Alatri: differenze tra le versioni

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|Data elezione = 18-10-2021
|Data istituzione =
|Abitanti = 27612
|Note abitanti = {{Istat|060|3|2022}}
|Aggiornamento abitanti = 30-6-2022
|Sottodivisioni = Vedi [[#Contrade|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Collepardo]], [[Ferentino]], [[Frosinone]], [[Fumone]], [[Guarcino]], [[Morino]] (AQ), [[Trivigliano]], [[Veroli]], [[Vico nel Lazio]]
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}}
 
'''Alatri''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/aˈlatri/}}<ref>• {{DOP|id=1002363|lemma=Alatri}}<br />• {{Dipi|Alatri}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Formatnum:27612Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Frosinone]] nel [[Lazio]], terzo per popolazione dopo [[Frosinone]] e [[Cassino]]<ref name=":1" />.

Conosciuta in epoca antica con il nome latino di ''Aletrium''<ref>Rodolfo Fonte-A-Nive, ''Sui munimenti ed altre costruzioni poligonie'', Pubblicazione della Sezione di Roma del Club Alpino Italiano, Roma, p. 109</ref> fu in origine uno dei principali centri del [[osco-umbri|popolo osco-umbro]] degli [[Ernici]]<ref name="istituto archeologico">''Antichità di Alatri'', Bullettino dell'Imperiale istituto archeologico germanico, Sezione romana, Vol. IV, 1889, p. 136.</ref>. Gli abitanti sono noti come ''alatresi'', ''alatrensi'' o ''alatrini<ref>La forma ''Alatrini'', sentita come desueta, è di origine [[lingua latina|tardo-latina]] («Vetustissima et fidelissima civitas Alatrina», [[motto]] dello [[stemma]] comunale). Nel latino classico troviamo ''Aletrinas, -atis'' (un esempio in [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], ''Pro Cluentio'': «municipio aletrinati»).</ref>''.
 
Nota soprattutto per l'[[acropoli di Alatri|acropoli]] preromana cinta da [[Architettura megalitica del Lazio meridionale|mura megalitiche]], della quale risalta per imponenza la ''Porta Maggiore'', seguita dalla ''Porta Minore'' o ''dei Falli''<ref>{{Cita web|url=http://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Alatri/acropoli.html|titolo=L'Acropoli di Alatri - Lettura di un passato che vive|accesso=14 settembre 2017}}</ref>'','' possiede inoltre un significativo patrimonio di monumenti di notevole interesse architettonico e artistico, quali la chiesa collegiata [[Architettura romanica|romanico]]-[[gotico|gotica]] di [[Collegiata di Santa Maria Maggiore (Alatri)|Santa Maria Maggiore]], la [[concattedrale di San Paolo|basilica concattedrale di San Paolo]], le chiese di [[chiesa di San Francesco (Alatri)|San Francesco]] e San Silvestro, il [[protocenobio di San Sebastiano]], le ottocentesche fontane monumentali, il [[palazzo Gottifredo]] e il [[palazzo Conti-Gentili]] ornato da una grande meridiana murale. Di rilievo storico è il [[campo di internamento di Fraschette]] costruito durante la seconda guerra mondiale.
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La città di Alatri sorge su una collina bigemina della Valle Latina<ref>Francesco Maria Pasanisi, Testo di geografia per le scuole secondarie superiori, Società editrice Dante Alighieri di Albrighi, Segati e C., 1905, p. 639.</ref>, alle pendici dei [[Monti Ernici]] che costituiscono il confine naturale del [[Lazio]] con l'[[Abruzzo]].
 
Il vasto territorio alatrense, pianeggiante a sud e montuoso o collinoso per la parte restante, comprende anche l'[[isola amministrativa]] di [[Pratelle]], compresa tra [[Collepardo]], [[Vico nel Lazio]], [[Veroli]] e [[Morino]] (in Abruzzo)<ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/archivio/222527|titolo=Confini delle unità amministrative a fini statistici al 1º gennaio 2022|sito=www.istat.it|data=15 febbraio 2022-02-15|lingua=it|accesso=2022-07-15 luglio 2022}}</ref>, dove si registra l'altitudine massima di 2.064 {{m s.l.m.}} ([[monte Passeggio]]); da qui degrada fino al minimo di 175&nbsp; m della [[piana di Tecchiena]]<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/060/003/clima.html|titolo=Comuni-italiani.it - Alatri: Clima e dati geografici |09-09-2009}}</ref>, comprendendo nella sua estensione gran parte del bacino del [[Cosa (fiume)|fiume Cosa]], affluente del [[Sacco (fiume)|Sacco]] che scorre ad est del centro cittadino in direzione nord-sud.
 
Tra le cime che si elevano ci sono il [[Monte Brecciaro]] e il [[Monte Cappello (Ernici)|Monte Cappello]].
 
Secondo la Carta Geologica d'Italia redatta dal Servizio Geologico d'Italia<ref name="notageologia">{{cita web|url=http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=151|titolo=Servizio Geologico d'Italia - Carta Geologica d'Italia, foglio n° 151 (Alatri)|accesso=6 settembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120322102056/http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=151|dataarchivio=22 marzo 2012}}</ref> il territorio alatrense è composto in gran parte da suoli di "calcari granulari bianco-giallastri con grosse [[Rudistes|rudiste]] caratteristiche del [[Cretacico superiore|Senoniano]]":<ref name=notageologia/> inoltre, alcune zone sono formate da [[Calcare|calcari giallastri]] forse appartenenti al [[Miocene|Miocene inferiore]] ed [[Arenaria|arenarie]] [[Argilla|argillose]] o calcarifere e talora [[Gesso (minerale)|gessifere]].<ref name="notageologia" /> Le aree più basse del territorio, come la valle del torrente [[Cavariccio]], sono formate da [[Tufo vulcanico|tufi vulcanici]] ([[pozzolana]] e [[peperino]]).<ref name="notageologia" /> Parallelamente al corso del torrente Cavariccio passa una [[Frattura (mineralogia)|frattura]] visibile nel terreno.<ref name="notageologia" />
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Alatri}}
 
Secondo i dati medi del trentennio [[1961]]-[[1990]], ad Alatri la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +5,6&nbsp;°C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +23,2&nbsp;°C<ref>{{cita web | 1url = http://erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/435%20%5BAlatri%5D%20capoluogo.Txt | 2titolo = Tabella climatica |accesso=15 3settembre = 15-09-2009 | urlmorto = sì }}</ref>.[[File:Alatri, 4 febbraio 2012.JPG|thumb|left|upright|Alatri sotto la neve nel febbraio 2012]]
 
{{ClimaAnnuale
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== Origini del nome ==
Il nome di ''Alatri'' deriva dal nome [[lingua latina|latino]] ''Aletrium'' (talora italianizzato in ''Aletrio''<ref name=Ritarossi1999>Mario Ritarossi. ''Aletrium. Una visita al centro storico di Alatri''. Tofani Editore, Alatri, 1999.</ref>) testimoniato anche in [[Lingua greca antica|greco antico]] nella forma Ἀλέτριον, trasformato in ''Alatrium'' nella pronuncia popolare ([[Tito Maccio Plauto|Plauto]] e ''Liber coloniarum'') e che, {{CitazioneSenza necessariafonte|tramite il [[locativo]] ''Alatrĭi''}}, ha dato come esito il toponimo moderno<ref>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/informazioni/?id=4176|titolo=Comune di Alatri: informazioni storiche - Araldicacivica.it|accesso=18 maggio 2011|urlmorto=sì}}</ref>. Non si conosce la forma del toponimo in uso in epoca preromana e tantomeno un suo eventuale significato.
 
