Potenza (Italia): differenze tra le versioni
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{{nd|altre località italiane omonime|Potenza#Geografia|nocat=1}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Potenza
|Panorama =View
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
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|Divisione amm grado 1 = Basilicata
|Divisione amm grado 2 = Potenza
|Amministratore locale = [[
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Superficie = 175.43
|Note superficie = [http://www.comuni-italiani.it/076/063/ Dati di riferimento alla superficie]
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Anzi (Italia)|Anzi]], [[Avigliano]], [[Brindisi Montagna]], [[Picerno]], [[Pietragalla]], [[Pignola]], [[Ruoti]], [[Tito (Italia)|Tito]], [[Vaglio Basilicata]]
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 2472
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Potenza all'interno dell'omonima provincia
}}
'''Potenza''' ({{audio|It-Potenza.ogg}}, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/poˈtɛnʦa/|it}}<ref>{{Dipi|Potenza}}</ref>
È detta anche la «città verticale» per la sua peculiare struttura urbanistica<ref>{{Cita web | url = http://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-le-scale/?lang=it | titolo = Potenza, le scale | data = 19 novembre 2015 | accesso = 13 dicembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180630190045/http://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-le-scale/?lang=it | urlmorto = sì }}</ref> che presenta il [[Centro storico di Potenza|centro storico]] posto sull'altura più elevata e i restanti quartieri posti ad altitudini gradualmente inferiori.
Con un'altitudine di 819 metri [[Livello del mare|s.l.m.]] Potenza è il capoluogo di [[Regione (Italia)|regione]] situato alla quota più elevata in Italia<ref>{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-citta-capoluogo/|titolo=Potenza, Città Capoluogo|sito=Basilicata Turistica|accesso=10 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210418034546/https://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-citta-capoluogo/|urlmorto=sì}}</ref> ed è il secondo per altitudine tra i capoluoghi di [[Provincia (Italia)|provincia]] dopo [[Enna]].<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/capoluoghi/altitudine/|titolo=Capoluoghi ordinati per altitudine|sito=tuttitalia.it|accesso=10 novembre 2019}}</ref>
È nota anche come «città delle cento scale»<ref>{{Cita web|url=http://www.vdgmagazine.it/single-post/2016/11/10/Potenza-citt%C3%A0-delle-cento-scale?author=12|titolo=Potenza, città delle cento scale {{!}} Viaggi del Gusto - VdG Magazine|sito=Viaggi del Gusto - VdG Magazine|accesso=11 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191019122226/https://www.vdgmagazine.it/viaggiare/potenza-citta-delle-cento-scale/|urlmorto=sì}}</ref> o semplicemente «città delle scale»,<ref>{{Cita web|url=http://www.potenzabellascoperta.it/lidentita-le-caratteristiche/|titolo=L’IDENTITÀ, LE CARATTERISTICHE – Potenza Bella Scoperta|lingua=it|accesso=19 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191019123639/http://www.potenzabellascoperta.it/lidentita-le-caratteristiche/}}</ref> per via appunto del suo sistema di scale antiche e moderne che collegano fra loro le varie parti del centro urbano. In particolare, la città possiede il sistema di [[Scala mobile|scale mobili]] per il trasporto pubblico più esteso d'[[Europa]]<ref name=":13">{{Cita news|url=http://www.lecronachelucane.it/2017/06/04/potenza-capoluogo-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza Capoluogo è la città con le scale mobili più lunghe d'Europa|data=4 giugno 2017}}</ref> nonché il secondo al mondo dopo quello di [[Tokyo]].<ref name=":14">{{Cita news|url=https://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/324433/a-potenza-scale-mobili-da-record.html|titolo=A Potenza scale mobili da record|accesso=15 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180915192635/https://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/324433/a-potenza-scale-mobili-da-record.html|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":15">{{Cita web|url=http://www.niclatouring.org/nt/potenza-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza è la città con le scale mobili più lunghe d’Europa {{!}} NICLATOURING|autore=Liantonio1840 per Niclatouring|accesso=10 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180915192611/http://www.niclatouring.org/nt/potenza-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|urlmorto=sì}}</ref>
Capoluogo della Basilicata dal [[1806]], nonché primo comune della regione per popolazione. <ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/basilicata/81-comuni/popolazione/|titolo=Comuni della Basilicata per popolazione|sito=Tuttitalia.it|lingua=it|accesso=18 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Potenza capoluogo (1806 - 2006). Edizione speciale per il Bicentenario di Potenza capoluogo. Vol. I-II.|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Potenza}}</ref><ref>Dal 1806 al 1970 la Basilicata fu classificata come provincia (durante il [[Regno di Napoli]], il [[Regno delle Due Sicilie]] e anche durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]) e Potenza ne fu quindi capoluogo provinciale. A partire dal 1970, con la creazione delle Regioni, Potenza divenne capoluogo del neonato ente amministrativo della Regione Basilicata.</ref> e sede dell'[[Università degli Studi della Basilicata|Università della Basilicata]], Potenza è fra le poche città italiane insignite di due medaglie d'oro: la prima nel 1899 come [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|città benemerita del Risorgimento nazionale]] e la seconda [[medaglia d'oro al merito civile|al merito civile]], nel 2005.
== Geografia fisica ==
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{{doppia immagine|centro|City of Potenza (The southern part) (2).jpg||Potenza vista da strada per Rifreddo.jpeg||Potenza (Piani del Cardillo)|Vista del centro abitato dall'alto della strada per il bosco di Rifreddo|larghezza totale=500}}
La città sorge nell'alta [[valle del Basento]], lungo una dorsale appenninica
Il nucleo medievale dell'abitato è posto su un rilievo a 819 metri [[Livello del mare|s.l.m.]], cosicché per altitudine ufficiale Potenza è seconda solo a [[Enna]] tra i capoluoghi di provincia italiani. I quartieri più moderni sorgono invece più in basso, sino a lambire il corso del fiume [[Basento]], il cui alveo a partire dalla seconda metà del [[XX secolo]] è stato fortemente antropizzato.
Per superficie il comune di Potenza è l'undicesimo più grande della regione.<ref>
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Potenza}}
Il clima è [[Clima mediterraneo|mediterraneo]] e [[Clima di montagna|montano]], quindi relativamente freddo e nevoso d'inverno, tiepido e secco d'estate. Gennaio è statisticamente il mese più freddo e la temperatura media è di +3,5 °C, mentre luglio e agosto sono i mesi più caldi e registrano una temperatura media di poco superiore a +20 °C.
{{ClimaAnnuale
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== Origine del nome ==
La prima teoria sull'origine del nome della città venne riportata dallo storico [[Emmanuele Viggiano]], il quale nelle sue ''[[Memorie della Città di Potenza]]'' cita un'ipotesi secondo cui il toponimo deriverebbe dagli [[Antica Grecia|antichi Greci]] che, vedendo la città posta originariamente sulle sponde del [[Basento]] e colpiti dall'uso che gli abitanti facevano delle sue acque, le avrebbero attribuito lo stesso nome dato al fiume, che corrispondeva alla parola [[Lingua greca antica|greca]] Ποτὶζω (''Potizo''); tale termine in [[lingua latina]] sarebbe poi divenuto ''Potentia'', da cui deriverebbe il nome attuale. Secondo Viggiano, quindi, il nome della città avrebbe un carattere prettamente greco, che non sarebbe potuto derivare dalla lingua del popolo dei [[Lucani]].<ref>{{Cita|Viggiano|pp.
L'ipotesi degli storici contemporanei è invece che la città abbia assunto tale denominazione in occasione della fondazione della colonia romana di ''Potentia'', in quanto simile al nome di altre colonie quali ''[[Florentia]]'', ''[[Valencia|Valentia]]'' o ''[[Faenza romana|Faventia]]'' il nome di ''Potentia'', in particolare, sarebbe una formazione latina di tipo augurale, traducibile con “la potente”.<ref>{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/076/063/|titolo=Comune di Potenza|sito=comuni-italiani.it|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
Un'altra ipotesi presa in esame dagli storici contemporanei è che il [[Lucani|popolo Lucano]] e quello dei [[Sanniti]] furono grandi sostenitori del popolo Cartaginese, il quale esercito nel [[207 a.C.]], sotto il comando del Generale [[Asdrubale Barca|Asdrubale]], era collocato alle rive del [[Metauro|fiume Metauro]], pronto a ingaggiare una sanguinosa battaglia contro le forze romane.
Con la netta vittoria dell’esercito romano presso il fiume Metauro, le truppe cartaginesi iniziarono una lenta ritirata. Le popolazioni dei Lucani e dei Sanniti si ritrovarono così ad affrontare da sole la feroce vendetta di Roma, la quale era decisa a lanciare un forte segnale ai popoli che un tempo avevano fiancheggiato con l’ostile Cartagine e così, dopo una dilaniante guerra, i romani ebbero la meglio sulle popolazioni locali e vollero incidere il proprio dominio anche nel nome del nuovo insediamento, chiamato “Potentia Romanorum”, “la Potenza dei Romani”, con il quale nome i romani vollero dimostrare la propria forza e il proprio trionfo militare, oltre a lasciare un monito ben visibile ai nemici dell’Urbe
L’inviato del quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', [[Filippo Ceccarelli]], in un reportage da Potenza del 23 ottobre 2007, riprende in esame un’antica epigrafe sulla quale vi è inciso “''Potentia Romanorum hic nos relegavit”.'' Tale epigrafe, a seguito dell’indagine, dimostrò l’uso e la conoscenza da parte dei Potentini del nome della città “Potentia Romanorum” come quando nei tempi antichi erano soliti i latini chiamare tale insediamento.
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Potenza}}
=== Simboli ===
La descrizione più completa dello stemma cittadino risale allo storico [[Giuseppe Gattini]], operante ad inizio Novecento e autore di una pubblicazione sulle armi comunali lucane<ref name=gattini>[[Giuseppe Gattini]], ''Delle armi de' Comuni della provincia di [[Basilicata]]'', Matera, Conti, [[1910]], p. 68.</ref>: {{citazione|Arma d'azzurro ad un leone coronato d'oro, sostenuto da una banda abbassata e cucita di rosso, e sormontato nel capo da tre stelle d'argento.}}
Lo stemma è stato riconosciuto con DCG del 22 agosto 1942.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/14ba3704-cafb-4f9b-8dd9-c68e5f3a6073/1331-potenza|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Potenza|accesso=4 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
{{Chiarire|Secondo una tradizione non autentica|in che senso?}} inoltre il leone dello stemma della città di Potenza sarebbe gradiente su una scala,<ref>Cfr. G. Racioppi, ''Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata'', Roma, Loescher, 1889, vol. 2, p. 205.</ref> il che deriva verosimilmente dall'uso dei maestri scalpellini di riprodurre convenzionalmente sul marmo il colore rosso incidendo dei solchi paralleli e verticali (altri colori, come ad esempio l'azzurro, venivano resi tracciando striature orizzontali), cosa che ha fatto pensare in seguito che la banda rossa fosse appunto una scala.<ref name=gattini /> Il gonfalone, riconosciuto con il decreto del 1942<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?229|titolo=Potenza|accesso=4 ottobre 2024|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>, è costituito da un drappo di colore giallo, caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro della città di Potenza. La parte di metallo e i cordoni sono dorati, mentre l'asta verticale è ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale e nella freccia è rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Il gonfalone si completa con cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.
=== Onorificenze ===
[[File:Photo View of Piazza 18 Agosto in Potenza 1930 - Touring Club Italiano t.02181-01.jpg|thumb|Piazza 18 agosto a Potenza nel 1930.]]
Potenza è una delle 27 [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]] con regio decreto dell'11 dicembre [[1898]] firmato dal re [[Umberto I di Savoia]], per le azioni compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]], in particolar modo durante la celebre [[insurrezione lucana]]. Tale medaglia fu conferita come ricompensa per essere stata, il 18 agosto 1860, la prima città meridionale a ribellarsi contro i Borbone.<ref name=":65">La lettera di conferimento è riprodotta da A. D'Andria, ''Potenza Città Capoluogo e del Risorgimento. Per un tracciato cronologico e documentario. 1799-1860'', Potenza, STES, 2010, quarta di copertina.</ref>
{{onorificenze|immagine=Benemerito del Risorgimento BAR.svg|nome_onorificenza=Medaglia alle città "benemerite del Risorgimento nazionale"|collegamento_onorificenza=città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|motivazione=In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nel glorioso episodio del 18 agosto 1860}}
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
{{vedi categoria|Chiese di Potenza}}
==== Architetture religiose intramurali ====
Il centro storico di Potenza è ricco di edifici di culto risalenti principalmente all'[[Medioevo|epoca medievale]], alcuni di essi sorti verosimilmente su preesistenti [[Arte paleocristiana|chiese paleocristiane]].<ref name=":19">{{Cita web|url=http://www.basilicatanet.com/ita/web/item.asp?nav=potenza_chiese|titolo=Le Chiese di Potenza|accesso=6 dicembre 2018}}</ref> Di seguito la lista delle principali costruzioni religiose di interesse storico, artistico e architettonico presenti nella parte antica della città.
