Locomotiva FS Ne 700: differenze tra le versioni

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==Storia==
Le locomotive Ne 700 fanno parte del gruppo delle cosiddette ''locomotive di guerra'' portate deglidagli [[alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] sul [[Italia|territorio nazionale]] durante la [[seconda guerra mondiale]]; esse giunsero infatti nel [[1944]] a seguito dell'[[esercito inglese]].
Furono costruite in [[Inghilterra]] per conto della [[LMSR]] (London Midland and Scottish Railway) come British Rail Class D3/7. Requisite successivamente dal "War Department" tra il [[1941]] e il [[1944]] evennero trasferitedestinate nellein varie località occupate dagli alleati.
 
Le quattro unità, che nel [[1948]] le Ferrovie dello Stato italiano acquisirono nel proprio parco rotabili - decurtato delle perdite a causa dei bombardamenti<ref>{{cita|Nascimbene, Vanni, ''FS''|p. 123|LocoDiesel}}.</ref>, - dal giugno del [[1946]] risultavano assegnate all'impianto di [[Falconara Marittima|Falconara]]; le prime tre acquisite nel [[1950]]-[[1951]] eranofurono sottoposte a "grande revisione" nelle Officine di [[Foligno]] e poi trasferite al [[deposito locomotive]] di [[Savona]]<ref>{{cita|Nascimbene, ''Anni cinquanta''|p. 19|TT&Storia19}}.</ref>, dove rimasero fino all'accantonamento<ref>{{cita|Nascimbene, Vanni, ''FS''|p. 38|LocoDiesel}}.</ref>, svolgendo servizi di manovra soprattutto nelle stazioni di [[Stazione di Albenga|Albenga]], [[Stazione di Imperia Oneglia|Oneglia]], [[Stazione di Vado Ligure|Vado Ligure]] e [[Stazione di San Giuseppe di Cairo|San Giuseppe di Cairo]]<ref name="iT98">''Nuova vita per la vecchia Diesel'', ''Lettere'' in ''I treni oggi'', 10 (1989), n. 98, p. 13.</ref>. La quarta unità invece, nel dicembre [[1946]], vennefu trasferita a [[Firenze]] e l'anno dopo a [[Torino]], per una revisione a cura della [[Fiat]]; all'inizio del [[1951]] ritornò a Firenze, poi a Savona. Dopo un breve rientro a Firenze tornò, nel [[1957]] a Savona ove rimase<ref>{{cita|Nascimbene, ''Anni cinquanta''|pp. 19-20|TT&Storia19}}.</ref>.
 
La livrea inizialmente prevista dalle FS per queste macchine fu il classico schema castano-isabella poi sostituito da quello verde-giallo conformemente ai mezzi da manovra.
[[File:Ne 700.002 - Novi San Bovo 1974 - lato cabina.JPG|miniatura|sinistra|Ne 700.002 nell'officina del deposito locomotive di Novi San Bovo il 14 dicembre 1974.]]
=== Radiazione ===
La Ne 700.004 (ex WD 70.058) fu alienata nel 1977<ref name="NV142"/>.
 
