Cesate: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Cesate
|Panorama = Cesate, -centro Villaggio INA - edifici 82-83storico.jpg
|Didascalia = Il centro storico di Cesate. Via Romanò con la chiesa parrocchiale e la ''Curt dal Sacrista''.
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
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|Partito = [[centro-destra]]
|Data elezione = 26-5-2019
|Data istituzionerielezione = [[926]]9-6-2024
|Data istituzione = [[1815]]
|Abitanti = 14188
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2021&lingua=ita Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2021
|Sottodivisioni = nessuna
|Divisioni confinanti = [[Caronno Pertusella]] (VA), [[Garbagnate Milanese]], [[Limbiate]] (MB), [[Senago]], [[Solaro (Italia)|Solaro]]
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}}
 
'''Cesate''' (''Scesaa'' o ''CesaaCesáa'' in [[dialetto milanese]]), anche detta '''Cesate Milanese''', denominazione desueta<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Amministrazione Comunale di Cesate|titolo= Cesate, storia e arte del territorio, dall'Invasione Gallica ad oggi |anno=1983|città=Cesate}}</ref>, è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:14188Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Milano]] in [[Lombardia]],. situato a circa 17 chilometri a nord dal centro del [[Milano|capoluogo lombardo]].
 
Situato a 17 chilometri a nord-ovest dal centro del [[Milano|capoluogo lombardo]], si trova a cavallo tra il [[Saronnese]] e il Bollatese. Fa parte della zona omogenea "Nord-Ovest" della Città metropolitana.
 
==Geografia fisica==
===Territorio===
[[File:Parco_Groane_09-2009_-_panoramio.jpg|miniatura|destra|Sentiero all'interno della pineta di Cesate]]
Il comune è all'estremo nord della [[città metropolitana di Milano]], al confine con le province di [[provincia di Varese|Varese]] a ovest e [[provincia di Monza e della Brianza|Monza e Brianza]] a est, e si trova tra le [[Strada statale 233 Varesina|ex strade statali 233 ''Varesina'']] e [[Strada statale 527 Bustese|527 ''Bustese'']]. È situato nell'alta pianura padana nel territorio compreso tra i fiumi Olona e Seveso, tra la Brianza e l'Altomilanese.
 
Il territorio comunale è caratterizzato da un territorio pianeggiante ed è ricoperto per gran parte da boschi e brughiere. A est del centro abitato si estende la ''Pineta di Cesate'', che per la sua peculiarità ecologica è stata individuata dall'[[Unione europea]] come [[sito di interesse comunitario]]{{Senza fonte}} e che è attualmente compresa nel [[Parco delle Groane e della Brughiera Briantea|Parco regionale delle Groane e della Brughiera briantea]].
[[File:Parco_Groane_10-2005_-_panoramio_-_adirricor.jpg|miniatura|destra|Parco delle Groane]]
 
Nel territorio comunale scorrono i torrenti [[Guisa (torrente)|Guisa]] e [[Nirone (torrente)|Nirone]] che, unendosi a [[Baranzate]], danno origine al torrente [[Merlata]] (affluente dell'[[Olona]]).
 
== Origini del nome ==
L'antico nome del paese era "''Cixate"'' come compare nel manoscritto ''Notitia[[Liber CleriNotitiae MediolanensiSanctorum Mediolani]]'' di [[Goffredo da Bussero]],. nonostanteNonostante siano state formulate diverse ipotesi, non è ancora certa l'etimologia del nome.
Il toponimo iniziò ad essere italianizzato in ''Cisate'' per poi evolversi in ''Cesate''.<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.cixate.it/|titolo=CIXATE.IT - home|accesso=2020-06-05}}</ref>
 
Negli ''Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346'' in cui Cesate viene elencata tra le località cui spetta la manutenzione della ''strata da Bolà'' (l'odierna statale Varesina) compare come ''el locho da Cisà''<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8010733/?view=toponimi&hid=0}}</ref>
Il nome Cixate continuò ad essere utilizzato fino al [[XVIII secolo]], quando iniziò ad essere italianizzato in "Cisate". A partire dalla seconda metà [[XIX secolo]], il nome si evolse in "Cesate".<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.cixate.it/|titolo=CIXATE.IT - home|accesso=2020-06-05}}</ref>
 
== Storia ==
[[File:Cesate,_via_Dante.jpg|miniatura|destra|via Dante.]]
La prima attestazione di Cesate è in un manoscritto del [[1210]]: il ''[[Liber Notitiae Sanctorum Mediolani]]'' di [[Goffredo da Bussero]], un elenco di informazioni sul territorio dell'[[Arcidiocesi di Milano]]. Nel manoscritto risulta che a Cesate (che compare come ''Cixate'') risultano presenti tre chiese: una (la principale) dedicata alla [[Vergine Maria]], una a [[Alessandro di Bergamo|Sant'Alessandro]] e un'altra a [[Martino di Tours|San Martino]].
[[File:Cesate,_via_Maggiore_1901.jpg|miniatura|destra|Via Maggiore (oggi via Carlo Romanò) agli inizi del secolo scorso.]]
All'epoca Cesate non era un comune autonomo ma è sotto la completa giurisdizione, religiosa e civile, di [[Pieve di Bollate|Bollate]].
La prima attestazione di Cesate è in un manoscritto del [[1210]]: il ''[[Liber Notitiae Sanctorum Mediolani]]'' di [[Goffredo da Bussero]], un elenco di informazioni sul territorio dell'[[Arcidiocesi di Milano]]. Nel manoscritto risulta che Cesate (che compare come ''Cixate'') fosse sede di due o di tre edifici di culto.
All'epoca non era un comune autonomo ma era sotto la completa giurisdizione, religiosa e civile, di [[Pieve di Bollate|Bollate]].
 