[[File:Cattedrale di San Gerardo (Potenza).jpg|thumb|[[Cattedrale di San Gerardo]]]]
; [[Cattedrale di San Gerardo]] : È la principale chiesa del centro storico; situata in Largo Duomo, è databile al [[XIII secolo]] e venne dapprima dedicata alla Vergine Assunta e poi a [[San Gerardo di Potenza|Gerardo della Porta]] che divenne patrono della città. La chiesa conserva infatti le spoglie del santo patrono, un'urna in argento e cristallo con le reliquie del santo, oltre alla statua del santo in legno del [[XV secolo]]. La cattedrale dovrebbe inoltre sorgere sul sito di una costruzione sacra precedente, visto che durante gli scavi archeologici condotti negli anni sessanta del Novecento sono stati scoperti dei resti sotterranei di frammenti [[musivi]] di pavimento policromo risalenti al [[IV secolo|IV]] o [[V secolo]]. Ricostruito da un allievo del [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]] alla fine del XVIII secolo per volere del vescovo [[Giovanni Andrea Serrao|Andrea Serrao]], il duomo cambiò radicalmente e passò da basilica [[Architettura romanica|romanica]] ad edificio di chiaro gusto [[Architettura neoclassica|neoclassico]]. Elementi di rilievo sono la facciata in pietra del [[XIII secolo|Duecento]], fatta riedificare tra il [[1197]] e il [[1220]] dal vescovo Bartolomeo, l'altare maggiore in marmo con intarsi policromi del [[XVIII secolo|Settecento]] e un crocifisso in legno quattrocentesco, oltre a una cappella in marmo dedicata al Santo Padre edificata nel XVII secolo.<ref name=":19" />
[[File:Photo View of the church of San Michele Arcangelo in Potenza 1930 - Touring Club Italiano t.02174-01.jpg|thumb|[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele Arcangelo]]]]
; [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele Arcangelo]] :Ubicata nei pressi dell'estremità occidentale di via Pretoria, è un tipico esempio di chiesa in stile romanico. La sua presenza è attestata per la prima volta nel [[1178]], ma da rilevamenti archeologici l'impianto originale dell'edificio, appartenente a una precedente struttura di epoca tardo-romana, è databile al V secolo. Presenta un campanile e una struttura a tre navate, al suo interno sono conservate opere di pregevole valore artistico tra i quali spiccano il dipinto dell'Annunciazione del [[1612]] realizzato dal Pietrafesa, un affresco di ''Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Paolo'' dell'artista fiammingo [[Dirk Hendricksz]] risalente al [[XVI secolo|Cinquecento]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Anna R. G. Rivelli|anno=1991|titolo=Un fiammingo in città (breve studio su Teodoro D'Errico)|rivista=Basilicata Regione|numero=4-6|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/10/40/84/DOCUMENT_FILE_104084.pdf|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160126040357/http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/10/40/84/DOCUMENT_FILE_104084.pdf|urlmorto=sì}}</ref> e un crocifisso ligneo del [[XVII secolo]].<ref name=":19" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=747|titolo=Chiesa di San Michele Arcangelo {{!}} Comune di Potenza|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>
; [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Chiesa della Santissima Trinità]] : Situata nei pressi di piazza Mario Pagano, in direzione del Duomo, è attestata dal [[1178]]. Fu danneggiata dal [[Terremoto della Basilicata del 1857|terremoto del
[[File:Chiesa di San Francesco (Potenza).jpg|thumb|[[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|Chiesa di San Francesco]]]]
; [[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|Chiesa e convento di San Francesco]] :Accanto al Palazzo della Prefettura è situata la chiesa di San Francesco con annesso convento, eretta nel [[1274]]. Presenta un portale a imposte lignee trecentesche intagliate e un campanile edificato del [[XV secolo|Quattrocento]].<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/07/17/lex-convento-san-francesco/|titolo=L'EX CONVENTO DI SAN FRANCESCO - Potentia Review|data=22 settembre 2019|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922094859/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AuGcwYJVFQMIJ%3Awww.potentiareview.it%2F2016%2F07%2F17%2Flex-convento-san-francesco%2F+&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=sì}}</ref> Nell'interno vi è il sepolcro di gusto rinascimentale del nobile Paride De Grassis, oltre a resti di un affresco con una Madonna di stile bizantineggiante del Duecento e ''La Pietà'' del [[Giovanni De Gregorio (pittore)|Pietrafesa]].<ref name=":19" />
; [[Cappella del beato Bonaventura]] : Dedicata al frate francescano Bonaventura da Potenza beatificato nel [[1775]], è situata nel vicolo omonimo ed era in origine la casa natale del beato. Presenta un portale di notevole rilievo artistico in pietra calcarea, al cui centro troviamo due teste di cherubini sovrastate da uno stemma francescano. Al suo interno un unico locale diviso in due piccoli ambienti si trovano vari ritratti, fra i quali uno di Michele Busciolano del
[[File:Potenza - chiesa di Santa Lucia - facciata - 01.jpg|thumb|[[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Chiesa di Santa Lucia]]]]
; [[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Chiesa di Santa Lucia]] : Si trova al limitare nord del centro storico e venne costruita prima del ; [[Monastero di San Luca]] : Ospita attualmente la caserma dei [[carabinieri]] ed è sito alla fine di via Pretoria in direzione della Torre Guevara. In principio affidato alle suore cisternine dell'ordine delle benedettine, era l'unico monastero di sole donne in città e successivamente passò alle suore clarisse.
; [[Chiesa di Maria Santissima Annunziata di Loreto]] : La chiesa dedicata alla Madonna di Loreto è situata fuori dal perimetro dell'antica cinta muraria, appena dopo Porta San Giovanni. Presenta dimensioni ridotte e una struttura rimasta invariata nei secoli, ma caratterizzata dai molti restauri a causa dei molti terremoti. Nella chiesa si trova un dipinto del
==== Architetture religiose extramurali ====
In minor numero, sono presenti chiese di rilevanza storica e artistica anche al di fuori del centro cittadino, elencate di seguito.
[[File:FACCIATA CHIESA DI SANTA MARIA.JPG|thumb|[[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|Chiesa di Santa Maria del Sepolcro]]]]
; [[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|Chiesa di Santa Maria del Sepolcro]] :Ubicata nel rione Santa Maria, subito a nord del centro storico, fu costruita tra [[XIII secolo|XIII]] e XVII secolo a opera dei [[Cavalieri templari|Cavalieri dell'Ordine dei Templari]] su iniziativa del conte di Santa Sofia al ritorno della terza crociata nel [[1191]]; sono in effetti riscontrabili molte affinità con la chiesa Madre di [[Ripacandida]] che porta lo stesso titolo. Il casale del Santo Sepolcro venne costruito in questa posizione a nord della città, proprio all'incrocio della vie [[Via Herculea|Herculea]] e [[Via Appia|Appia]], che erano percorse dai pellegrini diretti in [[Terra santa]]. La chiesa custodisce pregevoli tele e sulla parete destra è presente il monumentale altare barocco della reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo.<ref>{{Cita web|url=http://www.santamariadelsepolcro.it/index.php?option=com_k2&view=item&layout=item&id=84&Itemid=116|titolo=La Chiesa di Santa Maria del Sepolcro in Potenza|accesso=1º giugno 2019}}</ref>
[[File:FACCIATA PRINCIPALE.JPG|thumb|[[Chiesa di San Rocco (Potenza)|Chiesa di San Rocco]]]]
; [[Chiesa di San Rocco (Potenza)|Chiesa di San Rocco]] : Edificio in stile neoclassico, localizzato nei pressi dell'antico cimitero, fu edificato nello stesso luogo della precedente chiesa dedicata allo stesso santo, che andò distrutta nel 1832. Presenta sia all'interno che all'esterno varie statue, tra cui anche due pregevoli manufatti in legno raffiguranti [[San Vito]] e [[San Rocco]], intagliate a metà Ottocento da Michele Busciolano; nella chiesa è anche conservata una stele funeraria d'origine romana, datata tra il [[I secolo|I]] ed il [[II secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=743|titolo=Chiesa di San Rocco {{!}} Comune di Potenza|accesso=6 dicembre 2018}}</ref>
; [[Chiesa di Sant'Antonio la Macchia]] : Edificio di culto che sorge nella contrada dedicata al santo omonimo, all'interno di un parco cittadino. Risalente al [[1530]], è stata interamente ricostruita nella seconda metà del [[XX secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5018|titolo=Chiesa di Sant’Antonio La Macchia {{!}} Comune di Potenza|accesso=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181221140048/http://www.comune.potenza.it/?p=5018|urlmorto=sì}}</ref>
=== Architetture civili ===
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==== Palazzi istituzionali ====
[[File:
; [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|Palazzo della Prefettura]] : L'altro notevole edificio presente in piazza Mario Pagano sul lato adiacente a quello del Teatro Stabile è l'ottocentesco ''Palazzo del Governo'', che rispecchia i canoni estetici dell'architettura del 1800: linearità, simmetria, razionalità delle forme. Elemento di spicco è la facciata, con diversi elementi architettonici quali [[paraste]], [[timpano (architettura)|timpani]] e una [[trabeazione]] che sostiene il balcone del salone di rappresentanza. All'interno vi si trovano opere di famosi pittori, tra cui [[Vincenzo Marinelli]] e [[Giacomo Di Chirico]].<ref>{{Cita libro|titolo=Il Palazzo del Governo di Potenza|editore=Appia 2 editrice|città=Venosa|pp=31–56}}</ref>
[[File:Municipio PZ.jpg|thumb|verticale|Palazzo di città visto da piazza Matteotti]]
; [[Palazzo di Città (Potenza)|Palazzo di Città]]: Affaccia su piazza Giacomo Matteotti, l'altra importante piazza del centro. Il palazzo ospita l'amministrazione comunale e la sua costruzione originale risalirebbe all'[[Regno di Napoli#Gli Angioini|epoca angioina]]. Come quasi tutti gli edifici storici di Potenza anch'esso è stato più volte restaurato e ricostruito in seguito ai molti terremoti che hanno colpito la zona. L'elemento artistico di rilievo è una facciata del 1882, con un arco a tutto sesto situato tra due grandi finestre e una grande balconata.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5007|titolo=Palazzo di Città {{!}} Comune di Potenza|accesso=7 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220128155005/http://www.comune.potenza.it/?p=5007|urlmorto=sì}}</ref>
; [[Palazzo del Fascio (Potenza)|Palazzo del Fascio]] :Sempre in Piazza Matteotti si trova il palazzo della Casa del Fascio, costruita come le altre [[Casa del Fascio|case del Fascio]] presenti in Italia durante il [[Regime Fascista|regime fascista]], è adibita attualmente a sede del Consiglio comunale. L'edificio rappresenta un esempio di architettura [[Neoclassicismo|neoclassica]] e sorge nello stesso luogo dove prima era presente la cappella di San Nicola, sconsacrata ed abbattuta per far posto all'attuale costruzione.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5006|titolo=Palazzo del Fascio {{!}} Comune di Potenza|accesso=7 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220128165320/http://www.comune.potenza.it/?p=5006|urlmorto=sì}}</ref>
==== Teatri ====
[[File:Teatro stabile.jpg|thumb|Teatro Francesco Stabile in piazza Mario Pagano]]
; [[Teatro Francesco Stabile]] :Situato nella piazza principale, ovvero piazza Mario Pagano, è l'unico esempio di [[Teatro d'opera|teatro lirico]] presente in [[Basilicata]].<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.potenzabellascoperta.it/storia/|titolo=Storia – Potenza Bella Scoperta|accesso=3 febbraio 2019|dataarchivio=23 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190623183349/http://www.potenzabellascoperta.it/storia/|urlmorto=sì}}</ref> La sua costruzione iniziò nel 1856 ma fu possibile inaugurarlo solo nel 1881 a causa di un'interruzione dei lavori dovuta al [[terremoto della Basilicata del 1857|terremoto del 1857]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=2440|titolo=Teatro Francesco Stabile {{!}} Comune di Potenza|accesso=7 ottobre 2018|urlmorto=sì}}</ref>
; [[Auditorium del Conservatorio Carlo Gesualdo da Venosa]] :Auditorium del Conservatorio cittadino situato nel quartiere [[Poggio Tre Galli]], la cui costruzione fu ultimata nel
==== Palazzi signorili ====
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* [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]] ([[XV secolo|XV]] - [[XVI secolo]]), sede del [[museo archeologico nazionale della Basilicata]] dedicato a [[Dinu Adameșteanu]], fu costruito come palazzo comitale dal conte Iñigo de Guevara, ma prende il nome attuale dalla famiglia dei conti Loffredo;<ref>Angelo Nolè, ''Una storia affascinante dai Guevara ai Loffredo'', Città Notizie: periodico del Comune di Potenza, maggio 2005, pp. 6-7.</ref>
* [[Palazzo Vescovile (Potenza)|Palazzo Vescovile]] ([[XVII secolo|XVII]] - [[XVIII secolo]]), residenza del vescovo dell'[[Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo]], fu teatro dell'assassinio di [[Giovanni Andrea Serrao]] nel
* [[Palazzo Scafarelli]] ([[XVIII secolo]]), costruito come residenza dell'omonima famiglia borghese, ha come elemento di spicco l'elegante facciata principale;
* [[Palazzo Reale (Potenza)|Palazzo Reale]] ([[1927]]), ''eccezionalità architettonica'' dalla particolare struttura molto stretta, fu commissionata dal patriota [[Ascanio Branca]];
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* [[Palazzo Riviello]] ([[XVII secolo]]), intitolato inizialmente allo statista [[Nicola Alianelli]], ha avuto anche la funzione di cella per detenuti in attesa di giudizio;
* [[Palazzo Branca-Quagliano]] ([[XVIII secolo]]), teatro dell'assassinio dei rivoluzionari fratelli Siani nel [[1799]], passò alla famiglia Branca nell'Ottocento ed ospitò il re [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] in visita nel [[1848]].
* [[Palazzo Bollettino]] ([[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]]), di origine medievale, realizzato inglobando parte dell'antica cinta muraria della città, compresa una torre di guardia
==== Palazzi bancari ====
A Potenza ci sono alcuni esempi di palazzi bancari storici di particolare pregio architettonico.
* [[Ex palazzo della Banca Popolare di Pescopagano]] ([[1985]]), costruito su progetto dell'architetto Maggio, è considerato una sintesi tra ispirazioni provenienti dal medioevo lucano ed architetture moderne, nonché un esempio di [[architettura postmoderna]];<ref name=":212">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/12/15/castello-postmoderno-dante-b-maggio-potenza/|titolo=IL CASTELLO POSTMODERNO DI DANTE B. MAGGIO A POTENZA|autore=Pino A. Quartana|sito=Potentia Review|data=15 dicembre 2017
* [[Palazzo del Banco di Napoli (Potenza)|Palazzo del Banco di Napoli]] ([[1914]]), trae ispirazione dai palazzi [[Architettura neoclassica in Italia|neoclassici]] napoletani del [[XVIII secolo|settecento]] e venne considerato l'esempio di architettura colta nel capoluogo lucano, almeno fino all'avvento dello [[Razionalismo italiano|stile razionalista]];<ref name=":210">{{Cita|V. Giambersio|pp.
* [[Palazzo della Banca d'Italia (Potenza)|Palazzo della Banca d'Italia]] ([[1938]]), situato in pieno centro storico, è uno dei rari esempi di architettura in [[Eclettismo (arte)|stile eclettico]] degli [[Anni 1930|anni trenta]] in città.<ref name=":211">{{Cita|V. Giambersio|pp.
==== Impianti industriali storici ====
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=== Architetture militari ===
Il [[Centro storico di Potenza|centro storico della città]], a partire dal medioevo, fu protetto da una cinta muraria, che comprendeva [[Porte di Potenza|sei porte di accesso]], e dalla presenza di un castello, che fungeva anche da punto di osservazione sulla sottostante valle del [[Basento]]. I resti di queste fortificazioni sono le rimanenti porte della città e la Torre Guevara.<ref name=":21" /><ref name=":8" /> La caserma Lucania è invece una struttura militare risalente all'[[XIX secolo|Ottocento]].<ref name=":04">{{Cita web|url=http://www.centrostudisalinardi.it/cms/comitati-scentifici-del-cssm/46-z91d/66-storia-della-caserma-lucania|titolo=STORIA DELLA CASERMA LUCANIA|autore=Rocco Galasso|accesso=16 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200416131304/http://www.centrostudisalinardi.it/cms/comitati-scentifici-del-cssm/46-z91d/66-storia-della-caserma-lucania}}</ref>
; [[Porte di Potenza]] : Facenti parte del sistema di fortificazioni della città, garantivano l'accesso alla parte antica di Potenza in epoca medievale. Delle sei antiche porte ne sono rimaste soltanto tre, ossia Porta San Giovanni in via Caserma Lucana, Porta San Luca in via Manhes e Porta San Gerardo in largo Duomo; le altre tre, ovvero Porta Salza, Porta Mendola e Porta Trinità, furono abbattute durante i lavori pubblici realizzati per la modernizzazione della città, che ebbero inizio nel 1806.<ref name=":21">Cfr. A. L. Sannino, ''Territorio e popolazione a Potenza in età moderna'', Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1990, pp. 20-21.</ref>
[[File:Potenza, Torre Guevara 3.jpg|thumb|upright|La Torre Guevara con annesso giardino]]
; [[Torre Guevara (Potenza)|Torre Guevara]] : In piazza Beato Bonaventura, all'estremità orientale del centro storico, si può ammirare l'unico resto dell'antico castello della città. L'edificio, di forma cilindrica, in posizione dominante rispetto alla valle del Basento, fu verosimilmente costruito prima del resto del castello, che venne edificato probabilmente dai [[Longobardi]] intorno all'anno 1000 e inglobò la Torre al suo interno.<ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/centro/?p=356|titolo=Torre Guevara {{!}} Centro Storico|accesso=7 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181008053238/http://www.comune.potenza.it/centro/?p=356|urlmorto=sì}}</ref> Gli ultimi proprietari, ovvero Carlo Loffredo e Beatrice Guevara, donarono ai frati cappuccini l'intero edificio ad eccezione della Torre stessa.<ref name=":8" /> In seguito il castello fu adibito a lazzaretto, con all'interno una cappella dedicata a [[San Carlo Borromeo|San Carlo]]: divenne così la sede dell'[[Ospedale San Carlo|ospedale omonimo]] fino al 1935, quando l'ospedale si trasferì in una struttura più moderna. Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] venne disposto l'abbattimento del castello per far posto ad un edificio scolastico, permettendo di salvare la sola torre.<ref name=":8" /> Dal [[2024]] l'area antistante la Torre torna visitabile ai fruitori, dopo i lavori di abbattimento dell'edificio scolastico e di restauro della piazza con il recupero degli antichi confini perimetrali del castello.
