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Il monte più alto della valle è il [[monte Bue]] che raggiunge un'altezza di {{M|1775|u=m s.l.m.}}
 
Tra i monti principali della valle si trovano il [[monte Nero (Emilia-Romagna)|monte Nero]], il [[monte Ragola]], il [[monte Camulara]], il [[monte Ragolino]], il [[monte Zovallo]], situati sullo spartiacque con la val Ceno<ref>{{cita web|url=http://www.ferriereturismo.it/comune.htm|titolo=Il comune di Ferriere|accesso=31 agosto 2019|dataarchivio=28 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170628065501/http://ferriereturismo.it/comune.htm|urlmorto=sì}}</ref>, il [[monte Crociglia]] e il [[monte Carevolo]], situati sullo spartiacque con la val d'Aveto<ref>{{cita web|titolo=Monte Carevolo|url=https://montiliguri.weebly.com/monte-carevolo.html|accesso=31 agosto 2019}}</ref>, il [[monte Aserei]], situato sullo spartiacque con la val Trebbia<ref>{{cita webnews|url=httphttps://turismowww.provincia.pcpiacenzasera.it/it2013/scopri09/camminate-ilpiacentine-territorio/ambientegrande-eanello-natura/vallial-monti/item/monte-aserei.html?category_id=245/40617/|titolo=MonteCamminate Piacentine: grande anello al monte Aserei foto|accesso=3125 gennaio 2024|pubblicazione=PiacenzaSera|data=21 agostosettembre 20192013}}</ref>, ed il [[monte Menegosa]], situato sullo spartiacque con la val d'Arda<ref>{{cita web|url=https://montiliguri.weebly.com/monte-menegosa.html|titolo=Monte Menegosa|accesso=31 agosto 2019}}</ref>.
 
=== Idrografia ===
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*Torrenti in [[sinistra idrografica]]:<br />Grondana (nasce nei pressi di Ciregna e confluisce nel Nure a Ferriere<ref>{{cita web|url=https://www.giorgiozanetti.ca/vallipc/rivipiacenza.html#GRONDANA|titolo=Torrenti, rivi, canali e laghi della provincia di Piacenza come descritti da Lorenzo Molossi|accesso=29 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190830101132/http://www.giorgiozanetti.ca/vallipc/rivipiacenza.html#GRONDANA|dataarchivio=30 agosto 2019|urlmorto=sì}}</ref>); Lobbia (nasce dal monte Albareto e confluisce nel Nure nei pressi di Crocelobbia, tra Farini e Ferriere<ref>{{cita|Molossi|pp. 120-121|molossi}}.</ref>; Spettine (nasce dal monte Barbieri e confluisce nel Nure tra Bettola e Carmiano<ref>{{cita|Molossi|p. 522|molossi}}.</ref>)
 
*Torrenti in [[destra idrografica]]:<br />Biana (confluisce nel Nure nei pressi dell'omonima frazione pontolliese); (Groppo Ducale (nasce nei pressi dell'[[Groppoducale|omonima frazione]] bettolese e confluisce nel Nure a monte di Bettola<ref>{{cita news|url=https://www.piacenzasera.it/2012/10/camminate-piacentine-sul-monte-penna-parete-calcarea-sulla-val-nure/28774/|titolo=Camminate piacentine: sul Monte Penna, parete calcarea sulla Val Nure|data=19 ottobre 2012|pubblicazione=PiacenzaSera}}</ref>); [[Lardana]] (nasce dalle falde del monte Ragola e confluisce nel Nure nei pressi di [[Boli (Italia)|Boli]]<ref>{{cita|Molossi|p. 188|molossi}}.</ref>, tra Farini e Ferriere); [[Lavaiana]] (nasce dalla confluenza del Rivo della Selva e del Rivo dei Bruzzi nei pressi di Selva di [[Groppallo]] e sfocia nel Nure nei pressi di Boli<ref>{{cita|Molossi|p. 189|molossi}}.</ref>); Restano (confluisce nel Nure di fronte all'abitato di Olmo, posto sulla sponda opposta<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bettola.pc.it/c033004/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/19|titolo=La valle del Restano|accesso=29 agosto 2019|dataarchivio=24 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190924195447/http://www.comune.bettola.pc.it/c033004/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/19|urlmorto=sì}}</ref>)
 
=== Laghi ===
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Nell'alta valle, in comune di Ferriere, sono presenti alcuni piccoli laghi di origine glaciale:
*[[lago Nero (Piacenza)|lago Nero]]: bacino localizzato sul fondo di una conca di origine glaciale, tra il monte omonimo e il monte Bue a un'altitudine di 1540 m s.l.m. Il lago è lungo circa 200 m, largo 80 m e presenta una profondità massima di circa 2,5 m. Nei mesi invernali è spesso ghiacciato<ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.pc.it/it/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/luoghi-di-interesse-naturalistico/item/lago-nero.html|titolo=Lago Nero|accesso=30 agosto 2019|dataarchivio=30 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190830170622/http://turismo.provincia.pc.it/it/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/luoghi-di-interesse-naturalistico/item/lago-nero.html|urlmorto=sì}}</ref>.
