Colonialismo statunitense: differenze tra le versioni

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Per '''colonialismo statunitense''' si intende il processo di crescita territoriale degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], che in un primo momento comportò l'espansione nel [[Nord America]], principalmente attuato ai danni delle [[Indiani d'America|tribù autoctone]] e dei territori del [[Messico]], per poi evolvere su scala intercontinentale. Il processo ebbe inizio con l'[[Guerra d'indipendenza americana|indipendenza]] della nazione statunitense e in un secondo tempo oltremare in aree dell'[[America centrale]] e dell'[[oceano Pacifico]].<ref>{{Cita libro|autore=Joe C. Dixon|titolo=The American military and the Far East - Proceedings of the Ninth Military History Symposium United States Air Force Academy 1-3 October 1980|url=https://books.google.it/books?id=qdiNS1es5d0C&pg=PA139&lpg=PA139&dq=in+midway+1859+began+the+american+oversea&source=bl&ots=6FaL45J48W&sig=ACfU3U2vuOgf8g_ab6mVTfpuMmZzHmUAbg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiKqaDfhtnqAhXysaQKHStbDkgQ6AEwE3oECAoQAQ#v=onepage&q=in%20midway%201859%20began%20the%20american%20oversea&f=false|edizione=Diane Publishing|annooriginale=1980}}</ref>
 
Nel [[1823]] fu enunciata la [[dottrina Monroe]], che affermando il principio di non intervento di potenze non americane nel continente americano ne affermò la supremazia statunitense ponendo gli Stati Uniti come guida e custode del continente.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/james-monroe_%28Dizionario-di-Storia%29/|titolo=Monroe, James|sito=Treccani}}</ref> Nel tempo questa dottrina sarà condivisa e attuata da tutti i governi americanistatunitensi, e mai formalmente dismessa.
 
Quanto rimane dei precedenti possedimenti coloniali statunitensi è oggi rappresentato dai [[Territoriterritori degli Stati Uniti d'America]], entità amministrative subordinate al [[governo federale degli Stati Uniti d'America|governo federale]] ma prive di [[sovranità]] propria. Nove di questi territori sono isole o atolli privi di abitanti permanenti (le cosiddette "[[Isole minori esterne degli Stati Uniti d'America]]"), ma cinque territori (le [[Samoa americane]], [[Guam]], le [[Isole Marianne Settentrionali]], [[Porto Rico]] e le [[Isole Vergini americaneAmericane]]) sono dotati di una propria popolazione stanziale. I territori abitati sono dotati di propri organi esecutivi e legislativi eletti dalla popolazione e competenti per le questioni interne, nonché di un proprio sistema di corti di giustizia, ma la [[Costituzione degli Stati Uniti d'America]] si applica nei loro confini solo con riferimento ai diritti fondamentali: i territori, in particolare, non eleggono alcun membro del [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] (dove sono rappresentati da un delegato non votante) né partecipano all'elezione del [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente degli Stati Uniti]]. Vari commentatori ed esponenti politici hanno espresso critiche per questa condizione, considerando tali territori come assimilabili a moderne colonie degli Stati Uniti.<ref>{{cita web|url=https://www.washingtonpost.com/news/made-by-history/wp/2017/09/28/most-countries-have-given-up-their-colonies-why-hasnt-america/|titolo=Most countries have given up their colonies. Why hasn’t America?|autore=David Vine|lingua=en|accesso=15 ottobre 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.guampdn.com/opinion/bevacqua-guam-is-a-colony-of-the-u-s/article_9f506f3a-1f7e-544d-8f3b-aa98bcbf6586.html|titolo=MBevacqua: Guam is a colony of the U.S.|autore=Michael Lujan Bevacqua|lingua=en|accesso=15 ottobre 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/news/2019/feb/15/the-us-hidden-empire-overseas-territories-united-states-guam-puerto-rico-american-samoa|titolo=How the US has hidden its empire|autore=Daniel Immerwahr|lingua=en|accesso=15 ottobre 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.washingtonpost.com/politics/puerto-ricos-governor-ramps-up-push-for-statehood-on-anniversary-of-maria/2018/09/20/1d99974c-bcd2-11e8-8792-78719177250f_story.html|titolo=Puerto Rico’s governor ramps up push for statehood on anniversary of Maria|autore=John Wagner|lingua=en|accesso=15 ottobre 2022}}</ref>
 
==Genocidio dei nativi americani==
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=== Guerra indiana del Nord-Ovest ===
{{vedi anche|Guerra indiana del Nord-Ovest}}
 
