Max Stirner: differenze tra le versioni

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{{citazione|Io rifiuto un potere conferitomi sotto la speciosa forma di "diritti dell'uomo". Il mio potere è la mia proprietà, il mio potere mi dà la proprietà. Io stesso sono il mio potere [...] e per esso sono la mia proprietà.<ref name=unico>Max Stirner, ''L'Unico e la sua proprietà'', Torino, 1971, pp. 617–622.</ref>|Max Stirner, ''L'Unico e la sua proprietà''}}{{Doppia immagine verticale|destra|Max Stirner-k.jpg|SigMaxStirner.svg|220|''Ritratto di Max Stirner'', profilo a matita (particolare dal ''Ritratto dei Liberi'') fatto da [[Friedrich Engels]]|Firma di Stirner col suo vero nome, Johann Caspar Schmidt}}{{Bio
{{Bio
|Nome = Max
|Cognome = Stirner
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|Attività = filosofo
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , suddito del [[Regno di Baviera]] e [[Regno di Prussia|di Prussia]], importante pensatore post-[[Hegelismo|hegeliano]], che sviluppò particolarmente le concezioni di [[alienazione]] sociale e [[autocoscienza]].<ref>{{cita libro|autore=Stepelevich, Lawrence|data=1985|titolo=Max Stirner as Hegelian|url=https://consciousegoism.6te.net/pdfs/academia/StirnerAsHegelian.pdf|accesso=23 marzo 2022|dataarchivio=27 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201027162935/http://consciousegoism.6te.net/pdfs/academia/StirnerAsHegelian.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Stirner è considerato come un importante intellettuale delle correnti di [[individualismo]], [[Egoismo#Egoismo etico|egoismo etico]], [[nichilismo]], [[esistenzialismo]], [[postmodernismo]] e fu uno dei precursori della teoria della [[psicoanalisi]].<ref name="SEP-Stirner">{{cita SEP|url-id=max-stirner|titolo=Max Stirner|autore=Leopold, David|data=4 August 2006}}</ref><ref name="Goodway, David 2006, p. 99">Goodway, David. Anarchist Seeds Beneath the Snow. Liverpool University Press, 2006, p. 99.</ref>
 
È stato identificato anche come fautore di posizioni radicalmente antistataliste, sebbene non assolute in quanto si limita a negare l'uso rivoluzionario dello [[Stato]]<ref>S. Newman, ''War on the State: Stirner and Deleuze's Anarchism''.</ref>, fondanti una primordiale concettualizzazione di [[anarchia]], basata sull'[[Amoralità|assenza di una morale]] [[Relativismo etico|valida per tutti]]
|Immagine = Max Stirner-k.jpg
|Didascalia =
|Didascalia = ''Ritratto di Max Stirner'', profilo a matita (particolare dal ''Ritratto dei Liberi'') fatto da [[Friedrich Engels]]
}}
Stirner ha avuto molti ammiratori ([[anarchici]], [[futuristi]], [[Illegalismo|illegalisti]], [[Situazionismo|situazionisti]], [[Nietzsche|nicciani]], [[antipolitici]], [[Elitismo|elitisti]] e perfino [[Reazione (politica)|reazionari]]-[[Controrivoluzione|controrivoluzionari]] e [[fascisti]]) da una parte, e molti detrattori o critici dall'altra, come i [[comunisti]], che lo accusarono d'opportunismo<ref>In quanto si appoggiò talvolta allo Stato stesso che rifiutava, si vedano [[Karl Marx]] e [[Friedrich Engels]], ''[[L'ideologia tedesca]]'', capitolo «San Max»; e [[Lenin]], ''Stato e rivoluzione''</ref>, molti [[liberali]] e gli [[anarco-capitalisti]], che invece gli contestarono certe conclusioni logico-concettuali della sua definizione d'[[individuo]], per il quale potrebbe dunque fornire un viatico morale a «dittatori», «conquistatori», «guerrafondai», «delinquenti» e «parassiti pseudo-rivoluzionari»<ref>Vedere sezione [[Max Stirner#Anarco-capitalismo]]</ref> ed infine i religiosi, che lo tacciarono di filo-[[libertinismo]] per il suo ateismo immoralista.<ref name=schumann/> Isolato e solitario, fu anche definito, da [[Fritz Mauthner]], un semplice «[[Ribellione|ribelle]] interiore» apolitico, interpretando istanze morali individuali non politiche.<ref>F.Mauthner, ''Der Atheismus un seine Geschichte im Abendlande'', Stoccarda-Berlino, 1923.</ref>
[[File:SigMaxStirner.svg|thumb|Firma di Stirner col suo vero nome, Johann Caspar Schmidt]]
Stirner ha avuto molti ammiratori ([[anarchici]], [[futuristi]], [[Illegalismo|illegalisti]], [[Situazionismo|situazionisti]], [[Nietzsche|nicciani]], [[antipolitici]] e perfino [[Reazione (politica)|reazionari]]-[[Controrivoluzione|controrivoluzionari]] e [[fascisti]]) da una parte, e molti detrattori o critici dall'altra, come i [[comunisti]], che lo accusarono d'opportunismo<ref>In quanto si appoggiò talvolta allo Stato stesso che rifiutava, si vedano [[Karl Marx]] e [[Friedrich Engels]], ''[[L'ideologia tedesca]]'', capitolo «San Max»; e [[Lenin]], ''Stato e rivoluzione''</ref>, molti [[liberali]] e gli [[anarco-capitalisti]], che invece gli contestarono certe conclusioni logico-concettuali della sua definizione d'[[individuo]], per il quale potrebbe dunque fornire un viatico morale a «dittatori», «conquistatori», «guerrafondai», «delinquenti» e «parassiti pseudo-rivoluzionari»<ref>Vedere sezione [[Max Stirner#Anarco-capitalismo]]</ref> ed infine i religiosi, che lo tacciarono di filo-[[libertinismo]] per il suo ateismo immoralista.<ref name=schumann/> Isolato e solitario, fu anche definito, da [[Fritz Mauthner]], un semplice «[[Ribellione|ribelle]] interiore» apolitico, interpretando istanze morali individuali non politiche.<ref>F.Mauthner, ''Der Atheismus un seine Geschichte im Abendlande'', Stoccarda-Berlino, 1923.</ref>
 
