Giuseppe Bonaparte: differenze tra le versioni
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|madre = [[Maria Letizia Ramolino]]
|consorte = [[Giulia Clary]]
|figli = '''legittimi'''<br/>Giulia Giuseppina<br />[[Zénaïde Bonaparte|Zénaïde Letizia Giulia]]<br />[[Charlotte Napoléone Bonaparte|Carlotta Napoleona]]<br/>'''illegittimi'''<br/>Giulio<br/>Teresa<br/>Paolina<br/>Caterina<br/>Felice
|religione = [[Cattolicesimo]]
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== Biografia ==
=== Giovinezza tra l'Italia e la Francia ===
Inizialmente destinato alla carriera ecclesiastica, Giuseppe frequentò per qualche tempo dal [[1778]] il collegio di [[Autun]], rimanendo comunque già subito coinvolto nella causa della liberazione della [[Corsica]], iniziativa che abbandonò presto per quella della [[Francia]] dopo numerosi diverbi avuti con [[Pasquale Paoli]], che la sua famiglia aveva in un primo tempo sostenuto nella lotta indipendentista dell'isola e che poi aveva abbandonato definitivamente quando la [[Repubblica di Genova]] aveva venduto l'isola ai francesi.
Nel frattempo, con la morte del padre e la presenza dei fratelli più piccoli
Tornato ancora una volta ad [[Ajaccio]], Giuseppe divenne segretario del generale Rossi, da poco presidente del Comitato generale dei tre ordini, che aveva il compito di presiedere l'ordine nell'isola. Il 30 novembre [[1789]] l'Assemblea nazionale della Corsica respinse la richiesta di [[Repubblica di Genova|Genova]] di potere rioccupare pacificamente l'isola, abolendo contestualmente anche il regime militare e dichiarando invece la Corsica parte integrante del territorio francese. A quel tempo Giuseppe venne nominato giudice, grazie anche all'amicizia di Clemente Paoli, fratello maggiore di Pasquale, che aveva frequentato a Pisa durante i suoi studi.
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Nel [[1796]] Giuseppe prese parte con Napoleone alla [[prima campagna d'Italia]], lasciando la Corsica che ormai veniva abbandonata anche dagli inglesi. L'anno seguente, durante la [[Prima Repubblica francese]], venne nominato diplomatico, prima alla corte dei [[Ducato di Parma e Piacenza|duchi di Parma]] e poi a [[Stato Pontificio|Roma]], lasciando la città solo dopo i disordini del 28 dicembre [[1797]] e l'assassinio del generale [[Mathurin-Léonard Duphot|Duphot]], suo aiutante. Tornato in Francia, fu membro del [[Consiglio dei Cinquecento]], l'organo legislativo inferiore all'epoca del [[Direttorio]], nel [[1798]]. In preparazione del [[colpo di Stato del 18 brumaio]], tentò di riconciliare Napoleone con il generale [[Jean-Baptiste Jules Bernadotte|Bernadotte]], facendolo sposare con la sorella di sua moglie, [[Désirée Clary]]. Fu in questo periodo che acquistò la proprietà di [[Mortefontaine (Oise)|Mortefontaine]].
Durante le [[guerre napoleoniche]] svolse il compito di inviato per conto di suo fratello e firmò trattati con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], l'[[Impero austriaco|Austria]], la [[Gran Bretagna]] e lo [[Stato Pontificio]], di cui ricordiamo i più rilevanti: il [[Convenzione del 1800|trattato di Mortefontaine]] (1800), la [[pace di Luneville|pace di Lunéville]] (1801) e la [[pace di Amiens]] (1802).
=== Ascesa al Regno di Napoli === [[File:Grandes armes du Royaume de Naples2.svg|thumb|left|Stemma del Regno di Napoli al tempo di Giuseppe Bonaparte]] Con la proclamazione di Napoleone a imperatore, il Senato conferì anche ai suoi fratelli Giuseppe, [[Luigi Bonaparte|Luigi]] e [[Luciano Bonaparte|Luciano]] il titolo di altezze imperiali e il rango di principi francesi. Durante la campagna che vide impegnato suo fratello nel [[1805]], assicurò la reggenza dell'impero. Nel [[1805]] ottenne il titolo di gran dignitario dell'Impero francese e il titolo di grande elettore dell'impero, stabilendosi al [[castello di Villandry]], acquistato per lui dal fratello, ma preferendo di gran lunga il [[Palazzo del Lussemburgo]] a [[Parigi]].
Dal [[1806]] al [[1808]] Giuseppe Bonaparte governò il [[Regno di Napoli (1806-1815)|Regno di Napoli]] in nome di suo fratello, che gli affiancò nel governo i napoletani [[Antonio Cristoforo Saliceti]] e [[Marzio Mastrilli]], oltre ad altri valenti personaggi di governo francesi dell'epoca, quali [[Pierre-Louis Roederer]], [[André-François Miot de Mélito]], [[Louis Stanislas de Girardin]] e [[Mathieu Dumas]].