[[File:Fallen timbers.jpg|miniatura|Rappresentazione della [[battaglia di Fallen Timbers]]]]
La cosiddetta [[ordinanza del Nord-Ovest]] del [[1787]] riorganizzò ufficialmente il territorio nord-occidentale in relazione agli insediamenti dei coloni, i quali avevano già cominciato a riversarsi nella regione. La resistenza indiana provocò violenti scontri e l'amministrazione del presidente [[George Washington]] organizzò delle spedizioni armate atte a sedare le insurrezioni dei nativi. La guerra conseguente, che proseguì praticamente senza soluzione di continuità dopo la rivoluzione, fu detta anche "[[guerra di Piccola Tartaruga]]", dal nome del capo [[Miami (popolo)|miami]] che fu uno dei protagonisti e vide il consolidarsi di una grande alleanza indiana, formata principalmente, oltre che dagli stessi Miami, da [[Shawnee]], [[Lenape]] e [[Ottawa (popolo)|Ottawa]], che sconfisse le armate condotte dai generali [[Josiah Harmar]] e [[Arthur St.Clair|Arthur St. Clair]]. Questa fu la più grande sconfitta mai inflitta dai nativi agli statunitensi.
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Nel 1816 l'[[American Colonization Society]] si insediò sulla costa occidentale africana fondando la [[Liberia]], con capitale [[Monrovia]] (in onore del presidente statunitense dell'epoca [[James Monroe|Monroe]]) dove vennero collocati un cospicuo numero di schiavi liberati, da cui il nome. La Liberia sarà amministrata dalla società fino alla sua bancarotta, nel 1847. Per evitare di accorparsi eccessivi problemi economici il governo preferì non annettersi effettivamente la Liberia, che divenne così formalmente indipendente, seppur sempre in stretti rapporti con gli Stati Uniti.
 
Il governo americanostatunitense continuò ad influenzare la politica liberiana, nel secondo dopoguerra, infatti, la Liberia fu costretta a isolarsi rigidamente dalle altre nazioni africane che stavano in quel periodo conducendo il processo di [[decolonizzazione]].
 
Il dittatore liberiano [[William Tubman]] condusse una energica campagna [[Anticomunismo|anticomunista]] volta a soffocare le iniziative anti-americane statunitensi liberiane.
 
===America del Nord===
 
==== Alaska ====
[[File:Flickr - USCapitol - Alaskan Purchase, 1867.jpg|miniatura|Illustrazione celebrativa dell'[[acquisto dell'Alaska]] da parte del governo statunitense.]]
Le zone costiere dell'[[Alaska]] erano sotto l'influenza dell'[[Impero russo]] già dal 1784, non erano ritenute possedimenti rilevanti di per sé, erano però strategiche nell'ottica di costituire un insediamento russo in [[California]], progetto che sarà però abbandonato negli anni dieci dell'800. Col naufragare del progetto, l'interesse russo per la colonizzazione dell'America declinò progressivamente, fino al 1867, quando si avviarono trattative per vendere l'Alaska agli Stati Uniti.
 
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La percezione circa l'Alaska mutò drasticamente con la [[corsa all'oro]] iniziata nel 1898, incentivata dal governo stesso, che portò al formarsi di maggiori centri abitati.
 
Divenuto [[Territori degli Stati Uniti d'America|territorio organizzato]] nel 1912, rimase tale fino al 7 luglio 1958, quando il presidente [[Dwight D. Eisenhower|Eisenhower]] firmò l{{'}}''[[Alaska Statehood Act]]'' con cui l'Alaska divenne uno Stato degli USA a tutti gli effetti, entrando nell'Unione come il suo 49º stato il 3 gennaio 1959.
 
==== Hawaii ====
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Nel 1876 il governo britannico cedette il protettorato agli Stati Uniti. Giunsero così nelle Hawaii molti immigrati, soprattutto americani, ma anche europei, che acquistarono grandi proprietà agricole e cominciarono la coltivazione della [[canna da zucchero]]. All'immigrazione dei coloni seguirono le ondate di importazione di lavoratori per le piantagioni, principalmente cinesi, giapponesi, coreani, filippini e azzorriani.
 
Nel 1893 un colpo di Stato attuato dai latifondisti pose fine al Regno delle Hawaii, deponendo l'ultima regina [[Liliuokalani delle Hawaii|Liliʻuokalani]], che divenne simbolo della indipendenza hawaiana. I latifondisti richiesero al governo il riconoscimento giuridico di "territorio" americanostatunitense e non di protettorato, che avrebbe risolto la questione dei dazi sullo zucchero. Gli Stati Uniti rifiutarono temporaneamente, costringendo i latifondisti a fondare la [[Repubblica delle Hawaii]], protettorato americano.
 
Nel 1898 il governo della Repubblica delle Hawaii richiese nuovamente la sua adesione agli Stati Uniti. Questa volta l'offerta fu accettata, nacque così il [[Territorio delle Hawaii]].
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{{Vedi anche|Guerre della banana}}
[[File:Tr-bigstick-cartoon.JPG|thumb|left|Una vignetta satirica che simboleggia lo strapotere americano nei [[Caraibi]] e in [[Centro America]]]]
La locuzione ''Guerre della banana'' ([[lingua inglese|en]]: ''Banana Wars'') indica una serie di [[occupazione militare|occupazioni]], azioni di polizia e interventi militari attuati dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel [[Centroamerica]] e nei [[Caraibi]] tra la fine dell'800 e gli anni '30 del '900. L'inizio di tali conflitti è infatti individuato nello scoppio della [[guerra ispano-americana]] nel 1898.<ref>{{Cita libro|autore=Lester D. Langley|titolo=The Banana Wars : United States Intervention in the Caribbean, 1898-1934|anno=2001|lingua=inglese|paginep=pp.3|isbn=978-0-8420-5047-0}}</ref>
 
Gli Stati Uniti condussero una serie di occupazioni militari a [[Cuba]], [[Porto Rico]], [[Panama]], [[Honduras]], [[Nicaragua]], [[Messico]], [[Haiti]], [[Repubblica Dominicana]] e [[Venezuela]]. Questa stagione di conflitti terminò nel 1934, col ritiro delle truppe statunitensi da Haiti e l'inizio della ''[[politica del buon vicinato]]'' ([[Lingua inglese|en]]: ''Good Neighbor Policy'') del [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente]] [[Franklin D. Roosevelt]].
 
