Fiorano Modenese: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
stemma sostituito con versione vettoriale
SS da provincia a città metropolitana
 
(30 versioni intermedie di 18 utenti non mostrate)
Riga 5:
|Bandiera=Fiorano Modenese-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Fiorano Modenese-Stemma.svg
|Voce stemma=
|Stato=ITA
Riga 11 ⟶ 10:
|Divisione amm grado 1=Emilia-Romagna
|Divisione amm grado 2=Modena
|Amministratore locale=FrancescoMarco TosiBiagini <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione=269-56-20142024
|Data rielezione=
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=44
Riga 24:
|Longitudine EW=E
|Altitudine=
|Abitanti=16848
|Note abitanti={{Istat|036|13|2022}}
|Aggiornamento abitanti=31-10-2022
|Sottodivisioni=Nirano, Spezzano, Ubersetto
|Divisioni confinanti=[[Formigine]], [[Maranello]], [[Sassuolo]], [[Serramazzoni]]
Riga 40 ⟶ 37:
}}
 
'''Fiorano Modenese''' (''Fiurân'' in [[dialetto modenese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:16848Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Modena]] in [[Emilia-Romagna]], situato a sud del capoluogo.
 
Il comune fa parte dell'[[Unione dei comuni del Distretto ceramico|Unione dei Comuni del Distretto Ceramico]] insieme con i comuni di [[Formigine]], [[Frassinoro]], [[Maranello]], [[Montefiorino]], [[Palagano]], [[Prignano sulla Secchia]] e [[Sassuolo]].
Riga 52 ⟶ 49:
{{D|Storia di Fiorano Modenese}}
=== Preistoria e storia antica ===
Negli [[anni 1940|anni quaranta]] [[Fernando Malavolti]] condusse gli scavi in località Fornaci Carani che permisero la scoperta di un importante insediamento neolitico che ha dato il nome alla fase più antica del [[neolitico in Italia]] per quanto riguarda l'Emilia centrale: la ''Cultura di Fiorano''<ref name=messoriventuriarcheo>{{Cita libro|titolo= Fiorano Modenese oggi, da settemila anni|autore = Gianna Dotti Messori|autore2 = Alberto Venturi|altri = con le fotografie di Beppe Zagaglia|città = Fiorano Modenese|anno = 2001|capitolo=Archeologia|pp=43-48}}</ref>. I resti dell'insediamento neolitico si trovarono a oltre 4 metri di profondità ed erano composti da fondi di [[Capanna|capanne]], pozzetti, [[Focolare|focolari]], strumenti in [[selce]], manufatti in pietra verde levigata oltre a reperti ceramici<ref name=messoriventuriarcheo/> che vennero esposti presso il [[Museo Civicocivico Archeologicodi EtnologicoModena|Museo civico archeologico etnologico di Modena]]. Gli scavi [[Stratigrafia (archeologia)|stratigrafici]] portarono alla luce vari strati sovrapposti, in parte depositi [[Alluvione|alluvionali]] e in parte di attività umane dell'[[età del bronzo]], [[Età del ferro|del ferro]] e di [[Italia (epoca romana)|età romana]]<ref name=messoriventuriarcheo/>. La "Cultura di Fiorano" è caratterizzata da alcuni tipici contenitori ceramici: grandi orci quadriansati, fiaschi, scodelle e tazze decorate da linee verticali di punti impressi e linee incise. Per quanto riguarda la datazione dei rinvenimenti essi fanno riferimento al [[VI millennio a.C.]] e collocandoli quindi come i primi segni di presenza umana nella [[Provincia di Modena]]<ref name=messoriventuriarcheo/> quando l'attività si spostava da caccia e raccolta a coltivatrice e allevatrice.
Presso Cave Cuoghi tra il 1967 e il 1970 furono rinvenuti resti di una [[ceramica]] risalente al [[IV millennio a.C.]] riferibile alla "cultura dei vasi a bocca quadra"<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
Riga 59 ⟶ 56:
A seguito della fine della civiltà delle [[terramare]] intorno al 1150 a.C., il territorio modenese assiste a un forte tracollo demografico, nonostante la sopravvivenza di piccoli villaggi isolati. Gli abitati a oriente del [[Panaro]] sono caratterizzati da forme di cultura sempre più decadenti, nella quale appaiano sporadici e modesti gli elementi delle vicine fiorenti culture dell'età del ferro. La civiltà villanoviana, estensione diretta della cultura [[Urnfield]] dell'Europa centrale, non appare infatti oltrepassare il fiume Panaro a occidente. Come conseguenza di un radicale processo di orientalizzazione tale civiltà sfocerà poi nel VIII-VII secolo a.C. nella civiltà etrusca.
 
