Regno d'Italia (1805-1814): differenze tra le versioni

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|linkBandiera = Flag of the Napoleonic Kingdom of Italy.svg
|linkLocalizzazione = Kingdom of Italy (Napoleonic).svg
|didascaliaLocalizzazione = Il Regno napoleonico d'Italia napoleonico nel 1812
|linkMappa = MapItalia administrative divisions of the First French Empire 1812-it1810.svg
|didascalia = L'impero franceseLa epenisola il Regno italicoitaliana nel 18121810.
|paginaStemma = Stemma del Regno d'Italia (1805-1814)
|paginaBandiera = Bandiera d'Italia#La bandiera nazionale della Repubblica Italiana e quella del Regno d'Italia
|lingua = [[Lingue d'Italia|Lingue locali]], [[Lingua italiana|italianoItaliano]]
|capitale principale = {{simbolo|Coat of Arms of Milan (1813-1814).svg}} [[Milano]]
|innomotto =
|dipendente da = [[File:Flag{{FRA of France (17941804-1815).svg|20px|border]] [[Primo impero francese]]}}
|dipendenze =
|governo = [[Monarchia costituzionale]] <small>(de jure)</small>; [[stato cliente]] dell'Impero francese
|titolo capi di stato = [[Re d'Italia (1805-1814)|Re d'Italia]]
|elenco capi di stato = [[Napoleone Bonaparte|Napoleone I]] <small>(1805-1814)</small><br />[[Napoleone II]] <small>(''de iure'' 11 aprile 1814 - 25 maggio 1814)</small>
• [[Napoleone II]] (''de iure'' 11 aprile 1814-25 maggio 1814)
|titolo capi di governo = [[Viceré]]
|elenco capi di governo = [[Eugenio di Beauharnais]]
|organi deliberativi = [[Senato consulente]]<br />[[Regno d'Italia (1805-1814)#Il Consiglio di Stato|Consiglio di Stato]]
|inizio = 17 marzo [[1805]]
|stato precedente = {{simbolo|blank.gif|2}} [[File:Flag of the Italian Republic (1802).svg|16px|border]]{{simbolo|blank.gif|2}} [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]]<br />{{simbolo|blank.gif|2}} [[File:Coat of arms of the Venetian Province.svg|16px|border]]{{simbolo|blank.gif|2}} [[Provincia Veneta]] ([[File:Flag of the Habsburg Monarchy.svg|20px]] [[Impero austriaco]])
|evento iniziale = [[Incoronazione di Napoleone a Re d'Italia]]
|fine = 25 maggio [[1814]]
|stato successivo = [[File:Flag{{SAR of Kingdom of Sardinia (1816-1848).svg|20px|border]]}}<br [[Regno/>{{LOM-VEN}}<br di/>{{AUT Sardegna (17201804-1861)|Regno di Sardegna]]1867}}<br />{{PON}}<br />[[File:State Flag of the Duchy of Modena and Reggio (1830-1859).svg|20px|border]] [[Ducato di Modena]]<br />{{LOM-VEN}}<br />{{AUT 1804-1867}}
|stato attuale = {{ITA}}
|evento finale = [[Battaglia di Lipsia|Deposizione]] di Napoleone
|area geografica = [[Italia Settentrionalesettentrionale]]
|territorio originale =
|superficie massima = 75 740 [[chilometro quadrato|km²]]
|periodo massima espansione = 1809
|popolazione = 6 700 000{{formatnum:6700000}} abitanti
|periodo popolazione = 1809
|moneta = [[Lira italiana napoleonica|Lira italiana]]
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}}
 
Il '''Regno napoleonico d'Italia''', ufficialmente ''Regno d'Italia'' ed erroneamente definito ''Regno Italico'' dalla storiografia sabauda, fu uno Stato fondato da [[Napoleone Bonaparte]] nel [[1805]], quando questi, già [[Imperatore dei francesi]], si fece [[Incoronazione di Napoleone Re d'Italia|incoronare anche re d'Italia]].
Il '''Regno d'Italia''' napoleonico, noto comunemente come '''Regno Italico''', fu uno [[Antichi Stati italiani#L'Italia in epoca napoleonica (1796-1814)|Stato]] fondato da [[Napoleone Bonaparte]] nel [[1805]], quando il generale [[Francia|francese]] si fece incoronare sovrano della previgente [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]]. Il Regno, che comprendeva l'[[Italia]] centro-orientale e buona parte del [[Italia settentrionale|Settentrione]] e che aveva come capitale [[Milano]], non sopravvisse alla caduta del suo monarca, disciogliendosi nel [[1814]]. Il Regno d'Italia napoleonico o Regno Italico è considerato dalla storica anglo-italiana [[Jessie White]] l'embrione dello Stato unitario italiano che si costituirà poi nel [[1861]]<ref>[[Jessie White]], ''Garibaldi ed i suoi tempi'', capitolo secondo, Treves ed., Milano, 1884.</ref>.
 