A oggi [[Porto Rico]] e le [[Isole Vergini Americane]] risultano ancora a tutti gli effetti colonie americane.<ref name=":0">[{{cita testo|url=https://www.britannica.com/place/Puerto-Rico/The-debate-over-political-status%7C |titolo=Puerto Rico - The debate over political status]|postscript=nessuno}}, Britannica.</ref>
 
==== Cuba ====
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Intervento che avvenne, durante il terzo e ultimo conflitto tra Spagna e Cuba, la cosiddetta Guerra Necessaria (1895-1898). Gli Stati Uniti entrarono nel conflitto nel 1898 dando inizio alla [[Guerra ispano-americana]].
 
Cuba fu anche il teatro del ''casus belli'' che giustificherà l'intervento statunitense. Il 15 febbraio 1898 si teneva all'[[L'Avana|Avana]] una grande festa con invitati tanti ufficiali della marina americanastatunitense, a sorvegliare la nave corazzata [[USS Maine (ACR-1)|Maine]] rimasero solo i soldati semplici e l'equipaggio. Un'esplosione causò la morte di tutte e 255 le persone a bordo. L'opinione pubblica americanastatunitense, fomentata dalla stampa che titolava "''Remember the Maine! To Hell with Spain!''" ([[Lingua italiana|it]]: "Ricordate il Maine! All'inferno con la Spagna!") auspicò un intervento militare a favore dei cubani nella guerra in corso. Gli spagnoli cercarono invano di cooperare al fine di raccogliere gli elementi che provassero la loro estraneità all'accaduto, ma gli Stati Uniti rifiutarono l'aiuto, il capitano William T. Sampson concluse che la detonazione era stata causata da una mina e che il governo spagnolo era il responsabile. Tra le ipotesi fatte per spiegare l'esplosione ci fu anche una attribuzione agliai americanistatunitensi stessi del sabotaggio, perché fornisse una scusante all'intervento statunitense a Cuba.<ref name="New York Times 21 April 1898">{{cita news|pubblicazione=The New York Times|data=21 aprile 1898|titolo=A Few Spaniards Flee; Not Many Accept Free Transportation from Here to Havana on the Panama. Crowds see them Depart&nbsp;– Shouts of Derision Follow the Vessel, Which Is Rumored to Have Munitions of War Aboard&nbsp;– The Seneca Also Sails|formato=PDF|url=http://query.nytimes.com/mem/archive-free/pdf?res=9405E1DF1F3DE433A25752C2A9629C94699ED7CF|accesso=2 ottobre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120206072331/http://query.nytimes.com/mem/archive-free/pdf?res=9405E1DF1F3DE433A25752C2A9629C94699ED7CF|dataarchivio=6 febbraio 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref name="marine375">
{{cita news|rivista=Marine Engineer and Naval Architect|data=1º dicembre 1890|titolo=The New United States Battleship "Maine"|formato=PDF| url = http://books.google.com/books?id=7gwAAAAAMAAJ&pg=PA375|accesso=4 aprile 2012}}</ref><ref name="navy_report_1890">
{{cita pubblicazione|autore=United States Navy|anno=1890|titolo=Annual Report of the Secretary of the Navy| url = http://books.google.com/?id=dS9HAQAAIAAJ&pg=PA7|formato=PDF|accesso=4 aprile 2012}}</ref><ref name="spanamwar">
{{cita web|cognome= McMorrow|nome=Edward P.|titolo=What Destroyed the USS MAINE&nbsp;– An opinion|sito=SpanAmWar.com| url = http://www.spanamwar.com/Mainemo1.htm|accesso=7 aprile 2010}}</ref><ref name="lawlibrary">{{cita pubblicazione|nome=Louis|cognome=Fisher|titolo=Destruction of the Maine (1898)|editore=The Law Library of Congress|url=https://loc.gov/law/help/usconlaw/pdf/Maine.1898.pdf|accesso=8 aprile 2010|dataarchivio=4 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091104112359/https://loc.gov/law/help/usconlaw/pdf/Maine.1898.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
 
Gli Stati Uniti vinsero la guerra in tempi molto brevi e con perdite relativamente basse, tanto che questa venne definita ''[[Guerra ispano-americana|Splendid little war]]'' ([[Lingua italiana|it]]: "Breve splendida guerra"). Con l'armistizio del 12 agosto venne creato il [[Protettorato americano di Cuba]], amministrato mediante un governo militare sino al [[1902]]. Dal 1902 Cuba, seppur formalmente indipendente, rimase economicamente vincolata agli Stati Uniti.
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[[File:Pedro Albizu Campos raising his hat to a crowd, 1936.jpg|miniatura|[[Pedro Albizu Campos|Pedro Abizu Campos]] nel 1936, principale ''leader'' indipendentista portoricano]]
 