La tradizione vuole che nel [[1159]], durante la sua discesa in Italia per sconfiggere i comuni lombardi, l'imperatore [[Federico Barbarossa]], accampato a Bollate presso il ''Cantun Sciatin'', sia transitato per il paese e si sia seduto su una lastra di pietra chiamata ''panchetta'', oggi conservata nella biblioteca civica. Nonostante il soggiorno dell'imperatore svevo a Bollate sia attestato (il bollatese apparteneva al conte della Martesana, ghibellino) non ci sono prove di questo suo transito a Cesate.
Non si conoscono le esatte origini del centro abitato, nato probabilmente nell'[[alto medioevo]] come agglomerato di cascine circondate dai boschi.
 
Tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVI secolo]] Cesate appartenevaappartenne al contado di [[Desio]], nell'ambito del [[Ducato di Milano]]. Dal [[1500]] al [[1580]] il contado appartennefu infeudato alla famiglia Rho, per poi essere venduto alla famiglia spagnola dei [[Manriquez de Mendoza|Manriquez de Mendoza y Lara]].
 
L'[[11 dicembre]] [[1715]] il conte di Desio Giovanni Manriquez de Mendoza vendette i centri abitati di Cesate e [[Cassina Pertusella|Pertusella]] al nobile Francesco Gozzi da [[Casalmaggiore]]. Il [[9 ottobre]] [[1735]] l'imperatore [[Carlo VI d'Asburgo]] li elevò a marchesato, il Gozzi divenne quindi il primo marchese di Cesate e Pertusella.
All'inizio del [[XVII secolo]] le proprietà presenti nel territorio cesatese furono acquistate dal nobile milanese Giovanni Andrea Caravaggio, che iniziò un periodo di innovazione caratterizzato da un'espansione del centro urbano (con la costruzione di alcune cascine quali la ''Biscia'', la ''Selva'' e la ''Palazzetta'') e da numerose bonifiche del territorio (fino ad allora caratterizzato da paludi e acquitrini). Fu con il Caravaggio che vennero costruite (su indicazione di [[Carlo Borromeo]]) la chiesa parrocchiale e il Santuario. Con la morte di questo e di suo figlio Andrea nel [[1644]], i loro possedimenti in Cesate furono lasciati in eredità a un orfanotrofio milanese: il Luogo Pio della Stella; a cui resteranno le proprietà dei terreni agricoli e dei beni immobili cesatesi fino agli anni dieci del [[XX secolo]].
[[File:Cesate,_via_dei_Martiri.jpg|miniatura|destra|via dei Martiri.]]
Con l'[[Repubblica Transpadana|occupazione francese della Lombardia]] nel [[1797]] i feudi furono soppressi e sostituiti dai distretti, organizzati in dipartimenti secondo il modello francese. Il comune di Cesate faceva allora parte del distretto di Bollate nel [[Dipartimento d'Olona]].
Nel [[1809]], nell'ambito della riorganizzazione amministrativa del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno italico]], il comune di Cesate venne soppresso e aggregato a quello di Garbagnate Milanese (assieme ad [[Arese]] e a [[Castellazzo di Bollate|Castellazzo]]) con regio decreto di [[Napoleone]].
 
Cesate riacquistò la sua autonomia nel [[1815]] con il [[Regno Lombardo-Veneto]].
Con l'occupazione austriaca del Ducato, nel [[1715]] i feudi vennero riassegnati. L'[[11 dicembre]] la famiglia Manriquez vendette i centri abitati di Cesate e [[Cassina Pertusella|Pertusella]] a Francesco Gozzi da [[Casalmaggiore]]. Il [[9 ottobre]] [[1735]] l'imperatore [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI]] li elevò a marchesato, il Gozzi divenne quindi il primo marchese di Cesate e Pertusella.
 
Con l'[[Repubblica Transpadana|occupazione francese della Lombardia]] nel [[1797]] le [[pievi milanesi]] vennero soppresse e sostituite dai distretti, organizzati in dipartimenti secondo il modello francese. Cesate faceva allora parte del distretto di Bollate nel [[Dipartimento d'Olona]].
Nel [[1809]], nell'ambito della riorganizzazione amministrativa del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno italico]], il comune di Cesate venne soppresso e aggregato a quello di Garbagnate Milanese (assieme ad [[Arese]] e a [[Castellazzo di Bollate|Castellazzo]]) con regio decreto di [[Napoleone]]. Cesate riacquistò la sua autonomia nel [[1815]] con la [[Regno Lombardo-Veneto|Restaurazione austriaca]].
 
Nel [[1908]] [[Alessandro Poss| il conte di Verbania Alessandro Poss]] aprì l'omonimo cotonificio a Cesate, trasformando l'economia cittadina da prettamente agricola a industriale.
[[File:Feste_centenarie_cesate.jpg|miniatura|destra|La processione in piazza IV Novembre per il centenario della traslazione da Como del crocifisso miracoloso nel 1927]]
Dal [[1919]] Cesate si dimostrò fin da subito una roccaforte elettorale del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito popolare italiano]] di [[don Sturzo]] (precursore della [[Democrazia Cristiana|DC]]).
Quando, alle [[elezioni politiche italiane del 1924|elezioni politiche del 1924]], a Cesate vinse il PPI le [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|camicie nere]] di [[Musocco]] decisero di intraprendere un'azione punitiva attaccando il locale circolo cattolico "Sant'Alessandro" e causando la morte di una persona.
 