Il regno sostituiva la previgente [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]]: comprendeva così buona parte dell'[[Italia settentrionale]] e parte di quella [[Italia centrale|centrale]] e aveva come capitale [[Milano]], ma non sopravvisse alla caduta di Napoleone, disciogliendosi nel [[1814]].
 
Il Regno napoleonico d'Italia è considerato dalla storica anglo-italiana [[Jessie White]] l'embrione dello Stato unitario italiano che si costituirà poi nel [[1861]].<ref>[[Jessie White]], ''Garibaldi ed i suoi tempi'', capitolo secondo, Treves ed., Milano, 1884.</ref>
 
== Storia ==
=== Nascita ===
[[File:Napoleon I of France by Andrea Appiani.jpg|thumb|left|verticale|[[Napoleone Bonaparte]], Re d'Italia<br>[[Andrea Appiani]], ritratto da1805 <br>[[AndreaKunsthistorisches AppianiMuseum]], Vienna]]
Il Regno d'Italia fu creato il 17 marzo [[1805]] e, il 26 maggio, Napoleone ne fu [[Incoronazione di Napoleone Re d'Italia|incoronato re]]. Dopo essersi fatto proclamare dal [[Senato conservatore]] "Imperatore dei francesi", Napoleone trasformò la precedente [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]] in Regno d'Italia, proclamandosi suo re. L'[[incoronazione di Napoleone Re d'Italia]] avvenne il 26 maggio [[1805]] nel [[Duomo di Milano]], utilizzando l'antica [[corona ferrea]] dei [[sovrani longobardi]], da sempre custodita nel [[Duomo di Monza]]; in quell'occasione avrebbe pronunciato la famosa frase "Dio me l'ha data, guai a chi la tocca"<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/dio-me-l-ha-data-guai-a-chi-la-tocca/ Dio me l'ha data, guai a chi la tocca], in Vocabolario on line Treccani.</ref>.
[[File:40 lire 1814 Napolone.jpg|thumb|Moneta da 40 [[Lira italiana napoleonica|lire italiane napoleoniche]]]]
[[File:EugeneBeau.jpg|thumb|left|verticale|[[Eugenio di Beauharnais]] Viceré d'Italia, ritratto nella stessa posa di Napoleone]]
[[File:1807KingdomItaly.jpg|thumb|Il Regno d'Italia nel [[1807]], quando includeva anche l'[[Istria]] e la [[Dalmazia]] anteriormente [[Repubblica di Venezia|veneziane]]. La [[Repubblica di Ragusa]] venne annessa nella primavera del [[1808]] dal generale Marmont: fu l'unica volta nella storia moderna che [[Ragusa di Dalmazia]] venne annessa all'Italia.]]
 
Il 5 giugno [[Eugenio di Beauharnais]], figlio di prime nozze della moglie di Napoleone [[Giuseppina di Beauharnais|Giuseppina]], fu nominato Viceréviceré d'Italia; Bonaparte si fidava ciecamente di lui ed era sicuro di non doverne temere il perseguimento di obiettivi politici propri; il Viceréviceré stabilì la propria residenza anella [[Villa Reale di Monza]].
Il Regno d'Italia fu creato il 17 marzo [[1805]] e, il 26 maggio, Napoleone ne fu [[Incoronazione di Napoleone Re d'Italia|incoronato Re]].
 
Con la [[pace di Presburgo]] del 26 dicembre [[1805]] l'[[Impero austriaco]] rinunciò alla [[Provincia Veneta]], che fu quindi unita al Regno d'Italia. Al contempo l'imperatore decise di aggregare [[Lunigiana]] e [[Garfagnana]] al principato della sorella [[Elisa Bonaparte]].<ref>Decreto 30 marzo 1806</ref> Il [[Ducato di Guastalla]] dell'altra sorella [[Paolina Bonaparte]] fu di contro annesso al Regno.<ref>Decreto 24 maggio 1806</ref> Con la [[convenzione di Fontainebleau]], stabilita il 10 ottobre [[1807]], il Regno napoleonico d'Italia napoleonico cedette [[Monfalcone]] all'Austria, guadagnandoottenendo in cambio la città di [[Gradisca d'Isonzo|Gradisca]]<ref>[http://www.maas.ccr.it/h3/h3.exe/aguida/d50401 « Atti amministrativi di Gorizia » , 1803-1809, bb. 102. ,vol. IV, pag. 764]</ref>, e spostando così il nuovo confine con l'Austria lungo il fiume [[Isonzo]].
Napoleone, che si era fatto proclamare dal [[Senato (Francia)|Senato]] "Imperatore dei Francesi", facendosi incoronare da [[Papa Pio VII]], trasformò la precedente [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]] in Regno d'Italia, proclamandosi Re.
L'[[incoronazione di Napoleone Re d'Italia]] avvenne il 26 maggio [[1805]] nel [[Duomo di Milano]], utilizzando l'antica [[corona ferrea]] dei [[sovrani longobardi]], da sempre custodita nel [[Duomo di Monza]]; in quell'occasione avrebbe pronunciato la famosa frase "Dio me l'ha data, guai a chi la tocca"<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/dio-me-l-ha-data-guai-a-chi-la-tocca/ Dio me l'ha data, guai a chi la tocca], in Vocabolario on line Treccani.</ref>.
 