*[[lago Bino]], diviso in lago Bino inferiore e lago Bino superiore, si trova a circa 1300 m s.l.m. e, durante la stagione estiva viene ricoperto di [[ninfee]]<ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/luoghi-di-interesse-naturalistico/item/lago-bino.html|titolo=Lago Bino|accesso=30 agosto 2019|dataarchivio=30 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190830170622/http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/luoghi-di-interesse-naturalistico/item/lago-bino.html|urlmorto=sì}}</ref>.
*[[lago Moo]]: lago di origine glaciale in gran parte regredito a bacino acquitrinoso, si estende in conca di origine glaciale a forma di anfiteatro, la più ampia della val Nure; l'estensione dello specchio d'acqua è molto limitata in rapporto alla superficie complessiva della conca, in alcune zone della quale hanno iniziato a crescere anche piante ad alto fusto<ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/luoghi-di-interesse-naturalistico/item/lago-moo.html|titolo=Lago Moo|accesso=30 agosto 2019|dataarchivio=30 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190830170622/http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/luoghi-di-interesse-naturalistico/item/lago-moo.html|urlmorto=sì}}</ref>.
 
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== Storia ==
I primi abitanti della val Nure sono i [[celti]] e i [[Liguri]], questi ultimi sono i primi ad avviare lo sfruttamento delle risorse minerarie localizzate nella valle<ref name=biana/>. La zona viene, in seguito, conquistata dai [[civiltà romana|romani]] di cui sono stati recuperati resti in varie località, sia nell'alta che nella basse valle<ref name=turismo>{{cita web|url=http://www.turismoapiacenza.it/comune_farini.html|titolo=Comune di Farini|accesso=15 agosto 2019}}</ref>. Nella località Sant'Angelo, situata nei pressi di Vigolzone, [[Annibale]] scofiggesconfigge definitivamente le centurie romane dopo la vittoria conseguita nella [[battaglia della Trebbia]] combattuta nel [[218 a.C.]]<ref>{{cita web|url=https://www.comune.vigolzone.pc.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=616&idArea=21568&idCat=21589&ID=21640&TipoElemento=categoria|titolo=Vigolzone, il villaggio della vendetta|accesso=31 agosto 2019}}</ref>.
[[File:Il Castello di Riva a Ponte dell'Olio.jpg|miniatura|[[Castello di Riva]] a [[Ponte dell'Olio]]]]
Nel periodo feudale è dominata dalle famiglie dei [[Malaspina]], [[Nicelli]] e [[Anguissola]]. Gli scontri tra queste famiglie sono all'origine della costruzione di una fitta rete di castelli con funzioni difensive<ref>{{cita web|url=https://www.valnure.info/it/castelli_e_torri/castelli_e_antiche_torri_di_val_nure_e_val_chero_cat_27.htm|titolo=Castelli e antiche torri di val Nure e val Chero|accesso=30 agosto 2019|dataarchivio=20 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190820162716/https://www.valnure.info/it/castelli_e_torri/castelli_e_antiche_torri_di_val_nure_e_val_chero_cat_27.htm|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Dal [[XIII secolo]] la valle è stata una via di collegamento tra la pianura Padana e la [[Liguria]], le sue [[mulattiere]] erano percorse dalle colonne di muli da soma dei mercanti che attraverso il passo del Crociglia scendevano a [[Santo Stefano d'Aveto]] e, passando per [[Rezzoaglio]] e [[Borzonasca]], raggiungevano il mare a [[Chiavari]] trasportando i prodotti liguri, in particolar modo l'[[olio]], verso la val Padana ed i prodotti padani, specialmente i [[cereali]], verso la Liguria<ref name=biana/>.
