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[[File:La sala della Pergola (Firenze) negli anni '70.jpg|thumb|I palchi in una foto degli anni '70]]
[[File:Locandina macbeth a firenze, 1847.jpg|thumb|Locandina della prima del ''Macbeth'' di Verdi, 1847]]
Il '''Teatro della Pergola''' è un teatro storico [[italia]]no con sede a [[Firenze]]. Situato lungo [[via della Pergola]] ai numeri pari dal 12 al 32, è uno dei più antichi del paeseitaliani. Il teatro prese il nome dalla via in cui sorge, esisteva infatti un pergolato d'uva nel '500, più avanti nella strada, vicino agli edifici dell'[[ospedale di Santa Maria Nuova]] e all'[[oratorio di San Tommaso d'Aquino]]. È indicato fra i sette [[Teatro nazionale (Italia)|Teatroteatri nazionali]] italiani.
 
Il Teatroteatro è sottoposto a vincolo architettonico dal [[1942]], in quanto "«primo grande esempio di [[teatro all'italiana]]"», e«di nelnotevole suointeresse qualificarsiarchitettonico "comee episodio[...] di fondamentale importanza per la documentazione della storia del teatro italiano e mondiale"».<ref name=decreto>{{cita web|url=https://www.sigecweb.beniculturali.it/images/fullsize/ICCD1064907/ICCD14926992_0900172818_provv1984.pdf|autore=Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici|sito=Ministero della Cultura|titolo=Decreto}}</ref><ref>{{cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0900172818|sito=Catalogo generale dei Beni Culturali|titolo=Teatro della Pergola|editore=Ministero della Cultura}}</ref>
 
== Storia ==
Il teatro fu eretto con una struttura lignea nel [[1656]] da [[Ferdinando Tacca]] su incarico dell'[[Accademia degli Immobili]], presieduta dal [[cardinale]] [[Giovan Carlo de' Medici]], ae partireinaugurato dalil [[1652]],26 condicembre un'inaugurazione1656,<ref quandoname=decreto era/> ancora in via die completamentoufficialmente durante il [[carnevale]] del [[1657]], con la prima assoluta dell'opera buffa ''Il podestà di Colognole'' di [[Jacopo Melani]]. Sostituiva il [[tiratoio della Pergola]] dell'[[Arte della Lana (Firenze)|Arte della Lana]], di cui restano alcuni stemmi visibili nel vicolo della Pergola.
 
Nel [[1658]] avvengono le prime assolute delle opere ''Hipermestra'' di [[Francesco Cavalli]] ed ''Il pazzo per forza'' di Melani e nel [[1659]] ''Il vecchio balordo'' di Melani. I lavori furono ultimati nel [[1661]] quando il teatro celebrò le nozze del futuro granduca [[Cosimo III]] con [[Margherita Luisa d'Orléans]] con lo spettacolo ''Ercole in Tebe'' di Melani.
I lavori furono ultimati nel [[1661]] quando il teatro celebrò le nozze del futuro granduca [[Cosimo III]] con [[Margherita Luisa d'Orléans]] con lo spettacolo ''Ercole in Tebe'' di Melani.
 
È considerato il primo grande teatro a ordini di palchi sovrapposti ("all'italiana"), mentre fino ad allora (come al [[Teatro Olimpico]] di [[Vicenza]]) si era sempre seguita la tradizione antica delle gradinate decrescenti semicircolari. In particolare aveva una serie di "gabinetti" sopraelevati retti da colonne. Si sperimentò per la prima volta anche la forma ovale, di maggior resa acustica. Il teatro era in struttura lignea e dotato di un ampio palcoscenico con un elegante arcoscenico; gli ordini di palchi erano tre, sorretti da una loggia aperta sulla platea dove le panche fisse formavano due settori delimitati da [[balaustre]] e destinati a tenere separato il pubblico maschile da quello femminile. Al centro della sala di forme mistilinee si affacciava il palco col trono del [[cardinale protettore]] e dei suoi ospiti.
 
