Plasma (fisica): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica Etichette: Annullato Possibile modifica di prova o impropria Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
m v2.05 - Corretto utilizzando WP:WPCleaner (Sezioni con gerarchia errata) |
||
(25 versioni intermedie di 21 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
[[File:Plasma-lamp 2.jpg|thumb|upright=1.4|[[Lampada al plasma]]]]
In [[fisica]] e [[chimica]], il '''plasma''' è un
Fu identificato da [[Baronetto|Sir]] [[William Crookes]] nel [[1879]] e chiamato "plasma" da [[Irving Langmuir]] nel
Essendo costituito da particelle cariche, i [[moto (fisica)|moti]] complessivi delle [[particella (fisica)|particelle]] del plasma sono in gran parte dovuti alle [[Interazione elettromagnetica|forze elettriche]] a lungo raggio che si vengono continuamente a creare, e che a loro volta tendono a mantenere il plasma complessivamente neutro; questo fatto stabilisce una differenza importante rispetto ai [[gas]] ordinari, nei quali invece i moti delle particelle sono dovuti a forze che si estendono al massimo per qualche primo vicino<ref>{{Cita libro|autore=R. Goldston|autore2=P.H. Rutherford|lingua=en|titolo=Introduction to plasma physics|url=https://archive.org/details/introductiontopl00gold|editore=Institute of Physics Publishing|città=Filadelfia|anno=1995|p=[https://archive.org/details/introductiontopl00gold/page/n15 2]|ISBN=0-7503-0183-X|cid=R. Goldston e P.H. Rutherford}}</ref>. Le cariche elettriche libere fanno sì che il plasma sia un buon [[Conduttore elettrico|conduttore]] di [[elettricità]], e che risponda fortemente ai [[campo elettromagnetico|campi elettromagnetici]].
Riga 15:
Studi più precisi coincidono con la creazione dei primi tubi da vuoto, i [[Tubo di Crookes|tubi di Crookes]] appunto, che Sir [[William Crookes]] cominciò a studiare negli anni successivi al [[1870]] modificando il prototipo creato da [[Heinrich Geissler]], che si chiama appunto [[tubo di Geissler]]. Proprio un tubo simile a questo portò [[Wilhelm Conrad Röntgen|Röntgen]] alla scoperta dei [[raggi X]].
Gli studi sui plasmi rimasero però più che altro una curiosità: fanno eccezione gli studi approfonditi di [[Nikola Tesla]] sulle scariche di plasma [[Radiofrequenza|RF]]<ref>{{Cita web|autore = Zoran Lj. Petrovic|url = http://www.journal.ftn.kg.ac.rs/Vol_3-2/07-Petrovic.pdf|titolo = The Contribution of Nikola Tesla to Plasma Physics and Current Status of Plasmas that He Studied|accesso = |data = }}</ref>, sulle [[Lampada al plasma|lampade al plasma]], sul plasma freddo per la produzione di ozono<ref>{{Cita web|autore =|url =http://www.o3center.org/Equipment/WhichmaterialsareO3resistantwhattypeofO3generatorsarethere.html|titolo =What materials are O3 resistant & what type of O3 generators are there?|accesso =|data =|urlmorto =sì|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20150523021141/http://www.o3center.org/Equipment/WhichmaterialsareO3resistantwhattypeofO3generatorsarethere.html|dataarchivio =23 maggio 2015}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.o3elite.com/|titolo = O3Elite Ozone Generator - The Leader in Ozone Therapy|accesso = 14 maggio 2015}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.plasmafire.com/|titolo = Plasmafire Intl - Steam Saunas and Cold Plasma Ozone Generators|accesso = 14 maggio 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150419201959/http://plasmafire.com/|dataarchivio = 19 aprile 2015|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.oawhealth.com/products/ozone-generator.html|titolo = Ozone Generator|accesso = 14 maggio 2015}}</ref> e sui plasmoni<ref>{{Cita web|autore = Gary Peterson|url = http://www.teslaradio.com/pages/Pursuing_Tesla%27s_Vision.pdf|titolo = Pursuing Tesla's Vision|accesso = |data = }}</ref>, e di [[Irving Langmuir]], che studiò in particolare (negli anni successivi al [[1920]]) l'interazione dei plasmi con le pareti del contenitore nei quali i plasmi stessi venivano formati: proprio per questi studi egli vinse il [[Premio Nobel per la chimica|premio Nobel]] nel [[1932]]. L'interesse sistematico per lo studio dei plasmi inizia invece alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]], quando la [[atomi per la pace|Conferenza di Ginevra ''Atoms for peace'']]<ref>{{Cita libro|autore=[[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]]|titolo=Peaceful uses of atomic energy (Proc. Int. Conf. Geneva, 1955)|volume=16|editore=
Più o meno nello stesso periodo cominciano i primi studi sugli effetti di un [[campo magnetico]] sui gas ionizzati (per es. della [[ionosfera]]) compiuti dal fisico svedese [[Hannes Alfvén]], che lo porteranno a vincere il [[Premio Nobel per la fisica|premio Nobel]] nel [[1970]]. Questi studi porteranno alla spiegazione del meccanismo delle [[fasce di van Allen]] in termini di moti di [[Ione|ioni]] ed [[Elettrone|elettroni]].