Il Regno napoleonico d'Italia napoleonico includeva così fin dal [[1806]] tutti i territori adriatici della [[Repubblica di Venezia]], ossia anche l'[[Istria]] e la [[Dalmazia]]. Nel [[1808]] il generale Marmont vi annesse anche il territorio della [[Repubblica di Ragusa]]: per quasi due anni Ragusa fece parte politicamente dell'Italia e, per decreto del governatore [[Vincenzo Dandolo]], la lingua italiana - già utilizzata nei secoli precedenti assieme al latino - vi divenne ufficiale nell'amministrazione e nelle scuole, come in tutta la Dalmazia.
Il 5 giugno [[Eugenio di Beauharnais]], figlio di prime nozze della moglie di Napoleone [[Giuseppina di Beauharnais|Giuseppina]], fu nominato Viceré d'Italia; Bonaparte si fidava ciecamente di lui ed era sicuro di non doverne temere il perseguimento di obiettivi politici propri; il Viceré stabilì la propria residenza a [[Monza]].
 
A seguito del [[trattato di Schönbrunn]] del [[1809]], Napoleone ottenne l'acquisizione dell'[[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]],: contemporaneamente furono separati dal Regno d'Italia i territori di [[Istria]], [[Dalmazia]] e delle [[Bocche di Cattaro]] (oltre all'ex Repubblica di [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]], da poco inserita) per formare, conunendovi le città austriache dianche [[Gorizia]] e [[Trieste]], sempretolte sotto il controllo franceseall'Austria, le [[Province Illiriche]], un governatorato dell'impero con capoluogo la slovena [[Lubiana]].<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Azzolino|cognome=Bugari|titolo=Le poste in Carnia e in Friuli dalle origini al 1850: notizie storiche ed organizzazione politico-amministrativa del territorio : legislazione e tariffe postali venete, napoleoniche e austriache|url=https://books.google.it/books?id=Y7tIAAAAYAAJ&q=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&dq=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjDxpGO6JLrAhUH_KQKHWuoDKU4ChDoATAEegQICRAC|accesso=2020-08-11|data=1989|editore=Arti grafiche friulane|lingua=it}}</ref>.
Con la [[pace di Presburgo]] del 26 dicembre [[1805]], l'[[Impero austriaco]] rinunciò a [[Gorizia]] e alla [[Venezia|Provincia Veneta]].
 
In compenso, fu portato il confine del Regno d'Italia fino all'[[Isonzo]] e a nord di [[Bolzano]] (con tutto il [[Trentino]]). Il Viceréviceré Eugenio di Beauharnais si oppose fermamente, ma inutilmente, alla cessione dell'Istria e Dalmazia alle Province Illiriche.<ref>[http://www.coordinamentoadriatico.it/files/vicere.jpg Documento originale del Viceré Eugenio di Beauharnais] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131204021536/http://www.coordinamentoadriatico.it/files/vicere.jpg |data=4 dicembre 2013 }}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Eugène de|cognome=Beauharnais|titolo=Il Principe Eugenio: memorie del regno d'Italia|url=https://books.google.it/books?id=zWspAAAAYAAJ&pg=RA1-PA34&dq=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjvrsWU55LrAhXpkYsKHaBGCSgQ6AEwBXoECAAQAg#v=onepage&q=Eugenio%20di%20Beauharnais%20istria%20dalmazia%201809&f=false|accesso=2020-08-11|data=1870|editore=Corona e Caimi|lingua=it}}</ref>. La perdita di Trieste, Istria e Dalmazia in favore dell'Impero Francesefrancese provocò un danno anche economico al giovane Regno.<ref>{{Cita libro|titolo=Economia pubblica: mensile di studi e d'informazione del Ciriec|url=https://books.google.it/books?id=TissAQAAIAAJ&q=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&dq=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjvrsWU55LrAhXpkYsKHaBGCSgQ6AEwB3oECAkQAg|accesso=2020-08-11|data=1992|editore=F. Angeli|lingua=it}}</ref>.
Con la [[convenzione di Fontainebleau]], stabilita il 10 ottobre [[1807]], il Regno d'Italia napoleonico cedette [[Monfalcone]] all'Austria, guadagnando la città di [[Gradisca d'Isonzo|Gradisca]]<ref>[http://www.maas.ccr.it/h3/h3.exe/aguida/d50401 « Atti amministrativi di Gorizia » , 1803-1809, bb. 102. ,vol. IV, pag. 764]</ref>, spostando così il nuovo confine lungo il fiume [[Isonzo]].
 
IlCome compensazione, tuttavia, il regno ottenne il [[Trentino]] e l'[[Alto Adige]]; il Regno d'Italia, agli inizi del 1810, contava quindi 24 Dipartimentidipartimenti.<ref name=":0" />
Il Regno d'Italia napoleonico includeva fin dal [[1806]] tutti i territori adriatici della [[Repubblica di Venezia]], ossia anche l'[[Istria]] e la [[Dalmazia]]. Nel [[1808]] il generale Marmont vi annesse anche il territorio della [[Repubblica di Ragusa]]: per quasi due anni Ragusa fece parte politicamente dell'Italia e, per decreto del governatore [[Vincenzo Dandolo]], la lingua italiana - già utilizzata nei secoli precedenti assieme al latino - vi divenne ufficiale nell'amministrazione e nelle scuole, come in tutta la Dalmazia.
 