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Nel 1867, con il [[regio decreto]] 4066, pubblicato in [[gazzetta ufficiale]] il 17 novembre, su impulso delle famiglie della zona ed, in particolare, di Giuseppe Zanellotti di Cogno S. Savino, che sarebbe in seguito diventato il primo sindaco del comune, e di don Luigi Galli, arciprete di Groppallo, viene costituito il nuovo comune di Farini d'Olmo, distaccando dai comuni di Bettola e Borgo San Bernardino le frazioni di [[Groppallo]], Boccolo della Noce, Cogno San Savino, Cogno San Bassano, Mareto, Gallare, Migliorini, Groppo, Assé e Farini d’Olmo oltreché la frazione di Pradovera appartenente al comune di Coli<ref>{{cita legge italiana|tipo=RD||anno=1867|mese=11|giorno=17|numero=4066}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.piacenza24.eu/una-storia-lunga-150-anni-tra-guerre-mondiali-migrazioni-e-alluvioni-auguri-al-comune-di-farini/|titolo=“Una storia lunga 150 anni tra guerre mondiali, migrazioni e alluvioni: auguri al Comune di Farini”|data=28 dicembre 2017|autore=Alessandro Garilli|pubblicazione=Piacenza24}}</ref>. Il nuovo comune diventa, poi, operativo a partire dal successivo 1º gennaio 1868.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|armistizio dell'8 settembre]], l'alta val Nure diviene un luogo di rifugio per molti [[antifascisti]] piacentini in fuga dalla città. A partire dall'ultimo scorcio di quell'anno cominciano ad organizzarsi le prime bande armate di ribelli<ref>{{cita web|url=http://www.partigiani-piacentini.net/divisione-val-nure/index.jspeldoc?IdC=1524&IdS=1542&tipo_cliccato=0&tipo_padre=0&nav=1&css=&menu=1|titolo=Divisione Val Nure|accesso=31 agosto 2019|dataarchivio=11 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170411082040/http://partigiani-piacentini.net/divisione-val-nure/index.jspeldoc?IdC=1524&IdS=1542&tipo_cliccato=0&tipo_padre=0&nav=1&css=&menu=1|urlmorto=sì}}</ref>. Tra il maggio e il giugno 1944 Ferriere, prima, e Farini, poi, vengono conquistate dai partigiani che, alla fine del luglio dello stesso anno occupano anche Bettola, abbandonata dalla [[guardia nazionale repubblicana|GNR]]<ref name=saggio>{{cita|Meloni||meloni}}.</ref>. Una volta occupato, il centro di Bettola diventa sede del Comando unico della XIII Zona e del [[comitato di liberazione nazionale|CLN]] provinciale, diventando una sorta di capitale della resistenza piacentina, nonché capoluogo della zona liberata. Tra la fine del 1944 e l'inizio del 1945 la valle è sottoposta al rastrellamento da parte delle truppe della [[162. (Turkistan) Infanterie-Division|divisione Turkestan]] che rioccupano Bettola nel mese di novembre<ref name=saggio/>. Per il ruolo occupato Bettola ha ricevuto la [[medaglia d'argento al valor militare]] per la [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione|guerra di liberazione]]<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1995-03-15&atto.codiceRedazionale=095A1500&elenco30giorni=false|titolo=Ricompense al valor militare per attività partigiana|accesso=31 agosto 2019}}</ref>.
 
A partire dal [[XX secolo]], la val Nure, in particolare l'alta valle, è soggetta allo spopolamento, vedendo ridursi progressivamente il numero degli abitanti.
