estende: pianissimo e fortissimo divengono frequenti e la loro funzione espressiva assume un'importanza considerevole. Anche in questo caso Beethoven coglie al volo le possibilità dischiuse da queste innovazioni e, dalla ''[[Sonata per pianoforte n. 8 (Beethoven)|Patetica]]'', questi principi appaiono definitivamente incorporati nel suo stile.
Un altro punto in comune fra le prime sonate di Beethoven e quelle, contemporanee o anteriori, di Clementi è la loro estensione, piuttosto significativa per l'epoca: i lavori che ispirano il giovane musicista sono in effetti opere di vasto respiro, spesso formate da ampi movimenti. Vi si trovano le premesse di una nuova visione dell'opera musicale, ormai concepita per essere unica. Le sonate per pianoforte di Beethoven sono note per essere state in qualche modo il suo «laboratorio sperimentale», quello dal quale traeva le nuove idee che estendeva in seguito ad altre forme musicali, come la sinfonia: infatti, come rimarca [[Marc Vignal]],<ref>M. Vignal, ''Muzio Clementi'', Fayard/Mirare, 2003, pp. 35 e 63</ref> si trovano ad esempio importanti influenze delle sonate op. 13 n. 6 e op. 34 n. 2 di Clementi nell{{'}}''[[Sinfonia n. 3 (Beethoven)|Eroica]]''.
==== Händel e gli antichi ====
[[File:Haendel.jpg|
Assimilate le influenze «eroiche», intrapreso davvero un «nuovo cammino»<ref>Scritto da Beethoven all'amico Krumpholz,
Fra i contemporanei solo [[Luigi Cherubini|Cherubini
Dall'opera di Händel, la musica dell'ultimo Beethoven prende spesso un aspetto grandioso e generoso, tramite l'utilizzo di [[
Allo stesso modo è l'inesauribile vitalità che caratterizza la musica di Händel ad affascinare Beethoven, che può essere ritrovata anche nel fugato corale in «''Freude, schöner Götterfunken''», che segue il celebre «''Seid umschlungen, Millionen''», nel finale della ''nona sinfonia'': il tema che appare qui, bilanciato da un forte ritmo ternario, è sostenuto da
Lo studioso inglese di [[musica antica]] [[Basil Lam]] ha altresì notato come Beethoven, nel suo ultimo periodo, abbia accentuato in maniera esponenziale il proprio interesse sia per la [[musica rinascimentale]] che per quella [[musica medievale|medievale]], arrivando ad integrare nelle opere conclusive alcuni procedimenti stilistici delle rispettive epoche dopo essere entrato in contatto con importanti trattati di teoria musicale.<ref name=Lam>Basil Lam, ''Beethoven String Quartets'', Londra, British Broadcasting Corporation, 1975</ref> Nell'approfondire questo aspetto, Lam ha inizialmente preso in esame il terzo movimento del [[Quartetto per archi n. 15 (Beethoven)|Quartetto n. 15]], il cosiddetto ''Heiliger Dankgesang'' (''Inno di ringraziamento alla Divinità di un convalescente'', scritto in modo lidio), rimarcando come Beethoven sia riuscito a raggiungere nella sua personale fusione di elementi un risultato che trascende ogni categorizzazione e collocazione temporale e che rappresenta il culmine di un approccio compositivo "universale" iniziato secoli prima:<ref name=Lam/>
{{Citazione|La polifonia qui è stata chiamata medievale, ma questa descrizione non è né accurata né adeguata per la distanza di questa musica da tutti gli stili storici. Beethoven riscopre intuitivamente le forti dissonanze [[scala diatonica|diatoniche]] dell{{'}}''[[Ars Antiqua]]'' del tredicesimo secolo, combinate con un contrappunto disarmonico in cui le [[parte (musica)|parti]] si attraversano come un tenore ed un controtenore all'inizio del quindicesimo secolo, muovendosi in [[eterofonia]], in contrasto con gli stili classici, come se il concetto di [[triade (musica)|triade]] e delle sue inversioni appartenesse ad un'epoca futura. È un miracolo dell'arte per Beethoven conseguire, nel suo inno visionario, la perfezione e la naturalezza inspiegabili di un compositore il cui lavoro è stato il culmine di uno stile universale già stabilito da [[John Dunstable|Dunstable]] e trasmesso da grandissimi maestri come [[Guillaume Dufay|Dufay]] e [[Johannes Ockeghem|Ockeghem]].<ref name=Lam/>|}}
Nei quaderni di conversazione di Beethoven emergono dettagli molto significativi in merito alla sua impostazione nella scrittura della ''Missa Solemnis'', che dimostrano il suo desiderio di volersi riallacciare alle tradizioni più antiche della musica sacra.<ref name=Lam/> È appurato che in quel periodo Beethoven "era profondamente interessato negli stili arcaici, ricordandosi nei suoi appunti di studiare il [[canto gregoriano]] dei monaci, ed includendo negli abbozzi dei quaderni [[tema (musica)|temi]] tratti dalle messe di Palestrina e riarmonizzazioni di melodie gregoriane come ''Le lamentazioni di Geremia'' e ''Pange Lingua''."<ref name=Lam/> Si sa inoltre che nel 1820, ormai impegnato nella lavorazione della messa, lesse integralmente gli influenti trattati rinascimentali ''Dodekachordon'' di [[Glareano]], incentrato sulla spiegazione e l'utilizzo storico dei cosiddetti ''[[modo (musica)|modi]] ecclesiastici'', e le ''[[Istitutioni Harmoniche]]'' di [[Gioseffo Zarlino]]; quest'ultimo offre una descrizione specifica del modo musicale [[Modo dorico|dorico]], presentandolo come "donatore della pudicizia e preservatore della castità", in quanto collegato alla devozione verso la Vergine Maria radicata nella tradizione dei compositori medievali e in misura minore, anche rinascimentali (principalmente quelli appartenenti alla [[scuola franco fiamminga|scuola franco-fiamminga]]).<ref name=Lam/> Proprio da questo argomento sarebbe scaturita la decisione di Beethoven di adottare questo modo nel ''Credo'' della messa, e più precisamente nella sezione del testo che recita ''Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine'', con l'obiettivo di conferire alla composizione un'architettura sonora più contemplativa.<ref name=Lam/>
