C. S. Lewis: differenze tra le versioni
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|Nome = Clive Staples
|Cognome = Lewis
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|ForzaOrdinamento = Lewis, C. S.
|Sesso = M
|LuogoNascita = Belfast
|GiornoMeseNascita = 29 novembre
|AnnoNascita = 1898
|LuogoMorte = Oxford
|GiornoMeseMorte = 22 novembre
|AnnoMorte = 1963
|AttivitàAltre = e [[apologetica|apologeta cristiano]]
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
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|Attività3 = teologo
|Nazionalità = britannico
|Immagine =
|Didascalia =
}}
Famoso anche per i suoi studi [[Teologia|teologici]], Lewis viene ricordato come uno dei più importanti [[Apologetica|apologeti cristiani]] del suo tempo.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/domande_e_risposte/grammatica/grammatica_908.html|titolo=Nel libro "Lontano dal pianeta silenzioso" di C.S. Lewis il protagonista fa un viaggio sul pianeta di Malacandra (Marte), sul quale le varie specie di esseri viventi parlano pressappoco la stessa lingua. In particolare esiste la lingua degli hrossa, descritta come principalmente formata da suoni gutturali. Alcune di queste parole (che sono, tra l'altro, le poche che avrebbero una pronuncia identica in italiano e in inglese) sono, per esempio, hnau e hrossa. Essendo appunto descritta come una lingua gutturale, io pronuncerei l'acca aspirata. Per questo motivo mi viene spontaneo dire "gli hrossa", "gli hnau". Sento però dire, da altre persone, "i hrossa" e "i hnau". Secondo me è sbagliato, perché prima di acca aspirata+vocale ci vuole "gli" (e "uno", "lo"). Chiedevo un vostro parere, grazie!|sito=Treccani|accesso=2025-06-04}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.mondadori.it/autori/c-s-lewis/|titolo=C.S. Lewis - Scheda autore e Libri|sito=Libri Mondadori|accesso=2025-06-04}}</ref>
Amico dello scrittore [[J. R. R. Tolkien|J.R.R Tolkien]], fu con lui ed altri intellettuali che decise di fondare il famoso circolo di discussione letteraria degli [[Inklings]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/clive-staples-lewis/|titolo=Lewis, Clive Staples - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-06-04}}</ref>
== Biografia ==
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Clive Staples Lewis nasce nel [[1898]] a [[Belfast]], [[Irlanda]], secondo dei due figli di Albert James Lewis e Flora Augusta Hamilton. Il fratello Warren Hamilton Lewis era più grande di tre anni. Il padre di Lewis era un [[avvocato]] di origini gallesi trasferitosi in [[Irlanda del Nord]] per ragioni di lavoro, mentre la madre era figlia di un parroco della [[Chiesa d'Irlanda]] anglicana e aveva compiuto studi di matematica e logica.
All'età di sei anni Lewis trasloca con la sua famiglia a [[Strandtown]], ed è lì che nel [[1908]] muore la madre. La morte della madre ha un impatto emotivo molto forte su Clive, che ha solo 10 anni, ed è considerato un evento di grande importanza per comprendere l'evoluzione della sua filosofia. L'anno della morte della madre, Lewis viene iscritto alla Wynyard School di [[Watford]] ([[Hertfordshire]]), in [[Inghilterra]]. Deve quindi abitare nel convitto della scuola assieme al fratello. Ma la scuola chiude poco tempo dopo, anche perché il preside viene internato in [[manicomio]]. Quindi Lewis frequenta per pochi mesi il Campbell College, non lontano dalla sua casa di [[Belfast]], ma deve abbandonare la scuola per problemi respiratori. Successivamente viene iscritto prima
All'età di quindici anni Lewis prende un'importante decisione: quella di abbandonare la [[cristianesimo|fede cristiana]]. I motivi si possono leggere nella sua autobiografia ''Sorpreso dalla gioia''.