Il 25 luglio [[1898]], con lo scoppio della [[guerra ispano-americana]], Porto Rico fu invasa dagli Stati Uniti d'America con uno sbarco a [[Guánica]]. Con il [[Trattato di Parigi (1898)|trattato di Parigi del 1898]] la Spagna cedette la sovranità su Porto Rico agli Stati Uniti<ref>([[lingua inglese|EN]]) [{{cita testo|url=http://www.yale.edu/lawweb/avalon/diplomacy/spain/sp1898.htm |titolo=Trattato di Parigi del 1898] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20071106085941/http://www.yale.edu/lawweb/avalon/diplomacy/spain/sp1898.htm |data=6 novembre 2007 }}</ref> che la governarono con un governatore nominato direttamente dal [[Presidenti degli Stati Uniti d'America|presidente degli Stati Uniti]]. Nel [[1917]], la [[Jones-Shafroth Act|legge Jones-Shafroth]] approvata dal [[Congresso degli Stati Uniti|Congresso americano]] garantiva ai cittadini portoricani la nazionalità statunitense, in modo che essi potessero essere arruolati come [[Soldato|soldati]] nella [[prima guerra mondiale]]. Dopo la guerra una serie di catastrofi naturali e la [[grande depressione]] impoverirono l'isola. Alcuni ''leader'' politici pretesero dei cambiamenti e tra questi spiccò [[Pedro Albizu Campos]], che capeggiò un importante movimento nazionale a favore dell'indipendenza: il [[Partito Nazionalista Portoricano]], fortemente osteggiato dalle autorità americanestatunitensi.
 
Nel 1947 si arrivò a una sorta di compromesso tra Stati Uniti e il popolo portoricano: il governo americanostatunitense stabilì che il governatore di Porto Rico fosse eletto dal popolo e non dal governo americanostatunitense. Nel [[1948]] [[Luis Muñoz Marín]] divenne il primo governatore di Porto Rico a essere eletto dal popolo.
 
Il 1º novembre [[1950]] due nazionalisti portoricani, [[Griselio Torresola]] e [[Oscar Collazo]], tentarono di assassinare il presidente [[Harry S. Truman|Truman]], ne seguì la decisione di svolgere un referendum sul futuro dell'isola<ref>Act of July 3, 1950, Ch. 446, 64 Stat. 319</ref>. Ciò avvenne nel [[1952]], da cui nacque una costituzione che diede a Porto Rico i connotati di un Commonwealth politico, termine spesso usato per designare l'attuale rapporto tra i due Stati<ref>([[lingua spagnola|ES]]) [{{cita testo|url=http://www.lexjuris.com/lexprcont.htm |titolo=Costituzione del Commonwealth di Porto Rico] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20111114003340/http://www.lexjuris.com/lexprcont.htm |data=14 novembre 2011 }} (versione originale)</ref>.
 
==== Panama ====
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Nel [[1821]] il [[vicereame della Nuova Granada]], dopo anni di sanguinose lotte proclamò la propria indipendenza dalla [[Spagna]] e costituì la [[Grande Colombia]] guidata dal ''libertador'' [[Simón Bolívar]]. Quando nel [[1830]] cadde il governo bolivariano la Colombia cominciò ad essere di interesse da parte delle compagnie straniere, in special modo di quelle statunitensi. Tra il 1850 e il 1855, venne infatti costruita la prima ferrovia transcontinentale americana, che interessava l'area di Panama, la [[Panama Railway]].
 
Il territorio circostante la [[Città di Panama (Panama)|città di Panama]] non aveva mai avuto una propria giurisdizione, in quanto sempre stato parte della Colombia. Il progetto di una [[Panama|Repubblica di Panama]] fu infatti costruito artificiosamente dal governo statunitense in accordo con l'alta borghesia locale. Nel [[1903]] il presidente statunitense [[Theodore Roosevelt|Roosevelt]] dichiarò la volontà di aprire un canale nell'area di Panama che collegasse l'[[oceano Atlantico]] al [[Oceano Pacifico|Pacifico]] e dichiarò che avrebbero dovuto essere gli Stati Uniti ad amministrare il punto d'elevatissima importanza economica e strategica. In seguito al rifiuto da parte della Colombia di concedere la gestione a un consorzio americanostatunitense, gli Stati Uniti inviarono nel territorio una spedizione che conquistò facilmente l'area interessata. Lo stesso 3 novembre [[1903]], la Repubblica di Panama dichiarò la propria indipendenza dalla Colombia, gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], primo Stato a riconoscere la nuova repubblica, inviarono l'esercito a difenderne gli interessi economici legati al canale.
 
Nel dicembre del 1903, i rappresentanti della nuova repubblica firmarono il [[Trattato Hay-Bunau Varilla]] con gli Stati Uniti, che riconobbe la piena sovranità americanastatunitense sulla [[Zona del Canale di Panama]]. La Zona del Canale divenne così territorio americano.
 
Nel [[1968]] ebbe luogo la Rivoluzione panamense guidata dal [[Partito Rivoluzionario Democratico]] di [[Omar Torrijos (politico)|Omar Torrijos]], che riuscì ad assumere un forte ruolo di potere e scalzare il dominio statunitense da Panama. Con i [[trattati Torrijos-Carter]] nel [[1979]] Panama rientrò in possesso del canale e acquisì piena sovranità. Torrijos morì in circostanze misteriose in un incidente aereo nel [[1981]]<ref>{{Cita web|url=http://www.instoria.it/home/invasione_panama.htm|titolo=InStoria - L'invasione statunitense di Panama|accesso=2020-07-30 luglio 2020}}</ref>.
 