La conflittualità nel Mediterraneo occidentale tra [[Etruschi]], [[Greci]], e [[Cartaginesi]] rese impraticabili le antiche rotte commerciali, ecco che gli [[etruschi]] decisero di espandersi a nord nel [[VI secolo a.C.]]. L'espansione etrusca in area padana era finalizzata a una solida organizzazione itineraria, con percorsi commerciali attrezzati e sicuri; furono fondate ex novo e contemporaneamente le città di [[Mantova]], [[Spina (città)|Spina]], [[Marzabotto]] e si procedette alla rifondazione di [[Bologna]]. Nonostante ciò in età etrusca il popolamento nel Modenese, e più in generale a occidente del Panaro, continuò ad apparire estremamente rarefatto, con l'eccezione di aree isolate di addensamento demografico come [[Castelvetro di Modena|Castelvetro]] e [[Savignano sul Panaro]]. Mancano testimonianze etrusche a ovest del territorio di [[Maranello]] verso [[Fiorano]] e [[Sassuolo]]. Sembra infatti che tale civiltà si sia fermata lungo il Guerro, torrente localizzato a oriente del comune di [[Maranello]]. In questo periodo le principali attività umane riguardavano l'allevamento di [[bovini]], [[maiali]] e capriovini oltre che a una massiccia produzione di ceramiche<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
In corrispondenza dell'apice di prosperità dell'[[Etruria Padanapadana]], quello che era incominciato come un graduale processo di infiltrazione celtica culminerà nel IV secolo a.C., quando intere nazioni provenienti dalla Francia settentrionale e dalle valli del Reno e del Danubio varcheranno le Alpi. L'alta pianura e l'area collinare compresa tra la Parma e Bologna sono l'epicentro dell'insediamento dalla tribù celtica più potente e numerosa che immigrerà nel Nord Italia, i famigerati [[Boi]]. L'archeologia attesta che tutte le fattorie etrusche nel territorio modenese sono abbandonate, e solo in rari casi si assiste a una continuità insediativa, mentre piccole enclavi etrusche rimasero in vita nella bassa modenese, un'area solo lievemente celtizzata. I Boi si distribuirono nella fascia collinare e pedecollinare della pianura padana in 112 tribù, infiltrandosi in profondità anche nelle valli fluviali dell'Appennino, fino a raggiungere a quella del torrente Dragone, area in cui vennero a contatto con Liguri Friniati. Nonostante ciò, con l'eccezione delle ampie valli fluviali appenniniche, come quella del fiume Secchia, le montagne rimasero saldamente in mano ai Friniati.
 
Gli irriducibili Galli Boi insieme con i Galli Insubri, i Liguri Friniati e Apuani, furono la popolazione a opporre maggiore resistenza all'avanzata romana. La sottomissione del Galli Boi con la battaglia di Modena nel 192 a.C. finalizzò infatti la definitiva conquista romana della Gallia Cisalpina.
 