La novità dei palchetti fu molto apprezzata, sebbene a volte la loro "intimità" causasse qualche problema: spesso gli accademici dovevano imporre il silenzio negli "stanzini", oppure limitare il consumo di cibi durante le cenette, che spandevano effluvi per tutto il teatro.<ref>{{bps|Bargellini-Guarnieri 1977-1978}}, p. 59.</ref>.
 
Il teatro, divenuto successivamente "teatro granducale", fu interessato poi da varie trasformazioni: nel [[1688]] (progetto di [[Filippo Sengher]]), con la chiusura dello spazio colonnato, si ricavò un quarto ordine di palchi; dopo che nel [[1718]] gli Accademici Immobili avevano definitivamente riscattato la proprietà dell'immobile dall'[[Arte della Lana]], fu ripresa un'intensa attività teatrale a pagamento col sostegno del granduca [[Cosimo III]].
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Nel [[1800]]-[[1804]], su progetto ancora del Ristorini e sotto la direzione dell'architetto [[Giuseppe Salvetti]], venne realizzata nel fabbricato posto sul lato est del teatro la sala da musica oggi denominata "il Saloncino";. Le attuali forme si devono tuttavia sostanzialmente agli interventi di [[Bartolomeo Silvestri]] ([[1820]] e [[1828]]) e di [[Gaetano Baccani]], che nel [[1855]]-[[1857]] realizzò tra l'altro i nuovi ambienti dell'ingresso e del [[vestibolo (architettura)|vestibolo]] al teatro, del caffè e del [[foyer]].
 
Nel [[1834]] [[Antonio Meucci]], macchinista alla Pergola, installò nel teatro il primo "[[telefono]]" acustico della storia (a trasmissione meccanica, non ancora elettrica), per comunicare tra i vari ambienti del teatro.<ref>[{{cita web|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100906115903/http://www.aei.it/ita/museo/mam_tela.htm |url=http://www.aei.it/ita/museo/mam_tela.htm|titolo=Il telefono acustico realizzato da Meucci al Teatro della Pergola]|sito=AEIT Federazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni}}</ref> Il direttore d'orchestra [[Alamanno Biagi]] diresse ininterrottamente alla Pergola per l’intero decennio 1837-1847, nonostante alcuni iniziali dissidi con l’impresario Lanari che pare gli preferisse Luigi Maria Viviani.<ref>{{cita libro|autore=Marcello De Angelis|titolo=Le carte dell’impresario|editore=Sansoni Editore|anno=1982}}</ref>
Il direttore d'orchestra [[Alamanno Biagi]] diresse ininterrottamente alla Pergola per l’intero decennio 1837-1847, nonostante alcuni iniziali dissidi con l’impresario Lanari che pare gli preferisse Luigi Maria Viviani <ref>Marcello De Angelis ''Le carte dell’impresario'' Sansoni Editore 1982</ref>.
 