[[File:Alatri-Stemma.png|thumb|upright=0.5|La Torre alata nello stemma di Alatri]]
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== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Alatri}}
 
[[File:Villa Giulia ricostruzione del tempio etrusco 01.JPG|thumb|left|upright|Ricostruzione del tempio di Alatri ([[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]], [[Roma]])]]
[[File:Portico Betilieno Alatri.jpg|thumb|left|upright|I resti del portico fatto costruire da Betilieno Varo]]
 
La presenza umana nel territorio di Alatri è accertata dal periodo [[Età del rame|calcolitico]]. L'archeologo francese [[Louis-Charles-François Petit-Radel]] ([[1756]]-[[1836]]) pose la datazione della fondazione di Alatri prima della Seconda Colonia Pelasgica, risalente al 1539 a.C.,<ref name="Pelasgiques 1841">Recherches sur les Monuments Cyclopéens ou Pelasgiques, 1841.</ref>. In epoca storica la città è abitata dalla popolazione osco-umbra degli [[Ernici]]<ref name="istituto archeologico" />, la cui capitale era la vicina Anagni<ref name="StraboneItaliaV3.10">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,10.</ref>. Nel [[380 a.C.|380]] e nel [[362 a.C.]] gli Ernici entrarono in conflitto con [[Roma]]. Nella successiva rivolta del [[306 a.C.]] Alatri, rimasta fedele a Roma (''...venissetque in periculum summa rerum, ni T.Quinctius peregrinis copiis, cum Latino Hernicoque exercitu, subvenisset...'' - Tito Livio, in "ab urbe condita", narra come l'apporto delle legioni erniche fu decisivo nella vittoria contro gli eserciti dei Volsci e degli Equi che stavano per avere la meglio su Roma, dopo un assedio a tradimento per la rottura improvvisa dei trattati di pace, cui Alatri non solo non aderì, ma avvertì Roma dell'imminente attacco), ottiene di restare indipendente e conosce un periodo di benessere, che ha un culmine nel primo quarantennio del [[II secolo a.C.]] in coincidenza con la riorganizzazione urbanistica e amministrativa della città promossa dal [[Censore (storia romana)|censore]] [[Lucio Betilieno Varo]], nota grazie all'[[epigrafe di Lucio Betilieno Varo|epigrafe]] conservata nel [[museo civico di Alatri|museo civico]].
Nel [[380 a.C.|380]] e nel [[362 a.C.]] gli Ernici entrarono in conflitto con [[Roma]]. Nella successiva rivolta del [[306 a.C.]] Alatri, rimasta fedele a Roma (''...venissetque in periculum summa rerum, ni T.Quinctius peregrinis copiis, cum Latino Hernicoque exercitu, subvenisset...'' - Tito Livio, in "ab urbe condita", narra come l'apporto delle legioni erniche fu decisivo nella vittoria contro gli eserciti dei Volsci e degli Equi che stavano per avere la meglio su Roma, dopo un assedio a tradimento per la rottura improvvisa dei trattati di pace, cui Alatri non solo non aderì, ma avvertì Roma dell'imminente attacco), ottiene di restare indipendente e conosce un periodo di benessere, che ha un culmine nel primo quarantennio del [[II secolo a.C.]] in coincidenza con la riorganizzazione urbanistica e amministrativa della città promossa dal [[Censore (storia romana)|censore]] [[Lucio Betilieno Varo]], nota grazie all'[[epigrafe di Lucio Betilieno Varo|epigrafe]] conservata nel [[museo civico di Alatri|museo civico]].
 
Tra il [[III secolo a.C.|III]] e il II secolo a.C. si data il piccolo ''[[Tempio romano|tempio]] di Alatri'', di tipo etrusco-italico, i cui resti sono conservati anch'essi nel museo civico mentre nel [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]] a Roma ne è ospitata una celebre ricostruzione a grandezza naturale. Nel [[90 a.C.]] Alatri ottenne la piena [[cittadinanza romana]]. Si suppone che il [[Cristianesimo]] sia arrivato già nell'età apostolica, sebbene la presenza di cristiani nella città non sia documentata prima del [[380]].
 
Dopo la caduta di Roma la città subisce le invasioni barbariche e la sanguinosa guerra tra [[Odoacre]] e [[Teodorico il Grande|Teodorico]]. Nel [[543]] Alatri è saccheggiata da [[Totila]] e rimane completamente distrutta; l'anno successivo viene inclusa nel Ducato romano, soggetto all'autorità papale. Nel [[1173]] Alatri conquista l'autonomia comunale. A quell'anno risale l'elezione dei consoli.<ref>''Storia dell'arte italiana'', G. Einaudi, 1980, Parte 3, Volume 1, p. 293.</ref>. Nel [[1186]] la città, durante le lotte del papato contro l'impero, è assediata dall'esercito di [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] al quale riesce tuttavia a resistere. Nel [[XIII secolo|Duecento]] il comune alatrense si espande a danno dei paesi limitrofi: sottomette Collepardo ed in seguito anche [[Trivigliano]], e aggredisce [[Vico nel Lazio]], che verrà assoggettata all'inizio del [[XIV secolo]], quando anche [[Frosinone]] sarà costretta a partecipare al Parlamento di Alatri e fornire truppe al comune ernico. Un forte periodo di sviluppo economico, monumentale ed edilizio si ha con la nomina del cardinal [[Gottifredo di Raynaldo]] a podestà nel [[1286]].
 
La [[cattività avignonese]] del papato coincide con una fase di decadenza per Alatri, che nel [[1324]] viene conquistata da Francesco de Ceccano. Il [[terremoto del 1349]] danneggia gravemente il centro abitato, mentre nel [[1357]] le ''[[Costituzioni egidiane]]'' obbligano la città a restituire la signoria su Trivigliano al papato e quella su Torre ai Caetani. Durante lo [[Scisma d'Occidente]] la città è occupata dalle milizie papali e rimane forzatamente fedele a [[Papa Urbano VI]]. Tuttavia, a seguito dell'ingresso in città di Onorato Caetani, che cattura quaranta nobili, gli alatrensi per difendersi da ulteriori scorrerie nominano i Conti signori della città. Nel [[XV secolo|Quattrocento]] il dominio sulla città da parte di re [[Ladislao I di Napoli]] ([[1408]]-[[1414]]) divide la città in fazioni. In seguito, salvo la breve signoria di [[Filippo Maria Visconti]] nel [[1434]], Alatri deve sottostare al diretto potere pontificio, che si fa più soffocante. Nel [[XVI secolo]] il [[sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]] e la successiva occupazione spagnola lasciano la città impoverita e a dover fronteggiare la [[peste]]. La situazione economica si aggrava anche a causa di lunghe lotte con i comuni vicini e delle occupazioni da parte di Cesare di Caietani prima e di [[Fernando Álvarez de Toledo]] poi.
Durante lo [[Scisma d'Occidente]] la città è occupata dalle milizie papali e rimane forzatamente fedele a [[Papa Urbano VI]]. Tuttavia, a seguito dell'ingresso in città di Onorato Caetani, che cattura quaranta nobili, gli alatrensi per difendersi da ulteriori scorrerie nominano i Conti signori della città.
Nel [[XV secolo|Quattrocento]] il dominio sulla città da parte di re [[Ladislao I di Napoli]] ([[1408]]-[[1414]]) divide la città in fazioni. In seguito, salvo la breve signoria di [[Filippo Maria Visconti]] nel [[1434]], Alatri deve sottostare al diretto potere pontificio, che si fa più soffocante. Nel [[XVI secolo]] il [[sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]] e la successiva occupazione spagnola lasciano la città impoverita e a dover fronteggiare la [[peste]]. La situazione economica si aggrava anche a causa di lunghe lotte con i comuni vicini e delle occupazioni da parte di Cesare di Caietani prima, e di [[Fernando Álvarez de Toledo]] poi.
 