La vocazione [[antifascista]] dei cesatesi ebbe il proprio ruolo anche durante la [[seconda guerra mondiale]] quando a Cesate si andò a formare un ampio gruppo [[partigiano]]. Cesate era allora sotto la giurisdizione della [[Brigate Garibaldi|183ª Brigata Garibaldi]] ([[Partito Comunista Italiano|comunista]]) e della [[Brigate del popolo|16ª Brigata del Popolo]] ([[Democrazia Cristiana|cattolica]]).
Dal [[1919]] Cesate, dove dalla fine del [[XIX secolo]] erano scoppiate una serie di proteste sindacali contro la gestione agricola del Luogo Pio della Stella (organizzate dai contadini che poi daranno vita all'associazione cattolica Lega Leone, fondata per volere del parroco don Oreste Moretti), si dimostrò fin da subito una roccaforte elettorale del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito popolare italiano]] di [[don Sturzo]] (precursore della [[Democrazia Cristiana|DC]]).
Il paese fu teatro, nel novembre del [[1944]], di una retata delle Brigate nere di Bollate volta a sgominare la presenza partigiana nella zona. I partigiani riconosciuti furono radunati nella ''Curt Noeva'' e da lì trasferiti prima a Milano, poi a [[Bolzano]] e infine al [[campo di concentramento di Mauthausen]], dove dal [[1971]] è presente una targa a ricordarli.{{Senza fonte}}
Quando, alle [[elezioni politiche italiane del 1924|elezioni del 1924]], a Cesate vinse il PPI i [[fascisti]] decisero di intraprendere un'azione punitiva: una sera di primavera del [[1925]], un gruppo di [[Camicia Nera|camicie nere]] di [[Musocco]] arrivarono a Cesate attorno alle 22:30 e fecero irruzione nel circolo cattolico Sant'Alessandro di piazza IV Novembre, ferendo una decina di persone e uccidendo Giuseppe Marinoni.
 
La vocazione [[antifascista]] dei cesatesi ebbe il proprio ruolo anche durante la [[seconda guerra mondiale]], quando a Cesate si andò a formare un ampio gruppo [[partigiano]]. Cesate era allora sotto la giurisdizione della [[Brigate Garibaldi|183ª Brigata Garibaldi]] (comunista) e la [[Brigate del popolo|16ª Brigata del Popolo]] (cattolica), quest'ultima a Cesate era formata soprattutto da giovani cesatesi frequentatori dell'oratorio ed era coordinata da don Vincenzo Strazzari (che ricevette una nomina nel CLNAI locale).
Nel novembre del [[1944]] le [[Brigate nere]] di Bollate eseguirono una retata e radunarono i cesatesi riconosciuti come "partigiani" nella ''Curt Noeva'', per trasferirli prima a Milano, poi a [[Bolzano]] e infine al [[campo di concentramento di Mauthausen]]. Nel [[1971]] l'amministrazione comunale pose proprio a Mauthausen una targa in ricordo dei 9 giovani cesatesi che lì erano morti.
Tra i partigiani cesatesi morti in giovane età ci fu anche il ventenne Carlo Romanò, fucilato dai nazifascisti a [[Rocca Cigliè]]: a lui è stata dedicata la via principale del paese dopo la guerra.
 
Nel secondo dopoguerra Cesate inizia un grande processo di urbanizzazione. Con la costruzione del [[INA Casa|Villaggio INA-Casa]] raddoppia la sua popolazione, passando dai 3000 abitanti del 1951 ai 6.500 nel 1961. Lo sviluppo urbanistico di Cesate continuerà fino agli inizi degli anni 2000.
 
=== Simboli ===
[[File:Cesate-Stemma.svg|left|thumb|upright=0.7|Lo stemma di Cesate]]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 3 giugno 1937.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1419|titolo=Cesate, decreto 1937-06-03 RD, concessione di stemma e gonfalone|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{citazione|[[Campo di cielo]], ad un albero verdeggiante fondato sulla pianura erbosa, accostato da due [[Mano d'aquila|zampe d'aquila]] affrontate e recise d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.}}
La composizione dello stemma con l'albero e il prato si rifà all'aspetto naturalistico del territorio comunale ricco di prati, boschi e brughiere. La figura delle due zampe di aquila è tratta dallo stemma della famiglia ''de Cixate'', riprodotto nello ''[[Stemmario Trivulziano]]'' (''di rosso, a due artigli alati d'argento, armati di nero, quello di destra rivoltato'').<ref>{{cita libro|titolo= Stemmario Trivulziano |autore= Gian Antonio da Tradate |url= https://archive.org/details/stemmario_trivulziano/page/n106/mode/1up |p= 89 |anno= 1465}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cittametropolitana.mi.it/export/sites/default/portale/territorio/comuni/Cesate/|titolo=Comune di Cesate, Storia dello Stemma|sito=Città metropolitana di Milano}}</ref> Fino al 2013 nello stemma era presente un [[Capo (araldica)|capo]] di rosso porpora con un ramo d'ulivo e uno di quercia<ref>{{cita web|url= https://comune.cesate.mi.it/vivere-la-citta/la-storia/ |titolo= Le origini dello stemma |sito= Comune di Cesate }}</ref> che un tempo circondavano il [[fascio littorio]], residuo del [[Capo (araldica)#Capo del Littorio|capo del littorio]], ornamento obbligatorio di tutti gli stemmi di enti pubblici italiani fino alla caduta del [[Storia del fascismo italiano|Fascismo]].
 
