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}}
'''Laceno''' è l'unica [[Frazione geografica(geografia)|frazione]] di [[Bagnoli Irpino]], comune in [[provincia di Avellino]].
 
==Geografia fisica==
Il Laceno (detto anche '''Piano Laceno''') è sito su un [[altopiano]] a circa 1.050 metri sul [[livello del mare]], ai piedi del [[monte Cervialto]], non molto distante da [[Montella]] e dagli ''Altopiani di Verteglia'' e dal [[monte Terminio]]. L'abitato della frazione, composto prevalentemente da alberghi, ristoranti, ville e residenze, sorge attorno al [[lago]] omonimo. È circondato da un'area [[bosco|boschiva]] prevalentemente di [[Coniferae|conifere]] e [[Fagaceae|fagacee]]<ref>[http://www.lagolaceno.it/Natura1.htm Ambiente naturale del Laceno] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090415094355/http://www.lagolaceno.it/Natura1.htm |data=15 aprile 2009 }}</ref>. La località è attorniata da varie cime: la più alta è il ''monte Cervialto'' con 1.809&nbsp;m di altezza, seguono il ''monte Rajamagra'' con 1.667&nbsp;m, il ''monte Cervarolo'' con 1.558&nbsp;m e la ''Montagna Grande'' con 1.509&nbsp;m. Oltre alla strada per Bagnoli, dalla frazione si dipartono altre strade di montagna che, attraversando il territorio del parco dei Monti Picentini, portano a [[Montella]], [[Acerno]], [[Lioni]], [[Calabritto]], [[Senerchia]], [[Caposele]] e [[Nusco]].
 
Oltre alla strada per Bagnoli, dalla frazione si dipartono altre strade di montagna che, attraversando il territorio del parco dei Monti Picentini, portano a [[Montella]], [[Acerno]], [[Lioni]], [[Calabritto]], [[Senerchia]], [[Caposele]] e [[Nusco]].
 
La particolare conformazione dell'altopiano fa sì che spesso accada che nella zona del lago ci siano prati verdi, mentre sulle piste sciistiche ci sia neve abbastanza da poter sciare liberamente. Ciò accade per la particolare esposizione verso nord e i fitti [[faggio|faggeti]] che nella zona delle piste non permettono al sole di penetrare e sciogliere la neve.
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La [[flora]] dell'altopiano è caratterizzata da [[fagaceae|fegacee]], ovvero dal [[Fagus sylvatica|faggio]], dal [[Castanea sativa|castagno]], da [[querce]], quali il [[Quercus cerris|cerro]], la [[roverella]] e il [[leccio]], oltre che dall'[[acero campestre]], dall'[[Acer opalus neapolitanum|acero napoletano]], dal [[Corylus avellana|nocciolo]], dal [[Tilia cordata|tiglio]], dall'[[orniello]], dall'[[ontano napoletano]], dal [[Ostrya carpinifolia|carpino nero]] e [[Carpinus betulus|bianco]]. Presente anche l'[[abete bianco]], distribuito in abetaie e nelle diverse faggete.
 
Per quanto riguarda la [[fauna]], fra gli [[uccelli]] si possono osservare vari [[passeriformi]], come il [[passero]], il [[pettirosso]], il [[Turdus merula|merlo]], la [[cinciallegra]], il [[codirosso]], il [[fringuello]], il [[verdone comune]], il [[verzellino]], l'[[usignolo]], l'[[averla]], il [[lucherino]], il [[Oriolus oriolus|rigogolo]], la [[gazza]], la [[cornacchia grigia]], il [[corvo imperiale]] e diversi [[rapaci]], quali la [[Buteo buteo|poiana comune]], il [[falco pellegrino]], lo [[sparviero]], il [[gufo reale]], la [[Athene noctua|civetta]], il [[barbagianni]] e la più rara [[aquila reale]]. I [[mammiferi]] presenti sono la [[lepre]], il [[topo selvatico]], l'[[arvicola rossastra]], la [[talpa romana]], il [[Erinaceinae|riccio]], il [[ghiro]], lo [[scoiattolo]] (come specie [[Specie aliena|alloctona]]), la [[Martes foina|faina]], il [[meles meles|tasso]], la [[lontra]], la [[volpe]], il [[cinghiale]], il [[gatto selvatico]] e, seppur raro, il [[Canis lupus italicus|lupo]], con una quindicina di esemplari in tutto il comprensorio dei [[monti Picentini]].

