Capo Feto: differenze tra le versioni

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|nomearea = Capo Feto
|tipoarea = Zona Umida
|immagine = Spiaggia - Capo Feto -(Mazara 07082021del Vallo) (1).jpg
|euap =
|stato = {{ITA}}
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|sito =
}}
'''Capo Feto''' è un [[sito di interesse comunitario]] nel territorio di [[Mazara del Vallo]], [[Comune (Italiaordinamento italiano)|comune italiano]] del [[libero consorzio comunale di Trapani]] in [[Sicilia]].
 
Il ministero dell'Ambiente nel luglio [[2011]] l'ha riconosciuta come [[zona umida]], tutelata ai sensi della [[Convenzione di Ramsar]]<ref name=GU28062011>{{cita pubblicazione| titolo=Decreto 28 giugno 2011 - Designazione delle zone RAMSAR nei comuni di Mazara del Vallo, Petrosino e Campobello di Mazara, in provincia di Trapani.| rivista=Gazzetta Ufficiale n. 169 del 22 luglio 2011 | url=http://www.gazzettaufficiale.biz/atti/2011/20110169/11A09801.htm| accesso=20 settembre 2011| dataarchivio=26 novembre 2011| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111126205348/http://gazzettaufficiale.biz/atti/2011/20110169/11A09801.htm| urlmorto=sì}}</ref>, insieme alle paludi di Margi Spanò ([[Petrosino]]) e alla limitrofa [[Riservariserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi]].
 
== Collocazione geografica ==
Capo Feto è situato in una zona caratterizzata dalla presenza di un consistente sistema di zone umide. [[Mazara del Vallo]] nasce infatti tra le foci di due fiumi: il [[MàzaroMazaro]] ad occidente, l'[[Arena (fiume)|Arena]] ad oriente.
La configurazione del territorio è mutata profondamente negli ultimi cinquant'anni: a nord, sino agli [[anni cinquanta]] del [[Novecento]]1950, esistevano ancora le paludi delle contrade: Gazzera, Gazzerotta, Vignale, Timpone Lupo, la Turca e "''margiu Nivuliddi''". Ad est è ancora presente la depressione che comprende l'ultimo tratto del [[Arena (fiume)|fiume Arena]] e i laghetti del Cantarro, composti originariamente dalla "''dagala''" (depressione del terreno che raccoglie le acque delle zone più sopraelevate) di Ingrasciotta, dal Pantano Murana, della [[Riservariserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi]]. Capo Feto si trova a circa 4 km ad ovest dalla foce del [[Màzaro]] e da un'altra zona umida di recente formazione, la [[laguna di Tonnarella]].
 
== Clima ==
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== Storia ==
La zona di Capo Feto è stata frequentata unicamente da cacciatori fino agli inizi degli [[anni 1950|anni cinquanta]]. Negli [[anni 1970|anni settanta]] vennero pianificati molteplici utilizzi dell'area come la costruzione di un autodromo per il collaudo dei motori turbocompressi o la costruzione di complessi residenziali, progetti che non vennero realizzati; gli speculatori realizzarono un sentiero in terra battuta riducendo la palude a una discarica abusiva. Grazie all'intervento di alcune personalità del mondo scientifico e l'impegno di alcuni cacciatori, il Comitatocomitato provinciale della caccia di [[Trapani]] deliberò, in data 21 ottobre 1976, l'istituzione del [[vincolo faunistico]] di Oasi di Protezione e Rifugio; delibera poi sottoscritta l'8 marzo 1977 dall'Assessoreassessore per l'Agricolturaagricoltura e Foresteforeste, On. Aleppo. In assenza di qualsiasi controllo, i vincoli di tutela paesaggistica istituiti dall'oasi di protezione e rifugio della fauna e da altre autorità preposte non sono mai stati rispettati e gli agricoltori continuano a bonificare ed impiantare vigneti nella parte nord della palude<ref>{{cita|Sciabica 2003}}.</ref>. Nel 1996, attraverso il programma europeo "''[[Life Natura]]''", l'Amministrazioneamministrazione Comunalecomunale di [[Mazara del Vallo]] iniziò ad occuparsi dell'area e nel 1999, grazie all'intervento della provincia regionale di [[Trapani]], avviò un progetto per la riqualificazione del [[biotopo]].
 
Il 22 aprile del 2000 il [[Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare|Ministero dell'Ambienteambiente]] inserì il biotopo di Capo Feto fra le [[Zonezone di Protezioneprotezione Specialespeciale]] (ZPS), identificandolo col numero di codice ITA010006; provvedimento che ha permesso l'accesso ai fondi comunitari per la conservazione delle aree naturali.
 
