Arbogaste: differenze tra le versioni

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I rapporti tra Valentiniano e il suo generale erano molto tesi; oltre a consolidare il proprio potere militare con una vittoriosa campagna contro i [[Franchi]], Arbogaste iniziò a mettere uomini a lui fedeli nei posti chiave dell'amministrazione imperiale, tanto che Valentiniano, privo di potere effettivo e costretto a restare nella capitale, [[Vienne (Francia)|Vienne]], era a tutti gli effetti un prigioniero.
 
Il contrasto si esacerbò dopo il 391, quando Teodosio tornò a Costantinopoli restituendo il controllo della parte occidentale a Valentiniano, il quale però non poté lasciare Vienne. D'altro canto, sorsero anche conflittualità religiose: Valentiniano, sotto l'influenza di [[Ambrogio da Milano]], si avvicinava sempre più a posizioni ortodosse; Arbogaste, al contrario, era il punto di riferimento del «partito» pagano a corte (era anch'essi un pagano di religione romana<ref name=":12">{{Cita libro|autore=[[Karl Ferdinand Werner]]|traduttore=Stefania Pico e Sabrina Santamato|titolo=Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa|collana=Biblioteca di cultura storica|anno=2000|editore=[[Giulio Einaudi editore]]|città=[[Torino]]|p=181|ISBN=88-06-15288-2}}</ref>). Quando, ad esempio, alcuni inviati del [[Senato romano]] giunsero a Vienne per chiedere la restaurazione dell'[[Altare della Vittoria]] nella [[Curia Iulia|Curia]], rimozione voluta da Graziano in segno anti-pagano, Valentiniano II ignorò il parere di Arbogaste e su consiglio di Ambrogio rifiutò la concessione.
 
D'altro canto, Arbogaste non aveva remore a rimuovere tutti gli ostacoli che si ponevano davanti: giunse persino ad uccidere Armonio, consigliere di Valentiniano, mentre questi si era nascosto sotto il mantello dell'imperatore in cerca di protezione.
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Arbogaste, che in quel periodo era impegnato in una campagna contro i Franchi sul Reno, comprese che la guerra civile era imminente e strinse una pace con i barbari. La guerra scoppiò nella primavera del [[394]], quando Teodosio guidò le proprie truppe verso occidente. Il 5 settembre si giunse ad una [[Battaglia del Frigidus|battaglia campale presso il fiume Frigidus]] (nell'attuale [[Slovenia]]) dove Arbogaste ed i suoi furono sconfitti da Teodosio (più dagli elementi naturali che dai soldati). Arbogaste si uccise, mentre Eugenio fu decapitato.
 
Un suo possibile nipote<ref name=":122">{{Cita libro|autore=[[Karl Ferdinand Werner]]|traduttore=Stefania Pico e Sabrina Santamato|titolo=Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa|collana=Biblioteca di cultura storica|anno=2000|editore=[[Giulio Einaudi editore]]|città=[[Torino]]|p=183|ISBN=88-06-15288-2}}</ref> o pronipote<ref>[[Karl Ferdinand Werner]], ''Les Origines : Avant l'an mil'', Paris, Le Livre de poche, coll. « Histoire de France », 1984 (réimpr. 1996) (ISBN 978-2-253-06203-5), <abbr>p.</abbr> 331.</ref> fu [[Arbogaste (conte di Treviri)|Arbogaste]], figlio di Arigio/Aredio (figlio di Arbogaste?) e di una nobile gallo-romana, Florenzia/Florentinia<ref name=":122" />.
 
== Note ==
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[[Categoria:Generali romani di origine barbarica]]
[[Categoria:Magistri militum praesentales]]
[[Categoria:Valentiniano II]]