Lo stesso Beethoven menziona in una lettera la sua assoluta preferenza per lo stile [[a cappella]] (senza strumenti) di [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]], ma l'impossibilità nel poterlo imitare:<ref name="cita|Solomon 2010|p. 344">{{cita|Solomon 2010|p. 344}}.</ref> {{citazione|La musica da chiesa pura dovrebbe essere eseguita esclusivamente dalle voci, senza forze orchestrali, eccetto per il ''Gloria'' o un testo simile. Per questa ragione preferisco di gran lunga Palestrina. Ma è una follia imitarlo senza avere il suo genio e le sue visioni religiose; sarebbe estremamente difficile, se non impossibile, eseguire per i cantanti di oggi le sue note lunghe in maniera sostenuta.<ref name="cita|Solomon 2010|p. 344">{{cita|Solomon 2010|p. 344}}.</ref>|}}
La sezione dell{{'}}''Andante maestoso'' nel quarto movimento della ''[[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|nona sinfonia]]'' rivela anch'essa una struttura derivata dagli stilemi della [[monodia]] gregoriana:<ref name="Barry Cooper p. 232">Barry Cooper, ''Beethoven and the creative process'', p. 232</ref> una [[salmodia]] di tipo [[antifona]]le (ovvero con i [[coro (musica)|cori]] in alternanza) basata sulla sequenza primo versetto (coro maschile) — risposta (coro misto) — secondo versetto (coro maschile) — risposta (coro misto) — inno completo.<ref name="Barry Cooper p. 232"/> L'impostazione del canto è principalmente sillabica e il modo adoperato da Beethoven è l'ipomisolidio, il quarto plagale nonché l'ottavo e ultimo dei modi ecclesiastici.<ref name="Barry Cooper p. 232"/>
Il musicologo e saggista [[Maynard Solomon]] evidenzia perfino un singolare esempio di [[antichità classica]] nella fase conclusiva del periodo "eroico" dell'opera beethoveniana:<ref name="cita|Solomon 2019|p. 107">{{cita|Solomon 2019|p. 107}}.</ref> l'impianto ritmico ed armonico della ''[[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|settima sinfonia]]'' è infatti modellato sulle unità metriche caratteristiche della [[prosodia]] della [[poesia greca]] e [[poesia latina|latina]] quali [[dattilo (metrica)|dattili]] e [[spondeo|spondei]].<ref name="cita|Solomon 2019|p. 107"/> Secondo Solomon questo dimostra che per Beethoven "il classico non era mai stato ignorato o perduto nell'intento artistico, ma giaceva sotto la cenere, aspettando solo la forza di un atto creativo che lo risvegliasse e che mettesse in moto il suo potere di trasformazione".<ref name="cita|Solomon 2019|p. 107"/> In questo senso la settima sinfonia diventa "una grandiosa metafora del ritmo delle stagioni, di vita e di morte, della mobilità temporale dei suoni e della vita che viene alla luce dopo l'oblio storico del mondo".<ref name="cita|Solomon 2019|p. 107"/>
==== L'influenza kantiana ====
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==== Tematiche religiose nell'opera beethoveniana ====
Il ruolo svolto dalla religione nell'opera del compositore Ludwig van Beethoven è materia di discussione tra gli studiosi. Beethoven nacque, crebbe e morì [[
La fede di Beethoven in [[Dio]], sperimentato attraverso l'arte, è un tema ricorrente nei ''quaderni di conversazione'', e la sua convinzione che l'arte è di per sé una forza, e che "Dio è più vicino a me che a molti altri che praticano la mia arte", lo guidò nella sua ricerca di redenzione attraverso la musica e dentro di essa. Questa visione sembra compatibile con il
Si racconta inoltre che le sue ultime parole, «Non ancora! Ho bisogno di più tempo», furono dette indicando con la mano il cielo tempestoso.<ref>{{cita libro|p=52|titolo=Ludwig van Beethoven|editore=PediaPress}}</ref>
=== Strumenti ===
Come ricorda [[Carl Czerny]], nel 1801 Beethoven aveva a casa sua
Altro pianoforte di Beethoven fu un [[John Broadwood & Sons|Broadwood]] a sei ottave, un regalo di Thomas Broadwood del 1818;<ref>{{cita web|titolo=Beethoven's relationship to Britain: Piano manufacturer Thomas Broadwood |url=https://internet.beethoven.de/en/exhibition/beethoven-and-great-britain/id9.html |sito=Beethoven-Haus Bonn |data=aprile 2002 |accesso=30 dicembre 2020}}</ref> Beethoven lo tenne a casa sua a Schwarzspanierhaus fino alla sua morte nel 1827.<ref>Beethovens Wohn- und Musikzimmer im "Schwarzspanierhaus" in Wien, 1827 - Radierung von Gustav Leybold nach einer Zeichnung von Johann Nepomuk Hoechle</ref> Successivamente lo strumento entrò in possesso di [[Franz Liszt]] ed è ora nel Museo Liszt di [[Budapest]].