A seguito del [[trattato di Schönbrunn]] del [[1809]], Napoleone ottenne l'acquisizione dell'[[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]], contemporaneamente furono separati dal Regno i territori di [[Istria]], [[Dalmazia]] e delle [[Bocche di Cattaro]] (oltre all'ex Repubblica di [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]], da poco inserita) per formare con le città austriache di [[Gorizia]] e [[Trieste]], sempre sotto il controllo francese, le [[Province Illiriche]] con capoluogo la slovena [[Lubiana]]<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Azzolino|cognome=Bugari|titolo=Le poste in Carnia e in Friuli dalle origini al 1850: notizie storiche ed organizzazione politico-amministrativa del territorio : legislazione e tariffe postali venete, napoleoniche e austriache|url=https://books.google.it/books?id=Y7tIAAAAYAAJ&q=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&dq=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjDxpGO6JLrAhUH_KQKHWuoDKU4ChDoATAEegQICRAC|accesso=2020-08-11|data=1989|editore=Arti grafiche friulane|lingua=it}}</ref>.
 
In compenso, fu portato il confine del Regno d'Italia fino all'[[Isonzo]] e a nord di [[Bolzano]] (con tutto il [[Trentino]]). Il Viceré Eugenio di Beauharnais si oppose fermamente, ma inutilmente, alla cessione dell'Istria e Dalmazia alle Province Illiriche<ref>[http://www.coordinamentoadriatico.it/files/vicere.jpg Documento originale del Viceré Eugenio di Beauharnais] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131204021536/http://www.coordinamentoadriatico.it/files/vicere.jpg |data=4 dicembre 2013 }}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Eugène de|cognome=Beauharnais|titolo=Il Principe Eugenio: memorie del regno d'Italia|url=https://books.google.it/books?id=zWspAAAAYAAJ&pg=RA1-PA34&dq=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjvrsWU55LrAhXpkYsKHaBGCSgQ6AEwBXoECAAQAg#v=onepage&q=Eugenio%20di%20Beauharnais%20istria%20dalmazia%201809&f=false|accesso=2020-08-11|data=1870|editore=Corona e Caimi|lingua=it}}</ref>. La perdita di Trieste, Istria e Dalmazia in favore dell'Impero Francese provocò un danno anche economico al giovane Regno<ref>{{Cita libro|titolo=Economia pubblica: mensile di studi e d'informazione del Ciriec|url=https://books.google.it/books?id=TissAQAAIAAJ&q=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&dq=Eugenio+di+Beauharnais+istria+dalmazia+1809&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjvrsWU55LrAhXpkYsKHaBGCSgQ6AEwB3oECAkQAg|accesso=2020-08-11|data=1992|editore=F. Angeli|lingua=it}}</ref>.
 
Il Regno d'Italia, agli inizi del 1810, contava quindi 24 Dipartimenti.<ref name=":0" />
 
=== Istituzioni ===
[[File:EugeneBeau.jpg|thumb|left|verticale|[[Eugenio di Beauharnais]] Viceréviceré d'Italia<br>[[Andrea Appiani]], ritratto nella stessa posa1805<br>[[Castello di NapoleoneMalmaison]]]]
L'organo centrale del Regno d'Italia era il [[Consiglio di Stato]], costituito con Decreto Reale 9 maggio 1805, mentre con il terzo Statuto Costituzionale, emanato il successivo 5 giugno, ne furono delineate l'organizzazione e le competenze.
Il Consiglio, presieduto dal Re o, in sua assenza, da un Grande Ufficiale della Corona, era l'insieme di tutti gli alti funzionari e l'incontro di tutte le competenze, la sua voce rimaneva tuttavia unicamente consultiva, mentre il potere esecutivo era saldamente nelle mani del sovrano.
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In base al testo di legge istitutivo, il Consiglio doveva essere composto da trentacinque membri scelti e nominati dal Re, tra i quali figuravano di diritto i Grandi Ufficiali della Corona, vale a dire il cancelliere guardasigilli [[Francesco Melzi d'Eril]], il grande elemosiniere e arcivescovo di Ravenna [[Antonio Codronchi]], il gran maggiordomo maggiore [[Giuseppe Fenaroli Avogadro]], il gran ciambellano [[Antonio Litta Visconti Arese]] e il grande scudiere [[Carlo Montecuccoli Caprara]]; erano chiamati a farne parte inoltre i ministri, i membri della Consulta di Stato e quelli del consiglio legislativo. L'organo fu ripartito in cinque sezioni: giustizia, finanza, guerra, interno e culto, alle quali appartenevano tutti i membri, a eccezione dei Grandi Ufficiali della Corona e dei ministri. Come segretario venne designato [[Giuseppe Compagnoni]]. Ministro della Giustizia fu [[Giuseppe Luosi]], primo promotore della [[codificazione del diritto]] in Italia.
 
