Arminianesimo: differenze tra le versioni
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I credenti di [[Evangelicismo|fede evangelica]] che oggi si definiscono "arminiani" riconoscono in genere la [[Bibbia]] come assoluta regola di fede e di condotta e pongono tutti forte enfasi sul sacrificio di [[Gesù Cristo]] alla croce come unica offerta di salvezza per tutta l'umanità.
Il dono della vita eterna è dunque gratuito: nessuna opera o sforzo umano possono contribuire in questo senso, ma Dio stesso, nel rispetto della volontà umana, consente che la Sua [[Grazia (teologia)|grazia]] possa essere rifiutata liberamente dagli uomini che scelgono di respingerlo.
Pertanto la chiamata di Dio è condizionata solo dalla [[fede]], cioè alla disponibilità da parte dell'uomo a riconoscere Gesù Cristo come Signore e Salvatore.
Questo insegnamento, che secondo gli arminiani è lo stesso messaggio annunziato dai cristiani dell'era apostolica e riportato fedelmente nella Bibbia, è sempre stato oggetto di distorsione, fraintendimento e discredito da parte dei [[Calvinismo|calvinisti]]. Per esempio, nei circoli calvinisti oggi l'appellativo "arminianesimo" o "arminiano" viene usato per identificare una posizione teologica che, pur non dipendente storicamente da questo movimento, adatta il messaggio biblico alla filosofia umanistica ottimista contemporanea, negando la radicalità degli effetti disabilitanti del [[peccato]] sull'essere umano ed ammettendone l'autonomia e la libertà della sua risposta all'agire di Dio. A seguito di questo processo di distorsione, arminianesimo diventa sinonimo di [[Semi-pelagianesimo]], nonostante l'impostazione radicalmente diversa di questi due impianti teologici (alcuni studiosi hanno coniato il termine "semiagostinianesimo" per definire con esattezza l'impostazione arminiana).
== Contesto storico ==
{{Vedi anche|Confronto sui cinque punti tra arminiani e calvinisti}}
I [[Paesi Bassi]] erano diventati, nel [[XVI secolo]], un importante centro di diffusione del [[Calvinismo]] ma, durante i suoi quindici anni di pastorato, Arminio giunse a mettere in questione alcuni insegnamenti del Calvinismo stesso. Sorsero così delle dispute, e Arminio lasciò il pastorato per diventare professore di teologia all'[[Università di Leida]]. Le sue lezioni sulla dottrina della [[predestinazione]] condussero ad un'aspra controversia con il suo collega [[Francis Gomar]]. Questo conflitto continuò fino a dividere non solo il corpo studentesco, ma anche i ministri della [[Chiese riformate|Chiesa riformata]].
I [[Francis Gomar|Gomaristi]] o Calvinisti stretti richiesero a viva voce che, per risolvere questa controversia, venisse convocato uno speciale [[sinodo]] della [[Chiese riformate|Chiesa riformata]]. [[Johan van Oldenbarnevelt]], uomo politico olandese liberale, che allora controllava il governo, vi si oppose. I protagonisti di questa disputa, pur avendone discusso persino di fronte agli [[Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite|Stati Generali delle province dei Paesi Bassi]], non riuscirono a giungere ad un accordo.
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Un'ulteriore difficoltà per la comprensione dell'Arminianesimo in Italia è data dalla quasi totale assenza e scarsissima diffusione di testi accademici di matrice autenticamente arminiana, in contrapposizione ad una notevole diffusione di testi calvinisti che trattano l'argomento e costringono gli interessati ad un confronto con una forma di arminianesimo "mediato" da interpretazioni calviniste (in cui per esempio viene sottovalutata la netta distinzione fra arminianesimo classico e [[Semipelagianesimo]]).
Nonostante ciò, l'arminianesimo sembra continuare ad essere la posizione dominante nel contesto evangelico italiano (e probabilmente anche negli [[Stati Uniti d'America|USA]]). Il movimento [[Pentecostalismo|pentecostale]] classico rappresenta la denominazione evangelica di gran lunga più numerosa in Italia, ed è caratterizzato da un arminianesimo ''de facto'', a volte inconsapevole delle proprie origini storiche, accompagnato però da un esplicito rifiuto per la dottrina della predestinazione assoluta, che contraddistingue invece il Calvinismo.
Il dato di fatto che l'arminianesimo, in questa declinazione "popolare", si sia diffuso enormemente nell'evangelicalismo contemporaneo, pur senza raggiungere quasi mai una formulazione teologica o dogmatica, è interpretato dagli arminiani moderni come il vero trionfo delle intenzioni originarie dei Rimostranti, ed in particolare di [[Simon Episcopius|Episcopius]], che avevano auspicato l'avvento di un cristianesimo meno focalizzato sulle rigide definizioni dottrinali, ma capace di un cambiamento reale nei cuori e nelle vite dei credenti.
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* Carl Bangs, ''Arminius: A Study in the Dutch Reformation'', Nashville, Abingdon 1971
* A.W. Harrison, ''Arminianism'', London, Duckworth 1937
* Richard A. Muller, "The Christological Problem in the Thought of Jacobus Arminius", ''Nederlands Archief voor Kerkgeschiedenis'', 68 (1988), pp.
* Richard A. Muller, ''God, Creation and Providence in the Thought of Jacob Arminius'', Grand Rapids, Baker 1991
* J.I. Paker, "Arminianisms" in W.R. Godfrey, J.L. Boyd (eds.), ''Through Christ's Word: A Festschrift for Philip E. Hughes'', Phillipsburg, NJ, Presbyterian & Reformed Pub Co., 1985
* Dewey D. Wallace, ''Puritans and Predestination. Grace in English Protestant Theology 1525-1695'', Chapel Hill, University of North Carolina Press 1982
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