Orfeo: differenze tra le versioni

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|saga =
|nome italiano = Orfeo
|nome = {{lang|grc|Ὀρφεύς}}
|immagine = DSC00355 - Orfeo (epoca romana) - Foto G. Dall'Orto.jpg
|didascalia = Orfeo circondato dagli animali. Mosaico pavimentale romano, [[Museo archeologico regionale (Palermo)|Museo archeologico]] di [[Palermo]].
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|razza = umana
}}
[[File:Ermes, Euridice, Orfeo.jpg|thumb|upright=1.4|Bassorilievo in marmo di epoca romana, copia di originale greco del 410 a.C., che rappresenta Ermes, Euridice e Orfeo. L'opera originale, probabilmente di Alcamene, è andata perduta. Questo bassorilievo, conservato presso il [[Museo archeologico nazionale di Napoli|Museo archeologico]] di [[Napoli]], è tra le testimonianze che attesterebbero l'esito negativo della catabasi di Orfeo già a partire dal V secolo a.C. Qui Orfeo voltatosi verso Euridice, le alza il velo, forse per verificare l'identità della donna e quindi la perde. Secondo l'opinione di Cristopher Riedweg<ref>{{Cita libro |autore= Cristopher Riedweg |voce= Orfeo |titolo= Storia Einaudi dei Greci e dei Romani |volume= 4 |città= Milano-Torino |editore= Il Sole 24 Ore - Einaudi |anno= 2008 |pagina= 1259 |curatore= [[Salvatore Settis|Salvatore De Settis]] |sbn= IT\ICCU\TO0\1712319TO01712319}}</ref> sarebbe infatti evidente che Ermes a questo punto trattenga per un braccio la sposa di Orfeo, che volge quindi il piede destro per tornare indietro.]]
[[File:Orpheus Thracians Met 24.97.30.jpg|thumb|Orfeo ritratto in un ''[[Cratere (vaso)|kratēr]]'' ({{polytoniclang|grc|κρατήρ}}) attico a figure rosse risalente al V secolo a.C. e oggi conservato presso il [[Metropolitan Museum of Art|Metropolitan Museum]] di [[New York]]. Orfeo, che siede a sinistra impugnando la lira ({{polytoniclang|grc|λύρα}}), veste un abito tipicamente greco, a differenza dell'uomo che gli si pone in piedi davanti che invece indossa un costume tracio. Questo particolare, unitamente alla presenza, a destra, della donna che impugna una piccola falce, può rappresentare una delle varianti della sua leggenda che lo vuole missionario greco in Tracia, ucciso lì dalle donne in quanto escludendole dai suoi riti induceva i loro mariti ad abbandonarle: {{Citazione|Dicono poi che le donne di Tracia tramavano la sua morte, perché aveva persuaso i loro uomini a seguirlo nei suoi vagabondaggi, ma non osavano passare all'azione per paura dei loro mariti. Ma una volta, riempitesi di vino, attuarono la scellerata impresa. E da quel momento invalse per gli uomini il costume di andare ebbri alle battaglie.|[[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''[[Periegesi della Grecia]]'', IX, 30, 5.<ref>{{Cita libro |autore= Pausania |titolo= Viaggio in Grecia |traduttore= Salvatore Rizzo |città= Milano |editore= Rizzoli |anno= 2011 |pagina= 243 |isbn= 978-88-17-04635-0}}</ref>}}<ref>Anche [[Conone (grammatico)|Conone]], f. 45 (115 {{cita|''Frammenti orfici''|nella edizione di [[Otto Kern]]|E. Verzura}}).</ref>]]
 