Giovane esponente della [[sinistra hegeliana]], poi distaccatosene a causa del loro imperante [[idealismo]], Stirner viene generalmente ritenuto un precursore dell'[[esistenzialismo ateo]], del [[nichilismo]] e dell'[[anarco-individualismo]], sebbene il suo anarchismo, in senso stretto, non sia propriamente da intendersi come una qualche ideologia a sbocco movimentista, in quanto le sue idee furono fondamentalmente di natura etico-morale ed a carattere rigorosamente individuale.<ref>Schmidt/Stirner non fondò o partecipò mai infatti ad alcun gruppo politico, così come non lasciò ai posteri alcun tipo d'indicazione su un progetto socio-politicosociopolitico da attuare. L'Unico stirneriano è semplicemente l'individuo che agisce per sé, anarchico o meno che sia.</ref> In vita fu descritto come una persona schiva e modesta, e nei suoi scritti agì e parlò unicamente per sé, non indicando mai - direttamente od indirettamente - ad alcuno di compiere alcuna azione politica organizzata e non adoperò il termine anarchico per definirsi o per designare il suo pensiero (ad avvicinare Stirner all'[[anarchismo]] fu polemicamente [[Friedrich Engels]] che lo definì come un precursore di [[Bakunin]]). Più che chiedere o impegnarsi attivamente per l'abolizione dello Stato,<ref>Come fecero [[Pierre-Joseph Proudhon]] prima e [[Michail Bakunin]] poi.</ref> egli semplicemente ne rifiuta filosoficamente la pretesa legittimità.<ref>{{senza fonte|Tranne nel caso singolo, non codificabile a priori, che possa rivelarsi favorevole all'Unico, allora costui può temporaneamente accordare una qualche legittimità allo Stato, proprio come la corrente dell'[[anarchismo filosofico]] che fece capo a [[William Godwin]].}}</ref>
 
Stirner nega esplicitamente di sostenere una posizione filosofica assoluta, aderendo dunque al [[relativismo]], aggiungendo inoltre che dovendosi necessariamente assegnare a un qualche «-ismo» preferirebbe che sia «l'egoismo», parola che dal punto di vista filosofico non porta il significato negativo di colui che fa solo il suo interesse danneggiando gli altri. L'Unico di Stirner infatti agisce per sé, senza proporre ipotesi di governi o più in generale una qualche azione politica. Ciononostante, il suo pensiero esercitò una certa influenza sul movimento anarchico organizzato a partire dal secolo successivo, in particolar modo su quella corrente denominata poi anarco-individualismo, ma anche sulle correnti dell'[[anarco-comunismo]] e dell'[[anarco-sindacalismo]]. Viene qualche volta associato all'egoismo psicologico (ossia l'idea secondo cui ogni individuo faccia qualsiasi azione, anche altruistica, per un mero fine egoistico), ma questa ipotesi fu rigettata dallo stesso Stirner.<ref name=plato/>
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== Biografia ==
[[File:MaxStirner'sbirthplace.jpg|thumb|Il luogo di nascita di Stirner a [[Bayreuth]], nella [[Baviera]] settentrionale, all'epoca parte del [[Regno di Baviera]]]]
[[File:Samuel Beckett 1922.png|thumb|left|upright=0.5|Fotografia giovanile di [[Samuel Beckett]], erroneamentespesso dettaerroneamente «fotoassociata dia Stirner»]]
Le informazioni sulla vita di Stirner sono poche e frammentarie, tanto che la maggior parte di esse si conoscono grazie a [[John Henry Mackay]], che pubblicò nel 1898 la prima biografia di Stirner, raccogliendo informazioni da varie fonti, come documenti e testimonianze scritte e orali, e contribuendo alla sua [[Max Stirner#Fortuna postuma|fortuna postuma]]. Di lui manca qualsiasi fotografia o ritratto sicuro eseguito da contemporanei, se si esclude una caricatura del gruppo dei Liberi e un disegno, entrambi opere a matita e di scarso valore artistico, eseguiti da [[Friedrich Engels]] su richiesta di Mackay, a memoria e circa quarant'anni dopo,<ref name=mac/> fatto che ha dato origine a equivoci, tanto che spesso alcune foto di autori correlati al suo pensiero come l'anarco-individualista statunitense [[Benjamin Tucker]] o altri come [[Rudolf Steiner]] e [[Samuel Beckett]] vengono confuse popolarmente per immagini di Stirner.<ref>[http://www.topfamousbiography.com/biography/34695/max_stirner_biography.html ''Biography of Max Stirner''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140202095759/http://www.topfamousbiography.com/biography/34695/max_stirner_biography.html |date=2 febbraio 2014 }}.</ref><ref>[http://www.zam.it/biografia_Max_Stirner ''Max Stirner biografia''].</ref><ref>[https://1.bp.blogspot.com/-zTB6lHBF5f0/UI6fIIHpnaI/AAAAAAAAAV8/mB6oQAZj22E/s1600/STIR.jpg ''Copertina di Il falso principio della nostra educazione''], Edizioni Stella Nera.</ref> Un ritratto coevo di Stirner, l'unico mai realizzato, venne forse fatto eseguire sul letto di morte del filosofo dall'amico e collega [[Bruno Bauer]], ma è andato perduto. Secondo alcuni, come riporta Mackay, i ritratti potevano essere due e non si sa se Bauer fece eseguire un [[Fotografia post mortem|dagherrotipo post mortem]] di Stirner o una [[maschera mortuaria]] come era d'uso, dato che nulla è stato ritrovato.<ref name="mackay206"/>
 
[[File:Infostele Stirnerhaus 20120519.JPG|thumb|«L'ingresso alla Brautgasse della casa Maximilianstraße 31 in cui lo scrittore e filosofo Max Stirner nacque nel 1806 e la vetrata del vecchio municipio»]]
Altri suoi ritratti vennero eseguiti sulla base degli schizzi di Engels, come quello di [[Félix Vallotton]] nel 1900<ref>[http://fr.academic.ru/pictures/frwiki/83/Stirner-kar1900.jpg ''Ritratto di Stirner, opera di F. Valloton'']. {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140905115542/http://fr.academic.ru/pictures/frwiki/83/Stirner-kar1900.jpg|data=5 settembre 2014}}.</ref> o molti dipinti e illustrazioni recenti, sia amatoriali<ref>[https://www.flickr.com/photos/80225979@N06/7181544943 ''Ritratto di Frederico Penteado'']</ref><ref>[https://previewdigitalandaiart.redd.itcom/aimax-generatedstirner-portraiti-photographdo-ofnot-maxstep-stirnershyly-v0back-kcog7sl20y2a1.png?auto=webp&v=control_1&s=cffa1e1e236f0b32b0ede18e1ef635ffb783b178from-your-property-but-look-upon-it-always-as-my-property/ Ricostruzione ipotetica del volto di Max Stirner effettuata con un software di intelligenza artificiale, basandosi sui disegni e la descrizione di Engels]</ref> che di pittori di professione.<ref>[http://admin.agos.com.tr/upload/images/stirner_kapak.jpg ''Ritratto per l'edizione turca de L'Unico e la sua proprietà''].</ref> Talvolta viene raffigurato con i capelli neri, ma in realtà era biondo, come risulta dalle testimonianze. Mackay raccolse infatti da conoscenti una sua descrizione fisica e caratteriale:<ref name=mack2>{{cita|Mackay|85–86|Mackay}}.</ref>
{{citazione|Di media statura, Max Stirner era un uomo magro, poco appariscente. Vestiva semplicemente, ma sempre con grande cura, [...] senza alcuna pretesa. [...] [È] stato descritto come un [[dandy]], [...] quasi certamente non lo era. Piuttosto, egli aveva qualcosa del maestro di scuola superiore [...] e questa impressione è stata ulteriormente rafforzata dai suoi occhiali d'argento. Quando insegnava [...] si dice che indossasse "occhiali in acciaio sottile con piccole lenti" che, quando li toglieva, gli lasciavano un visibile segno sul naso. [...] Non era mai trascurato, [...] portava corte basette bionde e baffi, mentre il suo mento era sempre ben rasato, e la sua morbida capigliatura, biondo-rossa, leggermente arricciata e tagliata corta, lasciava completamente libera la sua massiccia e ben visibile fronte, rotonda, e, abbastanza sorprendentemente, alta. Dietro gli occhiali, chiari occhi blu guardavano le persone e le cose con calma e delicatezza, né con aria sognante, né lo sguardo fisso. [...] La bocca con labbra sottili spesso aveva un sorriso amichevole, che con gli anni affilò e che tradiva un'ironia interiore. [...] Il suo naso era moderatamente grande, forte, [...] il mento era deciso. Le mani di Stirner erano particolarmente belle: bianche, ben curate, sottili, mani "aristocratiche". In breve dava una piacevole impressione. Sembrava sicuro di sé e tranquillo, non si muoveva mai in maniera frettolosa o di scatto.|John Henry Mackay}}
 
