Umberto Eco: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
|Immagine = Umberto Eco 04.jpg
|Didascalia2 = {{Premio|[[Strega (premio)|Premio Strega]]||1981}}
}}
[[File:Umberto Eco signature.svg|miniatura|Autografo di Eco apposto all'edizione tedesca di ''Arte e bellezza nell'estetica medievale''.]]
[[Saggio|Saggista]] e intellettuale, ha scrittoscrisse numerosi saggitesti di [[semiotica]], [[estetica]] [[Medioevo|medievale]], [[linguistica]] e [[filosofia]], oltre a [[romanzo|romanzi]] di successo. Nel 1971 è stato tra gli ispiratori del primo corso del [[DAMS]] all'[[Università di Bologna]]<ref>{{Cita web|url=https://magazine.unibo.it/archivio/2016/lutto-in-ateneo-e-scomparso-umberto-eco|titolo=Lutto in Ateneo. È scomparso Umberto Eco: le parole del Rettore Ubertini|sito=magazine.unibo.it|lingua=it|accesso=2023-03-03}}</ref><ref>Cosimo Di Bari, "A passo di critica: il modello di media education nell'opera di Umberto Eco", Firenze University Press 2009</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/umberto-eco-semiotica-1.1830554|titolo=Umberto Eco, alle sue lezioni si mancava solo da morti|sito=il Resto del Carlino|accesso=2023-03-03}}</ref><ref>{{Treccani|umberto-eco/|Èco, Umberto}}</ref><ref>{{cita web|url=http://tuttoggi.info/lincei-enrico-menesto-e-umberto-eco-nuovi-soci-dellaccademia-foto/84989/|titolo=LINCEI, ENRICO MENESTO' E UMBERTO ECO NUOVI SOCI DELL'ACCADEMIA|accesso=30 ottobre 2017}}</ref>.
 
Tra i suoi romanzi più famosi figura ''[[Il nome della rosa]]'' vincitore del [[Premio Strega]] e tradotto in più di 40 lingue, che è divenuto un ''bestseller'' internazionale avendo venduto oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo; da quest'opera sono stati tratti un [[Il nome della rosa (film)|film]] e una [[Il nome della rosa (miniserie televisiva)|serie televisiva]].<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/spettacoli/serie/2019/03/05/news/_il_nome_della_rosa_debutta_su_rai1_e_conquista_gli_ascolti_della_prima_serata-220760670/|titolo='Il nome della rosa' debutta su Rai1 e conquista gli ascolti della prima serata|sito=la Repubblica|data=5 marzo 2019|accesso=30 gennaio 2020}}</ref>
Sempre nello stesso ateneo, negli [[Anni 1980|anni Ottanta]] ha promosso l'attivazione del corso di laurea in [[Scienze della comunicazione]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/umberto-eco-semiotica-1.1830554|titolo=Umberto Eco, alle sue lezioni si mancava solo da morti|sito=il Resto del Carlino|accesso=2023-03-03}}</ref>, già attivo in altre sedi. Nel 1988 ha fondato il Dipartimento della Comunicazione dell'[[Università degli Studi della Repubblica di San Marino|Università di San Marino]].
 
Conosce e sposa nel 1962 [[Renate Eco-Ramge]], con la quale ha avuto i figli Stefano e Carlotta.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_aprile_12/lettera-vedova-umberto-eco-comune-ceneri-cimitero-monumentale-a93d96e8-0025-11e6-8c9c-128b0570e861.shtml|titolo=La lettera della vedova Eco al Comune|sito=Corriere della Sera|data=2016-04-12|accesso=2025-04-23}}</ref>
Dal 2008 era professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'[[Università di Bologna]].<ref>{{Treccani|umberto-eco/|Èco, Umberto}}</ref> Dal 12 novembre 2010 Umberto Eco era socio dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei|Accademia dei Lincei]], per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.<ref>{{cita web|url=http://tuttoggi.info/lincei-enrico-menesto-e-umberto-eco-nuovi-soci-dellaccademia-foto/84989/|titolo=LINCEI, ENRICO MENESTO' E UMBERTO ECO NUOVI SOCI DELL'ACCADEMIA|accesso=30 ottobre 2017}}</ref>
 
Tra i suoi romanzi più famosi figura ''[[Il nome della rosa]]'' vincitore del [[Premio Strega]] e tradotto in più di 40 lingue, che è divenuto un ''bestseller'' internazionale avendo venduto oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo; da quest'opera sono stati tratti un [[Il nome della rosa (film)|film]] ed una [[Il nome della rosa (miniserie televisiva)|serie televisiva]].<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/spettacoli/serie/2019/03/05/news/_il_nome_della_rosa_debutta_su_rai1_e_conquista_gli_ascolti_della_prima_serata-220760670/|titolo='Il nome della rosa' debutta su Rai1 e conquista gli ascolti della prima serata|sito=la Repubblica|data=5 marzo 2019|accesso=30 gennaio 2020}}</ref>
 
== Biografia ==
=== Liceo e Azione Cattolica ===
Figlio di Rita Bisio e di Giulio Eco, un impiegato nelle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie]], e di Rita Bisio, e fratello maggiore dell'attrice [[Emy Eco]], conseguì la maturità al [[liceo classico Giovanni Plana]] di [[Alessandria]],<ref>quotidiano ''la Stampa'' del 22/11/2000, p. 25.</ref> sua città natale. Tra i suoi compagni di classe, vi era il fisarmonicista [[Gianni Coscia]], con il quale scrisse spettacoli di rivista.<ref>{{Cita web|url = http://genova.mentelocale.it/60735-genova-camogli-gianni-coscia-quando-suono-col-mio-amico-umberto-eco/|titolo = Gianni Coscia: «quando suono col mio amico Umberto Eco»|accesso = 20 febbraio 2016|sito = genova.mentelocale.it|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141012105223/http://genova.mentelocale.it/60735-genova-camogli-gianni-coscia-quando-suono-col-mio-amico-umberto-eco/|urlmorto = sì}}</ref> In gioventù fu impegnato nella GIAC (l'allora ramo giovanile dell'[[Azione Cattolica]]-AC) e nei primi [[anni 1950|anni cinquanta]] fu chiamato tra i responsabili nazionali del movimento studentesco dell'AC (progenitore dell'attuale [[Movimento studenti di Azione cattolica|MSAC]]). Nel 1954 abbandonòlasciò l'incarico (così come avevano fatto [[Carlo Carretto]] e [[Mario Rossi (medico)|Mario Rossi]]) in polemica con [[Luigi Gedda]].
 
Durante i suoi studi universitari (alla Facoltà di Lettere e Filosofia di [[Torino]], ospite del [[Collegi universitari legalmente riconosciuti|Collegio Einaudi]]) su [[Tommaso d'Aquino]], smise di credere in [[Dio]] e lasciò definitivamente la [[Chiesa cattolica]];<ref>«È il lato dolente e angoscioso di un uomo che è cresciuto nell'Azione Cattolica, che l'ha lasciata in polemica con il grande Gedda; un uomo, Eco, che ha studiato – dicono - Tommaso d'Aquino, e che un giorno se n'è uscito dalla Chiesa proclamandosi orgogliosamente ateo, o se si preferisce, agnostico.» (In ''Rassegna stampa cattolica'': Mario Palmaro, ''Eco è solo un refuso'', 21 settembre 2011</ref> in una nota ironica, in seguito commentò: «si può dire che lui, [[Tommaso d'Aquino]], mi abbia miracolosamente curato dalla fede».<ref name="Time05">{{citazione|Il suo nuovo libro tratta di politica, ma anche di fede.
 