Una riorganizzazione sociale e religiosa viene promossa da [[Ignazio Danti]], vescovo della città dal [[1583]] al [[1586]], ricordato in particolare per la costruzione del monastero dell'Annunziata. Il [[XVII secolo]] per Alatri è segnato da due [[terremoto|terremoti]] (1617 e 1654) e nuovamente dalla [[peste del 1656]]. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] la città raggiunge gli ottomila abitanti; viene attuata una riforma delle istituzioni locali, e nel [[1729]] viene istituito il Collegio delle Scuole Pie.
Nel [[XVIII secolo|Settecento]] la città raggiunge gli ottomila abitanti; viene attuata una riforma delle istituzioni locali, e nel [[1729]] viene istituito il Collegio delle Scuole Pie.
 
Con la proclamazione della [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] nel [[1798]] emerge in città un ceto dirigente filofrancese, abbattuto però, nel luglio 1798, da una ribellione che sfocia in un massacro. Nel riordino amministrativo della provincia pontificia di [[Campagna e Marittima]] (che cambia nome in Dipartimento del Circeo), Alatri diviene capo cantone di un vasto territorio. Dal [[1809]] al [[1814]] la città subisce il dominio dell'impero napoleonico, e la deportazione in Francia di molti dissidenti e del vescovo Giuseppe Della Casa.
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Approssimativamente concentrica all'[[Acropoli di Alatri|Acropoli]], e costruttivamente analoga per la tecnica dell'opera poligonale, è una seconda e più ampia cinta di mura; lunga oltre due chilometri e quasi integralmente conservata, delimita un'area di circa 25 ettari costituente il centro storico della città, caratterizzandosi per il perfetto innesto delle strutture murarie su un ambiente naturale impervio e caotico. Lungo tale cerchia esterna delle mura, in corrispondenza dei tracciati viari più antichi ed importanti della città, si aprono cinque porte di accesso: Porta San Pietro, Porta San Francesco, Porta San Benedetto, Porta San Nicola e Porta Portati; di esse, in origine tutte sormontate da [[architrave|architravi]] monolitici, l'unica preservatasi nella struttura originaria è porta San Benedetto. La datazione delle mura è stata molto discussa, anche in rapporto alla realizzazione dell'acropoli, nell'ambito più generale della datazione delle strutture in opera poligonale.
[[File:Le mura di Porta S.Pietro - panoramio.jpg|thumb|left|Le mura a porta San Pietro]]
Secondo l'archeologo [[Filippo Coarelli]]<ref>Filippo Coarelli, ''Guida archeologica del Lazio'', Laterza.</ref> tali mura risalirebbero agli inizi del [[I secolo a.C.]], presumibilmente nel contesto delle lotte tra [[Gaio Mario]] e [[Lucio Cornelio Silla]], dopo la costituzione del municipio. La datazione è derivata da scavi condotti dallo studioso nell'originario terrapieno dietro la [[porte di Alatri#Porta San Benedetto|porta San Benedetto]], e da un'iscrizione ([[Corpus Inscriptionum Latinarum|CIL]] X 5806) in cui si commemorerebbe la costruzione delle mura esterne curata dal quattuorviro Publio Betilieno Hapalo<ref>Da non confondersi con il censore [[Lucio Betilieno Varo]].</ref>, magistrato municipale (il [[Municipio (storia romana)|municipio]] fu istituito a seguito della [[guerra sociale]]). Più recente<ref>Sandra Gatti, ''Alatri. Guida archeologica.'' Gangemi editore, 2016</ref> è l'interpretazione dell'iscrizione citata come relativa non alla costruzione ma alla riparazione di un tratto del circuito dopo i danni dovuti alla [[guerra sociale]], fra il 90 e l'80 a.C. La costruzione delle mura sarebbe invece da porre nel [[IV secolo a.C.]], all'epoca delle lotte tra Ernici e Roma.
 
Nel medioevo l'intero circuito, ad eccezione del tratto meridionale, già di per sé protetto da un duplice sbarramento [[megalito|megalitico]], fu ulteriormente rinforzato con l'inserzione di alti torrioni quadrangolari (fa eccezione il torrione detto "Brocchetti", circolare con base tronco-conica) dai quali veniva esercitato il controllo sui territori circostanti.
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Sulla sommità dell'acropoli, sul podio di un antico ''ierone'' ([[altare]] ernico) e sui resti di un tempio dedicato a [[Saturno (divinità)|Saturno]] sorgono rispettivamente la Basilica di San Paolo apostolo e l'attiguo Vescovado, risalenti al periodo altomedioevale: ne abbiamo notizie fin dal [[930]].
 
A seguito di un importante intervento di ristrutturazione effettuato nel corso del XVIII secolo, entrambi gli edifici si presentano al visitatore moderno con linee e forme settecentesche. La facciata della cattedrale, in pietra e laterizio, è stata realizzata assieme al campanile da [[Jacopo Subleyras]] tra il [[1790]] e il [[1808]]; il modello è quello delle maggiori basiliche romane, con la presenza di un unico ordine di [[parasta|paraste]] a binati. Nel [[1884]] furono aggiunti l'[[attico (architettura)|attico]] e il [[timpano (architettura)|timpano]]. La cattedrale venne dichiarata [[basilica minore]] da [[papa Pio IX]] nella sua prima visita in città nel [[1850]],<ref>[{{cita testo|url=http://www.sanpaoloalatri.it/la_storia.html |titolo=Parrocchia San Paolo Apostolo - La storia] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20090531041234/http://www.sanpaoloalatri.it/la_storia.html |data=31 maggio 2009 }} URL consultato l'11 marzo 2015.</ref> ma altra fonte<ref>[{{cita testo|url=http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm |titolo=''Catholic.org Basilicas in Italy'']}}</ref> sostiene che la dignità ufficiale di basilica minore le fu conferita da [[papa Pio XII]] nel settembre del [[1950]].
 
L'interno è a [[croce latina]], a tre [[navata|navate]] e con un lungo [[transetto]] sopraelevato in corrispondenza del [[presbiterio]].
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La chiesa [[collegiata]] di Santa Maria Maggiore risale al [[V secolo]]: fu edificata sulle rovine di un [[tempio]] pagano. L'aspetto romanico-gotico si deve principalmente alle profonde modificazioni operate nel XIII secolo<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Capone|titolo=Santa Maria Maggiore. Storia di una chiesa e della vita religiosa di Alatri, dal protocenobio della Regula Magistri al secolo XIV|anno=1990|editore=Arti Grafiche Tofani|città=Alatri}}</ref>.
 
Dell'esterno va segnalato il grande [[rosone]] realizzato agli inizi del XIV secolo. Nella chiesa sono conservate pregevoli opere quali il gruppo ligneo della ''[[Nostra Signora di Costantinopoli|Madonna di Costantinopoli]]'' (XIII secolo), il ''Trittico del Redentore'' di Antonio da Alatri<ref>{{Cita web|url=http://www.camminideuropa.eu|titolo=Cammini d'Europa {{!}} Rete Europea di Cooperazione {{!}} Itinerari Culturali, Rotte, Cammini e Ciclovie|accesso=4 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161028005703/http://www.camminideuropa.eu/|dataarchivio=28 ottobre 2016|urlmorto=sì}}</ref>, la ''Vergine con il Bambino e san Salvatore'' (prima metà del XV secolo) e il fonte battesimale del XIII secolo.
 