Tra i [[rettili]] vi sono [[lucertole]], quali la [[lucertola campestre]], il [[ramarro occidentale]], l'[[Anguis veronensis|orbettino italiano]] e [[serpenti]], quali la [[biscia dal collare]], la [[biscia tassellata]], la [[Vipera aspis|vipera]] e il [[cervone]], anche se in declino. La fauna lacustre di [[anfibi]] ospita, fra le varie specie, la [[Salamandra salamandra|salamandra pezzata]], la [[salamandrina dagli occhiali]], l'[[Bombina pachypus|ululone appenninico]] e il [[Lissotriton italicus|tritone italiano]]. I [[pesci]], introdotti nel lago per la [[pesca sportiva]], sono la [[Cyprinus carpio#Varietà|carpa specchio]], la [[Ctenopharyngodon idella|carpa erbivora]], la [[Tinca tinca|tinca]], il [[Micropterus salmoides|persico trota]], la [[Oncorhynchus mykiss|trota iridea]]. Fra i pesci [[Autoctono (biologia)|autoctoni]] vi sono l'[[Alburnus arborella|alborella]] e la [[Scardinius erythrophthalmus|scardola]].
 
==Storia==
In seguito all'[[unitàUnità d'Italia]], Laceno divenne un importante luogo usato come nascondiglio dai briganti che trovavano rifugio nei fitti faggeti<ref>{{cita web |url=http://www.prolocobagnoli-laceno.org/laceno.html |titolo=Copia archiviata |accesso=4 marzo 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090425001032/http://www.prolocobagnoli-laceno.org/laceno.html |dataarchivio=25 aprile 2009 }}</ref>.
 
Nel [[1955]], il comune di [[Bagnoli Irpino]] diede in concessione alcuni terreni a prezzi simbolici, per la costruzione di edifici di villeggiatura residenziali. Si costruirono le prime ville e alberghi. Il 6 settembre [[1959]], la località fu inaugurata. Inizialmente era nata solo per il turismo estivo. Nel [[1969]], ad opera dell'ingegnere Franco Giannoni, fu installato il primo [[impianti di risalita|impianto di risalita]], la sciovia "Serroncelli", che partiva dai piedi del Monte Rajamagra (m. 1109 slms.l.m.) e saliva attraverso la "Valle del Terremoto" fino a quota 12501.250 circa. Tale impianto fu prolungato nel [[1973]] per soddisfare l'aumento di clientela. Ha funzionato, con inverni più o meno proficui, fino al [[2003]], anno della sua dismissione.
 
Tale impianto fu prolungato nel [[1973]] per soddisfare l'aumento di clientela. Ha funzionato, con inverni più o meno proficui, fino al [[2003]], anno della sua dismissione. Tra il [[1973]] e il [[1974]] furono realizzate le due [[seggiovia|seggiovie]] (denominate ''Settevalli'' e ''Rajamagra'') che conducono, rispettivamente, da q. 1109 a q. 1400 m e da 1392 a 1650 m slm. Insieme alle seggiovie fu realizzata anche la breve sciovia ''Cuccioli'', che si trovava nei pressi dell'intermedia delle seggiovie. Tutti gli impianti furono realizzati dalla ditta [[Marchisio]] di Torino. La sciovia Cuccioli ha funzionato fino al 2006, anno della sua dismissione per scadenza di vita tecnica. Così Laceno diventò, oltre che meta estiva, anche nota [[stazione sciistica]] invernale, {{chiarire|soprannominata ''"la Cortina del Sud"''.|soprannominata da chi?}}
 
Così Laceno diventò, oltre che meta estiva, anche nota [[stazione sciistica]] invernale, {{chiarire|soprannominata ''"la Cortina del Sud"''.|soprannominata da chi?}}
 
Vide il proprio boom turistico negli anni '70-'80, attraverso manifestazioni culturali e sportive anche di sapore internazionale. Notissimi furono gli [[slalom]] femminili internazionali svolti nella località. Non mancarono feste, sagre e raid automobilistici organizzati dall'[[Automobile Club d'Italia|ACI]], ed eventi internazionali come il ''[[Laceno d'oro]]''<ref>{{cita web |url=http://www.prolocobagnoli-laceno.org/villaggio_turistico.html |titolo=Copia archiviata |accesso=20 febbraio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090425001118/http://www.prolocobagnoli-laceno.org/villaggio_turistico.html |dataarchivio=25 aprile 2009 }}</ref>.
A partire dagli [[anni 1990|anni novanta]], a causa della mancanza di nuovi investimenti e dell'esponenziale crescita di altre stazioni sciistiche dell'[[Appennino]], Laceno conobbe un periodo di crisi e declino, caratterizzato da vari scandali di [[tangentopoli]] e da cattiva organizzazione della località. A partire dagli [[2000|anni 2000]], Laceno ha iniziato a incrementare le presenze in modo abbastanza costante<ref name="irpinianews.it">[http://www.irpinianews.it/Attualita/news/?news=41297 Bagnoli I. - Laceno: boom di turisti nel 2008, ma non basta » IRPINIANEWS.IT<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110723165530/http://www.irpinianews.it/Attualita/news/?news=41297|data=23 luglio 2011}}</ref>.
 