Cresciuto nel cattolicesimo, Eco ha lasciato da tempo la Chiesa. "Anche se io sono ancora innamorato di quel mondo, ho smesso di credere in Dio durante i miei anni 20, dopo i miei studi universitari su [[Tommaso d'Aquino]]. Potete dire che egli mi ha miracolosamente curato dalla mia fede..."|Articolo in ''Time'', 13 giugno 2005|His new book touches on politics, but also on faith. Raised Catholic, Eco has long since left the church. "Even though I'm still in love with that world, I stopped believing in God in my 20s after my doctoral studies on St. Thomas Aquinas. You could say he miraculously cured me of my faith..."|lingua=en}}</ref><ref name="Liukkonen03">Liukkonen, Petri (2003) ''{{cita testo|url=http://www.kirjasto.sci.fi/ueco.htm|titolo=Umberto Eco (1932–) – Pseudonym: Dedalus|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060804230008/http://www.kirjasto.sci.fi/ueco.htm }}''</ref>
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=== Filosofia e cultura medievale ===
{{Vedi anche|Pensiero di Umberto Eco}}
Laureatosi con lode in [[filosofia]] nel 1954 all'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]] (agli esami riportò sempre 30/30, anche con lode, tranne quattro casi: filosofia teoretica e letteratura latina, in cui ottenne 29/30, e storia della letteratura italiana e pedagogia, entrambi superati con 27/30)<ref>{{Cita web|url=http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/02/20/news/morte_di_eco_a_torino_l_ultima_laurea_honoris_causa_e_il_libretto_restaurato_-133832752/|titolo=Eco, quando l'Università di Torino gli consegnò il libretto con 27 in letteratura italiana|sito=la Repubblica|data=20 febbraio 2016|accesso=17 febbraio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://torino.repubblica.it/cronaca/2015/06/10/foto/umberto_eco_sul_vecchio_libretto_universitario_un_27_in_letteratura_italiana-116573480/1/|titolo=Umberto Eco neodottore in "cultura dei media",}}</ref> con relatore [[Luigi Pareyson]] e tesi sull'[[estetica]] diin [[San Tommaso d'Aquino]] (controrelatore [[Augusto Guzzo]]), cominciò a interessarsi di filosofia e cultura medievale<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/eco-adoro-il-falso-ma-cerco-il-vero|titolo=INTERVISTA. Eco: «Adoro il falso, ma cerco il vero»|sito=www.avvenire.it|data=2012-12-21|accesso=2025-03-04}}</ref>, campo d'indagine mai più abbandonato (vedi il volume ''[[Dall'albero al labirinto]]''), anche se successivamente si dedicò alla [[linguistica]], allo studio [[semiologia|semiotico]] della cultura popolare contemporanea e all'indagine critica sullo sperimentalismo letterario e artistico. Nel 1956 pubblicò il suo primo libro, un'estensione della sua tesi di laurea dal titolo ''Il problema estetico in San Tommaso''.
 
=== Tra i "corsari" per lo svecchiamento RAI ===
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=== Critica letteraria e condirezione Bompiani ===
[[File:Umberto Eco 02.jpg|miniatura|Umberto Eco nel 2002.]]
Dal 1959 al 1975 fu condirettore editoriale della casa editrice [[Bompiani]]. Nel 1962 pubblicò il saggio ''[[Opera aperta]]'' che, con sorpresa dello stesso autore, ebbe notevole risonanza a livello internazionale e diede le basi teoriche al ''[[Gruppo 63]]'', movimento d'[[Avanguardia (arte)|avanguardia]] letterario e artistico italiano che suscitò interesse negli ambienti critico-letterari anche per le polemiche che destò criticando fortemente autori all'epoca già "consacrati" dalla fama come [[Carlo Cassola]], [[Giorgio Bassani]] e [[Vasco Pratolini]], ironicamente definiti "Liale", con riferimento a [[Liala]], autrice di [[romanzo rosa|romanzi rosa]].<ref name=":0">{{Treccani|umberto-eco_(Enciclopedia-Italiana)/|ECO, Umberto|autore = Giuseppe Antonio Camerino}}</ref>
 
=== Carriera universitaria ===
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=== Studi su mass media e cultura di massa ===
Dalla fine degli anni cinquanta, Eco cominciò a interessarsi all'influenza dei ''mass media'' nella cultura di massa, su cui pubblicò articoli in diversi giornali e riviste, poi in gran parte confluiti in ''[[Diario minimo]]'' (1963) e ''[[Apocalittici e integrati]]'' (1964).<ref>Capozzi (2008)</ref> ''Apocalittici e integrati'' (che ebbe una nuova edizione nel 1977) analizzò con taglio [[sociologia|sociologico]] le comunicazioni di massa. Il tema era già stato affrontato in ''Diario minimo'', che includeva tra gli altri il breve articolo del 1961 ''[[Fenomenologia di Mike Bongiorno]]''. Sullo stesso tema, nel 1967 svolse a [[New York]] il seminario ''Per una guerriglia semiologica'', in seguito pubblicato ne ''Il costume di casa'' (1973) e frequentemente citato nelle discussioni sulla controcultura e la resistenza al potere dei ''mass media''.<ref name="Bondanella05p53"/>.
 
Significativa fu anche la sua attenzione per le correlazioni tra dittatura e cultura di massa ne ''[[Il fascismo eterno]]'', capitolo del saggio ''Cinque scritti morali'',<ref>Umberto Eco, ''Cinque scritti morali'', Bompiani 1997, pp. 25-48</ref> dove individuava le caratteristiche, ricorrenti nel tempo, del cosiddetto "fascismo eterno", o "Ur-fascismo": il culto della tradizione, il rifiuto del modernismo, il culto dell'azione per l'azione, il disaccordo come tradimento, la paura delle differenze, l'appello alle classi medie frustrate, l'ossessione del complotto, il machismo, il "populismo qualitativo Tv e Internet" e altre ancora; da esse e dalle loro combinazioni, secondo Eco, è possibile anche "smascherare" le forme di fascismo che si riproducono da sempre "in ogni parte del mondo". In un'intervista del 24 aprile 2010 mise in evidenza la sua visione rispetto a Wikipedia, della quale Eco si definiva un "utente compulsivo", e al mondo dell{{'}}''[[open source]]''.<ref name="urlIntervista a Umberto Eco - Wikinotizie">{{Cita web | url = https://it.wikinews.org/wiki/Intervista_a_Umberto_Eco|titolo = Intervista a Umberto Eco - Wikinotizie}}</ref>
 
Umberto Eco non considerava gli ipertesti un supporto valido per un romanzo. A suo avviso la multimedialità non aggiungeva nulla al valore culturale dell'opera, ne integrava solamente i contenuti. Nel 1995, durante una presentazione alla [[Triennale di Milano]] dichiarò: "Ho visto diverse opere multimediali, ed ho collaborato personalmente alla stesura di una pubblicazione di questo tipo. Mi hanno regalato un computer su cui far girare l'opera finita, ma ora a distanza di solo un anno questa macchina è già superata, resa obsoleta ed inutilizzabile con le opere multimediali più recenti."<ref>{{Cita web|url=https://www.neperos.com/article/qm9juuf03656cab0|titolo=Telematicus Volume 05 Numero 06 • Neperos|sito=Neperos.com}}</ref>
 
=== Inizio degli studi semiotici ===
Nel 1968 pubblicò il suo primo libro di teoria semiotica, ''[[La struttura assente]]'',<ref name="Bondanella05p53">Bondanella (2005) pp. 53</ref> cui seguirono il fondamentale ''[[Trattato di semiotica generale]]'' (1975) e gli articoli per l'''[[Enciclopedia Einaudi]]'' poi riuniti in ''[[Semiotica e filosofia del linguaggio]]'' (1984). Nel 1971 fondò ''[[Versus - Quaderni di studi semiotici]]'', una delle maggiori riviste internazionali di semiotica, rimanendone direttore responsabile e membro del comitato scientifico fino alla morte. È anche stato segretario, vicepresidente e dal 1994 presidente onorario della IASS/AIS ("International Association for Semiotic Studies"). È stato invitato a tenere le prestigiose conferenze Tanner ([[Università di Cambridge]], 1990), [[Charles Eliot Norton|Norton]] ([[Università di Harvard]], 1993), Goggio ([[Università di Toronto]], 1998), Weidenfeld ([[Università di Oxford]], 2002) e [[Richard Ellmann]] ([[Università Emory]], 2008).
 
=== Giornali, traduzioni, dibattiti ===
Collaborò sin dalla sua fondazione, nel 1955, al settimanale ''[[L'Espresso]]'', sul quale dal 1985 al 2016 tenne in ultima pagina la rubrica ''[[La bustina di minerva]]'' (nella quale, tra l'altro, dichiarò di aver contribuito personalmente alla propria voce su [[Wikipedia]]<ref>{{cita testo|url=http://espresso.repubblica.it/opinioni/la-bustina-di-minerva/2009/09/04/news/ho-sposato-wikipedia-1.15288|titolo=Umberto Eco, ''Ho sposato Wikipedia?''}}, «l'Espresso», 4 settembre 2009.</ref>), ai giornali ''[[Il Giorno]]'', ''[[La Stampa]]'', ''[[Corriere della Sera]]'', ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'', ''[[il manifesto]]''<ref>Con lo pseudonimo di ''Dedalus'': {{cita web | url = https://ilmanifesto.it/dedalus-e-il-manifesto/ | titolo = Dedalus e il manifesto | data= 20 febbraio 2016 | urlarchivio = https://archive.todayis/20190213201613/https://ilmanifesto.it/dedalus-e-il-manifesto/ | urlmorto = no | accesso = 13 febbraio 2019 }}</ref> e a innumerevoli riviste internazionali specializzate, tra cui ''Semiotica'' (fondata nel 1969 da [[Thomas Albert Sebeok]]), ''Poetics Today'', ''Degrès'', ''Structuralist Review'', ''Text'', ''[[Communications]]'' (rivista parigina del [[École des Hautes Études en Sciences Sociales|EHESS]]), ''Problemi dell'informazione'', ''Word & Images'', o riviste letterarie e di dibattito culturale quali ''[[Quindici (rivista)|Quindici]]'', ''[[Il Verri]]'' (fondata da [[Luciano Anceschi]]), ''[[Alfabeta]]'', ''[[Il cavallo di Troia]]'', ecc.
 