==== Chiesa di San Francesco ====
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Costruita tra la seconda metà del [[XIII secolo]] e la prima metà del [[XIV secolo|XIV]], si caratterizza per una struttura compatta, in stile [[gotico]]; la facciata presenta un portale archiacuto e un [[rosone]] a colonnine radiali. L'interno, in un'unica navata, venne ristrutturato in epoca [[barocco|barocca]] e conserva una nota ''Deposizione'' di scuola napoletana del Seicento, e un mantello risalente al XIII secolo attribuito a [[san Francesco d'Assisi]].
 
La chiesa aveva annesso un contiguo [[convento]], i cui ambienti sono adibiti a sala espositiva, e sono noti come il "Chiostro". In un'angusta intercapedine dell'ex-convento si trova un affresco di notevole interesse raffigurante un Cristo Pantocratore al centro di un labirinto<ref>{{Cita web|url=https://www.turistadimestiere.com/2015/10/alatri-citta-di-ciclopi-templari-e-di-un-labirinto-misterioso|titolo=Alatri, città di Ciclopi, Templari e di un labirinto misterioso}}</ref>.
 
==== Chiesa di Santo Stefano e monastero dell'Annunziata ====
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Costruita tra la fine del [[X secolo|X]] e l'inizio dell'[[XI secolo]] con dimensioni limitate, la chiesa di Santo Stefano aveva inizialmente forme romaniche. Venne ristrutturata ed ingrandita nel [[1284]] per volontà del cardinal Gottifredo di Raynaldo secondo i caratteri dell'architettura gotica. Un'[[epigrafe]] resta a ricordare l'ampliamento: è scolpita in caratteri gotici su due lastre collocate sugli stipiti del portale; il testo è in [[verso leonino|versi leonini]], ossia [[esametro|esametri]] e [[pentametro|pentametri]] in [[rima]] ed è dedicata al cardinal Gottifredo.
 
Nel XVI secolo venne privata della navata di sinistra per la costruzione del Monastero dell'Annunziata, fortemente voluto dal vescovo Ignazio Danti e da lui stesso progettato nel [[1586]]<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Giuseppe Capone|anno=1980|titolo=l Monastero della SS. Annunziata in Alatri|rivista=Deus Absconditus|città=Milano|volume=I, anno 71º|numero=suppl. al n° 3-4|pp=199-211}}</ref>, ed ancora attivo (nel [[1984]] ha ricevuto la visita di [[papa Giovanni Paolo II]]<ref>{{Cita libro|autore=Ornello Tofani|titolo=Papa Wojtyla ad Alatri|anno=2007|editore=Antica Stamperia Tofani|città=Alatri}}</ref><ref>{{Cita libro|curatore=pro-loco|titolo=La visita dei Pontefici ad Alatri|data=2 settembre 1984|editore=|città=Alatri}}</ref>). Successivi rimaneggiamenti nei due secoli seguenti hanno finito di snaturare il primitivo edificio medievale, lasciando intatto unicamente il portale trilobato, ricollocato tuttavia sul lato destro della chiesa così come il leone crocigero medievale posto sull'apice del timpano<ref name=":0" />.
 
L'interno è tardobarocco e custodisce numerose opere d'arte tra le quali una pala del Seicento con i santi Stefano, Benedetto e Scolastica sull'altare maggiore<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Capone|titolo=Una Vergine saggia, M. Scolastica dello Spirito Santo|anno=1976|editore=Tip. Tofani|città=Alatri}}</ref>, e sulla parete sinistra una tela raffigurante la ''Vocazione di Matteo'' dipinta nel [[1739]] da Filippo Palazzetti. Sul campanile della chiesa è installata una [[campana]] detta di ''San Benedetto'' risalente al [[VI secolo]] e che, secondo la tradizione, sarebbe stata donata da [[san Benedetto da Norcia]] al [[protocenobio di San Sebastiano]], retto dal diacono [[Servando]], durante la sua visita del [[528]].
Sul campanile della chiesa è installata una [[campana]] detta di ''San Benedetto'' risalente al [[VI secolo]] e che, secondo la tradizione, sarebbe stata donata da [[san Benedetto da Norcia]] al [[protocenobio di San Sebastiano]], retto dal diacono [[Servando]], durante la sua visita del [[528]].
 
==== Chiesa di San Silvestro ====
[[File:Chiesa di San Silvestro.jpg|thumb|La chiesa di San Silvestro]]
Ubicata nella zona delle [[Carcia delle Piagge|Piagge]] (in [[dialetto alatrense|dialetto]] Piaje), venne costruita tra il X e l'XI secolo in un'unica navata, alla quale nel [[1331]] vennero aggiunte la navata sinistra e la [[sagrestia]]. Mantiene le linee romaniche: l'austera semplicità della struttura esterna, la sobrietà dell'interno ed il soffitto a [[capriata|capriate]] lignee offrono al visitatore suggestioni dal sapore antico.
 
Notevole, per l'intensità di espressione e per la sua antica fattura, è l'affresco di ''San Silvestro con il drago'' del [[XII secolo]], collocato sul lato destro dell'[[abside]]. Sul lato opposto immagini votive, rappresentazioni del [[Nuovo Testamento]] e successioni di santi, databili tra il XIII ed il XV secolo.
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;Chiesa di San Michele
Situata in piazza Sant'Anna, di fronte alla fontana Antonini, era parte dello scomparso ospedale di Santo Spirito; è costituita da un'unica navata ed ha un piccolo campanile a vela. Interessante l'ambiente [[ipogeo]] con un ''martirio di san Lorenzo''<ref name="visitalatri.it">{{Cita web |url=http://www.visitalatri.it/index.php/component/content/article/184 |titolo=Copia archiviata |accesso=21 dicembre 2017 |dataarchivio=6 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170706203845/http://www.visitalatri.it/index.php/component/content/article/184 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
;Chiesa di Santa Lucia
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[[File:Palazzo Conti-Gentili.jpg|thumb|upright=1.4|Palazzo Conti-Gentili]]
 
Il Palazzo Conti-Gentili, edificio gentilizio che risale al XIII secolo, compone uno dei lati della piazza Santa Maria Maggiore, ed è saldato su un fianco alla chiesa degli Scolopi, con la quale condivide gran parte della sua storia recente: per oltre due secoli è infatti stato sede del Collegio delle Scuole Pie, retto dal [[1729]] al [[1971]] dalla comunità religiosa dei Padri Scolopi.<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=38653|titolo=SIUSA - Conti Gentili|sito=siusa.archivi.beniculturali.it|accesso=5 aprile 2017}}</ref> Oggi è sede del [[Liceo statale Luigi Pietrobono|liceo statale]].
 
===== Palazzo Gottifredo =====
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[[File:Comune Alatri Sera.jpg|thumb|left|Palazzo Comunale]]
 
L'edificio originario venne innalzato nella prima metà del XII secolo, e fu in seguito ristrutturato nel [[1395]] e poi nel [[1558]]. L'attuale aspetto [[neoclassicismo|neoclassico]] sjsi deve al rifacimento del 1863 per opera dell'architetto Raffaele Boretti. L'[[orologio]] che ne coronava la facciata è andato distrutto sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Da fine 2017 è sottoposto a lavori di miglioramento sismico e la sede comunale è stata trasferita a Palazzo Conti-Gentili.
 
===== Palazzo Grappelli =====
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===== Palazzo Molella =====
Il Palazzo Molella è un edificio appartenente all'omonima famiglia di Alatri, di cui si ricorda il giurista [[Pompeo Molella]]. Precedentemente il palazzo dovrebbe essere stato di proprietà della famiglia alatrense dei Caccianti, molto attiva tra i secoli XV e XVI, così come è testimoniato dallo stemma lapideo, di chiara foggia rinascimentale, presente sul portone d'ingresso. Ospita la biblioteca Molella.
 