A partire dagli [[2000|anni 2000]], Laceno ha iniziato a incrementare le presenze in modo abbastanza costante<ref name="irpinianews.it">[http://www.irpinianews.it/Attualita/news/?news=41297 Bagnoli I. - Laceno: boom di turisti nel 2008, ma non basta » IRPINIANEWS.IT<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110723165530/http://www.irpinianews.it/Attualita/news/?news=41297|data=23 luglio 2011}}</ref>.
Dal [[2008]] in poi, è stata svolta una serie di interventi atti a riqualificare la stazione, per potenziare l'offerta sia sportiva che paesaggistica<ref name="bagnoli-laceno.it">{{collegamento interrotto|1=http://www.bagnoli-laceno.it/doc/lavori/relazione_ALP/relazione.pdf |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
Lo stesso finanziamento servirà anche a riqualificare l'aspetto urbano e rurale dell'altopiano, tramite la ristrutturazione di edifici storici, quali la chiesa di Santa Nesta e l'ostello sul lago abbandonato<ref name="bagnoli-laceno.it"/>.
 
Nel [[2010]], la località vede il suo flusso turistico crescere soprattutto nel periodo natalizio<ref>[http://travel.fanpage.it/vacanze-di-natale-2010-montagna-campania-a-laceno-per-la-settimana-bianca/ Vacanze di Natale 2010 montagna: Campania, a Laceno per la settimana bianca | Travel Fanpage<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Grazie al sistema di innevamento artificiale delle piste da sci, si cerca di garantire la pratica degli [[sport invernali]] anche nel periodo di dicembre in condizioni avverse<ref>{{Cita web|url=http://www.irpinianews.it/Comuni/news/news/?news=60297&comune=9|titolo=Bagnoli - Epifania al Laceno: si scia solo su tre piste|sito=IRPINIANEWS|data=4 gennaio 2010|accesso=13 febbraio 2022|urlarchivio=https://archive.is/20120804021925/http://www.irpinianews.it/Comuni/news/news/?news=60297&comune=9|dataarchivio=4 agosto 2012}}</ref>. Nel mese di aprile [[2017]] alla società gestrice degli impianti e concessionaria dei suoli, facente capo agli eredi Giannoni, è stato intimato di restituire le aree, in quanto da parte del comune non è stato riconosciuto il rinnovo di concessione del 2002, mentre il gestore ritiene di avere concessione valida fino al 2031. La questione della concessione è oggetto di controversia da svariati anni presso il [[Tribunale amministrativo regionale|TAR]] di Salerno e al [[Consiglio di Stato]], che in prima istanza ha sentenziato in parziale favore dell'ente pubblico<ref>{{Cita news|url=http://www.palazzotenta39.it/public/bagnoli-il-comune-revoca-la-concessione-per-le-seggiovie/|titolo=Bagnoli, il Comune revoca la concessione per le seggiovie|pubblicazione=Associazione Culturale - Palazzo Tenta 39|data=27 luglio 2014|accesso=8 aprile 2017}}</ref>.
 
Nel mese di aprile [[2017]] alla società gestrice degli impianti e concessionaria dei suoli, facente capo agli eredi Giannoni, è stato intimato di restituire le aree, in quanto da parte del comune non è stato riconosciuto il rinnovo di concessione del 2002, mentre il gestore ritiene di avere concessione valida fino al 2031. La questione della concessione è oggetto di controversia da svariati anni presso il [[Tribunale amministrativo regionale|TAR]] di Salerno e al [[Consiglio di Stato]], che in prima istanza ha sentenziato in parziale favore dell'ente pubblico<ref>{{Cita news|url=http://www.palazzotenta39.it/public/bagnoli-il-comune-revoca-la-concessione-per-le-seggiovie/|titolo=Bagnoli, il Comune revoca la concessione per le seggiovie|pubblicazione=Associazione Culturale - Palazzo Tenta 39|data=27 luglio 2014|accesso=8 aprile 2017}}</ref>.
 