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=== 1916-1920 L'ammissione a Oxford e l'esperienza della guerra ===
Nel
Durante il periodo di addestramento militare divide la stanza con un altro cadetto, "Paddy" Moore, che muore poco dopo nel corso dei combattimenti del 1918. Prima di morire Paddy presenta a Lewis sua madre, Janie King Moore. Ne nasce un'amicizia con la donna che a quel tempo aveva 44 anni. Lewis racconterà di aver promesso all'amico che, se fosse morto in combattimento, si sarebbe preso cura della madre al posto suo.
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Discutono molto anche di religione e Tolkien, [[cattolico]], contribuisce, assieme ad [[Hugo Dyson]], al radicale cambiamento di Lewis, che tra il [[1929]] e il [[1931]] decide di convertirsi al cristianesimo aderendo alla chiesa anglicana. Tolkien sperava di convincerlo a farsi cattolico, ma il retroterra culturale nord-irlandese di Lewis lo porta ad aderire a quella che definirà "una via media tra cattolicesimo e protestantesimo" cioè la chiesa [[Anglicanesimo|anglicana]]. Lewis dapprima abbandona l'[[ateismo]] degli anni giovanili per professarsi genericamente [[teismo|teista]], poi decide di accettare la fede [[cristianesimo|cristiana]] nella sua interezza. Un'analisi molto interessante delle varie fasi della sua conversione viene fatta dallo stesso Lewis nella sua autobiografia degli anni giovanili ''Sorpreso dalla gioia'' e nel romanzo allegorico ''Le due vie del pellegrino'' pubblicato nel [[1933]], due anni dopo la sua conversione.
Nelle modalità della conversione di Lewis vanno anche cercate importanti chiavi di lettura della sua opera. Come riferisce H. Carpenter nel libro ''Gli Inklings'', nella notte del 19 settembre 1931 è Tolkien a fornire all'amico una suggestione fondamentale per poter accettare pienamente il Cristianesimo, ricorrendo proprio all'amore di Lewis per la mitologia e alle teorie di [[Barfield]], loro mentore spirituale che introdusse entrambi all'[[antroposofia]] di [[Rudolf Steiner]].<ref name=gorlier/><ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.panorama.it/cultura/owen-barfield-fantasy-tolkien-lewis|titolo=Owen Barfield, quel mondo fantasy di Tolkien e Lewis inventato tra birre al pub|autore=Riccardo Paradisi|rivista=Panorama|data=1 dicembre 2012}}</ref
{{Citazione|Tolkien chiese a Lewis se, godendo di tanti miti che parlavano di morte e resurrezione di antichi Dei, si fosse mai posto la domanda del loro "significato". Naturalmente no, si limitava ad appassionarsi a quelle storie e ne ricavava intuitivamente qualcosa che i più astrusi ragionamenti teologici non avrebbero mai potuto dargli. Perché, allora, non poteva considerare la storia del [[Cristo]] come un racconto che si fa vero? Così come parlare è un'invenzione riguardante oggetti e idee, sosteneva Tolkien, il mito è un'invenzione a proposito della verità.}}
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==== 1947: l'epistolario sull'ecumenismo con don Giovanni Calabria ====
{{vedi anche|Una gioia insolita}}
Nel 1947 don [[Giovanni Calabria]] (canonizzato santo della Chiesa cattolica nel 1999), dopo aver letto le ''Lettere di Berlicche'', volle scrivere in lingua latina a Lewis. Lewis, che amava l'uso del latino, avviò con il sacerdote veronese una corrispondenza di circa 30 lettere<ref>{{Cita pubblicazione|autore=M. Moynihan|anno=1985|titolo=The Latin Letters,1947-1961, of C.S.Lewis to Don Giovanni Calabria of Verona 1873-1954) and to Members of his Congregation|rivista=Seven|volume=VI|numero=|pp=
==== 1948: il dibattito sul naturalismo con Elizabeth Anscombe ====
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=== Lewis come personaggio teatrale, cinematografico e letterario (1985-1993) ===
L'incontro di Lewis con Joy è anche la trama di un film del
Quest'opera, pur avendo dei meriti per la perfetta ricostruzione del mondo di Lewis, non manca di alcune inesattezze rispetto alla biografia reale dello scrittore. Secondo il dramma, Lewis al momento del suo incontro con Joy sarebbe stato un professore un po' noioso, deciso a organizzare tutta la sua vita in modo da mantenere un distacco dagli altri esseri umani per non correre il rischio di soffrire per la loro perdita, pur insegnando nelle sue conferenze e nei suoi libri che la sofferenza non può essere usata per accusare Dio. In realtà la vita del vero Lewis era stata molto diversa. A parte la sua esperienza diretta dei combattimenti della prima guerra mondiale, durante la quale venne ferito, basta menzionare la sua relazione con la signora Jane Moore.