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
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|motivazione = Per i deportati nei campi di concentramento nazisti
}}
 
Il [[25 aprile]] [[1991]] il [[Presidente della Repubblica italiana|presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]] ha insignito il comune di Cesate della medaglia d'argento al merito civile, per il suo essere stato un attivo centro della [[Resistenza italiana|Resistenza]] durante la [[Seconda guerra mondiale]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== EdificiArchitetture religiosireligiose ===
[[File:Cesate_-_villaggio_INA_-_chiesa_parrocchiale_-_facciata.jpg|miniatura|destra|Chiesa di San Francesco d'Assisi]]
[[File:Cesatw,_parrocchiale_interno.jpg|miniatura|destra|Interno della parrocchiale dedicata ai Santi Alessandro e Martino, prima dei lavori di [[adeguamento liturgico delle chiese|adeguamento liturgico]].]]
==== Chiesa dei Santi Alessandro e Martino ====
La chiesa parrocchiale dei [[Alessandro di Bergamo|santi Alessandro martire]] e [[Martino di Tours|Martino vescovo]] è la chiesa più importante del paese, sede della Comunità pastorale [[Papa Paolo VI|San Paolo VI]].
I lavori iniziarono nel [[1619]] nel sito di una precedente chiesa per concludersi nel [[1793]], sotto il parroco Giovanni Resnati; successivamente nel corso degli anni furono effettuate altre migliorie che ne modificarono molto l'aspetto e la grandezza.
Nel [[1927]] fu costruita la grande scalinata monumentale.<ref name=":0">{{Cita web|url= https://www.sanpaolosestocesate.it|titolo=Parrocchia S. Alessandro e Martino}}</ref>
 
Al suo interno sono custodite le [[reliquie]] di alcuni santi arcivescovi milanesi e alcune tele del Beghé. Sulle pareti del presbiterio ci sono due grandi affreschi raffiguranti il ''martirio di Sant'Alessandro'' (parete sinistra) e ''San Martino che taglia il mantello per darlo al povero'' (parete destra). Nell'abside sono rappresentati invece i due santi patroni di Milano: [[San Carlo Borromeo]] e [[Sant'Ambrogio]].
La chiesa risulta essere stata edificata nel 1619, per volere di [[Carlo Borromeo]], che ne ordinò l'ubicazione nel 1573<ref name=":0">{{Cita web|url= https://www.sanpaolosestocesate.it|titolo=Parrocchia S. Alessandro e Martino}}</ref> durante la sua [[visita pastorale]].
In una cappella laterale è custodito un crocifisso ligneo del Quattrocento traslato da [[Como]] nel [[1827]].
 
====Chiesa di Santa Maria delle Grazie====
L'edificio, in stile neoclassico, venne completato nel 1793, sotto il parroco Giovanni Resnati, successivamente nel corso degli anni vennero effettuate diverse migliorie che ne modificarono molto l'aspetto e la grandezza.
[[Santuario mariano]] di pianta quadrata eretto agli inizi del [[XVII secolo]] in piazza IV novembre al posto di una precedente chiesa.
 
Al suo interno è custodita la pala d'altare con la Vergine Maria e il preziosissimo affresco della [[Madonna del Latte]] (riconducibile a un discepolo di [[Bernardino Luini]]) venerata per secoli dalle madri del luogo.
Nel 1927 il parroco di allora fece costruire la grande scalinata attuale al posto dei piccoli e ripidi scalini che si affacciavano, fino ad allora, su quello che era il cimitero del paese.<ref name=":0" />
 
Nel [[1971]] vi è stata posta una tela quattrocentesca raffigurante la ''Madonna con bambino benedicente e i santi Bernardino e Rocco'', fino ad allora posta nella Casa Caravaggio.
====Santuario di Santa Maria delle Grazie (del latte)====
Il Santuario di Santa Maria delle Grazie (o della [[Madonna del Latte]]), chiamato affettuosamente dai cesatesi "la chiesetta", è un santuario mariano di pianta quadrata eretto agli inizi del XVII secolo in piazza IV novembre al posto di una precedente chiesa.
 
Al suo interno è posto il preziosissimo affresco della ''Madonna del Latte'', riconducibile a un discepolo di [[Bernardino Luini]]<ref name=":0" />, oltre alla tela quattrocentesca raffigurante la ''[[Madonna col Bambino]] assieme ai santi [[Bernardino da Siena|Bernardino]] e [[San Rocco|Rocco]]'', posta fino al 1971 in via Carlo Romanò.
 
Dipende dalla Parrocchia dei Santi Alessandro e Martino.
 
==== Chiesa di San Francesco d'Assisi ====
La chiesa di [[San Francesco d'Assisi]] si trova nel quartiere INA-Casa, a ridosso della linea ferroviaria. L'edificio fu costruito nel periodo tra il [[1957]] e il [[1958]] per servire il nuovo quartiere che si andava a costituire in quella che, fino ad allora, era stata piena campagna.
La chiesa di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]] è la chiesa principale del quartiere "Villaggio", oltreché la chiesa più grande di Cesate.
In stile romanico-lombardo, fu progettata dagli architetti [[Ignazio Gardella]] e Anna Maria Castelli.
Possiede una sola navata, non ha finestre ma riceve luce da alcune fessure a forma di croce scavate nel muro.
 