Nel [[183 a.C.]] fu fondata ''Muthina'' e il suo territorio fu assegnato a 2.000{{formatnum:2000}} coloni ciascuno con un terreno di circa 1.500 {{M|1500|u=}}. I coloni costruirono nell'area centuriata fattorie, impianti produttivi, e ville rustiche. Mentre gli altri territori non interessati dalla centurazionecenturiazione romana, come Fiorano, Formigine e dunque tutta la fascia pedecollinare e lungo i corsi del fiume Secchia e Panaro furono destinati ad ''[[ager publicus]]'' cioè a uso pubblico come il pascolo, lo sfruttamento di aree boschive o per la fabbricazione di laterizi e ceramica<ref name=messoriventuriarcheo/>. Presso il quartiere ''Torre delle Oche'' sono infatti stati ritrovati i resti di una fornace datata seconda metà del [[II secolo a.C.]], creata per la produzione di [[anfore]] forse destinate al commercio del vino<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
Con la romanizzazione della Gallia Cisalpina la popolazione locale di madre lingua celtica iniziò ad apprendere e parlare il latino, dando vita alla famiglia linguistica delle [[lingue Gallogallo-Romanzeromanze]], ossia lingue romanze aventi un substrato celtico, come il francese e le lingue parlate in [[Piemonte]], [[Lombardia]], [[Emilia,]] e [[Romagna]].
Nonostante la sottomissione della popolazione boica, incursioni provenienti dalla montagna ad opera dei Friniati continuarono per decenni dopo la fondazione di Mutina, fino alla loro completa sottomissione.
 
Riga 74 ⟶ 71:
Una necropoli longobarda del [[VI secolo]] fu rinvenuta nel 1966 presso la cava di argilla nell'ex-fornace Ape<ref name=messoriventuriarcheo/>. La necropoli conteneva diverse tombe ma alcune furono scavate clandestinamente o distrutte e si riuscì a recuperare integralmente solo la tomba di una donna ora esposta al [[Museo della ceramica di Fiorano]] nel [[Castello di Spezzano]]. La tomba era stata costruita con mattoni e tegole; all'interno si trovava il corredo costituito da una fibula d'argento dorato con castoni in [[granato]] e una collana formata da vaghi in pasta vitrea, in [[corallo]] e in [[corniola]]<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
In epoca Carolingia, è documentata storicamente la corte regia di Camiazzo o Campomiliazzo (''Campus Miliatus''), con la Pieve di S. Pietro, appartenuta al pronipote di [[Carlo Magno]] e figlio di [[Lotario I]]: l'imperatore [[Ludovico II il Giovane]] che la diede in dote alla moglie [[Engelberga d'Alsazia]] il 5 ottobre 851<ref name=messoriventuriarcheo/><ref name=guidobucciardi>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Fiorano nell'alto medioevo |pp = 1-22 }}</ref>. La corte si trovava presso l'attuale quartiere Cameazzo<ref name=messoriventuriarcheo/>.
 
Engelberga nel marzo [[877]] fece testamento e dispose che tutte le sue sostanze sia presenti sia future andassero al [[Chiesa di San Sisto (Piacenza)|monastero di San Sisto]] di [[Piacenza]], con tutte le case, le cose, le famiglie dei servi della gleba e quindi anche Fiorano<ref name=guidobucciardi />.
Riga 102 ⟶ 99:
Rinaldo dei Bonacolsi tenne per poco il dominio di Sassuolo, Fiorano e Montegibbio perché Versuzio Lando, condottiero delle truppe pontificie, incominciò un assedio del castello di Sassuolo l'8 marzo [[1326]]. Dopo otto giorni gli abitanti di Sassuolo costrinsero i difensori Bonaccolsi alla resa<ref name=guidobucciardi4 />. Montegibbio e Fiorano e le altre ville del circondario si assoggettarono a Lando che restituì i castelli diroccati ai nobili Della Rosa<ref name=guidobucciardi4 />. Obizzo Della Rosa, divenuto capofamiglia dopo la morte del fratello Sassolo, diede inizio alle opere di restauro e ricostruzione del castello di Fiorano che vennero ultimate nell'autunno del 1328<ref name=guidobucciardi4 />.
 