L'ultimo strumento di Beethoven fu un pianoforte Graf a quattro corde<ref>Particolare della meccanica che prevede un gruppo di quattro corde anziché le solite due o tre, accordate all'unisono, su cui deve battere il singolo martelletto</ref> di sei ottave e mezzo che ebbe in prestito dal costruttore nel 1826; [[Conrad Graf]] stesso ha confermato di averlo prestato a Beethoven e poi, dopo la morte del compositore, di averlo venduto alla famiglia Wimmer.<ref>{{cita testo|url=https://www.beethoven.de/en/media/view/5758857464774656/Conrad+Graf%2C+Echtheitsbest%C3%A4tigung+f%C3%BCr+den+Fl%C3%BCgel+Ludwig+van+Beethovens%2C+Wien%2C+26.+Juni+1849%2C+Autograph?fromHansexpSearch=1&person=Graf%252C%2BConrad&parent=6261811254919168|titolo=Conrad Graf, Echtheitsbestätigung für den Flügel Ludwig van Beethovens}}, Wien, 26. Juni 1849, Autograph</ref> Nel 1889 lo strumento è stato acquisito dalla [[Beethovenhaus]] di Bonn.
== Opere ==
{{vedi anche|Composizioni di Ludwig van Beethoven|Composizioni di Ludwig van Beethoven per numero d'opera}}La produzione di Beethoven, e specialmente quella sinfonica, seguì il criterio dell'assoluta qualità rispetto alla quantità, e ciò ne ha determinata l'esigua estensione, se rapportata a quella di compositori a lui precedenti: ad esempio, [[
Al di là della produzione sinfonica, Beethoven si cimentò nelle ''ouvertures'', nelle romanze e in varie tipologie di musica orchestrale, come minuetti e danze; compose sette concerti e numerose cadenze per concerti propri e altrui, scrisse musica per banda e sperimentò l'inclusione dei cori nella musica orchestrale, prima con la [[Fantasia corale|''Fantasia corale'' op. 80]], poi con il celeberrimo finale della [[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|''Sinfonia'' n. 9]]. A lato Beethoven, prodigioso pianista sin da bambino, compose e pubblicò numerose sonate, variazioni e musica varia per pianoforte, oltre a musica da camera, un oratorio, due messe e un'opera lirica.
=== Cataloghi ===
[[File:Beethoven pf son 32 title.jpg|min|verticale|Frontespizio originale con dedica della prima edizione dello spartito della sonata per pianoforte n. 32 opus 111]]
Le opere di Beethoven sono conosciute sotto varie designazioni:
* con il [[Opus (musica)|numero di Opus]] che il compositore stesso ha assegnato alle sue opere (dall'op. 1 all'op. 138);
* con il numero di catalogo assegnato a posteriori dai musicologi alle opere senza numero, il cosiddetto ''WoO'' (''Werke ohne Opuszahl'', dal WoO 1 al WoO 205);
* con il numero di catalogo assegnato come appendice (''Anhang'', contratto nella sigla ''Anh'') per quei lavori dubbi o erroneamente attribuiti al compositore (dall'Anh 2 all'Anh 6 restano ancora da attribuire, mentre l'Anh 1 e dall'Anh 7 all'Anh 18 sono opere non scritte da Beethoven e a lui erroneamente attribuite);
* con il numero assegnato alle opere non comprese nella vecchia edizione completa ottocentesca (la ''Gesamtausgabe'' della [[Breitkopf & Härtel]]), e a opere incompiute, trascrizioni, abbozzi continuativi, principalmente nei cataloghi di [[Willy Hess]] ([[Catalogo Hess]], 1957) e di [[Giovanni Biamonti]] ([[Catalogo Biamonti]], 1968).
Altri musicologi hanno inoltre catalogato l'opera di Beethoven:
* Gustav Nottebohm (1851-1868)
* Adolf Bernhard Marx (1859, in ordine cronologico)
* Alexander Wheelock Thayer (1865)
* Sir George Groove (1911, che ha seguito i numeri di opus fino al 138 e poi ha aggiunto i WoO numerandoli fino al 256)
* Antonio Bruers (1950, ha ampliato i WoO di Groove arrivando fino al 350)
* [[Georg Kinsky]] e Hans Halm ([[Catalogo Kinsky/Halm]], 1955).
=== Musica orchestrale ===
[[File:Beethoven-Deckblatt.png|
Le nove sinfonie di Beethoven quindi, pur non essendo molte, hanno però ognuna una propria forza distintiva e nel loro insieme formano un corpus di opere dalla forza espressiva difficilmente eguagliabile. È cosa nota che, curiosamente, diversi compositori succeduti a Beethoven, romantici o post-romantici, abbiano completato l'insieme delle proprie sinfonie fermandosi alla nona; a seguito di questi avvenimenti è nato il mito della "maledizione della nona", che avrebbe investito compositori come [[Anton Bruckner|Bruckner]], [[Antonín Dvořák|Dvořák]], [[
Le prime due sinfonie di Beethoven sono d'ispirazione e d'impostazione classica. Diversamente da queste prime due, La ''[[Sinfonia n. 3 (Beethoven)|terza sinfonia]]'', detta «''Eroica''», segnerà invece un grande cambiamento nella composizione sinfonica. L{{'}}''Eroica'' si caratterizza per l'ampiezza dei suoi movimenti e per l'[[orchestrazione]]. Il primo movimento era già da solo più lungo
Vengono poi la ''[[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|quinta sinfonia]]'' e la ''[[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|sesta sinfonia]].''
