Ross Perot: differenze tra le versioni

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{{W|politici|giugno 2020|Un'infinità di overlink di significati ovvi, date e ripetuti da rimuovere. Note da controllare e wikificare: soprattutto manca la lingua.}}{{carica pubblica}}
{{Bio
|Nome = Henry Ross
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}}
 
Proveniente dal [[Texas]], è riuscito a diventare miliardario grazie alla sua impresa [[Electronic Data Systems]] (EDS), fondata nel [[1962]] pionieristica delle proposte di [[esternalizzazione]] alle aziende. Successivamente ha abbandonato questa compagnia per fondare la [[Perot Systems]], basata sulla stessa etica della precedente. Henry Ross Perot ha fondato un [[partito politico]], il [[Partito della Riforma (Stati Uniti d'America)|Partito della Riforma]], e si è anche candidato due volte alle elezioni (nel [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1992|1992]] e nel [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1996|1996]]) al fine di diventare [[Presidente degli Stati Uniti d'America]].
 
== Biografia ==
Perot nacque a [[Texarkana (Texas)|Texarkana]]<ref>[http://files.usgwarchives.org/tx/bowie/vitals/births/bowieb30.txt BOWIE COUNTY, TEXAS - BIRTHS 1930] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100517095642/http://files.usgwarchives.org/tx/bowie/vitals/births/bowieb30.txt |data=17 maggio 2010 }}</ref>, in [[Texas]], da Gabriel Ross Perot e da sua moglie Luly May<ref>{{cita web|url=http://www.wargs.com/political/perot.html|titolo=The Ancestors of Ross Perot <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref>. Il padre era un imprenditore specializzato nel settore del [[Cotone (fibra)|cotone]]<ref>Posner, Gerald (1996). Citizen Perot. New York City: Random House. p. 8.</ref>. Henry Ross entrò nell'Accademia Navale Statunitense nel [[1949]]<ref>Townley, Alvin. [http://us.macmillan.com/ThomasDunne.aspx Legacy of Honor: The Values and Influence of America's Eagle Scouts] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100529130200/http://us.macmillan.com/ThomasDunne.aspx|data=29 maggio 2010}} New York: St. Martin's Press. pp. 89–100, 108, 187, 194, 249, 260, 265. ISBN 0-312-36653-1, ultima consultazione: 29/12/2006</ref>. Quando, nel [[1953]], concluse l'accademia, era capoclasse e comandante di battaglioneplotone. Nel dicembre del [[1954]] Perot venne nominato sottotenente. Tuttavia, nel [[1955]], Perot espresse con una lettera indirizzata al padre il suo grande malumore riguardo alla vita militare e, alla fine della ferma obbligatoria di quattro anni, tornò alla vita civile.
 
Quando lasciò la Marina nel [[1957]], Perot cominciò a lavorare come venditore per la [[IBM]], diventando in breve un impiegato di punta e cercando di esporre le sue idee ai supervisori, dai quali venne però ignorato<ref>Sam Wyly, 1000 Dollars & an Idea, Publisher: Newmarket, ISBN 1-55704-803-7</ref>. Lasciò quindi la IBM pochi anni dopo, nel [[1962]], per fondare la EDS a [[Dallas]] ([[Texas]]) e iniziò a insistere presso grandi società affinché impiegassero i suoi servizi di elaborazione dati. Perot firmò vantaggiosi contratti con il governo degli Stati Uniti negli [[Anni 1960|anni sessanta]] per computerizzare i documenti di [[Medicare]] (una sorta di assicurazione pubblica americana).
 
La EDS venne quotata in [[Borsa valori|borsa]] nel [[1968]] e il prezzo per [[azione (finanza)|azione]] in pochi giorni schizzò a 160 [[dollaro statunitense|dollari]], dai 16 della collocazione. In quello stesso anno la rivista ''[[Fortune]]'' gli dedicò la copertina, definendolo il texano che si è arricchito più velocemente. Nel [[1984]] la sua compagnia fu acquistata dalla [[General Motors]] per 2,4 miliardi di dollari.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.nytimes.com/1984/07/03/business/perot-elected-to-gm-board.html|titolo=Perot Elected To G.M. Board (Published 1984)|data=1984-07-03|accesso=2025-08-16}}</ref>
 