=== Radiazione e cessione ad altre compagnie ===
Le Ne 700.001, 002 e 003 (ex WD 70.052, 054 e 055) furono vendute per demolizione alle Officine di Arquata nel gennaio 1984<ref name="NV142">{{cita|Nascimbene, Vanni, ''FS''|p. 142|LocoDiesel}}.</ref><ref>''Arrivi e partenze'', in ''I treni oggi'', 5 (1984), n. 39, p. 13.</ref>. Successivamente:
* La Ne 700.001004 fu(ex vendutaWD alla70.058) societàfu Caribonialienata dinel [[Colico1977]]<ref name="NV142"/> che la rimise in efficienza<ref name="iT98"/>.
[[File:Ne 700.002 - Novi San Bovo 1974 - lato cabina.JPG|miniatura|sinistra|Ne 700.002 nell'officina del deposito locomotive di Novi San Bovo il 14 dicembre 1974.]]
* La Ne 700.003 fu venduta alla società [[La Ferroviaria Italiana]]<ref name="NV142"/>. Entrata per la revisione nel 1991 nello stabilimento Fervet di [[Castelfranco Veneto]]<ref name="iT114">''Ne 700 ad Arezzo'', ''Notizie flash'' in ''I treni oggi'', 12 (1991), n. 114, p. 8.</ref>, ne uscì più di due anni dopo verniciata con la livrea nera LFI, giungendo ad Arezzo il 31 ottobre 1993<ref name="iT133">''Britannica per Arezzo'', ''Notizie flash'' in ''I treni oggi'', 14 (1993), n. 133, p. 8.</ref>. Venne quindi destinata alla [[Ferrovia Arezzo-Stia|ferrovia Sinalunga-Arezzo-Stia]], dove svolse abitualmente servizio nella stazione terminale per la manovra dei carri per il trasporto di elementi prefabbricati di calcestruzzo armato, prodotti da un'azienda locale, e per l'eventuale sgombero della neve<ref>{{cita|Baldi, ''Treni''|pp. 28-29|iT171}}.</ref>.
Le Ne 700.001, 002 e 003 (ex WD 70.052, 054 e 055) furono vendutecedute per demolizione alle Officine di Arquata nel gennaio [[1984]]<ref name="NV142">{{cita|Nascimbene, Vanni, ''FS''|p. 142|LocoDiesel}}.</ref><ref>''Arrivi e partenze'', in ''I treni oggi'', 5 (1984), n. 39, p. 13.</ref>. Successivamente:
* La Ne 700.001 fu venduta alla società Cariboni di [[Colico]] che la rimise in efficienza per poterla utilizzare in [[val di Susa]], durante i lavori di raddoppio della [[ferrovia del Frejus]], nel tratto compreso tra [[Bussoleno]] e [[Salbertrand]], sino alla conclusione dei lavori, per poi essere acquistita dalla Bionciani<ref name="NV142"/><ref name="iT98"/>.
* La Ne 700.003 fu venduta alla società [[La Ferroviaria Italiana]]<ref name="NV142"/>. Entrata per la revisione nel [[1991]] nello stabilimento [[Fervet]] di [[Castelfranco Veneto]]<ref name="iT114">''Ne 700 ad Arezzo'', ''Notizie flash'' in ''I treni oggi'', 12 (1991), n. 114, p. 8.</ref>, ne uscì più di due anni dopo verniciata con la livrea nera LFI, giungendo ad [[Arezzo]] il 31 ottobre [[1993]]<ref name="iT133">''Britannica per Arezzo'', ''Notizie flash'' in ''I treni oggi'', 14 (1993), n. 133, p. 8.</ref>. Venne quindi destinata alla [[Ferrovia Arezzo-Stia|ferrovia Sinalunga-Arezzo-Stia]], dove svolse abitualmente servizio nella stazione terminale per la manovra dei carri per il trasporto di elementi prefabbricati di calcestruzzo armato, prodotti da un'azienda locale, e per l'eventuale sgombero della neve<ref>{{cita|Baldi, ''Treni''|pp. 28-29|iT171}}.</ref>. Passata nel [[2005]] di proprietà a [[Trasporto Ferroviario Toscano]] viene ancora occasionalmente reimpiegata per attività interne lungo la rete TFT.
 
==Caratteristiche==
Le locomotive Ne 700 erano costituite da un telaio rigido su cui era montato un avancorpo e una cabina di guida posteriore. Nella struttura erano tozze e della tipica forma realizzata per le varie ferrovie britanniche. Avevano un rodiggio ''C''. L'asse motore di trasmissione, contrappesato, era posto tra 2° e 3° asse e trasmetteva il moto ai tre assi mediante bielle motrici di accoppiamento.
 
Erano fornite di motore Midland mod.350H 1800-4 a 6 cilindri verticali, della potenza di 360&nbsp;CV, con valvole in testa, ad iniezione diretta e ad aria aspirata. Ad essi era accoppiata una dinamo generatrice di [[corrente continua]] a 500 volt, della potenza continuativa di 230&nbsp;kW a 700 giri/m che alimentava il motore elettrico di trazione posto trasversalmente tra il 2° e il 3° asse<ref>{{cita|Nascimbene, ''Anni cinquanta''|p. 20|TT&Storia19}}.</ref>. La parte elettrica era di produzione [[English Electric|English Electric Co.]] La frenatura era a ceppi sulle ruote e la velocità massima di 30&nbsp;km/h.<ref>{{cita|FS, Servizio Materiale e Trazione, ''Automotrici''||FSMT}}.</ref>.
 
==Conservazione museale==
[[File:Ne 700.001 Cariboni sx.JPG|thumb|La Ne 700.001 con la livrea dell'impresa Cariboni (poi Bionciani) in attesa di ripristino nella [[stazione di Torino Porta Milano]] il 13 maggio 2012.]]
 
Alla fine del [[1998]] il [[Museo Ferroviario Piemontese|'''M'''useo '''F'''erroviario '''P'''iemontese]] (MFP) acquisì dalla ditta CariboniBionciani la ex locomotiva FS Ne 700.001. La macchina fu trasportata a [[Torino]] su carrello stradale nel mese di dicembre [[1998]] per valutare la possibilità di rimetterla in funzione.<ref>''Museo in crescita'', ''Notizie flash'' in ''I treni'', 20 (1999), n. 202, p. 6.</ref>.
 
==Note==
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[[Categoria:Locomotive diesel italiane|FS Ne 700]]