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{{citazione|Conoscevo bene Stirner, ci davamo del tu, era una persona bonaria, di gran lunga non così terribile come si presenta nell'''Unico''. Aveva qualcosa di pedante, che gli veniva dagli anni dell'insegnamento.<ref name=volpi>{{cita news|autore=Franco Volpi|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/09/02/il-vagabondo-della-critica-filosofica.html|titolo=Il vagabondo della critica filosofica|sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=2 settembre 2006|accesso=7 settembre 2016}}</ref>|Friedrich Engels}}
 
Engels ha inoltre scritto di Stirner sotto forma di una poesia satirica, riportata da [[Henri Arvon]]:
{{citazione|Guardate Stirner, guardatelo, il pacifico nemico di ogni costrizione.<br>Per il momento, beve ancora [[birra]], ma presto sarà sangue,<br>facile come bere un bicchier d'acqua.<br>E quando gli altri leveranno il loro grido selvaggio: ''à bas les rois''!<br>Stirner griderà anche lui: ''à bas les lois''!<ref name=jean2/>|Friedrich Engels}}
 
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Nel 1818 a dodici anni tornò a Bayreuth e fu accolto dalla famiglia del padrino.<ref name=laska/> Nel 1819 intraprese gli studi classici al ''Gymnasium'' locale.<ref name="laska">{{cita web|url=http://www.lsr-projekt.de/mslex.html|titolo=Max Stirner|autore=Bernd A. Laska|sito=lsr-projekt.de|accesso=7 settembre 2016}}</ref> Nel 1826 si iscrisse all'[[Università di Berlino]],<ref name=laska/> dal 1828 al 1829 frequentò l'[[Università Friedrich-Alexander di Erlangen-Norimberga|Università di Erlangen]] e nel 1829 l'[[Università di Königsberg]] in Prussia.<ref name=jean/> Il tutto durò cinque semestri di studio, seguiti poi da un lungo viaggio per la Germania, dove riuscì a seguire qualche lezione di [[Friedrich Schleiermacher]] e [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]],<ref name=laska/><ref>{{cita|Mackay|29–33|Mackay}}.</ref> di quest'ultimo in particolare quelle sulla filosofia delle religioni, sulla storia della filosofia e sulla filosofia dello spirito soggettivo.<ref name=plato/> Nel 1833 si trasferì a [[Berlino]], dove studiò per due semestri a cui seguirono ulteriori interruzioni,<ref name=laska/> dovute forse ai problemi mentali che afflissero la madre, che lo portò con sé nella capitale.<ref name=plato/> Nelle lezioni di Hegel venne a conoscenza anche dell'antica filosofia del [[taoismo]] cinese di [[Lao-tzu]], che tratta in minima parte nel suo corso.<ref>''Chiarendo l'Unico e la sua auto-creazione: un'introduzione ai critici di Stirner e ai reazionari filosofici''. p. XXVIII.</ref>
 
Nell'aprile 1835 Stirner fu candidato all'insegnamento di cinque materie (filosofia, storia, lingue antiche, tedesco e istruzione religiosa), ma non accettò e si limitò a fare lezioni di latino gratuite per diciotto mesi.<ref name=plato/><ref name=jean/> Nel 1837 sposò la figlia di ventidue anni della sua padrona di casa Agnes Klara Kunigunde Burtz,<ref>{{cita|Mackay|50|Mackay}}.</ref> che morì di parto un anno dopo dando alla luce un figlio, nato prematuro e di cui non si sa nulla.<ref>{{cita|Mackay|50–51|Mackay}}.</ref> Da una nota dello [[stato civile]] di divorziato di Stirner, al momento della morte («non madre, non moglie, non figli», seppure la madre fosse in realtà ancora in vita e internata in manicomio) si può dedurre che il figlio di Stirner non sia vissuto a lungo.<ref name=paolo>Paolo Malerba. [http://www.paolomalerba.it/politica/Testi/stirner.htm ''Max Stirner: l'egoismo radicale''].</ref> Il suo patrigno morì nel 1835 e nel 1837 sua madre fu ricoverata in un manicomio di Berlino,<ref name=plato/> dove secondo Mackay morì nel 1859.<ref name="cita-Mackay-207-Mackay">{{cita|Mackay|207|Mackay}}.</ref><ref>{{cita|Mackay|15–16 e 49|Mackay}}.</ref>
 
=== Liberi e sinistra hegeliana ===
[[File:Max Stirner Geschichte der Reaction.jpg|thumb|left|upright=0.7|Copertina di ''Storia della reazione'' (1852)]]
Nel 1839 ottenne la cattedra di insegnante di storia e letteratura<ref name=plato/> alla Lehr- und Erziehungsanstalt di Mme. Gropius, una scuola per ragazze dell'alta borghesia, situata al numero 4 del Köllnischer Fischmarkt, Berlino.<ref>John Henry Mackay, [http://www.max-stirner-archiv-leipzig.de/dokumente/Mackay-Stirner.pdf ''Max Stirner: sein Leben und sein Werk''] (PDF), Mackay-Gesellschaft, Freiburg/Br., 1977, p. 51.</ref> Nello stesso anno frequentava un gruppo di giovani Hegeliani chiamati [[Sinistra hegeliana|''Die Freien'' (Liberi)]], tra cui figurano tanti nomi che avrebbero poi composto parte della filosofia tedesca del XIX secolo come [[Bruno Bauer]], [[Arnold Ruge]], [[Ludwig Feuerbach]], [[Friedrich Engels]] e in seguito anche [[Karl Marx]].<ref>{{cita|Mackay|56 e segg.|Mackay}}</ref> Engels e Stirner erano molto amici,<ref>Thomas Nenon, ''Kant, Kantianism, and Idealism: The Origins of Continental Philosophy'', Routledge, 2014, [https://books.google.it/books?id=D02PBAAAQBAJ&pg=PT279 p. 279 versione online].</ref> ma non è chiaro se egli frequentò mai di persona Marx.<ref name=jean2>Jean Préposiet, ''Storia dell'anarchismo'', Dedalo, 2006, [https://books.google.it/books?id=hJybftaOHHEC&pg=PA131 p. 131].</ref> I Liberi erano soliti riunirsi da Hippel's, una birreria sulla [[Friedrichstraße]].<ref name=plato/> Un famoso contemporaneo di Stirner, nonché conterraneo prussiano e collega, fu anche [[Arthur Schopenhauer]], giovane insegnante e collega di Hegel (nonché suo grande critico), ma entrambi sembrano ignorare la reciproca esistenza.
 