'''Orfeo''' (in [[Lingua greca antica|greco antico]]: {{polytonic|Ὀρφεύς}} ''Orphéus'', [[Fonologia della lingua greca antica|pronuncia]]: {{IPA|[or.pʰeú̯s]}}; in [[Lingua latina|latino]]: ''Orpheus'') è un personaggio della [[mitologia greca]]<ref>«'''Orfeo''', fondatore dell'Orfismo» è l'incipit della voce nell{{'}}''[[Oxford Classical Dictionary]]'' (trad. it. {{cita libro|titolo=Dizionario di antichità classiche|anno=1995|editore=San Paolo|città=Cinisello Balsamo (Milano)|pagina=1521|isbn=88-215-3024-8}}), voce firmata da [[Martin P. Nilsson|Nils Martin Persson Nilsson]], [[Johan Harm Croon]] e [[Charles Martin Robertson]]. La voce dell{{'}}''Oxford Classical Dictionary'' prosegue precisando: «La sua fama di cantore nella mitologia greca deriva dalle composizione nelle quali erano esposte le dottrine e le leggende orfiche».<br />In modo analogo la ''Encyclopedia of Religion'' ({{cita libro|annooriginale=1987|anno=2005|editore=Macmillan|città=NY|pagine=6891 e sgg.|isbn=0-02-865733-0|sbn=IT\ICCU\UMC\0030411}}) avvia la voce '''Orpheus''' a firma di [[Marcel Detienne]] (1987) e [[Alberto Bernabé]] (2005): «In the sixth century BCE, a religious movement that modern historians call Orphism appeared in Greece around the figure of Orpheus, the Thracian enchanter.».<br />[[Werner Jaeger]] evidenzia tuttavia che «nella tarda antichità Orfeo era un nome collettivo il quale più o meno raccoglieva tutto quanto esisteva in fatto di letteratura mistica e di orge liturgiche.» (Cfr. {{cita libro|traduttore=[[Ervino Pocar]]|titolo=La teologia dei primi pensatori greci|anno=1982|editore=La Nuova Italia|città=Firenze|pagina=100|sbn=IT\ICCU\UFI\0058276}}).</ref>, fondatore e figura chiave dell'[[orfismo]]. Si tratta dell'artista per eccellenza, che dell'arte incarna i valori eterni<ref>{{Cita libro |citazione= Thus, before he becomes the founding hero of a new religion or even the founder of a way of life that will be named after him, Orpheus is a voice—a voice that is like no other. It begins before songs that recite and recount. It precedes the voice of the bards, the citharists who extol the great deeds of men or the privileges of the divine powers. It is a song that stands outside the closed circle of its hearers, a voice that precedes articulate speech. Around it, in abundance and joy, gather trees, rocks, birds, and fish. In this voice—before the song has become a theogony and at the same time an anthropogony—there is the great freedom to embrace all things without being lost in confusion, the freedom to accept each life and everything and to renounce a world inhabited by fragmentation and division. When representatives of the human race first appear in the presence of Orpheus, they wear faces that are of war and savagery yet seem to be pacified, faces that seem to have turned aside from their outward fury. |autore= [[Marcel Detienne]] (1987) e [[Alberto Bernabé]] |titolo= Encyclopedia of Religion |volume= 10 |città= NY |editore= Macmillan |anno= 2005 |pagina= 6892 |isbn= 0-02-865743-8}}</ref>, ma anche di uno «[[sciamano]], capace di incantare animali e di compiere il viaggio dell'anima lungo gli oscuri sentieri della morte»<ref>{{Cita libro |autore= [[Giulio Guidorizzi]] |titolo= Il mito greco |volume= 1 |città= Milano |editore= Mondadori |anno= 2009 |pagina= 77 |isbn= 978-88-04-58347-9}}</ref>. I molteplici temi chiamati in causa dal suo mito - l'amore, l'arte, l'elemento [[Misteri orfici|misterico]] - sono alla base di una fortuna senza pari nella tradizione letteraria, filosofica, musicale, culturale e scultorea dei secoli successivi.
 
'''Orfeo''' (in [[Lingua greca antica|greco antico]]: {{polytonicLang-grc|Ὀρφεύς|Orphéus}} ''Orphéus'', <small>[[Fonologia della lingua greca antica|pronuncia]]:</small> {{IPA|[or.pʰeú̯s]}}; in{{Latino|Orpheus}}, [[Lingua<small>pronuncia</small> latina{{IPA|latino[ˈor.pʰeus]]: ''Orpheus''}}) è un personaggio della [[mitologia greca]], fondatore e figura chiave dell'[[orfismo]].<ref>«'''Orfeo''', fondatore dell'Orfismo» è l'incipit della voce nell{{'}}''[[Oxford Classical Dictionary]]'' (trad. it. {{cita libro|titolo=Dizionario di antichità classiche|anno=1995|editore=San Paolo|città=Cinisello Balsamo (Milano)|pagina=1521|isbn=88-215-3024-8}}), voce firmata da [[Martin P. Nilsson|Nils Martin Persson Nilsson]], [[Johan Harm Croon]] e [[Charles Martin Robertson]]. La voce dell{{'}}''Oxford Classical Dictionary'' prosegue precisando: «La sua fama di cantore nella mitologia greca deriva dalle composizionecomposizioni nelle quali erano esposte le dottrine e le leggende orfiche».<br />In modo analogo la ''Encyclopedia of Religion'' ({{cita libro|annooriginale=1987|anno=2005|editore=Macmillan|città=NY|pagine=6891 e sgg.|isbn=0-02-865733-0|sbn=IT\ICCU\UMC\0030411UMC0030411}}) avvia la voce '''Orpheus''' a firma di [[Marcel Detienne]] (1987) e [[Alberto Bernabé]] (2005): «In the sixth century BCE, a religious movement that modern historians call Orphism appeared in Greece around the figure of Orpheus, the Thracian enchanter.».<br />[[Werner Jaeger]] evidenzia tuttavia che «nella tarda antichità Orfeo era un nome collettivo il quale più o meno raccoglieva tutto quanto esisteva in fatto di letteratura mistica e di orge liturgiche.» (Cfr. {{cita libro|traduttore=[[Ervino Pocar]]|titolo=La teologia dei primi pensatori greci|anno=1982|editore=La Nuova Italia|città=Firenze|pagina=100|sbn=IT\ICCU\UFI\0058276UFI0058276}}).</ref>, fondatore e figura chiave dell'[[orfismo]]. Si tratta dell'artista per eccellenza, che dell'arte incarna i valori eterni,<ref>{{Cita libro |citazione= Thus, before he becomes the founding hero of a new religion or even the founder of a way of life that will be named after him, Orpheus is a voice—a voice that is like no other. It begins before songs that recite and recount. It precedes the voice of the bards, the citharists who extol the great deeds of men or the privileges of the divine powers. It is a song that stands outside the closed circle of its hearers, a voice that precedes articulate speech. Around it, in abundance and joy, gather trees, rocks, birds, and fish. In this voice—before the song has become a theogony and at the same time an anthropogony—there is the great freedom to embrace all things without being lost in confusion, the freedom to accept each life and everything and to renounce a world inhabited by fragmentation and division. When representatives of the human race first appear in the presence of Orpheus, they wear faces that are of war and savagery yet seem to be pacified, faces that seem to have turned aside from their outward fury. |autore= [[Marcel Detienne]] (1987) e [[Alberto Bernabé]] |titolo= Encyclopedia of Religion |volume= 10 |città= NY |editore= Macmillan |anno= 2005 |pagina= 6892 |isbn= 0-02-865743-8}}</ref>, ma anche di uno «[[sciamano]], capace di incantare animali e di compiere il viaggio dell'anima lungo gli oscuri sentieri della morte».<ref>{{Cita libro |autore= [[Giulio Guidorizzi]] |titolo= Il mito greco |volume= 1 |città= Milano |editore= Mondadori |anno= 2009 |pagina= 77 |isbn= 978-88-04-58347-9}}</ref>. I molteplici temi chiamati in causa dal suo mito - l'amore, l'arte, l'elemento [[Misteri orfici|misterico]] - sono alla base di una fortuna senza pari nella tradizione letteraria, filosofica, musicale, culturale e scultorea dei secoli successivi.
[[File:Life of Orpheus Greek Mythology - (Italian).svg|thumb|Mappa dei luoghi che, secondo la mitologia, Orfeo avrebbe visitato e legato a sé.]]
 