Collaborò alla collana "[[Fare l'Europa]]" diretta da [[Jacques Le Goff]] con lo studio ''[[La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea]]'' (1993), in cui si espresse a favore dell'utilizzo dell'[[lingua esperanto|esperanto]]. Tradusse gli ''[[Esercizi di stile]]'' di [[Raymond Queneau]] (nel 1983) e ''Sylvie'' di [[Gérard de Nerval]] (nel 1999 entrambi presso [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]]) e introdusse opere di numerosi scrittori e di artisti. Ha anche collaborato con i musicisti [[Luciano Berio]] e [[Sylvano Bussotti]].
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I suoi dibattiti, spesso dal tono divertito, con [[Luciano Nanni]], [[Omar Calabrese]], [[Paolo Fabbri (semiologo)|Paolo Fabbri]], [[Ugo Volli]], [[Francesco Leonetti]], [[Nanni Balestrini]], [[Guido Almansi]], [[Achille Bonito Oliva]] o [[Maria Corti]], tanto per nominarne alcuni, hanno aggiunto contributi non scritti alla storia degli intellettuali italiani, soprattutto quando sfioravano argomenti non consueti (o almeno non ritenuti tali prima dell'intervento di Eco), come la figura di [[James Bond]], l'[[enigmistica]], la [[fisiognomica]], la serialità televisiva, il romanzo d'appendice, il fumetto, il labirinto, la menzogna, le società segrete o più seriamente gli annosi concetti di [[abduzione]], di [[Canone (arte)|canone]] e di classico.{{Senza fonte}}
 
Grande appassionato del fumetto ''[[Dylan Dog (fumetto)|Dylan Dog]]'',<ref>Ostini (1998)</ref> a Eco è stato fatto tributo sul numero 136 attraverso il personaggio ''Humbert Coe'', che ha affiancato [[Dylan Dog|l'indagatore dell'incubo]] in un'indagine sull'origine delle lingue del mondo. È stato inoltre amico del pittore e autore di fumetti [[Andrea Pazienza]]<ref>Sclavi (1998) p. 94, citazione: "Sto leggendo un libro ''[In cosa crede chi non crede, '''N.d.R.''']'' di Umberto Eco che mi è arrivato dall'Italia. Curioso no? Ha il mio stesso nome e il cognome è l'anagramma del mio..."</ref> che fu suo allievo al DAMS di Bologna, e ha scritto la prefazione a libri di [[Hugo Pratt]], [[Charles Monroe Schulz]], [[Jules Feiffer]] e [[Raymond Peynet]]. Scrisse la presentazione di "''Cuore"'' a fumetti, di F. Bonzi e Alain Denis, pubblicata su "Linus" nel 1975.
 
=== Esordio letterario ===
[[File:Italiaanse schrijver Umberto Eco , kop.jpg|miniatura|Umberto Eco nel 1984.]]
Nel 1980 Eco esordì nella narrativa. Il suo primo romanzo, ''[[Il nome della rosa]]'', riscontrò un grande successo sia presso la critica sia presso il pubblico, tanto da divenire un ''[[best seller]]'' internazionale tradotto in 47 lingue e venduto in trenta milioni di copie. ''Il nome della rosa'' è stato anche tra i finalisti del prestigioso [[Edgar Award]] nel 1984 e ha vinto il [[Premio Strega]].<ref>{{Cita web|url = https://premiostrega.it/PS/1981-umberto-eco/|titolo = 1981, Umberto Eco|sito = premiostrega.it|accesso = 16 aprile 2019|dataarchivio = 19 maggio 2021|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210519125819/https://premiostrega.it/PS/1981-umberto-eco/|urlmorto = sì}}</ref> Dal lavoro fu tratto anche un celebre [[Il nome della rosa (film)|l'omonimo film]] con [[Sean Connery]] nel ruolo di [[Guglielmo da Baskerville]] e una [[Il nome della rosa (miniserie televisiva)|miniserie televisiva]] dove Guglielmo da Baskerville è interpretato da [[John Turturro]].
 
Negli [[Anni 1980|anni Ottanta]] promosse l'attivazione del corso di laurea in [[Scienze della comunicazione]], già attivo in altre sedi presso l'[[università di Bologna]]. Nel 1988 fondò egli stesso il Dipartimento della Comunicazione dell'[[Università degli Studi della Repubblica di San Marino|Università di San Marino]] e pubblicò il suo secondo romanzo, ''[[Il pendolo di Foucault]]'', [[satira]] dell'interpretazione paranoica dei fatti veri o leggendari della storia e delle [[teoria del complotto|sindromi del complotto]]. Questa critica dell'interpretazione incontrollata viene ripresa in opere teoriche sulla ricezione (cfr. ''[[I limiti dell'interpretazione]]''). Romanzi successivi sono ''[[L'isola del giorno prima]]'' (1994), ''[[Baudolino]]'' (2000), ''[[La misteriosa fiamma della regina Loana]]'' (2004), ''[[Il cimitero di Praga]]'' (2010) e ''[[Numero zero (romanzo)|Numero zero]]'' (2015), tutti editi in italiano da Bompiani.
 
Negli anni novanta la stampa ha spesso collegato Eco alle attività del collettivo [[Luther_Blissett_(pseudonimo)#Presunto_ruolo_di_Umberto_Eco|Luther Blissett]]<ref>Fiorella Iannucci, "Luther Blissett: il Cinquecento sembra il 2000", Il Messaggero, 06/03/1999</ref>, tanto che nel [[1997]] il settimanale tedesco ''[[Der Spiegel]]'' lo indica tra i capostipiti del progetto<ref>Cfr. Florian Schneider, [https://www.spiegel.de/kultur/schule-des-schwindelns-a-85150887-0002-0001-0000-000008720301 "Schule des Schwindelns"], [[Der Spiegel]], n.22, anno L, 25/05/1997.</ref>. Tali voci son state successivamente smentite sia da Eco stesso che dai membri del collettivo in un'intervista a Repubblica<ref> Loredana Lipperini, "Luther Blissett siamo noi", La Repubblica, 06/03/1999.</ref>.
 
Nel 2012 è stata pubblicata una versione "riveduta e corretta" del suo primo romanzo ''[[Il nome della rosa (romanzo)|Il nome della rosa]]'', con una nota finale dello stesso Eco che, mantenendo stile e struttura narrativa, è intervenuto a eliminare ripetizioni ed errori, a modificare l'impianto delle citazioni latine e la descrizione della faccia del bibliotecario per togliere un riferimento [[neogotico]].
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Molte opere furono dedicate alle teorie della narrazione e della letteratura: ''[[Il superuomo di massa]]'' (1976), ''[[Lector in fabula]]'' (1979), ''[[Sei passeggiate nei boschi narrativi]]'' (1994), ''[[Sulla letteratura]]'' (2002), ''[[Dire quasi la stessa cosa]]'' (2003, sulla traduzione). È stato inoltre precursore e divulgatore dell'applicazione della tecnologia alla scrittura.
 
Dal 2008 era professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'[[Università di Bologna]]. Dal 12 novembre 2010 era socio dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei|Accademia dei Lincei]], per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.
In contemporanea alla nomina di ''guest curator'' (curatore ospite) del [[Louvre]], dove nel mese di novembre 2009 organizzò una serie di eventi e manifestazioni culturali<ref>{{cita testo|url=http://artdaily.com/news/33641/Italian-Writer-Umberto-Eco-is-the-Louvre-s-New-Guest-Curator-#.Vs9Bf-aMmoM|titolo=Italian Writer Umberto Eco is the Louvre's New Guest Curator}}</ref>, uscì per Bompiani ''[[Vertigine della lista]]'', pubblicato in quattordici paesi del mondo. Nel 2011 Bompiani pubblicò una raccolta dal titolo ''[[Costruire il nemico e altri scritti occasionali]]'', che raccoglie saggi occasionali che spaziano nei vari interessi dell'autore, come quello per la narratologia e il ''feuilleton'' ottocentesco. Il primo saggio riprende temi già presenti ne ''[[Il cimitero di Praga]]''.
 