Il 3 luglio 1354 ebbe inizio l'assedio del castello di Fiorano da parte delle milizie dell'arcivescovo [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]] che era presidiato dai nobili Della Rosa coi loro mercenari e dai fioranesi<ref name=guidobucciardi5>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Della Rosa, Visconti ed Estensi |pp = 78-91 }}</ref>. Mentre durava l'assedio un nugolo di guastatori saccheggiava, incendiava, distruggeva quanto v'era nei borghi e nelle campagne ripetendo le atrocità commesse 29 anni prima da Passerino dei Bonacolsi<ref name=guidobucciardi5 />. I difensori del castello sperarono di poter vincere la battaglia quando parte dell'esercito attaccante si ritirò per conquistare i castelli di Spezzano e Nirano, ma la speranza non durò a lungo poiché quei castelli si arresero subito e l'esercitò si ricompattò rapidamente<ref name=guidobucciardi5 />. I difensori esausti e avviliti, si arrendevano per aver salva la vita dopo dieci giorni di assedio. Il 13 luglio 1354 le truppe nemiche saccheggiarono il castello senza distruggerlo, anzi, una forte guarnigione del Visconti issò il suo vessillo e restò in presidio per affermare il dominio del signore di Milano sulla terra di Fiorano<ref name=guidobucciardi5 />.
 
Sia ai nobili Della Rosa sia al marchese [[Aldobrandino III d'Este]], signore di Modena, non faceva affatto piacere che l'arcivescovo Visconti fosse in possesso del castello di Fiorano<ref name=guidobucciardi5 />. Per questo si allearono per inviare una potente armata con l'obiettivo di riconquistarlo nel 14 settembre 1354; ma i fioranesi non appena videro l'arrivo da Modena del potente esercito si sollevarono e attaccarono le milizie nel castello aiutando i Della Rosa<ref name=guidobucciardi5 />. Tuttavia le truppe del Visconti si asserragliarono nella torre del castello e resistettero per due giorni; tempo sufficiente per l'arrivo delle truppe di [[Galasso I Pio]] che intervennero in aiuto dei Visconti scatenando una tremenda e sanguinosa battaglia il 16 settembre 1354 dalla quale uscì vincitore Galasso I Pio<ref name=guidobucciardi5 />.
Riga 139 ⟶ 136:
=== Secondo dominio estense ===
 
Nel 1630 la [[Peste del 1630|peste]] che colpì la Lombardia e il nord Italia arrivò anche a Sassuolo ma Fiorano non fu colpita. Dai registri parrocchiali risulta che su una popolazione di 1.000 abitanti tra il 1630 e il 1631 morirono 34 persone di cui nessuna per peste<ref name="guidobucciardi8">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Secondo dominio estense |pp = 135-166 }}</ref>. Siccome i fioranesi avevano tanto pregato l'immagine della Beata Vergine del Castello credettero che fosse un miracolo del dipinto e incominciarono una raccolta fondi per erigere un oratorio<ref name="guidobucciardi8" />. Incominciarono quindi i lavori di costruzione del [[Santuario della Beata Vergine del Castello]] a essa dedicato e realizzato su commissione del duca [[Francesco I d'Este]] secondo il progetto dell'architetto [[Bartolomeo Avanzini]] tra il 1631 e il 1634.{{vedi anche|Santuario della Beata Vergine del Castello}}Il duca Francesco I infeudò il territorio di Fiorano al marchese Alfonso Coccapani il 27 maggio 1651, il quale già deteneva il feudo di Spezzano<ref name="guidobucciardi8" />. Il 27 luglio 1629 infatti, la rocca e la terra di Spezzano erano diventati feudo del marchese Guido Coccapani, padre di Alfonso<ref name="guidobucciardi8" />. Veniva così riunito il territorio fioranese e distaccato da [[Sassuolo]] che restava sotto il diretto dominio ducale.
 