== Orfeo e l'Orfismo ==
Il primo riferimento a noi pervenuto sulla figura di Orfeo è nel frammento 25 del lirico di Rhegion (Reggio Calabria) [[Ibico di Reggio|Ibico]] vissuto nel VI secolo a.C. nella Magna Grecia, nel quale appare già "famoso".{{#tag:ref|{{Citazione|Orfeo dal nome famoso.|[[Ibico di Reggio|Ibico]] 4 [A 1] a.<ref>{{Cita libro |traduttore= [[Giorgio Colli]] |titolo= La sapienza greca |volume= 1 |città= Milano |editore= Adelphi |anno= 2005 |cid= G. Colli |isbn= 88-459-0761-9}}</ref>|ὀνομακλυτὸν Ὀρφήν.|lingua=grc}} }}. Attorno alla sua figura mitica, capace di incantare persino gli animali,{{#tag:ref|{{Citazione|Sul suo capo volavano anche innumerevoli uccelli e diritti dalla profondità dell'acqua cerulea i pesci guizzavano in alto al suo bel canto.|[[Simonides]] fr. 40; PLG III p. 408,<ref>{{Cita libro |titolo= Orfici. Testimonianze e frammenti nell'edizione di Otto Kern |traduttore= Elena Verzura |città= Milano |editore= Bompiani |anno= 2011 |pagine= 60-61 |cid= E. Verzura |isbn= 978-88-452-6688-1}}</ref>|τοῦ καὶ ὰπειρέσιοι ποτῶντο ὄρνιζες ὑπὲρ κεφαλᾶς, ἀνὰ δ'ἰχθύες ὀρθοὶ κνανέου ἐξ ὓδατος ἃλλοντο καλᾶι σὺν ἀοιδᾷι|lingua=grc}}}} si assesta una tradizione che non gli attribuisce un normale modo di fare musica, bensì la ''psychagogia'', che si estende alle anime dei morti. Il ''[[papiro di Derveni]]'', rinvenuto negli anni 1960 vicino a [[Salonicco]], offre un'interpretazione allegorica di un poema orfico non a caso in concomitanza con un rituale per placare i morti.<ref>{{Cita libro |lingua=en |cognome=Betegh |nome=Gábor |titolo=The Derveni Papyrus: Cosmology, Theology and Interpretation |url=https://archive.org/details/dervenipapyrusco0000bete |anno=2004 |editore=[[Cambridge University Press]] }}</ref>
}}, si assesta una tradizione che non gli attribuisce un normale modo di fare musica, bensì la ''psychagogia'', che si estende alle anime dei morti. Il ''[[papiro di Derveni]]'', rinvenuto negli anni 1960 vicino a [[Salonicco]], offre un'interpretazione allegorica di un poema orfico non a caso in concomitanza con un rituale per placare i morti<ref>{{Cita libro|autore=Betegh, G.|titolo=The Derveni Papyrus: Cosmology, Theology and Interpretation|anno=2004|città=Cambridge|lingua=en}}</ref>.
 
Associato alla figura di [[Dioniso]], divorato dai [[Titani]] con i quali rappresenta, da un lato la componente dionisiaca della vita –ossia– ossia l'elemento divino o "anima" – e dall'altro il corpo mortale, Orfeo è la figura centrale dell'Orfismoorfismo, una tradizione religiosa che, per prima nel mondo occidentale, introduce la nozione di dualità fra corpo mortale e anima immortale.<ref>{{citaCita libro |autore=[[Giovanni| Reale]] |titolo=La novità di fondo dell'Orfismo |collana=Storia della filosofia greca e romana |anno=2004 |editore=Bompiani |città=Milano |pppagine=62-3 |volume=vol. 1}}</ref>.
 