In contemporanea alla nomina di ''guest curator'' (curatore ospite) del [[Louvre]], dove nel mese di novembre 2009 organizzò una serie di eventi e manifestazioni culturali,<ref>{{cita testo|url=http://artdaily.com/news/33641/Italian-Writer-Umberto-Eco-is-the-Louvre-s-New-Guest-Curator-#.Vs9Bf-aMmoM|titolo=Italian Writer Umberto Eco is the Louvre's New Guest Curator}}</ref> uscì per Bompiani ''[[Vertigine della lista]]'', pubblicato in quattordici paesi del mondo. Nel 2011 Bompiani pubblicò una raccolta dal titolo ''[[Costruire il nemico e altri scritti occasionali]]'', che raccoglie saggi occasionali che spaziano nei vari interessi dell'autore, come quello per la narratologia e il ''feuilleton'' ottocentesco. Il primo saggio riprende temi già presenti ne ''[[Il cimitero di Praga]]''.
=== Morte ===
Muore nella sua casa di [[Milano]] il 19 febbraio 2016 alle ore 22:30,<ref name=repubblica/><ref name=lastampa/> a causa di un [[tumore del pancreas]] che lo aveva colpito due anni prima.<ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2016/02/20/edizioni/alessandria/la-morte-di-eco-il-ricordo-di-gianni-coscia-allapparenza-spavaldo-ma-era-umile-e-timido-IXTU1yCIRBMpNxv7dFGgPJ/pagina.html|titolo=La morte di Eco, il ricordo di Gianni Coscia|accesso=22 febbraio 2016|data=20 febbraio 2016|pubblicazione=[[La Stampa]]|autore=Emma Camagna}}</ref>
I funerali laici si sono svolti il 23 febbraio 2016 nel [[Castello Sforzesco]] di Milano, dove migliaia di persone si sono recate per l'ultimo saluto.<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2016/02/23/cultura/oggi-il-funerale-di-umberto-eco-al-castello-sforzesco-iQ9PLDZHrARpggz2iBpQMO/pagina.html|titolo=L'ultimo saluto a Umberto Eco: "Grazie maestro"|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=23 febbraio 2016|accesso=23 febbraio 2016}}</ref> Sono state eseguite due composizioni alla viola da gamba e al clavicembalo: ''Couplets de folies (Les folies d'Espagne)'' dalla Suite n. 1 in re maggiore dai ''Pièces de viole'', ''Livre II'' (1701) di [[Marin Marais]] e ''La Folia'' dalla Sonata per violino e basso continuo in re minore, op. 5 n. 12 (1700) di [[Arcangelo Corelli]].<ref>{{Cita web|url = http://www.corriere.it/cultura/speciali/2016/morto-umberto-eco/notizie/umberto-eco-funerale-musica-follia-marais-d1d2cbfc-da44-11e5-84e2-5233d26d29b4.shtml|titolo = «Follie di Spagna»: ecco che cos'è la musica suonata per Umberto Eco|accesso = 23 febbraio 2016|sito = Corriere della Sera|autore = Marco Del Corona}}</ref>
 
=== Morte ===
Nel proprio testamento Eco ha chiesto ai suoi familiari di far incidere sulla propria lapide le ultime parole de "La cittá del sole" di Tommaso Campanella (Aspetta, aspetta... Non posso, non posso) e di non autorizzare né promuovere, per i dieci anni successivi alla sua morte (quindi sino al 2026), alcun seminario o conferenza su di lui.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/22/umberto-eco-la-richiesta-nel-testamento-non-autorizzate-convegni-su-di-me-per-i-prossimi-10-anni/2573197/|titolo=Umberto Eco, la richiesta nel testamento: "Non autorizzate convegni su di me per i prossimi 10 anni"|sito=Il Fatto Quotidiano|accesso=23 marzo 2016}}</ref>
Eco morì nella sua casa di [[Milano]] all’età di 84 anni, alle ore 22:30 del 19 febbraio 2016,<ref name=repubblica/><ref name=lastampa/> a causa di un [[tumore del pancreas]] diagnosticatogli due anni prima.<ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2016/02/20/edizioni/alessandria/la-morte-di-eco-il-ricordo-di-gianni-coscia-allapparenza-spavaldo-ma-era-umile-e-timido-IXTU1yCIRBMpNxv7dFGgPJ/pagina.html|titolo=La morte di Eco, il ricordo di Gianni Coscia|accesso=22 febbraio 2016|data=20 febbraio 2016|pubblicazione=[[La Stampa]]|autore=Emma Camagna}}</ref> I funerali, in forma laica, si tennero il 23 febbraio 2016 presso il [[Castello Sforzesco]] di Milano, alla presenza di migliaia di persone.<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2016/02/23/cultura/oggi-il-funerale-di-umberto-eco-al-castello-sforzesco-iQ9PLDZHrARpggz2iBpQMO/pagina.html|titolo=L'ultimo saluto a Umberto Eco: "Grazie maestro"|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=23 febbraio 2016|accesso=23 febbraio 2016}}</ref> Alla cerimonia furono tra l'altro eseguite due composizioni musicali, rispettivamente alla [[viola da gamba]] e al [[clavicembalo]]: ''Couplets de folies (Les folies d'Espagne)'' di [[Marin Marais]] (dai ''Pièces de viole'', ''Livre II'', 1701) e la [[sonata]] per [[violino]] e [[Basso continuo|continuo]] in re minore, op. 5 n.12 (1700) ''La Follia'' di [[Arcangelo Corelli]].<ref>{{Cita web|url = http://www.corriere.it/cultura/speciali/2016/morto-umberto-eco/notizie/umberto-eco-funerale-musica-follia-marais-d1d2cbfc-da44-11e5-84e2-5233d26d29b4.shtml|titolo = «Follie di Spagna»: ecco che cos'è la musica suonata per Umberto Eco|accesso = 23 febbraio 2016|sito = Corriere della Sera|autore = Marco Del Corona}}</ref>
 
IlNel corpoproprio testamento Eco dispose che sulla sua lapide fossero iscritte le ultime parole de ''[[La città del Sole|La città del sole]]'' di [[Tommaso Campanella]] («Aspetta, aspetta... Non posso, non posso») e vietò espressamente agli eredi di autorizzare o promuovere seminari o conferenze su di lui per i dieci anni successivi alla sua morte (quindi sino al 2026).<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/22/umberto-eco-la-richiesta-nel-testamento-non-autorizzate-convegni-su-di-me-per-i-prossimi-10-anni/2573197/|titolo=Umberto Eco, èla statorichiesta infinenel testamento: "Non autorizzate convegni su di me per i prossimi 10 anni"|sito=Il Fatto Quotidiano|accesso=23 marzo 2016}}</ref> Il suo corpo fu cremato. La moglie,vedova [[Renate Eco-Ramge]], rifiutandodeclinò la proposta di tumularne le ceneri nelpresso il [[CivicoCimitero MausoleoMonumentale Garbindi Milano]], exnel edicola[[Sepolture privataillustri del [[Cimitero Monumentale di Milano|Civico Mausoleo Garbin]] ora(un'ex edicola privata, provvistadotata di piccolepiccoli celletteloculi destinatedestinati a ceneri o resti ossei di personalità artistiche illustri,) e ne ha preferitopreferì la conservazionecustodia privata, pur con il progetto di costruire un'edicola di famiglia nelda medesimoerigersi comunque nel cimitero meneghino.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_aprile_12/lettera-vedova-umberto-eco-comune-ceneri-cimitero-monumentale-a93d96e8-0025-11e6-8c9c-128b0570e861.shtml|titolo=La lettera della vedova Eco al Comune|pubblicazione=Corriere della Sera|data=|accesso=30 marzo 2017}}</ref>
 
== Profilo letterario ==
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== Contributi politici ==
Nel 1971 fu tra i 757 firmatari della [[lettera aperta a L'Espresso sul caso Pinelli|lettera aperta a ''L'Espresso'' sul caso Pinelli]] e successivamente della [[autodenuncia di solidarietà a Lotta Continua]], in cui una cinquantina di firmatari esprimevano solidarietà verso alcuni militanti e direttori responsabili del [[Lotta Continua (giornale)|giornale]], inquisiti per [[istigazione a delinquere]].<ref>{{cita web|url=http://www.opinione.it/articolo.php?arg=&art=15651|titolo=''Pinelli, Calabresi e l'eskimo in redazione''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120119051823/http://www.opinione.it/articolo.php?arg=&art=15651|data=30 gennaio 1997 }}</ref>
 
I firmatari si autodenunciavano alla magistratura dicendo di condividere il contenuto dell'articolo. Peraltro le severe critiche di Eco al terrorismo e ai vari progetti di lotta armata<ref>Bruno Pischedda, ''Come leggere Il nome della rosa di Umberto Eco'', Mursia, 1994 p. 99</ref> sono contenute in una serie di articoli scritti sul settimanale ''[[L'Espresso]]'' e su ''[[La Repubblica (quotidiano)|Repubblica]]'', specie ai tempi del [[caso Moro]] (articoli poi ripubblicati nel volume ''[[Sette anni di desiderio]]''). In effetti l'arma che ha caratterizzato l'impegno politico di Eco è diventata l'analisi critica dei discorsi politici e delle comunicazioni di massa.
 
Questo impegno è sintetizzato nella metafora della ''guerriglia semiologica'' dove si sostiene che non è tanto importante cambiare il contenuto dei messaggi alla fonte ma cercare di animare la loro analisi là dove essi arrivano (la formula era: non serve occupare la televisione, bisogna occupare una sedia davanti a ogni televisore). In questo senso la guerriglia semiologica è una forma di critica sociale attraverso l'educazione alla ricezione.<ref>''La struttura assente'', 1968, pp. 413-18.</ref> Dal 2002 partecipa alle attività dell'associazione [[Libertà e Giustizia]], di cui è uno dei fondatori e garanti più noti, partecipando attivamente tramite le sue iniziative al dibattito politico-culturale italiano.
 