[[File:SkizFriedrich Engels -hegel Die Freien (1842)-1.png2 V01-1.2 raw Engert (1921).jpg|thumb|upright=1.4|CaricaturaIl bozzetto originale della famosa caricatura detta ''Riunione del gruppo dei Liberi, con ritratto di Max Stirner'' di Friedrich Engels<ref>, realizzata diversi decenni dopo su richiesta di John Henry Mackay. Da sinistra a destra: [[Arnold Ruge]], [[Ludwig Bühl]], [[Carl Nauwerk]], [[Bruno Bauer]], [[Otto Wigand]], [[Edgar Bauer]], Max Stirner (indicatoin dallapiedi frecciacon la sigaretta in bocca), [[Eduard Meyen]], tre non identificati e [[Karl Friedrich Köppen]] (l'uomo seduto che porta una capigliatura e gli occhiali simili a Stirner). Lo scoiattolo rappresenta simbolicamente il ministro prussiano dell'educazione [[Johann Albrecht Friedrich Eichhorn]]. Appesa al muro c'è una [[ghigliottina]]. <ref>In Otsuki, ''Maruen Collection'', vol. 27, p. 531.</ref>]]
In questo gruppo conobbe anche [[Marie Dähnhardt|Marie Wilhelmine Dähnhardt]] (1818–1902),<ref name=plato/> che poi nel 1843 divenne la sua seconda moglie.<ref name=jean/> [[Ernst Dronke]] nella sua opera ''Berlin,'' in cui descrive il clima berlinese della metà degli anni quaranta del XIX secolo, rievoca la scandalosa scena del matrimonio, con gli amici che incuranti giocano a carte, gli sposi che si sono dimenticati gli anelli e Bruno Bauer che per rimediare ne toglie due di ottone dal suo borsellino.<ref>Roberto Calasso, ''The forty-nine steps'', Random House, 2013, [https://books.google.it/books?id=1UR0c6l0XIMC&pg=PT126 p. 126 versione online].</ref>
 
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Il primo famoso discepolo postumo di Stirner nonché suo biografo fu [[John Henry Mackay]], che oltre a diffonderne l'opera (fu il primo traduttore in inglese), la biografia e l'immagine e modificarne la sepoltura, pagandone una nuova lapide, dettò un'iscrizione apposta sulla casa in cui Stirner morì e una dove nacque.<ref>''Ibidem'', p. XIV.</ref><ref>{{cita|Mackay|9; 209–213|Mackay}}.</ref>
 