== Il mito ==
[[File:Orpheus death Louvre G416.jpg|thumb|Orfeo ucciso dalle menadi, in uno ''stamnos'' a figure rosse, risalente al V secolo a.C., oggi conservato al [[Museo del Louvre]] di [[Parigi]]. Questo dipinto racconta la morte di Orfeo secondo il mito che lo vuole ucciso dalle seguaci di Dioniso, da questo dio a lui inviate in quanto mosso dalla gelosia per l'ardore religioso che il poeta conservava nei confronti di Apollo, da lui invocato sul monte Pangaio (anche Pangeo) quando il sole, immagine di Apollo, sorgeva: {{Citazione|[Orfeo] Non onorò più Dioniso, mentre considerò più grande Elio, che egli chiamò anche Apollo; e svegliandosi la notte sul far del mattino, per prima cosa aspettava il sorgere del sole sul monte chiamato Pangeo per vedere Elio; perciò Dioniso, adirato, gli inviò contro le [[Bassaridi]], come racconta il poeta tragico Eschilo: esse lo dilaniarono e ne gettarono via le membra, ciascuna separatamente; le Muse poi riunitele, le seppellirono nel luogo chiamato Libetra.|fr. 113 in {{cita|''Testimonianze e frammenti nell'edizione di Otto Kern''; traduzione di Elena Verzura. Milano, Bompiani, 2011|p. 99|E. Verzura}}}}]]
 
=== Le origini ===
Il nome di Orfeo è attestato a partire dal [[VI secolo a.C.]], ma, secondo [[Mircea Eliade]], «non è difficile immaginare che sia vissuto 'prima di Omero'»<ref>{{Cita libro|titolo=Storia delle credenze e delle idee religiose|anno=2006|editore=Rizzoli|città=Milano|p=186|volume=2|capitolo=Orfeo, Pitagora e la nuova escatologia|sbn=IT\ICCU\RMB\0590138RMB0590138}}</ref>.
 
Il nome di Orfeo è attestato a partire dal [[VI secolo a.C.]], ma, secondo [[Mircea Eliade]], «non è difficile immaginare che sia vissuto 'prima di Omero'»<ref>{{Cita libro|titolo=Storia delle credenze e delle idee religiose|anno=2006|editore=Rizzoli|città=Milano|p=186|volume=2|capitolo=Orfeo, Pitagora e la nuova escatologia|sbn=IT\ICCU\RMB\0590138}}</ref>.
 
Secondo le più antiche fonti Orfeo è nativo della città di Lebetra in [[Tracia]], situata sotto la [[Pieria (regione)|Pieria]]<ref name=":0">DK 1 A1.</ref>, terra nella quale fino ai tempi di [[Erodoto]] era testimoniata l'esistenza di sciamani che fungevano da tramite fra il mondo dei vivi e dei morti, dotati di poteri magici operanti sul mondo della natura, capaci tra l'altro di provocare uno stato di trance tramite la musica.
 
Figlio della Musamusa [[Calliope]] e del sovrano tracio [[Eagro]] (o, secondo altre versioni meno accreditate, del dio [[Apollo]]), appartiene alla generazione precedente degli eroi che parteciparono alla guerra di Troia, tra i quali ci sarebbe stato il cugino [[Reso]]. Secondo un'altra versione Orfeo fu il sesto discendente di [[Atlante (mitologia)|Atlante]] e nacque undici generazioni prima della guerra di [[Troia (Asia minore)|Troia]]<ref name=":0" />. Egli, con la potenza incantatrice della sua lira e del suo canto, placava le bestie feroci e animava le rocce e gli elementi della natura.
 
Gli è spesso associato, come figlio o allievo, [[Museo (autore mitico)|Museo]].
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La sua fama è legata però soprattutto alla tragica vicenda d'amore che lo vide separato dalla [[Driadi|driade]] Euridice, che era sua moglie. Come Virgilio narra nelle ''Georgiche'', [[Aristeo]], uno dei tanti figli di [[Apollo]], amava perdutamente Euridice e, sebbene il suo amore non fosse corrisposto, continuava a rivolgerle le sue attenzioni fino a che un giorno ella, per sfuggirgli, mise il piede su un serpente, che la uccise col suo morso. Orfeo, lacerato dal dolore, scese allora negli inferi per riportarla nel mondo dei vivi. Raggiunto lo [[Stige (fiume)|Stige]], fu dapprima fermato da [[Caronte (mitologia)|Caronte]]: Orfeo, per oltrepassare il fiume, incantò il traghettatore con la sua musica. Sempre con la musica placò anche [[Cerbero]], il guardiano dell'[[Ade (regno)|Ade]]. Raggiunse poi la prigione di [[Issione (mitologia)|Issione]], che, per aver desiderato [[Era (mitologia)|Era]], era stato condannato da [[Zeus]] a essere legato a una [[ruota]] che avrebbe girato all'infinito: Orfeo, cedendo alle suppliche dell'uomo, decise di usare la lira per fermare momentaneamente la ruota, che, una volta che il musico smise di suonare, cominciò di nuovo a girare.
 
L'ultimo ostacolo che si presentò fu la prigione del crudele [[semidio]] [[Tantalo (mitologia)|Tantalo]], che aveva ucciso il figlio [[Pelope]] (antenato di [[Agamennone]]) per dare la sua carne agli dei e aveva rubato l'[[Ambrosia (mitologia)|Ambrosia]] per darla agli uomini. Qui, Tantalo è condannato a rimanere legato a un albero carico di frutta ed immerso fino al mento nell'acqua: ogni volta che prova a bere, l'acqua si abbassa, mentre ogni volta che cerca di prendere i frutti con la bocca, i rami si alzano. Tantalo chiede quindi a Orfeo di suonare la lira per far fermare l'acqua e i frutti. Suonando però, anche il suppliziato rimane immobilizzato e quindi, non potendo sfamarsi, continua il suo tormento. A questo punto l'eroe scese una scalinata di 1000 gradini: si trovò così al centro del mondo oscuro, e i [[Demone|demoni]] si sorpresero nel vederlo. Una volta raggiunta la sala del trono degli Inferi, Orfeo incontrò Ade ([[PlutoneAde (divinità)|PlutoneAde]]) e Persefone ([[ProserpinaPersefone]]).
 