Dal 21 maggio 2017 le due storiche seggiovie sono state fermate per sempre, dopo oltre 42 anni di esercizio, in aspettativa di realizzare i nuovi impianti. Le seggiovie, che avevano intrapreso nell'autunno [[2016]] l'iter per il prolungamento della vita tecnica, attraverso la revisione speciale completata per metà, sono state inibite all'esercizio poiché tale revisione andava terminata e collaudata entro il 27 maggio del 2017, cosa non avvenuta a causa della citata richiesta di restituzione delle aree.
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[[File:Cappella di Santa Nesta - Laceno.jpg|alt=Cappella di Santa Nesta|miniatura|Cappella di Santa Nesta]]
 
La storia comincia intorno al 1126 - 1127 quando [[San Guglielmo da Vercelli]] e [[San Giovanni da Matera]] sostarono al di sotto della piccola collina dove oggi sorge l'Ostello. Nel 1241 a loro apparve il ''SS. Salvatore'' che disse a San Guglielmo che non era quello il posto in cui avrebbe dovuto finire la missione, pronunciando le parole ''"Ne Stes In Loco Isto"'' (''"Non stare qui"''). Da questa frase il nome Nesta, santa a cui verrà dedicata la chiesetta costruita ad opera dei bagnolesi sulla collinetta. La piccola cappella fu ingrandita dai Verginiani intorno all'inizio del XVI secolo, per poi essere sistemata dal pittore e patriota Michele Lenzi, sindaco di Bagnoli Irpino dal 1878 al 18811886, attraverso una pubblica sottoscrizione alla quale contribuirono anche lo stesso Lenzi che donò mille lire e [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele II]] con trecento lire, come indicato nella lapide posta nell'androne dell'edificio sacro: "Auspice il 1 Re d'Italia, e col concorso dello Stato della Provincia e del Comune dell'artista [[Michele Lenzi]] Sindaco e solerte patrono dell'opera riedificò nell'anno 1878. Deliberazione cons.re 11 maggio 1880".
 
Michele Lenzi donò anche l'''Apparizione del Salvatore'', opera di {{tutto attaccato|1,80 × 0,77 m|}} da lui realizzata in [[ceramica]] su dodici mattonelle incastrate nel muro sopra l'altare della Cappella, nel quale era stata riprodotta anche la frase rivolta ai due Santi eremiti, mentre ai due lati l'amico [[Achille Martelli]] dipinse anche le immagini dei due patroni di Bagnoli Irpino, ovvero San Lorenzo e Sant'Onorio<ref>http://www.palazzotenta39.it/public/?dl_name=Articoli_Una_storia_cancellata_di_Bernardo_Domenico_13.01.2010.pdf</ref>.
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===I Rifugi===
I [[rifugio alpino|rifugi]] sono situati a quota 1.400&nbsp;m e 1.667&nbsp;m, sulla vetta della Rajamagra. Sono per lo più strutture di relax in tipico stile montano. Sono presenti in alcuni punti anche ristori e bar, in altri i rifugi sono essenziali, atti solo ad accogliere l'escursionista per una pausa dal freddo e al riposo. Suggestivo è il panorama che si gode da tali posti. In alcuni punti è possibile scorgere i monti del [[Matese]] ed anche i monti abruzzesi.
Il 4 gennaio 2022 il rifugio canadese Rajamagra è vittima di un incendio doloso, e della struttura non restano che ceneri.<ref>{{Cita web |url=https://avellino.zon.it/laceno-la-canadese-sul-monte-rajamagra-e-scomparsa/ |titolo=Copia archiviata |accesso=6 gennaio 2023 |dataarchivio=6 gennaio 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230106154538/https://avellino.zon.it/laceno-la-canadese-sul-monte-rajamagra-e-scomparsa/ |urlmorto=sì }}</ref>
 
===Mostra e sagra del tartufo===
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==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.bagnoli-laceno.it/|Comune di Bagnoli Irpino|lingua=en, fr, es, it}}
*{{cita web|url=http://www.montellanet.com/itinerari.asp?id=28&title=Grotte%20del%20Caliendo|titolo=Grotte del Caliendo su montellanet.com}}
*{{cita web|http://www.campaniameteo.it/stazionemeteoraiamagra.asp|Stazione meteo Laceno-Raiamagra}}
*[https://www.facebook.com/lagolacenonet Laceno - Pagina Facebook], su facebook.com
 
{{Portale|montagna|Provincia di Avellino}}