Il IV e V ordine di palchi vennero demoliti nel [[1912]] per creare un [[Loggione (architettura)|loggione]], capace di portare la capienza del teatro a 1.350 spettatori. Sempre in questa occasione vennero rinnovate le decorazioni del teatro: gli stucchi dorati, opera di [[Gino Papini]], nella galleria di accesso al "Saloncino" e i bassorilievi e le nuove pitture dell'ingresso realizzati rispettivamente da [[Giovanni Giovannetti]] e [[Michele Garinei]]. Dopo essere stato dichiarato dal Ministero della Pubblica Istruzione "monumento di interesse nazionale" (1925), nell'ottobre del 1942 esso venne ceduto dall'Accademia degli Immobili al neo-costituito [[Ente Teatrale Italiano]], che ne è stato il proprietario fino al 2010. Ebbe così inizio una nuova fase della vita del teatro che lo ha riportato a essere uno dei protagonisti delle iniziative teatrali fiorentine e nazionali. A quest'ultimo periodo risalgono altri importanti lavori di ristrutturazione e adeguamento alle nuove esigenze e normative di legge sulla sicurezza.
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|<div align="center"><div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:250px; text-align:center"><div style="font-size: smaller">
XXVII GENNAIO M. DCCCCI <hr/> IL COMUNE DI FIRENZE<br />PIANGENDO COL MONDO CIVILE<br />PERDUTO IN <span style="font-size: 120%;">GIUSEPPE VERDI</span><br />IL PRINCIPE DELL'ARTE MELICA CONTEMPORANEA<br />E CON TUTTA ITALIA<br />L'APPASSIONATO E POTENTE INTERPRETE<br />DEL SENTIMENTO NAZIONALE<br />VOLLE QUI RICORDATA<br />LA PRIMA RAPPRESENTAZIONE DEL <span style="font-size: 120%;">MACBETH </span><br />SCRITTO PER QUESTO TEATRO<br />E DIRETTO DAL SOMMO MAESTRO<br />LA SERA DEL XIV MARZO M.DCCC.XLVII
</div></div></div>
||[[File:Teatro della pergola, targa giuseppe verdi 1847.JPG|300px]]
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== Rappresentazioni ==
[[File:Teatro della Pergola, Firenze 1.JPG|thumb|Teatro della Pergola, Firenze]]
In questo teatro nacque il genere del cosiddetto [[melodramma]], dal quale si sviluppò la vera e propria [[opera lirica]]. Nel Settecento era uno dei migliori teatri italiani ed il [[granduca Pietro Leopoldo]] lo frequentava assiduamente. Numerose furono le prime importanti, dalle musiche di [[Luigi Cherubini]] o di [[Christoph Willibald Gluck]], oppure, nell'Ottocento, la prima assoluta di ''[[Parisina d'Este]]'' di [[Gaetano Donizetti]] con [[Domenico Cosselli]], [[Carolina Ungher]] e [[Gilbert Duprez]] nel [[1833]], la prima assoluta di ''[[Rosmonda d'Inghilterra]]'' di Donizetti con [[Fanny Tacchinardi Persiani]] e Duprez nel [[1834]] ed il ''[[Macbeth (opera)|Macbeth]]'' di [[Giuseppe Verdi]], nel Novecento l<nowiki>'</nowiki>''[[Orfeo ed Euridice (Haydn)|Orfeo ed Euridice]]'' di [[Joseph Haydn]]. Nell'aprile del [[1893]] [[Antonino Palminteri]], direttore d'orchestra e compositore, dirige al teatro La Pergola ''[[L'amico Fritz]]'' di [[Pietro Mascagni]] e ''[[Carmen (opera)|Carmen]]'' di [[Georges Bizet]], il successo fu così strepitoso, che la stampa così si espresse: " [...] I più caldi elogi debbo tributare all'orchestra e al suo nuovo direttore signor Palminteri, che seppe trasfondere in essa uno slancio, un vigore, un colorito davvero esemplari.".<ref>[{{cita libro|autore=Angela Balistreri, "|titolo=Antonino Palminteri : un artista -gentiluomo nel panorama operistico dell'800", Partanna, Prodizioni |data=2010|editore=Edivideo, 2010, pp. |pagine=91,156]}}</ref>.
 
== Mostre ==
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* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.cultura.toscana.it/spettacolo/teatri/firenze/teatro_della_pergola_firenze.shtml | 2 = Teatri della Toscana (scheda) | accesso = 8 ottobre 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100906224328/http://www.cultura.toscana.it/spettacolo/teatri/firenze/teatro_della_pergola_firenze.shtml | dataarchivio = 6 settembre 2010 | urlmorto = sì }}
* Claudio Paolini, [httphttps://www.palazzospinelli.org/architetture/risultati-viascheda.asp?denominazione=pergola&ubicazione=pergola&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=&uomini_illustri=&note_storicheID=666 schedeScheda nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli] (testi concessi in [[GFDL]]).
 
{{Santa Maria Nuova}}