La [[Sinfonia n. 8 (Beethoven)|sinfonia successiva]], brillante e spirituale, ritorna a una forma più classica. Infine, la ''[[
==== Sinfonie ====
* [[Sinfonia n. 1 (Beethoven)|Sinfonia n. 1 in Do maggiore, op. 21]] (
* [[Sinfonia n. 2 (Beethoven)|Sinfonia n. 2 in Re maggiore, op. 36]] (
* [[Sinfonia n. 3 (Beethoven)|Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore, op. 55 "Eroica"]]
* [[Sinfonia n. 4 (Beethoven)|Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore, op. 60]] (
* [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Sinfonia n. 5 in Do minore, op. 67]]
* [[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|Sinfonia n. 6 in Fa maggiore, op. 68 "Pastorale"]] (1808)
* [[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|Sinfonia n. 7 in La maggiore, op. 92]] (
* [[Sinfonia n. 8 (Beethoven)|Sinfonia n. 8 in Fa maggiore, op. 93]] (
* [[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|Sinfonia n. 9 in Re minore, op. 125 "Corale"]] (
==== Balletti ====
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==== Ouverture ====
* [[Le creature di Prometeo|Ouverture Die Geschöpfe des Prometheus]] (Le creature di Prometeo), op. 43 (
* [[Leonore n. 2|Ouverture Leonore II]] (I vers.), op. 72a (
* [[Leonore n. 3|Ouverture Leonore III]] (II vers.), op. 72b (
* Ouverture Leonore I (III vers.), op. 138 (
* [[Coriolano (ouverture)|Ouverture Coriolan]] (Coriolano), op. 62 (1807)
* [[Egmont (Beethoven)|Ouverture Egmont]] (
* Ouverture Die Ruinen von Athen (Le rovine di Atene), op. 113 (
* Ouverture König Stephan (Re Stefano), op. 117 (1811)
* [[Fidelio|Ouverture Fidelio]], op. 72 (
* [[Zur Namensfeier|Ouverture Zur Namensfeier]] (Per l'onomastico), op. 115 (
* Ouverture [[Die Weihe des Hauses]] (La consacrazione della casa), op. 124 (
==== Composizioni varie per orchestra ====
* Rondò in Si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra, WoO 6 (1793)
* [[Romanza per violino e orchestra n. 1 (Beethoven)|Romanza per violino n. 1, op. 40, in Sol maggiore]] (
* [[Romanza per violino e orchestra n. 2 (Beethoven)|Romanza per violino n. 2, op. 50, in Fa maggiore]] (1802)
* [[Fantasia corale|Fantasia per pianoforte, soli, coro e orchestra]], op. 80 (
* [[La vittoria di Wellington]], op. 91, in Mi bemolle maggiore (
* 12 minuetti WoO 7 (1795)
* 12 danze tedesche WoO 8 (1795)
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* 6 Ländlerische Tänze WoO 15 (1802)
* Marcia trionfale in Do maggiore per Tarpeja di Christoph Kuffner WoO 2a (1813)
* Intermezzo in Re maggiore
* 12 scozzesi WoO 16 (1806) (fraudolenti)
* 11 Mödlinger Tänze WoO 17 (1819) (probabilmente spurie)
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==== Cadenze ====
* 2 cadenze per il [[Concerto per pianoforte e orchestra n.
* 3 cadenze per il Concerto n. 1 op. 15 per pianoforte e orchestra (per il I mov.) (1807-09)
* Cadenza per il Concerto n. 2 op. 19 per pianoforte e orchestra (circa 1809)
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=== Musica per pianoforte ===
==== Sonate ====
Beethoven fu uno dei più importanti compositori per il [[pianoforte]]; al di là della qualità delle sue [[
Beethoven ha pubblicato trentadue sonate per pianoforte; a queste bisognerebbe aggiungere la sonata incompleta woO 51, le tre sonate WoO 47, composte probabilmente nel 1783 e dette ''sonate all'elettore'' (''Kurfürstensonaten'') in quanto dedicate al principe elettore [[Maximilian Friedrich von Königsegg-Rothenfels]]. Per quanto riguarda le trentadue sonate con numero d'opera, la loro composizione avviene nell'arco di circa vent'anni. Questo corpus compositivo, in modo più evidente rispetto alle sinfonie, evidenzia l'evoluzione dello stile del compositore nel corso degli anni. Le sonate nel corso degli anni si affrancano sempre più dai dettami classici previsti dalla forma sonata; gradualmente le composizioni guadagnano sempre più libertà di scrittura e diventano sempre più complesse.