Ovidio racconta nel decimo libro delle ''[[Metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]''<ref>vv.1-85.</ref> come Orfeo, per addolcirli, diede voce alla lira e al canto. Il discorso di Orfeo fece leva sulla commozione, richiamando alla gioventù perduta di Euridice e l'enfasi sulla forza di un amore impossibile da dimenticare e sullo straziante dolore che la morte dell'amata ha provocato. Orfeo assicurò anche che, quando fosse venuta la sua ora, Euridice sarebbe tornata nell'Ade come tutti. A questo punto Orfeo rimase immobile, pronto a non muoversi finché non fosse stato accontentato.
[[File:Landscape with orpheus and eurydice 1650-51.jpg|upright=1.7|thumb|''Paesaggio con Orfeo ed Euridice'' (1650-51) di [[Nicolas Poussin]].]]
Mossi dalla commozione, che colse persino le [[Erinni]] stesse, [[Ade (divinità)|Ade]] e [[Persefone]] acconsentirono al desiderio.
 
{{quote|Intonando al canto le corde della lira, così disse: «O dei, che vivete nel mondo degl’Inferi, dove noi tutti, esseri mortali, dobbiamo finire, se è lecito e consentite che dica il vero, senza i sotterfugi di un parlare ambiguo, io qui non sono sceso per visitare le tenebre del Tartaro o per stringere in catene le tre gole, irte di serpenti, del mostro che discende da Medusa. Causa del viaggio è mia moglie: una vipera, che aveva calpestato, in corpo le iniettò un veleno, che la vita in fiore le ha reciso. Avrei voluto poter sopportare, e non nego di aver tentato: ha vinto Amore! Lassù, sulla terra, è un dio ben noto questo; se lo sia anche qui, non so, ma almeno io lo spero: se non è inventata la novella di quell’antico rapimento, anche voi foste uniti da Amore. Per questi luoghi paurosi, per questo immane abisso, per i silenzi di questo immenso regno, vi prego, ritessete il destino anzitempo infranto di Euridice! (...) Si dice che alle [[Erinni|Furie]], commosse dal canto, per la prima volta si bagnassero allora di lacrime le guance. Né ebbero cuore, regina e re degli abissi, di opporre un rifiuto alla sua preghiera, e chiamarono Euridice.|Ovidio, ''Metamorfosi''}}
{{quote|Intonando al canto le corde
della lira, così disse: «O dei, che vivete nel mondo degl’Inferi,
dove noi tutti, esseri mortali, dobbiamo finire,
se è lecito e consentite che dica il vero, senza i sotterfugi
di un parlare ambiguo, io qui non sono sceso per visitare
le tenebre del Tartaro o per stringere in catene le tre gole,
irte di serpenti, del mostro che discende da Medusa.
Causa del viaggio è mia moglie: una vipera, che aveva calpestato,
in corpo le iniettò un veleno, che la vita in fiore le ha reciso.
Avrei voluto poter sopportare, e non nego di aver tentato:
ha vinto Amore! Lassù, sulla terra, è un dio ben noto questo;
se lo sia anche qui, non so, ma almeno io lo spero:
se non è inventata la novella di quell’antico rapimento,
anche voi foste uniti da Amore. Per questi luoghi paurosi,
per questo immane abisso, per i silenzi di questo immenso regno,
vi prego, ritessete il destino anzitempo infranto di Euridice! (...)
Si dice che alle [[Erinni|Furie]], commosse dal canto, per la prima volta
si bagnassero allora di lacrime le guance. Né ebbero cuore,
regina e re degli abissi, di opporre un rifiuto alla sua preghiera,
e chiamarono Euridice.|Ovidio, ''Metamorfosi''}}
 
Essi posero però la condizione che Orfeo avrebbe dovuto precedere Euridice per tutto il cammino fino all'uscita dell'Ade senza voltarsi mai all'indietro. Esattamente sulla soglia degli Inferi, temendo che lei non lo stesse più seguendo, Orfeo non riuscì più a resistere al dubbio e si voltò per assicurarsi che la moglie lo stesse seguendo. Avendo rotto la promessa, Euridice viene riportata all'istante nell'Oltretomba.
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[[File:Dish with Orpheus among the animals, Romisch-Germanisches Museum, Cologne (8119434657).jpg|thumb|Piatto con Orfeo circondato da animali presso il [[Römisch-Germanisches Museum|Museo Romano-Germanico]] di [[Colonia (Germania)|Colonia]].]]
 
