Capo Feto: differenze tra le versioni
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|nomearea = Capo Feto
|tipoarea = Zona Umida
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|sito =
}}
'''Capo Feto''' è un [[sito di interesse comunitario]] nel territorio di [[Mazara del Vallo]], [[Comune (
Il ministero dell'Ambiente nel luglio [[2011]] l'ha riconosciuta come [[zona umida]], tutelata ai sensi della [[Convenzione di Ramsar]]<ref name=GU28062011>{{cita pubblicazione| titolo=Decreto 28 giugno 2011 - Designazione delle zone RAMSAR nei comuni di Mazara del Vallo, Petrosino e Campobello di Mazara, in provincia di Trapani.| rivista=Gazzetta Ufficiale n. 169 del 22 luglio 2011
== Collocazione geografica ==
Capo Feto è situato in una zona caratterizzata dalla presenza di un consistente sistema di zone umide.
La configurazione del territorio è mutata profondamente negli ultimi cinquant'anni: a nord, sino agli
== Clima ==
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== Storia ==
La zona di Capo Feto è stata frequentata unicamente da cacciatori fino agli inizi degli [[anni 1950|anni cinquanta]]. Negli [[anni 1970|anni settanta]] vennero pianificati molteplici utilizzi dell'area come la costruzione di un autodromo per il collaudo dei motori turbocompressi o la costruzione di complessi residenziali, progetti che non vennero realizzati; gli speculatori realizzarono un sentiero in terra battuta riducendo la palude a una discarica abusiva. Grazie all'intervento di alcune personalità del mondo scientifico e l'impegno di alcuni cacciatori, il
Il 22 aprile del 2000 il [[Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare|Ministero dell'
== Bacini idrografici ==
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== Fauna ==
Per quanto riguarda la fauna marina, la pesca incontrollata, qui come in altre aree, ha comportato una sostanziale riduzione di diverse specie. Entro i duecento metri dalla costa, dove il fondale è basso e sabbioso, permangono ancora la [[triglia di scoglio]] (''[[Mullus surmuletus]]'') e la [[triglia di fango]] (''[[Mullus barbatus]]''). Sono in numero decisamente ridotto la [[Lithognathus mormyrus|mormora]] (''[[Lithognathus mormyrus]]'') e la [[tracina ragno]] (''[[Trachinus araneus]]'') ma al contrario abbondano ancora le bavose occhiute (''[[Blennius ocellaris]]''). Non appena la profondità aumenta, la Posidonia oceanica diventa predominante e continuano ad essere rinvenuti moltissimi esemplari di [[perchia]] (''[[Serranus cabrilla]]''), di [[scorfano rosso]] (''[[Scorpaena scrofa]]''), di [[Sparus aurata|orata]] (''[[Sparus aurata]]'') e di [[sarago maggiore]] (''[[Diplodus
Riguardo agli anfibi, nel canale maggiore è ancora presente la [[rana verde]] (''[[Pelophylax esculentus]]'') e il [[rospo comune]] (''[[Bufo bufo]]''). Tra i rettili invece è facile rinvenire il [[biacco]] (''[[Hierophis viridiflavus]]''), la [[lucertola siciliana]] (''[[Podarcis wagleriana]]'') e il [[ramarro orientale]] (''[[Lacerta viridis]]''). Il geco comune (''[[Tarentola mauritanica]]'') è più diffuso ora che in passato grazie alla maggiore quantità di pietre depositate.
Per quello che concerne i [[mammiferi]], sono i [[chirotteri]] la specie più numerosa; in particolare sono facilmente individuabili il pipistrello albolimbato (''[[Pipistrellus kuhlii]]'') e il [[pipistrello nano]] (''[[Pipistrellus pipistrellus]]''). Tra i roditori sono ormai rari i topi selvatici (''[[Apodemus sylvaticus]]''), il ratto comune (''[[Rattus rattus]]'') e il topo comune (''[[Mus musculus]]''), mentre si ritengono totalmente estinti la [[lepre italica]] (''[[Lepus corsicanus]]'') e l'[[istrice]] (''[[Hystrix cristata]]'').<br />
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== Flora ==
[[File:Euphorbia paralias plant.jpg|thumb|''[[Euphorbia paralias]]'']]
Il terreno sabbioso che caratterizza la fascia costiera permette unicamente la crescita di piante [[Psammofila|psammofile]] in grado di sopportare lo scarso apporto d'acqua e le alte concentrazioni di sale. La zona paludosa è invece condizionata dalla natura dell'acqua che vi stagna. Le caratteristiche dell'acqua sono infatti molto variabili e dipendono da diversi fattori quali la crescente infiltrazione di acqua marina e il discontinuo apporto di acqua dolce che trova ormai nei rovesci atmosferici l'unica fonte di sostegno. Le specie più diffuse sono naturalmente quelle eliofite come giunco marittimo (''[[Juncus maritimus]]'') e sparzio comune (''[[Spartium junceum]]''). Altre piante largamente diffuse sono quelle [[alofilo|alofile]] come le grasselle (''[[
== Note ==
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[[Categoria:Aree naturali protette del libero consorzio comunale di Trapani]]
[[Categoria:Capi e promontori
[[Categoria:Mazara del Vallo]]
[[Categoria:Petrosino]]
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