Avventismo: differenze tra le versioni

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L{{'}}'''avventismo''' è un sottoinsieme di [[Chiesa (comunità)|Chiese]] e gruppi [[religione|religiosi]] [[Cristianesimo|cristiani]] che si rifanno ad un filone specifico del [[protestantesimo|mondo protestante]] e [[Restaurazionismo|restaurazionista]]. Ad esempio nell{{'}}''Enciclopedia delle religioni in Italia'', gli autori, nell'approccio al protestantesimo, hanno identificato diverse categorie, o «protestantesimi». Nel quadro di questa proposta tipologica la [[Chiesa cristiana avventista del settimo giorno]] si pone come esponente di spicco, ma non l'unico, all'interno del «protestantesimo avventista».<ref>[[#Bibliografia|1]].</ref> Tuttavia, essa non viene riconosciuta come [[protestantesimo|protestante]] o [[evangelica]] dalla [[Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia]]. Solo i [[battisti del settimo giorno]] riconoscono che essa è una Chiesa cristiana a pieno titolo.
 
Le caratteristiche salienti dell'avventismo, inteso in senso generico, è la [[fede]] nell'imminenza della [[seconda venuta]] di [[Gesù Cristo]] e nell'[[Antitrinitarismo]]. In realtà, si potrebbe dire che ogni Chiesa cristiana sia "avventista" in quanto l'attesa del ritorno di Gesù Cristo è comune pressoché a tutte. Tuttavia, diversa è l'enfasi posta su questa dottrina e sul posizionamento temporale di questo evento. Le Chiese e i gruppi che si rifanno al paradigma avventista situano l'evento della seconda venuta di Gesù Cristo in un tempo storico futuro in qualche modo vicino, intendendo tale evento come reale e universale.
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La diffusione del messaggio di William Miller diede origine a un grande fermento all'interno di molte confessioni protestanti americane. Dopo qualche tempo i seguaci degli insegnamenti di Miller, i milleriti, ruppero con le Chiese di origine e formarono un proprio movimento autonomo, in seguito denominatosi [[Chiesa Cristiana Avventista]]. La previsione della seconda venuta di Cristo per il 22 ottobre 1844, ultima data proposta dai milleriti, non si realizzò e questo causò lo sfaldamento del movimento millerita in una miriade di chiese e di gruppi differenti tra di loro, che in effetti era tenuto unito essenzialmente dalla fiducia in Miller e nella sua dottrina, non essendovi su altri punti dottrinali un consenso generalizzato.
 
Da uno dei gruppi sopravvissuti alla delusione del 1844 sarebbe poi nata, nel 1863, la [[Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno]] alle cui origini si trova il ministero [[Profeta|profetico]] di [[Ellen G. White]], nel 1925 gli [[Avventisti del settimo giorno del movimento di riforma]], nel 1954 la [[Chiesa avventista del riposo sabatico]], nel 1955 anche i [[Davidiani]], la Chiesa cristiana avventista (nata in [[Salem (Massachusetts)|Salem]], nel [[Massachusetts]], dalla fusione dell'Unione della vita e dell'avvento di [[George Storrs]] con l'Associazione cristiana avventista) e poi nel 1974 la [[House of Yahweh]] di [[Yisrayl Hawkins]]. Tra i movimenti che trovarono ispirazione nella predicazione di Miller, e dalla [[Chiesa Cristiana Avventista]], si ricorda il [[Studenti biblici|Movimento degli Studenti della Bibbia]] (o Studenti Biblici) di [[Charles Taze Russell]] (il fondatore degli attuali [[Testimoni di Geova]]) così come il dr [[William S. Sadler]] (24 giugno 1875 – 26 aprile 1969) che è stato uno [[psichiatra]] [[statunitense]] avventista che ha contribuito a pubblicare [[il libro di Urantia]] e, infine, la [[Chiesa avventista del riposo sabatico]].
 