; [[Caserma Lucania]] : Progettata nel
=== Altro ===
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; [[Via Pretoria]] : L'intero pianoro del centro storico è attraversato da questa antica via, il cui nome e origine rimanderebbero secondo lo storico potentino [[Emmanuele Viggiano]] al tempo di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] e delle guerre civili contro [[Gaio Mario|Mario]], quando egli vinse quest'ultimo e ridusse a colonie militari romane sei delle città [[Basilicata|Lucane]], tra cui Potenza. In ognuna di queste città Silla avrebbe stabilito il Pretorio e l'accampamento dei Pretoriani. Dunque doveva esistere un collegamento viario fra l'accampamento romano e il loro Comando, che secondo la tradizione romana venne chiamato via Pretoria.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 36-40.</ref> Questa via, che fungeva di fatto da decumano maggiore, si estende per tutto il centro storico a partire dal Largo di Portasalza fino alla [[Torre Guevara (Potenza)|Torre Guevara]].
; Piazza Mario Pagano: La piazza principale della città, detta comunemente ''Piazza Prefettura'' poiché ospita l'ottocentesco [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|palazzo della Prefettura]], sede del Prefetto e degli uffici provinciali. I lavori per la realizzazione di Piazza Mario Pagano iniziarono nel 1839 per volontà dell'intendente [[Winspeare]], con l'abbattimento delle casette con sottani abitate da contadini e artigiani, ma furono completati solo tra il 1842 e il 1847 a opera dell'intendente Francesco Benzo, duca della Verdura.{{Senza fonte}} In origine chiamata ''piazza del Mercato'', poiché vi si svolgeva il mercato della domenica, fu detta ufficialmente ''piazza dell'Intendenza'', dato che vi si affacciava il palazzo del governo, sede dell'intendente e ''piazza Prefettura'' dopo l'[[Unità d'Italia]] e la sostituzione dell'intendente con il prefetto. Intorno al 1870 fu intitolata a [[Mario Pagano]] ed è rimasta invariata fino alla ristrutturazione nel 2012 da parte dell'architetto [[Gae Aulenti]]. Ha ospitato due edizioni del programma "[[L'anno che verrà (programma televisivo)|L'Anno che verrà]]" condotto da Amadeus, nel 2016 e 2019.
; [[Piazza Matteotti (Potenza)|Piazza Matteotti]] : Il centro cittadino, situato su un lungo e stretto pianoro a 819 metri di altitudine, gravita intorno a questa piazza, sulla quale si affacciano alcune delle [[Palazzo|case palazziate]] di maggior interesse architettonico della città. Piazza Matteotti, che era anticamente denominata ''piazza Sedile'', prese il nome di ''piazza del Fascio'' durante il ventennio fascista ed il nome attuale dopo il 1944. Probabilmente risalente nel suo impianto originario all'epoca Angioina, ospitava il seggio dell'Università dove si riuniva il popolo in occasione delle assemblee. Sulla piazza si affacciavano botteghe e taverne e per decreto regio del 1810{{Senza fonte}} vi si svolgeva il mercato alimentare. Sul lato meridionale, dove sorge il tempietto di San Gerardo, c'erano la cappella di San Domenico con la vicina torre, i locali della neviera per la raccolta della neve, la Porta e il vicolo della Beccheria, dove avveniva la macellazione degli animali e la vendita delle carni. In occasione della festa del patrono della città nella piazza veniva innalzata la cassa armonica per le esibizioni della banda musicale.
==== Ponti ====
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[[File:Ponte Musmeci 1.jpg|thumb|Il viadotto dell'industria sul fiume Basento, meglio noto come [[Ponte sul Basento|ponte Musmeci]]]]
; [[Ponte sul Basento|Ponte Musmeci]] : Realizzato dall'ingegnere [[Sergio Musmeci]], mette in comunicazione la città con la [[Raccordo autostradale 5|tangenziale]] in direzione [[Salerno]] o [[Taranto]]. Concepito come oggetto scultoreo a scala urbana, fu progettato a partire dal 1967 e completato nel 1975.<ref>{{Cita web|url=http://www.aising.it:80/docs/atticonvegno/p1143-1152.pdf|titolo=|sito=www.aising.it|accesso=2025-08-16|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20130810165838/http://www.aising.it:80/docs/atticonvegno/p1143-1152.pdf|dataarchivio=2013-08-10}}</ref> Il ponte, un'unica volta di trenta centimetri di spessore e quattro campate di circa settanta metri di luce ciascuna, attraversa sia il fiume Basento che i binari della ferrovia; è, secondo gli esperti, la massima espressione di quella filosofia della progettazione dove la forma è il frutto di un processo di ottimizzazione del regime statico. Si tratta di un'opera di straordinaria importanza per l'ingegneria e architettura mondiale ed è l'unico ponte riconosciuto e protetto come opera d'arte dal [[Ministero per i beni e le attività culturali|MiBAC]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ingenio-web.it/7224-lopera-di-sergio-musmeci-e-la-sua-attualita-per-i-progettisti-italiani|titolo=L’opera di Sergio Musmeci e la sua attualità per la progettazione Italiana|accesso=13 dicembre 2018}}</ref>
[[File:Roman bridge potenza.jpg|thumb|Il Ponte romano di Potenza, noto anche come Ponte di San Vito]]
; Ponte di San Vito: È il ponte sul Basento di maggiore interesse dal punto di vista storico: la costruzione sarebbe da porre in epoca tardo-romana, come evidente dai piloni, l'unico resto della struttura originaria, mentre tutta la parte superiore porta i segni di vari interventi di restauro avvenuti dall'età medioevale in poi. Il ponte è a tre luci a pianta rettilinea e poggia su due piloni centrali fondati nell'alveo del fiume. Anticamente chiamato ponte Sant'Aronzio, il ponte San Vito era parte integrante dell'antico percorso della [[via Herculea]], che attraversando la [[Lucania]] toccava anche la città di Potenza. La denominazione iniziale del ponte, stando alla tradizione, si ricollega al ricordo del martirio di Sant'Aronzio, che giunto dall'[[Africa]] con i fratelli Onorato, Fortunaziano e Sabiniano, non volendo abiurare la propria fede cristiana, subì con essi tra il [[238]] e il [[288|288 d.C.]] l'estremo supplizio presso il fiume Basento.
==== Statue ====
[[File:Tempietto del patrono della città di Potenza San Gerardo.jpg|thumb|upright
; Tempietto di San Gerardo: Edicola votiva sita sul limite meridionale di piazza Matteotti e comunemente conosciuta come "San Gerardo di marmo",<ref>{{Cita libro|autore=Raffaele Riviello|titolo=Ricordi e note su costumanze, vita e pregiudizii del popolo potentino|anno=1893|editore=Tip. Ed. Garramone e Marchesiello|città=Potenza|p=p. 143}}</ref> che ospita al suo interno una statua marmorea di [[San Gerardo di Potenza|San Gerardo]], santo patrono della città.<ref name=":28">{{Cita web|url=http://www.ottocentoinmostra.it/index.php/potenza-ottocento/13-monumenti/36-tempietto-di-san-gerardo|titolo=Tempietto di San Gerardo|accesso=23 dicembre 2018|dataarchivio=24 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181224023755/http://www.ottocentoinmostra.it/index.php/potenza-ottocento/13-monumenti/36-tempietto-di-san-gerardo|urlmorto=sì}}</ref> Il tempietto e la statua furono realizzati tra il 1861 e il 1866 dai fratelli scultori [[Antonio Busciolano|Antonio]] e Michele Busciolano, su progetto dell'architetto Giuseppe D’Errico, in sostituzione del tradizionale tempietto in legno che veniva realizzato annualmente dagli artigiani della città in onore del santo patrono.<ref name=":29">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/05/15/michele-busciolano-un-operaio-dellarte/|titolo=MICHELE BUSCIOLANO, UN “OPERAIO” DELL’ARTE - Potentia Review|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922095928/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AnJD37-cFwDUJ%3Awww.potentiareview.it%2F2017%2F05%2F15%2Fmichele-busciolano-un-operaio-dellarte%2F+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/notizie-nascoste/296732/fu-antonio-busciolano-a-realizzare-leffigie-nel-1866.html|titolo=Fu Antonio Busciolano a realizzare l’effigie nel 1866|data=16 agosto 2011}}</ref> Il tempietto, in stile neoclassico, è una struttura in pianta esterna pentastile e pianta centrale a forma di mezzo ottagono, chiuso nella parte posteriore da un muro impreziosito da una vetrata colorata, mentre nella parte anteriore vi è un colonnato rivolto verso Piazza Matteotti.<ref name=":28" /><ref name=":29" /> Ai lati della statua sono poste due iscrizioni, quella a destra ricorda l'edificazione dell'edicola, mentre quella a sinistra ricorda due eventi importanti della storia della città: l'attacco dei [[Brigantaggio|briganti]] nel 1809 e l'[[Insurrezione lucana|insurrezione del 18 agosto 1860]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5009|titolo=Tempietto di San Gerardo {{!}} Comune di Potenza|accesso=23 dicembre 2018}}</ref>
; Busto di Zanardelli: Monumento risalente al 1910 ed ubicato in piazza Vittorio Emanuele II, è dedicato allo statista, politico e patriota [[Giuseppe Zanardelli]], il quale si occupò della [[questione meridionale]] ed in particolare delle precarie condizioni della Basilicata prima con un viaggio ufficiale nel 1902, poi con l'approvazione della legge speciale per la Basilicata nel 1904.<ref>{{Cita web|url=https://www.popolis.it/zanardelli-e-la-lucania-a-potenza-un-monumento-in-suo-onore/|titolo=Zanardelli e la Lucania: a Potenza un monumento in suo onore - Popolis.it|autore=Luca Quaresmini|accesso=10 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191210155053/https://www.popolis.it/zanardelli-e-la-lucania-a-potenza-un-monumento-in-suo-onore/|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Monumento caduti potenza.jpg|thumb|Monumento ai caduti potentini nella [[Grande Guerra]], opera dello scultore Giuseppe Garbati]]
; Monumento ai caduti della prima guerra mondiale: Monumento commemorativo dedicato ai caduti potentini durante la [[prima guerra mondiale]]. Realizzato nel 1925 dallo scultore Giuseppe Garbati, vincitore del concorso per la realizzazione dell'opera tenutosi nel 1924.<ref name=":58">{{Cita web|url=http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-3525|titolo=Monumento ai caduti della prima guerra mondiale {{!}} Centenario Prima Guerra Mondiale 1914 - 1918|sito=luoghi.centenario1914-1918.it|lingua=it|accesso=1º marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200301142350/http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-3525}}</ref> È costituito da un cippo monumentale in pietra e marmo sorretto da una base a gradoni; sulla sommità è posta una statua raffigurante una figura femminile in abiti antichi, armata di spada e scudo, che sorregge un uomo morente. Ai lati del gruppo vi sono motivi decorativi vegetali e lanterne votive.<ref name=":58" /> Tutte le facciate dell'opera presentano lastre marmoree recanti i nomi dei caduti di Potenza durante il conflitto.<ref name=":58" />
; Porta del Gigante: Scultura in bronzo di [[Antonio Masini (artista)|Antonio Masini]], commemorativa della ricostruzione della città a seguito del [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 1980]], situata in piazza Vittorio Emanuele II.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/12/23/news/potenza_addio_ad_antonio_masini_artista_visionario-214973290/|titolo=Potenza: addio ad Antonio Masini, artista visionario|data=23 dicembre 2018}}</ref>
[[File:Statua leone rampante potenza.jpg|thumb|Statua del Leone Rampante, di Vito Natalino Giacummo]]
; Statua del leone rampante: Statua raffigurante il [[Leone (araldica)|leone rampante]], simbolo [[Araldica|araldico]] della città. L'opera si presenta come un'imponente scultura bronzea di quattordici quintali, con altezza superiore ai due metri, pensata per essere sostenuta da un piedistallo sia per l'equilibrio strutturale che artistico.<ref>{{Cita news|url=https://www.giornaledibasilicata.com/2014/12/arriva-potenza-la-scultura-in-bronzo.html|titolo=Arriva a Potenza la scultura in bronzo 'Leone Rampante'}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Massimo Brancati|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/potenza/615596/potenza-e-il-leone-rampante-in-cerca-di-casa-stabile.html|titolo=Potenza e il leone rampante in cerca di casa stabile|data=2 gennaio 2015}}</ref><ref name=":30">{{Cita news|url=https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/cronache/benevento/2014/12/23/leone-ostaggio-soldi-giunte-storia-unopera-che-divide|titolo=Il leone ostaggio di soldi e giunte
La storia di un'opera che divide i potentini|pubblicazione=www.quotidianodelsud.it|data=23 dicembre 2014|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181223214525/https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/cronache/benevento/2014/12/23/leone-ostaggio-soldi-giunte-storia-unopera-che-divide|urlmorto=sì}}</ref> La sua realizzazione fu voluta dall'amministrazione comunale nel 2002 come simbolo cittadino, a seguito della disponibilità di fondi nazionali dedicati alla realizzazione di opere d'arte, e fu commissionata nel 2004 all'artista potentino Vito Natalino Giacummo, docente di [[scultura]] e [[fotografia]] presso l’[[Accademia di belle arti di Brera|Accademia di Belle Arti di Brera]].<ref name=":30" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=14001|titolo=Scultura bronzea ‘Leone rampante’ collocata in piazza Pignatari {{!}} Comune di Potenza|accesso=23 dicembre 2018}}</ref> La statua venne consegnata nel 2014 e, sebbene concepita per essere collocata in piazza Mario Pagano, è stata posta prima davanti al Palazzo di Città, poi in Largo Pignatari.<ref>{{Cita news|url=http://www.nuovadelsud.it/potenza-e-provincia/potenza-e-provincia-news/citta/14878-potenza,-la-statua-del-leone-rampante-si-sposta-a-centro-citt%C3%A0.html|titolo=Potenza, la statua del leone rampante si sposta a centro città|data=21 dicembre 2018|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181224025301/http://www.nuovadelsud.it/potenza-e-provincia/potenza-e-provincia-news/citta/14878-potenza,-la-statua-del-leone-rampante-si-sposta-a-centro-citt%C3%A0.html|urlmorto=sì}}</ref> Nel 2018 l'amministrazione ne decide lo spostamento in piazza Vittorio Emanuele II.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=30415|titolo=Statua leone rampante in piazza Vittorio Emanuele II {{!}} Comune di Potenza|accesso=23 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://ufficiostampabasilicata.it/2018/12/20/potenza-la-statua-del-leone-rampante-in-piazza-xviii-agosto/|titolo=Potenza, la statua del leone rampante in piazza “XVIII Agosto”|data=20 dicembre 2018}}</ref>
=== Siti archeologici ===
In città sono state rinvenute numerose [[Epigrafia latina|epigrafi romane]], attualmente visibili su numerosi edifici del [[Centro storico di Potenza|centro storico]] o nei musei e nelle chiese cittadine,<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/04/15/le-antiche-rovine-di-potenza/|titolo=LE ANTICHE ROVINE DI POTENZA - Potentia Review|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922103335/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AG-xmZOAu9tUJ%3Awww.potentiareview.it%2F2018%2F04%2F15%2Fle-antiche-rovine-di-potenza%2F+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/10/30/la-res-publica-potentinorum-raccontata-dalle-epigrafi-romane/|titolo=LA 'RES PUBLICA POTENTINORUM' RACCONTATA DALLE EPIGRAFI ROMANE - Potentia Review|accesso=23 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190927113433/http://www.potentiareview.it/2016/10/30/la-res-publica-potentinorum-raccontata-dalle-epigrafi-romane/}}</ref> che sono state oggetto di studio del grande [[Storiografia|storico]] [[Theodor Mommsen
; Villa romana di Malvaccaro
; [[Fattoria lucana]] :Nel
=== Aree naturali ===
La città si caratterizza per la massiccia presenza di [[Parco cittadino|parchi]]: Potenza è infatti una delle città italiane con la maggiore superficie di verde urbano per abitante.<ref>{{Cita web|url=https://siviaggia.it/notizie/foto/10-citta-con-piu-alberi-in-italia/177454/attachment/citta-con-piu-alberi-potenza/|titolo=Le 10 città con più alberi in Italia|sito=SiViaggia|data=24 maggio 2017|accesso=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181220230717/https://siviaggia.it/notizie/foto/10-citta-con-piu-alberi-in-italia/177454/attachment/citta-con-piu-alberi-potenza/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/potenza-delle-citta-piu-verdi-ditalia-lo-dice/|titolo=POTENZA È UNA DELLE CITTÀ PIÙ VERDI D'ITALIA! LO DICE…|data=23 maggio 2017|accesso=20 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.monzatoday.it/green/life/classifica-citta-verdi.html|titolo=Monza tra le città più verdi d'Italia|sito=MonzaToday|accesso=20 dicembre 2018}}</ref> Di seguito l'elenco delle principali aree verdi presenti nel suo territorio.