Il duca Francesco I infeudò il territorio di Fiorano al marchese Alfonso Coccapani il 27 maggio 1651, il quale già deteneva il feudo di Spezzano<ref name="guidobucciardi8" />. Il 27 luglio 1629 infatti, la rocca e la terra di Spezzano erano diventati feudo del marchese Guido Coccapani, padre di Alfonso<ref name="guidobucciardi8" />. Veniva così riunito il territorio fioranese e distaccato da [[Sassuolo]] che restava sotto il diretto dominio ducale.
 
=== Il feudo Coccapani ===
Riga 158 ⟶ 153:
=== Storia contemporanea ===
 
Tra l'[[XIX secolo|Ottocento]] e il [[XX secolo|Novecento]] la zona di Nirano si spopolaspopolò progressivamente probabilmente a causa di una posizione scomoda da raggiungere e la mancanza di strade adeguate unitamente alla mancanza di attività commerciali, artigianali o industriali<ref name=messoriventuristoria/>.
 
Dal 1810, e per quasi cinquant'anni, tutta l'area di Fiorano vienefu accorpata al comune di Sassuolo<ref name=messoriventuristoria/>.
 
Quando crollò l'[[Primo Impero francese|impero napoleonico]], con il [[trattato di Parigi (1814)|trattato di Parigi]] del 30 maggio 1814, il ducato di Modena fu ripristinato; ma, essendosi estinta in linea maschile l'antica dinastia estense con Ercole III, salì al trono [[Francesco IV di Modena|Francesco IV]], che divenne duca di Modena.
 
Con il decreto dittatoriale di [[Luigi Carlo Farini]] del 27 dicembre 1859 Fiorano riacquistariacquistò la propria autonomia comunale<ref>[[S:it:Decreto del 27 dicembre 1859, n. 79]] con il quale Fiorano riacquista la propria autonomia da Sassuolo</ref>. Il primo consiglio comunale si tenne il 23 marzo 1860<ref name=messoriventuristoria/> e la prima giunta il 28 marzo 1860<ref name="guidobucciardi11">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Periodo Austro - Estense |pp = 239-271 }}</ref>.
 
[[File:Santuario 1889.jpg|thumb|verticale|Prospetto del santuario dopo il completamento della facciata nel 1889.]]
Riga 204 ⟶ 199:
* [[Chiesa di San Giovanni (Spezzano)|Chiesa di San Giovanni]] dedicata all'[[Giovanni apostolo ed evangelista|omonimo apostolo ed evangelista]], parrocchiale di Spezzano
* Chiesa parrocchiale di Nirano dedicata a [[San Lorenzo]]
* Oratorio di San Filippo Neri
 
=== Architetture civili ===
Riga 216 ⟶ 212:
=== Architetture militari ===
* [[Castello di Spezzano]], anche detto "Rocca Coccapani", al cui interno trova sede il Museo della ceramica di Fiorano e l'Acetaia comunale.
 
== Altro ==
[[File:フィオラノサーキット (36331712583).jpg|thumb|L'ingresso del circuito.]]
 
Sul territorio del comune di Fiorano Modenese si trova il [[circuito di Fiorano]], una pista automobilistica di prova privata della [[Ferrari]].
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Fiorano Modenese}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti erano {{formatnum:1255}}, pari al 7,53% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera}}</ref>
 
== Cultura ==
Riga 240 ⟶ 233:
Il nome della frazione Spezzano deriva dal nome personale latino ''Peccianus'' e Nirano dal nome personale ''Nerianus''<ref name=messoriventuristoria />.
 