Si possono citare fra le più celebri l{{'}}''[[Sonata per pianoforte n. 23 (Beethoven)|Appassionata]]'' e la ''Waldstein'' ([[1804]]) o ''Gli addii'' ([[1810]]). Nella celebre ''[[
* 2 sonatine (prob. di Beethoven) in Sol e Fa (Anh. 5)
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==== Variazioni ====
Beethoven scrisse otto serie di [[
* 9 variazioni su una marcia di [[Ernst Christoph Dressler]], WoO 63 (1782);
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==== Composizioni per violino e pianoforte ====
A fianco dei quartetti, Beethoven scrisse delle [[
* 3 sonate op. 12 (in Re maggiore, La maggiore e Mi bemolle maggiore) ([[1798]])
* Sonata in La minore op. 23 ([[1801]])
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* 12 variazioni in Fa maggiore sopra "Ein Mädchen oder Weibchen" da "[[Il flauto magico]]" di W.A.Mozart op. 66 (1798)
* 7 variazioni in Mi bemolle maggiore sopra "Bei Mändern, welche Liebe fühlen" da "Il flauto magico" di W.A.Mozart (WoO 46) (1801)
==== Composizioni per mandolino e clavicembalo ====
* Sonatina (adagio) in Do minore per mandolino e clavicembalo (WoO 43 n. 1) (1796)<ref>{{cita web|url=https://www.flaminioonline.it/Guide/Beethoven/Beethoven-SonatinaWoO43a.html|titolo=Sonatina per mandolino e clavicembalo, WoO 43/1|autore=Claudio Toscani|anno=5 settembre 2017|accesso=26 dicembre 2023}}</ref>
* Adagio in Mi bemolle maggiore per mandolino e clavicembalo (2 versioni) (WoO 43 n. 2 e Hess 44) (1796)
* Sonatina (allegro) in Do maggiore per mandolino e clavicembalo (WoO 44 n. 1) (1796)
* Andante con variazioni in Re maggiore per mandolino e clavicembalo (WoO 44 n. 2) (1796)
==== Trii per pianoforte, violino e violoncello ====
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* Sestetto in Mi bemolle maggiore per 2 corni e quartetto d'archi op. 81b (1794-95)
* Serenata in Re maggiore per flauto, violino e viola op. 25 (1795-96)
* "Quintetto" (seconda versione per Quartetto) in Mi bemolle maggiore per pianoforte, violino, viola e violoncello op. 16 (1796-97)
* Settimino per clarinetto, corno, fagotto, violino, viola, violoncello e contrabbasso in Mi bemolle maggiore op. 20 (1800)
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** ''[[A l'adorata lontana]]'', ciclo di Lieder, op. 98 (1816)
==
===
La filmografia su Beethoven si può agevolmente dividere in due parti distinte. La prima riguarda le colonne sonore dei film che utilizzano musiche del compositore, la seconda riguarda il personaggio di Beethoven e la sua vita (o parti di essa) trasposta in maniera più o meno romanzata. Per quanto riguarda le colonne sonore, sono oltre duecentosettanta le pellicole che hanno utilizzato la sua musica.
L'esempio più celebre con ogni probabilità lo si trova in ''[[
Un altro celebre esempio lo si trova nei film d'animazione ''[[Fantasia (film)|Fantasia]]'' (1940) di [[Walt Disney]] dove viene utilizzata la [[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|sinfonia n. 6 ''Pastorale'']] per rappresentare un'idilliaca scena mitologica, e in [[Fantasia 2000]], dove il celeberrimo primo movimento della [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Sinfonia n. 5]] fa da sfondo alla eterna battaglia fra bene e male, qui rappresentati da farfalle rosse e nere. Inoltre, nel film commedia di grande successo ''[[Beethoven (film)|Beethoven]]'' (1992) di [[Brian Levant]] il protagonista, un cane di razza San Bernardo adottato da una famiglia statunitense e al centro di numerose avventure, viene chiamato con il cognome del compositore. Nel film, quando per il cane viene scelto il nome di ''Beethoven'', partono le prime note della quinta sinfonia insieme a un'immagine di Beethoven che fa da sfondo.
Altri esempi di colonne sonore sono:
* ''[[Elephant (film 2003)|Elephant]]'' ([[Gus van Sant]], [[Palma d'oro]] a [[Cannes]] nel
* ''[[Equilibrium (film)|Equilibrium]]'' di [[Kurt Wimmer]], che utilizza le note del primo movimento della nona sinfonia di Beethoven, che hanno lo scopo di trasmettere un'emozione forte in contrasto con una pellicola basata sull'assenza di emozioni;
* in ''[[V per Vendetta]] ''di [[James McTeigue]], si può notare il primo movimento della quinta sinfonia di Beethoven a un momento della pellicola.
* nell'episodio 24 di [[Neon Genesis Evangelion]], intitolato ''L'ultimo messaggero sacrificale'', è possibile udire la corale della nona sinfonia.
* nel film ''[[La febbre del sabato sera]]'' viene proposta una rielaborazione in stile [[Disco music|disco]] della quinta sinfonia.
* Il 2° movimento (Allegretto) della Settima Sinfonia è il tema principale della colonna sonora del film di fantascienza del
* In [[Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts]], il personaggio di Schroeder suona la prima parte della quinta sinfonia durante la recita.
La vita di Beethoven ha ispirato una trentina di film a partire dal periodo muto (dal 1918): tra questi sono da citare:
* ''[[Un grand amour de Beethoven]] (Un grande amore di Beethoven)'' film francese diretto da [[Abel Gance]] (
* ''[[Eroica (film 1949)|Eroica]]'', film austriaco del
* ''[[Sinfonia del destino]]'', diretto da [[Georg Dressler]] nel
* ''[[Beethoven lives upstairs]]'', diretto da [[Barbara Nichol]] e [[Scott Cameron]] nel
* ''[[Rossini! Rossini!]]'', diretto da [[Mario Monicelli]] nel
* ''Immortal Beloved'', distribuito in Italia con il titolo ''[[Amata immortale]]'' e in Francia con il titolo ''Ludwig van B.'' diretto da [[Bernard Rose]] nel
* ''[[Musikanten]]'', diretto da [[Franco Battiato]] nel
* ''[[
* ''[[Lezione ventuno]]'', film del
*
=== Altra filmografia ===
* ''[[Amata immortale]]'', film del 1994 diretto da [[Bernard Rose]], basato sulla vita del compositore e pianista tedesco interpretato da [[Gary Oldman]].