Una leggenda vuole che il teschio di Stirner fosse stato esumato e finito in casa di Mackay assieme alle carte dell'archivio, ma non è mai stato confermato o ritrovato nelle proprietà di Mackay. A quanto si sa non sono mai state effettuate riesumazioni.<ref>Saul Newman, ''Max Stirner'', 2011, p. 37.</ref> Dopo aver tentato di vendere o regalare la documentazione cartacea raccolta al [[British Museum]] di [[Londra]] intorno al 1914, poi alle autorità di Berlino, nei suoi ultimi anni Mackay decise quindi per preservarla di cederla e spedirla all'Istituto [[Marx]]-[[Engels]]-[[Lenin]] di [[Mosca (Russia)|Mosca]], poi Istituto per il Comunismo e [[Istituto di marxismo-leninismo]], in epoca leninista e [[stalinista]], come documento dell'[[hegelismo]] pre-marxiano e della polemica tra Marx e Stirner nel lunghissimo capitolo ''San Max'' de ''[[L'ideologia tedesca]]''.<ref>Prefazione di Mackay e note a: J.H. Mackay, ''Max Stirner. La sua vita e la sua opera'', edizione Rubbettino, 2018</ref> SiQueste troverebbecarte si troverebbero tuttora negli Archivi della [[Federazione Russa]], erede legale dell'[[URSS]], ma non è consultabile né si conosce lo stato di conservazione dei manoscritti e dei vari fogli. Tale documentazione consta di circa 1100 volumi e 300 manoscritti.<ref>[[Alfredo Maria Bonanno]], Introduzione a ''L'Unico e la sua proprietà'', Edizioni Anarchismo</ref>
}}
''L'Unico e la sua proprietà'' ebbe pubblicazioni postume in lingua non tedesca solo parecchi anni dopo, tra cui l'Italia nel 1902 per una casa editrice di ispirazione anarchica e con prefazione del traduttore Ettore Zoccoli, che prendeva però le distanze dalle idee strettamente individualiste che venivano esposte nel volume.<ref>«Se nell'editore della presente traduzione io avessi veduto l'intento palese, o anche semplicemente tacito, di rendere, come si dice, popolare l'opera dello Stirner, non avrei assolutamente aderito alla domanda di scrivere questa introduzione. E per due ragioni; prima di tutto perché, in simile caso, avrei dovuto preoccuparmi di opporre allo Stirner un contraddittorio, ciò che è difficilissimo in molte pagine e impossibile in poche; e secondariamente perché, quanto più le forze di uno studioso sono modeste, tanto meno ha il dovere di rendersi responsabile della diffusione di dottrine, alle quali la propria coscienza gli comanda nel modo più assoluto di non partecipare. [...] Egli ci trasporta nel centro di una così assurda concezione della vita, che raggiunge, prima di tutto, e come mai nessuno meglio ha saputo, lo scopo immediato di disorientare la mente del lettore. Tutti senza eccezione gli studiosi dello Stirner, anche i non deliberatamente apologetici, tradiscono questo strano asservimento alla attrazione allucinatoria che si dilata dalle dottrine di lui» in ''Prefazione'' in M. Stirner, [http://www.ristretti.it/areestudio/cultura/libri/unico.pdf ''L'Unico''] (PDF), Frat. Bocca Ed., terza edizione, Torino, Roma, Milano, 1921, pp. IX–X.</ref>
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Se [[Ludwig Feuerbach]] prima di lui aveva criticato [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]] e la religione poiché sottraevano all'uomo il suo primato di essere sensibile e sociale, Stirner va oltre, utilizzando la stessa [[Dialettica#Hegel|dialettica hegeliana]], contendendo il campo al [[materialismo dialettico]] e [[Materialismo storico|storico]] di [[Karl Marx]] e [[Friedrich Engels]]. A suo avviso Feuerbach cerca ancora l'essenza dell'uomo, così come Hegel, innalzando al posto del divino la natura umana come essere supremo; essendo quest'ultima immanente e non trascendente come la divinità cristiana, ciò rende la tirannia divina ancora più potente.<ref name=plato/>
Questa critica è estesa a vari membri della sinistra hegeliana che avevano concezioni differenti del concetto di natura umana (dal concetto di cittadinanza a quello di lavoro umano), ma che tutti vedevano come qualcosa di superiore.<ref name="plato" /> L'[[Io (psicologia)|io]] però non è l'uomo e secondo Stirner si deve superare l'uomo in generale poiché l'io è un Unico, un essere irripetibile e irriducibile che non si deve lasciare sottomettere o strumentalizzare da scopi o fini che non siano i propri e a causa dei quali non sarebbe più padrone di sé stesso.<ref>[[Alfredo Maria Bonanno]], [https://www.edizionianarchismo.net/library/alfredo-m-bonanno-teoria-dell-individuo-stirner-e-il-pensiero-selvaggio#toc3 ''Stirner e il pensiero selvaggio''].</ref> Stirner pone l'individuo (né buono né cattivo, ma semplicemente sé stesso, spogliato di ogni struttura) al centro del mondo di ognuno e questo individuo si assoggetta a regole altrui solo se lo ritenga conveniente per sé, se può avere dei vantaggi o evitare degli svantaggi (come rischiare la vendetta di altri individui), altrimenti è soggetto solo alle proprie leggi personali.<ref name="dambrosio" /> La libertà per essere veramente tale non può derivare da una concessione altrui, ma essere il frutto di una propria conquista: «Si può perdere la libertà, ma la libertà spetta solo a noi».<ref name="stirner214" /> Questa è una scelta revocabile che si presenta all'individuo in ogni momento della sua vita e questi deve avere la proprietà della libertà, perché non basta dirsi liberi: l'io deve poter fare o non fare ciò che desidera. A Stirner non interessa realizzare l'ideale della libertà, quello a cui punta è di avere la libertà; l'uomo diventa libero se riesce a sottoporre la libertà al proprio volere, non basta l'ideale; in questa concezione l'[[altruismo]] risulta essere solo un egoismo mascherato, come nella [[natura]] stessa.<ref>Max Stirner, [https://books.google.it/books?id=n1WBDAAAQBAJ ''L'Unico e la sua proprietà''].</ref> Tuttavia egli non accetta pienamente l'egoismo psicologico.<ref name="plato" />{{citazione|Non cerchiamo la comunità più estesa, la "società umana", ma vediamo negli altri unicamente mezzi e strumenti da adoperare come nostra proprietà.}}
Se Stirner viene universalmente (a torto o a ragione) indicato come il vero precursore di [[Friedrich Nietzsche]] (e di tutti coloro che a Nietzsche si sono ispirati), dell'[[anarco-individualismo]] e anche di gran parte del moderno [[esistenzialismo ateo]], i precursori del pensiero stirneriano sono considerati alcuni pensatori [[Libertinismo|libertini]] e altri legati al movimento culturale tra l'ultimo [[illuminismo]] radicale e l'individualismo sfrenato di alcuni [[Romanticismo|romantici]], tra cui il [[Marchese de Sade]] nei panni di filosofo,<ref name=schumann>Maurice Schuhmann, [http://prosper.cofc.edu/~desade/B6.%20Maurice%20Schuhmann.%20Le%20successeur....pdf ''Max Stirner – the successor of the Marquis de Sade''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190215015453/http://prosper.cofc.edu/~desade/B6.%20Maurice%20Schuhmann.%20Le%20successeur....pdf |date=15 febbraio 2019 }} (PDF).</ref> [[Vittorio Alfieri]]<ref>Piero Gobetti, [http://www.criticaliberale.it/var/data/41851/gobetti_l_uomo_alfieri.pdf ''L'uomo Alfieri'']. {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160916210941/http://www.criticaliberale.it/var/data/41851/gobetti_l_uomo_alfieri.pdf|data=16 settembre 2016}}</ref> e [[William Godwin]].<ref name="gabutti">Diego Gabutti, ''Millennium: da Erik il rosso al cyberspazio: avventure filosofiche e letterarie degli ultimi dieci secoli'', Rubbettino, 2003, [https://books.google.it/books?id=oEGp6cEx6qkC&pg=PP107 p. 107].</ref> Volendo guardare indietro nel tempo c'è anche qualche somiglianza col [[Cinismo|cinico]] [[Diogene di Sinope]]<ref>[https://neuroneproteso.wordpress.com/2012/04/14/max-stirner-e-la-controcultura-hacker-nicola-durante/ Nicola Durante, ''Max Stirner e la controcultura hacker''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140413163222/http://neuroneproteso.wordpress.com/2012/04/14/max-stirner-e-la-controcultura-hacker-nicola-durante/ |date=13 aprile 2014 }}.</ref> o con le diverse concezioni di contrasto tra [[physis]] e [[Nomos (mitologia)|nomos]] nei [[sofisti]] quali [[Callicle]], [[Trasimaco]] e soprattutto [[Antifonte]], e con [[Epicuro]]. Sebbene sia stato, come Nietzsche, erroneamente identificato quale esponente del [[nichilismo]] e dell'[[irrazionalismo]],<ref>Enrico Galavotti, ''Il trattato di Wittgenstein'', p. 79.</ref> molte delle sue pagine sono animate da un estremo [[razionalismo]] che rifiuta ogni [[metafisica]] e ogni [[fede]].<ref>Giuseppe Potenza, ''Nietzsche e il problema del nichilismo nella tradizione del pensiero occidentale a partire dalla questione del nulla'', p. 12.</ref> A conferma di ciò Stirner è stato inoltre avvicinato alle dottrine del [[positivismo]], in particolare del [[positivismo giuridico]].<ref>Carlo Di Mascio, ''Stirner giuspositivista: rileggendo l'Unico e la sua proprietà'', 2011.</ref> Tuttavia la concezione del diritto individuale assoluto di Stirner richiama anche la descrizione del [[diritto naturale]] fatta da [[Hobbes]]<ref>"Il diritto di natura, che gli scrittori chiamano comunemente jus naturale, è la libertà che ciascuno ha di usare il proprio potere a suo arbitrio per la conservazione della sua natura, cioè della sua vita e conseguentemente di fare qualsiasi cosa che, secondo il suo giudizio e la sua ragione, egli concepisca come il mezzo più idoneo a questo fine." (Leviatano, capitolo XIV)</ref>, che Hobbes stesso poi rifiuta in parte per evitare di cadere in uno [[stato di natura]] [[Bellum omnium contra omnes|selvaggio]], ma che invece Stirner accetta, invertendo la teoria dello Stato onnipotente hobbesiana.<ref>Peter V. Zima, ''Subjectivity and Identity. Between Modernity and Postmodernity'', 2015, p. 82-83</ref>
 