In entrambi i poeti si narra che la testa di Orfeo finì nel fiume Ebro, dove continuò prodigiosamente a cantare, simbolo dell'immortalità dell'arte, scendendo (qui solo Ovidio) fino al mare e da qui alle rive di [[Metimna]], presso l'isola di [[Lesbo]], dove [[Apollo|Febo Apollo]] la protesse da un serpente che le si era avventato contro. Il sofista del III secolo [[Filostrato il Vecchio|Filostrato]] nell{{'}}''Eroico'' (28,8) racconta che la testa di Orfeo, giunta a Lesbo dopo il delitto commesso dalle donne, stava in una grotta dell'isola e aveva il potere di dare oracoli. Secondo altre versioni, i resti del cantore sarebbero stati seppelliti dalle impietosite [[Muse (divinità)|Muse]] nella città di [[Libetra]]. Tornando a Ovidio, eccoci al punto culminante dell'avventura, forse inaspettato; Orfeo ritrova Euridice fra le anime pie, e qui potrà guardarla senza più temere.<ref>Nel libro XI delle ''Met''. Il mito è narrato nei versi 1-66.</ref>
 
== Evoluzione del mito ==
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{{Citazione|Pensavo a quel gelo, a quel vuoto che avevo traversato e che lei si portava nelle ossa, nel midollo, nel sangue. Valeva la pena di rivivere ancora? Ci pensai, e intravvidi il barlume del giorno. Allora dissi "sia finita" e mi voltai|Orfeo ne ''L'inconsolabile'' di [[Cesare Pavese]], dai ''[[Dialoghi con Leucò]]'', Einaudi 1947}}
Il mito di Orfeo nasce forse come mito di fertilità, come è possibile desumere dagli elementi del riscatto della Kore e dello {{polytoniclang|grc|σπαραγμος}} (''[[sparagmòs]]'') al greco antico "corpo fatto a pezzi") che subisce il corpo di Orfeo, elementi che indicano il riportare la vita sulla terra dopo l'inverno.
 
La prima attestazione di Orfeo è nel poeta [[Ibico di Reggio]] (VI sec a.C.), che parla di ''Orfeo dal nome famoso''.<ref>{{Cita libro |autore= S. Jacquemard |autore2= [[Jacques Brosse|J. Brosse]] |titolo= Orfeo o l'iniziazione mistica |città= Roma |editore= Borla |anno= 2001 |traduttore= Dag Tessore |pagina= 7 |isbn= 88-263-1375-X}}</ref>
In seguito [[Eschilo]], nella tragedia perduta ''[[Bassaride#Opere|Le bassaridi]]'', fornisce le prime informazioni attinenti alla [[catabasi]] di Orfeo. Importanti anche i riferimenti di [[Euripide]], che in ''[[Ifigenia in Aulide]]'' e ne ''[[Le baccanti]]'' rende manifesta la potenza suasoria dell'arte di Orfeo, mentre nell{{'}}''[[Alcesti (Euripide)|Alcesti]]'' spuntano indizi che portano in direzione di un Orfeo trionfatore. La linea del [[lieto fine]], sconosciuta ai più, non si limita a Euripide, dato che è possibile intuirla anche in [[Isocrate]] (''Busiride'') e in [[Ermesianatte]] (''Leonzio'').<ref>{{Cita libro |autore= A. Rodighiero |capitolo= Gli autori e i testi |curatore= M. G. Ciani |curatore2= A. Rodighiero |titolo= Orfeo. Variazioni sul mito |città= Venezia |anno= 2004 |pagine= 136-138 |cid= A. Rodighiero |isbn= 88-317-8445-5}}</ref>
 
Altri due autori greci che si sono occupati del mito di Orfeo proponendo due diverse versioni di esso sono il filosofo [[Platone]] e il poeta [[Apollonio Rodio]].
 
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Apollonio Rodio inserisce il personaggio di Orfeo nelle [[Le Argonautiche (Apollonio Rodio)|Argonautiche]], presentato anche qui come un eroe culturale, fondatore di una setta religiosa. Il ruolo attribuito a Orfeo esprime la visione che del poeta hanno gli alessandrini: attraverso la propria arte, intesa come abile manipolazione della parola, il poeta è in grado di dare ordine alla materia e alla realtà; a tal proposito è emblematico l'episodio nel quale Orfeo riesce a sedare una lite scoppiata tra gli argonauti cantando una personale cosmogonia.
 
Nell'[[Alto Medioevo]] [[Boezio]], nel ''[[De consolatione philosophiae]]'', pone Orfeo a emblema dell'uomo che si chiude al trascendente, mentre il suo sguardo, come quello della [[moglie di Lot]], rappresenta l'attaccamento ai beni terreni. Nei secoli successivi, tuttavia, il Medioevo vedrà in Orfeo un'autentica ''figura Christi'', considerando la sua discesa agli Inferi come un'anticipazione di quella del Signore, e il cantore come un trionfante lottatore contro il male e il demonio (così anche più tardi, con ''El divino Orfeo'' di [[Pedro Calderón de la Barca]], 1634). [[Dante]] lo colloca nel Limbo, nel castello degli "spiriti magni" (Inf. IV. 139).
Nei secoli successivi, tuttavia, il Medioevo vedrà in Orfeo un'autentica ''figura Christi'', considerando la sua discesa agli Inferi come un'anticipazione di quella del Signore, e il cantore come un trionfante lottatore contro il male e il demonio (così anche più tardi, con ''El divino Orfeo'' di [[Pedro Calderón de la Barca]], 1634). [[Dante]] lo colloca nel Limbo, nel castello degli "spiriti magni" (Inf. IV. 139).
 