La chiesa fu consacrata dall'allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini (futuro [[Papa Paolo VI|papa col nome di Paolo VI]], oggi venerato come santo dalla Chiesa cattolica) il 26 ottobre 1958, dopo un anno di lavori per la costruzione.<ref>{{Cita web|url=https://www.sanpaolosestocesate.it/parrocchia-s-francesco/}}</ref>
L'edificio venne costruito nel periodio tra il 1957 e il 1958 per servire il nuovo quartiere del Villaggio, che in quegli anni inizio la sua costruzione.
[[File:Montini_a_Cesate.jpg|miniatura|destra|L'arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini (futuro [[Papa Paolo VI]]) arriva al Villaggio INA per consacrare la nuova chiesa di San Francesco il 26 ottobre 1958]]
 
All'interno è presente L'Ultima Cena di Alessandro Nastasio, intagliata nel legno, e delle tavole intagliate raffiguranti le quattordici stazioni della Via Crucis.
La chiesa, in stile romanico-lombardo, progettato dagli architetti [[Ignazio Gardella]] e [[Anna Maria Castelli]], possiede una sola navata, non ha finestre ma riceve luce da alcune fessure a forma di croce scavate nel muro.
====Altri edifici====
[[File:Cesate (MI) - villaggio INA - chiesa provvisoria di San Giuseppe detta la Baracca.jpg|miniatura|destra|"La Baracca", prima chiesa del Villaggio INA, dedicata a San Giuseppe.]]
'''Chiesa di San Rocco'''.
Questa chiesa compare nel resoconto della [[visita pastorale]] di Carlo Borromeo, avvenuta a Cesate nel luglio [[1573]]. Non si conosce il luogo esatto in cui sorgesse. Carlo Borromeo, vedendola in rovina, dispose che non si dicesse messa fino a quando non fossero stati eseguiti i suoi ordini di ristrutturazione. Venne abbattuta in seguito.
 
'''La Baracca'''.
La parrocchia venne consacrata dal cardinale Montini, futuro [[Papa Paolo VI]], il 26 ottobre 1958, dopo un anno di lavori per la costruzione.
Piccola cappella in legno, fu la prima chiesa del villaggio INA, divenne chiesa parrocchiale il 1 luglio [[1956]].
Fu costruita alla fine del 1955 e benedetta il 12 febbraio 1956. Fu distrutta da un uragano il 24 giugno 1957, per essere ricostruita sempre in legno e fungere da cappella provvisoria durante i lavori di costruzione della nuova parrocchiale.
L'[[altare maggiore]] in legno, fabbricato in [[Pescate]], sul quale celebrò messa l'arcivescovo Montini, è stato poi trasportato nella nuova parrocchiale, dov'è ancora oggi.
 
===Architetture civili===
All'interno è presente ''[[Ultima Cena|L'Ultima Cena]]'' di Alessandro Nastasio, intagliata nel legno, nonché alcune tavole intagliate raffiguranti la [[Via Crucis]].
[[File:07-2010_via_mons._Banfi_Cesate_-_panoramio_(1).jpg|miniatura|destra|Strada nella zona agricola vicino alla Cascina Selva]]
Le cascine sono edifici agricoli tipici della campagna rurale milanese. A Cesate ce ne sono due storiche:
====Cascina Biscia====
[[Cascina Biscia]] fu costruita agli inizi del XVIII secolo<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02313/}}</ref> nella campagna verso Garbagnate per ospitare i lavoratori della cava di laterizi aperta nella zona dal marchese Francesco Gozzi e poi definitivamente chiusa nel [[1915]]. Ai confini del centro urbano, oggi è in parte conurbata con esso (due lati su quattro); prende il nome dal vicino boschetto di castagni.
 
====AltriCascina edificiSelva====
Non si conosce l'esatto periodo di costruzione, avvenuta nel [[XIX secolo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02312/}}</ref>. Situata all'incrocio tra la strada comunale della Selva e la strada Fauda, è ancora separata dal centro abitato.
Nel corso della sua storia Cesate ha posseduto diversi edifici dediti al culto che, nel corso del tempo, sono stati abbattuti:
===Altro===
Altri monumenti e luoghi di interesse a Cesate sono:
*[[Parco delle Groane e della Brughiera Briantea]].
* Croce dell'abbattuto lazzaretto di [[Erasmo di Formia|Sant'Erasmo]] ([[1720]]), via Roma angolo via Aldo Moro.
* ''Curt dal Sacrista'', corte rurale ([[XVIII secolo]]), via Carlo Romanò.<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02295/}}</ref>
* ''Curt dal Giuanela'', corte rurale ed ex sede comunale ([[XVIII secolo]]), via Municipio Vecchio. <ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02300/}}</ref>
* ''Curt dal Mudestin'', corte rurale ([[XVIII secolo]]), via dei Martiri angolo via Andrea Caravaggio.<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02302/}}</ref>
* Case operaie dell'ex [[Cotonificio Poss]] (1901), via Roma.<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02310/?view=luoghi&offset=3&hid=6.648&sort=sort_int}}</ref>
* Quartiere residenziale ''Villaggio [[INA-Casa]]'' ([[1952]]-[[1958]]), progettato dagli architetti [[Franco Albini]], [[Ignazio Gardella]], Gianni Albricci, [[Enrico Castiglioni]] e da quelli del gruppo [[BBPR]].<ref name="Quartiere INA">{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture900/schede/p4010-00245/}}</ref>
* Quartiere residenziale INA-Casa per i dipendenti dello [[stabilimento Alfa Romeo di Arese]] detto ''Villaggio Alfa-Romeo'' ([[1961]]), progettato da Cesare Bianchi, situato in via Italia.<ref name="Quartiere INA" />
* Monumento alla Resistenza ([[1990]]) dello scultore Ivo Soldini, piazza XXV Aprile.
 