[[File:Villa comunale santa maria potenza.jpg|thumbnail|Villa comunale di Santa Maria]]
; [[Villa di Santa Maria|Villa comunale di Santa Maria]] : Uno dei parchi più importanti è la storica villa comunale che prende il nome dall'omonimo rione Santa Maria. Nacque come ''Orto agrario sperimentale'' nel 1823 a seguito del decreto di [[Gioacchino Murat]] del 1810, secondo il quale ogni provincia del [[Regno di Napoli]] doveva avere una Società di Agricoltura con relativo [[Orto botanico|orto agrario]], per incentivare lo studio e lo sviluppo del [[Settore agricolo|settore primario]], in particolare della [[botanica]].<ref name=":22">{{Cita|M. A. Pontrandolfi|Vol. 2, pp. 642-645| Potenza Capoluogo}}.</ref> Le attività relative all'Orto sperimentale si arrestarono con l'[[Proclamazione del Regno d'Italia|unità d'Italia]], a causa della chiusura della Società di Agricoltura e la struttura fu adibita a villa comunale. Attualmente l'area ospita varie specie di [[conifere]], [[latifoglie]], [[Arbusto|arbusti]] ornamentali e piccoli [[Albero|alberi]], oltre ad impianti per la pratica di [[Sport|attività sportive]] all'aperto.<ref name=":22" /><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/la-villa-comunale-di-santa-maria-storico-parco-della-citta-di-potenza/|titolo=La Villa Comunale di Santa Maria : storico parco della Città di Potenza|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=22 ottobre 2018|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
[[File:Parco montereale potenza.jpg|thumbnail|Veduta del Parco di Montereale]]
; Parco di Montereale: Sorge sulla collina prospiciente il pianoro del centro cittadino ed è un altro parco di rilevante interesse storico: costruito nel 1934, è stato inserito nell’inventario generale del “Censimento dei giardini storici della Basilicata”.<ref name=":23">{{Cita web|url=https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-parchi/|titolo=Parchi|sito=Come To Potenza|accesso=20 dicembre 2018|dataarchivio=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181220230407/https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-parchi/|urlmorto=sì}}</ref> Al suo interno si trovano una piscina, un campo da bocce, una pista da ballo ed un attrezzato palazzetto dello sport.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|titolo=Parco Montereale {{!}} Comune di Potenza|accesso=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181220230705/http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|urlmorto=sì}}</ref> Al centro del parco è collocato un monumento ai caduti.<ref>{{Cita web|url=http://www.trmtv.it/home/attualita/cronacheurbane/2016_11_04/124862.html|titolo=Celebrazioni 4 novembre. A Potenza cerimonia al monumento dei caduti di Montereale - trmtv|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
[[File:Villa del prefetto potenza.jpg|thumbnail|Giardini terrazzati della Villa del Prefetto]]
; [[Villa del Prefetto]] : Situata in pieno [[Centro storico di Potenza|centro storico]], è un'area verde annessa al [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|Palazzo della Prefettura]]. Inizialmente appartenente al monastero dei padri conventuali di San Francesco, utilizzata nel [[Settecento]] per scopi puramente agricoli, la villa vera e propria venne edificata solo nell'[[Ottocento]]. Caratterizzata da terrazze collegate da camminamenti e scalinate balaustrate, con fitta e rigogliosa vegetazione, nel 1934 viene trasformata seguendo lo stile dei [[Giardino all'italiana|giardini rinascimentali all’italiana]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29185|titolo=Villa del Prefetto {{!}} Comune di Potenza|accesso=20 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181220230536/http://www.comune.potenza.it/?page_id=29185|urlmorto=sì}}</ref> Dopo anni di chiusura per manutenzione è stata riaperta nel 2017 grazie ad un'iniziativa promossa da alcune associazioni civiche.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/05/28/news/la_villa_del_prefetto_torna_a_nascere_grazie_a_un_progetto_di_volumezero-166651529/|titolo=Potenza, la villa del prefetto torna a nascere grazie a un progetto di Volumezero|data=28 maggio 2017}}</ref>
; Parco fluviale del Basento
; Parco Baden-Powell:
; Parco del Seminario
; Parco del Fiore Bianco (già Elisa Claps
; Parco del Rossellino
; Parco di Sant'Antonio La Macchia
; Parco dell'Europa Unita: Di recente costruzione, è compreso nel popoloso quartiere di [[Poggio Tre Galli]].<ref name=":23" /> È dotato di una pista ciclabile e di un percorso pedonale accessibile a persone con ridotta mobilità.<ref>{{Cita web|url=http://epotenza.com/aree-verdi/parco-dell-europa-unita|titolo=Parco dell’Europa Unita|sito=epotenza.com|accesso=20 dicembre 2018}}</ref>
; Parco Radici:
; Parco Tre Fontane
; Parco Aurora
; Parco Albino Pierro
; Parco Zara: Giardini ubicati tra via Trieste e via Zara.
; Parco Portofino: Spazio verde realizzato nell'omonima via, nel rione Parco Aurora.<ref>[http://www.astronik.it/parco-aurora-vuole-uscire-dal-degrado/ Parco Aurora vuole uscire dal degrado | Astronik]</ref>
; Parco Guevara: Parco in fase di realizzazione con la riqualificazione dell'area a ridosso dell'[[Torre Guevara (Potenza)|omonima torre]],<ref>[https://www.ufficiostampabasilicata.it/attualita/potenza-al-via-la-riqualificazione-dellarea-torre-guevara-ecco-come-sara-le-foto/ POTENZA Al via la riqualificazione dell’area “Torre Guevara”: ecco come sarà LE FOTO - Ufficio Stampa Basilicata]</ref> ai margini est del centro storico.
; Parco Bucaletto: Area verde di piazza Vairo dotata di quattro aiuole, in mezzo alle quali sorgono quattro fontane circolari, costituite da semplici vasche con interno profondo 25
; Vallone Santa Lucia: Area a valle di via Mazzini, dal 1985 attraversata dalla cosiddetta Fondovalle rinominata poi viale dell'
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
==== Periodo preunitario ====
Abitanti stimati<ref>{{Cita libro|titolo=Vera Armignacco, Potenza: ricerche di geografia urbana, Firenze, 1953}}</ref>
{| class="wikitable"
|+
!Anno
!Abitanti
|-
|1277
|{{formatnum:2600}}
|-
|1648
|{{formatnum:7038}}
|-
|1757
|{{formatnum:5484}}
|-
|1830
|{{formatnum:9000}}
|-
|}
==== Periodo postunitario ====
{{Demografia/Potenza (PZ)}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre
* [[
* [[
* [[
* [[
* [[Marocco]] 81
=== Lingue e dialetti ===
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=== Tradizioni e folclore ===
La [[parata dei turchi]] di Potenza è una parata in costume che si tiene annualmente la sera del 29 maggio, in cui si rappresenta il leggendario intervento di [[San Gerardo di Potenza|San Gerardo]] per salvare la città dall'invasione dei Turchi, evento privo di veridicità storica ma che fa parte del [[folclore]] locale.<ref name=":49">{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/turismi/parata-dei-turchi-e-processione-in-onore-di-san-gerardo-a-potenza/|titolo=Parata dei Turchi e processione in onore di San Gerardo a Potenza|sito=Basilicata Turistica|accesso=6 novembre 2019|urlmorto=sì}}</ref> Nella parata generalmente, oltre ad essere rappresentati San Gerardo, gli invasori Turchi ed i soldati medievali difensori della città, sfilano anche dei figuranti che rappresentano il popolo potentino dei secoli [[XII secolo|XII]], [[XVI secolo|XVI]] e [[XIX secolo|XIX]], indossando i vestiti e i costumi tradizionali di quei periodi storici.<ref>[http://www.rete.potenza.it/repositorydelibere/allegati/10350-10351.DOC '''Disciplinare per le “Parate e le rievocazioni storiche”''' dedicate alla commemorazione per San Gerardo Patrono della città di Potenza], approvato con Delibera di Consiglio Comunale n
La parata dei turchi di Potenza è stata riconosciuta Patrimonio d'Italia per la tradizione dal [[Ministero del turismo e dello spettacolo|Ministero del Turismo]] nel [[2011]],<ref>{{Cita web|url=https://www.travelnostop.com/news/turismo/ecco-le-34-manifestazioni-patrimonio-ditalia-per-la-tradizione_88481|titolo=Ecco le 34 manifestazioni ‘Patrimonio d’Italia per la tradizione’|sito=Travelnostop|data=29 luglio 2011|accesso=10 novembre 2019}}</ref> Patrimonio immateriale d’Italia dall'[[Istituto centrale per la demoetnoantropologia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.idea.mat.beniculturali.it/feste-e-tradizioni|titolo=Feste e tradizioni|accesso=19 febbraio 2019|dataarchivio=20 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190220003206/http://www.idea.mat.beniculturali.it/feste-e-tradizioni|urlmorto=sì}}</ref>, "''Meraviglia Italiana''" dal Forum nazionale dei Giovani.<ref>{{Cita news|url=https://www.quotidianodelsud.it/quotidiano/ecco-le-17-meraviglie-lucane/|titolo=Ecco le 17 meraviglie lucane
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
{{U|verso=da|Zona ospedaliera di Potenza|urbanistica|agosto 2024}}
Potenza, in quanto capoluogo di regione, è sede del governo della [[regione Basilicata]] e del governo della [[provincia di Potenza]].