Riga 22:
== Classificazione ==
<gallery>
File:HeTube.jpg|Colore emesso da un tubo riempito di [[Elio]]: '''arancione''' ([[temperatura di colore]]).
Riga 32 ⟶ 30:
</gallery>
La modalità più semplice per generare un plasma consiste
* Tipo di sorgente▼
Per quanto riguarda la pressione, si effettua una distinzione tra bassa pressione, media pressione e pressione atmosferica. Nel primo caso la miscela gassosa ha una pressione inferiore ai 10 [[Torr|mTorr]] (~1 [[Pascal (unità di misura)|Pa]]), mentre nel secondo caso
* [[Temperatura]] del gas di background▼
* Elettronegatività▼
Diversi tipi di sorgente possono essere utilizzati: [[corrente continua]] (Direct Current - DC), [[corrente alternata]] con [[radiofrequenze]] (3 kHz – 300 GHz), sorgenti pulsate e [[microonde]].<ref name="Braithwaite">{{Cita pubblicazione|cognome1=Braithwaite |nome1=N St J |titolo=Introduction to gas discharges |rivista=Plasma Sources Science and Technology |data=1º novembre 2000 |volume=9 |numero=4 |pp=
* Fattori geometrici▼
▲Per quanto riguarda la pressione, si effettua una distinzione tra bassa pressione, media pressione e pressione atmosferica. Nel primo caso la miscela gassosa ha una pressione inferiore ai 10 [[Torr|mTorr]] (~1 [[Pascal (unità di misura)|Pa]]), mentre nel secondo caso l’ordine di grandezza è di 10<sup>0</sup> Torr (~100 Pa). Un tipico esempio di plasma generato artificialmente a bassa pressione è costituito dalle [[lampade al neon]]. Il plasma a pressione atmosferica (760 Torr o {{formatnum:101325}} Pa) viene invece utilizzato a livello industriale per la produzione di [[Ozono]] (O3) da un flusso di [[ossigeno]] (O2) puro.
Un importante parametro che caratterizza il plasma è la temperatura del gas di background, cioè la temperatura della miscela di [[molecole]] neutre. È infatti possibile effettuare una distinzione tra [[Plasma non termico|plasma freddo]] e di alta temperatura. Un plasma
▲Diversi tipi di sorgente possono essere utilizzati: [[corrente continua]] (Direct Current - DC), [[corrente alternata]] con [[radiofrequenze]] (3 kHz – 300 GHz), sorgenti pulsate e [[microonde]].<ref name="Braithwaite">{{Cita pubblicazione|cognome1=Braithwaite |nome1=N St J |titolo=Introduction to gas discharges |rivista=Plasma Sources Science and Technology |data=1º novembre 2000 |volume=9 |numero=4 |pp=517–527 |doi=10.1088/0963-0252/9/4/307}}</ref>
▲Un importante parametro che caratterizza il plasma è la temperatura del gas di background, cioè la temperatura della miscela di [[molecole]] neutre. È infatti possibile effettuare una distinzione tra [[Plasma non termico|plasma freddo]] e di alta temperatura. Un plasma ‘freddo’ è caratterizzato da temperature che variano tra quella atmosferica e circa 1000 K, mentre la temperatura degli elettroni, che dipende dall’intensità del campo elettromagnetico, è generalmente dell’ordine dei 10<sup>4</sup> K (10<sup>0</sup>-10<sup>1</sup> eV). Data la grande differenza tra i due valori, spesso ci si riferisce a questa situazione con il termine ‘[[Plasma non termico|plasma di non-equilibrio]]’.