*''[[Eroica: Il giorno che cambiò per sempre la musica]]'', film del 2003, regia di [[Simon Cellan Jones]], che narra della prima esecuzione privata nel palazzo del principe [[Joseph Franz Maximilian von Lobkowitz|Lobkowitz]] della Sinfonia n. 3, dedicata inizialmente a [[Napoleone]].
* ''[[Musikanten]]'', film del 2005 diretto da [[Franco Battiato]] con [[Alejandro Jodorowsky]] nel ruolo di Beethoven.
* ''[[Io e Beethoven]]'', film del 2006 diretto da [[Agnieszka Holland]], che racconta in modo romanzato gli ultimi anni di vita del compositore tedesco, dal 1824 al 1827.
* ''[[Lezione ventuno]]'', film del 2008, scritto e diretto da [[Alessandro Baricco]], al suo esordio nella regia cinematografica, che parla della famosa [[nona sinfonia]].
=== Registrazioni ===
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=== Beethoven in altri contesti ===
* Nel 1855 fu pubblicata l'edizione italiana di un presunto ''Trattato
Nell'estate del 1809 copiò brani selezionati dai più importanti libri di composizione dell'epoca, di Carl Philipp Emanuel Bach, Daniel Gottlob Türk, Johann Philipp Kirnberger, Fux e Albrechtsberger per ricavarne la struttura di un vero e proprio corso. Nel 1832, questo “corso” fu pubblicato da Ignaz von Seyfried con il titolo ''Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapuncte und in der Compositions-Lehre. Aus dessen handschriftlichem Nachlasse gesammelt und herausgegeben von Ignaz Ritter von Seyfried'' (Studi di Ludwig van Beethoven sul basso continuo, il contrappunto e la teoria delle composizioni. Raccolto dai suoi appunti scritti a mano e pubblicato da Ignaz Ritter von Seyfried): Seyfried diede così la falsa impressione che Beethoven stesso avesse scritto un trattato di composizione.<ref>{{Cita libro|lingua=de|autore1=Jan Caeyers|titolo=Beethoven. Der einsame Revolutionär. Eine Biographie|città=Munich|editore=C.H.Beck|anno=2012|pp= 788, note 26|isbn=978-3-406-63128-3|url=https://books.google.com/books?id=y5yxM5Ta4GoC&printsec=frontcover}}.</ref>}}
Si può leggere integralmente il ''Trattato di armonia e composizione'' nonché ascoltare gli esempi musicali dello stesso in formato Midi - Mp3 {{cita testo|url=http://www.lvbeethoven.it/articoli-trattato-di-armonia-e-composizione-introduzione/|titolo=nelle pagine dedicate a questo lavoro}}.
*Il dramma teatrale di [[Moisés Kaufman]] ''[[33 Variations]]'' (2007) racconta la storia della composizione delle [[Variazioni Diabelli]].
* Due brani di Beethoven, rispettivamente il primo movimento della [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|quinta sinfonia]] e il quinto movimento del [[Quartetto n. 13 (Beethoven)|tredicesimo quartetto d'archi]] (detto "Cavatina"), sono stati inseriti nel [[Voyager Golden Record]], il disco dorato che porta con sé suoni e immagini del pianeta Terra e dell'umanità, contenuto nelle sonde spaziali [[Voyager 1]] e [[Voyager 2]].<ref>{{Cita web|url=http://voyager.jpl.nasa.gov/spacecraft/music.html|titolo=Lista dei brani musicali nel sito della NASA|accesso=5 luglio 2024}}</ref>
* A Beethoven è stato intitolato il [[cratere Beethoven]], sulla [[superficie di Mercurio]].
* [[Roberto Diem Tigani]] è l'autore delle nuove elaborazioni critiche dell'incompiuto [[
* Il personaggio dei fumetti [[Schroeder (personaggio)|Schroeder]], dei [[Peanuts]], ha una profonda venerazione per Beethoven di cui immancabilmente, il 16 dicembre di ogni anno, festeggia l'anniversario della nascita.
* Beethoven appare come personaggio del videogioco ''[[Dragon's Lair II: Time Warp]]''.