===== Palazzo Amore e Stampa =====
Risalente anch'esso al XIII secolo, il Palazzo Amore e Stampa deve l'aspetto attuale alla radicale ristrutturazione del [[1855]]. L'aspetto originario dell'edificio ci è suggerito dalle bifore tamponate e dagli arcate [[ogiva]]li al piano terreno. Il complesso ha inglobato l'antica [[sinagoga]] cittadina che sorgeva nel lato su vicolo Vezzacchi, dove è tuttora visibile una formella in pietra simbolo di una famiglia ebraica. In passato il palazzo ha ospitato il Collegio Stanislao Stampa; oggi è sede dell'associazione Musicapolis e dell'Ente Morale Stampa.<ref>[{{cita testo|url=http://www.visitalatri.it/index.php/home/342 |titolo=Visitalatri.it – Pagina 342 – Visita una città fondata nella storia.]}}</ref><ref>http://www.visitalatri.it/index.php/home/184</ref>.
 
==== Fontane monumentali ====
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[[File:ChiesaDonna.jpg|thumb|upright|left|Chiesa della Donna]]
 
La chiesa della Donna si trova sulla [[Strada statale 155 di Fiuggi]], nel punto dove da questa si diparte via Provinciale, che conduce al centro di Alatri. Fu costruita nel [[XV secolo]] ma il suo aspetto risente di interventi del [[XVIII secolo]] e poi del [[XIX secolo|XIX]], quando l'ingresso venne spostato dal lato che guarda verso Alatri a quello opposto, sulla Statale, e fu realizzata la facciata [[Architettura neogotica|neogotica]]. All'interno vi è ancora traccia delle arcate [[gotico|gotiche]] presenti in origine, sebbene il soffitto, settecentesco, si presenti costituito da una struttura [[cassettone|cassettonata]] policroma con finte [[capriata|capriate]]. Il [[presbiterio]] è coperto da una [[volta a carena]] a cassettoni decorati da rosette. La [[cantoria]], posta al di sopra dell'ingresso, è coperta da una volta a crociera affrescata con un cielo stellato. Degli antichi dipinti votivi della chiesa ci sono giunti una Madonna in trono con Bambino e quattro figure di Santi, e a destra dell'ingresso un affresco attribuito ad [[Antonio da Alatri]] raffigurante una Vergine, il Bambino e San Giovanni Battista<ref>[{{cita web|url=http://www.provincia.fr.it/tematiche/Turismo_pages/dispense%20malanchini.DOC |titolo=Provincia di Frosinone - Dispense Malanchini] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20060515031916/http://www.provincia.fr.it/tematiche/Turismo_pages/dispense%20malanchini.DOC |dateaccesso=15 maggio 2006 }} URL consultato il 31 agosto 2009.}}</ref>. Dopo un lungo restauro, durato quindici anni, la chiesa è stata riaperta ed è tornata attiva nel 2012<ref>http://www.visitalatri.it/index.php/home/361</ref>.
 
==== Chiesa della Maddalena ====
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==== Chiesa delle XII Marie ====
È una tipica cappellania rurale, situata fuori dell'abitato, costruita nel tardo Trecento a partire da una primitiva piccola [[Edicola (architettura)|edicola]]. La chiesa, ad unica navata, è particolarmente interessante per la teoria di Santi e Sante e per le dodici raffigurazioni [[maria (madre di Gesù)|mariane]] che ne adornano le pareti e danno il nome alla chiesa, attribuite alla mano del pittore tardo-gotico Antonio da Alatri.
 
Entrando, sulla parete sinistra, si può ammirare oltre ad una ''Madonna col Bambino'' e un ''Sant'Antonio Abate'', un'altra immagine della ''Vergine'' affiancata da una duplice raffigurazione di ''san Leonardo'' dall'inconfondibile attributo dei ceppi; accanto, la figura inginocchiata del committente. Ad altra mano appartengono invece le figure di ''san Giovanni Battista'', di ''Cristo nel Sepolcro'' e di ''san Floriano'', poste sulla parete di fondo. Nella piccola icona, invece, nel riquadro che accoglie una ''Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Evangelista e Sisto I papa'' e in quelli che accolgono la ''Vergine col bambino e una figura di santa orante'', prevale decisamente lo stile senese. Sulla parete sinistra, ancora le raffigurazioni del pittore Antonio di Alatri con tre Vergini col Bambino insieme a santa Caterina d'Alessandria, santa Lucia e san Giovanni Battista. Infine, sulla parete d'ingresso trovano posto le ultime due immagini della ''Maternità di Maria''.
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La Chiesa di Portadini si trova immediatamente all'esterno del tratto meridionale della cinta muraria, in prossimità dell'omonima [[Porte di Alatri#Portadini|porta]], in un antico luogo di sosta per i contadini in cammino tra la città e i campi. È costituita da un unico ambiente e ha una semplice facciata con porta principale, due finestre laterali e una finestra centrale.
 
L'interno conserva un'icona rinascimentale, di autore ignoto, raffigurante una Madonna nell'atto di allattare; riguardo a tale immagine gli archivi storici del comune di Alatri narrano di un evento [[miracolo]]so che sarebbe avvenuto nel maggio [[1619]]: colpita da un sasso in corrispondenza della guancia, l'icona si sarebbe gonfiata sanguinando. L'evento è riportato anche tra gli atti pubblici dell'epoca. L'immagine viene venerata nel giorno della festa della [[Madonna della Risurrezione]].
 
==== Chiesa di San Matteo ====
Situata a breve distanza da porta San Francesco, era già esistente nel XIII secolo assieme a un attiguo ospedale poi soppresso. Fu concessa nel 1778 dal vescovo Speranza alla confraternita della Passione<ref>[http://www.passionisti.org/JoomlaOLD/sito/mlp/alatri-4.htm Congrega della Passione di Alatri]</ref>. È punto di ritrovo e partenza della processione del Venerdì Santo.
 
==== Chiesa della Madonna della Sanità ====
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==== Campo di internamento delle Fraschette ====
Il [[Campo di internamento di Fraschette]] fu istituito nel 1941 dalle autorità militari del regime fascista nel territorio di Alatri, in località Fraschette. Entrò in funzione il 1º ottobre [[1942]] e rimase attivo fino al 19 aprile [[1944]]. Benché progettato per ospitare prigionieri di guerra, finì per diventare luogo di internamento di civili per lo più [[slavi]] e [[Grecia|greci]] e delle altre popolazioni direttamente in guerra con l'Italia. Nel dopoguerra fu riconvertito come campo profughi, dando accoglienza agli italiani di [[Istria]], [[Dalmazia]] ed [[Africa]] e successivamente ai profughi in fuga dai regimi comunisti, soprattutto ungheresi.
Entrò in funzione il 1º ottobre [[1942]] e rimase attivo fino al 19 aprile [[1944]]. Benché progettato per ospitare prigionieri di guerra, finì per diventare luogo di internamento di civili per lo più [[slavi]] e [[Grecia|greci]], e delle altre popolazioni direttamente in guerra con l'Italia.
Nel dopoguerra fu riconvertito come campo profughi, dando accoglienza agli italiani di [[Istria]], [[Dalmazia]] ed [[Africa]] e successivamente ai profughi in fuga dai regimi comunisti, soprattutto ungheresi.
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2017]] ad Alatri risultano residenti {{formatnum:2110}} cittadini stranieri. Le nazionalità più numerose sono le seguenti<ref name=":1">{{cita web|1url=http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2020&lingua=ita|2titolo=Statistiche demografiche ISTAT|3accesso=23 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200727133056/http://demo.istat.it/bilmens2020gen/index.html|dataarchivio=27 luglio 2020|urlmorto=no}}</ref>:
 
* [[Romania]] - {{formatnum:1550}}
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=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetto alatrense|Dialetti della Campagna e Marittima|Dialetto laziale centro-settentrionale}}
 
[[File:Linguistic map of Province of Frosinone.jpg|thumb|Carta linguistica del Lazio meridionale: l'area di interscambio linguistico tra i [[dialetti italiani mediani|dialetti mediani]] e quelli [[dialetti italiani meridionali|meridionali]] è bordata in rosso<ref name=dialetto>Merlo C., ''Fonologia del Dialetto di Sora''. Romano N., ''L'area di interscambio fra i dialetti centrali e quelli meridionali in Ciociaria''. ALI - Atlante Linguistico Italiano. Pellegrini G. B., ''Carta dei dialetti d'Italia''</ref>.]]
 