L'unione degli egoisti di Stirner è stata presa come base di sviluppo per l'[[anarco-sindacalismo]], e secondo lo storico [[Max Nettlau]] la sua opera non può che essere letta in chiave socialista.<ref name=afaq/>
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== Influenze ==
[[File:Max stirner.jpg|thumb|''Profilo di Max Stirner'', disegnato da Friedrich Engels]]
{{quote|Stirner non è disceso verso il popolo, come i [[Bakunin]], i [[Kropotkin]], i [[Lev Tolstoj|Tolstoi]], per esempio. Egli non fu un produttore in massa come [[Proudhon]] dai pregiudizi di borghese medio e generoso: non fu uno scienziato come [[Élisée Reclus]], carico dello spirito di bontà evangelica; né un aristocratico come [[Nietzsche]]; egli fu uno di noi. Un uomo che non si trovò mai in una posizione profittevole, sicura, che gli garantisse una rendita. Conobbe la necessità di praticare diversi mestieri per sopravvivere. La gloria che circonda i celebri proscritti, i militanti rivoluzionari o i capiscuola, gli fu sconosciuta. Dovette sbrogliarsela come poteva, ed al posto di una certa considerazione che la borghesia, malgrado tutto, dà ad alcuni rivoluzionari, egli ricevette i colpi con cui essa si accanisce contro gli individui senza garanzia e senza una posizione.|[[Émile Armand]]<ref>In ''Enciclopedia anarchica'' (a cura di [[Sébastien Faure]]), pp. 2668-2669, riportata in: [[Alfredo Maria Bonanno]], ''Max Stirner. Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta delle Annotazioni di Bergamo'', Edizioni Anarchismo, collana Pensiero e azione. Prima edizione settembre 1977. Seconda edizione novembre 2003, capitolo I (L'ambiente e la formazione filosofica di Stirner), 3 "L’ultima parte della vita di Stirner: il silenzio come suicidio"</ref>}}
Il pensiero di Stirner avrà influenza principalmente sul movimento anarchico del XX secolo, prima incentrato solo sui teorici classici come [[Pierre-Joseph Proudhon]] e [[Michail Bakunin]], che fu il primo a unire nelle proprie teorie l'anarchismo di Proudhon e [[William Godwin]] con quello di Stirner.<ref>David Leopold, «Max Stirner», in Edward N. Zalta, ''Stanford Encyclopedia of Philosophy''.</ref>
 
La filosofia di Stirner, spesso espressa provocatoriamente in [[Iperbole (figura retorica)|iperboli]] al fine di spiegare meglio il proprio pensiero,<ref>Camilla Rumi, Marina Lalatta Costerbosa e Andrea Tagliapietra, [https://books.google.it/books?id=NI2ICwAAQBAJ ''Sociologia: Rivista quadrimestrale di Scienze Storiche e Sociali''].</ref> ha suscitato a sua volta accesi dibattiti che hanno coinvolto personaggi di estrazione ideologica molto diversa tra loro, tra i quali i socialisti collettivisti [[Karl Marx]], e [[Friedrich Engels]], il dittatore [[fascista]] [[Benito Mussolini]],<ref>Renzo De Felice, ''Mussolini il rivoluzionario, 1883-1920'', Einaudi, 1995, p. 169.</ref> (i primi due internazionalisti, l'ultimo nazionalista), il giovane [[Giovanni Papini]], [[Renzo Novatore]] e gli esponenti dell'[[anarco-individualismo]], illegalisti come [[JulesÉmile BonnotArmand]] ([[Anarco-naturismo|anarco-naturista]]) e [[RaymondZo Callemind'Axa]], [[Albert Camus]], il giurista [[nazionalsocialista]] [[Carl Schmitt]], l'«[[Anarca|anarchico di destra]]» [[Ernst Jünger]]<ref>[http://www.norwichconference.com/?p=386 ''Warrior, Waldgänger, Anarch: An essay on Ernst Jünger's concept of the sovereign individual''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170318071339/http://www.norwichconference.com/?p=386 |data=2017-03-18 }} by Abdalbarr Braun, accessed 14 May 2016.</ref><ref>[http://ernst-juenger.blogspot.com ''An exposition of the figure of the Anarch through citations from Juenger's Eumeswil.]</ref>, i teorici dell'[[anarco-sindacalismo]], i [[Dadaismo|dadaisti]]<ref>{{Cita libro|autore=Giorgio Penzo|titolo=Invito al pensiero di Stirner|anno=1996|editore=Mursia|pp=125-132}}</ref> e i [[Internazionale situazionista|situazionisti]].<ref>{{cita web|titolo=Ho riposto la mia causa nel nulla|data=17 agosto 2009|url=http://www.jadawin.info/stirner.htm|autore=Miro Renzaglia|sito=jadawin.info|accesso=7 settembre 2016}}</ref><ref>[[Marcello Veneziani]], [https://books.google.it/books?id=5n06DwAAQBAJ ''Imperdonabili. Cento ritratti di maestri sconvenienti''], Venezia, Marsilio, 2017.</ref> [[Emma Goldman]] si ispirò anche a Stirner per la sua teoria dell'[[anarco-femminismo]]; il femminismo libertario vide Stirner come un importante pensatore, per il suo rigetto della figura tradizionale della donna, a cui preferisce tipologie femminili considerate solitamente immorali, come [[Cortigiano|cortigiane]], [[Etera|etere]], [[prostitute]] e donne di [[Libertino (sociologia)|liberi costumi]].<ref>"O [[Taide (etera)|Taide]], o [[Ninon de Lenclos|Ninon]], come avete fatto bene a disprezzare questa smunta virtù! Meglio una ragazzetta di liberi costumi <small>["[[grisette]]" nel testo originale]</small> che mille zitelle incanutite nella virtù!" (da ''L'Unico e la sua proprietà'')</ref>
 
Esistono anche forti somiglianze del pensiero stirneriano col [[socialismo libertario]] e individualista esposto dallo scrittore dell'[[estetismo]] inglese [[Oscar Wilde]] nel suo saggio ''[[L'anima dell'uomo sotto il socialismo]]'' (cfr. anche la voce [[Oscar Wilde esteta socialista]]).<ref>David Goodway, ''Anarchist Seeds Beneath the Snow'', Liverpool University Press, 2006. p. 75.</ref>
 