Tra le istituzioni pubbliche con sede a Potenza si ricorda anche l'[[Autorità interregionale di bacino della Basilicata]], ente che gestisce il bacino idrografico dei principali fiumi che attraversano la Basilicata, il cui territorio di competenza si estende anche ad alcuni comuni limitrofi appartenenti alla [[Puglia]] ed alla [[Calabria]].<ref>{{Cita web|url=http://www.adb.basilicata.it/adb/territorio.asp|titolo=Autorità di Bacino - Territorio di competenza|accesso=7 aprile 2019}}</ref>
A Potenza ha sede l'[[ospedale San Carlo]], [[ospedale|azienda ospedaliera]] pubblica tra le più grandi del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] per estensione e numero di posti letto,<ref>{{Cita libro|autore = Ugo Maria Tassinari (a cura di)|titolo = Il San Carlo rende conto|anno = 2014|editore = I Quaderni di San Carlo 1810|città = Potenza}}</ref><ref name=":38">{{Cita web|url=http://www.ospedalesancarlo.it/chi_siamo/collegio_sindacale|titolo=Presentazione|sito=San Carlo - Azienda Ospedaliera Regionale|data=25 settembre 2009|accesso=7 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190407130907/http://www.ospedalesancarlo.it/chi_siamo/collegio_sindacale|urlmorto=sì}}</ref> che nel [[2013]] è stata classificata dal quotidiano [[Il Sole 24 ore]] come miglior ospedale del Sud Italia, dodicesimo a livello nazionale, per la qualità del servizio offerto.<ref>{{Cita web|url=http://www.ospedalesancarlo.it/media/comunicati_stampa/il_sole_24_ore_sanit%C3%A0_il_san_carlo_%C3%A8_il_migliore_ospedale_del_sud|titolo=Il Sole 24 ore Sanità: il San Carlo è il migliore ospedale del Sud|sito=San Carlo - Azienda Ospedaliera Regionale|data=12 aprile 2013|accesso=7 aprile 2019}}</ref> Fu fondato ufficialmente il 2 ottobre [[1810]] sotto il governo di [[Gioacchino Murat]], anche se le sue origini risalgono al [[1626]] con l'istituzione di un'opera pia da parte dei frati cappuccini nei locali del castello cittadino, che ricevettero in donazione della contessa della città, Beatrice Guevara.<ref name=":38" /><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/10/15/storia-un-grande-ospedale-san-carlo-potenza/|titolo=STORIA DI UN GRANDE OSPEDALE; IL ‘SAN CARLO’ DI POTENZA|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=15 ottobre 2017|accesso=7 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928073613/http://www.potentiareview.it/2017/10/15/storia-un-grande-ospedale-san-carlo-potenza/}}</ref>
A Potenza si trova anche una delle tre sedi dell'Opera Don Uva, ovvero il Centro di riabilitazione Don Uva, istituto privato aperto nel [[1954]] che si occupa della cura, della riabilitazione e dell'accoglienza di pazienti affetti da [[Malattia di Alzheimer|Alzheimer]] e da altre malattie mentali degenerative o causanti [[disabilità]].<ref>{{Cita web|url=http://www.operadonuva.it/index.php/la-storia|titolo=La Storia|accesso=7 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190407130857/http://www.operadonuva.it/index.php/la-storia|urlmorto=sì}}</ref>
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La [[Biblioteca nazionale di Potenza]], nata come sede distaccata della Biblioteca nazionale di Napoli nel [[1974]] e divenuta autonoma nel [[1984]],<ref>{{Cita web|url=http://www.bnpz.beniculturali.it/site/page/1/10/1/2017/La_Storia|titolo=La Storia - Biblioteca Nazionale di Potenza|autore=Studiodomino srl|accesso=22 dicembre 2018}}</ref> ospita una collezione di oltre {{formatnum:200000}} unità bibliografiche, alcune di notevole pregio risalenti ai secoli [[XVI secolo|XVI]], [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo|XVIII]], oltre alla collezione di opere d'arte dell'artista [[italoamericano]] [[Albert Friscia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.bnpz.beniculturali.it/site/page/1/280/1/2018/Il_Patrimonio_documentale_|titolo=Il Patrimonio documentale - Biblioteca Nazionale di Potenza|autore=Studiodomino srl|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>
La [[Biblioteca provinciale di Potenza]]<ref>{{Cita web|url=http://biblioteca.provincia.potenza.it/|titolo=Biblioteca provinciale di Potenza|accesso=3 gennaio 2020|dataarchivio=19 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150219020606/http://biblioteca.provincia.potenza.it/|urlmorto=sì}}</ref>, istituita nel 1893 e inaugurata nel 1901, è la prima biblioteca pubblica della Basilicata.<ref>Cfr. A. Trombone, ''Teresa Motta. Una bibliotecaria e "un anno di vicende memorabili"'', CalicEditori, Rionero in Vulture 2020, p. 29.</ref> È una delle biblioteche italiane cui spetta di diritto il deposito di una copia di tutto quanto viene pubblicato in Basilicata. Ospita una collezione di circa {{formatnum:140000}} unità bibliografiche, tra cui una notevole raccolta di opere locali che annovera monografie a partire già dal [[1600]] e un patrimonio emerografico del XIX e del XX secolo, in gran parte digitalizzato.<ref>{{Cita web|url=http://biblioteca.provincia.potenza.it/?page_id=332/|titolo=Biblioteca digitale|accesso=3 gennaio 2020}}</ref>
[[File:Polo bibliotecario di Potenza.jpg|thumb|La sede del Polo bibliotecario in via don Minozzi]]
Il 14 ottobre 2017 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo]], la regione Basilicata e la provincia di Potenza, che ha decretato la nascita del Polo culturale integrato del territorio, che ha riunito la Biblioteca provinciale e la [[Biblioteca nazionale di Potenza]], cui è stata affidata la gestione del Polo. Il protocollo d’intesa che ha portato all’integrazione funzionale e gestionale delle due biblioteche, è stato sottoscritto nell’immobile denominato Bibliomediateca provinciale, appartenente al patrimonio edilizio della provincia di Potenza. La direzione del Polo è stata affidata alla Biblioteca nazionale di Potenza.<ref>{{Cita web|url=http://biblioteca.provincia.potenza.it/?p=905|titolo=Il Polo apre su prenotazione|accesso=3 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200809115108/http://biblioteca.provincia.potenza.it/?p=905|urlmorto=sì}}.</ref>
A Potenza ha sede anche la Biblioteca della [[Deputazioni di storia patria|Deputazione di Storia Patria per la Lucania]], che contiene principalmente testi di carattere storico riguardanti tematiche relative al [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno d'Italia]] e alla Basilicata, nonché pubblicazioni periodiche e non di altri istituti culturali e storici con i quali la Deputazione ha rapporti.<ref>{{Cita web|url=http://www.deputazionestoriapatria.it/biblioteca.htm|titolo=Biblioteca|accesso=22 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181211113243/http://www.deputazionestoriapatria.it/biblioteca.htm|urlmorto=sì}}</ref>
La [[Biblioteca per l'infanzia]] comunale di Potenza venne istituita nel [[1983]] ed è rivolta interamente ad un’utenza di età [[Infanzia|infantile]] ed [[Adolescenza|adolescenziale]]; ha un patrimonio librario costituito da oltre {{formatnum:14000}} volumi ed ha spazi ed ambienti idonei per l'accoglienza di bambini ed adolescenti, dove periodicamente si organizzano attività ad essi dedicate.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=17921|titolo=Biblioteca comunale per l’infanzia {{!}} Comune di Potenza|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>
==== Ricerca ====
Le istituzioni che si occupano di attività di ricerca presenti in città sono l'[[Università degli Studi della Basilicata]]<ref>{{Cita web|url=http://portale.unibas.it/site/home/ricerca/ugov-ricerca.html|titolo=UGOV Ricerca - Portale unibas|sito=portale.unibas.it|accesso=11 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181231012311/http://portale.unibas.it/site/home/ricerca/ugov-ricerca.html|urlmorto=sì}}</ref>, negli ambiti dei rispettivi dipartimenti e scuole, e l'[[Ospedale San Carlo]], che affianca l'attività scientifica in ambito medico all'erogazione dei servizi tipici di una struttura ospedaliera.<ref>{{Cita web|url=http://www.ospedalesancarlo.it/chi_siamo/documenti_istituzionali|titolo=Mission e Vision|sito=San Carlo - Azienda Ospedaliera Regionale|data=25 settembre 2009|accesso=11 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181219064308/http://www.ospedalesancarlo.it/chi_siamo/documenti_istituzionali|urlmorto=sì}}</ref>
==== Scuole ====
Nella città di Potenza, oltre ad istituti scolastici prescolari, scolastici di primo e di secondo grado inferiore, sono presenti la maggior parte degli istituti scolastici superiori, tra cui il [[Liceo classico Quinto Orazio Flacco (Potenza)|liceo classico Quinto Orazio Flacco]] e il [[Liceo scientifico Galileo Galilei (Potenza)|liceo scientifico Galileo Galilei]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/076/063/scuole/|titolo=Scuole Potenza pubbliche e private|accesso=11 dicembre 2018}}</ref>
La città ospita anche un [[conservatorio]] statale, il [[Conservatorio Carlo Gesualdo da Venosa|Conservatorio Carlo Gesualdo Da Venosa]], dal [[1971]].<ref>{{Cita web|url=http://www.conservatoriopotenza.it/content/cenni-storici|titolo=Cenni storici|accesso=11 dicembre
==== Università ====
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Di seguito la lista delle principali istituzioni museali presenti in città.
* [[Museo archeologico nazionale della Basilicata|Museo archeologico nazionale della Basilicata "Dinu Adamesteanu"]]. Sito nei locali di [[palazzo Loffredo (Potenza)|palazzo Loffredo]], è l'istituzione museale principale della città, dedicata alla memoria dell'archeologo [[Dinu Adameșteanu]]. Vi sono esposti reperti archeologici delle popolazioni italiche della Lucania preromana, nonché reperti provenienti dalle colonie romane di ''Potentia'', ''Grumentum'' e ''Venusia''.<ref name=":20">{{Cita web|url=https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-musei/|titolo=Musei|sito=Come To Potenza|accesso=9 dicembre 2018|dataarchivio=9 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181209124013/https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-musei/|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Museo archeologico provinciale di Potenza|Museo archeologico provinciale]]. Il secondo museo archeologico della città, custodisce reperti preistorici, protostorici e della prima età del ferro, oltre a una collezione di oggetti risalenti al periodo compreso tra l’VIII e il V secolo a.C.<ref name=":20" />
* [[Pinacoteca provinciale di Potenza|Pinacoteca provinciale]]. Ospita sculture e dipinti di proprietà dell’Amministrazione Provinciale, tra i cui si ricordano la Crocifissione e la Deposizione degli artisti Antonio e Costantino Stabile.<ref name=":20" />
* [[Museo diocesano (Potenza)|Museo diocesano]]. Situato nel [[Centro storico di Potenza|centro storico]], custodisce reperti storici e artistici di proprietà della diocesi potentina, tra cui spiccano gli oggetti sacri realizzati da maestri artigiani napoletani tra XVI e XIX secolo.<ref name=":20" />
* Galleria espositiva della [[Biblioteca nazionale di Potenza]]. Questa galleria situata all'interno della Biblioteca nazionale espone in forma permanente la collezione delle opere dell'artista [[Italoamericani|italoamericano]] [[Albert Friscia]], composta da 96 dipinti, 65 sculture in bronzo e marmo e 10 opere cinetiche.<ref>{{Cita web|url=https://musei.basilicata.beniculturali.it/musei/|titolo=Galleria espositiva della Biblioteca nazionale di Potenza|sito=Direzione Regionale Musei Basilicata|lingua=it|accesso=24 aprile 2020|dataarchivio=5 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200605100719/https://musei.basilicata.beniculturali.it/musei/|urlmorto=sì}}</ref>
* Galleria civica comunale. Situata nei locali del [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]], ospita mostre di arte figurativa a tema di autori italiani ed europei. È annessa ai locali dell'antica Cappella dei Celestini del palazzo, anch'essa utilizzata come spazio espositivo.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=2275|titolo=Galleria Civica {{!}} Comune di Potenza
* [[Museo d'arte figurativa contemporanea]]. Dedicato all'arte figurativa della prima metà del Novecento, custodisce circa 450 opere pittoriche e sculture di prestigiosi artisti lucani, italiani e stranieri. Le opere sono esposte, ciclicamente, nell'ambito di mostre temporanee a tema.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it/index.php/eventi-e-manifestazioni/808-museo-di-arte-figurativa-contemporanea|titolo=
=== Media ===
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Hanno inoltre sede a Potenza le redazioni locali de ''[[La Gazzetta del Mezzogiorno]]'', che pubblica l'edizione locale ''Gazzetta di Potenza<ref>{{Cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/sezioni/132/contatti|titolo=Contatti|accesso=11 novembre 2019}}</ref>'', e de ''[[Il Quotidiano del Sud]]'', che pubblica l'edizione locale, ''Il Quotidiano della Basilicata''.<ref>{{Cita web|url=https://www.quotidianodelsud.it/redazione/|titolo=Redazione|sito=Il Quotidiano del Sud|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
La città ospita anche la sede di diverse testate giornalistiche di importanza regionale quali il ''Giornale Lucano'', primo quotidiano lucano ad essere pubblicato anche online,<ref>{{Cita web|url=https://giornalelucano.com/about|titolo=Info & Contatti {{!}}|accesso=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111143219/https://giornalelucano.com/about|urlmorto=sì}}</ref> ''Controsenso'' ''Basilicata'',<ref>{{Cita web|url=http://www.controsensobasilicata.com/|titolo=ControSenso Basilicata - Home Page|accesso=11 novembre 2019}}</ref> ''Il Lucano Magazine'',<ref>{{Cita web|url=http://www.lucanomagazine.it/contatti/|titolo=Contatti|sito=Il Lucano Magazine - Una Finestra sulle Realtà Lucane in Italia e nel Mondo|accesso=11 novembre 2019}}</ref> ''La Nuova del Sud''<ref>{{Cita web|url=https://lanuova.net/contatti/|titolo=Contattaci – La Nuova|accesso=11 novembre 2019}}</ref> e ''Cronache Lucane'', quest'ultimo facente parte del gruppo editoriale AGI.<ref>{{Cita web|url=https://www.lecronache.info/agi/index.php/stampa|titolo=Stampa|autore=Super User|accesso=11 novembre 2019}}</ref><ref name=":54">{{Cita web|url=https://www.newslinet.com/radio-e-tv-locali-basilicata-agi-ci-prende-gusto-e-dopo-cronache-lucane-tv-crea-altre-quattro-emittenti-rilevando-un-ramo-dazienda-di-tele-a/|titolo=Radio e Tv locali, Basilicata. Agi ci prende gusto e dopo Cronache Lucane Tv crea altre quattro emittenti, rilevando un ramo d’azienda di Tele A|autore=Redazione ed inviati|sito=Newslinet|data=13 gennaio 2019|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
==== Radio ====
La [[sede Rai di Potenza]] si occupa della produzione radiofonica regionale della [[Rai]] in Basilicata.<ref name=":52">{{Cita web|url=http://www.rai5.rai.it/|titolo=Rai - Sedi Regionali|sito=Rai - Sedi Regionali|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
A Potenza nacque una delle prime radio locali della regione Basilicata, ovvero ''Radio Potenza Centrale''<ref name=":53">{{Cita web|url=http://www.radiopotenzacentrale.info/storia/|titolo=Storia|sito=Radio Potenza Centrale|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, che iniziò le sue trasmissioni sin dal [[1973]]<ref name=":53" /> e che oggi rappresenta il mezzo editoriale lucano col maggior numero di contatti quotidiani<ref>{{Cita web|url=http://www.radiopotenzacentrale.info/ascolti/ascolti-2019/|titolo=Ascolti 2019 Radio Potenza Centrale|sito=Radio Potenza Centrale|data=5 settembre 2019|accesso=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111143222/http://www.radiopotenzacentrale.info/ascolti/ascolti-2019/|urlmorto=sì}}</ref>; è l’emittente lucana che possiede più impianti di trasmissione nel meridione d'Italia, le cui trasmissioni sono diffuse, oltre che in tutta la Basilicata, anche in [[Campania]], [[Puglia]], e [[Calabria]].<ref>{{Cita web|url=http://www.radiopotenzacentrale.info/frequenze/|titolo=Frequenze|sito=Radio Potenza Centrale|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
Radio Potenza Centrale fa parte del gruppo editoriale AGI, sempre con sede a Potenza<ref>{{Cita web|url=https://www.lecronache.info/agi/index.php/contatti|titolo=Contatti|autore=Super User|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, di cui fanno parte anche le radio locali ''Radio Globo'' e ''Radio Eva''.<ref name=":54" /><ref>{{Cita web|url=https://www.lecronache.info/agi/index.php/radio|titolo=Radio|autore=Super User|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