{{Citazione|Drent'a chessa baracca agliuminat<small>ə</small>,<br />t<small>ə</small> vid<small>ə</small> ss<small>ə</small> mucchitt<small>ə</small> 'nculor<small>ə</small> d<small>ə</small> rosa,<br />Tu, Juccia mè, ch<small>ə</small> stai tutta p<small>ə</small>nzosa<br />Forcia suspiri i penzi carch'a mì?...<br />O Juccia mè, sì 'n angigli, la fata d<small>ə</small> st<small>ə</small> cor<small>ə</small>.<br />Pu tti, bella, m'<small>ə</small>nt<small>ə</small>sech<small>ə</small><br />Je m<small>ə</small> strui d'amor<small>ə</small>...|Gerardo Celebrini e Giovanni Ricciotti, ''Juccia'' (1900)<ref>{{cita web | 1url = http://www.ariadicasanostra.it/icanti.htm | 2titolo = Gruppo Folk Aria di Casa Nostra – I Canti | 3accesso = 4 settembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081217081536/http://www.ariadicasanostra.it/icanti.htm | dataarchivio = 17 dicembre 2008 | urlmorto = sì }}</ref>}}
 
Nella cittadina accanto alla [[lingua italiana]] resta vitale il [[dialetto alatrense]] o alatrese, un [[dialetto laziale centro-settentrionale]], parte quindi del più ampio gruppo dei [[dialetti mediani]]. Esso presenta tuttavia molte caratteristiche tipiche dei [[dialetti meridionali]], come la presenza dello [[scevà]]: difatti il comune di Alatri ricade – insieme a quelli di [[Frosinone]], [[Veroli]], [[Sora (Italia)|Sora]] – nella cosiddetta zona di interscambio linguistico tra i due gruppi<ref name=dialetto/>. L'alatrese fu studiato a fine Ottocento dal linguista [[Luigi Ceci]], nativo della città: suo è il saggio ''Vocalismo del dialetto d'Alatri'' (in Archivio glottologico italiano, X, 1886, pp.&nbsp;167–176).
 
=== Religione ===
La comunità cattolica alatrense è organizzata all'interno della [[Diocesi di Anagni-Alatri]] in 15 parrocchie<ref>{{Cita web |url=http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/consultazione/index_pm.jsp?id_diocesi=78 |titolo=Copia archiviata |accesso=11 marzo 2017 |dataarchivio=22 aprile 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210422173523/http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/consultazione/index_pm.jsp?id_diocesi=78 |urlmorto=sì }}</ref>. In città è presente inoltre, in virtù della cospicua comunità rumena residente, una parrocchia dell'[[eparchia ortodossa rumena d'Italia]], ospitata nella chiesa di San Giovanni<ref>{{Cita web |url=http://episcopia-italiei.it/index.php/it/parrocchie/268-alatri |titolo=Copia archiviata |accesso=11 marzo 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160912030905/http://episcopia-italiei.it/index.php/it/parrocchie/268-alatri |dataarchivio=12 settembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Ceci Virgilio.jpg|thumb|upright|Virgilio Ceci, più volte campione del Palio di Alatri]]
* San Sisto "Ginnàr'" (11 gennaio): anniversario dell'arrivo ad Alatri delle reliquie del Santo Patrono<ref>[{{cita testo|url=https://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/82303/alatri-laarrivo-delle-reliquie-di-san-sisto-oggi-la-suggestiva-rievocazione |titolo=Edizione 2020 dell'evento su Editoriale Oggi]}}</ref>
* Processione del Venerdì Santo<ref>{{Cita libro|autore=Gigino Minnucci|titolo=Il giorno più atteso dell'anno. Venerdì Santo ad Alatri|anno=2010|editore=Ornello Tofani Editore|città=Alatri}}</ref>: rievocazione storico-religiosa delle [[Sacre scritture]], della ''[[via Crucis]]'' e del [[Golgota]];
* [[Festa di san Sisto]], il primo mercoledì dopo Pasqua.<ref name=EventiAlatri>{{Cita web |url=http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13 |titolo=Eventi sul sito del Comune |accesso=13 gennaio 2020 |dataarchivio=13 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113140011/http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13 |urlmorto=sì }}</ref>
* ''InfiorataalatriInfioraAlatri'', in occasione della solennità del [[Corpus Domini]].<ref name=EventiAlatri />
* [[Maria Santissima della Libera]] (8 settembre); in occasione della ricorrenza della compatrona di Alatri si svolge la "Fiera delle cipolle" (la sera del 7 settembre).<ref name=EventiAlatri />
* Palio delle Quattro Porte (una domenica di settembre): simile al classico gioco della [[ruzzola]], in costume d'epoca: una forma di [[parmigiano]] di circa 30&nbsp;kg viene fatta rotolare lungo un percorso che termina presso il Chiostro di San Francesco;<ref name=EventiAlatri />
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=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
* Biblioteca comunale [[Luigi Ceci]] nel [[Palazzo Conti-Gentili]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/29|titolo=Comune di Alatri. Biblioteca|accesso=14 gennaio 2020|dataarchivio=13 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113134210/http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/29|urlmorto=sì}}</ref>
* Biblioteca Totiana, costituita dal fondo librario e l’archivio personale del poeta, giornalista e artista romano [[Gianni Toti]] (1924-2007) e dal fondo librario e l’archivio personale della pittrice naif e traduttrice ungherese [[Marinka Dallos]] (1929-1992), sua compagna di vita<ref>{{cita web|url=https://www.visionimolteplici.it/|titolo=Biblioteca Totiana|accesso=2 agosto 2025}}</ref>.
* Biblioteca del Convento dei Cappuccini<ref>{{cita web|url=http://www.cappuccinilazio.com/frosinone/conventodialatri|titolo=Biblioteca del Convento dei cappuccini|accesso=14 gennaio 2020}}</ref>
 