Il suo libro ''[[A passo di gambero]]'' (2006) contiene le critiche a quello che lui definisce populismo [[Silvio Berlusconi|berlusconiano]], alla politica di [[George W. Bush|Bush]], al cosiddetto scontro tra etnie e religioni. Nel 2011, nelle settimane delle [[Sommosse popolari in Egitto del 2011|rivolte arabe]], durante una conferenza stampa registrata alla [[Fiera del libro di Gerusalemme]], scatena una polemica politica la sua risposta a un giornalista italiano che gli domanda se condivida il paragone fra Berlusconi e [[Mubarak]], avanzato da alcuni: "Il paragone potrebbe essere fatto con [[Adolf Hitler|Hitler]]: anche lui giunse al potere con libere elezioni";<ref>"Eco a Gerusalemme attacca il Cavaliere. È polemica", di Francesco Battistini (dal Corriere della Sera, 24 febbraio 2011) {{cita testo|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/febbraio/24/Eco_Gerusalemme_attacca_Cavaliere_polemica_co_8_110224026.shtml|titolo=Corriere della Sera}}</ref> lo stesso Eco, dalle colonne de ''[[l'Espresso]]'', smentirà tale dichiarazione chiarendo le circostanze della sua risposta.<ref>{{Cita web|url = http://espresso.repubblica.it/dettaglio/berlusconi-hitler-e-io/2145679|titolo = Berlusconi, Hitler e io|accesso = 20 febbraio 2016|sito = l'Espresso|dataarchivio = 31 maggio 2013|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130531053234/http://espresso.repubblica.it/dettaglio/berlusconi-hitler-e-io/2145679|urlmorto = sì}}</ref>
 
Eco faceva parte dell'associazione [[Aspen Institute]] Italia.<ref>{{Cita web|nome = |cognome = |url = http://www.aspeninstitute.it/aspen/?q=sp/comitato_esecutivo|titolo = Comitato Esecutivo {{!}} Aspen Institute Italia|accesso = 20 febbraio 2016}}</ref>
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|immagine = Ordre des Arts et des Lettres Commandeur ribbon.svg
|nome_onorificenza = Commendatore dell'Ordine delle Arti e delle Lettere (Francia)
|collegamento_onorificenza = OrdreOrdine desdelle Artsarti ete desdelle Lettreslettere
|data = 1985
}}
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|collegamento_onorificenza=Premio Principe delle Asturie
|motivazione=
|data = 10 maggio 2000
}}
{{Onorificenze
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=== Lauree ===
Eco ha ricevuto 40 lauree ''[[honoris causa]]'' da prestigiose università europee e americane.<ref>{{Cita web|url = http://www.umbertoeco.it/CV/CURRICULUM.htm|titolo = Curriculum Vitae|accesso = 20 febbraio 2016}}</ref>. Nel giugno 2015 in occasione della laurea in comunicazione conferita dall'Università di Torino, Umberto Eco ha rilasciato severi giudizi sui ''[[Rete sociale|social]]'' del [[World Wide Web|Web]] che, a suo dire, possono essere utilizzati da «legioni di imbecilli» per porsi sullo stesso piano di un vincitore di un Premio Nobel, senza però conferire ad ambedue le opinioni la medesima rilevanza.<ref>{{Cita web|url = http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/11/umberto-eco-contro-i-social-hanno-dato-diritto-di-parola-a-legioni-di-imbecilli/1766817/|titolo = Umberto Eco contro i social: "Hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli"|accesso = 20 febbraio 2016|sito = Il Fatto Quotidiano}}</ref> Le affermazioni di Eco hanno suscitato approvazioni ma anche vivaci discussioni.<ref>{{Cita web|url = http://www.ilpost.it/2015/06/11/umberto-eco-internet/|titolo = Il problema di Umberto Eco con internet|accesso = 20 febbraio 2016|sito = Il Post}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.lastampa.it/2015/06/12/cultura/per-difenderci-dalle-sciocchezze-abbiamo-gli-anticorpi-aWq9Wx4TeT3gYWtYtsH4TO/pagina.html|titolo = Imbecilli e non, tutto il mondo è social|accesso = 20 febbraio 2016|sito = LaStampa.it}}</ref>
 