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=== ''Le lettere di Berlicche'' e la copertina di ''Time'' (1942-1949) ===
Nel
Nel
=== Narnia, il mito di Psiche e l'esperienza del dolore (1950-1963) ===
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Lewis ottiene una enorme fama come scrittore per l'infanzia dal successo della serie di fiabe moderne, scritte tra il [[1950]] ed il [[1956]], che compongono la saga de ''[[Le cronache di Narnia]]''. La saga, composta da sette libri pubblicati in epoche differenti, narra la storia del mondo di Narnia. Si tratta di un luogo fantastico, in cui gli animali parlano, la magia è comune ed il bene è in lotta con il male. Oltre ai numerosi temi cristiani, la serie prende in prestito anche personaggi ed idee della mitologia greca e romana, dai racconti tradizionali britannici e dalle fiabe irlandesi.
Secondo alcune fonti, il nome di Narnia era conosciuto a Lewis fin dall'infanzia, tanto che nel suo [[atlante (libro)|atlante]] latino era sottolineata, nella cartina d'[[Italia]], la città di Narnia ora chiamata [[Narni]]<ref>[
Dal libro la casa di produzione [[Walden Media]] ha sviluppato un ciclo di film. Il primo episodio, ''[[Le cronache di Narnia - Il leone, la strega e l'armadio]]'', è uscito nel [[2005]], il secondo, ''[[Il principe Caspian]]'', nel [[2008]] ed il terzo, ''[[Il viaggio del veliero]]'', nel [[2010]]. Dal 2024, la casa di produzione [[Netflix]], decide di iniziare le riprese di altri due film<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2023/11/09/le-cronache-di-narnia-greta-gerwig|titolo=Le Cronache di Narnia, i dettagli del progetto affidato a Greta Gerwig|autore=Sky TG24|sito=tg24.sky.it|data=2023-11-09|lingua=it|accesso=2024-01-17}}</ref>.
Il ciclo di Narnia ha subito anche pesanti critiche, prevalentemente da parte di oppositori che ne hanno criticato l'ideologia di fondo; in particolare, lo scrittore [[Philip Pullman]] in un articolo<ref>{{Cita news|url=http://www.crlamppost.org/darkside.htm|titolo=The Darkside of Narnia|data=1º ottobre 1998|autore=Pullman, Phillip|editore=[http://www.guardian.co.uk/ The Guardian], archived on The Cumberland River Lamp Post|pubblicazione=|accesso=13 agosto 2007|dataarchivio=16 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101116162137/http://www.crlamppost.org/darkside.htm|urlmorto=sì}}</ref> pubblicato su ''[[The Guardian]]'' nel [[1998]] espone le sue perplessità sulle modalità con cui Lewis introduce idee religiose e filosofiche in opere per l'infanzia. Lo stesso Pullman ha pubblicato tra il 1995 e il 2000 un altrettanto fortunato ciclo di tre romanzi fantasy dal titolo [[Queste oscure materie]] che secondo alcuni sarebbero una replica, ugualmente colma di idee filosofiche e religiose, alle cronache di Narnia.