== Bacini idrografici ==
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== Fauna ==
Per quanto riguarda la fauna marina, la pesca incontrollata, qui come in altre aree, ha comportato una sostanziale riduzione di diverse specie. Entro i duecento metri dalla costa, dove il fondale è basso e sabbioso, permangono ancora la [[triglia di scoglio]] (''[[Mullus surmuletus]]'') e la [[triglia di fango]] (''[[Mullus barbatus]]''). Sono in numero decisamente ridotto la [[Lithognathus mormyrus|mormora]] (''[[Lithognathus mormyrus]]'') e la [[tracina ragno]] (''[[Trachinus araneus]]'') ma al contrario abbondano ancora le bavose occhiute (''[[Blennius ocellaris]]''). Non appena la profondità aumenta, la Posidonia oceanica diventa predominante e continuano ad essere rinvenuti moltissimi esemplari di [[perchia]] (''[[Serranus cabrilla]]''), di [[scorfano rosso]] (''[[Scorpaena scrofa]]''), di [[Sparus aurata|orata]] (''[[Sparus aurata]]'') e di [[sarago maggiore]] (''[[Diplodus sargus sargus]]''). In netta diminuzione sono invece gli esemplari di [[cernia bruna]] (''[[Epinephelus marginatus]]'') e di [[astice europeo]] (''[[Homarus gammarus]]''). Tra le specie degne di nota merita menzione anche il [[cavalluccio marino]] (''[[Hippocampus guttulatus]]'').
Riguardo agli anfibi, nel canale maggiore è ancora presente la [[rana verde]] (''[[Pelophylax esculentus]]'') e il [[rospo comune]] (''[[Bufo bufo]]''). Tra i rettili invece è facile rinvenire il [[biacco]] (''[[Hierophis viridiflavus]]''), la [[lucertola siciliana]] (''[[Podarcis wagleriana]]'') e il [[ramarro orientale]] (''[[Lacerta viridis]]''). Il geco comune (''[[Tarentola mauritanica]]'') è più diffuso ora che in passato grazie alla maggiore quantità di pietre depositate.
Per quello che concerne i [[mammiferi]], sono i [[chirotteri]] la specie più numerosa; in particolare sono facilmente individuabili il pipistrello albolimbato (''[[Pipistrellus kuhlii]]'') e il [[pipistrello nano]] (''[[Pipistrellus pipistrellus]]''). Tra i roditori sono ormai rari i topi selvatici (''[[Apodemus sylvaticus]]''), il ratto comune (''[[Rattus rattus]]'') e il topo comune (''[[Mus musculus]]''), mentre si ritengono totalmente estinti la [[lepre italica]] (''[[Lepus corsicanus]]'') e l'[[istrice]] (''[[Hystrix cristata]]'').<br />
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== Flora ==
[[File:Euphorbia paralias plant.jpg|thumb|''[[Euphorbia paralias]]'']]
Il terreno sabbioso che caratterizza la fascia costiera permette unicamente la crescita di piante [[Psammofila|psammofile]] in grado di sopportare lo scarso apporto d'acqua e le alte concentrazioni di sale. La zona paludosa è invece condizionata dalla natura dell'acqua che vi stagna. Le caratteristiche dell'acqua sono infatti molto variabili e dipendono da diversi fattori quali la crescente infiltrazione di acqua marina e il discontinuo apporto di acqua dolce che trova ormai nei rovesci atmosferici l'unica fonte di sostegno. Le specie più diffuse sono naturalmente quelle eliofite come giunco marittimo (''[[Juncus maritimus]]'') e sparzio comune (''[[Spartium junceum]]''). Altre piante largamente diffuse sono quelle [[alofilo|alofile]] come le grasselle (''[[ArthrocnemumArthrocaulon glaucummacrostachyum]]'') e le salicornie (''[[ArthrocnemumSalicornia fruticosumfruticosa]]'' e ''[[Salicornia radicans]]''). È invece sul punto di scomparire la cannuccia di palude (''[[Phragmites communis]]''). D'altro canto le diverse specie di tifa (''[[Typha]]'' spp.),in dialetto "''burda''", e il falasco (''[[Cladium mariscus]]'') si sono completamente estinte. Con la bonifica del terreno e l'abbassamento della falda acquifera altre specie di piante, come la canna comune (''[[Arundo donax]]''), la canna del Po (''[[Erianthus ravennae]]'') e la canna d'Egitto (''[[Saccharum spontaneum]]''), hanno potuto diffondersi largamente. Nella zona terrazzata più interna, prima che i lavori di scavo alterassero il manto roccioso, persisteva la tipica [[macchia mediterranea]]. Ad ogni modo la vegetazione della fascia litoranea non si presenta del tutto uniforme; spostandosi infatti verso est le specie predominanti diventano ''[[Limbarda crithmoides]]'', ''[[Agropyron junceum]]'' e ''[[Agropyron pungens]]''. Ad ovest, invece, è possibile individuare altre specie come la centaurea delle spiagge (''[[Centaurea sphaerocephala]]''), l'euforbia marittima (''[[Euphorbia paralias]]''), lo spazzaforno (''[[Thymelaea hirsuta]]''), la crucianella di mare (''[[Crucianella maritima]]'') e la santolina bianca delle sabbie (''[[Otanthus maritimus]]''). Infine nei pressi del faro si può trovare in abbondanza il giglio di mare (''[[Pancratium maritimum]]'').
 
== Note ==
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[[Categoria:Aree naturali protette del libero consorzio comunale di Trapani]]
[[Categoria:Capi e promontori delladel provincialibero consorzio comunale di Trapani|Feto]]
[[Categoria:Mazara del Vallo]]
[[Categoria:Petrosino]]