In epoca medioevale le frazioni di questo comune erano divise tra i vari signori feudali per essere aggregate per la prima volta sotto la signoria dei [[Pio di Savoia]] nel 1499<ref name=messoriventurifrazioni>{{Cita libro|titolo= Fiorano Modenese oggi, da settemila anni|autore = Gianna Dotti Messori|autore2 = Alberto Venturi|altri = con le fotografie di Beppe Zagaglia|città = Fiorano Modenese|anno = 2001|capitolo=Il territorio fioranese tra storia e storiografia|p=61}}</ref>. Dopo la morte di Marco Pio nel 1599, l'area fu governata dagli [[EstensiEste]]. Nel 1629 il territoriterritorio fu nuovamente diviso e Spezzano venne data in feudo alla famiglia Coccapani<ref name=messoriventurifrazioni />. Nel 1651 anche il territorio di Fiorano fu concesso ai Coccapani creando quindi una separazione con Nirano che dal 1646 era della famiglia Dragoni<ref name=messoriventurifrazioni />.
Nel 1802 fu soppressa la comunità di Nirano fu soppressa e aggregata a quella di Spezzano<ref name=messoriventurifrazioni />. Mentre nel 1810 l'intera area di Fiorano Modenese venne accorpata al comune di [[Sassuolo]]<ref name=messoriventurifrazioni />.
Soltanto dal 1859 il territorio di Fiorano Modenese riacquista la propria autonomia comunale con le frazioni di Spezzano e Nirano<ref name=messoriventurifrazioni />.
 
Riga 248 ⟶ 241:
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Fiorano railway station - 2.jpg|miniatura|La stazione ferroviaria sulla linea [[Modena]] - [[Sassuolo]]]]
 
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Fiorano]] è una [[fermata ferroviaria]] lungo la [[ferrovia Modena-Sassuolo]], gestita dalla società [[Ferrovie Emilia Romagna]].
 
=== Strade ===
- [[Strada statale 467 di Scandiano|SP 467]] ''Pedemontana'' : il comune è attraversato dalla provinciale ''Pedemontana'' che si estende dal comune di [[Sassuolo]] sino alla località di Pozza di [[Maranello]]. Già dagli anni '70 del XX secolo venne realizzato un primo tratto che permette tuttora il collegamento fino a [[Sassuolo]] e [[Scandiano]], in [[Provincia di Reggio nell'Emilia]]; è inoltre in fase di realizzazione un progetto che la colleghi alla ''Strada Provinciale Nuova Pedemontana'' che ha origine sempre a Pozza di [[Maranello]] (senza soluzione di continuità) e, passando per [[Spilamberto]] e [[Vignola]], conduce a [[Bazzano (Valsamoggia)|Bazzano]], località di [[Valsamoggia]]: alla data di inizio 2016 l'unico tratto ancora non realizzato è compreso tra ''Solignano Nuovo'' e ''S. Eusebio,'' entrambe frazioni di [[Castelvetro di Modena]].
 