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== Annotazioni ==
<references group="N"/>
== Note ==
<references/>
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== Bibliografia ==
<div class="references-small">
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*
* {{en}} {{New Grove|coautori=Joseph Kerman, Alan Tyson, Scott G. Burnham|voce=Beethoven, Ludwig van|edizione=2|cid=grove}}
*
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* {{en}} Harvey Sachs, ''The Ninth: Beethoven and the World in 1824'', London, Faber, 2010. ISBN 978-0-571-22145-5
*
*
*
* [[Theodor
* Annalisa Bini - Roberto Grisley, ''van Beethoven. Le Sinfonie e i Concerti per pianoforte'', Milano, 2001
* [[Giovanni
*
* [[Piero
* Giovanni Carli Ballola, ''Beethoven'', Milano, 1967
* [[Giulio
* [[Carl
* Luigi Della Croce – Sieghard Brandenburg, ''Ludwig van Beethoven. Epistolario''
: Vol. I, (1783 - 1807), Milano 1999, ISBN 88-8118-426-5
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* [[Fabrizio Della Seta]], ''Beethoven: Sinfonia Eroica. Una guida'', Carocci, Roma, 2004, ISBN 88-430-3039-6
* James Green, ''Il nuovo catalogo Hess delle opere di Beethoven'', traduzione dall'inglese di Cristoforo Prodan, Zecchini Editore, Varese, 2006, ISBN 88-87203-50-4
* Giovanni Guanti, ''Invito all'ascolto di Beethoven'', Milano, Mursia, 1995, ISBN 88-425-1647-3
* [[Georg Kinsky]] - Hans Halm, ''Thematisch-Bibliographisches Verzeichnis aller vollendeten Werke Ludwig van Beethoven'', G. Henle Verlag, [[Monaco di Baviera]], 1955
* Klaus Kropfinger, ''Beethoven'', traduzione di G. Taglietti, Ricordi/BMG Publications, Milano, 2006, ISBN 88-7592-815-0
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* Silvio Paolini Merlo, ''Il pensiero compositivo dell'ultimo Beethoven'', in Id., ''Estetica esistenziale'', Milano-Udine, Mimesis, 2010, pp. 103–139
* Silvio Paolini Merlo, ''Viganò e Beethoven nell'evoluzione del teatro musicale moderno'', in J. Sasportes, P. Veroli (a cura di), ''Ritorno a Viganò'', Roma, Aracne, 2017, pp. 165–195
* [[Giorgio Pestelli]] (a cura di), ''Beethoven'', Il Mulino, Bologna, 1988, ISBN 88-15-01949-9
* Giuseppe Pugliese, ''Il pianoforte di Beethoven'', Treviso, 1991
* [[Piero
* Benedetta Saglietti, ''Beethoven, ritratti e immagini. Uno studio sull'iconografia'', EDT-De Sono, Torino, 2010, ISBN 88-6040-362-6
* Nino Salvaneschi, ''La vita eroica di Beethoven'', Dall'Oglio, Milano 1947. {{NoISBN}}
* Gaspare Scuderi: Beethoven, le sonate per pianoforte, (prima ed. Milano, Sonzogno, 1933, rist. 1951), Franco Muzzio Editore, Padova, 1985, ISBN 88-7021-278-5
* {{Cita libro|titolo = Beethoven. La vita, l'opera, il romanzo familiare|autore = [[Maynard Solomon]]|curatore = Giorgio Pestelli|traduttore=Nicoletta Polo|editore = Marsilio|città = Venezia|anno = 2010|annooriginale = 1986|ISBN=978-88-317-6346-2|cid = Solomon 2010}}
* {{Cita libro|titolo = L'ultimo Beethoven. Musica, pensiero, immaginazione|autore = Maynard Solomon|traduttore=Nicola Bizzarro|editore = Carrocci|città = Roma|anno = 2019|ISBN=978-88-430-9591-9|cid = Solomon 2019}}
* ''Beethoven: Die Seyfried Papiere.'' BoD, Norderstedt, 2019. ISBN 978-3-748-16746-4.
* Maynard Solomon, ''Il diario di Beethoven'', Milano, 1992, ISBN 88-425-1354-7
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* Louis Philippe Joseph Girod de Vienney, ''Una visita a Beethoven'', a cura di Benedetta Saglietti, trad. it. di Bruno Nacci, La scuola di Pitagora editrice, Napoli, 2014, ISBN 978-88-6542-342-4
* Franz Gerhard Wegeler e Ferdinand Ries, ''Beethoven. Appunti biografici dal vivo'', Bergamo, 1993, ISBN 88-7186-039-X
* Alessandro Zignani, ''Ludwig van Beethoven. Una nuova interpretazione della vita e delle
* Ludwig Van Beethoven, ''Il Testamento di Heiligenstadt e Quaderni di conversazione'', tradotti e commentati da Sandro Cappelletto, Einaudi, Torino, 2022, ISBN 978-88-06-25177-2
</div>
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{Pt}}[https://purl.pt/33134 Sonate: op. 7 in Es dur, 1900-1925], presso la Biblioteca Nazionale del Portogallo
*{{Pt}}[https://purl.pt/29140 Saudade: waltz para piano-forte, Lisboa, 183--1850], presso la Biblioteca Nazionale del Portogallo
=== Argomenti generali ===
* {{cita testo|url=http://www.beethoven-haus-bonn.de/sixcms/detail.php//portal_en|titolo=Beethoven-Haus Bonn|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170412091048/http://www.beethoven-haus-bonn.de/sixcms/detail.php//portal_en }}. Sito ufficiale della ''Beethoven-Haus'' di Bonn. Links all'archivio digitale, libreria, il museo (inclusa la "visita virtuale") il ''Beethoven-Archiv'' (Centro di Ricerca), e informazioni sulle pubblicazioni di Beethoven per una visione generale o interesse specializzato. Include inoltre una larga collezione delle composizioni di Beethoven e documenti manoscritti, con file sonori.
* {{cita testo|url=http://www.marcus-frings.de/beethoven/index-en.htm|titolo=L'ultimo appartamento viennese di Beethoven|accesso=22 marzo 2018
* {{cita web|url = http://www.madaboutbeethoven.com/pages/beethoven_the_master/chronology.htm|titolo = Cronologia della vita di Beethoven|accesso = 30 aprile 2008|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080510155133/http://www.madaboutbeethoven.com/pages/beethoven_the_master/chronology.htm|urlmorto = sì }}
* Biografia di Beethoven su {{cita testo|url=http://enc-tv.com/|titolo=Encyclopedia channel|accesso=12 novembre 2019
* {{cita testo|url=http://www.edepot.com/beethoven.html|titolo=Beethoven Depot|urlmorto=sì}}. Contiene tutti i suoi lavori in formato midi.
* {{cita testo|url=http://lucare.com/immortal/|titolo=Beethoven: The Immortal|accesso=22 marzo 2018
* {{cita web|url = http://www.raptusassociation.org/|titolo = Raptus Association for Music Appreciation|accesso = 30 aprile 2008|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080509183526/http://raptusassociation.org/|urlmorto = sì }}
* {{cita testo|url=http://classicalmusic.about.com/od/onestopbeethoven/|titolo=One Stop Beethoven Resource|accesso=30 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080705103930/http://classicalmusic.about.com/od/onestopbeethoven|urlmorto=sì}} - articoli e fatti su Beethoven a cura di Aaron Green, guida alla musica classica su About.com.