Del Consiglio di Stato, dotato di un segretario generale e di alcuni sostituti, facevano parte anche gli stessi ministri, che potevano inoltre partecipare alle sedute dei tre consigli deidegli otto consultori, legislativodei dodici legislatori e deglidei quindici uditori, quando fossero in trattazione oggetti riguardanti i loro dipartimenti. Il Consiglio di Stato fu dichiarato cessato con proclama del commissario plenipotenziario austriaco conte di Bellegarde del 25 maggio 1814.<ref name="archivi">[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=04.05 Regno d'Italia - Archivi storici - Lombardia Beni Culturali] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305142312/http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=04.05 |data=5 marzo 2016 }}.</ref>
 
Il Consiglio di Stato fu dichiarato cessato con proclama del commissario plenipotenziario austriaco conte di Bellegarde del 25 maggio 1814.<ref name = archivi>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=04.05 Regno d'Italia - Archivi storici - Lombardia Beni Culturali] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305142312/http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=04.05 |data=5 marzo 2016 }}.</ref>
Il Ministero dell'interno fu affidato il 16 gennaio 1806 a [[Ludovico Arborio di Breme]]. La sua gestione fu ritoccata con le direzioni della polizia, dei comuni, delle scuole e lavori pubblici, della beneficenza.<ref>[https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8000274/?view=toponimi&hid=0 Interno ]</ref>
 
Il Ministero della guerra fu affidato al generale [[Marie-François Auguste de Caffarelli du Falga|Augusto Caffarelli]].
 
=== La Guardia Reale Italiana ===
{{vedi anche|Esercito del Regno d'Italia (1805-1814)}}
[[File:40 lire 1814 Napolone.jpg|thumb|Monetaleft|Esempio da 40di [[Liralira italiana napoleonica|lire italiane napoleoniche]]: moneta da 40 lire]]
 
Infatti, perPer iniziativa del Ministro della Guerra, il 17 luglio [[1805]], dopo la proclamazione del Regno d'Italia, le guardie d'Onore cittadine furono sciolte al fine di istituire la "'''Guardia Reale Italiana"''' nei territori del nuovo Regno d'Italia.
Un [[Contingenti stranieri nella Grande Armata|contingente di truppe italiane]] della "Guardia Reale Italiana" partecipò alle [[guerre napoleoniche]], in particolare nel [[1808]] alla [[Guerra d'indipendenza spagnola]], nel [[1809]], sulle Alpi, alla campagna contro l'Austria che aveva aderito alla [[Quinta coalizione]] e nel 1812 alla [[Campagna di Russia]].
 
Infatti, per iniziativa del Ministro della Guerra, il 17 luglio [[1805]], dopo la proclamazione del Regno d'Italia, le guardie d'Onore cittadine furono sciolte al fine di istituire la "Guardia Reale Italiana" nei territori del nuovo Regno d'Italia.
 
La Guardia Reale Italiana, armata con [[moschetto Charleville]] del 1777, fu costituita da 6 reggimenti di fanteria di linea, 3 reggimenti di fanteria leggera, un reggimento di fanteria dalmata, 2 reggimenti di dragoni e 2 reggimenti di cacciatori a cavallo.
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Il piccolo contingente del Regno d'Italia inizialmente operò solamente in Italia insieme alle truppe francesi del maresciallo [[Andrea Massena]].<ref>Lucio Ceva, "Questa era la Grande Armèe", da Storia Illustrata Gennaio 1976, pag. 56: "Nel 1805 l'unico "satellite" di rilievo è il Regno d'Italia il cui piccolo contingente agisce quasi esclusivamente in Italia mescolato alle forze francesi del maresciallo Massena"</ref>
 
Un [[Contingenti stranieri nella Grande Armata|contingente di truppe italiane]] della Guardia Reale Italiana, al comando di [[Giuseppe Lechi]] partecipò alle [[guerre napoleoniche]]. Nel dicembre 1805 alcuni reparti parteciparono alla [[battaglia di Austerlitz]]<ref>I cannonieri della Guardia Reale si sono coperti di gloria alla battaglia di Austerlitz, ed hanno meritato la stima di tutti i vecchi cannonieri francesi. La Guardia Reale è stata sempre al fianco della Guardia Imperiale e dovunque ne è stata degna. Venezia sarà restituita al Regno d'Italia. Bollettino n. 37 della Grande Armata, Schönbrunn, 26 dicembre 1805.</ref>. Nel [[1808]] alla [[Guerra d'indipendenza spagnola]] conquistando [[Barcellona]]. Nel [[1809]] sulle Alpi, la Guardia Reale Italiana al comando del viceré [[Eugenio di Beauharnais]] partecipò anche alla campagna contro l'Austria che aveva aderito alla [[Quinta coalizione]] e nel 1812 alla [[Campagna di Russia]].
La Guardia Reale Italiana, al comando di [[Giuseppe Lechi]] partecipò nel [[1808]] alla [[Guerra d'indipendenza spagnola]] conquistando [[Barcellona]].
Nel [[1809]] sulle Alpi, la Guardia Reale Italiana al comando del viceré [[Eugenio di Beauharnais]] partecipò anche alla campagna contro l'Austria che aveva aderito alla [[Quinta coalizione]].
 
