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== Effetti sul clima ==
I cirri coprono fino al 25% della terra (fino al 70% nelle regioni tropicali<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Simone|cognome=Lolli|data=9 febbraio 2017|titolo=Daytime Top-of-the-Atmosphere Cirrus Cloud Radiative Forcing Properties at Singapore|rivista=Journal of Applied Meteorology and Climatology|volume=56|numero=5|pp=
Quando sono sottili e trasparenti, questi corpi nuvolosi assorbono efficacemente la [[radiazione infrarossa]] dalla terra, mentre hanno un effetto marginale di schermo ai raggi solari.<ref name="stephens-1742">{{cita pubblicazione|doi=10.1175/1520-0469(1990)047<1742:TROTMA>2.0.CO;2|autore= Graeme L. Stephens; Si-Chee Tsay; Paul W. Stackhouse, Jr.; Piotr J. Flatau|titolo=The Relevance of the Microphysical and Radiative Properties of Cirrus Clouds to Climate and Climatic Feedback|rivista=Journal of Atmospheric Sciences|anno=1990|mese=luglio|volume=47|numero=14| pagina=1742|lingua=en}}</ref> Quando essi hanno uno spessore di {{M|100|u=m}} essi riflettono solo il 9% dei raggi solari incidenti, ma impediscono quasi del 50% l'irradiazione nello spazio dei raggi infrarossi emessi dalla terra, determinando così un aumento della temperatura atmosferica sotto le nuvole di una media di circa {{M|10|u=°C}}<ref name="liou-1191">{{en}} [http://earthobservatory.nasa.gov/Features/GlobalWarming/ Earth Observatory. National Aeronautics and Space Administration, p. 1191] Accesso il 16 ottobre 2012.</ref>—
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Alcuni scienziati hanno ipotizzato che il riscaldamento globale possa causare l'aumento della copertura delle nuvole molto sottili, aumentando così la temperatura e l'umidità. Questo, a sua volta, provocherebbe l'aumento della copertura dei cirri, creando una circolo vizioso che tende ad amplificare gli effetti del fenomeno stesso ("[[retroazione|retroazione positiva]]" o ''positive feedback''). La previsione, secondo questa ipotesi, è che i cirri si sposterebbero più in alto con l'aumento della temperatura, aumentando così il volume dell'aria sottostante le nubi e la quantità di radiazione infrarossa riflessa sulla superficie terrestre.<ref name="McGraw-2">{{cita libro|titolo=McGraw-Hill Yearbook of Science & Technology for 2005|anno=2005|editore=McGraw-Hill Companies, Inc|isbn=978-0-07-144504-7|url=http://www.atmos.ucla.edu/~liougst/Group_Papers/Liou_Yearbook_2005.pdf|autore=McGraw-Hill Editorial Staff|formato=PDF|pagina=2|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081006222018/http://www.atmos.ucla.edu/%7Eliougst/Group_Papers/Liou_Yearbook_2005.pdf|dataarchivio=6 ottobre 2008}}</ref> In aggiunta, questa ipotesi suggerisce che l'aumento di temperatura porti ad un incremento delle dimensioni dei [[cristalli di ghiaccio]] nei cirri, provocando un equilibrio fra l'incremento della riflessione sulla terra dei raggi infrarossi emessi dalla stessa e quella nello spazio dei raggi solari incidenti.<ref name="cloud-heating"/><ref name="McGraw-2"/>
Nel 2001 lo scienziato [[Richard Lindzen]] formulò in proposito l'[[ipotesi Iris]], in base alla quale l'incremento nella temperatura della superficie marina nei [[zona torrida|tropici]] provocherebbe una diminuzione nella formazione dei cirri e quindi un incremento del calore disperso dalla terra nello spazio con la [[radiazione infrarossa]].<ref>{{cita pubblicazione |url=http://eaps.mit.edu/faculty/lindzen/adinfriris.pdf |autore=R.S. Lindzen, M.-D. Chou, A.Y. Hou |anno=2001 |titolo=Does the Earth have an adaptive infrared iris? |rivista=Bull. Amer. Met. Soc. |volume=82 |pp=
Tale ipotesi, contestata da altri scienziati, avrebbe trovato conferma in un successivo studio, pubblicato nel 2007 e condotto dallo [[scienza dell'atmosfera|scienziato dell'atmosfera]] [[Roy Spencer (scienziato)|Roy Spencer]] ed altri, con l'utilizzo di moderne misure satellitari.<ref>{{cita pubblicazione |url=http://www.agu.org/pubs/crossref/2007/2007GL029698.shtml |autore=R.W.Spencer, W.D. Braswell, [[John Christy|John R. Christy]], J. Hnilo, |anno=2007 |titolo=Cloud and radiation budget changes associated with tropical intraseasonal oscillations |rivista=Geophys. Res. Lett. |volume=34 |pp=L15707 |doi=10.1029/2007GL029698 |lingua=en |numero=15 |accesso=24 gennaio 2014 |dataarchivio=11 maggio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110511090700/http://www.agu.org/pubs/crossref/2007/2007GL029698.shtml |urlmorto=sì }}</ref>
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