=== Affiliazioni e sodalizi accademici ===
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* ''Filosofi in libertà'', come Dedalus, Torino, Taylor, 1958, poi in ''Il secondo diario minimo''.
* ''Sviluppo dell'estetica medievale'', in ''Momenti e problemi di storia dell'estetica'', I, ''Dall'antichità classica al Barocco'', Milano, [[Marzorati (casa editrice)|Marzorati]], 1959.
* ''Storia figurata delle invenzioni. Dalla selce scheggiata al volo spaziale'', a cura di e con [[Giovanni Battista Zorzoli|G. B. Zorzoli]], Milano, Bompiani, 1961.
* ''Shaker. Il libro dei cocktail'', con [[Roberto Leydi]], Milano, Pizzi, 1961.
* ''Opera aperta. Forma e indeterminazione nelle poetiche contemporanee'', Milano, Bompiani, 1962; 1967 sulla base dell'ed. francese 1965; 1971; 1976.
* ''[[Diario minimo]]'', Milano, A. Mondadori, 1963; 1975. (include i saggi ''[[Fenomenologia di Mike Bongiorno]]'' e ''[[Elogio di Franti]]'')
* ''[[Apocalittici e integrati]]'', Milano, Bompiani, 1964; 1977.
* ''Le poetiche di Joyce. Dalla "Summa" al "Finnegans Wake"'', Milano, Bompiani, 1965. (ed. modificata sulla base della seconda parte di ''Opera aperta'', 1962)
* ''Il caso Bond. [Le origini, la natura, gli effetti del fenomeno 007]'', a cura di e con [[Oreste Del Buono]], Milano, Bompiani, 1965.
* ''Le poetiche di Joyce. Dalla "Summa" al "Finnegans Wake"'', Milano, Bompiani, 1966. (ed. modificata sulla base della seconda parte di ''Opera aperta'', 1962)
* ''Appunti per una semiologia delle comunicazioni visive'', Milano, Bompiani, 1967. (poi in ''La struttura assente'')
* ''L'Italie par elle-meme. A portrait of Italy. Autoritratto dell'Italia'', a cura di e con [[Giulio Carlo Argan]], [[Guido Piovene]], [[Luigi Chiarini]], [[Vittorio Gregotti]] e altri, Milano, Bompiani, 1967.
* ''[[La struttura assente]]'', Milano, Bompiani, 1968; 1980.
* ''La definizione dell'arte'', Milano, [[Mursia]], 1968.
* ''L'arte come mestiere'', a cura di, Milano, Bompiani, 1969.
* ''I sistemi di segni e lo strutturalismo sovietico'', a cura di e con [[Remo Faccani]], Milano, Bompiani, 1969.
* ''L'industria della cultura'', a cura di, Milano, Bompiani, 1969.
* ''Le forme del contenuto'', Milano, Bompiani, 1971.
* ''I fumetti di Mao'', a cura di e con [[Jean Chesneaux]] e [[Gino Nebiolo]], Bari, Laterza, 1971.
* ''Cent'anni dopo. Il ritorno dell'intreccio'', a cura di e con [[Cesare Sughi]], Milano, Bompiani, 1971.
* ''Documenti su il nuovo Medioevo'', con [[Francesco Alberoni]], [[Furio Colombo]] e [[Giuseppe Sacco]], Milano, Bompiani, 1972.
* ''Estetica e teoria dell'informazione'', a cura di, Milano, Bompiani, 1972.
* ''I pampini bugiardi. Indagine sui libri al di sopra di ogni sospetto: i testi delle scuole elementari'', a cura di e con [[Marisa Bonazzi]], Rimini, Guaraldi, 1972.
* ''Il segno'', Milano, Isedi, 1973; Milano, A. Mondadori, 1980.
* ''Il costume di casa. Evidenze e misteri dell'ideologia italiana'', Milano, Bompiani, 1973.
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* ''[[Come si fa una tesi di laurea]]'', Milano, Bompiani, 1977.
* ''Carolina Invernizio, Matilde Serao, Liala'', con altri, Firenze, La nuova Italia, 1979.
* {{en}} ''The Role of the Reader'', Bloomington, Indiana University Press, 1979. (contiene saggi tratti da ''Opera aperta'', ''Apocalittici e integrati'', ''Forme del contenuto'', ''Lector in Fabula'' e ''Il superuomo di massa'')
* {{lingue|en|fr}} ''A semiotic Landscape. Panorama sémiotique''. Proceedings of the Ist Congress of the International Association for Semiotic Studies, Den Haag, Paris, New York, Mouton (Approaches to Semiotics, 29) (a cura di, con Seymour Chatman e [[Jean-Marie Klinkenberg]]).
* ''[[Lector in fabula]]'', Milano, Bompiani, 1979.
* {{en}} ''Function and sign, the semiotics of architecture'';. ''A componential analysis of the architectural sign /column/'', in Geoffrey Broadbent, Richard Bunt, Charles Jencks (a cura di), ''Signs, symbols and architecture'', Chichester-New York, Wiley, 1980.
* {{el}} ''E semeiologia sten kathemerine zoe'', Thessaloniki, Malliares, 1980. (antologia di saggi).
* ''De bibliotheca'', Milano, Comune di Milano, 1981.
* ''Postille al nome della rosa'', Milano, Bompiani, 1983.
* ''The Sign of Three. Peirce, Holmes, Dupin'' (a cura di, con Thomas A. Sebeok), Bloomington, Indiana University Press, 1983 (trad. ''Il segno dei tre'', Milano, Bompiani)
* ''Sette anni di desiderio. [Cronache, 1977-1983]'', Milano, Bompiani, 1983.
* ''La riscoperta dell'America'', 1984, con [[Gian Paolo Ceserani]] e [[Beniamino Placido]]
* ''Semiotica e filosofia del linguaggio'', Torino, Einaudi, 1984, ISBN 88-06-05690-5.
* {{pt}} ''Conceito de texto'', São Paulo, Queiroz, 1984.
* ''Sugli specchi e altri saggi'', Milano, Bompiani, 1985.
* ''Arte e bellezza nell'estetica medievale'', Milano, Bompiani, 1987.
* {{de}} ''Streit der Interpretationen'', Konstanz, Universitätverlag Konstanz GMBH, 1987.
* {{fr}} ''Notes sur la sémiotique de la réception'', in "Actes sémiotiques. Documents", IX, 81, 1987.
* {{zh}} ''Jie gou zhu yi he fu hao xue. Dian ying wen ji'', San lien shu dian chu ban fa xing, Np, 1987. (edizione cinese di articoli vari originariamente pubblicati in inglese e francese)
* {{en}} ''Meaning and mental representations'' (a cura di, con M. Santambrogio e Patrizia Violi), Bloomington, Indiana University Press, 1988.
* {{de}} ''Im Labyrinth der Vernunft. Texte über Kunst und Zeichen'', Leipzig, Reclam, 1989. (antologia di saggi)
* ''Lo strano caso della Hanau 1609'', Milano, Bompiani, 1989.
* Saggio in ''Leggere i Promessi sposi. Analisi semiotiche'', a cura di Giovanni Manetti, Milano, Gruppo editoriale Fabbri-Bompiani-Sonzogno-ETAS, 1989, ISBN 88-452-1466-4.
* {{de}} ''Auf dem Wege zu einem Neuen Mittelalter'', München, DTV Grossdruck, 1990. (antologia di saggi).
* ''I limiti dell'interpretazione'', Milano, Bompiani, 1990, ISBN 88-452-1657-8.
* ''Vocali'', con ''Soluzioni felici'' di Paolo Domenico Malvinni, Napoli, Collana "Clessidra" di Alfredo Guida Ed., 1991, ISBN 88-7188-024-2.
* ''[[Il secondo diario minimo]]'', Milano, Bompiani, 1992, ISBN 88-452-1833-3.
* {{en}} ''Interpretation and Overinterpretation'', Cambridge, Cambridge University Press, 1992.
* ''La memoria vegetale'', Milano, Rovello, 1992.
* ''[[La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea]]'', Roma-Bari, Laterza, 1993, ISBN 88-420-4287-0.
* {{el}} ''Ton augousto den Uparchoun eideseis'', Thessaloniki, Parateretés, 1993. (antologia di saggi).
* {{en}} ''Apocalypse Postponed'', Bloomington, Indiana U.P, 1994. (saggi tratti da ''Apocalittici e integrati'' scelti e curati da Robert Lumley)
* {{en}} ''Six Walks in the Fictional Woods'', Cambridge, Harvard U.P., 1994. (tradotto come ''[[Sei passeggiate nei boschi narrativi]]'', Milano, Bompiani)
* ''Povero Pinocchio. Giochi linguistici di studenti del Corso di Comunicazione'', a cura di, Modena, Comix, 1995, ISBN 88-7686-601-9.
* ''Interpretazione e sovrainterpretazione'', a cura di Stefano Collini, Milano, Bompiani, 1995.
* "Ostrigotta, ora capesco", prefazione ad "[[Anna Livia Plurabelle|Anna Livia Plurabelle di James Joyce nella traduzione di Samuel Beckett e altri. Versione italiana di James Joyce e Nino Frank]]", a cura di [[Rosa Maria Bollettieri Bosinelli]], Giulio Einaudi Editore, 1995.
* ''In cosa crede chi non crede?'', con [[Carlo Maria Martini]], Roma, Liberal, 1996, ISBN 88-86838-03-4.
* {{de}} ''Neue Streichholzbriefe'', München, DTV, 1997.
* ''[[Kant e l'ornitorinco]]'', Milano, Bompiani, 1997, ISBN 88-452-2868-1.
* ''Cinque scritti morali'', Milano, Bompiani, 1997, ISBN 88-452-3124-0.
* {{en}} ''Talking of Joyce'', con Liberato Santoro-Brienza, Dublin, University College Dublin Press, 1998.
* {{de}} ''Gesammelte Streichholzbriefe'', München, Hanser, 1998.
* {{en}} ''Serendipities. Language and Lunacy'', New York, Columbia University Press, 1998.
* ''Tra menzogna e ironia'', Milano, Bompiani, 1998, ISBN 88-452-3829-6.
* ''[[La bustina di minerva (saggio)|La bustina di minerva]]'', Milano, Bompiani, 2000, ISBN 88-452-4383-4.
* {{no}} ''Den nye Middelalderen og andre essays'', Oslo, Tiden Norske, 2000. (antologia di saggi)
* {{de}} ''Mein verrücktes Italien'', Berlin, Wagenbach, 2000. (antologia di saggi)
* {{cs}} ''Mysl a smysl'', Praha, Moravia press, 2000. (antologia di saggi)
* {{en}} ''Experiences in translation'', Toronto, Toronto U.P., 2000.
* ''Riflessioni sulla bibliofilia'', Milano, Rovello, 2001.
* {{de}} ''Sämtliche Glossen und Parodien'', München, Hanser, 2001. (raccolta completa da ''Diario minimo'', ''Secondo diario minimo'', ''Bustina di minerva'' e altre parodie da raccolte in tedesco)
* ''[[Sulla letteratura]]'', Milano, Bompiani, 2002, ISBN 88-452-5069-5.
* ''Guerre sante, passione e ragione. Pensieri sparsi sulla superiorità culturale''; ''Scenari di una guerra globale'', in ''Islam e Occidente. Riflessioni per la convivenza'', Roma-Bari, Laterza, 2002, ISBN 88-420-6784-9.
* ''Bellezza. Storia di un'idea dell'Occidente'', [[CD-ROM]] a cura di, Milano, Motta On Line, 2002.
* ''[[Dire quasi la stessa cosa]]. Esperienze di traduzione'', Milano, Bompiani, 2003, ISBN 88-452-5397-X.
* {{en}} ''Mouse or Rat?, Translation as Negociation'', London, Weidenfeld & Nicolson, 2003. (''Experiences in translation'' e saggi selezionati da ''Dire quasi la stessa cosa'')
* ''[[Storia della bellezza]]'', a cura di, testi di Umberto Eco e Girolamo de Michele, Milano, Bompiani, 2004, ISBN 88-452-3249-2.
* ''Il linguaggio della Terra Australe'', Milano, Bompiani, 2004. (non in commercio)
* ''Il codice Temesvar'', Milano, Rovello, 2005.
* ''Nel segno della parola'', con [[Daniele Del Giudice]] e [[Gianfranco Ravasi]], a cura e con un saggio di [[Ivano Dionigi]], Milano, BUR, 2005, ISBN 88-17-00632-7.
* ''[[A passo di gambero]]. Guerre calde e populismo mediatico'', Collana Overlook, Milano, Bompiani, 2006, ISBN 88-452-5620-0.
* ''La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia'', Milano, Rovello, 2006, ISBN 88-452-5785-1.
* ''Sator Arepo eccetera'', Roma, Nottetempo, 2006, ISBN 88-7452-085-9.
* ''[[Storia della bruttezza]]'', a cura di, Milano, Bompiani, 2007, ISBN 978-88-452-5965-4.
* ''[[11/9 La cospirazione impossibile]]'', con [[Piergiorgio Odifreddi]], [[Michael Shermer]], [[James Randi]], [[Paolo Attivissimo]], [[Lorenzo Montali]], [[Francesco Grassi (scrittore)|Francesco Grassi]], [[Andrea Ferrero]] e [[Stefano Bagnasco]], a cura di [[Massimo Polidoro]], Casale Monferrato, [[Edizioni Piemme|Piemme]], 2007, ISBN 978-88-384-6847-6.
* ''[[Dall'albero al labirinto]]. Studi storici sul segno e l'interpretazione'', Milano, Bompiani, 2007, ISBN 978-88-452-5902-9.