== Società ==
'''Chiesa di Santa Maria Maggiore'''.
=== Evoluzione demografica ===
Di origine romanica, viene menzionata nel ''Liber Notitiae Sanctorum Mediolani''. Non è nota l'esatta posizione di questa chiesa, si trovava probabilmente nello stesso punto in cui oggi sorge il Santuario di Santa Maria delle Grazie. Fu la chiesa principale del borgo per gran parte dell'[[Alto medioevo]], da questa dipendevano le chiese di Sant'Alessandro e di San Martino.
{{Demografia/Cesate}}
 
===Etnie e minoranze straniere===
'''Chiesa di Sant'Alessandro'''.
Al 1º gennaio 2023 gli stranieri residenti a Cesate con regolare permesso di soggiorno erano 1195, pari a circa l'8,4% della popolazione residente. Le nazionalità più rappresentate erano:<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/lombardia/54-cesate/statistiche/cittadini-stranieri-2023/}}</ref>
Di origine romanica, viene menzionata nel ''Liber Notitiae Sanctorum Mediolani''. Si trovava nel punto in cui oggi sorge la Parrocchiale dei Santi Alessandro e Martino. Venne abbattuta all'inizio del [[XVIII secolo]] per essere ricostruita secondo le disposizioni di [[Carlo Borromeo|San Carlo Borromeo]].
# [[Romania]], 269
Non possedeva un campanile (come le altre) ma una piccola campana posta su una trave in un campo vicino.
# [[Pakistan]], 130
# [[Albania]], 90
# [[Marocco]], 80
# [[Egitto]], 75
# [[Ucraina]], 70
# [[Perù]], 69
# [[Ecuador]], 39
# [[Cina]], 37
#[[Senegal]], 35
 
===Lingue e dialetti===
'''Chiesa di San Martino'''.
{{E|divagazione da quanto indicato nel modello di voce|geografia|settembre 2025}}
Di origine romanica, viene menzionata nel ''Liber Notitiae Sanctorum Mediolani''. Era posta sulla strada che metteva in comunicazione Cesate con Garbagnate. San Carlo Borromeo durante la visita pastorale del 21 luglio 1573 dispose che questa chiesa, al tempo ormai diroccata, venisse abbattuta e che i laterizi derivati dai muri venissero usati per la costruzione del campanile. L'arcivescovo ordinò anche che il campo su cui sorgeva venisse venduto e che ''"li denari che si caveranno si consumino per suddetto campanile metendo nel detto sito una piramidetta con una crocetta di ferro in cima"''.
È diffuso il dialetto milanese nella sua variante locale, influenzato dalla prossimità con la Brianza e Comasco.
 
Di seguito alcuni modi di dire specificatamente cesatesi:<ref name="milanese 1983">F. Panico, Cesate - Com'è cambiata Cesate, Macano, Garbagnate Milanese, 1983.</ref>{{Approfondimento
'''Chiesa di San Rocco'''.
|allineamento=sinistra
Questa chiesa compare nel resoconto della visita pastorale di San Carlo. Non si conosce il luogo esatto in cui sorgesse. San Carlo, vedendola in rovina, dispone che ''non si dica messa fintanto che non siano eseguite tutte le ordinationi''. Venne abbattuta in seguito.
|titolo=Il soprannome di "boeu" dato ai cesatesi.
|contenuto= Dell'origine del soprannome "boeu" sono state date due ipotesi.
 
La prima prende spunto da una disavventura (modificata in certi tratti tanto da divenire una vera e propria leggenda popolare) vissuta da un gruppo di cesatesi inviati, nei primi anni dell'Ottocento, dal parroco a Milano a prelevare un turibolo. Pare che il gruppo, non sapendo cosa fosse un turibolo ma immaginandoselo certo come qualcosa di pesante e ingombrante armò per il viaggio un carro con otto buoi, scoprendo solo giunti in città, tra il riso generale, che si trattasse di un semplice e piccolo incensiere.
'''La Baracca'''.
Fu la prima chiesa del quartiere Villaggio, diventò la sua primachiesa parrocchiale il 1 luglio 1956 quando venne eretta la parrocchia di San Francesco d'Assisi (separando il territorio su cui sorgeva il Villaggio dalla Parrocchia di Sant'Alessandro).
Fu costruita completamente in legno alla fine del 1955 e benedetta il 12 febbraio 1956 dal Parroco di Sant'Alessandro. Venne distrutta da un uragano il 24 giugno 1957, per essere ricostruita sempre in legno durante i lavori di costruzione della nuova parrocchiale.
L'altare maggiore, in legno, fabbricato in Pescate, è stato poi trasportato nella nuova parrocchiale, dov'è ancora oggi.
 
La seconda ipotesi, meno creduta, è che un tempo i cesatesi dedicassero ai loro buoi parecchio tempo e cure, lasciandoli vagare indisturbati per il paese o adoperandoli addirittura per recarsi a messa. Secondo quanto racconta questa diceria, la chiesa parrocchiale sarebbe stata costruita sopraelevata rispetto alla strada e con una grande scalinata proprio per evitare che i buoi iniziassero a vagare anche all'interno dell'edificio sacro.<ref name="milanese 1983" />}}
===Monumento alla liberazione===
*'''Baciòch''': il batacchio della campana, utilizzato come sinonimo di "stupido" o "ingenuo" e come soprannome scherzoso dato agli abitanti di Garbagnate.
È stato costruito nei primi anni '90 ed è posto ancora oggi in piazza XXV aprile.
*'''Bagiaròt o Bagianòt''': derivati dal termine ''bagiana'' (it. [[vagina]]). Il primo utilizzato come sinonimo di "effeminato" e il secondo come sinonimo di "panzone" oppure "fannullone". Sono usati come soprannomi per gli abitanti di Caronno.
*'''Leguaràt''': la lepre, sinonimo di "persone veloce". Soprannome dei limbiatesi.
*'''Campé''': il sottoposto del fattore nell'amministrazione fondiara delle Stelline a Cesate, diventato in seguito sinonimo di "spia" o "leccapiedi".
*'''Regiù''': anziano capo-corte. Nei cortili dove vivevano più famiglie imparentate tra loro era lui (di solito il più anziano) a prendere le decisioni e a provvedere ai bisogni di tutti. Sua moglie era detta ''Regiura''.
 
