Renault 4CV: differenze tra le versioni

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==== Struttura, meccanica e motore ====
[[File:Renault 4CV 2013-07-21 13-52-13.JPG|thumb|Vista posteriore di una 4CV]]
La ''4CV'' era caratterizzata da un'architettura meccanica che in quegli anni veniva utilizzata solo da pochi costruttori, e cioè con motore posizionato posteriormente e trazione anch'essa [[trazione posteriore|sulle ruote posteriori]]. Ciò causò inevitabilmente uno sbilanciamento evidente nella ripartizione delle masse fra avantreno e retrotreno, che però in genere non avrebbe mai generato grossi inconvenienti sul piano della sicurezza su strada a causa delle modeste prestazioni delle vetturavetture strettamente di serie. La struttura della ''4CV'' era del tipo a [[scocca portante]] e fu il secondo modello della Casa della Losanga ad annoverare tale soluzione tecnica fra i suoi contenuti (la prima fu la [[Renault Juvaquatre|Juvaquatre]]). La ''4CV'' montava [[sospensione (meccanica)|sospensioni]] a ruote indipendenti sui due assi, anteriormente a quadrilateri deformabili e posteriormente a semiassi oscillanti. Gli [[ammortizzatore|ammortizzatori]] erano ancora del tipo a leva, quindi piuttosto superati anche all'epoca. L'impianto frenante era a quattro [[freno a tamburo|tamburi]], mentre lo sterzo era del tipo a cremagliera.
 
Il "cuore" della ''4CV'' era un motore a 4 [[cilindro (meccanica)|cilindri]] in [[motore in linea|linea]] da 760 [[centimetro cubo|cm³]], con [[raffreddamento ad acqua]], [[asse a camme]] laterale e [[potenza (fisica)|potenza]] massima di 17 [[cavallo vapore|CV]]. Il [[cambio (meccanica)|cambio]] era del tipo manuale a 3 marce, delle quali la prima non era sincronizzata. Le prestazioni, come già detto, erano piuttosto ridotte: l'allungo massimo era infatti di 100 km/h e l'accelerazione da 0 ad 80 km/h veniva coperta in 32".
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=== Carriera commerciale ===
 
Al suo debutto, la ''4CV'' fu proposta in due varianti di allestimento: la ''Normale'', ossia la berlina a 4 porte per trasporto persone, e la ''Commerciale'', ossia una variante per trasporto merci caratterizzata dall'assenza di panchetta posteriore, lunotto e vetri laterali posteriori<ref>{{cita web|url=https://i.wheelsage.org/pictures/renault/4_cv/autowp.ru_renault_4_cv_commerciale_1.jpg|titolo=La 4CV Commerciale|accesso=9 agosto 2016|dataarchivio=17 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160817102153/https://i.wheelsage.org/pictures/renault/4_cv/autowp.ru_renault_4_cv_commerciale_1.jpg|urlmorto=sì}}</ref>. Poco dopo il lancio si verificò un problema: uno dei 40 clienti a cui vennero affidati altrettanti esemplari delle prime ''4CV'' si accorse che i fari anteriori si trovavano a 550 mm dal suolo, mentre la legge francese dell'epoca ne imponeva almeno 600. Lo segnalò alla Renault e Pierre Lefaucheux si rese conto che ormai gli stampi per la vettura non erano più modificabili e che andava invece cambiata la legge. Cominciò così una trafila burocratica che finì con l'applicazione di una deroga per la ''4CV''. I funzionari che concessero tale deroga alla Renault lo fecero però più che altro perché furono convinti che la ''4CV'' sarebbe stato un fiasco e che quindi tale "seccatura" avrebbe avuto vita breve.
 
==== I primi anni ====
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==== Il restyling di mezza età e la fine della produzione ====
[[File:Renault 4 CV 2012-09-01 14-35-42.JPG|thumb|left|Il frontale di una ''4CV'' dopo l'aggiornamento estetico del 1954]]
Nel [[1954]], la versione ''Service'' uscì di listino. Tale aggiornamento alla gamma coincise con altri aggiornamenti, in questo caso di tipo estetico e più che altro concentrati nel frontale, dove la calandra a sei listelli orizzontali lasciò il posto ad una nuova calandra a soli tre listelli cromati, ma più spessi. Unica eccezione fu la versione ''Affaires'', che con l'uscita di listino della ''Service'' tornò a costituire la base di gamma e che fu dotata di una calandra ad un solo listello. Il giorno L'8 aprile del 1954, dalla linee di montaggio di Billancourt, uscì l'esemplare nº 500.000 della ''4CV''.
 