Hanno inoltre sede a Potenza altre radio locali, quali ''Radio Tour''<ref>{{Cita web|url=http://radiotour.fm/|titolo=RADIO TOUR|sito=RADIO TOUR|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, ''Radio Carina''<ref>{{Cita web|url=https://www.radiocarina.it/|titolo=Radio Carina|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, anch'esse a diffusione interregionale nel Sud Italia,<ref>{{Cita web|url=https://www.radiocarina.it/frequenze.html|titolo=FREQUENZE|accesso=11 novembre 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://radiotour.fm/frequenze/|titolo=Frequenze|sito=RADIO TOUR|data=6 settembre 2015|accesso=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111155240/http://radiotour.fm/frequenze/|urlmorto=sì}}</ref>
==== Televisione ====
Potenza ospita la [[Sede Rai di Potenza|sede regionale della Rai]] per la Basilicata, che cura la programmazione regionale lucana delle trasmissioni televisive dell'azienda.<ref name=":52" />
Oltre alla sede regionale della Rai, a Potenza ha sede anche la redazione di [[Telenorba]] per la Basilicata.<ref>{{Cita web|url=http://www.norbaonline.it/index.asp
Il gruppo editoriale potentino AGI è proprietario di cinque emittenti televisive locali: ''Mojito Tv, Tele Studio, Basilicata 1, Cronache Lucane Tv, Potenza Centrale Tv.''<ref name=":54" /><ref>{{Cita web|url=https://www.lecronache.info/agi/index.php/tivu|titolo=Tivù|autore=Super User|accesso=11 novembre 2019}}</ref> Sempre per quanto riguarda le emittenti locali, a Potenza hanno sede ''La Nuova Tv'', che fa parte dello stesso gruppo editoriale del quotidiano ''La Nuova del Sud''<ref>{{Cita web|url=https://lanuova.net/chi-siamo/|titolo=Chi Siamo – La Nuova|accesso=11 novembre 2019}}</ref>, ''CarinaTV'', facente parte del gruppo editoriale di ''Radio Carina''<ref>{{Cita web|url=http://www.carinatv.it/|titolo=CarinaTV|accesso=11 novembre 2019}}</ref> ed infine ''Lucania.tv.''<ref>{{Cita web|url=https://www.lucania.tv/contattaci/|titolo=Contattaci {{!}} Lucania.tv|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
=== Arte ===
A Potenza operò, dal [[1608]] al [[1612]], [[Giovanni De Gregorio (pittore)|Giovanni De Gregorio]], detto ''il Pietrafesa'', uno dei maggiori pittori lucani del [[Seicento]], appartenente alla [[Pittura napoletana|scuola napoletana]];<ref>{{Cita web|url=http://www.basileusonline.it/de-gregorio-giovanni-detto-il-pietrafesa|titolo=De Gregorio Giovanni detto "il Pietrafesa"|accesso=30 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.basilicata24.it/2012/08/pittura-il-pietrafesa-prende-vita-nel-museo-a-lui-dedicato-4452/|titolo=Pittura, il Pietrafesa prende vita nel museo a lui dedicato
Potenza diede i natali ai tre fratelli [[Antonio Busciolano|Antonio]], Michele e Vincenzo Busciolano, scultori del [[XIX secolo]] formati presso il [[Accademia di belle arti di Napoli|Reale Istituto di belle arti di Napoli]], attivi tra il [[Napoli|capoluogo partenopeo]] e quello lucano; furono in particolare allievi del maestro [[Tito Angelini]].<ref name=":29" /><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/busciolano_(Dizionario-Biografico)|titolo=BUSCIOLANO in "Dizionario Biografico"|accesso=30 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160312120836/http://www.treccani.it/enciclopedia/busciolano_(Dizionario-Biografico)/|urlmorto=sì}}</ref>
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Potenza ospitò anche il noto pittore veneziano [[Mario Prayer]], che operò in città negli [[Anni 1930|anni trenta]] e [[Anni quaranta|quaranta]] del 1900.<ref name=":47" /> Dal [[1933]] al [[1935]] egli realizzò assieme al fratello Guido, su commissione dell'allora vescovo [[Augusto Bertazzoni]], il ciclo di affreschi della [[Cattedrale di San Gerardo|Cattedrale San Gerardo]], oltre ad altri dipinti nella [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele]] e nella [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Chiesa della Trinità]]; il Prayer tornò ad operare a Potenza dal [[1945]] al [[1954]] per restaurare alcuni dipinti ed opere d'arte delle chiese del [[Centro storico di Potenza|centro storico]] danneggiati durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e per affrescare la [[Cappella del beato Bonaventura|Cappella del Beato Bonaventura]].<ref name=":47">{{Cita web|url=https://welovepotenza.altervista.org/mario-prayer-potenza-rapporto-profondo-arte-cultura/|titolo=Mario Prayer e Potenza, rapporto profondo tra arte e cultura.|autore=welovepotenza|sito=We Love Potenza|data=12 dicembre 2017|accesso=3 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922100727/https://welovepotenza.altervista.org/mario-prayer-potenza-rapporto-profondo-arte-cultura/}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gerardo Messina|titolo=Dal Po al Basento. Pellegrino di pace|anno=1999|editore=Società Tipografica Editrice Sud - STES}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/09/10/beato-bonaventura-potenza1/|titolo=IL BEATO BONAVENTURA DA POTENZA - Potentia Review|accesso=3 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922162626/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AepNFDsNAzcQJ%3Awww.potentiareview.it%2F2016%2F09%2F10%2Fbeato-bonaventura-potenza1%2F+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=no}}</ref>
Nel campo delle [[arti visive]] e della [[pittura]] contemporanea in particolare, Potenza è stata nel [[XX secolo|novecento]] una notevole fucina di artisti di rilevanza nazionale ed internazionale<ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/la-cultura-potentinanegli-anni-del-fermento/|titolo=LA CULTURA POTENTINA,NEGLI ANNI DEL FERMENTO|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=5 settembre 2017|accesso=30 dicembre 2018}}</ref>, tra cui si ricordano [[Italo Squitieri]], pittore [[Impressionismo|impressionista]] e [[Futurismo|futurista]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Isabella Filardi|titolo=La pietra nella pittura di Italo Squitieri|rivista=Basilicata Regione|url=http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/10/43/86/DOCUMENT_FILE_104386.pdf|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922163712/http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/10/43/86/DOCUMENT_FILE_104386.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/10/19/potenza-nella-pittura-contemporanea-italo-squitieri/|titolo=POTENZA NELLA PITTURA CONTEMPORANEA; ITALO SQUITIERI|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=19 ottobre 2016|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928081739/http://www.potentiareview.it/2016/10/19/potenza-nella-pittura-contemporanea-italo-squitieri/}}</ref>; [[Mauro Masi (pittore)|Mauro Masi]], artista influenzato dall'impressionismo francese<ref>{{Cita news|autore=Gerardo Corrado|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/263335/mauro-masi-una-lunga-vita-dedicata-alla-pittura.html|titolo=Mauro Masi, una lunga vita dedicata alla pittura
Nel campo del [[design grafico]] si sono infine distinti i potentini [[Michele Spera]], noto [[Design della comunicazione|designer della comunicazione]]<ref>{{Cita web|url=http://www.designculture.it/interview/michele-spera.html|titolo=Designculture • Michele Spera|accesso=30 dicembre 2018}}</ref> e [[Riccardo Dalisi]], artista, architetto e designer di fama internazionale<ref>{{Cita web|url=http://www.archidiap.com/intervista/ragazzi-rompete-le-righe-riccardo-dalisi/|titolo=Riccardo Dalisi {{!}} “Ragazzi rompete le righe!”|sito=ArchiDiAP|accesso=2 novembre 2019}}</ref> vincitore del [[Premio Compasso d'oro]] nel 2014.<ref>{{Cita news|autore=Stella Cervasio|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/05/23/news/riccardo_dalisi_cosi_disegno_i_sogni_-140449349/?ref=search|titolo=Riccardo Dalisi: "Così disegno i sogni"
=== Teatro ===
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Il [[Teatro Francesco Stabile]] di Potenza costituisce uno dei punti di riferimento culturali della città e della regione: è l'unico teatro lirico della Basilicata, edificato alla fine dell'[[Ottocento]] e dichiarato nel [[2014]] ''teatro storico lucano''.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=10351|titolo=Stabile, ‘Teatro storico lucano’, il Sindaco ringrazia l’Associazione Lucus {{!}} Comune di Potenza|accesso=28 dicembre 2018}}</ref>
Il Cineteatro Don Bosco, edificato nei primi [[Anni 1980|anni ottanta]] all'interno dell'Opera salesiana di Potenza, con i suoi 604 posti a sedere è la struttura teatrale più capiente della [[provincia di Potenza]].<ref>{{Cita web|url=http://www.cosediteatroemusica.com/chisiamo/view.asp?ID=39&cat=Cineteatro%20Don%20Bosco#.XCX3tFxKjic|titolo=Cose di Teatro e Musica s.r.l. - Chi Siamo - organizzazione, produzione, distribuzione spettacoli|accesso=28 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181229031212/http://www.cosediteatroemusica.com/chisiamo/view.asp?ID=39&cat=Cineteatro%20Don%20Bosco#.XCX3tFxKjic|urlmorto=sì}}</ref>
In città hanno sede numerose [[Compagnia teatrale|compagnie teatrali]] di antica tradizione e di diverso genere: vi sono compagnie di [[prosa]], di [[teatro dialettale]], di [[cabaret]] e [[Il teatro comico|teatro comico]], oltre a varie compagnie teatrali amatoriali e laboratori di teatro.<ref>{{Cita news|autore=Lorenza Colicigno|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/329764/potenza-citta-di-aspiranti-attori.html|titolo=Potenza, città di aspiranti attori
=== Musica ===
[[File:Leonkavallo Postcard-1910.jpg|thumb|upright=0.7|[[Ruggero Leoncavallo]],
A Potenza visse ed operò, nella prima metà dell'Ottocento, il maestro [[Francesco Stabile]], uno dei principali [[Compositore|compositori]] lucani, a cui è dedicato il teatro cittadino<ref>{{Cita web|url=http://www.lucania.one/potenza/illustri/index.htm|titolo=Potenza: Grandi Potentini|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/a-potenza-oggi-nel-1860-si-spegneva-francesco-stabile-sostenitore-del-nostro-teatro-ecco-la-sua-storia/|titolo=A POTENZA OGGI NEL 1860 SI SPEGNEVA FRANCESCO STABILE, SOSTENITORE DEL NOSTRO TEATRO: ECCO LA SUA STORIA|data=11 agosto 2018|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>; Potenza ospitò anche, tra il [[1876]] ed il [[1879]], il compositore lirico [[Ruggero Leoncavallo]], che nella città lucana tenne lezioni di pianoforte e conobbe verosimilmente le prime ispirazioni delle sue opere [[Pagliacci (opera)|Pagliacci]] e [[Chatterton (opera)|Chatterton]].<ref>{{Cita news|autore=Massimo Brancati|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/potenza/882397/su-quel-pianoforte-suono-leoncavallo-compositore-di-pagliacci.html|titolo=Su quel pianoforte
suonò Leoncavallo
compositore di «Pagliacci»|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=23 aprile 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/07/30/potenza-lenigmatica-genesi-del-thomas-chatterton-leoncavallo/|titolo=POTENZA E L’ENIGMATICA GENESI DEL ‘THOMAS CHATTERTON’ DI LEONCAVALLO|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=30 luglio 2017|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928082917/http://www.potentiareview.it/2017/07/30/potenza-lenigmatica-genesi-del-thomas-chatterton-leoncavallo/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/03/10/potenza-nel-cuore-ruggero-leoncavallo/|titolo=POTENZA NEL CUORE DI RUGGERO LEONCAVALLO|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=10 marzo 2017|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928083050/http://www.potentiareview.it/2017/03/10/potenza-nel-cuore-ruggero-leoncavallo/}}</ref>
Nell'ambito della [[musica sinfonica]], a Potenza ha sede l'Orchestra sinfonica lucana, nata nel 1985 come Orchestra da camera lucana<ref>{{Cita web|url=http://orchestrasinfonicalucana.it/osl/home.html|titolo=Orchestra Sinfonica Lucana|sito=orchestrasinfonicalucana.it|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>, che si è esibita anche in eventi internazionali riscuotendo un buon successo di critica e pubblico<ref>{{Cita web|url=https://www.sassiland.com/notizie_matera/notizia.asp?id=19516&t=grande_successo_per_l_orchestra_sinfonica_lucana_a_vienna|titolo=GRANDE SUCCESSO PER L´ “ORCHESTRA SINFONICA LUCANA” A VIENNA - Cultura / Spettacoli Basilicata|sito=SassiLand|accesso=22 dicembre 2018}}</ref>; la città ospita anche l'Orchestra del conservatorio di musica Carlo Gesualdo da Venosa.<ref>{{Cita web|url=http://www.conservatoriopotenza.it/content/lorchestra-del-conservatorio|titolo=L'Orchestra del conservatorio|accesso=22 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181222221142/http://www.conservatoriopotenza.it/content/lorchestra-del-conservatorio|urlmorto=sì}}</ref>
Potenza può vantare anche una buona tradizione nella [[Jazz|musica jazz]]; il genere musicale venne introdotto in città dalle [[Alleati della seconda guerra mondiale|truppe alleate]] durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e riscosse un buon successo in termini di praticanti ed appassionati.<ref name=":24">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/10/15/potenza-ed-il-jazz-un-lungo-sodalizio/|titolo=POTENZA ED IL JAZZ: UN LUNGO SODALIZIO - Potentia Review|accesso=21 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922093424/http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3AqmPAoAGKdOIJ%3Awww.potentiareview.it%2F2018%2F10%2F15%2Fpotenza-ed-il-jazz-un-lungo-sodalizio%2F+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it|urlmorto=no}}</ref> Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] il maggior esponente della tradizione jazzistica della città è [[Vittorio Camardese]], che inventò da autodidatta ed in maniera autonoma una variante della tecnica musicale del ''[[tapping]]''.<ref name=":24" /> Negli [[Anni 1970|anni settanta]] si afferma il musicista potentino Giancarlo Cracas e nascono il Centro Jazz ‘Bill Evans’, su iniziativa di Nicola Latronico, e la rassegna musicale annuale ''Potenza Jazz,'' che si tenne durante tutto il decennio.<ref name=":24" /> Nei primi [[anni 2000]] emerge a livello nazionale e poi internazionale l’estro di un altro potentino: Emanuele Basentini, premio Urbani per la [[chitarra jazz]].<ref name=":24" /><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2019/02/15/1824/|titolo=DA VIA PRETORIA AI JAZZ CLUB DI NEW YORK: EMANUELE BASENTINI|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=15 febbraio 2019|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928083242/http://www.potentiareview.it/2019/02/15/1824/}}</ref> Nel [[2013]] si tiene la prima edizione del Potenza International Jazz Festival con la supervisione artistica dello stesso Basentini.<ref name=":24" /> Nel [[2016]] nasce il Jazz Club Potenza, attualmente in attività.<ref name=":24" />
=== Cinema ===
Potenza è stata luogo di ripresa di film e serie televisive come:
*''[[Quando il sole sorgerà]]'' (2012) di Andrea Manicone<ref>{{Cita web|url=https://www.basilicata24.it/2012/06/il-film-di-manicone-in-anteprima-nazionale-a-potenza-3946/|titolo=Il film di Manicone in anteprima nazionale a Potenza|sito=Basilicata 24|data=20 giugno 2012|accesso=3 aprile 2024}}</ref>
*''[[La notte più lunga dell'anno]]'' (2022) di Simone Aleandri<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettadellavaldagri.it/presentato-ieri-sera-a-potenza-il-film-la-notte-piu-lunga-dellanno/|titolo=Presentato ieri sera a Potenza il film “la notte più lunga dell’anno|editore=la Gazzetta della Val d'Agri|data=29 gennaio 2022|accesso=3 marzo 2022}}</ref>
*''[[Il meglio di te (film)|Il meglio di te]]'' (2023) di [[Fabrizio Maria Cortese]]<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/basilicata/articoli/2024/04/il-meglio-di-te-stasera-su-rai1--31903000-1e1f-4209-995c-d6ddbfd03c3c.html|titolo="Il meglio di te", stasera su Rai1|sito=[[Rai News]]|data=3 aprile 2024|accesso=3 aprile 2024}}</ref>
*''[[Per Elisa - Il caso Claps]]'' (2023) di [[Marco Pontecorvo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lecronachelucane.it/2023/02/09/il-caso-claps-riprese-in-corso-a-potenza/|titolo=''Il caso Claps'', riprese in corso a Potenza|sito=Le Cronache|data=9 febbraio 2023|accesso=9 febbraio 2023}}</ref>
*''Il documentario [[Dan Fante An American Writer]]'' (2002) incentrato sulla figura dello scrittore [[Dan Fante]] di [[Flavio Sciolè]] è stato girato a Potenza.