L'uso di soprannomi per indicare gli abitanti dei paesi limitrofi fu abbastanza diffuso fino agli anni Cinquanta. Quello dei cesatesi era ''buscit'' (it. vitello) oppure ''boeu'' (it. bue).<ref name="milanese 1983" />
== Società ==
 
=== Evoluzione demografica ===
Il dialetto è anche utilizzato per i nomi delle corti nel centro storico. Questi derivano dai nomi propri o dalle caratteristiche dei loro abitanti (''Curt dal Picoss'' "corte del Picozzi", ''Curt dal Sinell'' "corte del Sinelli") dalle attività che in essa venivano praticate (es. ''Curt del Macelar'' "corte del macellaio", ''Curt di Torr'' "corte dei tori", in quanto in essa c'era la stazione di monta delle vacche) o anche da alcune caratteristiche proprie della corte (es. ''Curt Noeva'' "corte nuova" o "Curt dal Cereghèt" "corte del caminetto").<ref name="milanese 1983" />
{{Demografia/Cesate}}
==Geografia antropica==
===Urbanistica===
Fino a metà del [[XX secolo]] l'abitato di Cesate si sviluppava unicamente lungo la via Maggiore (strada che cambierà nome in via Vittorio Emanuele e poi, nel dopoguerra, in via Carlo Romanò) e in un paio di strade
vicine situate poco più ad est (via dei Martiri, via Caravaggio e via Dante).
 
Il vero cambiamento fu la costruzione del nuovo quartiere INA-Casa, avvenuta tra il [[1952]] e il [[1958]], tra il nucleo del centro storico e la linea ferroviaria. L'individuazione della campagna cesatese come sito adatto alla costruzione fu dettato dalla sua posizione favorevole, trovandosi a nord del Canale Villoresi e vicino a una ferrovia (e quindi facilmente raggiungibile dalla città).
Il piano, che prevedeva in origine un centinaio di appartamenti e non un intero villaggio, fu fin da subito osteggiato dal sindaco Giuseppe Picozzi e dai proprietari terrieri che rifiutarono le offerte avanzate dall'INA per l'acquisto. Dopo vari ricorsi dei e l'invio fallimentare di una delegazione cesatese a [[Roma]], l'ostilità verso il progetto fu superata con l'esproprio dei terreni grazie a un decreto dell'allora prefetto di Milano.
ll quartiere INA fu così costruito, seguito poi dal quartiere Alfa-Romeo (costruito sempre dall'INA-Casa nei primi anni 60, tra la linea ferroviaria e il Rione Biscia) e dal "condominio Stazione" (costruito all'inizio della via Italia ma a est delle FNM).<ref name="milanese 1983" />
 
[[File:Villaggio_INA,_1954.jpg|miniatura|destra|Il quartiere INA-Casa appena ultimato, sullo sfondo Cesate Vecchio.]]
== Geografia antropica ==
[[File:Cesate,_nuovo_tracciato_FNM_nel_1991.jpg|miniatura|destra|La linea ferroviaria Milano-Saronno nel 1990, appena ultimati i lavori di raddoppio. Si nota il nuovo sottopassaggio in sostituzione del passaggio a livello di via Italia.]]
Cesate è storicamente suddivisa in due parti distinte: '''Cesate Villaggio''' (che comprende i quartieri residenziali ''Villaggio INA Casa'' e ''Villaggio Alfa-Romeo'' e le zone di via Biscia, via Trieste e via dei Mille) e '''Cesate Centro''' (nucleo più antico di Cesate, che comprende il centro storico e tutto il resto del paese e dove hanno sede la maggior parte delle istituzioni)
 
Altra espansione del centro abitato, dopo un decennio, avvenne negli anni 1990-2000, grazie anche all'attivazione del quadruplicamento della linea Milano-Saronno (iniziato nel [[1985]] proprio a Cesate<ref>''L'ampliamento delle Nord'', da ''[[Avvenire]]'' del 31.7.1985</ref>) che rese il paese meglio collegato al capoluogo regionale e all'[[Aeroporto di Milano-Malpensa]] (collegamento [[Malpensa Express]]).
Tra gli anni 1980 e 1990 il centro abitato si è ampiamente ingrandito, andandosi a congiungere in alcuni punti con gli abitati limitrofi di Caronno Pertusella e Garbagnate Milanese.
 
===Località e frazioni===
[[File:Cesate-Selva.jpg|miniatura|destra|La Cascina Selva]]
 
Lo statuto comunale non riconosce l'esistenza di frazioni nel territorio.
 
L'ISTAT riconosce però le località abitate di Cascina Selva e Resegone-San Primo, (entrambe situate nell'area agricola tra Cesate e Solaro) e di Cascina Biscia (area del centro urbano situata a sud delle Ferrovie Nord e sviluppatasi attorno all'[[Cascina Biscia|antica cascina omonima]] e alle vie Manzoni e Leopardi).
 