=== Caduta ===
{{vedi anche|Caduta del Regno d'Italia|Campagna d'Italia (1813-1814)}}
Il Regno d'Italia cessò di esistere nel [[1814]], con la fine del periodo napoleonico: il 6 aprile [[1814]] Napoleone si disse pronto ad abdicare, atto che fu formalizzato il giorno 11. Il giorno 16 il Beauharnais comunicava di avere concluso anch'egli un armistizio con il [[feldmaresciallo]] austriaco [[Heinrich Johann Bellegarde|Bellegarde]], anche se sperava che il suo trono potesse essere salvato dalla disfatta napoleonica.
 
Dopo i disordini milanesi del 20 aprile, con il linciaggio del ministro delle finanze [[Giuseppe Prina]] ad opera della folla inferocita, Beauharnais capì tuttavia di non avere l'appoggio della popolazione. La gente lo identificava infatti con i detestati francesi e, così, il 26 aprile abdicò, lasciando il giorno successivo l'Italia per ritirarsi in esilio in [[Baviera]] presso i suoceri. Aveva così fine il Regno napoleonico d'Italia napoleonico, ma la [[Congresso di Vienna|restaurazione]] diede ad [[Eugenio di Beauharnais]], auspice lo Zar di Russia, un cospicuo [[appannaggio]] nelle [[Marche]]: {{formatnum:2300}} tenute agricole e 137 palazzi urbani che erano stati espropriati durante il periodo napoleonico allo Stato della Chiesa. Il 25 maggio, assumendo la presidenza della Reggenza del governo provvisorio, [[Heinrich Johann Bellegarde]] proclamava a Milano la cessazione anche legale del Regno.
Il Regno d'Italia cessò di esistere nel [[1814]], con la fine del periodo napoleonico: il 6 aprile [[1814]] Napoleone si disse pronto ad abdicare, atto che fu formalizzato il giorno 11. Il giorno 16 il Beauharnais comunicava di avere concluso anch'egli un armistizio con il [[feldmaresciallo]] austriaco [[Heinrich Johann Bellegarde|Bellegarde]], anche se sperava che il suo trono potesse essere salvato dalla disfatta napoleonica.
 
Dopo i disordini milanesi del 20 aprile, con il linciaggio del ministro delle finanze [[Giuseppe Prina]] ad opera della folla inferocita, Beauharnais capì tuttavia di non avere l'appoggio della popolazione. La gente lo identificava infatti con i detestati francesi e, così, il 26 aprile abdicò, lasciando il giorno successivo l'Italia per ritirarsi in esilio in [[Baviera]] presso i suoceri. Aveva così fine il Regno d'Italia napoleonico, ma la [[Congresso di Vienna|restaurazione]] diede ad [[Eugenio di Beauharnais]], auspice lo Zar di Russia, un cospicuo [[appannaggio]] nelle [[Marche]]: {{formatnum:2300}} tenute agricole e 137 palazzi urbani che erano stati espropriati durante il periodo napoleonico allo Stato della Chiesa. Il 25 maggio, assumendo la presidenza della Reggenza del governo provvisorio, [[Heinrich Johann Bellegarde]] proclamava a Milano la cessazione anche legale del Regno.
 
== Suddivisioni ==
{{vedi anche|Dipartimenti italiani#Dipartimenti del Regno d'Italia}}
[[File:1807KingdomItaly.jpg|thumb|right|Il Regno d'Italia nel [[1807]], quando includeva anche l'[[Istria]] e la [[Dalmazia]] anteriormente [[Repubblica di Venezia|veneziane]]. La [[Repubblica di Ragusa]] venne annessa nella primavera del [[1808]] dal generale Marmont: fu l'unica volta nella storia moderna che [[Ragusa di Dalmazia]] venne annessa all'Italia.]]
Nel [[1806]] i territori del Regno d'Italia furono suddivisi in sei Divisioni Territoriali Militari con comando a [[Milano]], [[Brescia]], [[Mantova]], [[Ancona]], [[Venezia]] e [[Bologna]].
Il decreto sull'amministrazione pubblica dell'8 giugno [[1805]] regolò gli enti locali del Regno. Il governo dei dipartimenti fu affidato unicamente ai prefetti coi loro consigli di prefettura, sciogliendo le amministrazioni centrali repubblicane. Veniva invece confermata la rappresentanza oligarchica dei consigli generali di 30 o 40 membri. Le viceprefetture, su cui nel precedente quinquennio c'era stata molta indecisione, vennero definitivamente riattivate col nuovo nome di distretti, affiancandole da consigli distrettuali di 11 membri. I vecchi distretti invece vennero ribattezzati cantoni e limitati agli ambiti dei giudici di pace e dei cancellieri del censo. I comuni furono finalmente tutti dotati di una municipalità e di un consiglio comunale, la cui numerosità era individuata da tre soglie.<ref>Trattavasi delle soglie di {{formatnum:3000}} e {{formatnum:10000}} abitanti della Repubblica Cisapina, e che sussistono ancora oggi nel Testo unico degli enti locali della Repubblica Italiana. I consigli comunali erano di 40, 30 o 15 membri.</ref> Nei grandi e medi comuni c'era un podestà nominato dal re per tre anni con sei o quattro savi ad assisterlo, i piccoli comuni avevano un [[sindaco]] annuale con due anziani, tutti scelti dal prefetto fra i cittadini più ricchi. In generale, tutti gli amministratori erano nominati dall'alto.<ref>[https://books.google.it/books?id=l8cGcpIS-RIC&pg=PA151&hl=it&source=gbs_toc_r&cad=2#v=onepage&q&f=false Decreto 8 giugno 1805]</ref>
 