=== Cucina ===
[[File:Ragu alla potentina.jpg|thumb|[[Strascinati]] con [['Ndruppeche|ragù alla potentina]]]]
La cucina potentina ha origine dalla tradizione contadina e si distingue per i suoi primi piatti a base di [[pasta]], tra cui si ricordano gli [[strascinati]], i [[ferretti (pasta)|ferretti]], le [[orecchiette]], i [[Maccheroni alla potentina|maccheroni]] ed i [[ravioli]] alla potentina,<ref name=":25">{{Cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3043334&value=regione|titolo=San Gerardo a tavola maccheroni alla potentina e minestra maritata|sito=Regione Basilicata|accesso=22 dicembre 2018}}</ref><ref name=":26">{{Cita web|url=https://www.autostradadelmediterraneo.it/a-tavola-la-cucina-potentina|titolo=La cucina potentina|accesso=22 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181223030220/https://www.autostradadelmediterraneo.it/a-tavola-la-cucina-potentina|urlmorto=sì}}</ref>
Per quanto riguarda i prodotti da forno salati, la [[focaccia]] tipica è detta ''u’ rucc’l’'', ed esiste in varie versioni a seconda del condimento: alla cipolla, ai peperoni, alle melanzane, all'origano.<ref>{{Cita libro|autore=Leonardo Allegretti|autore2=Maria Schirone|titolo=Il piatto lucano sulla tavola e nella storia|anno=2010|editore=RCE multimedia|pp=
Tra i dolci tipici vi è la ''[[paparotta]]'', preparata con mosto cotto, farina, zucchero e con l'aggiunta di spezie come cannella e/o chiodi di garofano.<ref>{{cita web|url=http://www.originalitaly.it/it/editoriali/a-dolci-potentini|titolo=Dolci potentini|sito=originalitaly.it|accesso=3 settembre 2020}}</ref>
Di antica tradizione è anche la produzione di [[gassosa]], che permane ancora oggi con la presenza di un importante stabilimento.<ref>{{Cita news|autore=Luigia Ierace|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/264760/antichi-mestieri-lucani-tre-quarti-e-una-gassosa-quella-di-nonno-e-papa.html|titolo=Antichi mestieri lucani Tre quarti e una gassosa quella di nonno e papà
=== Eventi ===
*
*Città delle cento scale festival. Rassegna internazionale di danza urbana e arti performative nei paesaggi urbani nata nel [[2008]] in collaborazione con le istituzioni culturali della città quali il Polo Museale Regionale, l’Università, istituti scolastici e realtà artistiche e professionali che ha come scopo la valorizzazione delle aree urbane dismesse o abbandonate tramite iniziative culturali e artistiche; si tiene generalmente nel mese di settembre.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/09/19/news/potenza_il_citta_delle_cento_scale_festival_trasforma_l_ex_cip_zoo_in_teatro-206866358/|titolo=Potenza, il Città delle cento scale festival trasforma l'ex Cip Zoo in teatro|data=19 settembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/francesco-scaringi-e-la-x-edizione-del-citta-delle-cento-scale-festival-inaugurazione-con-conselvatico-di-volumezero-e-osa/|titolo=FRANCESCO SCARINGI E LA X^ EDIZIONE DEL CITTA’ DELLE CENTO SCALE FESTIVAL: INAUGURAZIONE CON CONSELVATICO DI VOLUMEZERO E OSA|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=17 settembre 2018|accesso=26 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://archivio.cittacentoscale.it/presentazione-1-edizione.html|titolo=Presentazione - Città delle 100 scale festival|sito=archivio.cittacentoscale.it|accesso=26 dicembre 2018}}</ref>
*[[WoodyGroove Festival]]. Festival musicale che si tiene nei mesi di giugno e luglio, è diventato negli anni uno degli eventi principali nel panorama della musica indipendente del [[Italia meridionale|Sud Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.verorock.it/WOODY-GROOVE-FESTIVAL-VIII-serata-conclusiva-con-i-CLAUDIO-SIMONETTIS-GOBLIN-Sabato-28-Luglio.htm|titolo=WOODY GROOVE FESTIVAL VIII: serata conclusiva con i CLAUDIO SIMONETTI´S GOBLIN, Sabato 28 Luglio @ Potenza!|autore=www.verorock.it|accesso=4 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191204200226/https://www.verorock.it/WOODY-GROOVE-FESTIVAL-VIII-serata-conclusiva-con-i-CLAUDIO-SIMONETTIS-GOBLIN-Sabato-28-Luglio.htm|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.basilicata24.it/2014/06/woody-groove-festival-contest-di-musica-indipendente-a-potenza-14318/|titolo=Woody Groove Festival, contest di musica indipendente a Potenza - basilicata24.it|sito=Basilicata24|data=24 giugno 2014|accesso=4 dicembre 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.woodygroovefestival.com/index.php|titolo=Cosa è il woodygroove|accesso=26 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181226184321/http://www.woodygroovefestival.com/index.php|urlmorto=sì}}</ref>
*La [[Parata dei turchi|Parata dei Turchi]]. Rievocazione storica che ricorda una processione religiosa, si svolge di sera, alla vigilia della festa del Santo Patrono, [[Gerardo Della Porta|san Gerardo Della Porta]].
*Lucania is Comics. Evento annuale dedicato al mondo dei fumetti che generalmente si svolge in autunno.
=== Urbanistica ===
[[File:Panorama Potenza.jpg|thumb|upright=1.3|Potenza vista da ovest]]
Secondo uno studio del 2009 a opera del Institut d’Estudis Regionals i Metropolitans de Barcelona (IERMB) Potenza formerebbe un'[[area metropolitana]] di circa 157 mila abitanti al 2001 insieme a 28 comuni limitrofi.<ref>{{Cita web |url=http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf |titolo=Metropolitan Areas in Spain
and Italy|accesso=8 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110221025324/http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf |urlmorto=sì }}</ref>
Le principali zone di espansione della città sono oggi l'area che costeggia il torrente Gallitello e i quartieri di [[Poggio Tre Galli]], [[Macchia Romana]] e [[Macchia Giocoli]], che sono attualmente i più popolosi. L'area del [[Gallitello]] ha visto negli ultimi decenni una forte espansione urbanistica, dovuta per lo più all'apertura di nuove attività commerciali e allo spostamento in loco di attività originatesi in altri quartieri della città, il che l'ha resa una zona altamente trafficata, sebbene fino ai primi [[anni 2000]] fosse ancora priva di una completa urbanizzazione. Per migliorare il traffico veicolare nell'area e all'ingresso della città nel [[2007]] sono stati avviati i lavori di costruzione del nodo complesso del Gallitello, un sistema viario pensato per agevolare il flusso di automobili in entrata e in uscita dallo svincolo di Potenza ovest, scavalcando la tratta ferroviaria [[Ferrovia Salerno-Potenza-Taranto|Napoli-Taranto]] ed eliminando la presenza del passaggio a livello. L'infrastruttura è stata completata nel [[2016]].<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/basilicata/notizie/2016/05/17/potenza-inaugurato-nodo-del-gallitello_52875e7f-44ba-4e4b-a39a-17d85faab62f.html|titolo=Potenza, inaugurato nodo del Gallitello - Basilicata|pubblicazione=ANSA.it|data=17 maggio 2016|accesso=4 novembre 2018}}</ref>
[[File:Potenza dall'alto.jpg|thumb|Panoramica dal lato nord]]
A partire dal [[2008]] nuove costruzioni stanno ancora interessando anche la zona a sud del parco del
L'area urbana si sviluppa anche nei rioni [[Montereale (Potenza)|Montereale]], [[Murate (Potenza)|Murate]], Castello, [[Libertà (Potenza)|Libertà]], [[Francioso (Potenza)|Francioso]], [[Lucania (quartiere)|Lucania]], Santa Croce, [[San Rocco (Potenza)|San Rocco]], [[Santa Maria (Potenza)|Santa Maria]], Parco Aurora, [[Risorgimento (Potenza)|Risorgimento]], Mancusi, [[Cocuzzo]]-Serpentone, CEP, [[Malvaccaro]], Macchia Marconi, Botte, Betlemme, Costa della Gaveta e Zona Industriale.<ref>[http://www.comune.potenza.it/?p=561 Piano di Protezione civile – Comune di Potenza]</ref>
=== Suddivisioni amministrative ===
La città di Potenza è raggruppata in dodici comitati, aventi ciascuno un presidente eletto direttamente dalla popolazione dei quartieri ricadenti all'interno dello stesso.<ref>Delibera del consiglio comunale del Comune di Potenza n. 3 del 29 gennaio 2009.</ref><ref>Legge 142/90 articolo 6 - Statuto, Titolo III sul Regolamento alla partecipazione popolare.</ref>
=== Comitati di Quartiere ===
{|class="wikitable sortable"
!Comitato !! Siti d'interesse
|-
|'''I Centro''' || [[Centro storico di Potenza|Centro]], piazza Mario Pagano, via Pretoria, [[Teatro Francesco Stabile|Teatro Stabile]], [[Duomo di Potenza|Duomo
|-
|'''II Murate''' ||
|-
|'''III Lucania''' ||
|-
|'''IV Cerreta''' || Cerreta, Dragonara, seminario nuovo, Teatro nuovo del Seminario
|-
|'''V Malvaccaro''' ||
|-
|'''VI Cocuzzo - Gallitello''' ||
|-
|'''VII
|-
|'''VIII Macchia Romana''' ||
|-
|'''IX Betlemme''' ||
|-
|'''X Rossellino''' ||
|-
|'''XI Botte''' || Botte, Piani del Mattino
|-
|'''XII Lavangone''' ||
|-
|}
===Frazioni===
Il territorio comunale di Potenza è l'undicesimo della regione per estensione e le aree rurali della città, distinte dal centro abitato, sono suddivise in ''5 macro-zone'':
* '''Nord-Est''': Sant'Antonio La Macchia, Costa della Gaveta, Tiera, Tiera Tufaroli, Piani del Mattino, Cavalieri;
* '''Nord''': ''Masserie'': Corrado, Barrata, San Francesco; Bosco Grande, Bosco Piccolo, Demanio San Gerardo, San Nicola, Chiangali, Palazzo, Lavangone;
* '''Nord-Ovest''': Botte, Pian di Zucchero, Stompagno, Macchia Maligna, San Luca Scafarelli, Torretta, Giuliano, Capoiazzo, Canaletto;
* '''Ovest''': Montocchio, Montocchino, Macchia Marconi, Serra, Cerreta, Trinità Sicilia, Cortese, Dragonara, Valle Paradiso, Giarrossa, Falcianella;
* '''Sud''': San Luca Branca, Varco d'Izzo, Vallone Calabrese, Forte Pallareta, Caira, Montegrosso, Cozzale, Aria Silvana, Marrucaro, Pian Cardillo, Rossellino, Poggio Cavallo, Faloppa, Bandito, Serra Ciciniello, Centomani-Tora.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.potenza.it/attachments/article/6903/TOPONOMASTICA%20RURALE%20COMPLETA%20GRANO.pdf|titolo=Comune di Potenza - Toponomastica Rurale}}</ref>
== Economia ==
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Come capoluogo regionale Potenza ha accentuato il suo carattere di centro amministrativo e impiegatizio; grande importanza ha infatti per la città il [[settore terziario]]: la presenza di uffici di enti pubblici, ospedali, scuole, università ed esercizi commerciali fanno di Potenza la ''città dei servizi'' a livello regionale.<ref name=":17">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/potenza_res-5c860e95-e1d4-11df-9ef0-d5ce3506d72e/|titolo=Potenza nell'Enciclopedia Treccani|accesso=4 dicembre 2018T19:41:58Z}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.trmtv.it/home/economia/2013_03_20/46931.html|titolo=“Dalla Regione Basilicata grande attenzione alla città di Potenza”. Parola di Nino Grasso (portavoce di De Filippo) - trmtv|accesso=4 dicembre 2018T19:25:35Z}}</ref>
Sempre nel settore terziario, sono nate in città molte [[Start-up innovativa|start-up innovative]] che operano in svariati ambiti tra cui quelli della [[mobilità sostenibile]], della [[telemedicina]], dei [[Sistemi di pagamento istantaneo|sistemi di pagamento]] innovativi, coadiuvate dai diversi incubatori di impresa presenti sul territorio.<ref>{{Cita news|autore=Lello Naso|url=https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-06-30/innovazione-potenza-vento-nuovo-start-up-210544.shtml?uuid=AEZN5HFF|titolo=Innovazione, a Potenza il vento nuovo delle start up
=== Turismo ===
Sebbene tradizionalmente il settore del turismo non sia quello preponderante della città, nella seconda metà degli [[anni 2010]] si assiste ad un numero crescente di iniziative per promuoverne e valorizzarne il potenziale turistico<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/12/15/news/potenza_la_citta_a_portata_di_click-214319693/|titolo=Potenza, la città a portata di click
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:AreaMetropolitanaPZ.jpg|thumb|upright=1.7|Rete tangenziale della città di Potenza]]
L'area urbana di Potenza è servita da tre principali arterie: il [[raccordo autostradale 5|raccordo autostradale Potenza-Sicignano]], che collega la città con l'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada del Mediterraneo]], la [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|SS 658]] che collega Potenza e [[Melfi]]
=== Ferrovie ===
Potenza è servita dalle linee [[Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|Battipaglia-Potenza-Metaponto]] e [[Ferrovia Foggia-Potenza|Foggia-Potenza]] gestite da [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]]. La città è inoltre servita dalle [[ferrovie Appulo Lucane]], tramite la linea [[Ferrovia Altamura-Avigliano-Potenza|Altamura-Avigliano-Potenza]], utilizzata per il [[Ferrovia Altamura-Avigliano-Potenza#Servizio metropolitano di Potenza|servizio metropolitano di Potenza]], nel tratto tra Avigliano e Potenza per un'estensione di circa 20 km.