Nel [[1864]] compare la prima rivoluzionaria avvisaglia di un tema che sarà caro soprattutto al secolo successivo: il ''respicere'' di Orfeo non è più frutto di un destino avverso o di un errore, ma matura da una precisa volontà, ora sua, ora d'Euridice. Nel componimento ''Euridice a Orfeo'' del poeta inglese [[Robert Browning]], lei gli urla di voltarsi per abbracciare in quello sguardo l'immensità del tutto, in una empatia tale da rendere superfluo qualsiasi futuro.
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* ''[[Orfeo (Cocteau)|Orphée]]'' - opera teatrale di [[Jean Cocteau]].
* ''Eurydice'' - opera teatrale di [[Jean Anouilh]].
* ''[[Orfeo (Jáuregui)|Orfeo]]'' - poema di [[Juan MartinezMartínez de Jáuregui]].
* ''[[Racconto di Orfeo]]'' - poema di [[Robert Henryson]] (o Henderson).
* ''[[Bestiaire ou Le cortège d'Orphée]]'' - raccolta poetica di [[Guillaume Apollinaire]].
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* ''[[Orfeo africano]]'' - romanzo breve di [[Werewere Liking]].
* ''[[Lei dunque capirà]]'' - monologo di [[Claudio Magris]].
* ''[[Orpheus]]'' - opera teatrale di [[Giuliano Angeletti]].
* "Schatten" Euridyke sagt - opera teatrale di [[Elfriede Jelinek]]
*''[[Poema a fumetti]]'', (racconto per immagini del mito di Orfeo in chiave moderna) di [[Dino Buzzati]], Mondadori.
*[https://www.ediorso.it/l-inconsolabile-pavese-il-mito-e-la-memoria.html ''L'inconsolabile''. Pavese, il mito e la memoria] - Saggio di Beatrice Mencarini, [https://www.ediorso.it/ Edizioni dell'Orso], 2013
*''La Musica, Orfeo, Euridice'' – ''Il mitema e l'adeguamento al contemporaneo'', di Francesca Bonaita, Virginio Cremona Editore
*''Orfeo sconsacrato.- ViaggioSogno nellee viteMorte di(Vol. Orfeo1)'', Danilodi LaccettiLuca Tarenzi, Jouvence[[Giunti Editore]], 20192024
*''Orpheus'' di Carlo Guarrera (Mox, 2025)
*''Chi ha ucciso Euridice?'' LFA Publisher 2019, Caivano [[ISBN|Isbn 9788894187304]], Vincenzo Tagliaferri.
 
=== Musica ===
{{vedi anche|Orfeo (musica)}}
* ''[[Euridice (Rinuccini)|Euridice (opera)]]'' - opere teatrali su [[Euridice (Rinuccini)|libretto]] di [[Ottavio Rinuccini]] musicate da [[Iacopo Peri]] e da [[Giulio Caccini]] (1600).
* ''[[L'Orfeo]]'' - Melodramma di [[Claudio Monteverdi]] (1607).
* ''[[Orfeo dolente]]'' - Opera musicale di [[Domenico Belli]] (1616).
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* ''[[Orpheus (Liszt)|Orpheus]]'' - Poema sinfonico di [[Franz Liszt]] (1853-54).
* ''[[Orfeo all'inferno (Offenbach)|Orfeo all'inferno]]'' - Operetta di [[Jacques Offenbach]] (1858).
* ''[[Orfeo (Ducasse)|Orfeo]]'' - Mimodramma di [[RogerJean Roger-Ducasse]] (1913).
* ''[[Orpheus und Eurydike]]'' - Opera lirica di [[Ernst KrenekKřenek]] (1926).
* ''[[La favola di Orfeo]]'' - Opera in un atto di [[Alfredo Casella]] (1934)
* ''[[Orpheus (balletto)|Orpheus]]'' - Balletto di [[Igor' Fëdorovič Stravinskij]] (1947).
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* ''Awful Sound (Oh Eurydice) ''e'' It's Never Over (Hey Orpheus)'', [[Canzone (musica)|canzoni]] dell'album ''[[Reflektor]]'' degli [[Arcade Fire]], 2013.
* ''[[King of Shadows]]'' - track 1 dell'album [[R-Evolution]] 2014 - Martiria featuring ex [[Black Sabbath]] [[Vinny Appice]].
* ''[[Orpheus (brano musicale)|Opheus]]'' - Singolo di [[Fabio Mengozzi]] (2022)
 
=== Pittura ===
* ''Orfeo morto'' - Dipinto di [[Jean Delville]].
* ''Le ninfe ritrovano la testa di Orfeo'' - Dipinto di [[John William Waterhouse]].
* ''[[Orfeo (Tintoretto)|Orfeo]]'' - Dipinto di [[Tintoretto]].
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* ''Orfeo'', formella di [[Luca della Robbia]] per il [[Campanile di Giotto]].
* ''[[Orfeo ed Euridice (Rodin)|Orfeo ed Euridice]]'', scultura di [[Auguste Rodin]], New York, [[Metropolitan Museum of Art]], 1893.
* ''La morte di Orfeo'' scultura di [[Michele Tripisciano]], Caltanissetta, [[Museo Tripisciano]] di [[Palazzo Moncada (Caltanissetta)|Palazzo Moncada]], 1898.<ref name="www.storiapatriacaltanissetta.it">{{Cita web |autore= AAAa.VVVv. |titolo= Michele Tripisciano |url= http://www.storiapatriacaltanissetta.it/anno-vii-n-12 |editore= [[Società Nissena di Storia Patria]] |città= Caltanissetta |data = Anno VII, n° 12 |accesso= 22 settembre 2013}}</ref>.
 