* Analisi sulla {{cita testo|url=http://www.all-about-beethoven.com/symphony9.html|titolo=musica e la vita di Beethoven|accesso=30 aprile 2008
* {{cita web|url=http://beststudentviolins.com/beethoven.html|titolo=Il Concerto per violino op. 61 di Beethoven: un punto di vista attuale|accesso=30 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210210221219/http://beststudentviolins.com/beethoven.html|urlmorto=sì}}
* {{cita testo|url=http://www.keepingscore.org/flash/beethoven/index.html|titolo=Keeping Score: La Sinfonia n. 3|accesso=22 marzo 2018
* {{cita testo|url=http://quinteparallele.net/2016/05/31/shakespeare-in-musica-il-quartetto-op-18-n-1-di-beethoven/|titolo=L. v. Beethoven, quartetto n. 1 op. 18|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170924224903/http://quinteparallele.net/2016/05/31/shakespeare-in-musica-il-quartetto-op-18-n-1-di-beethoven/ }}
* {{cita testo|url=http://quinteparallele.net/2017/03/26/mus-es-sein-es-mus-sein/|titolo=L. v. Beethoven, quartetto op. 135}}
=== Argomenti specifici ===
* {{cita web|url=https://www.bl.uk/onlinegallery/onlineex/musicmanu/beethoven/index.html|titolo=Manoscritti di Beethoven alla British Library|accesso=24 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200812101416/https://www.bl.uk/onlinegallery/onlineex/musicmanu/beethoven/index.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url = http://www.raptusassociation.org/amzintro_e.html|titolo = Recensioni contemporanee ai lavori di Beethoven|accesso = 30 aprile 2008|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080513001103/http://www.raptusassociation.org/amzintro_e.html| urlmorto = sì }}
* B. Saglietti, {{cita testo|url=http://sineris.es/iconografia_beethoveniana_it.html|titolo=Ripensare l'iconografia beethoveniana oggi}}. Breve storia di una disciplina bistrattata.
* {{cita testo|url=http://www.beethovenshair.ca/|titolo=I capelli di Beethoven|accesso=13 maggio 2020
* {{cita testo|url=http://www.forelise.com/|titolo=Für Elise|accesso=13 maggio 2020
* {{cita testo|url=http://www.labasite.net/musicadarte/|titolo=Guida alla discografia di Beethoven|accesso=22 marzo 2018
* {{cita testo|url=http://www2.sjsu.edu/depts/beethoven/hair/hair.html|titolo=Sui capelli di Beethoven - The Guevara Lock of Beethoven's Hair}}, dal The Ira F. Brilliant Center for Beethoven Studies.
* {{cita testo|url=http://www.cbc.ca/health/story/2000/10/18/beethoven001018.html|titolo=Sulla presunta morte per avvelenamento, Hair analysis says Beethoven died of lead poisoning}}. Articolo della CBC News, 18 ottobre 2000.
* {{cita testo|url=http://sciencenow.sciencemag.org/cgi/content/full/2007/828/1|titolo=Beethoven Dead From Lead?|accesso=30 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080410135449/http://sciencenow.sciencemag.org/cgi/content/full/2007/828/1|urlmorto=sì}} Articolo di ScienceNOW Daily del 28 agosto 2007 sulle ipotesi della morte di Beethoven
=== Liste di opere ===
* {{Cita testo|lingua=fr|url=http://alambix.uquebec.ca/musique//catal/beethoven/beelv.html|titolo=Università del Quebec|accesso=30 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090213115627/http://alambix.uquebec.ca/musique/catal/beethoven/beelv.html|urlmorto=sì}} Contiene link alle opere secondo diversi criteri, con concordanze intorno ai vari cataloghi.
* {{cita web|url=http://www.lvbeethoven.com/Oeuvres/ListOpus.html|titolo=Lista delle opere secondo il numero di opus, i WoO (catalogo Kinsky), i cataloghi di Hess e di Biamonti|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.lvbeethoven.it/le-opere/|titolo=Lista delle opere secondo il numero di opus, i WoO (catalogo Kinsky), Anhang, i cataloghi di Hess, Hess Anhang e di Biamonti, con le note aggiunte}}
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* {{ChoralWiki}}
* {{cita testo|url=http://www.scores4free.com/beethoven/beethoven.html|titolo=Scores4free}} Spartiti liberi di Beethoven con file audio in formato midi
* {{cita testo|url=http://www.recmusic.org/lieder/b/beethoven.html|titolo=The Lied and Art Song Texts Page created and mantained from Emily Ezust|accesso=9 ottobre 2017
* {{cita testo|url=http://www.musicamedia.it/34innoallagioia.htm|titolo=www.musicamedia.it|accesso=22 marzo 2018
* {{cita testo|url=http://www.kunstderfuge.com/beethoven.htm|titolo=Kunst der Fuge}} File Midi delle opere di Beethoven
* {{cita testo|url=http://www.lvbeethoven.it|titolo=lvbeethoven.it}} File Midi, Mp3, Pdf delle opere di Beethoven, con Bibliografia in lingua italiana.
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[[Categoria:Compositori del Classicismo]]
[[Categoria:Compositori romantici]]
[[Categoria:Pianisti classici]]
[[Categoria:Sepolti nello Zentralfriedhof]]
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