Dopo la morte di Torrijos, il potere passò nelle mani del generale [[Manuel Noriega]], precedentemente a capo della polizia segreta panamense ed ex-informatore della [[CIA]]. Quando però fu chiaro che Noriega non intendeva abbandonare il progetto di Torrijos, gli Stati Uniti rivolsero a Noriega l'accusa di [[traffico di droga]] internazionale e nel [[1989]] {{formatnum:26000}} soldati americanistatunitensi [[Invasione statunitense di Panama|invasero Panama]] per rovesciarlo. Poche ore dopo l'invasione, in una cerimonia che ebbe luogo all'interno di una base militare statunitense, [[Guillermo Endara]] prestò giuramento come nuovo presidente di Panama. Endara concesse temporaneamente la gestione del Canale agli Stati Uniti<ref>{{Cita web|url=https://www.altrenotizie.org/in-evidenza/8732-trent-anni-fa-il-sangue-di-panama.html|titolo=Trent'anni fa, il sangue di Panama|autore=Nicoletta Manuzzato|lingua=it-it|accesso=2020-07-30 luglio 2020}}</ref>.
 
In ottemperanza ai [[trattati Torrijos-Carter]], gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] hanno restituito tutto il territorio del Canale a Panama nel [[1999]], ma si sono riservati il diritto di intervenire militarmente nell'interesse della "sicurezza nazionale".
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{{Vedi anche|Storia di Haiti}}
[[File:LocationHaiti.svg|miniatura|La localizzazione di [[Haiti]] in [[Centro America]]]]
Dopo il riconoscimento dell'indipendenza dalla [[Francia]], avvenuto nel [[1825]], [[Haiti]] visse un lungo periodo caratterizzato da disordini spesso fomentati dai vari imperialismi per opera di Francia e [[Impero tedesco|Germania]]. A partire dal [[1891]] anche diverse ''corporation'' statunitensi di diversi settori (soprattutto agrario, portuale, infrastrutturale e finanziario) misero gli occhi sulla realtà di Haiti, iniziando a costruire infrastrutture. A partire dal 1908 venne avviata anche la costruzione ad amministrazione americanastatunitense di ferrovie, per le quali vennero espropriati terreni ai contadini per riconvertirli in piantagioni di banane di proprietà di aziende americane. Nel 1910, la banca statunitense [[National City]] acquisì una quota significativa della [[Banca della Repubblica di Haiti]], ottenendo di fatto il [[monopolio]] economico della nazione.
 
La [[prima guerra mondiale]] rappresentò un fattore determinante per la colonizzazione americanastatunitense di Haiti, in quanto la comunità di origine tedesca esercitava un potere economico dominante nell'isola, la maggior parte del commercio marittimo era detenuto da tedeschi, che erano spesso alleati con le ricche famiglie mulatte locali. Gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], usando come ''escamotage'' il conflitto mondiale, occuparono militarmente Haiti nel [[1915]], quando i tedeschi erano internazionalmente riconosciuti come il nemico. All'occupazione militare si opposero i ribelli ''caco'', guidati da [[Rosalvo Bobo]], fortemente anti imperialista. Il presidente americanostatunitense [[Thomas Woodrow Wilson|Wilson]] inviò i ''[[United States Marine Corps|marine]]'' nella capitale [[Port-au-Prince|Port-Au-Prince]], che sbarcarono e la conquistarono in sei settimane. Gli Stati Uniti posero al comando il presidente [[Philippe Sudre Dartiguenave]] che legittimò lo sfruttamento americanostatunitense di Haiti. Gli Stati Uniti ottennero il [[diritto di veto]] sulle decisioni del governo di Haiti, i ''marine'' presero servizio nelle province, il 40% delle entrate del governo passarono sotto il controllo diretto degli Stati Uniti, l'esercito haitiano fu sciolto in favore di una forza di polizia destinata a mantenere l'ordine, controllata da ufficiali statunitensi. L'occupazione statunitense, particolarmente violenta e razzista, disseminò un forte malcontento tra la popolazione. La rabbia generò anche un nuovo orgoglio razziale, che si espresse attraverso una nuova generazione di storici, di scrittori (come [[Jacques Rumain]]) e di artisti. Nel [[1918]] gli Stati Uniti reintrodussero il sistema di sfruttamento medioevale delle ''[[corvée]]'', la reazione popolare fu violenta. Alla fine dell'anno il Paese fu in uno stato d'insurrezione generale. I contadini armati ''caco'' arrivarono a contare oltre 40&nbsp;000 unità e, guidati da [[Carlo Magno Peralte]], occuparono Port-au-Prince nell'ottobre 1919. Ci vollero due anni perché i ''marine'' sedassero la ribellione.
 