 
Nella notte del 14 settembre 2015 buona parte della val Nure, così come le limitrofe [[val Trebbia]] e [[val d'Aveto]], viene devastata dall'esondazione del Nure, dovuta al forte maltempo che causa la morte di tre persone in seguito al crollo di parte della ex [[strada statale 654 di Val Nure]] nei pressi di Recesio di Bettola<ref>{{cita news|url=http://www.liberta.it/2015/09/14/valnure-e-valtrebbia-case-allagate-e-frazioni-isolate-allerta-per-il-po/|titolo=Emergenza alluvione: paesi devastati. Vigilante morto a Bettola, padre e figlio dispersi|data=14 settembre 2015|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]}}</ref>, oltre ad ingenti danni, tra i quali il crollo di un ponte sull'ex strada statale 654 a monte di Ferriere<ref>{{cita news|url=http://www.ilpiacenza.it/cronaca/guado-dei-folli-a-ferriere-riaperto-ora-e-prova-di-piena-eccezionale.html|titolo=Guado dei Folli a Ferriere: "Ora è a prova di piena eccezionale"|data=30 novembre 2015|pubblicazione=ilPiacenza}}</ref>, la distruzione di alcune abitazioni a Farini<ref>{{cita news|url=https://www.piacenzasera.it/2015/09/farini-travolto-dal-nure-in-meno-di-4-ore-caduti-320mm-di-pioggia-le-foto/61065/|titolo=Farini travolto dal Nure. “In meno di 4 ore caduti 320mm di pioggia”|pubblicazione=Piacenzasera|data=14 settembre 2015}}</ref> ed il danneggiamento del ponte sul Nure a Ponte dell'Olio<ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/news/cronaca/2015/09/28/pontedellolio-ipotesi-senso-unico-durante-i-lavori-ferriere-danni-per-10-milioni/|titolo=Pontedellolio: ipotesi senso unico durante i lavori sul ponte|data=28 settembre 2015|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]}}</ref> e Pontenure<ref>{{cita testo|url=https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/geologia/geologia/dissesto-idrogeologico/rapporti-sulle-frane/rapporto-evento-alluvionale-14-09-2015|titolo=Rapporto sull'evento alluvionale del 14 settembre 2015|data=febbraio 2016|editore=Arpae Emilia Romagna - Servizio Idro Meteo Clima Servizio Sismico, Geologico e dei Suoli}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/tag/alluvione-2015/|titolo=#alluvione_2015 - tutti gli articoli dal 14 settembre 2015 al 14 settembre 2021|data=14 settembre 2015-14 settembre 2021|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/wp-content/uploads/2016/09/DIOCESI_REPORT_ALLUVIONE.pdf|titolo=Ad un anno dall'alluvione: Ripartiamo insieme - Report sulle iniziative di prossimità e sostegno avviate dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio|data=settembre 2016|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]|accesso=6 novembre 2021|dataarchivio=6 novembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211106020925/https://www.liberta.it/wp-content/uploads/2016/09/DIOCESI_REPORT_ALLUVIONE.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Il 16 ottobre 2016 si svolgono nella valle due [[referendum consultivo|referendum consultivi]] per la [[fusione di comuni italiani|fusione]] dei comuni di Ponte dell'Olio e Vigolzone e di Bettola, Farini e Ferriere: in entrambi i casi le consultazioni vedono la vittoria del no in tutti i comuni, interrompendo l'iter del progetto di fusione<ref>{{cita news|url=http://www.ilpiacenza.it/cronaca/i-valnuresi-si-sono-espressi-no-alle-fusioni.html|titolo=I valnuresi dicono "No" alle fusioni dei comuni|pubblicazione=IlPiacenza|data=16 ottobre 2016}}</ref>.