Nel [[1955]], la 4CV fu affidata alle esperte mani dei tecnici della [[Alpine-Renault|Alpine]], con la quale la Renault intraprese un lungo periodo di partnership. Da tale collaborazione nacque la [[Alpine A106|Alpine Renault A106]], primo modello di una serie di sportive a motore Renault. Per quanto riguarda la gamma, uno dei principali aggiornamenti riguardò l'arrivo della [[frizione (meccanica)|frizione]] automatica, disponibile come optional su alcune versioni. Intanto il successo della ''4CV'' parve non conoscere ostacoli: nonostante gli sforzi per aumentare i ritmi di produzione (la produzione fu estesa anche al nuovo stabilimento di [[Flins-sur-Seine|Flins]]), i tempi di attesa rimasero lunghi, in media fra i tre ed i cinque mesi.
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Il noto carrozziere [[Henri-Labourdette|Labourdette]], ad esempio, realizzò la cosiddetta "4CV [[Vutotal]]"<ref>{{cita web|url=http://www.lespetitesrenault.fr/colmodeles/4cv/R1032/R1032-o2.jpg|titolo=La 4CV Vutotal}}</ref>, una cabriolet dalle linee futuristiche caratterizzata fra l'altro da un parabrezza in due pezzi e senza montanti, secondo un brevetto depositato dallo stesso Labourdette. Sempre dallo stesso carrozziere venne realizzata un'altra cabriolet a due porte, stavolta conservando le forme della ''4CV'' di serie. Tale vettura fu anche impiegata in alcune competizioni sportive. Fra il 1949 ed il 1951 il pilota Louis Rosier progettò e realizzò prima una coupé<ref>{{Cita web |url=http://img11.hostingpics.net/pics/8496364cvcoachrosier.jpg |titolo=La coupé di Rosier |accesso=9 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160827045044/http://img11.hostingpics.net/pics/8496364cvcoachrosier.jpg |dataarchivio=27 agosto 2016 |urlmorto=sì }}</ref> ed in seguito una barchetta<ref>{{cita web|url=https://api.ning.com/files/oeHflvreRORyue*lOzXqa3Z8cduv9PwpqqdBX6by*nM-00ESVHOoQfkluGiL-725E5I2f8wLGtqlpyRDVxVa*EnKNcq7bXSU/Rosier03.jpg?width=737&height=544|titolo=La barchetta di Rosier|accesso=4 maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160826084203/http://api.ning.com/files/oeHflvreRORyue*lOzXqa3Z8cduv9PwpqqdBX6by*nM-00ESVHOoQfkluGiL-725E5I2f8wLGtqlpyRDVxVa*EnKNcq7bXSU/Rosier03.jpg?width=737&height=544|dataarchivio=26 agosto 2016|urlmorto=sì}}</ref> con corpo vettura debitamente alleggerito e motore elaborato, cosicché la vettura riusciva a raggiungere i 180&nbsp;km/h di velocità massima. Sia la coupé che la barchetta di Rosier ebbero un corpo vettura completamente ridisegnato. Più fedele alla ''4CV'' di serie era invece un'altra barchetta<ref>{{cita web|url=https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/e2/c5/c4/e2c5c4437ec59563c821648fda9c97e0.jpg|titolo=La barchetta di Mouchiro}}</ref> realizzata nell'officina belga Mouchiro, da cui in quegli anni uscì anche una coupé<ref>{{Cita web |url=http://img11.hostingpics.net/pics/3351814CVMouchiro.jpg |titolo=La coupé di Mouchiro |accesso=9 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160827050045/http://img11.hostingpics.net/pics/3351814CVMouchiro.jpg |dataarchivio=27 agosto 2016 |urlmorto=sì }}</ref>, anch'essa simile alle normali ''4CV'', ma dalla parte posteriore completamente ridisegnata.
[[File:Autobleu 1955.JPG|thumb|Una 4CV Autobleu]]
Una delle fuoriserie più famose in assoluto è però la ''4CV Jolly''<ref>{{cita web|url=http://boitierrouge.com/2016/05/30/renault-4cv-jolly-voiture-de-plage-a-litalienne/|titolo=Pagina dedicata alla 4CV Jolly Ghia}}</ref>, una [[spiaggina]] realizzata dalla [[Ghia]] in 50 esemplari per il mercato USA. Il carrozziere torinese si interessò inizialmente anche ad un altro progetto, quello partorito dalla mente dei signori Maurice Mestivier e Roger Lepeytre, titolari della ditta ''Autobleu'', specializzata nella vendita di accessori auto. Essi concepirono su carta un'elegante coupé per la cui realizzazione definitiva si affidarono proprio alla Ghia. Ma alcuni problemi nella realizzazione della vettura definitiva spinsero la ''Autobleu'' a dirottare il progetto al celebre Henri Chapron (noto soprattutto per le sue realizzazioni su base [[Citroën]]). Grazie al carrozziere francese, la vettura riuscì persino ad essere prodotta in 81 esemplari, il che dimostra come, nonostante si trattasse di un'auto sconosciuta ai più, la coupé ''Autobleu'' seppe imporsi anche nel limitato mercato delle fuoriserie di nicchia. La Ghia, fra l'altro, realizzò anche due esemplari di cabriolet, oltre ai già citati 81 esemplari di coupé. La coupé di ''Autobleu'' venne in seguito considerata una delle più riuscite fra le fuoriserie su base ''4CV''. La sua eleganza non mancò di catturare anche alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, fra cui gli attori Michèle Morgan [[Eddie Constantine|M organ ed Eddie Constantine]].
 
Chapron realizzò poi anche altre fuoriserie sfruttando la meccanica della ''4CV'', in particolare tre esempi di spider dalle linee sempre piuttosto arrotondate. Un'altra carrozzeria degna di nota tra quelle che si cimentarono con la ''4CV'' fu la [[Brissoneau et Lotz]], che dalla popolare vettura francese estrapolò due cabriolet dalla differente vocazione: la prima, più corsaiola, era priva di particolari orpelli e poteva essere equipaggiata anche con il motore della ''R1063'', mentre la seconda, più ricca di dettagli cromati, denotava una maggior eleganza, sottolineata anche dai cerchi a disco pieno, segno che ormai si era nel periodo finale della carriera della ''4CV''. Le due cabriolet di Brissoneau et Lotz erano accomunate da altre caratteristiche, come ad esempio la grossa presa d'aria verticale sulla fiancata.