Nel [[1806]] i territori del Regno d'Italia furono suddivisi in sei Divisioni Territoriali Militari, con comando a [[Milano]], [[Brescia]], [[Mantova]], [[Ancona]], [[Venezia]] e [[Bologna]].
 
Il Regno napoleonico Regno d'Italia, derivatodirettamente inizialmentederivato dalla [[Repubblica cisalpina]] (risultata della fusione della Repubblica cispadana con quella transpadana) e successivamente dallanapoleonica [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica napoleonica italianaItaliana]],<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=04.04 Università di Pavia: Repubblica napoleonica d'Italia]</ref>, fu oggetto di numerose modifiche nelle sue suddivisioni. Questo a causa dell'instabilità delle sue frontiere, che arrivarono per qualche anno fino a [[Cattaro]] (nell'attuale [[Montenegro]]). L'ultima modifica avvenne nel maggio 1810.
 
{{Citazione|''Con decreto 28 maggio 1810 furono infine riuniti al regno d'Italia il Trentino e il Tirolo meridionale (con Bolzano), i quali, ceduti dalla Baviera alla Francia, andarono a formare il dipartimento dell'Alto Adige, con capoluogo Trento. Al termine di queste trasformazioni, il territorio del regno si estendeva dalla Sesia all'Isonzo, dal Brennero agli Abruzzi, dal confine austriaco a quello del regno di Napoli. I suoi abitanti, al contempo, erano passati dai circa 3.800.000{{formatnum:3800000}} del 1805 agli oltre 6.700.000{{formatnum:6700000}} del 1813, cioè a più di un terzo della popolazione stimata nell'intera penisola italiana.''<ref>Università di Pavia: Riassunto storico-amministrativo del Regno d'Italia</ref>}}
 
[[File:1french-empire1811.jpg|thumb|Dipartimenti del Regno d'Italia nel 1811 in viola (ingrandire mappa)]]
Al massimo della sua estensione nella penisola italiana, nel [[1812]], il Regno d'Italia contava 24 dipartimenti:
[[File:Norditalien und Mittelitalien 1799.jpg|thumb|[[Repubblica Cisalpina]] nel 1799]]
[[File:1french-empire1811.jpg|thumb|Dipartimenti del Regno d'Italia nel 1811 in viola (ingrandire mappa)]]
* [[Dipartimento dell'Adda (1805)|Adda]], capoluogo: [[Sondrio]]
* [[Dipartimento dell'Adige|Adige]], capoluogo: [[Verona]]
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* [[Dipartimento del Basso Po|Basso Po]], capoluogo: [[Ferrara]]
* [[Dipartimento del Brenta|Brenta]], capoluogo: [[Padova]]
* [[Dipartimento del Crostolo|Crostolo]], capoluogo: [[Reggio nell'Emilia]]
* [[Dipartimento del Lario (1801)|Lario]], capoluogo: [[Como]]
* [[Dipartimento del Mella|Mella]], capoluogo: [[Brescia]]
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* [[Dipartimento del Serio|Serio]], capoluogo: [[Bergamo]]
* [[Dipartimento del Tagliamento|Tagliamento]], capoluogo: [[Treviso]]
* [[Dipartimento del Tronto|Tronto]], capoluogo: [[Fermo (Italia)|Fermo]]
 
== Nuovi pesi e misure ==
Ecco una prima applicazione del nuovo sistema metrico decimale, secondo una lettera pervenuta a Padova:
 
"Regno d'Italia 30 ottobre 1810 - Col primo del venturo gennaio 1811 è attivata per tutte le Amministrazioni di Finanza la legge 27 ottobre 1803 che stabilisce uniformità di Misure e di pesi in tutto lo Stato. La diecimilionesima parte del quarto Meridiano terrestre costituisce la nuova unità di misura lineare. Essa chiamasi [[Metro]]. Il Metro è la base d'ogni misura e peso. Il Metro si divide in dieci Palmi. Il Palmo in dieci Diti. Il Dito in dieci Atomi. Mille Metri determinano la lunghezza del nuovo Miglio.
Il Metro è la base d'ogni misura e peso.
Il Metro si divide in dieci Palmi.
Il Palmo in dieci Diti.
Il Dito in dieci Atomi.
Mille Metri determinano la lunghezza del nuovo Miglio.
 