In seguito alla brutalità di questa repressione davanti all'opinione pubblica e senza più la giustificazione della guerra contro la Germania, gli Stati Uniti inviarono nel [[1921]] una commissione d'inchiesta del Senato statunitense. Nel [[1922]], approfittando dell'elezione di un altro presidente [[Louis Borno]], gli USA fornirono a Haiti un aiuto politico ed economico in cambio del perseguimento dell'occupazione. S'installò allora quella che l'opposizione definì la doppia dittatura di Louis Borno e dell'alto commissario, il generale [[John Russel]].
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{{Vedi anche|Storia della Repubblica Dominicana}}
[[File:Roosevelt monroe Doctrine cartoon.jpg|miniatura|Vignetta satirica del 1906 che rappresenta come il [[Corollario Roosevelt|corollario Roosvelt]] e la [[dottrina Monroe]] "proteggano" la [[Repubblica Dominicana]] dall'[[imperialismo]] europeo]]
Dopo decenni d'instabilità provocate in parte anche dagli imperialismi stranieri, nel [[1904]], con la nazione sull'orlo di un'ennesima ribellione, [[Francia]], [[Impero tedesco|Germania]], [[Italia]] e [[Paesi Bassi]] inviarono navi da guerra verso [[Santo Domingo]] per tutelare più efficacemente i loro interessi. Per anticipare l'intervento militare europeo, il presidente degli Stati Uniti [[Theodore Roosevelt]], grazie all'aggiunta del [[corollario Roosevelt]] alla [[dottrina Monroe]], legittimò che gli Stati Uniti si assumessero la responsabilità di garantire che tutte le nazioni dell'America Latina rispettassero i loro obblighi finanziari. Nel gennaio [[1905]], in virtù del corollario, gli Stati Uniti assunsero l'amministrazione delle dogane della Repubblica Dominicana, dando inizio al protettorato e nello stesso anno il [[dollaro statunitense]] sostituì il [[Peso dominicano|peso domenicano]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=B. Calder|autore2=|autore3=|anno=1984|titolo=The Impact of Intervention in the Dominican Republic, 1916-1924|rivista=|editore=University of Texas Press|città=Austin, Texas|volume=|numero=|p=24}}</ref>.
 
Nel 1913 il ''leader'' nazionalista [[Horacio Vásquez]] tornò dall'esilio a [[Porto Rico]] per guidare una nuova ribellione. Nel giugno [[1914]], il presidente americano [[Thomas Woodrow Wilson|Woodrow Wilson]] emise allora un ultimatum affinché Vàsquez mettesse fine alle ostilità e i portoricani accettassero un nuovo presidente. Dopo la presidenza provvisoria di Ramón Báez, Jimenes fu eletto in ottobre e presto dovette affrontare le nuove richieste, tra cui la nomina di un direttore dei lavori pubblici e consulente finanziario statunitense e la creazione di una nuova forza militare comandata da ufficiali del Congresso Nazionale degli Stati Uniti. Rifiutate le richieste, gli Stati Uniti rovesciarono Jimenes e occuparono [[Haiti]] nel luglio [[1915]], con la minaccia implicita che la Repubblica Dominicana potesse essere stata la prossima. Il ministro della Guerra di Jimenes, Desiderio Arias, organizzò un colpo di Stato nell'aprile [[1916]], fornendo agli Stati Uniti un pretesto per occupare la Repubblica Dominicana.
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==== Nicaragua ====
{{Vedi anche|Storia del Nicaragua|Occupazione statunitense del Nicaragua}}
[[File:MapaA Miskitomap of Mosquitia and the territory of Poyais with the Adjacent Countries,.pngjpg|miniatura|La [[Costa dei Mosquito]], al centro di un contenzioso internazionale]]
Il [[Nicaragua]] divenne una nazione indipendente a partire dal [[1838]], quando avvenne la scissione dalla [[Repubblica Federale del Centro America]]. L'interesse principale degli stranieri riguardava la [[Costa dei Mosquito]], ovvero la costa atlantica nicaraguense, per la quale vennero coinvolti [[Regno Unito]], [[Spagna]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Impero austro-ungarico|Austria]] in dispute armate e diplomatiche. In questo clima di lotte avvenne nel [[1894]] la prima ingerenza militare degli USA, che occuparono la città di [[Bluefields]] dal 6 luglio al 7 agosto, ponendo il Nicaragua sotto la propria sfera d'influenza.
[[File:Augusto César Sandino cph.3b19320.jpg|miniatura|Il ''leader'' rivoluzionario [[Augusto César Sandino]], simbolo della resistenza agli Stati Uniti ed eroe nazionale nicaraguense]]
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Si aprirono sotto l'influenza statunitense i progetti per la realizzazione di un canale in Nicaragua che collegasse [[Oceano Atlantico|Atlantico]] e [[Oceano Pacifico|Pacifico]] (che verrà realizzato in Panama). Nel [[1909]] gli Stati Uniti fornirono sostegno economico ai conservatori per attuare un colpo di Stato, in cambio della concessione dell'ipotetico [[canale del Nicaragua]]. Dopo che 500 golpisti (tra cui due statunitensi) vennero giustiziati dal governo iniziò l'invasione militare del Nicaragua da parte della marina. Gli USA giustificarono l'intervento sostenendo "la protezione di vite e proprietà statunitensi". Il Nicaragua rimase occupato e amministrato dagli Stati Uniti fino al [[1933]].
 
