Crimine contro l'umanità: differenze tra le versioni
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L'Accordo di Londra, che istituì il [[Tribunale di Norimberga]] (8 agosto [[1945]]) elencò, tra i reati contestabili ai criminali nazisti, il «crimine contro l'umanità» (articolo 6, comma C), distinguendolo dal [[crimine di guerra]]<ref>{{cita web|url=http://unipd-centrodirittiumani.it/it/strumenti_internazionali/Patto-di-Londra-e-Statuto-del-Tribunale-internazionale-militare-di-Norimberga-1945/170|titolo=Patto di Londra e Statuto del Tribunale internazionale militare di Norimberga (1945)|accesso=21/05/2015}}</ref>. Il principio fu ripreso nello Statuto del [[Tribunale militare internazionale per l'Estremo Oriente]], conosciuto anche come ''Carta di Tokyo'' (19 gennaio 1946).
Un altro passo verso la codificazione del reato fu la «Convenzione per la prevenzione e punizione del crimine di genocidio», siglata all'[[ONU]] nel [[1948]] (Risoluzione n. 260 del 9 dicembre 1948); essa fornì la definizione normativa di [[genocidio]]. La stessa definizione fu recepita, negli [[anni novanta]] del [[XX secolo]], nello Statuto del Tribunale per la [[ex-Jugoslavia]] e in quello per il [[Ruanda]]<ref name="Mauro">{{Cita web|url=http://www.mariomauro.it/news/genocidio-armenomauro-quanto-ci-costa-dire-che-fu-genocidio/|titolo=GENOCIDIO ARMENO/Mauro: Quanto ci costa dire che quello fu un genocidio|autore=[[Mario Mauro]]|accesso=26 maggio 2022|urlarchivio=https://archive.is/20150521090156/http://www.mariomauro.it/news/genocidio-armenomauro-quanto-ci-costa-dire-che-fu-genocidio/|dataarchivio=21 maggio 2015}}</ref>.
Infine, nel [[1998]], con l'approvazione dello [[Statuto di Roma]], istitutivo della [[Corte penale internazionale]], il reato di crimini contro l'umanità è stato inserito nell'elenco dei principali reati perseguiti dalla Corte, insieme ai crimini di guerra ed al [[crimine di aggressione]]<ref name="Mauro"/>.
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L'accusa di crimine contro l'umanità include fra i casi perseguiti: lo [[stupro di guerra]], il [[genocidio]], la cosiddetta [[pulizia etnica]], lo [[strage|sterminio di massa]], il [[democidio]], la [[deportazione]], la [[desaparecidos|sparizione forzata]], la [[tortura]] e talvolta anche i [[crimini di guerra]], lo [[schiavismo]], la distruzione di fondamentali patrimoni artistici riconosciuti, dallo stesso stato con specifiche norme, come bene dalla massima importanza per l'umanità<ref>{{Cita web|url=http://amsacta.unibo.it/6159/1/EBOOK_UNESCO_BARONCINI_ELISA.pdf|titolo=Guglielmo Mauro Roversi Monaco, L’evoluzione della tutela dei beni culturali in caso di conflitto armato: dalla Convenzione dell'Aia del 1954 alla giurisprudenza penale internazionale, in Il diritto internazionale e la protezione del patrimonio culturale mondiale, Bologna, 2019, pp. 27-50}}</ref> e di importanti ambienti naturali per l'umanità<ref>{{Cita web|url=https://www.icc-cpi.int/itemsDocuments/20160915_OTP-Policy_Case-Selection_Eng.pdf|titolo=International Criminal Court, Office of the Prosecutor
policy paper on case selection and
prioritisation, 2016}}</ref>
==Note==
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* Mahmoud Cherif Bassiouni, ''Crimini contro l'umanità'', in
** Roy Gutman, ''et al.'', ''Crimini di Guerra'', New York, Contrasto Internazionale, 1999, pp. 113–115.
* [http://www.icrc.org/eng/resources/documents/misc/57jq7h.htm Charles Garraway, ''Superior orders and the International Criminal Court: Justice delivered or justice denied''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131006000637/http://www.icrc.org/eng/resources/documents/misc/57jq7h.htm |date=6 ottobre 2013 }}, in
** ''International Review of the Red Cross'', Volume 81, No. 836, dicembre 1999, pp. 785–793.
* Mario Bettati, ''Le crime contre l'humanité'', in
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