* ''Historia. La grande storia della civiltà europea'', a cura di e con altri, 9 voll., Milano, Motta, 2007.
* ''Storia della civiltà europea'', a cura di e con altri, 18 voll., Milano, Corriere della Sera, 2007-2008.
* ''[[Nebbia (antologia)|Nebbia]]'', a cura di e con [[Remo Ceserani]], con la collaborazione di [[Francesco Ghelli]] e un saggio di [[Antonio Costa]], Torino, [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 2009. ISBN 978-88-06-18724-8. (antologia letteraria di racconti a tema)
* ''[[Non sperate di liberarvi dei libri]]'', con [[Jean-Claude Carrière]], Milano, Bompiani, 2009. ISBN 978-88-452-6215-9.
* ''[[Vertigine della lista]]'', Milano, Bompiani, 2009. ISBN 978-88-452-6345-3.
* ''Il Medioevo'', a cura di, 4 voll., Milano, Encyclomedia, 2010-2011. ISBN 978-88-905082-0-2, ISBN 978-88-905082-1-9, ISBN 978-88-905082-5-7, ISBN 978-88-905082-9-5.
* ''La grande Storia'', a cura di, 28 voll., Milano, Corriere della Sera, 2011.
* ''[[Costruire il nemico e altri scritti occasionali]]'', Milano, Bompiani, 2011. ISBN 978-88-452-6585-3.
* {{en}} ''Confessions of a Young Novelist'', Cambridge, Harvard University Press, 2011. ISBN 9780674058699.
* {{Cita libro|titolo=Scritti sul pensiero medievale|edizione=Collana [[Il pensiero occidentale]]|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2012|isbn=978-88-452-7156-4}}
* ''L'età moderna e contemporanea'', a cura di, 22 voll., Roma, Gruppo editoriale L'Espresso, 2012-2013.
* ''Storia delle terre e dei luoghi leggendari'', Milano, Bompiani, 2013. ISBN 978-88-452-7392-6.
* ''Da dove si comincia?'', con [[Stefano Bartezzaghi]], Roma, La Repubblica, 2013.
* ''Riflessioni sul dolore'', Bologna, ASMEPA, 2014. ISBN 978-88-97620-73-0.
* ''La filosofia e le sue storie'', a cura di e con [[Riccardo Fedriga]], 3 voll., Roma-Bari, Laterza, 2014-2015. ISBN 978-88-581-1406-3, ISBN 978-88-581-1742-2, ISBN 978-88-581-1741-5.
* {{Cita libro|titolo=[[Pape Satàn Aleppe]]. Cronache di una società liquida|editore=La nave di Teseo|città=Milano|anno=2016|isbn=978-88-9344-021-9}}
* {{Cita libro|titolo=Come viaggiare con un salmone|editore=La nave di Teseo|città=Milano|anno=2016|isbn=978-88-9344-023-3}}
* {{Cita libro|titolo=Sulle spalle dei giganti|edizione=Collana I fari|editore=La nave di Teseo|città=Milano|anno=2017|isbn=978-88-934-4271-8}}
* {{Cita libro|titolo=[[Il fascismo eterno]]|edizione=Collana Le onde|editore=La nave di Teseo|città=Milano|anno=2018|isbn=978-88-934-4241-1}} [già pubblicato in ''Cinque scritti morali'', Bompiani, 1997]
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Raccolte:
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* ''[[Diario minimo]]'', Milano, A. Mondadori, 1963; 1975. (include i saggi ''[[Fenomenologia di Mike Bongiorno]]'' e ''[[Elogio di Franti]]'')
* ''[[La struttura assente]]'', Milano, Bompiani, 1968; 1980.
* {{en}} ''The Role of the Reader'', Bloomington, Indiana University Press, 1979. (contiene saggi tratti da ''Opera aperta'', ''Apocalittici e integrati'', ''Forme del contenuto'', ''Lector in Fabula'' e ''Il superuomo di massa'')
* {{el}} ''E semeiologia sten kathemerine zoe'', Thessaloniki, Malliares, 1980. (antologia di saggi).
* ''Sugli specchi e altri saggi'', Milano, Bompiani, 1985.
* {{zh}} ''Jie gou zhu yi he fu hao xue. Dian ying wen ji'', San lien shu dian chu ban fa xing, Np, 1987. (edizione cinese di articoli vari originariamente pubblicati in inglese e francese)
* {{de}} ''Im Labyrinth der Vernunft. Texte über Kunst und Zeichen'', Leipzig, Reclam, 1989. (antologia di saggi)
* {{de}} ''Auf dem Wege zu einem Neuen Mittelalter'', München, DTV Grossdruck, 1990. (antologia di saggi).
* ''[[Il secondo diario minimo]]'', Milano, Bompiani, 1992, ISBN 88-452-1833-3.
* {{el}} ''Ton augousto den Uparchoun eideseis'', Thessaloniki, Parateretés, 1993. (antologia di saggi).
* {{en}} ''Apocalypse Postponed'', Bloomington, Indiana U.P, 1994. (saggi tratti da ''Apocalittici e integrati'' scelti e curati da Robert Lumley)
* ''Cinque scritti morali'', Milano, Bompiani, 1997, ISBN 88-452-3124-0.
* ''[[Kant e l'ornitorinco]]'', Milano, Bompiani, 1997, ISBN 88-452-2868-1.
* {{en}} ''Serendipities. Language and Lunacy'', New York, Columbia University Press, 1998.
* ''Tra menzogna e ironia'', Milano, Bompiani, 1998, ISBN 88-452-3829-6.
* ''[[La bustina di minerva (saggio)|La bustina di minerva]]'', Milano, Bompiani, 2000, ISBN 88-452-4383-4.
* {{no}} ''Den nye Middelalderen og andre essays'', Oslo, Tiden Norske, 2000. (antologia di saggi)
* {{de}} ''Mein verrücktes Italien'', Berlin, Wagenbach, 2000. (antologia di saggi)
* {{cs}} ''Mysl a smysl'', Praha, Moravia press, 2000. (antologia di saggi)
* {{de}} ''Sämtliche Glossen und Parodien'', München, Hanser, 2001. (raccolta completa da ''Diario minimo'', ''Secondo diario minimo'', ''Bustina di minerva'' e altre parodie da raccolte in tedesco)
* ''[[Sulla letteratura]]'', Milano, Bompiani, 2002, ISBN 88-452-5069-5.
* {{en}} ''Mouse or Rat?, Translation as Negociation'', London, Weidenfeld & Nicolson, 2003. (''Experiences in translation'' e saggi selezionati da ''Dire quasi la stessa cosa'')
* ''[[A passo di gambero]]. Guerre calde e populismo mediatico'', Collana Overlook, Milano, Bompiani, 2006, ISBN 88-452-5620-0.
* ''La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia'', Milano, Rovello, 2006, ISBN 88-452-5785-1.
* ''[[11/9 La cospirazione impossibile]]'', con [[Piergiorgio Odifreddi]], [[Michael Shermer]], [[James Randi]], [[Paolo Attivissimo]], [[Lorenzo Montali]], [[Francesco Grassi (scrittore)|Francesco Grassi]], [[Andrea Ferrero]] e [[Stefano Bagnasco]], a cura di [[Massimo Polidoro]], Casale Monferrato, [[Edizioni Piemme|Piemme]], 2007, ISBN 978-88-384-6847-6.
* ''[[Costruire il nemico e altri scritti occasionali]]'', Milano, Bompiani, 2011. ISBN 978-88-452-6585-3.
* {{Cita libro|titolo=Sulla televisione. Scritti 1956-2015|altri=A cura di [[Gianfranco Marrone]]|edizione=Collana I fari|editore=La Nave di Teseo|città=Milano|anno=2018|isbn=978-88-934-4456-9}}
* {{Cita libro|titolo=La filosofia di Umberto Eco. Con la sua Autobiografia intellettuale|altri=a cura di Sara G. Beardsworth e Randall E. Auxier, edizione italiana a cura di Anna Maria Lorusso|edizione=Collana I fari|editore=La nave di Teseo|città=Milano|anno=2021|isbn= 978-88-346-0536-3}}
* {{Cita libro|titolo=Sull'arte. Scritti dal 1955 al 2016|altri=a cura di [[Vincenzo Trione]]|edizione=Collana I fari|editore=La nave di Teseo|città=Milano|anno=2022|isbn=978-88-346-0960-6}}
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A cura di:
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* ''Storia figurata delle invenzioni. Dalla selce scheggiata al volo spaziale'', a cura di e con [[Giovanni Battista Zorzoli|G. B. Zorzoli]], Milano, Bompiani, 1961.
* ''Il caso Bond. [Le origini, la natura, gli effetti del fenomeno 007]'', a cura di e con [[Oreste Del Buono]], Milano, Bompiani, 1965.
* ''L'Italie par elle-meme. A portrait of Italy. Autoritratto dell'Italia'', a cura di e con [[Giulio Carlo Argan]], [[Guido Piovene]], [[Luigi Chiarini]], [[Vittorio Gregotti]] e altri, Milano, Bompiani, 1967.
* ''L'arte come mestiere'', a cura di, Milano, Bompiani, 1969.
* ''I sistemi di segni e lo strutturalismo sovietico'', a cura di e con [[Remo Faccani]], Milano, Bompiani, 1969.
* ''L'industria della cultura'', a cura di, Milano, Bompiani, 1969.
* ''I fumetti di Mao'', a cura di e con [[Jean Chesneaux]] e [[Gino Nebiolo]], Bari, Laterza, 1971.
* ''Cent'anni dopo. Il ritorno dell'intreccio'', a cura di e con [[Cesare Sughi]], Milano, Bompiani, 1971.
* ''Estetica e teoria dell'informazione'', a cura di, Milano, Bompiani, 1972.
* ''I pampini bugiardi. Indagine sui libri al di sopra di ogni sospetto: i testi delle scuole elementari'', a cura di e con [[Marisa Bonazzi]], Rimini, Guaraldi, 1972.
* {{lingue|en|fr}} ''A semiotic Landscape. Panorama sémiotique''. Proceedings of the Ist Congress of the International Association for Semiotic Studies, Den Haag, Paris, New York, Mouton (Approaches to Semiotics, 29) (a cura di, con Seymour Chatman e [[Jean-Marie Klinkenberg]]).
* ''The Sign of Three. Peirce, Holmes, Dupin'' (a cura di, con Thomas A. Sebeok), Bloomington, Indiana University Press, 1983 (trad. ''Il segno dei tre'', Milano, Bompiani)
* {{en}} ''Meaning and mental representations'' (a cura di, con M. Santambrogio e Patrizia Violi), Bloomington, Indiana University Press, 1988.
* ''Povero Pinocchio. Giochi linguistici di studenti del Corso di Comunicazione'', a cura di, Modena, Comix, 1995, ISBN 88-7686-601-9.
* ''Bellezza. Storia di un'idea dell'Occidente'', [[CD-ROM]] a cura di, Milano, Motta On Line, 2002.
* ''[[Storia della bellezza]]'', a cura di, testi di Umberto Eco e Girolamo de Michele, Milano, Bompiani, 2004, ISBN 88-452-3249-2.
* ''[[Storia della bruttezza]]'', a cura di, Milano, Bompiani, 2007, ISBN 978-88-452-5965-4.
* ''Historia. La grande storia della civiltà europea'', a cura di e con altri, 9 voll., Milano, Motta, 2007.
* ''Storia della civiltà europea'', a cura di e con altri, 18 voll., Milano, Corriere della Sera, 2007-2008.
* ''[[Nebbia (antologia)|Nebbia]]'', a cura di e con [[Remo Ceserani]], con la collaborazione di [[Francesco Ghelli]] e un saggio di Antonio Costa, Torino, [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 2009. ISBN 978-88-06-18724-8. (antologia letteraria di racconti a tema)
* ''Il Medioevo'', a cura di, 4 voll., Milano, Encyclomedia, 2010-2011. ISBN 978-88-905082-0-2, ISBN 978-88-905082-1-9, ISBN 978-88-905082-5-7, ISBN 978-88-905082-9-5.
* ''La grande Storia'', a cura di, 28 voll., Milano, Corriere della Sera, 2011.
* ''L'età moderna e contemporanea'', a cura di, 22 voll., Roma, Gruppo editoriale L'Espresso, 2012-2013.
* ''La filosofia e le sue storie'', a cura di e con [[Riccardo Fedriga]], 3 voll., Roma-Bari, Laterza, 2014-2015. ISBN 978-88-581-1406-3, ISBN 978-88-581-1742-2, ISBN 978-88-581-1741-5.
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=== Narrativa ===
* '' {{Cita libro|titolo=[[Il nome della Rosarosa]]|anno=1980|editore=Bompiani|città=Milano}}
* ''[[Il pendolo di Foucault]]'', Milano, Bompiani, 1988, ISBN 88-452-0408-1
* ''[[L'isola del giorno prima]]'', Milano, Bompiani, 1994, ISBN 88-452-2318-3
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=== Traduzioni ===
* {{Cita libro|autore=[[Raymond Queneau]]|titolo=[[Esercizi di stile]]|editore=[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]]|città=Torino|anno=1983}}
* {{Cita libro|autore=[[Gérard de Nerval]]|titolo=[[Sylvie (novella)|Sylvie]]|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1999}} - Collana Le onde, Milano, La nave di Teseo, 2024, ISBN 978-88-346-1791-5.
 