=== Anarco-capitalismo, libertarianismo e illegalismo ===
{{quote|Nelle ricchezze del banchiere io vedo tanto poco qualcosa di estraneo come [[Napoleone]] nelle terre dei re: noi non abbiamo alcun timore di «conquistarle» e anzi cerchiamo i mezzi per poterlo fare. Noi togliamo loro, dunque, questo spirito di estraneità di cui un tempo avevamo timore.|da ''L'Unico e la sua proprietà''}}
C'è anche chi ha avvicinato Stirner alle ispirazioni di certi [[Anarco-capitalismo|anarco-capitalisti]] e [[Libertarianismo|libertariani]] sulla scia di pensatori statunitensi quali [[Benjamin Tucker]] e [[Lysander Spooner]] come [[Ayn Rand]], [[Murray Rothbard]], [[Walter Block]] e [[Robert Nozick]],<ref>{{cita web|titolo=Egoism in Rand and Stirner|autore=David S. D'Amato|data=11 marzo 2014|sito=libertarianim.com|url=http://www.libertarianism.org/columns/egoism-rand-stirner|accesso=7 settembre 2016}}</ref> ma spesso questa derivazione, seppur le idee di Stirner siano state anche interpretate come individualiste in questo preciso senso, è negata sia dagli anarchici (ribadendo l'avversione di Stirner al [[capitalismo]] borghese) sia dai [[Liberalismo|liberali]], evidenziando la mancanza di rispetto tributata da Stirner ai [[diritti naturali]], specie alla [[proprietà privata]] altrui che non è proprietà dell'Unico ma che secondo Stirner l'Unico può invece violare, all'etica del lavoro e ai valori di qualsiasi tipo (apprezzati ad esempio in ambito di [[paleolibertarianismo]]), nonché la sua indifferenza beffarda verso il [[principio di non aggressione]], a cui non riconosce cogenza morale per l'Unico, scrivendo:<ref>Ulrike Heider, ''Anarchism: Left, Right and Green'', City Lights Books, 1994, pp. 95–96.</ref><ref name=piombini>Guglielmo Piombini, [http://digilander.libero.it/cssc/libertarissima/00/stirner.htm ''Stirner, nemico dell'individuo''].</ref>
{{citazione|Si dice che la punizione è il diritto del delinquente. Ma anche l'impunità è suo diritto. Se l’impresa non gli riesce, è giusto che gli vada così e, se gli riesce, è giusto lo stesso. Ognuno ha quel che si merita. Se uno si getta a capofitto nei pericoli e ne resta vittima, noi diremo di certo che è giusto che sia finito così, che se l’è voluto. Ma se supera i pericoli, cioè se la sua potenza è vittoriosa, allora ha ragione, è nel suo diritto. Se un bambino gioca con un coltello e si taglia, è giusto che gli vada così; ma se non si taglia, è giusto lo stesso. Se ciò che il delinquente rischia gli capita davvero e lo fa star male, è giusto che gli vada così: perché ha rischiato, se conosceva le possibili conseguenze?! Ma la punizione che noi gli infliggiamo è solo un nostro diritto, non il suo. Il nostro diritto reagisce contro il suo ed egli ne "riceve un torto", perché – noi abbiamo il sopravvento.<ref>Max Stirner, ''L'Unico e la sua proprietà'', p. 145.</ref>|Max Stirner, ''L'Unico e la sua proprietà''}}
Da qui l'avvicinamento di Stirner all'[[illegalismo]], cioè un comportamento o una condotta politica che contrasta le leggi dello Stato, praticando l'[[illegalità]], in genere come forma di protesta e sussistenza. Solitamente, il termine è usato in riferimento a una tendenza dell'anarchismo, spesso legata all'anarchismo individualista. L'illegalismo anarchico difatti si fonda sull'anarchismo egoista e sulla filosofia di Stirner come giustificazione del comportamento criminale (di solito rapine, furti, taccheggio, sabotaggio, truffa) a fini ribellistici e individualisti, e anticapitalisti.
Come gli anarchici classici, essi sono anche forti avversari dell'idea di [[lavoro subordinato]] e di mercato. Famosi illegalisti furono [[Jules Bonnot]], [[Raymond Callemin]], [[Renzo Novatore]], [[Sante Pollastri]], [[Marius Jacob]].
 
Il giornalista anarcocapitalista rothbardiano Guglielmo Piombini pronuncia quindi una dura critica allo stirnerismo come ideologia collegabile sia all'autoritarismo e all'estrema sinistra ([[Anarco-socialismo|anarchica socialista]] o illegalista) sia alla [[criminalità]], critica che riprende molti attacchi del passato tra cui quelli del primo traduttore italiano Zoccoli:
{{citazione|Alla luce di queste considerazioni, non v'è dubbio che presentare Stirner come un precursore dell'ultraliberismo e del libertarismo moderno costituisca un grossolano abbaglio. La tradizione libertaria non ha nulla da spartire con le idee di Stirner, che non a caso hanno trovato udienza solo all'interno di correnti culturali del tutto avverse alla società di mercato. L'ideologia di Stirner rappresenta piuttosto, in termini [[Vilfredo Pareto|paretiani]] <small>[''teorico dell'[[elitismo]], ndr'']</small>, la derivazione (cioè la razionalizzazione a posteriori) di ben precisi residui [[Anticapitalismo|antiliberali]], sia di [[estrema destra]] che di [[estrema sinistra]]. Schematicamente, non è difficile individuare le due categorie di persone alle quali le teorie di Stirner possono risultare estremamente comode: da una parte i [[dittatori]], i conquistatori, i guerrafondai; dall'altra i parassiti pseudo-rivoluzionari dediti all'[[esproprio proletario]]. A cui bisogna aggiungere certi [[Criminalità|delinquenti]] professionali e certi pericolosi [[Psicopatia|psicopatici]] [[Sociopatia|amorali e anaffettivi]]: ma qui entriamo più nel campo della psicologia che in quello della politica.<ref name=piombini/>|Guglielmo Piombini, ''Stirner, nemico dell'individuo e della sua proprietà''}}
 
=== Friedrich Nietzsche ===
[[File:Nietzsche187a.jpg|thumb|upright=0.8|[[Friedrich Nietzsche]], di cui si discute l'influenza avuta o meno da Stirner e il suo pensiero]]
Un approfondimento merita il rapporto tra Stirner e [[Friedrich Nietzsche]], ex amico di [[Wagner]], concittadino postumo a Bayreuth di Stirner, ed ex seguace di [[Schopenhauer]] (quest'ultimo, prussiano come l'autore dell'''Unico'' fu pressoché contemporaneo di Schmidt, nonché frequentatore e poi docente-rivale di Hegel nella stessa università, ma non conobbe mai Stirner né probabilmente la sua opera). [[Bernd Laska]] sostiene che Nietzsche (che a Stirner si ispirò) non riconobbe esplicitamente i suoi debiti nei confronti di Stirner e anzi confidò ad alcuni suoi allievi il timore di essere accusato di plagio nei suoi confronti. Negò di aver mai letto il suo libro, cosa che invece risultò alcuni anni dopo la sua morte.<ref name=laska2>Bernd A. Laska, [http://www.lsr-projekt.de/poly/itnietzsche.html ''La crisi iniziale di Nietzsche (in seguito a confronto con Stirner)'']. Originale ''Nietzsches initiale Krise'', ''Germanic Notes and Reviews'', vol. 33, n. 2, autunno 2002, pp. 109–133.</ref> Questa opinione di Laska è però criticata da altri.
 