- [[Strada statale 724 Tangenziale Nord di Modena e diramazione per Sassuolo|SS 724]] ''Tangenziale Nord di Modena e diramazione per Sassuolo'' : è la tangenziale che collega il distretto ceramico modenese alla tangenziale di [[Modena]] e quindi al capoluogo provinciale. Ha origine nel comune di Fiorano e confluisce direttamente nella tangenziale modenese. Rinominata erroneamente Modena-Sassuolo per ricondurla al comune "leader" del distretto senza, tuttavia, mai attraversarne il territorio comunale.
Riga 259 ⟶ 254:
{{vedi anche|Sindaci di Fiorano Modenese}}
Paese a forte vocazione agricola, Fiorano vede prevalere un'amministrazione popolare-moderata già nel primo dopoguerra, che durerà fino al 1923, anno della presa del potere dei fascisti anche a livello municipale.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Roberto Manfredini|autore2=|autore3=|anno=2012|titolo=I Comuni modenesi tra
fascismo e antifascismo|rivista=Annali dell'[[Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena|Istituto Storico di Modena]]|volume=|numero=2|pp=28-29|accesso=14 novembre 2021|url=http://www.istitutostorico.com/sites/default/images/articles/media/72/Interno%20Annale%202012.pdf}}</ref> Dopo una breve e movimentata parentesi socialista nell'immediato dopoguerra, l'amministrazione passò nelle mani della [[Democrazia Cristiana]], che la mantenne nel successivo ventennio. A partire dagli anni sessanta il paese vide un forte sviluppo industriale, con l'estendersi del distretto ceramico sassolese, e demografico, con una forte immigrazione dal Sud Italia. Questa vera e propria mutazione ebbe effetti anche sul piano amministrativo, con l'avvento di una giunta rossa a guida [[Partito Comunista Italiano|comunista]], che mantenne la guida del comune nei successivi vent'anni.<ref>{{Cita libro|autore=Monica Casini|autore2=Alberto Venturi|titolo=Fiorano 1939-1946, dalla guerra alla democrazia|url=https://www.comune.fiorano-modenese.mo.it/pubblicazioni/libri-pubblicati-dal-comune/FIORANO193919462006.pdf|anno=2006|editore=Comune di Fiorano Modenese|pp=105-118|accesso=14 novembre 2021|dataarchivio=8 novembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211108104322/https://www.comune.fiorano-modenese.mo.it/pubblicazioni/libri-pubblicati-dal-comune/FIORANO193919462006.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Alberto Venturi|titolo=In quel 1969, a Fiorano la prima edizione dei Giochi della Gioventù|rivista=I Quaderni di "Eravamo"|p=12|url=https://www.comune.fiorano-modenese.mo.it/pubblicazioni/libri-pubblicati-dal-comune/GIOCHIDELLAGIOVENTU1969Dic2010.pdf}}</ref> Dall'introduzione dell'elezione diretta dei sindaci, nel 1995, ad oggi, hanno sempre prevalso coalizioni di sinistra e centro-sinistra, guidate prima da [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] e [[Democratici di Sinistra|DS]] e successivamente dal [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]].
 
=== Gemellaggi e rapporti d'amicizia ===
Il comune è gemellato con i seguenti comuni:
* {{Gemellaggio|Italia|San Donato di Ninea}}, [[provincia di Cosenza]]
* {{Gemellaggio|Italia|Ozieri}}, [[provinciacittà metropolitana di Sassari]]
* {{Gemellaggio|Italia|Burgos|link=Burgos (Italia)}}, provinciacittà metropolitana di Sassari
* {{Gemellaggio|Italia|Ittireddu}}, provinciacittà metropolitana di Sassari
* {{Gemellaggio|Italia|Bultei}}, provinciacittà metropolitana di Sassari
* {{Gemellaggio|Spagna|Onda|link=Onda (Spagna)|}}, [[Comunità Valenciana]]
* {{Gemellaggio|Israele|Neve Shalom|link=Neve Shalom (villaggio)}}, villaggio cooperativo a ovest di [[Gerusalemme]]
Riga 277 ⟶ 272:
 
== Sport ==
=== Impianti sportivi ===
[[File:フィオラノサーキット (36331712583).jpg|thumb|L'ingresso del circuito.]]
[[File:Circuit de Fiorano 0002.JPG|miniatura|Il busto di [[Gilles Villeneuve]] a Fiorano]]
Sul territorio del comune di Fiorano Modenese si trova il [[circuito di Fiorano]], una pista automobilistica di prova privata della [[Ferrari]].{{vedi anche|Circuito di Fiorano}}
 
=== Pallavolo ===
Il comune di Fiorano Modenese è rappresentato dal G.S. Spezzanese sito nella frazione di Spezzano, con numerose partecipazioni al massimo campionato regionale di Volley emiliano e in previsione di disputare la prima stagione nella Serie B unificata maschile nel 2022-2023.