===La missione in Iran===
Poco prima dell'inizio della [[Rivoluzione iraniana]] del [[1979]], il governo dell'[[Iran]] imprigionò due suoi impiegati per una disputa su un contratto. Perot quindi sponsorizzò e organizzò una missione per recuperare i due ostaggi, che si concluse con la loro liberazione. Il team per il recupero dei due impiegati era capeggiato dal colonnello in pensione delle Forze Speciali americane [[Arthur D. Simons|Arthur D. "Bull" Simons]]. Poiché il team non era riuscito a liberare gli impiegati dalla prigione, decise di attendere i tumulti dei rivoluzionari pro-[[ayatollah]], che presero d'assalto la prigione e liberarono tutti i 10.000{{formatnum:10000}} reclusi, molti dei quali erano prigionieri politici. I due prigionieri poterono dunque prendere contatto con i loro liberatori, che riuscirono a farli espatriare attraverso una rischiosa fuga al confine turco. L'impresa fu raccontata nel libro ''[[Sulle ali delle aquile (romanzo)|Sulle ali delle aquile]]'' di [[Ken Follett]], che divenne un bestseller. Nel 1986 fu trasformato in una miniserie televisiva in due puntate, con l'attore [[Burt Lancaster]] nel ruolo del colonnello Simons.
 
Nel [[1984]] Perot acquistò una delle copie originali firmate della [[Magna Carta]], una delle poche che avevano lasciato il [[Regno Unito]]. Tale copia è adesso custodita all'Archivio nazionale di [[Washington]], insieme alla [[Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America]] e alla [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione americana]].
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=== La candidatura nelle presidenziali del 1992 ===
{{Vedi anche|Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1992}}
Il 20 febbraio del [[1992]], annunciò alla trasmissione televisiva della [[CNN]] ''[[Larry King Live]]'' la sua intenzione a candidarsi alle elezioni presidenziali americane e di presentarsi come terzo candidato indipendente (rispetto a democratici e repubblicani) in tutti i 50 stati.
 
Con le sue idee quali il bilanciamento del budget americano tra le uscite e le entrate finanziarie e la sua idea di utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione (come [[Internet]]) per rendere più accessibili ai cittadini i vari processi democratici (tra cui la possibilità di votare per le elezioni via Internet) e per renderli più partecipi sulle decisioni della politica, Perot divenne ben presto un candidato credibile e in grado di battagliare persino con i candidati dei maggiori partiti<ref>Samuel James Eldersveld, Hanes Walton. "Political Parties in American Society". p.69.</ref>.
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Perot chiamò la sua campagna elettorale del [[1992]] "Uniti noi sosterremo l'America". Non essendo un politico di professione, e non avendo compiuto nessuno studio attinente alla [[politica]], Perot rispetto ai candidati democratici e repubblicani (rispettivamente [[Bill Clinton]] e [[George H. W. Bush|George Herbert Walker Bush]]) non era in grado di mettere in atto progetti politici seri, anche se chiese a gran voce la riduzione del deficit. Pur essendo un candidato "anti-tasse", affermò la necessità di aumentare la tassa sulla [[benzina]].
 
Inoltre, egli chiese di ridurre i fondi destinati alla [[previdenza sociale]] della sanità e dell'istruzione e si oppose fortemente al [[North American Free Trade Agreement|NAFTA]], il trattato economico inteso a rimuovere i dazi doganali e ogni altra barriera al libero scambio tra i paesi membri e a facilitare gli investimenti internazionali in quell'area. Esso fu sottoscritto da [[Canada]], [[Messico]] e Stati Uniti il 17 dicembre del [[1992]] ed entrò in vigore il giorno di capodanno del [[1994]].
 
Nelle elezioni presidenziali del 1992 Perot ricevette il 19% dei consensi popolari (ma nessun voto dei grandi elettori): fu il miglior risultato di un terzo candidato dai tempi di [[Theodore Roosevelt]], repubblicano indipendente candidatosi nel [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1912|1912]]. Molti analisti pensano che Perot, sostenuto da ambienti conservatori che in genere votano repubblicano, abbia favorito la sconfitta di Bush e di conseguenza la vittoria di Clinton, anche se i primi ''[[exit poll]]'' non confermarono tale ipotesi.
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=== Ultimi anni ===
Verso la fine degli [[anni novanta]] molti militanti del [[Partito della Riforma (Stati Uniti d'America)|Reform Party]] accusarono Perot di non permettere al movimento di diventare un vero e proprio partito di massa genuino e popolare: Perot infatti pretendeva obbedienza cieca dal partito e inoltre, per molto tempo, non permise la nascita di correnti interne (soprattutto se contrarie al suo modo di pensare) e costrinse molti dirigenti a rinunciare ai loro posti di comando per elargirli ai sostenitori della sua campagna elettorale del 1996.
 
