Lucio Licinio Crasso: differenze tra le versioni

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|immagine =
|legenda =
|data di nascita = [[140 a.C.]]
|data di morte = 19 settembre [[91 a.C.]]
|consorte = Mucia
|figli = Licinia Prima<br/>Licinia Seconda<br/>Licinia Terza
|Gens = [[Gens Licinia|Licinia]]
|questura = [[110 a.C.]]
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|GiornoMeseMorte = 19 settembre
|AnnoMorte = 91 a.C.
|NoteMorte = <ref>La data di morte si deduce da Cic. ''De orat.'' III 1 (dove si legge che Crasso morì nove giorni dopo la conversazione rappresentata nei libri II e III del ''De oratore'', cioè il 10 settembre) e III 6 (dove Cicerone data il decesso a sei giorni dopo la seduta del senato nella quale quello si era scontrato col console Filippo, la quale si era tenuta il 13 settembre).</ref>
|Epoca = II a.C.
|Epoca2 = I a.C.
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==Biografia==
Iniziò la sua carriera di oratore moltonel giovane, a ventuno anni ([[119 a.C.]]), quando [[Gneo Papirio Carbone (console 113 a.C.)|Gneo Papirio Carbone]], un uomo nobile ed eloquente, odiato dagli aristocratici, cui apparteneva Crasso, fu citato da lui in tribunale. Crasso dimostrò grande onestà in questa causa, in quanto ricevette da uno schiavo di Carbone delle lettere sigillate sottratte dal tavolo del suo padrone, ma rimandò l'uomo a Carbone assieme alle lettere ancora chiuse. Carbone si suicidò per evitare l'onta della condanna.
 
Nel [[118 a.C.]] si oppose alla posizione del proprio partito nei riguardi di una legge che proponeva l'istituzione di una [[colonia romana]] a [[Narbona]]. Il [[Senato romano]] osteggiava tale proposta perché temeva che avrebbe causato una diminuzione degli introiti dell'erario statale legati agli affitti della terra pubblica. Crasso preferì questa volta sostenere la causa della legge, per ottenere il consenso delle classi più povere, che avrebbero ottenuto i maggiori profitti da questo provvedimento. Fu lo stesso Crasso a provvedere alla fondazione della colonia.
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Al suo ritorno a Roma riprese l'attività legale, difendendo l'amico [[Sergio Orata]] dall'accusa di appropriarsi dell'acqua pubblica per le sue coltivazioni di ostriche. Nel [[107 a.C.]] fu [[tribuno della plebe]].
 
Nel [[106 a.C.]] parlò in favore della ''[[Lex Servilia Caepio|iudiciaria]]''Lex Servilia'']] proposta dal console [[Quinto Servilio Cepione (console 106 a.C.)|Quinto Servilio Cepione]], il cui scopo era quello di annullare la [[Lex Sempronia (122 a.C.)|''lex Sempronia'']] di [[Gaio Sempronio Gracco|Caio Sempronio Gracco]] ([[122 a.C.]]), la quale aveva sancito che i giudici dovevano essere selezionati tra i [[ordine equestre|cavalieri]] e non tra i senatori. Nel [[103 a.C.]], mentre era [[edile (storia romana)|edile]] curule assieme a Scevola, diede dei sontuosi giochi, nei quali per la prima volta si ebbero combattimenti di leoni.
 
Fu poi [[pretore (storia romana)|pretore]] e [[augure]], per poi essere eletto [[console (storia romana)|console]] assieme a Scevola per l'anno [[95 a.C.]]: insieme promulgarono la ''[[lex Licinia Mucia]] de civibus redigundis'', che portò ad una revisione degli elenchi dei cittadini Romani per depennare coloro che negli anni precedenti si erano fatti illegalmente inserire in esse o si spacciavano per cittadini; fu il rigore di questa legge che contribuì allo scoppio della [[guerra sociale]]. Durante il consolato difese [[Quinto Servilio Cepione (legato 90 a.C.)|Quinto Servilio Cepione (figlio del console del 106)]], che era stato accusato di ''[[majestas]]'' da [[Gaio Norbano]] e ne ottenne il proscioglimento.
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Nel [[91 a.C.]] sostenne i progetti riformistici del tribuno della plebe [[Marco Livio Druso (tribuno)|Marco Livio Druso]] e nel settembre di quell'anno, dopo aver pronunciato un ardente discorso di accusa contro il console [[Lucio Marcio Filippo (console 91 a.C.)|Lucio Marcio Filippo]] (avversario di Druso), si ammalò di polmonite e nel giro di pochi giorni morì.
 
==Discendenza==
Da sua moglie Mucia, figlia di [[Quinto Mucio Scevola (console 117 a.C.)|Quinto Mucio Scevola Augure]] e sua moglie Lelia, ebbe tre figlie:
* Licinia Prima, che sposò [[Publio Cornelio Scipione Nasica (pretore 93 a.C.)|Publio Cornelio Scipione Nasica]], figlio di [[Publio Cornelio Scipione Nasica Serapione (console 111 a.C.)|Publio Cornelio Scipione Nasica Serapione]], ed ebbe un figlio, [[Quinto Cecilio Metello Pio Scipione Nasica|Quinto Cornelio Nasica]], poi noto come Metello Scipione.
* Licinia Seconda, che sposò [[Quinto Cecilio Metello Pio]]. Non ebbero figli, ma adottarono il nipote, figlio di Licinia Prima.
* Licinia Terza, che sposò [[Gaio Mario il Giovane]], figlio di [[Gaio Mario]]. Non ebbero figli.
 
== Note ==
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|successivo = [[Gaio Celio Caldo]],<br>[[Lucio Domizio Enobarbo (console 94 a.C.)|Lucio Domizio Enobarbo]]
}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Roma|biografie}}