Dal 1927 al 1933, il carismatico rivoluzionario comunista [[Augusto César Sandino]] guidò una sostenuta guerriglia contro il regime conservatore e contro gli Stati Uniti, riuscendo nell'impresa di cacciare gli americanistatunitensi dal Nicaragua. Tuttavia, quando gli statunitensi lasciarono il Paese, organizzarono la [[Guardia Nacional de Nicaragua]], una forza combinata militare e di polizia, addestrata ed equipaggiata dal governo americanostatunitense e concepita per tutelare gli interessi statunitensi, con a capo [[Anastasio Somoza García]]. Grazie al supporto statunitense Somoza sbaragliò Sandino, assassinato da ufficiali della Guardia Nacional nel febbraio [[1934]], in piena violazione di un accordo di salvacondotto. Si avviò così la dittatura filostatunitense della famiglia Somoza, che durò fino al [[1979]], con l'appoggio del Partito Conservatore e del Partito Liberale.
 
==== Veracruz (Messico) ====
{{Vedi anche|Rivoluzione messicana|Occupazione statunitense di Veracruz}}
[[File:1914 Occupation of Veracruz.jpg|thumb|left|21 aprile [[1914]], il sergente John H. Quick issa la bandiera americana a [[Veracruz]], simbolo dell'inizio dell'amministrazione statunitense]]
La [[Rivoluzione messicana]] fu un sanguinosissimo conflitto che interessò il Messico dal [[1910]] al [[1920]], con la componente rivoluzionaria decisa a rovesciare il dittatore filoamericano [[Porfirio Díaz]]. Preoccupato per il possibile instaurarsi di un governo di stampo socialista guidato dai rivoluzionari [[Pancho Villa]] ed [[Emiliano Zapata]], il governo americanostatunitense inviò un corpo di spedizione in difesa di Diaz. In seguito a un incidente diplomatico avvenuto nel [[1914]], passato poi alla storia come [[caso Tampico]], gli Stati Uniti osteggiarono lo stesso governo messicano di Diaz. Per rispondere con fermezza venne occupata militarmente l'area di [[Veracruz]], che rimase sotto occupazione americanastatunitense per oltre sette mesi. Al termine dell'amministrazione di Veracruz, gli Stati Uniti si rischierarono al fianco di Diaz, restandovi fino alla fine della Rivoluzione. Proprio alla luce di questi fatti, per aver resistito alla dura occupazione americanastatunitense, la città di Veracruz verrà insignita dell'epiteto di ''Cuatro veces Héroica'' ([[Lingua italiana|it]] "Quattro volte eroica")<ref>{{Cita web|url=https://lopezdoriga.com/nacional/por-que-se-considera-a-veracruz-4-veces-heroica/|titolo=¿Por qué se considera a Veracruz 4 veces heroica?|sito=López-Dóriga Digital|data=2016-11-25 novembre 2016|lingua=es-MX|accesso=2021-09-23 settembre 2021}}</ref>.
 
=== Asia ===
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Sulla fine dell'[[anni 1800|Ottocento]] l'[[Impero spagnolo]] era in forte declino, aveva già visto l'indipendenza di quasi la totalità delle sue colonie, sotto la Spagna rimanevano solo Cuba, Porto Rico, le Filippine, [[Guam]], il [[Marocco spagnolo]] e la [[Guinea spagnola]]. Accodandosi alla [[Guerra di indipendenza cubana|Seconda guerra d'indipendenza cubana]] (1895-1898), la [[Rivoluzione filippina]] contro la [[Spagna]] ebbe inizio nel mese di aprile del [[1896]] e culminò due anni più tardi con una proclamazione d'indipendenza e la costituzione della [[Prima Repubblica filippina]].
 
Nell'aprile del [[1898]], mentre la Seconda guerra d'indipendenza cubana e la Rivoluzione filippina erano ancora in atto, gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a seguito dell'incidente diplomatico nato dall'[[affondamento del Maine]] dichiararono guerra alla Spagna, iniziando la [[guerra ispano-americana]]. In soli quattro mesi l'esercito americanostatunitense sbaragliò l'esercito spagnolo, ponendo fine al conflitto.
 
Il [[Trattato di Parigi (1898)|trattato di Parigi del 1898]], non riconobbe l'indipendenza di Cuba, Porto Rico, Guam e Filippine, ma il loro passaggio agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
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Durante la [[seconda guerra mondiale]] Guam fu [[Battaglia di Guam (1941)|attaccata e invasa]] dai giapponesi nel dicembre [[1941]]. L'isola venne incorporata nel [[Mandato del Pacifico meridionale]]; la ''Commissione per la Ridenominazione delle Aree Occupate'' la ribattezzò ''Ōmiyatō'', cioè ''Isola del Grande Tempio''. Gli Stati Uniti ne ritornarono in possesso con la [[Battaglia di Guam (1944)|battaglia di Guam]] nel [[1944]].
 
L'''Organic Act'' del [[1950]] riconobbe Guam come [[territorio non incorporato]] degli Stati Uniti<ref>{{Cita libro|cognome=Rogers, Robert F.|titolo=Destiny's landfall : a history of Guam|url=https://www.worldcat.org/oclc/47010038|accesso=2020-07-24 luglio 2020|data=1995|editore=University of Hawaii Press|OCLCoclc=47010038|ISBN=0-585-36225-4}}</ref>.
 
==== Samoa Americane ====
{{Vedi anche|Samoa Americane}}
[[File:American Samoa on the globe (Polynesia centered).svg|miniatura|Localizzazione delle Samoa americane.]]
Le [[isole Samoa]] furono scoperte per la prima volta dall'olandese [[JakobJacob Roggeveen]] nel [[1722]], inizialmente non furono colonizzate da alcuna potenza europea.
 