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[[File:Grazzano Visconti.jpg|miniatura|Il Borgo di Grazzano Visconti]]
=== Architetture militari ===
;[[Castello di Podenzano]]: Edificato dalla famiglia Malaspina a partire dal 1153, viene acquistato dagli Anguissola nel 1466, rimanendone di proprietà fino al termine del feudalesimo. La struttura presenta 4 torri angolari: due di forma rotonda e due di forma quadrata ed è occupata dagli uffici del comune<ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/castelli-torri-campanili/item/castello-di-podenzano.html|titolo=Castello di Podenzano|accesso=8 agosto 2019|dataarchivio=8 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190808191720/http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/castelli-torri-campanili/item/castello-di-podenzano.html|urlmorto=sì}}</ref>.
;[[Castello di Altoè]]: Edificato sulla base di antichi insediamenti romani, il fortilizio viene citato per la prima volta tra il 1385 e il 1386 come proprietà della famiglia Salimbebe. Nel 1440 fu concesso dal duca di Milano [[Filippo Maria Visconti]] alla famiglia Piccinino. Nel 1650 divenne di proprietà di Ferrante Anguissola, nominato conte di Alto, per poi rimanere in possesso dei suoi discendenti. Presenta una pianta rettangolare resa irregolare da due torri: una con i resti di un [[ponte levatoio]] che fungeva da ingresso e una, più alta, il [[mastio]]. L'edificio è stato restaurato nell'Ottocento ad opera dell'architetto Angelo Colla<ref>{{cita web|url=http://www.altavaltrebbia.net/castelli/val-nure/2139-castello-di-altoe.html|titolo=Castello di Altoè|accesso=30 agosto 2019|data=4 ottobre 2012|autore=Marco Gallione|dataarchivio=30 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190830165750/http://www.altavaltrebbia.net/castelli/val-nure/2139-castello-di-altoe.html|urlmorto=sì}}</ref>.
;[[Castello di San Giorgio Piacentino]]: Costruito a partire dal 948 a difesa della locale pieve, fu distrutto una prima volta nel 1090 e, poi, ancora nel 1242. Divenuto di proprietà della famiglia Anguissola nel [[XIII secolo]], passò agli [[Scotti (famiglia)|Scotti]] nel seicento. Tra il 1876 ed il 1978 è stato acquistato dal comune che lo ha adibito a propria sede.
;[[Castello di Grazzano Visconti]]: Fortilizio costruito nel 1395 da Giovanni Anguissola. Passato nell'Ottocento alla famiglia [[Visconti#Visconti di Modrone|Visconti di Modrone]] venne restaurato ai primi del novecento dal conte [[Giuseppe Visconti di Modrone]] il quale fece costruire ex novo un piccolo borgo fortificato in stile neo-medievale progettato dall'architetto [[Alfredo Campanini]].
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;[[Castello di Vigolzone]]: Costruito nel trecento per opera del nobile Bernardo Anguissola. Il castello fu, in seguito, espugnato da [[Ludovico il Moro]] nel 1483 e, poi, nel 1521 dai [[dragone|dragoni]] francesi guidati dal generale Odet de Foix-Lautrec. Presenta una base rettangolare e un torrione alto 40 m<ref>{{cita web|url=https://www.valnure.info/it/castelli_e_torri/storia_del_castello_di_vigolzone_ssc_99.htm|titolo=Storia del castello di Vigolzone|accesso=30 agosto 2019}}</ref>.
;[[Castello di Riva]]: Costruito tra il 1199 e il 1277, è posto sulla riva destra del torrente Nure, a monte di Ponte dell'Olio, tra il corso d'acqua e la strada che collega Piacenza a Ferriere, controllava il passaggio dalla pianura alla val Nure.