==== Scuole ====
L'offerta formativa ad Alatri è organizzata su due asili nido, tre istituti comprensivi e due istituti di istruzione superiore, che complessivamente offrono un'[[Istruzione in Italia|offerta formativa]] composta da due asili nido, otto scuole dell'infanzia, nove scuole primarie, tre scuole secondarie, un istituto tecnico con 5 indirizzi, e un liceo con 4 indirizzi (classico, scientifico, linguistico e scienze umane).<ref>{{cita web|url=http://www.comune.alatri.fr.it/aree-tematiche/scuole|titolo=Scuole sul sito del comune|accesso=14 gennaio 2020|dataarchivio=13 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113134203/http://www.comune.alatri.fr.it/aree-tematiche/scuole|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Museo civico ====
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=== Media ===
==== Televisione ====
* Ernica TV<ref>{{cita web|1url=http://www.litaliaindigitale.it/newsregionali/lazionews/190204-mux-itr-lazio-a-arrivano-telesia-tv-ed-ernica-tv-eliminata-test-etv|titolo=190204-mux-itr-lazio-a-arrivano-telesia-tv-ed-ernica-tv-eliminata-test-etv|accesso=14 gennaio 2020|dataarchivio=14 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114085020/http://www.litaliaindigitale.it/newsregionali/lazionews/190204-mux-itr-lazio-a-arrivano-telesia-tv-ed-ernica-tv-eliminata-test-etv|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Cucina ===
La cucina popolare alatrese è caratterizzata da un forte legame con l'agricoltura di sussistenza, che sempre ha prevalso nella [[Lazio meridionale|regione]]: non vi è quindi una netta tradizione legata ad animali di grossa taglia, né tanto meno al pesce. L'elemento centrale è quello [[cereali]]colo, con ottime elaborazioni di pasta (per lo più all'uovo), pane e dolci secchi. La carne più consumata è quella bianca, con [[Gallus gallus domesticus|pollami]] e [[coniglio|conigli]], anche se la regina della tavola resta sempre di origine [[ovini|ovina]], sia essa carne, che latte e derivati. Frutti e verdure sono quelli tipici dell'Italia centrale; {{citazione necessaria|famosi nella zona sono i broccoletti di Alatri, il cui consumo sembrerebbe legato all'alta incidenza, in passato, di [[Struma (endocrinologia)|gozzo]], endogeno nella popolazione locale.}}
 
Di notevole qualità sono gli [[olio di oliva|oli d'oliva]] locali: nel [[2006]] l'Olio Quattrociocchi, del Frantoio Quattrociocchi Amerigo di Alatri, ha vinto l'undicesima edizione del Biol ad [[Andria]] con un voto di 82,60 su 100: è risultato il migliore del 2006 tra gli oltre 250 oli in gara, meritandosi il titolo di "Miglior olio biologico del mondo"<ref>[{{cita testo|url=http://www.premiobiol.it/news.php?newsid=31 |titolo=L'olio Quattrociocchi vince il Biol] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20070812045926/http://www.premiobiol.it/news.php?newsid=31 |data=12 agosto 2007 }} dal sito ufficiale del Premio Biol.</ref>. Nuovi riconoscimenti agli oli alatrensi sono giunti in occasione del concorso oleario internazionale Sol d'Oro, che nel [[2010]] ha visto premiato il fruttato intenso del frantoio Quattrociocchi<ref>[{{cita testo|url=http://www.ansa.it/agroalimentarelazio/notizie/fdg/201003221323371227/201003221323371227.html |titolo=Ansa.it - Agroalimentare Lazio - Olio: Lazio sul podio Sol d'Oro insieme a Cile e Toscana]}}</ref>.
 
=== Eventi ===
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* ''Festival Internazionale del Folklore'' (12-16 agosto).<ref name=EventiAlatri />
* ''Alatri Jazz'' (fine luglio-primi di agosto).<ref name=EventiAlatri />
* ''International children's folk festival'' (fine maggio).<ref>[{{cita testo|url=http://www.cioff-italia.org/index.php?page=alatri |titolo=Il Festival sul sito Cioff]}}</ref>
<!--* {{sf|[[Biennale d'arte contemporanea]]: da ricordare le esposizioni di [[Joan Miró]], [[Salvador Dalí]], [[Ugo Nespolo]], [[Mario Giacomelli]]; nel 2005 per la XXX edizione della Biennale, è stata allestita una mostra antologica dell'opera di [[Giacomo Manzù]]}}
* {{sf|Premio Giornalistico [[Alberto Minnucci]]: concorso giornalistico nazionale riservato al corrispondente locale, la giuria è presieduta da [[Sergio Zavoli]]; tra i premiati alla carriera: [[Bruno Vespa]], [[Enzo Biagi]], [[Carmen Lasorella]], [[Lilli Gruber]], [[Giorgio Tosatti]]}}-->
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=== Rioni del centro ===
Il centro storico, esclusa l'acropoli, si suddivide in nove zone, dette ''[[Rione|rioni]]'', risalenti al [[Medioevo]]; un decimo rione, ''Civette'', si è sviluppato grazie alle opere di [[edilizia residenziale pubblica]] nel secondo dopoguerra, su un colle ad ovest delle mura. Questo è l'elenco dei rioni, come riportati nello Statuto del Comune di Alatri<ref name=":2">{{Cita web|url=https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-fr-alatri.pdf|titolo=Comune di Alatri {{!}} Statuto|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220705164723/https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-fr-alatri.pdf|dataarchivio=5 luglio 2022}}</ref>:
 
[[File:Rione Vineri Alatri.jpg|thumb|Stemma del Rione Vineri riprodotto nella pavimentazione della piazza principale]]
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== Economia ==
La vita economica della città di Alatri è abbastanza eterogenea senza dimostrare una vocazione univoca. Ampio spazio è dato nelle zone rurali alle coltivazioni di piccola e media estensione, con cereali e [[ortaggi]] nella pianura meridionale e [[Oliveto|oliveti]] e [[Vigneto|vigneti]] nella parte nord-orientale più collinosa: la produzione di [[olio di oliva]] raggiunge alti livelli qualitativi, ed ha ottenuto importanti riconoscimenti. L'aree boschive sono poco sfruttate e utilizzate per la raccolta di [[Castanea sativa|castagne]], [[funghi]] ed altri prodotti spontanei. Intensa è la [[pastorizia]] di ovini, anche se col passare degli anni ha sempre meno peso nell'economia alatrense.
 
Il settore [[industria]]le è sviluppato nella zona di Chiappitto ed in prossimità del Comune di Frosinone: qui sono presenti sia impianti di grandi [[multinazionale|multinazionali]] [[Industria metalmeccanica|metalmeccaniche]] (Omron), che imprese locali di interesse nazionale (Solac, Mazzocchia), che piccole imprese di artigianato industriale dalle dimensioni più ridotte. L'artigianato in senso stretto occupa ormai solo una piccola percentuale della popolazione e propone piccole lavorazioni del [[legno]], del [[cuoio]], oltreché l'arte del [[ricamo]] e dell'[[intaglio]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=2 | p=19,20}}</ref> Risentendo favorevolmente della posizione strategica in cui è situata, molti lavoratori sono pendolari con le grandi città e con il Polo industriale di Frosinone-Ferentino oppure si dedicano all'attività di autotrasportatori.
 
Dopo gli anni della crisi economica italiana, il centro storico si sta valorizzando come "centro commerciale naturale" attirando all'interno delle mura visitatori e turisti che alla sera animano i bar ed i locali notturni. Il [[Settore terziario|terziario]] è particolarmente sviluppato poiché Alatri si propone come erogatore di servizi privilegiato (scolastici, sanitari) per una vasta area della provincia.
 
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema '''Unità locali''', intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).<ref name=imprese>{{Cita web |url=http://asc.istat.it/asc_BL/ |titolo=Atlante Statistico dei comuni dell'Istat |accesso=14 gennaio 2020 |dataarchivio=14 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114110901/http://asc.istat.it/asc_BL/ |urlmorto=sì }}</ref>
{| class="wikitable"
|+
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== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Il territorio di Alatri è attraversato da nord a sud dalla [[Strada statale 155 di Fiuggi|Strada Regionale 155 di Fiuggi]], che collega la città con [[Fiuggi]] e [[Subiaco]] in direzione nord, e Frosinone in direzione sud, permettendo così di raggiungere il casello dell'[[Autostrada A1 (Italia)|Autostrada A1]] del capoluogo.
 