=== Cinema ===
* ''[[Le sang d'un poète]]'', di [[Jean Cocteau]]
* ''[[Orfeo (film 1949)|Orfeo]]'' (''Orphée'', 1949), di [[Jean Cocteau]]
* ''[[Il testamento di Orfeo]]'' (''Le Testament d'Orphée, ou ne me demandez pas pourquoi!'', 1959), di [[Jean Cocteau]]
* ''[[Pelle di serpente]]'' (''The fugitive kind'') di [[Sidney Lumet]], dal dramma di [[Tennessee Williams]] ''Orpheus Descending''
* ''[[Orfeo negro]]'' (''Orfeu Negro'', 1959), di [[Marcel Camus]]; dal dramma di [[Vinícius de Moraes]].
* ''[[Harry a pezzi]]'' di [[Woody Allen]]
* ''[[Tre colori - Film blu]]'' (''Film bleu'', 1992) di [[Krzysztof Kieślowski|Krzysztof Kieslowski]]
* ''[[Al di là dei sogni]]'' (''Where dreams may come'', 1997) di [[Vincent Ward]]
* ''[[Solaris (film 2002)|Solaris]]'' di [[Steven Soderbergh]]
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* ''[[Frammenti dal passato - Reminiscence]]'' di [[Lisa Joy]]
 
=== Fumetti, animazione e animazionetelevisione ===
[[Orfeo della Lira]] è un personaggio del manga e anime ''[[Saint Seiya]]'' (''[[I cavalieri dello zodiaco]]'').
 
Orfeo è figlio di [[Sogno_Sogno (personaggio)|Sogno]] nei fumetti ''[[Sandman]]'' scritti da [[Neil Gaiman]].
 
Nella [[Kaos (serie televisiva)|serie televisiva ''Kaos'']] viene reinterpretato il personaggio di Orfeo.
 
Orfeo ed Euridice nel cortometraggio animato di Francesco Romanelli
 
=== Videogiochi ===
Orfeo (Orpheus) è il Persona iniziale del protagonista del videogioco ''[[Shin Megami Tensei: Persona 3]]'', mentre una sua versione al femminile compare nell'edizione Portable in caso di scelta delladi protagonistauna femminaprotagonista.
 
Orfeo (Orpheus) compare anche nel viodeogiocovideogioco [[Hades (videogioco)|Hades]] come personaggio secondario, legato ad una questline che, riprendendo il mito greco, coinvolge anche il personaggio di [[Euridice (ninfa)|Euridice]].
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia critica ==
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* {{Cita libro |autore= Marina di Simone |titolo= Amore e morte in uno sguardo. Il mito di Orfeo e Euridice tra passato e presente |città= Firenze |editore= Libri liberi |anno= 2003 |isbn= 88-8415-030-2}}
* {{Cita libro |autore= Giulio Guidorizzi |autore2= Marxiano Melotti (et al.) |titolo= Orfeo e le sue metamorfosi |città= Roma |editore= Carocci |anno= 2005 |isbn= 88-430-3348-4}}
* {{Cita libro |autore= [[GilbertoÉdouard LonardiSchuré]] |titolo= AlcibiadeI egrandi il suo demone. Parabole del moderno tra D'Annunzio e Pirandelloiniziati |città= VeronaBari |editore= Essedue EdizioniLaterza |anno= 19881995 |traduttore= Arnaldo Cervesato |isbnsbn= 88-85697-22-4BVE0079473}}
* {{Cita libro |autore= [[ÉdouardCharles SchuréSegal]] |titolo= IOrfeo. grandiIl iniziatimito del poeta |url= https://archive.org/details/isbn_9788806124694 |città= BariTorino |editore= LaterzaEinaudi |anno= 1995 |traduttore= ArnaldoDaniele CervesatoMorante |sbnisbn= IT\ICCU\BVE\007947388-06-12469-2}}
* {{Cita libro |autore= [[CharlesReynal Segal]]Sorel |titolo= Orfeo. Ile mito del poetal'orfismo |città= TorinoNardò |editore= EinaudiBesa |anno=2015 1995|annooriginale= 2003 |traduttore= DanieleLuigi MoranteRuggeri |isbn= 978-88-066280-12469146-21 |sbn= URB0377948}}
** Ediz. orig. {{Cita libro |autore= Reynal Sorel |titolo= OrfeoOrphée eet l'orfismoorphisme |città= NardòParigi |editore=[[Presses BesaUniversitaires |anno=2015de |annooriginale= 2003France]] |traduttoreanno= Luigi Ruggeri1995 |isbnlingua= 978-88-6280-146-1fr |sbn= IT\ICCU\URB\0377948MIL0277224}}
** Ediz. orig. {{Cita libro |titolo= Orphée et l'orphisme |città= Parigi |editore= Presses Universitaires de France |anno= 1995 |lingua= fr |sbn= IT\ICCU\MIL\0277224}}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogettoInterprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Mitologia greca}}
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{{portale|letteratura|mitologia greca}}
 
[[Categoria:Orfeo| Argonauti]]
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[[Categoria:TraciCantori]]
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