=== Insabbatati o sabbatati? Osservatori del sabato? ===
Gli avventisti del settimo giorno si rifanno anche all'esperienza dei sabatisti intesi come "insabbatati" o "sabbatati"'. Dalla fine del dodicesimo secolo, infatti, gli oppositori dei [[Valdismo|valdesi]] iniziarono a chiamarli "insabbatati", "sabbatati" o altri nomi simili. Nel corso dei secoli, sono state seguite due maggiori strade interpretative riguardo al significato profondo di tali nomi. Un'interpretazione, la più seguita ancora oggi anche da parte [[Valdismo|valdese]] considera Ii valdesi della [[Chiesa evangelica valdese]] come un nuovo movimento religioso "eretico" i cui membri si distinguevano perché indossavano un tipo particolare di [[calzatura]], i "[[Sabot (calzatura)|sabots]]" che erano degli [[Zoccolo (calzatura)|zoccoli]] così come usano ancora oggi indossare molti pastori montanari. Essa identifica [[Pietro Valdo]] di [[Lione]] come il fondatore del movimento [[Valdismo|valdese]] che ruppe nel [[medioevo]] con la [[Chiesa cattolica]]. Secondo questa interpretazione, i valdesi adottarono questo originale tipo di [[calzatura]] per testimoniare al popolo che erano un semplice [[ordine religioso]] [[cattolico]] popolare intento alla restaurazione della semplicità del [[Vangelo]] di [[Cristo]] del [[Nuovo Testamento]] che i "[[Valdismo|poveri di Lione]]" (il nome originale dei valdesi) volevano proclamare. Con i loro semplici "[[Zoccoli (calzatura)|sabots]]" si distinguevano dagli altri ordini religiosi cattolici e avevano l'apparenza di genuini apostoli di Gesù. L'altra interpretazione ritiene che questi soprannomi descrivessero la fede valdese che rigettava le tradizioni non bibliche, le feste e i giorni santi designati come "sabati" istituiti dalla [[Chiesa cattolica]] romana. Questa spiegazione presuppone che i valdesi non fossero un [[nuovo movimento religioso]] e che la loro presenza fosse già attestata ben prima di [[Pietro Valdo]]. I loro insegnamenti erano basati sulla [[Bibbia]], la sola [[Bibbia]]. La prima volta che la parola "insabbatati" venne usata per i valdesi fu nell'[[editto]] del 1192 contro gli "eretici", firmato dal re [[Alfonso ||II d'[[Aragona]] (11521164-1196). In esso, i valdesi erano chiamati "insabbatati" e "I poveri di Lione". L'editto non spiega perché i valdesi fossero definiti "insabbatati". La fonte successiva è l'editto del 11571197 contro gli "eretici" a firma del figlio del re [[Alfonso ||II d'Aragona]], il re [[Pietro ||II d'[[Aragona]] (11741196-1213)<ref>P. Gerard Damsteegt, DTh, The Ancient Waldenses: Did the Reformation Predate Luther? [https://digitalcommons.andrews.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1530&context=pubs vedi l'articolo completo presso i Digital Commons @ Andrews University]</ref>. Questa volta i valdesi erano chiamati "insabbatatisabbatati". Anche questo editto non dava alcuna spiegazione ne' del perché del nome, ne' del motivo dell'omissione del prefisso "in". Il fatto che nessuno dei due editti desse tali spiegazioni, indica che i termini erano noti al popolo in quel tempo. La seconda, e più plausibile, interpretazione di "insabbatati" e "sabbatati" è quella della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno e dei suoi storici, ma non dei [[Valdismo|valdesi]] della [[Chiesa evangelica valdese]] che associano queste parole al persistente rifiuto dei valdesi di osservare le tradizioni cattoliche, comprese feste, giorni santi e "sabati". Osservatori del sabato? Nel 1618 uno storico valdese, John Perrin (1580-1648) scrisse: nel"I [[libro]]:valdesi rigettano le feste romane, e osservano solamente il giorno del Sabato, per questo erano chiamati "insabbatati", perché osservavano il sabato"<ref> John Perrin, "History of the Ancient Christians inhabitating the valleys of the Alps", Griffith and Simon, [[Filadelfia]], [[Pennsylvania]], 1847, pag.25 </ref> "I valdesi rigettano le feste romane, e osservano solamente il giorno del Sabato, per questo erano chiamati "insabbatati", perché osservavano il sabato". Con poche eccezioni, i [[Valdismo|valdesi]] negano oggi che gli antichi valdesi osservassero il sabato biblico. Gli avventisti del settimo giorno, dal canto loro, continuano ancora oggi a sostenere e a diffondere questa interpretazione. Una questione mai risolta. Tuttavia, l'evidenza storica indica che molti di loro osservassero il sabato biblico durante il [[medioevo]]. L'osservanza del Sabato presso I [[Valdismo|valdesi]] era molto diffusa in [[Boemia]] e [[Moravia]] e anche presso gli [[unitariani]] della [[Transilvania]]. Il [[manoscritto]] di un [[inquisitore]] tedesco del quindicesimo secolo riportava che i [[Valdismo|valdesi]] in [[Boemia]] "non celebravano le feste della vergine [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] e degli apostoli, eccetto il giorno del [[Dio|Signore]]. Non pochi celebrano il Sabato con gli [[ebrei]]".<ref>J. Dollinger, " Beitrage zur Sektengeschichte des Mittelalters", vol 2, Beck, [[Monaco di Baviera|Munchen]] 1890, pag.662)</ref>
 
== Note ==