;[[Castello Malaspina (Ferriere)|Castello Malaspina]]: Situato a Gambaro, frazione di Ferriere, e costruito tra il [[XV secolo|XV]] ed il [[XVI secolo]] da Ghisello Malaspina, la cui famiglia aveva ottenuto l'investitura del feudo di Noceto nel 1423. Rimasto ai [[Malaspina]] fino all'estinzione del ramo, avvenuta nel 1624, divenne di proprietà della camera ducale fino al 1683 quando [[Ranuccio II Farnese]] infeudò nella zona i conti Corrado e Ippolito Landi di Rivalta che nel 1687 furono investiti a marchesi come contropartita per la cessione di [[Bardi (Italia)|Bardi]] e [[Compiano]]. Nel 1785 divenne di proprietà della famiglia Bacigalupi, per poi diventare sede del comune fino al trasferimento a Ferriere. Dopo anni di abbandono, il maniero è stato restaurato tra il 2008 ed il 2013<ref>{{cita web|url=https://www.castellidelducato.it/castellidelducato/castello.asp?el=castello-malaspina-di-gambaro|titolo=Castello Malaspina di Gambaro|accesso=17 agosto 2019|dataarchivio=19 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181119013251/http://www.castellidelducato.it/castellidelducato/castello.asp?el=castello-malaspina-di-gambaro|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Cultura ==
Questa valle è posta al limitare del territorio delle [[Quattro Province]] ([[Provincia di Alessandria|Alessandria]], [[Provincia di Genova|Genova]], [[Provincia di Pavia|Pavia]], [[Provincia di Piacenza|Piacenza]]), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e [[Danze delle quattro province|balli]] molto antichi. Strumento principe di questa zona è il [[piffero]] appenninico, accompagnato dalla [[fisarmonica]] e un tempo dalla [[piva emiliana]].
 
La piva emiliana, praticamente scomparsa, viene ricordata nella festa della "Piva della val Nure" che si tiene in agosto a Pradovera [[Frazione geografica(geografia)|frazione]] di Farini.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Ferriere centro.jpg|miniatura|Il ponte sul Nure dell'exdella strada statale 654 a Ferriere]]
 
Il principale asse viario della val Nure è l'[[strada statale 654 di Val Nure|exla strada statale 654 di Val Nure]] che percorre interamente la valle da Piacenza fino al passo dello Zovallo, entrando nella parmense val Ceno per poi entrare in val d'Aveto tramite il [[passo del Tomarlo]] e scendere fino a Rezzoaglio dove si congiunge alla [[strada statale 586 della Valle dell'Aveto]].
 
Tra il 1882 ed il 1933 la media val Nure fu servita dalla [[tranvia Piacenza-Bettola]] che metteva in comunicazione Bettola con il capoluogo provinciale; da essa si diramava a Grazzano Visconti la [[tranvia Grazzano-Rivergaro|linea per Rivergaro]] che permetteva il collegamento con la bassa val Trebbia. La tranvia Piacenza-Bettola fu, poi, sostituita dall'[[ferrovia Piacenza-Bettola|omonima ferrovia]], gestita dalla [[Società Italiana Ferrovie e Tramvie]], e definitivamente soppressa nel 1967<ref>{{cita web|url=http://www.gracpiacenza.com/a-nibbiano-bettola-rivergaro-e-lugagnano-ci-si-andava-in-treno.html|titolo=A Nibbiano, Bettola e Rivergaro ci si andava in treno|accesso=29 agosto 2019}}</ref>.
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Nel territorio della val Nure sono presenti due [[unione di comuni|unioni di comuni]]:
* Unione Montana Alta Valnure: comprendente i comuni di Bettola, Ferriere, Farini e Ponte dell'Olio<ref>{{cita web|url=http://www.unionealtavalnure.it/app/document-detail.jsp?IdC=4210&IdS=4637&tipo_cliccato=0&tipo_padre=0&id_prodotto=766229&css=|titolo=I comuni|accesso=29 agosto 2019|dataarchivio=1 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201001114417/http://www.unionealtavalnure.it/app/document-detail.jsp?IdC=4210&IdS=4637&tipo_cliccato=0&tipo_padre=0&id_prodotto=766229&css=|urlmorto=sì}}</ref>.
* Unione Valnure e Valchero: comprendente i comuni di Podenzano, San Giorgio e Vigolzone<ref>{{cita web|url=https://www.unionevalnurevalchero.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=616&idArea=22972&idCat=22972&ID=22972&TipoElemento=area|titolo=I comuni - Unione Valnure Valchero|accesso=29 agosto 2019|dataarchivio=31 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180731065407/http://www.unionevalnurevalchero.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=616&idArea=22972&idCat=22972&ID=22972&TipoElemento=area|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Note ==