EnVision: differenze tra le versioni

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{{Missione spaziale
|nome_missione = EnVision
|programma = [[Cosmic Vision]]
|emblema =
|foto_veicolo = EnVision ESA.jpg
|descrizione_foto_veicolo =
|proponente = {{Bandiera|UE}} [[Agenzia spaziale europea|ESA]]
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|spacecraft_name =
|shuttle =
|booster = [[Ariane 6]]
|codice_chiamata =
|luogo_lancio = [[Centro spaziale guyanese]]
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== Contesto ==
Venere è un [[pianeta terrestre]] con caratteristiche molto vicine a quelle della Terra: le dimensioni e la composizione sono molto simili, ed è solo un po' più vicino al Sole rispetto alla Terra. Agli albori del [[sistema solare]] la sua atmosfera era probabilmente simile a quella terrestre con acqua liquida presente in abbondanza sulla sua superficie. Ma successivamente i due pianeti si sono evoluti in modo divergente: nonostante Venere si trovi ancora all'interno della [[zona abitabile]] del sistema solare, la temperatura sulla sua superficie supera i {{M|460[[Grado |ul=Celsius|°]]}} (superiore alla temperatura di fusione del [[piombo]]) e la [[pressione atmosferica]] di 93 [[Bar (unità di misura)|bar]] è equivalente a quella che si incontra quando ci si immerge in mare a una profondità di 1000 metri, dove si avventurano solo i sottomarini di ricerca. La sua atmosfera, priva di acqua, è composta principalmente da [[anidride carbonica]] e [[azoto]], con nubi di [[acido solforico]].<ref name="UT">{{cita web|autore=Jerry Coffey|url=http://www.universetoday.com/14146/atmosphere-of-venus/|titolo=Atmosphere of Venus|editore=[[Universe Today]]|data= 7 maggio 2008 |lingua=en |accesso=9 maggio 2014}}</ref>
 
Sebbene venti [[Esplorazione di Venere|missioni esplorative]] abbiano già studiato Venere dall'inizio dell'[[era spaziale]], gli scienziati non hanno ancora dati per spiegare questa divergenza nell'evoluzione dei due pianeti. Venere infatti è difficile da studiare: uno spesso strato di nubi senza struttura apparente la ricopre completamente e la sopravvivenza delle sonde inviate sulla sua superficie è limitata a poche decine di minuti, a causa delle condizioni infernali che vi regnano, dovute in particolar modo all'[[effetto serra incontrollato]]. La comprensione di Venere è essenziale per capire l'evoluzione passata e futura del [[sistema solare interno]], inoltre diversi [[Pianeta extrasolare|pianeti extrasolari]] nella zona abitabile delle loro stelle ricevono mediamente il flusso di radiazioni che riceve Venere dal Sole, e la conoscenza di Venere potrebbe quindi essere importante anche per l'interpretazione dei dati raccolti a seconda del [[Metodi di individuazione di pianeti extrasolari|metodo di rilevamento]] degli esopianeti.<ref name=nasa>{{cita web|url=https://www.nasa.gov/press-release/goddard/2017/scientist-to-discuss-venus-the-forgotten-mysterious-planet-at-library-of-congress|titolo=Scientist to Discuss Venus, 'the Forgotten, Mysterious Planet,' at Library of Congress Lecture|sito=NASA|data=2017}}</ref>
 
I planetologi si erano lamentati della scarsa attenzione verso Venere degli ultimi decenni.<ref>{{cita web|url=https://svs.gsfc.nasa.gov/13584|titolo=Venus: Forgotten Sister Planet or Our Next Frontier?|data=aprile 2020}}</ref> Dopo la missione [[Sonda Magellano|Magellano]] della NASA nel 1989, solo due sonde minori sono state lanciate negli [[anni 2000]] e [[anni 2010|2010]] per l'esplorazione di Venere: la [[Venus Express]] dell'ESA e la ''[[PLANET-C|Akatsuki]]'' della [[JAXA]]. Ciò è dovuto, oltre alle estreme condizioni ambientali, anche ai grandi sforzi compiuti per l'[[esplorazione di Marte]];<ref>{{cita web|url=https://www.lescienze.it/news/2021/06/22/news/venere_esplorazione_missioni_veritas_davinci_envision-4941069/|titolo=ESA e NASA puntano a Venere, il nostro gemello diverso|sito=Le Scienze|data=2021}}</ref> la NASA ad esempio, dopo la Magellano ha dedicato ben 28,5 miliardi di dollari del suo budget al pianeta rosso, e solo 3,7 miliardi a Venere.<ref>{{cita web|url=https://arstechnica.com/science/2021/06/nasa-is-going-back-to-venus-to-discover-why-it-became-a-runaway-hothouse/|titolo=Venus is so very nice, NASA is going there twice|data=6 marzo 2021}}</ref>
 