Nei commentari dell'edizione critica [[Giorgio Colli|Colli]]-[[Mazzino Montinari|Montinari]] e nelle numerose biografie sul filosofo gli autori sostengono che Nietzsche abbia mai espresso alcun timore di plagio con i suoi allievi, anche perché negli anni in cui Nietzsche insegnò la disciplina di cui era docente era filologia classica e non filosofia. Nietzsche pare inoltre che non fosse in possesso di alcun libro di Stirner, o non risultano tali volumi nel suo archivio.<ref>Come testimonia il saggio di Oehler dal titolo ''Nietzsches Bibliothek'' ([Weimar], Gesellschaft der Freunde des Nietzsche-Archivs, 1942, VIII + 56 S., [5] Bl).</ref>
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{{citazione|Una volta, quando mio marito era uscito, [Nietzsche] si intrattenne un attimo con me e fece il nome di due tipi originali, che lo stavano occupando e nei cui scritti coglieva un'affinità con se stesso. Come sempre quando acquistava consapevolezza di relazioni interiori, era su di morale e felice. [...] "Stirner [...] quello sì!" E comparve un tratto solenne sul suo viso. Mentre osservavo con apprensione quel suo atteggiamento, questo si mutò nuovamente, egli fece con la mano un movimento come per scacciare qualcosa, difensivo, e mi sussurrò: "Ora Ve l'ho pure detto, ma non volevo parlarne. Lo dimentichi di nuovo. Si parlerà di un plagio, ma Voi non lo farete, lo so".<ref name=laska2/><ref name=bern>Carl Albrecht Bernoulli, ''Franz Overbeck und Friedrich Nietzsche'', Eine Freundschaft, Jena, 1908, cit. in Safranski R., ''Nietzsche. Biografia di un pensiero'', Milano, 2001.</ref>|riportato da Bernd Laska}}
 
Sempre secondo le medesime testimonianze Nietzsche avrebbe definito l'opera di Stirner come «la più temeraria e [[Consequenzialismo|consequenziale]] dai tempi di [[Thomas Hobbes|Hobbes]]». Nietzsche intravide ne ''L'Unico e la sua proprietà'' un nucleo su cui costruire il proprio nichilismo attivo e da Stirner trasse spunti in particolare per ''[[Il crepuscolo degli idoli]]''.<ref name=bern/> Nella prefazione all'edizione [[Adelphi]] [[Roberto Calasso]] definisce così il testo di Stirner: «la vera "filosofia del martello", che Nietzsche non sarebbe mai riuscito a praticare, perché troppo irrimediabilmente educato, si compie nelle brevi, tempestanti, offensive frasi che compongono l'Unico».
 
=== Nella cultura di massa ===
A livello popolare e in particolare musicale il cantautore [[Fabrizio De André]] rivelò la sua ammirazione giovanile per Stirner, uno dei motivi per cui si disse anarchico.<ref>Luigi Viva, ''Non per un dio ma nemmeno per gioco. Vita di Fabrizio De André'', Milano, Feltrinelli, 2000, p. 66 e segg., ISBN 88-07-81580-X.</ref>
 
Anche l'attore e drammaturgo [[Carmelo Bene]] era un ammiratore di Stirner, che di luicui scrisse:<ref>Leonardo Mancini, [https://journals.openedition.org/mimesis/1195 ''Il rapporto fra teatro e letteratura in Carmelo Bene''].</ref>
{{citazione|Di [[Nietzsche]] amo la battaglia contro il [[Interpretazioni del pensiero di Socrate|socratismo]] e il fatto che finalmente con lui venga seppellita la dialettica fra il soggetto e l'oggetto. Nietzsche deve molto a Stirner, ma non lo nomina mai. Quando si dice l'ingratitudine dei filosofi. [Stirner aveva] capito tutto con largo anticipo: il [[marxismo]], il [[comunismo]], l'illusionismo. ''[[L'Unico e la sua proprietà|L'Unico]]'' è una pietra miliare, come lo è del resto la filosofia trascendentale di [[Kant]] riletta da quel grande educatore che è [[Schopenhauer]]. È [[Freud]] a confessare in ''[[Al di là del principio di piacere|Al di là del principio del piacere]]'' che non sarebbe arrivato all'idea del desiderio che l'uomo ha di essere infelice, di procurarsi insomma l'infelicità, fino ad ambire all'inorganico, se non avesse letto Schopenhauer.<ref>[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/11/19/carmelo-bene-ultimo-pornografo.html ''Carmelo Bene l'ultimo pornografo''].</ref>|Carmelo Bene}}
 
== Opere ==
* ''[[L'Unico e la sua proprietà]]'',<ref>[http://gutenberg.spiegel.de/stirner/einzige/einzige.htm ''Der Einzige und sein Eigentum''].</ref> Reclam, 1981, ISBN 3-15-003057-9 (prima edizione 1845 [1844]).
* ''Scritti minori con l'aggiunta degli ultimi ritrovamenti'',<ref>[http://www.edizionianarchismo.net ''Edizioni Anarchismo''].</ref> 2012, pp.&nbsp;270. Nuova edizione 2021, pp. 312. ISBN 979-1281460096
* ''Geschichte der Reaktion'', 2 volumi, Berlino, 1852 (storia della reazione).
* ''Parerga, Kritiken, Repliken'', a cura di Bernd A. Laska, Norimberga, 1986. ISBN 3-922058-32-9.
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== Bibliografia ==
* [[Leonardo Vittorio Arena]], ''Note ai margini del nulla'', ebook, 2013.
* Fabio Bazzani, ''Unico al mondo. Studi su Stirner'', Firenze, Editrice Clinamen, Firenze, 2013, pp.&nbsp;160.
* [[Alfredo Maria Bonanno]], ''Max Stirner'', [http://www.edizionianarchismo.net Edizioni Anarchismo], 2003 (II. ed.), pp.&nbsp;420.
* Alfredo Maria Bonanno, ''Teoria dell'individuo. Stirner e il pensiero selvaggio'', [http://www.edizionianarchismo.net Edizioni Anarchismo], 2004 (II ed.), pp.&nbsp;390.
* Carlo Di Mascio, ''Stirner Giuspositivista. Rileggendo l'Unico e la sua proprietà'', 2 ed., Edizioni Del Faro, Trento, 2015, pp.&nbsp;253, ISBN 978-88-6537-378-1.
* Fabrizio Grasso, [http://www.edizionistudium.it/riviste/studium-ricerca-n-2-2018 ''La libertà nell'Unico''], in ''Studium Ricerca'', anno 114, marzo/aprile 2018, n. 2.
* Albert Lèvy, ''Stirner e Nietzsche'', tr. it. e cura di Francesco Montanaro e Mara Montanaro, Napoli, Edizioni immanenza, (Stirneriana, 2), Napoli, 2016 pp.&nbsp;100 ISBN 978-88-98926-71-8.
* [[John Henry Mackay]], ''Max Stirner. Vita e Opere'', traduzione integrale di C. Antonucci, Bibliosofica Editrice, Roma, 2013, prima edizione originale 1894.
* John Henry Mackay, ''Max Stirner. La sua vita e la sua opera'', a cura di Enrico Ferri, Rubettino, Soveria Mannelli (Catanzaro), prima edizione 2018
** {{cita libro|autore=John Henry Mackay|titolo=Max Stirner. His Life and His Works|anno=2005|editore=Peremptory Publications|cid=Mackay}}
* Victor Roudine, ''Max Stirner'', tr. it. di Marie Grimaldi, Napoli, Edizioni immanenza, (Stirneriana, 1), Napoli, 2014 pp.&nbsp;50 ISBN 978-88-98926-26-8.
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{SEP|max-stirner|Max Stirner|David Leopold}}
* [http://www.lsr-projekt.de/poly/itinnuce.html ''Max Stirner -- ancora e sempre un dissidente''], ''Come Marx e Nietzsche hanno rimosso il loro collega Max Stirner e perché egli è loro egualmente sopravvissuto'' di Bernd A. Laska.
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[[Categoria:Libertari]]
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[[Categoria:Ontologisti]]
[[Categoria:Pre-esistenzialisti]]
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