[[File:Cesate-Bulòn.jpg|miniatura|destra|Località agricola Bulòn, tra Cesate e Solaro, vista lungo la strada vecchia per Solaro (oggi solo un sentiero)]]
 
Esistono anche alcuni toponimi storici che fanno riferimento a luoghi (non località abitate) situati nelle aree agricole oppure nella pineta.
Queste località sono: ''Bulòn'', ''Campèl'', ''Lazzaretto'', ''San Pietro'', ''Campo al Frate'' e ''I Ronchi'' (agricole) e ''Accampamento'', ''Baraggia'', ''Casa Romagna'', ''Riservino'', ''Tozza'', ''Fontane'', ''Manuèl'', ''Brughiere del Laghetto'' e ''Brughiere del Nirone'' (nei boschi)
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovie ===
[[File:Cesate_-_stazione_ferroviaria_-_fabbricato_viaggiatori_lato_strada.jpg|miniatura|destra|La nuova stazione delle Ferrovie Nord Milano, inaugurata nel 1988]]
Sul territorio comunale è ubicata la [[stazione di Cesate]] di proprietà di [[FerrovieNord]] (società del [[gruppo FNM]]), posta sulla [[ferrovia Milano-Saronno]] e servita dalle linee S1 ([[Stazione di Saronno|Saronno]] - [[Stazione di Lodi|Lodi]], via [[Passante ferroviario di Milano|Passante di Milano]]) e S3 (Saronno - [[Stazione di Milano Bovisa Politecnico|Milano Bovisa]] - [[Stazione di Milano Cadorna|Milano Nord Cadorna]]) del [[Servizio ferroviario suburbano di Milano]]. Entrambe le linee sono gestite dalla società [[Trenord]].
[[File:Cesate_vecchia_stazione.jpg|miniatura|destra|La vecchia stazione in via Venezia, davanti alle scuole.]]
Sul territorio comunale è ubicata la [[stazione di Cesate]] gestita da [[FerrovieNord]] (società del [[gruppo FNM]]), posta sulla [[ferrovia Milano-Saronno]].
===Autolinee===
Il comune è attraversato dall'autolineada Z114,diverse gestita da [[Airpullman]],autolinee che lo collegacollegano ai comuni limitrofi. Le stazioni paesano sono 5 e sono tutte ubicate lungo l'asse viario della strada provinciale 133 (via Roma/via Romanò/via Battisti/via Trento/via dei Martiri/via Verdi).
 
* '''Linea Z114''' [[Solaro]] - Cesate - [[Stazione di Garbagnate|Garbagnate FNM]] (linee S1 e S3) - Garbagnate ospedale – [[Senago]] – [[Stazione di Palazzolo Milanese|Palazzolo Milanese FNM]] (linee S2 e S4)
 
In orario scolastico è anche servito dalle autolinee Z192 e Z196, che effettuano fermata nelle stesse della linea Z114 e che collegano Cesate e i comuni limitrofi ad alcuni istituti scolastici superiori vicini.
* '''Linea scolastica Z192''' Solaro fraz. Villaggio Brollo - Solaro - Cesate - Garbagnate FNM (linee S1 e S3) - Garbagnate Milanese - Arese - Rho
* '''Linea scolastica Z196''' Limbiate - Solaro fraz. Villaggio Brollo - Solaro - Cesate - Garbagnate Milanese - Garbagnate M. fraz. Bariana - Garbagnate M. fraz. Santa Maria Rossa - Arese
 
== Amministrazione ==
{{F|centri abitati d'Italia|settembre 2025}}
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|Nome=Picozzi Giovanni|Inizio=[[1946]]|Fine=[[1951]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|Nome=Cattaneo Giuseppe|Inizio=[[1951]]|Fine=[[1956]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|Nome=Galli Pietro|Inizio=[[1956]]|Fine=[[1963]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|note=nato nel [[1923]], morto nel [[2008]]|Nome=Fittavolini Gianvalentino|Inizio=[[1963]]|Fine=[[1965]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|note= morto nel 2021|Nome=Castelli Angelo|Inizio=[[1965]]|Fine=[[1969]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|Nome=Poli Antonio|Inizio=[[1969]]|Fine=[[1970]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|note=| Nome=Borroni Ettorina|Inizio=[[1970]]|Fine=[[1975]]|Partito=[[Democrazia Cristiana]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|note= primo sindaco donna ed uno dei primi sindaci in Italia con una giunta formata sia da esponenti del [[Pentapartito]] che da esponenti del [[Partito Comunista Italiano]], grazie ai progressi avvenuti con il [[Compromesso storico]]. Nel 2021 è stata edificata una nuova piazza che porterà il suo nome, nel cuore di Cesate Vecchio| Nome=Borroni Ettorina|Inizio=[[1970]]|Fine=[[1975]]|Partito=[[Democrazia Cristiana|D.C.]], [[Partito Comunista Italiano|P.C.I.]], [[Partito Socialista Italiano|P.S.I.]], [[Partito Liberale Italiano|P.L.I.]], [[Partito Repubblicano Italiano|P.R.I.]], [[Partito Socialista Democratico Italiano|P.S.D.I]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|Nome=Santoni Mauro|Inizio=[[1976]]|Fine=[[1980]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|Nome=Veltri Nicola|Inizio=[[1980]]|Fine=[[1981]]}}
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{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|carica=[[Commissario straordinario]]|Nome=Saccone Renato|Inizio=[[2008]]|Fine=[[2009]]}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|Nome=Roberto Giuseppe Della Rovere|Inizio=[[2009]]|Fine=[[2014]]|Partito=Coalizione di centro-sinistra (PD-IDV-CIVICHE)}}
{{ComuniAmminPrec|nome=|inizio=|fine=|Nome=Giancarla Marchesi|Inizio=[[2014]]|Fine=[[2019]]|Partito=[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Roberto Vumbaca|Inizio=[[2019]]|Fine=In carica2024|Partito=Coalizione di centro-destra ([[Forza Italia (2013)|FI]]-[[Lega Nord|LN]]-FDI-lista civica)|ordn=Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Roberto Vumbaca|Inizio=2024|Fine=''in carica''|Partito=Coalizione di centro-destra ([[Forza Italia (2013)|FI]]-[[Lega Nord|LN]]-FDI-lista civica)|ordn=Sindaco}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
==Sport==
=== Calcio ===
Le squadre di calcio paesane sono S.C. United, P.O. Cesatese.{{Senza fonte}}
 
== Note ==