== Obiettivi ==
EnVision fornirà nuove informazioni sulla storia geologica attraverso immagini complementari, [[polarimetria]], [[radiometria]] e [[spettroscopia]] della superficie abbinate a sondaggi del sottosuolo e mappatura [[Gravimetria|gravimetrica]]; cercherà i segni termici, morfologici e gassosi dell'[[attività vulcanica]] e di altre attività geologiche, tracciando le specie volatili fino alle loro fonti, dalla [[Mesosfera (atmosfera)|mesosfera]] fino ilal sottosuolo. Le misurazioni scientifiche di base includono: mappatura ad alta risoluzione di obiettivi specifici, cambiamento della superficie, [[geomorfologia]], topografia, sottosuolo, emissione termica, concentrazione dell'[[anidride solforosa]] e del [[vapor acqueo]], gravità, [[velocità di rotazione]] e [[asse di rotazione]]. Gli obiettivi specifici della missione sono:<ref name=proposta>{{cita pubblicazione|url=https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1703/1703.09010.pdf|titolo=EnVision: Understanding why our most Earth-like neighbor is so different|autore=Richard Ghail|data=}}</ref>
 
*Determinare il livello e la natura dell'attività corrente
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== Strumenti scientifici ==
EnVision è una missione dell'ESA in collaborazione con la NASA con contributi dei singoli stati membri dell'ESA per la fornitura degli strumenti. La NASA sta contribuendo con lo strumento VenSAR e fornisce il supporto [[Deep Space Network|DSN]]. Gli altri strumenti di carico utile sono forniti dagli stati membri dell'ESA, con con [[Agenzia Spaziale Italiana|ASI]], [[Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt|DLR]], [[Belgian Science Policy Office|BELSPO]] e [[Centre national d'études spatiales|CNES]] che si occuperanno rispettivamente degli strumenti SRS, VenSpec-M, VenSpec-H e VenSpec-U.<ref name=proposta/>
*'''Venus Synthetic Aperture Radar (VenSAR)''': [[radar ad apertura sintetica]] che opera a 3,2 [[GHz]] nella [[banda S]] (lunghezza d'onda di 9,4 &nbsp;cm). VenSAR fornirà diverse tecniche di imaging e distanza da un'[[orbita polare]]: (1) mappatura della superficie [[Regio|regionaleregio]]nale, (2) topografia globale e altimetria, (3) imaging stereo, (4) [[radiometria]] e [[Scatterometro|scatterometria]] superficiale, (5) [[polarimetria]] superficiale, ( 6) la possibilità di [[interferometria]] a passaggi ripetuti. Il radar ad apertura sintetica in [[banda S]] del [[Jet Propulsion Laboratory]] è attualmente sottoposto a valutazione scientifica, tecnica e programmatica da parte della NASA. Un SAR è una versatile tecnologia di telerilevamento che ha capacità uniche per determinare informazioni geofisiche spesso non disponibili attraverso altri metodi. VenSAR caratterizzerà le prove strutturali e [[Geomorfologia|geomorfiche]] dei processi che hanno plasmato la storia geologica di Venere, oltre a caratterizzare l'attuale attività vulcanica, [[tettonica]] e sedimentaria. Il ''principal investigator'' del radar ad apertura sintetica è Scott Hensley, del [[Jet Propulsion Laboratory|JPL]].
*'''Venus Subsurface Radar Sounder (SRS)''' che sarà un'[[antenna a dipolo |antenna a dipolo fisso]] operante nella gamma 9–30 [[MHz]]. SRS cercherà i confini deidegli strati di materiali del sottosuolo in diversi terreni che includono [[Cratere meteoritico|crateri da impatto]] e il loro riempimento, crateri sepolti, [[Tessera (esogeologia)|tesserae]], pianure, colate laviche e caratteristiche tettoniche, al fine di fornire relazioni stratigrafiche a vari intervalli di profondità. Il principale responsabile del SRS è Lorenzo Bruzzone, dell'[[Università di Trento]].
*'''Venus Spectroscopy Suite (VenSpec)''', suite di [[spettrometria]] composta da tre strumenti distinti: VenSpec-M, VenSpec-H e VenSpec-U. VenSpec-M fornirà dati compositivi sui tipi di roccia, VenSpec-H eseguirà misurazioni atmosferiche ad altissima risoluzione e VenSpec-U monitorerà le specie minori solforate (principalmente monossido di zolfo e SO<sub>2</sub>). Questa suite cercherà variazioni temporali nelledelle temperature superficiali e nelledelle concentrazioni troposferiche di gas vulcanici, indicative di eruzioni vulcaniche. Il ricercatore principale di Venus Spectroscopy è Jörn Helbert, del DLR Institute of Planetary Research di Berlino.
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[https://envisionvenus.eu/envision/ Sito ufficiale]
*[https://www.youtube.com/watch?v=qOtrRU5NlIo&t=1s&ab_channel=ThomasWidemann Video su EnVision]
 
{{Esplorazione di Venere}}
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[[Categoria:Sonde spaziali ESA]]
[[Categoria:Esplorazione di Venere]]
[[Categoria:Missioni spaziali europee]]