Nel [[1899]] le isole furono divise fra la [[Impero tedesco|Germania]] e gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nella [[Convenzione tripartita]]. Il porto di [[Pago Pago]] fu utilizzato dalle navi americane in rotta per il [[Oceano Pacifico|Pacifico]] per il rifornimento di carburante, inizialmente soprattutto carbone, e anche dalla [[United States Navy|marina degli Stati Uniti]] per la sua posizione strategica.
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==== Atollo Midway ====
[[File:Midway Atoll in Oceania.svg|miniatura|Localizzazione dell'Atollo Midway.]]
L'[[Atollo di Midway|Atollo Midway]] fu avvistato il 5 luglio 1859 dal capitano N.C. Brooks, che le battezzò in un primo momento "Isole Middlebrook" (in suo onore) e le rivendicò formalmente per gli Stati Uniti ai sensi del [[Guano Islands Act]] del 1856, con il quale il Congresso americano si arrogava il diritto di occupare temporaneamente isole abitate da indigeni o disabitate per raccogliere il [[guano]], materia prima impiegata nella produzione di fertilizzanti e polvere da sparo. Il 28 agosto 1867 il capitano William Reynolds prese effettivamente controllo dell'arcipelago per conto del governo, che cambiò la denominazione in "Atollo Midway" qualche tempo dopo.<ref>{{Cita web|url=https://www.fws.gov/refuge/Midway_Atoll/preserving_the_past/Chronology_of_Events.html|titolo=Chronology of Events - Midway Atoll National Wildlife Refuge and Battle of Midway National Memorial - U.S. Fish and Wildlife Service|sito=web.archive.org|data=2021-04-02|accesso=2022-12-28|dataarchivio=2 apriledicembre 20212022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210402232419/https://www.fws.gov/refuge/Midway_Atoll/preserving_the_past/Chronology_of_Events.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=David|cognome=Hanlon|titolo=The USA and the Pacific since 1800: Manifestly Facing West|url=https://www.cambridge.org/core/books/cambridge-history-of-the-pacific-ocean/usa-and-the-pacific-since-1800/D5E8018A44798B6FC4F139705A8DAAA8|accesso=2022-12-28 dicembre 2022|collana=The Cambridge History of the Pacific Ocean|data=2023|editore=Cambridge University Press|pp=563–587563-587|ISBN=978-1-316-51040-7}}</ref>
 
L'atollo è stato il primo possedimento dell'Oceano Pacifico annesso dagli Stati Uniti.
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{{Vedi anche|Dottrina Monroe}}
[[File:James Monroe White House portrait 1819.jpg|miniatura|[[James Monroe]], presidente degli Stati Uniti per due mandati consecutivi, dal 1817 al 1825]]
Il 2 dicembre 1823 [[James Monroe]], 5º presidente degli Stati Uniti, sottopose al Congresso l'omonima [[Dottrina Monroe|Dottrina]], dichiarando che da quel momento il continente americano doveva essere libero da ulteriori colonizzazioni ed interferenze di qualsiasi genere da parte delle nazioni europee, e che ogni nuovo intervento in qualsiasi nazione americana sarebbe stato interpretato come atto ostile nei confronti degli Stati Uniti. In cambio il governo statunitense avrebbe garantito di rimanere assolutamente neutrale circa le questioni europee. L'espediente propagandistico usato per sostenere la dottrina fu "''L'America agli americani"'', dove per americani si intende statunitensi, sostanzialmente sulla base dell'idea di supremazia nei confronti degli altri popoli americani. Di fatto, la dottrina Monroe poneva gli Stati Uniti custodi di tutto il continente americano creando le premesse per affermare l'egemonia statunitense sull'intero continente.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/james-monroe_(Dizionario-di-Storia)|titolo=Monroe, James in "Dizionario di Storia"|lingua=it-IT|accesso=9 agosto 2020-08-09}}</ref>
 
Col passare degli anni e l'espandersi degli USA alla dottrina venne data un’interpretazione sempre più estensiva, grazie al cosiddetto [[corollario Roosevelt]] (1904), la dottrina Monroe si trasformò da formale diffida rivolta alle potenze europee in effettiva teorizzazione dell’intervento statunitense nell’intero emisfero occidentale. Il corollario stabiliva che, in caso di violazione degli obblighi internazionali da parte di un qualsiasi Stato di [[America del Nord|Nord]], [[America centrale|Centro]] o [[America meridionale|Sud America]] (specie in materia di debiti con l’estero), sarebbe spettato agli Stati Uniti esercitare un potere di polizia internazionale.
 
Pur in assenza di richiami espliciti da parte di Washington, alla dottrina, intesa in senso lato, sono stati ricondotti alcuni aspetti della politica degli USA in America Latina (interventi militari nella [[Repubblica Dominicana]], 1965; a [[Grenada]], 1983; a [[Panama]], 1989). Ufficialmente nessun governo statunitense si è mai dissociato dalla Dottrina Monroe.<ref>{{Cita web|url=https://www.pagina12.com.ar/33638-la-nunca-abandonada-doctrina-monroe|titolo=La nunca abandonada doctrina Monroe|autore=A. Serrano Mancilla e S. Romano|editore=El Paìs|data=24 aprile 2017|lingua=spagnoloes|urlarchivio=}}</ref>
 
== Note ==