=== Giochi da tavolo ===
* ''Fabula. Il gioco di Lei e di Lui''. Con [[Paolo Fabbri (semiologo)|Paolo Fabbri]], Mondadori Giochi, 1970.<ref>{{Cita web|url=https://www.paolofabbri.it/libri/fabula/|titolo=Fabula|accesso=24 settembre 2022}}</ref>.
 
== Note ==
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=== Opere ===
* {{Cita libro|autore=Peter Bondanella|url=http://books.google.com/books?id=J1hINlpWgJIC|titolo=Umberto Eco and the Open Text: Semiotics, Fiction, Popular Culture|anno=2005}}
* {{Cita libro|autore=Rocco Capozzi|url=http://projects.chass.utoronto.ca/mcluhan-studies/v1_iss1/1_1art10.htm|titolo=Eco's Prophetic Vision of Mass Culture|rivista=McLuhan Studies|numero=1|anno=2008|accesso=23 marzo 2011|dataarchivio=7 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110107084707/http://projects.chass.utoronto.ca/mcluhan-studies/v1_iss1/1_1art10.htm|urlmorto=sì}}
* {{Cita libro|autore=[[Antonio Galdo]]|titolo=Saranno potenti? Storia, declino e nuovi protagonisti della classe dirigente italiana|url=https://archive.org/details/sarannopotentist0000gald|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano |anno=2003 |isbn=88-200-3501-4}}
* {{Cita libro|curatore=[[Alberto Ostini]]|titolo=Umberto Eco e Tiziano Sclavi. Un dialogo|opera=Dylan Dog, indocili sentimenti, arcane paure|editore=Euresis|città=Milano|anno=1998}}
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore= Luigi Bauco, Francesco Millocca|titolo= Dizionario del «Pendolo di Foucault»|anno= 1989|editore= Corbo|città= Milano}}
* {{cita libro|nome= Manlio|cognome= Talamo|titolo= I segreti del Pendolo|url= https://archive.org/details/isegretidelpendo0000tala|anno= 1989|editore= Simone|città= Napoli}}
* {{cita libro|autore= Francesco Pansa, Anna Vinci|titolo= Effetto Eco|anno= 1990|editore= Nuova Edizione del Gallo|città= Roma}}
* {{cita libro|nome= Marco|cognome= Testi|titolo= "Il romanzo al passato": medioevo e invenzione in tre autori contemporanei in ''Analisi letteraria, 27''|anno= 1992|editore= Bulzoni|città= Roma|pp=}}
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{interprogetto/notizia|Intervista a Umberto Eco|data=11 maggio 2010}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | url=http://espresso.repubblica.it/lista/opinioni/umbertoeco | titolo="La bustina di minerva": la rubrica periodica di Eco su L'Espresso | accesso=10 gennaio 2012 | editore=L'Espresso | dataarchivio=28 dicembre 2011 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111228154142/http://espresso.repubblica.it/lista/opinioni/umbertoeco | urlmorto=sì }}
* {{cita web | url = http://www.signosemio.com/eco/eco.asp | titolo = www.signosemio.com - Signo - Biografia di Umberto Eco e la presentazione della sua teoria semiotica | accesso = 19 giugno 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090604044944/http://www.signosemio.com/Eco/eco.asp | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.italialibri.net/autori/ecou.html|titolo=Approfondimento}}
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* {{cita web|url=http://antonietta.philo.unibo.it/blog/?p=800|titolo=Considerazioni su: "Non sperate di liberarvi dei libri"|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118173735/http://antonietta.philo.unibo.it/blog/?p=800}}
* [[Golem L'indispensabile]] ({{cita testo|url=http://www.golemindispensabile.it|titolo=il sito della rivista}}) - rivista online diretta da Umberto Eco, Renato Mannheimer, Carlo Bertelli, Danco Singer
* {{cita web|url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ho-sposato-wikipedia/2108845/18|titolo=Un articolo di Eco su Wikipedia|accesso=4 settembre 2009|dataarchivio=8 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090908020526/http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ho-sposato-wikipedia/2108845/18|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.encyclomedia.it|titolo=www.encyclomedia.it}}
* {{Cita web|url=http://www.elapsus.it/2016/05/il-questionario-proust-umberto-eco.html|titolo=Il «questionario Proust» a Umberto Eco|autore=|data=|accesso=22 maggio 2016}}
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[[Categoria:Saggisti italiani del XX secolo]]
[[Categoria:Saggisti italiani del XXI secolo]]
[[Categoria:Uomini universali]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Torino]]
[[Categoria:Traduttori dal francese all'italiano]]