=== Grado di ionizzazione ===
Un'altra caratteristica del plasma è il suo grado di [[Ionizzazione dei gas|ionizzazione]]. Viene definito come il rapporto tra la densità delle molecole ionizzate e quella totale. Si può distinguere tra plasma debolmente, parzialmente o completamente ionizzato. Esistono due principali tipologie di processi collisionali: ioni-elettroni e molecole neutre-elettroni. Le prime sono generalmente più frequenti per via delle forze elettrostatiche ([[forza di Coulomb]]). In un plasma debolmente o parzialmente ionizzato i principali processi collisionali coinvolgono molecole neutre ed elettroni, mentre un plasma completamente ionizzato è dominato da collisioni tra ioni ed elettroni. Per
Un
===Produzione di un plasma===
Riga 70 ⟶ 69:
La [[Curve di Paschen|legge di Paschen]] stabilisce il legame tra la tensione di "''breakdown''" per cui si forma il plasma ed il prodotto tra pressione e distanza degli elettrodi. La curva ha un minimo che dipende dal gas presente. Per esempio, per ionizzare gas Argon in un tubo lungo un metro e mezzo alla pressione di {{M|1|e=-2|ul=mbar}}, occorrono circa {{M|800|ul=V}}.
Una miscela gassosa posta tra le piastre di un [[condensatore (elettrotecnica)|condensatore]] si comporta come un [[dielettrico]]. Applicando una tensione crescente ad una piastra, si raggiungerà ad un certo punto la situazione in cui il gas cambia comportamento, abbandonando la caratteristica di isolante e cominciando a condurre cariche elettriche. Questo fenomeno prende il nome di
Aumentando la tensione applicata si osserva un aumento della corrente fino al raggiungimento di un valore di saturazione. Questa regione (A-D nella figura a lato) prende il nome di scarica oscura (
# Un elettrone viene emesso
# Questo elettrone, dopo avere percorso una certa distanza, colliderà con una molecola generando un nuovo elettrone e uno ione. Il numero di elettroni generati dal primo elettrone per successive ionizzazioni avrà un carattere esponenziale.
# Gli ioni generati dalle reazioni di ionizzazione hanno carica positiva e si spostano in direzione opposta rispetto agli elettroni.
# Ogni ione che collide con
La formazione del plasma è accompagnata dalla formazione di luce: per questo si dice che la scarica passa dal regime di ''scarica oscura'' a quello di ''scarica a bagliore (glow)''. Questa transizione è contrassegnata da una diminuzione della tensione applicata ai capi del tubo, in quanto la formazione di cariche libere (elettroni e ioni) riduce la [[resistenza elettrica]] del gas.
Con
* radiazione di frenamento ([[Bremsstrahlung]]) di elettroni emessi o ricatturati da un nucleo;
* radiazione di [[linea spettrale|riga]] da parte di atomi neutri o parzialmente ionizzati
Se a questo punto la tensione ai capi del tubo viene ulteriormente aumentata, la scarica passa dal regime di "''glow''" a quello di ''arco'': la luminosità della scarica aumenta ancora, e la tensione subisce un altro brusco calo (come nel passaggio dal regime di ''scarica oscura'' a quello di ''scarica a bagliore''). Questo regime è caratterizzato da correnti elettroniche elevate che vengono trasferite da un elettrodo
Riassumendo, in un tubo rettilineo un gas ionizzato a seconda della tensione applicata e della corrente presente nel gas attraversa i seguenti regimi:
Riga 100 ⟶ 99:
In sostanza, dentro il plasma deve essere sempre verificato che n<sub>e</sub> = ΣZ·n<sub>i</sub>, ossia deve essere rispettata la condizione di neutralità di carica n<sub>e</sub> = n<sub>i</sub>, dove n<sub>e</sub> è la densità di elettroni, ed n<sub>i</sub> è la densità di ioni, Z il [[numero atomico]] dello ione.
Per mantenere questa condizione, dentro il plasma si forma un campo elettrico, detto ''ambipolare'', che tende a frenare gli elettroni, e ad accelerare gli ioni<ref>{{Cita|R. Goldston e P.H. Rutherford|p. 15}}.</ref> (tendenzialmente, gli elettroni sono più veloci a diffondere).