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=== Il desiderio come fattore costitutivo dell'esperienza umana ===
Il terzo argomento con cui Lewis ritiene di poter dimostrare che l'[[esistenza di Dio]] è razionalmente verosimile parte dal supposto desiderio naturale di una unione con Dio. L'idea che l'uomo sia naturalmente attirato verso una unione con Dio trova precedenti nella tradizione cristiana. [[Sant'Agostino]] la esprime nella forma classica quando esclama nelle ''[[Confessioni (Agostino)|Confessioni]]'' "Ci hai fatti per te Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te".
Questo desiderio di Dio non era mai stato proposto come prova dell'esistenza di Dio fino al [[XX secolo]] e Lewis non fa altro che seguire la scia di [[Richard Hooker]], un teologo anglicano che aveva già provato questa via in precedenza. L'esistenza di un desiderio di Dio presupporrebbe quindi la sua esistenza, se si presuppone che non possa esistere un desiderio in natura che non può essere soddisfatto.
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==== Il mito come strumento di conoscenza del reale ====
Lewis è convinto che il mito non sia solo un mezzo artistico, ma che esso sia in grado di rivelare nuove dimensioni della realtà che altrimenti rimarrebbero inaccessibili alla ragione. L'origine del mito è per Lewis nella dimensione sacra della realtà e i miti sono spontanee istintive testimonianze del sacro, che egli come cristiano identifica in Dio. Citando direttamente Lewis, il mito si colloca a cavallo tra la verità astratta e l'esperienza concreta<ref>
{{Citazione|L'intelletto umano è incurabilmente astratto. È quello puramente matematico il tipo di pensiero vincente. Eppure le sole realtà di cui facciamo esperienza sono concrete: questo dolore, questo piacere, questo cane, questo uomo. Quando concretamente amiamo l'uomo, sopportiamo il dolore, godiamo un piacere, non apprendiamo intellettualmente il Piacere, il Dolore o l'Individualità. D'altro canto, quando incominciamo a farlo, le realtà concrete decadono a meri campioni o esempi: non trattiamo più di esse, ma di ciò che esse esemplificano. È questo il nostro dilemma: o gustare senza conoscere, o conoscere senza gustare. O – per essere più rigorosi – mancare di un aspetto della conoscenza perché si è immersi nell'esperienza, o mancare di un altro perché se ne è fuori. Pensando, siamo tagliati fuori da ciò che pensiamo; gustando, toccando, volendo, amando e odiando, non comprendiamo con chiarezza. Più lucidamente pensiamo, più siamo tagliati fuori: più profondamente entriamo nella realtà, meno possiamo pensare. Nel contemplare un mito grandioso si giunge quanto più vicino possibile al fare esperienza concreta di ciò che altrimenti può essere compreso solo come astrazione. Ciò che invece fluisce in noi dal mito non è la verità ma la realtà (la verità riguarda sempre qualcosa, mentre la realtà è quel qualcosa che la verità riguarda) e dunque, sul piano dell'astrazione, ogni mito diviene padre d'innumerevoli verità. Ossia il mito è la montagna da cui sgorgano tutti i diversi fiumi che quaggiù a valle diventano verità; in hac valle abstractionis. O, se si preferisce, il mito è l'istmo che collega il mondo peninsulare del pensiero al vasto continente a cui davvero apparteniamo. Non è, come la verità, astratto; né è, come l'esperienza diretta, vincolato al particolare.}}
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* {{Cita libro |autore = Wayne Martindale |titolo = Narnia e l'addio alla Terra delle Ombre. Clive S. Lewis sull'aldilà |città = Caltanissetta |editore = Alfa & Omega |anno = 2005 |ISBN = 978-88-88747-28-6}}
* Alister McGrath, ''C. S. Lewis -- A Life: Eccentric Genius, Reluctant Prophet'' Tyndale House Publishers, 2013, ISBN/9781414382531
* {{Cita libro |autore = [[Edoardo Rialti]] |titolo = Un'infinita sopresa. La vita e le opere di C. S. Lewis |editore = Cantagalli |anno = 2012 |ISBN = 978-8882728496}}
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