Saxophone Colossus: differenze tra le versioni

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''Saxophone Colossus'' ("Il colosso del sassofono"), l'altisonante (ma appropriato) titolo dell'album, venne suggerito da Bob Altshuler, il direttore del reparto pubblicità della Prestige Records.<ref>Note interne del booklet dell'edizione in CD dell'album nella versione rimasterizzata da Rudy Van Gelder</ref>
 
Ci sono cinque tracce sull'album, tre di queste sono accreditate allo stesso Rollins. ''[[St. Thomas (brano musicale)|St. Thomas]]'' è una composizione influenzata dal [[calypso (genere musicale)|calypso]] dedicata al luogo di nascita dei suoi genitori, l'isola di [[Saint Thomas (Isole Vergini americane)|Saint Thomas]] nelle [[Isole Vergini americaneAmericane]]. Anche se sull'album il brano è accreditato a Rollins, in realtà si tratta di un [[brano tradizionale]] che era stato già registrato nel 1955 da [[Randy Weston]] con il titolo ''Fire Down There''. (Nel booklet incluso nel box set ''The Complete Prestige Recordings'', Rollins afferma che fu la casa discografica ad insistere affinché egli si prendesse i crediti di autore per il brano.) In ogni caso, il pezzo è diventato con il passare degli anni uno [[standard (musica)|standard]] jazz, e la versione di Rollins è sicuramente la più celebre.
 
''You Don't Know What Love Is'' è una ballata di [[Don Raye]] e [[Gene DePaul]], di cui Rollins dà un'interpretazione insolitamente triste e malinconica. ''Strode Rode'' è un brano in stile [[hard bop]], notevole per il duetto tra il sax di Rollins e il contrabbasso di [[Doug Watkins]]. Il pezzo è così intitolato in riferimento allo "Strode Hotel" di [[Chicago]], in omaggio al trombettista [[Freddie Webster]], che vi morì.
 
''Moritat'' è un altro standard, una canzone scritta da [[Bertolt Brecht]] e [[Kurt Weill]] (''Morirat von Mackie Messer'') tratta dall{{'}}''[[Opera da tre soldi]]'', meglio conosciuta con il suo titolo inglese ''[[Mack the Knife]]''.
 
''Blue 7'' è un [[blues]], lungo più di undici minuti. La melodia principale fu composta improvvisando. L'esecuzione del brano da parte di Rollins è una delle sue performance più acclamate, e fu oggetto di un articolo del critico [[Gunther Schuller]] intitolato ''Sonny Rollins and the Challenge of Thematic Improvisation'', nel quale viene lodata la sua capacità di improvvisazione e l'abilità nell'amalgamare gli spunti melodici nati da essa.