Dentro il plasma si forma un [[campo elettrico]] corrispondente all'[[energia potenziale]]:
Riga 146 ⟶ 145:
:<math>\, \omega_{p,e} = \left( \frac{n_e e^2}{m_e \varepsilon_0} \right)^{1/2} </math> .
detta ''[[frequenza di plasma]]''. Inserendo le costanti fisiche, si ottiene il valore numerico<ref>{{Cita libro|autore=T.J.M. Boyd|autore2=J.J. Sanderson|lingua=en|titolo=The Physics of Plasmas|url=https://archive.org/details/physicsplasmas00boyd_346|editore=
:<math>\, f_{p,e} = \frac{\omega_{p,e}}{2 \pi} = 8,98 \times n_e^{1/2}(\mathrm{m}^{-3}) \; \mathrm{Hz} </math> .
Riga 162 ⟶ 161:
I plasmi presenti in natura e in laboratorio si caratterizzano per una grande varietà nella grandezza di questi parametri.
Nella tabella che segue<ref>{{Cita|T.J.M. Boyd e J.J. Sanderson|p. 12}}.</ref> sono riportati gli ordini di grandezza per una serie di plasmi: si ricordi che una temperatura di {{M|1|ul=eV}} corrisponde a circa 11 600 [[kelvin]], e che la densità dell'[[aria]] è di circa 10<sup>25</sup> particelle per metro cubo. Si riconosce subito che la maggior parte dei plasmi sono caratterizzati da alte temperature elettroniche: si va dai quasi 30 000 gradi di un fulmine, fino ai milioni di gradi del nucleo solare e degli esperimenti di fusione termonucleare. I plasmi interstellari sono invece caratterizzati da densità molto basse (e quindi, relativamente grandi lunghezze di Debye).
Dato che nella espressione della lunghezza di Debye compare un rapporto di temperatura e densità, ciò non impedisce che si possano produrre plasmi a temperatura ambiente: sono i cosiddetti ''[[plasmi freddi]]'', per i quali gli ioni sono effettivamente a temperatura ambiente, ma gli elettroni hanno una temperatura di qualche elettronvolt.
Riga 233 ⟶ 232:
=== Fenomeni dissipativi ===
Il plasma è composto di ioni ed elettroni. L'interazione tramite la [[forza di Coulomb]] fra queste specie porta ad urti (generalmente [[urto elastico|elastici]]), che sono origine di effetti dissipativi. Il primo e più importante effetto è la comparsa di [[Resistività elettrica|resistività]]. La presenza di urti di tipo coulombiano introduce una resistività, che, secondo la previsione teorica di [[Lyman Spitzer|Spitzer]] è data dalla relazione<ref>{{Cita|R. Goldston e P.H. Rutherford|p. 177}}.</ref>:
:<math>\, \eta_{Spitzer} = 5 \times 10^{-5} \; \frac{Z \; \log \Lambda}{T_e^{3/2}} \; \Omega \, \mathrm{m} </math> .
Riga 260 ⟶ 259:
La presenza del campo magnetico suddivide inoltre i plasmi in base al loro comportamento magnetico, ossia in plasmi [[diamagnetismo|diamagnetici]] e [[paramagnetismo|paramagnetici]]. Anche se il comportamento più comune per un buon conduttore è di essere diamagnetico, esistono numerosissimi esempi di plasmi paramagnetici, nei quali cioè il campo magnetico esterno viene accresciuto, e persiste per tempi molto lunghi. Questi fenomeni vengono chiamati fenomeni di [[dinamo (fisica)|dinamo]], in analogia alla [[dinamo]] in [[elettrotecnica]].
Un approccio totalmente differente al problema dei moti di un plasma in campo magnetico è fornito dalla [[magnetoidrodinamica]] o [[magnetoidrodinamica|MHD]]<ref>{{Cita libro|lingua=en|J.P. Freidberg|titolo=Ideal Magnetohydrodynamics|editore=Plenum Press|città=New York|anno=1987}}</ref>, dove il moto delle particelle in un campo elettromagnetico viene risolto a partire dall'integrazione delle [[equazioni di Navier-Stokes]] con le [[Equazioni di Maxwell]]. Nonostante la apparente semplificazione (invece di seguire il moto di un numero enorme di particelle, si segue l'evoluzione della velocità fluida del plasma, che è un [[campo di forze|campo]] tridimensionale), la MHD si presta a descrivere un numero molto vasto di fenomeni di plasma, come l'insorgere di instabilità, [[filamenti]] e jets<ref>{{Cita libro|cognome=Biskamp|nome=Dieter|titolo=Nonlinear Magnetohydrodynamics|città=Cambridge|editore=
== Riassunto: gas neutro contro plasma ==
Riga 325 ⟶ 324:
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul|wikt=plasma}}
== Collegamenti esterni ==
|