Ecceità: differenze tra le versioni

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L<nowiki>'</nowiki>'''ecceità''' (dal [[lingua latina|latino]] ''haecceitas'', da ''haec'', "questa", sottinteso "cosa, sostanza"<ref>{{Treccani|ecceita|Ecceità|v=sì|accesso=12 giugno 2017}}</ref> e perciò detta anche '''questità'''), è, nel pensiero degli [[Duns Scoto|scotisti]], il principio determinante che fa sì che una data cosa sia se stessa e non un'altra.
 
==Il principio di individuazione==
Già [[Plotino]] era convinto dell'esistenza delle idee non soltanto comuni a una pluralità di individui di uno stesso [[genere (filosofia)|genere]] o [[specie]], ma anche di un singolo individuo.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=Z1R1eMoNrQgC&printsec=frontcover&dq=la+filosofia+antica+severino&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&ovdme=1&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=Specchio&f=false|capitolo=XIII-Il circolo nella filosofia di Plotino/9. La materia e il mondo|titolo=La filosofia dai greci al nostro tempo - La filosofia antica e medioevale|autore=[[Emanuele Severino]]|editore=Rizzoli Libri|ISBN=9788858602232}}</ref>
Nel dibattito sul [[principio di individuazione]] si contrastavano due tesi per cui l'ente singolo si determinava in base alla materia o in base alla forma.
 
Nel dibattito sul [[principio di individuazione]] si contrastavano due tesi per cui l'ente singolo si determinava in base alla materia o in base alla forma.
Questa oscillazione tra materia e forma nella formazione dell'ente si interruppe con [[Duns Scoto]] che ipotizzò una "realtà ultima dell'ente", che poi chiamò ''haecceitas'' (ecceità) - che di per sé non è né forma né materia ma semmai una caratteristica particolare di ambedue - corrispondente al momento della realizzazione della reale individuazione.
 
Questa oscillazione tra materia e forma nella formazione dell'ente si interruppe con [[Duns Scoto]] che ipotizzò una "realtà ultima dell'ente", che poi chiamò ''haecceitas'' (ecceità) - che di per sé non è né forma né materia ma semmai una caratteristica particolare di ambedue - corrispondente al momento della realizzazione della reale individuazione.
 
Duns Scoto ritiene infatti che l'individuazione non dipenda né dalla materia, che è di per sé indistinta, quindi incapace di produrre distinzione e diversità né dalla forma, che come sostanza è prima di ogni individualità, ma che vi sia un procedimento che porta alla strutturazione di «''ultima realtà dell'ente''» operata dalla materia che agendo sulla natura comune arriva a determinarla come individualità realizzata, cioè come insieme di materia e forma, di cui l'individualità rappresenta il punto finale, l'attualità piena e compiuta della sostanza quale haec res (haecceitas). Di conseguenza, ogni singolo individuo è un essere creato unico e irripetibile.
{{citazione|[...] Questa entità non è perciò materia oppure forma oppure il composto, in quanto ognuno di questo è 'natura', ma è l'ultima realtà dell'ente, che è materia, oppure che è forma, oppure che è il composto.<ref>''Giovanni Duns Scoto: studi e ricerche nel VII centenario della sua morte : in onore di P. César Saco Alarcón'', Volume 1, Edizioni Antonianum, 2008 p.412</ref>}}
 
L'individuo è più perfetto dell'[[essenza (filosofia)|essenza]] specifica e possiede quindi non solo un più alto livello di unità, ma anche di verità e di bontà. L'individuo è conoscibile in se stesso dall'uomo, è noto e desiderato da Dio che moltiplica gli individui all'interno delle specie come qualcosa di ordinato al fine ultimo che è Egli stesso, vale a dire per comunicare loro la Sua bontà e beatitudine.<ref>{{cita libro|url=https://www.bard.edu/library/arendt/pdfs/Bettoni_DunsScotusBasicPrinciples.pdf&ved=2ahUKEwja0sHMy-D6AhWRjKQKHb-6B9MQFnoECCQQAQ&usg=AOvVaw0Je1fwegMg_9VmEEWUdYjE|paginepp=63-64|titolo=Duns Scotus- The Basic Principles of His Philosophy|autore=Bettoni-Bonansea|formato=PDF|urlarchivio=https://archive.is/wip20220530025942/bPdG6|dataarchivio=14 ottobre 2022https://www.bard.edu/library/arendt/pdfs/Bettoni_DunsScotusBasicPrinciples.pdf|urlmorto=no}}</ref>
 
 
==Note==