==== Ferrovie dello Stato ====
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* [[Stazione di Potenza Superiore]] in piazzale Istria;
* [[Stazione di Potenza Macchia Romana]] in viale dell'Ateneo Lucano, nei pressi dell'[[Ospedale San Carlo]];
* [[Stazione di Avigliano Lucania]] in
==== Ferrovie Appulo Lucane ====
Le stazioni delle [[Ferrovie Appulo Lucane|FAL]] sono:
* [[Stazione di Terminal Gallitello|Stazione di Potenza Terminal Gallitello]]
* [[Stazione di Potenza Inferiore Scalo]]
* [[Stazione di Potenza Inferiore]] in piazzale Marconi;
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* [[Stazione di Potenza Macchia Romana]] in viale dell'Ateneo Lucano/via Emilio Colombo;
* [[Stazione di Tiera]] nell'omonima frazione;
* [[Stazione di Avigliano Lucania]] in via
* [[Stazione di San Nicola]] nell'omonima frazione.
=== Mobilità urbana ===
Potenza è trafficata giornalmente da più di 100.000 utenti ed è la seconda città in Italia per indice di motorizzazione, con 75,1 auto ogni 100 abitanti.<ref>{{Cita news|url=http://www.euromobility.org/dati-osservatorio-2018/|titolo=Dati osservatorio 2018 - Associazione Euromobility|pubblicazione=Associazione Euromobility|accesso=4 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181104212622/http://www.euromobility.org/dati-osservatorio-2018/|urlmorto=sì}}</ref>
Il trasporto pubblico urbano, gestito da ottobre 2022 dalla pugliese Miccolis (subentrata a [[Trotta Bus Services]]), serve tramite linee di [[autobus]] sia il centro che i quartieri periferici, oltre a fungere da collegamento con le campagne e le contrade situate all'esterno del nucleo urbano principale, attraverso le linee rurali
==== Scale mobili ====
Oltre che dal servizio di autolinee e dal [[Servizio ferroviario metropolitano di Potenza|servizio ferroviario metropolitano]], la città è servita da quattro impianti di [[scale mobili]], costruiti in più fasi a partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]], che collegano i quartieri a valle con il [[Centro storico di Potenza|centro storico]]. Il sistema di scale mobili per il trasporto pubblico di Potenza risulta essere quello più esteso in [[Europa]]<ref name=":13" /> ed il secondo al mondo per estensione dopo quello di [[Tokyo]]<ref name=":14" /><ref name=":15" />. Il
== Amministrazione ==
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== Sport ==
=== Arti marziali ===
Frequentata nel comune è l'attività di [[kickboxing]].<ref>{{Cita web|url=https://vociingioco.it/2019/03/08/potenza-al-centro-della-kickboxing-italiana-e-non-solo/|titolo=Potenza al centro della kickboxing italiana e non solo|sito=Voci in gioco|data=8 marzo 2019|accesso=13 luglio 2019}}</ref><ref name="kick">{{Cita|L. Di Lauro|Vol.2, p. 1072|Potenza Capoluogo}}.</ref>
=== Calcio ===
La principale squadra di calcio della città è il ''[[Potenza Calcio]]'', fondata nel [[1920]] con il nome di Sport Club Lucano che milita nel girone C di [[Serie C]].<ref name="giornale basilicata giugno 1920">{{cita news|url=http://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3Awww.internetculturale.sbn.it%2FTeca%3A20%3ANT0000%3ACFI0353877_48417&mode=all&teca=MagTeca+-+ICCU&fulltext=1|titolo=Sport Club Lucano|pubblicazione=Giornale di Basilicata|data=26-27 giugno 1920|p=3}}</ref> Il club fu attivo nei primi anni di vita anche nell'atletica leggera e nel ciclismo<ref name=":43">{{Cita web|url=http://www.calciopotenza.eu/storia/|titolo=Storia - Potenza Calcio|accesso=13 luglio 2019|dataarchivio=18 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180118135736/http://www.calciopotenza.eu/storia/|urlmorto=sì}}</ref> ed ebbe il suo momento migliore negli [[Anni 1960|anni sessanta]], quando disputò cinque stagioni consecutive nel campionato di [[Serie B]].
L'altra squadra di calcio della città è l{{'}}''A.S.D. Viribus Potenza 1999'' che milita in [[Promozione (calcio)|Promozione]].
=== Ciclismo ===
La città fu l'arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]] nel 1929, 1961, 1963, 1965, 1967, 1969, 1971, 1975, 1979, 1981, 1986, 1989, 2001 e 2022.
Nel [[1932]] l'associazione sportiva potentina [[Potenza Calcio|Sport Club Lucano]] organizzò uno dei primi giri ciclistici della Basilicata, riservato agli affiliati all'[[Unione velocipedistica italiana]] nati o residenti in regione.<ref>{{Cita|L. Di Lauro|Vol.2, pp. 1068|Potenza Capoluogo}}.</ref>
=== Nuoto e pallanuoto ===
Le società Polisportiva Invicta Nuoto, nata nel 1973 seguita nel [[1974]] dalla As Tourist Hotel Nuoto Potenza, che diverrà Basilicata Nuoto 2000<ref name=":59">{{Cita news|autore=Luigia Ierace|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/video/potenza/1204507/potenza-roberto-urgesi-e-il-sogno-della-piscina-olimpionica.html|titolo=Potenza, Roberto Urgesi e il sogno della piscina olimpionica
L'attività agonistica del nuoto e della pallanuoto è stata negli anni fortemente limitata dall'assenza in tutto il territorio regionale di una [[piscina olimpionica]], ed in generale dallo scarso numero di strutture sportive idonee.<ref name=":59" /> il che ha costretto le società di pallanuoto a disputare i propri incontri casalinghi negli impianti presenti nelle vicine città campane.<ref name=":59" />
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La società di pallacanestro maschile di Potenza fu fondata nel [[1966]] col nome di Libertas Invicta<ref name=":46" />, divenuta poi [[Potenza 84]] nel [[1984]] che ottenne come massimo risultato la partecipazione al campionato di [[Serie B d'Eccellenza (pallacanestro maschile)|Serie B1]], poi divenuto [[Divisione Nazionale A|Serie A Dilettanti]].<ref name=":46" />
Per quanto riguarda il basket femminile, ha sede nel comune società BCC Basilia Potenza<ref>{{Cita web|url=http://www.lecronachelucane.it/2018/10/27/la-basilia-basket-si-presenta/|titolo=LA BASILIA BASKET SI PRESENTA|autore=Vittorio Laviano|sito=Le Cronache Lucane|data=27 ottobre 2018|accesso=22 settembre 2019}}</ref> che ha disputato il campionato di [[Serie B (pallacanestro femminile)|Serie B]] 2018-2019.<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttopotenza.com/volley-basket/basket-la-bcc-basilia-potenza-approda-in-serie-b-31726|titolo=Basket: la BCC Basilia Potenza approda in Serie B|sito=Tutto Potenza|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190507185837/http://www.tuttopotenza.com/volley-basket/basket-la-bcc-basilia-potenza-approda-in-serie-b-31726|urlmorto=sì}}</ref>
=== Scherma ===
La prima ''scuola di [[Scherma (sport)|scherma]] e ginnastica'' potentina venne aperta nel marzo del [[1902]]<ref>{{Cita web|url=https://schermisticalucana.tumblr.com/post/140332618970/nel-marzo-del-1902-a-potenza-venne-aperta-la-prima|titolo=Schermistica Lucana Potenza|sito=Schermistica Lucana Potenza|accesso=22 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922171929/https://schermisticalucana.tumblr.com/post/140332618970/nel-marzo-del-1902-a-potenza-venne-aperta-la-prima|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Scuola di scherma|pubblicazione=Il Lucano|data=27 febbraio 1902}}</ref> Ha sede in città la Società Schermistica Lucana di Potenza, attiva dal [[1979]] nelle discipline del [[fioretto]] e della [[spada]], che ha conseguito successi a livello nazionale ed internazionale.<ref>{{Cita web|url=https://schermisticalucana.tumblr.com/|titolo=Schermistica Lucana Potenza|sito=schermisticalucana.tumblr.com|accesso=13 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190922171939/https://schermisticalucana.tumblr.com/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/sport/107173/due-baby-lucani-nella-top-ten-ai-campionati-italiani-di-scherma.html|titolo=Due baby lucani nella top ten ai campionati italiani di scherma
=== Altri sport ===
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=== Città europea dello Sport 2021 ===
Potenza, insieme alle città di [[Rieti]], [[Siena]] e [[Terni]] è stata nominata [[Città europea dello sport|Città europea dello Sport]] per l'anno [[2021]], riconoscimento assegnato annualmente da ''ACES Europe''.<ref name=":48">{{Cita web|url=https://www.acesitalia.eu/news/169-aces-europe-le-comunicazioni-ufficiali-ai-comuni-candidati-per-il-2021|titolo=ACES Europe, le comunicazioni ufficiali ai Comuni candidati per il 2021|autore=Luca Parmigiani|accesso=1º ottobre 2019}}</ref><ref name=":33">{{Cita news|url=https://www.basilicata24.it/2019/10/potenza-citta-europea-dello-sport-2021-68946/|titolo=Potenza è Città europea dello Sport 2021
L'assegnazione del titolo di ''European City of Sport'' è stata comunicata il 30 settembre [[2019]], dopo un iter di selezione che si era aperto l'11 luglio [[2018]] con la candidatura ufficiale della città.<ref name=":33" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=28243|titolo=‘Potenza Città europea dello sport 2021’, presentata la candidatura {{!}} Comune di Potenza|accesso=1º ottobre 2019}}</ref> La consegna ufficiale del titolo è avvenuta il 4 novembre 2019 presso il Salone d'Onore del [[CONI]] a [[Roma]].<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttopotenza.com/succede-in-citta/a-roma-la-consegna-del-titolo-potenza-citta-europea-dello-sport-2021-34799|titolo=A Roma la consegna del titolo Potenza Città Europea dello Sport 2021|sito=Tutto Potenza|accesso=5 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191105101303/http://www.tuttopotenza.com/succede-in-citta/a-roma-la-consegna-del-titolo-potenza-citta-europea-dello-sport-2021-34799|urlmorto=sì}}</ref>
Nel maggio del [[2020]] ACES Europe autorizza l'estensione al [[2022]] della nomina di Potenza a Città europea dello Sport, viste le criticità economiche ed organizzative generatesi come conseguenza della diffusione della [[Pandemia di COVID-19 del 2020 in Italia|pandemia di COVID-19 in Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ufficiostampabasilicata.it/attualita/potenza-citta-europea-dello-sport-anche-nel-2022/|titolo=Potenza "Città europea dello Sport" anche nel 2022|autore=Redazione|sito=Ufficio Stampa Basilicata|data=21 maggio 2020|lingua=it|accesso=27 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200527204118/https://www.ufficiostampabasilicata.it/attualita/potenza-citta-europea-dello-sport-anche-nel-2022/}}</ref>
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[[File:Stadio Alfredo Viviani.jpg|thumb|upright=1.4|Panoramica del 2012 dello [[Stadio Alfredo Viviani]]]]
Lo [[Stadio Alfredo Viviani]] è il principale stadio di calcio della città; è intitolato ad [[Alfredo Viviani]], fondatore del primo sodalizio calcistico lucano.<ref name=":02">{{Cita web|url=http://11leoni.it/index.php/compleanno-viviani|titolo=Compleanno Viviani |
Un'altra struttura storica è il complesso sportivo situato nel parco di Montereale; edificato nel [[1960]] in occasione delle [[Giochi della XVII Olimpiade|olimpiadi di Roma]], fino al [[2017]] venne gestito direttamente dal [[CONI]], per divenire poi di proprietà dell'amministrazione comunale.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|titolo=Parco Montereale {{!}} Comune di Potenza|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190405073955/http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":44">{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/inalmente-potenza-riavra-il-palazzetto-coni-di-montereale-al-via-la-riqualificazione/|titolo=FINALMENTE POTENZA RIAVRÀ IL PALAZZETTO CONI DI MONTEREALE, AL VIA LA RIQUALIFICAZIONE!|data=11 marzo 2016|accesso=13 luglio 2019}}</ref> La struttura comprende una palestra polivalente, che ha ospitato eventi di varie discipline tra cui [[Pallacanestro|basket]], [[karate]], [[
La città di Potenza è dotata di due impianti sportivi omologati per l’attività nazionale di pallacanestro<ref name=":46">{{Cita news|url=http://www.astronik.it/il-basket-a-potenza/|titolo=il basket a Potenza|pubblicazione=Controsenso|data=30 dicembre 2017}}</ref>, ovvero il Palazzetto dello sport "Antonello Pergola", sito nel parco Rossellino, ed il Pala Basento, inaugurato nel [[2012]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/423022/e-dopo-quasi-ventanni-apre-il-pala-basento.html|titolo=E dopo quasi vent’anni apre il «Pala Basento»|accesso=19 luglio 2019}}</ref>, che è il palazzetto dello sport più moderno della città ed il più capiente presente in [[Basilicata]]<ref>{{Cita web|url=https://www.nonsolofitness.it/speciali/sport-basilicata/sport-basilicata-oggi.html|titolo=Lo Sport in Basilicata oggi|sito=NonSoloFitness|accesso=19 luglio 2019}}</ref>, con 3200 posti a sedere, ed è utilizzato anche per ospitare eventi e concerti.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=7586|titolo=Capienza PalaBasento: parere favorevole dalla Commissione comunale {{!}} Comune di Potenza|accesso=19 luglio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.lasiritide.it/sports.php?articolo=12008|titolo=Sports - 10/02/2016 - La PM Volley e il Centro KOS,hanno incontrato i vertici della Fed.ne Pallavolo|sito=La Siritide|accesso=19 luglio 2019}}</ref> La città è dotata anche di 3 impianti sportivi omologati per l’attività regionale della stessa disciplina, che sono il complesso sportivo "Rocco Mazzola" dedicato all'[[Rocco Mazzola|omonimo pugile]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/basilicata/notizie/2018/12/13/potenza-una-palestra-per-rocco-mazzola_fdbf0258-44fc-4945-918b-525063e71190.html|titolo=Potenza, una palestra per Rocco Mazzola - Basilicata|sito=ANSA.it|data=13 dicembre 2018|accesso=19 luglio 2019}}</ref>, situato nel quartiere Risorgimento, ed i complessi sportivi "Vito Lepore" ed "Emilio Caizzo".<ref name=":46" /> Tutte queste strutture possono ospitare anche incontri di pallavolo ed altre attività agonistiche [[indoor]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=16451|titolo=Strutture sportive {{!}} Comune di Potenza|accesso=19 luglio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=446|titolo=Campo Polifunzionale in Via Roma {{!}} Comune di Potenza|accesso=19 luglio 2019}}</ref>
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore=[[Emmanuele Viggiano
* {{cita libro | autore=[[Raffaele Riviello
* {{cita libro | autore=[[Tommaso Pedio
* {{cita libro|curatore=Alfredo Buccaro|editore=Laterza|città=Bari-Roma|anno=1997|titolo=Le città nella storia d'Italia. Potenza|cid=Buccaro}}
* {{cita libro | autore=Rocchina Maria Abbondanza Blasi | editore=Edisud | città=Salerno | anno=2000 | titolo=Storia di una città: Potenza. Da un manoscritto della seconda metà del sec. XVII | cid=Abbondanza Blasi}}
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della provincia di Potenza}}
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