La situazione non migliorò quando [[Jesse Ventura]], uno dei "colonnelli" del Reform Party, venne eletto governatore del [[Minnesota]] nel [[1998]], e anzi si acuì perché Perot non sostenne l'operato di Ventura e decise di sfiduciarlo, almeno dal punto di vista personale. Il comitato centrale del partito fu in questo modo stritolato dai litigi interni tra i sostenitori di Perot e quelli di Ventura e [[Jack Gargan]].
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Nonostante la sua netta opposizione al [[NAFTA]], Perot rimase sostanzialmente in silenzio<ref>{{cita web |url=http://www.buchanan.org/db00-0524.html |titolo=Copia archiviata |accesso=20 ottobre 2004 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20000816031327/http://www.buchanan.org/db00-0524.html |dataarchivio=16 agosto 2000 }}</ref> riguardo all'espansione dei visti di cittadinanza che il governo degli Stati Uniti elargiva ai lavoratori stranieri (in particolare operai) che emigravano verso gli States. Successivamente, Perot appoggiò il candidato repubblicano [[George W. Bush]] e lo votò come presidente, terminando così ogni suo rapporto con il Reform Party, che ormai non esisteva più in molti stati. I simpatizzanti del Reform Party, rimasi molto sorpresi da questa crisi, si divisero sul da farsi: alcuni passarono nel Partito Repubblicano, altri rimasero indipendenti (come il multimiliardario [[Donald Trump]]), altri ancora rimasero dentro il partito e sostennero [[Ralph Nader]] come candidato presidente durante le elezioni presidenziali del [[2004]].
 
Da questo momento in poi, Perot preferì non occuparsi più in alcun modo di politica. Ogni volta che un giornalista gli proponeva un'intervista, egli accettava domande solo sul suo passato industriale e non su quello politico, preferendo il "no comment" anche su candidati, uomini politici, programmi e campagne elettorali. È comunque certo che egli sostenne [[George WalkerW. Bush]] durante le [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2004|consultazioni politiche del 2004]].
 
Tornò sulla scena politica nel [[2005]], ovvero quando il governatore della [[Florida]] [[Jeb Bush]] chiese il suo aiuto per migliorare il sistema scolastico dello Stato. Henry Ross Perot sostenne la necessità di adottare [[e-book|libri elettronici]], in modo tale da comprimere il peso degli zaini. Perot, che non tenne conto del costo eccessivo e poco accessibile per le classi meno abbienti dei libri elettronici, scrisse un editoriale al fine di promuovere questo suo intervento legislativo. Nel suo ultimo intervento<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.dallasnews.com/sharedcontent/dws/dn/opinion/points/stories/042405dnediperot.3af4b33e.html|titolo=Point of Contact: H. Ross Perot|pubblicazione=The Dallas Morning News|giorno=23|mese=4|anno=2005|accesso=28 settembre 2009}}</ref>, Perot si è definito dispiaciuto a causa dello stato d'avanzamento dell'economia e della società americanastatunitense, sostenendo che i problemi che lo convinsero a candidarsi nel 1992 non erano ancora stati risolti.
 
Perot è morto il 9 luglio [[2019]], all'età di 89 anni, a [[Dallas]], a causa di una forma di [[leucemia]].<ref>{{cita web |cognome1=McFadden |nome1=Robert D. |titolo=Ross Perot Dead at 89; Brash Billionaire Who Ran for President |url=https://www.nytimes.com/2019/07/09/us/politics/ross-perot-dead.html?instance_id=0&segment_id=15044&user_id=579ae23cfcbd75c9aac87cb571cc201c&regi_id=72995439ing-news |pubblicazione=The New York Times |accesso=9 luglio 2019 |data= 9 luglio 2019|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/mondo/1157111/texas-morto-ross-perot-sfido-bill-clinton-e-g-h-w-bush.html|titolo=Texas, morto Ross Perot: sfidò Bill Clinton e G.H.W. Bush|pubblicazione=[[Corriere del Mezzogiorno]]|data=9 luglio 2019|accesso=9 luglio 2019}}</ref>