Da marzo [[2010]] Alatri è servita anche dalla [[superstrada]] Ferentino-Sora, che attraversa la frazione di Tecchiena e collega la città da un lato al casello A1 di Ferentino (inaugurato a gennaio 2010) e alla vicina stazione ferroviaria, dall'altro alla [[Strada statale 690 Avezzano-Sora]] e quindi all'Abruzzo.
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=== Ferrovie ===
[[File:Alatri Stazione.jpg|thumb|La Stazione di Alatri]]
Dal [[1917]] al [[1978]], la [[ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone]] collegava Alatri con Roma, e fino al [[1935]] con Frosinone seguendo, di massima, il tracciato della S.S. 155.
 
=== Mobilità urbana ===
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=== Gemellaggi ===
Alatri è gemellata con<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16 |titolo=Comune di Alatri |accesso=13 gennaio 2020 |dataarchivio=13 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113135957/http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16 |urlmorto=sì }}</ref>:
* {{Gemellaggio|Italia|Alife|1985}}
* {{Gemellaggio|Francia|Clisson|2000}}
* {{Gemellaggio|Francia|Saint-Lumine-de-Clisson|2000}}
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* {{Gemellaggio|Israele|Ness Ziona|<!-- dal? -->}}
 
Gemellaggio non di natura istituzionale ma delle rispettive comunità religiose cattoliche è quella che Alatri mantiene dal [[2002]] con [[Pietrelcina]], con la quale condivide il culto della Madonna della Libera<ref>{{cita web |url=http://www.cappuccinipietrelcina.com/maria-santissima-della-libera/ |titolo=Copia archiviata |accesso=18 luglio 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140724144852/http://www.cappuccinipietrelcina.com/maria-santissima-della-libera/ |dataarchivio=24 luglio 2014 }}</ref>.
 
=== Altre informazioni amministrative ===
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== Sport ==
=== Calcio ===
* [[Alatri Calcio|ASD Alatri]], principale formazione calcistica della città, nel campionato 2025-2026 milita nel campionato maschile di Promozione Lazio<ref>{{cita web|url=https://www.frosinonenews.eu/promozione-addio-psv-alatri-guarcino-ben-trovata-asd-alatri-la-societa-ad-una-svolta-storica/#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=17537055894025&csi=1&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.frosinonenews.eu%2Fpromozione-addio-psv-alatri-guarcino-ben-trovata-asd-alatri-la-societa-ad-una-svolta-storica%2F|titolo=Promozione, Addio PSV Alatri Guarcino, bentrovata ASD Alatri|accesso=2 agosto 2025}}</ref>
* [[Associazione Sportiva Alatri]] (colori sociali Verde Rosa) che, nel campionato 2022-2023, milita nel campionato maschile di [[Seconda Categoria]].<ref>[https://www.tuttocampo.it/Lazio/Promozione/GironeD/Squadra/AlatriCalcio/935676/Scheda La squadra sul sito Tuttocampo]</ref>
* ''A.S.D. Polisportiva Tecchien<nowiki/>a'', milita nel Campionato di Prima Categoria Lazio{{Senza fonte}}
* ''A.S.D. Polisportiva Tecchiena'', fondata nel [[1964]] nell'[[Tecchiena|omonima frazione]] del comune;<ref>[https://www.tuttocampo.it/Lazio/Promozione/GironeD/Squadra/PolisportivaTecchiena/1022638/Scheda La squadra su Tuttocampo.it]</ref>
* Tecchiena Techna, già Real Tecchiena fino al [[2010]],<ref>{{cita news|url=http://www.calciociociaro.com/index.php?option=com_content&view=article&id=117:techna-calcio-lex-real-tecchiena-sembra-avere-grandi-ambizioni|titolo=Techna Calcio: l'ex-Real Tecchiena sembra avere grandi ambizioni|pubblicazione=Calciociociaro.com|data=31 luglio 2010|accesso=9 aprile 2011}}</ref>, disputa il campionato di Promozione.<ref>[https://www.tuttocampo.it/2012-13/Lazio/PrimaCategoria/GironeH/Squadra/TecchienaTechna/51660/Scheda La squadra su Tuttocampo.it]</ref>
 
=== Ciclismo ===
* Unione Ciclistica Alatri, nata nel [[1975]], affiliata alla [[Federazione Ciclistica Italiana]].<ref>[{{cita testo|url=https://amatoriale.federciclismo.it/it/club/unione-ciclistica-alatri-asd/11F0738/?year=2017 |titolo=L'Unione sul sito della Federciclismo]|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Pallacanestro ===
* A.D. Nuovo Basket Alatri: ha militato durante la sua esistenza nelRoster campionatoDivisione diRegionale [[Serie1 C2Maschile (pallacanestro)|SerieLazio C2]]2024-2025.
 
=== Pallavolo ===
* ''A.S.D. Pallavolo Alatri'', partecipante al campionato femminile provinciale 2019-2020 di prima divisione.<ref>{{Cita web |url=http://www.fipavfrosinone.it/campionati/ |titolo=La squadra su Fipav Frosinone |accesso=13 gennaio 2020 |dataarchivio=13 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113140706/http://www.fipavfrosinone.it/campionati/ |urlmorto=sì }}</ref>
 
=== Tennis ===
Sono presenti tredue circoli affiliati alla [[Federazione Italiana Tennis]]: ''ASD Colle San Pietro'', ''ASDai Tennisconfini Teamcon MaxgattaFrosinone'' e ''ASD Park Club, località Laguccio Tecchiena''.<ref>[{{cita testo|url=https://www.federtennis.it/Circoli-scuole-e-insegnanti/Circoli/Cerca-circolo |titolo=I circoli sul sito della Federtennis]}}</ref>
 
=== Impianti sportivi ===
[[File:Chiappitto.jpg|thumb|IlStadio nuovoFranco stadio in costruzioneEvangelisti]]
* Stadio comunale, località Chiappitto<ref name=AlatriSport>{{Cita web |url=http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/28 |titolo=Gli impianti sportivi adl sito del Comune |accesso=13 gennaio 2020 |dataarchivio=13 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200113134148/http://www.comune.alatri.fr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/28 |urlmorto=sì }}</ref>
* Palazzetto dello sport, località Chiappitto<ref name=AlatriSport />
* PiscinaStadio comunalecon pista di Atletica ''Franco Evangelisti'', località Chiappitto<ref name=AlatriSport />
* Pista di Atletica, località Chiappitto<ref name=AlatriSport />
* Palazzetto dello sport, località Tecchiena<ref name=AlatriSport />
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [{{cita testo|url=http://www.visitalatri.it |titolo=Visitalatri]}}- portale di informazione culturale e turistica della città di Alatri
* [{{cita testo|url=http://www.officine.it/alatri/ |titolo=Alatri Città d'Arte]}} a cura dell'Assessorato alla Cultura
* [{{cita testo|url=https://books.google.it/books?id=O_AuAAAAYAAJ&pg=PA122&lpg=PA122&dq=giuseppe%20della%20casa%20vescovo&source=bl&ots=Bxhr-Ll_Be&sig=PDhLtxDqfL89YAzNPn0n0Q-WJJo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT1Iff1MbTAhUKtBQKHY7CBJEQ6AEIFzAB#v=onepage&q=giuseppe%20della%20casa%20vescovo&f=true |titolo=Relazione del viaggio fatto da N.S.PP. Gregorio XVI]}} di Giuseppe Della Casa, vescovo di Alatri.
* {{cita web|url=http://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Alatri/acropoli.html/|titolo=La progenie Hetea|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170612113405/http://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Alatri/acropoli.html|dataarchivio=12 giugno 2017}}, lettura di un passato che vive.
* {{cita web|url=http://www.megalithic.it/i-tour-dei-predatori/alatri-la-storia-di-una-popolazione-venuta-da-lontano/|titolo=Megalithic.it}}, Storia di una popolazione venuta da lontano.