L'unità di misura superficiale è il Metro quadrato. Il Metro quadrato contiene cento Palmi quadrati. Il Palmo quadrato cento Diti quadrati. Il Dito quadrato cento Atomi quadrati. Un quadrato di cento metri di lato costituisce la nuova misura dei terreni che si chiama Tornatura. La Tornatura si divide in cento parti eguali che diconsi Tavole. Ciascuna di queste è un quadrato di dieci metri.
Il Palmo quadrato cento Diti quadrati. Il Dito quadrato cento Atomi quadrati.
Un quadrato di cento metri di lato costituisce la nuova misura dei terreni che si chiama Tornatura.
La Tornatura si divide in cento parti eguali che diconsi Tavole. Ciascuna di queste è un quadrato di dieci metri.
 
Il [[Metro cubo|Metro cubico]] è l'unità di misura dei solidi. Esso contiene mille Palmi cubici; il Palmo cubico mille Diti cubici, il Dito cubico mille Atomi cubici. La decima parte del Metro cubico è l'unità di misura della capacità. La medesima serve egualmente per grani e pei liquidi; essa si chiana Soma. La Soma si divide in dieci parti uguali dette Mine; le Mine in Dieci Pinte; la Pinta in dieci Coppi.
Il [[Metro cubo|Metro cubico]] è l'unità di misura dei solidi.
Esso contiene mille Palmi cubici; il Palmo cubico mille Diti cubici, il Dito cubico mille Atomi cubici.
La decima parte del Metro cubico è l'unità di misura della capacità. La medesima serve egualmente per grani e pei liquidi; essa si chiana Soma.
La Soma si divide in dieci parti uguali dette Mine ; le Mine in Dieci Pinte; la Pinta in dieci Coppi.
 
La nuova misura di Peso si chiama [[Libbra]]. Essa è costituita del peso di un Palmo cubico ossia di una [[Pinta (unità di misura)|Pinta]] di acqua distillata, e al grado della massima densità pesata nel vuoto. La Libbra si divide in dieci parti eguali che diconsi Oncie. L'[[Oncia (unità di misura)|Oncia]] in dieci Grossi; il Grosso in dieci Denari; il Denaro in dieci Grani. Dieci Libbre fanno un Rubbio; dieci Rubbi un Centinajo [...] 12 Once = i Braccio da panno e di seta; 840 Tavole fanno un campo; 4 Quartieri fanno uno Staro; 12 Stara fanno un Moggio; 12 Bozze fanno un Mastello."<ref>Biblioteca Civica di Padova – Biblioteca Padovana 816- XI – riportata alla nota 171, pag. 134 del libro Riccardo Abati – Pianiga, storia, parroci e civiltà contadina in un paese veneto- 1991.</ref>
La Libbra si divide in dieci parti eguali che diconsi Oncie.
L'[[Oncia (unità di misura)|Oncia]] in dieci Grossi; il Grosso in dieci Denari.; il Denaro in dieci Grani.
Dieci Libbre fanno un Rubbio; dieci Rubbi un Centinajo. [''omisissis''] 12 Once = i Braccio da panno e di seta; 840 Tavole fanno un campo; 4 Quartieri fanno uno Staro; 12 Stara fanno un Moggio; 12 Bozze fanno un Mastello."<ref>Biblioteca Civica di Padova – Biblioteca Padovana 816- XI – riportata alla nota 171, pag. 134 del libro Riccardo Abati – Pianiga, storia, parroci e civiltà contadina in un paese veneto- 1991.</ref>
 
== Citazioni ==
{{citazione|Al mio passaggio a Milano, un grande popolo risvegliato apriva un momento gli occhi. L'Italia usciva dal suo sonno, e ricordava il proprio genio come un sogno divino... ella portava nella meschineria della nostra povertà la grandezza della natura transalpina, nutrita come era, questa [[Ausoni|Ausonia]]a, ai capolavori delle arti ed alle alte reminiscenze di una patria famosa|[[François-René de Chateaubriand]], ''[[Mémoires d'Outre-Tombe]]'', Tomo 2 Libro L14 capitolo 7.|A mon passage à Milan, un grand peuple réveillé ouvrait un moment les yeux. L'Italie sortait de son sommeil, et se souvenait de son génie comme d'un rêve divin … elle apportait dans la mesquinerie de notre pauvreté la grandeur de la nature transalpine, nourrie qu'elle était, cette Ausonie, aux chefs-d'oeuvre des arts et dans les hautes réminiscences d'une patrie fameuse.|lingua=fr}}
 
== Note ==
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*[[Repubblica napoleonica d'Italia]]
*[[Stati italiani preunitari]]
*[[Re d'Italia (1805-1814)]]
 
== Altri progetti ==
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* {{cita web|http://www.histunif.com/|Storia delle uniformi delle truppe alleate dell'Impero napoleonico}}
 
{{Stati italiani al Trattato di Presburgo}}
{{Dipartimenti del Regno d'Italia}}
{{Stati italiani nell'epoca napoleonica}}