[[File:Joseph Bonaparte (by Wicar).jpg|thumb|right|Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, in un ritratto del 1808]]
Con [[Andrea Massena]] a capo della spedizione che aveva il compito di scacciare i Borboni da Napoli, Giuseppe intraprese il suo viaggio verso il regno del sud e nel gennaio [[1806]] si fermò per tre giorni a [[Roma]], dove firmò un accordo per le forniture militari al nuovo regno che andava conquistando, passando poi il confine con 40.000 uomini. L'11 febbraio entrò nella piazzaforte di [[Capua]] e il 15 dello stesso mese fece il proprio ingresso solenne a [[Napoli]], omaggiato dalle autorità cittadine e di governo, che apprezzarono particolarmente il suo gesto di omaggio a [[San Gennaro]], patrono della città, cui fece dono di una preziosissima collana di diamanti. [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Napoli]], intanto, era fuggito in [[Sicilia]] e il suo esercito si era ritirato al suo seguito. Per conoscere e farsi conoscere, Giuseppe intraprese subito una visita nelle principali province del regno, giungendo in [[Calabria]] già nel marzo successivo.
Nel pur breve periodo del suo regno promulgò importanti riforme, tra cui l'[[Leggi eversive della feudalità|eversione della feudalità]], e istituì nuovi organi, come l'Intendenza e la Gran corte criminale, inimicandosi l'aristocrazia, ma venendo invece apprezzato dal popolo. Con decreto del 22 febbraio 1806 fondò il corpo dei [[pompieri]]. Il brigantaggio fu un problema non indifferente durante il governo napoletano di Giuseppe, fenomeno criminale fomentato dai Borboni che minacciavano in continuazione di destabilizzare il governo napoleonico nella penisola. {{Senza fonte}}
[[Massoneria|Massone]], a partire dal "Grande Oriente della Divisione dell'Armata d'Italia esistente nel regno di Napoli", sotto la Gran Maestranza del generale napoleonico e patriota italiano [[Giuseppe Lechi]], fondò nel [[1807]] il [[Grande Oriente di Napoli]], di cui fu Gran maestro fino al [[1841]].<ref>Luigi Sessa, ''I Sovrani Grandi Commendatori e breve storia del Supremo Consiglio d'Italia del Rito Scozzese antico e accettato. Palazzo Giustiniani dal 1805 ad oggi'', Foggia, Bastogi Ed., 2004, p. 182.</ref>
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Giuseppe e [[Giulia Clary]] ebbero tre figlie, di cui solo due sopravvissero:
* Giulia Giuseppina Bonaparte (29 febbraio 1796 - 6 giugno 1797)
* [[Zénaïde Bonaparte|Zenaide Letizia Giulia Bonaparte]] ([[Parigi]], 8 luglio [[1801]] - [[Napoli]], 8 agosto [[1854]]), sposò il principe [[Carlo Luciano Buonaparte|Carlo Luciano Bonaparte]], suo cugino primo, figlio di [[Luciano Bonaparte]], con discendenza.
* [[
Durante il suo periodo di governo nel Regno di Napoli ebbe una relazione con Maria Giulia [[Colonna (famiglia)#Principi di Sonnino (1688) e poi di Stigliano (1716)|Colonna di Stigliano]], moglie del [[Acquaviva (famiglia)|duca d'Atri]], dalla quale ebbe due figli illegittimi:<ref>{{Cita web|url=https://www.historypage.it/famiglia-bonaparte/|titolo=FAMIGLIA BONAPARTE – HistoriaPage|lingua=it-IT|accesso=2022-06-12}}</ref>
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Durante il suo esilio americano, con l'amante Annette Savage ("Madame de la Folie") Giuseppe ebbe altre due figlie illegittime:
* Paolina Anna, morta infante
* Caterina Carlotta (1822–1890), sposò il colonnello Zebulon Howell Benton della contea di Jefferson, New York, dal quale ebbe un figlio, Louis Joseph Benton (1848-1940
Ebbe anche una relazione con Émilie Hémart Lacoste (1798-1879), dalla quale ebbe un figlio illegittimo:
* Felice Giuseppe Francesco Lacoste (1825).
La Hémart sarà anche madre dello scrittore e romanziere francese [[Louis Edmond Duranty]] (1833-1880).
== Ascendenza ==
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| 2 = [[Carlo Maria Buonaparte]]<br />(1746 - 1785)
| 4 = [[Giuseppe Maria Buonaparte]]<br />(1713 - 1763)
| 8 = [[Sebastiano Nicola Buonaparte]]<br />(1683 -
|16 = Giuseppe Buonaparte<br />(1663 – 1703)
|17 = Maria Bozzi<br />(1668 c. – 1704)
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=== Onorificenze spagnole ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Golden Fleece
|nome_onorificenza=Gran maestro e Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro (ramo spagnolo)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Toson d'oro
|