Consacrante: differenze tra le versioni

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Nella [[Chiesa Cattolicacattolica]] il '''consacrante''' è un vescovo che [[Ordine sacro#Cattolicesimo|ordina]] un sacerdote allo stato episcopale. Il termine è utilizzato anche nelle [[Chiese cattoliche di rito orientale]] e nell'[[Anglicanesimo]].
 
== Storia ==
La chiesa ha storicamente cercato di riunire il maggior numero possibile di vescovi per l'elezione e per il rito di consacrazione di nuovi vescovi.<ref name=CathEncylo>{{cita web | autore = Smith, S. | url = http://www.newadvent.org/cathen/04079b.htm | anno = 1908 | titolo = Lemma "Co-consecrators" nell'Enciclopdia Cattolica | editore = Robert Appleton Company | città = New York | lingua = en | sito = newadvent.org}}</ref> A causa delle difficoltà di viaggio, dei tempi e della frequenza delle consacrazioni, si diffuse la pratica per la quale tutti i vescovi comprovinciali (appartenenti alla stessa [[provincia ecclesiastica]]) partecipassero al rito di [[consacrazione episcopale]].<ref name=CathEncylo />
 
Al [[Concilio di Nicea]] fu inoltre decretato che «un vescovo dovrebbe essere scelto da tutti i vescovi della sua provincia, ma se ciò è impossibile a causa di qualche urgente necessità, o della durata del viaggio, almeno tre vescovi devono presenziare e procedere alla consacrazione, con il permesso scritto dell'assente». Le consacrazioni presiedute direttamente dal Papa furono esentate daldall'obbligo dei tre vescovi. <br />
Sant'Isidoro motivò il requisito dei tre vescovi con le seguenti parole: «[L'usanza] per la quale un vescovo non deve essere ordinato da un vescovo, ma da tutti i vescovi della medesima provincia, fu notoriamente istituita a causa delle eresie, in ordine ad impedire che l'esercizio tirannico dell'autorità da parte di una singola persona non possa tentare di porre in atto alcunché di contrario al [deposito della] fede della Chiesa».<ref name=CathEncylo />
 
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Per l'ordinazione di un vescovo diocesano, il consacrante principale è generalmente l'arcivescovo metropolita, assistito da due vescovi co-consacranti della stessa provincia ecclesiastica. Il vescovo consacrato si insedia nella diocesi di assegnazione contestualmente all'ordinazione, ovvero in una data successiva.<ref>{{cita web | url = http://www.the-pope.com/glossary.html | titolo = Glossario di termini ecclesiastici | lingua = en}}</ref>
 
Inoltre, è di norma richiesto che il consacrato e i tre celebranti (il consacrante principale e i due co-consacranti) siano stati nominati direttamente o col consenso del sommo Pontefice. Tuttavia, questa prassi storica è stata derogata in particolari circostanze, come nel caso dei vescovi cinesi che furono nominati dalle autorità civili del Partito Comunista e collaboranti con quest'ultime: le ordinazioni, pur amministrate senza la preventiva approvazione del Papa, furono in seguito riconosciute come legittime e valide dalla [[Congregazione per la Dottrina della Fede]] presieduta dall'allora cardinale [[Joseph Ratzinger]], in conformità alle intenzioni più volte espresse anche da [[papa Giovanni Paolo II]]. Tale decisione fu motivata dal fatto che la condotta dei singoli vescovi fin dall'iniziòinizio non rivelò alcuna intenzione [[scisma]]tica, ma al contrario una volontà sincere di mantenere la comunione con la Santa Sede, affermando contestualmente la validità di tutti i sacramenti amministrati da tale prima generazione di vescovi, incluse le consacrazione episcopali, e ell'assenza doidi qualdsiasiqualsiasi interruzione elledelle linee di [[successione apostolica]].<ref>{{cita web | autore = Gianni Valente | url = https://www.lastampa.it/2017/02/28/vaticaninsider/quando-ratzinger-disse-i-vescovi-cinesi-sono-tutti-validi-MAqcmRaCGDAGwY5DCo8xKI/pagina.html | titolo = Quando Ratzinger disse: i vescovi cinesi sono tutti "validi" | data = 28 febbraio 2017 | città = Roma | sito = [[La Stampa]] | urlarchivio = https://archive.is/20190617084310/https://www.lastampa.it/2017/02/28/vaticaninsider/quando-ratzinger-disse-i-vescovi-cinesi-sono-tutti-validi-MAqcmRaCGDAGwY5DCo8xKI/pagina.html | dataarchivio = 17 giugno 2019 | urlmorto = no | accesso = 17 giugno 2019 }}</ref>
 
== I co-consacranti ==
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Continuità e mutamenti dal Medioevo ad oggi|anno=2019|ISBN=9788833132501|editore=Viella Libreria Editrice|citazione=La Tradizione apostolica (215 ca) parlava di un solo vescovo ordinando, ma la consuetudine secondo cui tre fossero i vescovi ordinandi di un vescovo (non solo di Roma) è già attestata all'epoca del concilio di Arles (314)}}</ref>
 
Con la presenza di tre vescovi, la Chiesa è più sicura della validità dell'ordinazione episcopale, anche se ai fini dell'ordinazione è sufficiente l'imposizione delle mani da parte di un singolo vescovo.<ref name=CanonBeal /> Ciò può verificarsi ad esempio nella rara eventualità per la quale uno o più vescovi celebranti non siano stati a loro volta validamente consacrati, amministrino dei sacramenti [[Nullità (diritto)|nulli]], e, {{sf|privi di Spirito Santo}}, non possano trasmettere la successione apostolica.
 
La frequente partecipazione di ulteriori vescovi ai riti di consacrazione episcopale in genere non è registrata negli atti ufficiali, che si limitano ad indicare i nominativi del consacrante principale e dei due co-consacranti. Tuttavia, l'evidenza storica di questi fatti può essere rinvenuta tramite fonti secondarie.