Umberto Lenzi: differenze tra le versioni
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Tra i maggiori esponenti del [[Film poliziottesco|poliziottesco]], ha infatti diretto titoli divenuti dei [[film di culto]] del genere, come ''[[Milano odia: la polizia non può sparare]]'', ''[[Roma a mano armata]]'' e ''[[Napoli violenta]]''.
Si è firmato talora con alcuni pseudonimi anglofoni: '''Hank Milestone''', '''Bob Collins''', '''Humphrey Humbert''' ed '''Harry Kirkpatrick'''. Sempre dichiaratosi [[anarchia|anarchico]], tra i suoi maestri, il regista ha sempre messo al primo posto [[Raoul Walsh]] e [[Samuel Fuller]].
==Biografia==
=== Formazione ===
Umberto Lenzi nasce a [[Massa Marittima]], in [[provincia di Grosseto]], il 6 agosto 1931. Si laurea nel 1954 in giurisprudenza all'[[Università di Pisa]] e supera l'esame di ammissione al CSC, per il quale ottiene una borsa di studio. Lenzi si diploma al [[Centro
===Prime opere===
Firma la sua prima regia cinematografica nel 1961 (esclusa la parentesi di un film girato in Grecia nel
Nel 1968 mette in scena una sceneggiatura del giovane [[Dario Argento]], avvalendosi di una produzione [[Titanus]] decisamente ricca; il titolo è ''[[La legione dei dannati]]'', una sorta di rilettura de ''[[I cannoni di Navarone]]'' (1961). Rimane sul genere bellico - uno dei suoi preferiti - anche col film ''[[Attentato ai tre grandi]]'' e nel 1978 gira negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] il film ''[[Il grande attacco]]'', interpretato da [[Attore|attori]] come [[Henry Fonda]], [[Helmut Berger]] e [[John Huston]]. Nel 1979 con lo pseudonimo di ''Hank Milestone'', gira ''[[Contro 4 bandiere]]'', una coproduzione italo-franco-spagnola con [[George Peppard]] e [[Horst Buchholz]].
===I gialli===
Lenzi in seguito si specializza nel [[giallo all'italiana]], inventando un sottogenere, quello del "giallo erotico italiano", che in seguito egli stesso definirà "thriller dei quartieri alti", firmando la trilogia composta da: ''[[Orgasmo (film 1969)|Orgasmo]]'' (1969), uno dei film più venduti negli Stati Uniti in quel periodo,<ref>Umberto Lenzi.</ref>
Nei primi anni settanta, dopo la rilettura del thriller argentiano da parte di vari cineasti, anche Lenzi decide di inserirsi nel filone con ben cinque film: ''[[Un posto ideale per uccidere]]'' (1971), ''[[Sette orchidee macchiate di rosso]]'' (1972), ''[[Il coltello di ghiaccio]]'' (1972), ''[[Spasmo (film)|Spasmo]]'' (1974) e ''[[Gatti rossi in un labirinto di vetro]]'' (1975). Tutti seguono più o meno fedelmente il modulo argentiano, a differenza di ''Spasmo'', il quale predilige calcare terreni più introspettivi e psicologici. Nel frattempo
===Il successo dei polizieschi===
[[File:Napoli violenta.JPG|thumb|Un'immagine da ''[[Napoli violenta]]'', di Lenzi]]
Conseguentemente alla nascita del genere cinematografico italiano denominato
In particolare
Lenzi contribuisce anche al grande successo di
===Gli horror e cannibalici===
Giunto ai primi [[Anni 1980|anni ottanta]], il regista decide di seguire le orme dei più noti cineasti italiani di genere come [[Lucio Fulci]] e [[Dario Argento]], cercando il successo nel genere horror. Il primo titolo è ''[[Incubo sulla città contaminata]]'' (1980), film in particolar modo venerato da [[Quentin Tarantino]], in cui degli uomini contaminati da radiazioni si trasformano in una sorta di cannibali assassini quasi indistruttibili - ''«Non sono zombi!»'' ha tenuto più volte a sottolineare Lenzi. È un film che, chiaramente ispirato a ''[[Zombi (film)|Zombi]]'' di [[George A. Romero|Romero]], possiede una sua originalità, più volte citata in opere future dedicate all'argomento.
Nell'anno successivo, sulla scia di ''[[Cannibal Holocaust]]'' (1980) di [[Ruggero Deodato]], dirige ''[[Mangiati vivi!]]'', film dedicato ai cannibali che riscuote un discreto successo all'estero e che lo spinge a realizzare ''[[Cannibal Ferox]]'' (1981), pellicola di punta della sua "trilogia cannibalica", che però ottiene bassi incassi (400.000 dollari nella prima settimana a [[New York]]), il quale però diventa anche uno dei film più censurati al mondo a causa di alcune scene di violenza reale perpetrata su animali esotici; nel corso di un'intervista concessa al giornalista Emanuele Carioti per l'emittente televisiva romana T9, Lenzi
A fine del decennio torna al genere thriller/horror con ''[[Nightmare Beach - La spiaggia del terrore]]'' (1988), una produzione minore girata negli Stati Uniti, gemella di un'altra pellicola scritta e co-diretta insieme con [[Vittorio Rambaldi]], ''[[Rage - Furia primitiva]]'' (1988). Successivamente dirige altri film horror tra cui ''[[La casa 3 - Ghosthouse]]'' (1988), seguito apocrifo della serie de ''[[La casa (serie di film)|La casa]]'' di [[Sam Raimi]], prodotto da [[Joe D'Amato]] e sempre girato negli Stati Uniti, che riscontrò un buon successo di pubblico, aprendo la strada ad altri due seguiti apocrifi italiani della saga di Raimi (''[[La casa 4 (Witchcraft)]]'' di [[Fabrizio Laurenti]], del 1989, e ''[[La casa 5]]'' di [[Claudio Fragasso]], del 1990); ''[[Paura nel buio]]'' (1989) e il film a basso costo ''[[Le porte dell'inferno]]'' (1990), ultimo film dell'attore [[Giacomo Rossi Stuart]]. Lo stesso anno viene contattato da ReteItalia che gli commissiona un paio di film TV (altri due vengono richiesti a [[Lucio Fulci]]), aventi per soggetto le "case maledette". Il risultato, nonostante il budget ridicolo e un cast non propriamente eccelso a disposizione, è comunque dignitoso. I film sono: ''[[La casa del sortilegio]]'' (1989) e ''[[La casa delle anime erranti]]'' (1989) in cui appare nei panni di una giornalista, la presentatrice-ecologista [[Licia Colò]]. Questi due film rappresentano anche le sole occasioni in cui il regista abbia lavorato per la TV.
===Altre opere===
Sempre negli Ottanta, Lenzi firma molte pellicole di vario genere, fra cui la commedia con [[Donatella Rettore]] ''[[Cicciabomba]]'' (1982), un film della serie ''apocrifa'' di [[Pierino (personaggio)|Pierino]] (''[[Pierino la peste alla riscossa!]]'' del 1982 con il comico toscano [[Giorgio Ariani]] come protagonista), l'avventura fantastica ''[[La guerra del ferro - Ironmaster]]'' (1983), scritto sulla falsariga di ''[[Conan il barbaro (film)|Conan il barbaro]]'' e il bellico ''[[Squadra selvaggia|I cinque del Condor]]'' (1985). Nel secondo lustro degli anni ottanta dirige ''[[Un ponte per l'inferno]]'' (1986) e ''[[Tempi di guerra]]'' (1987), due film di guerra girati in [[Jugoslavia]].
===Gli ultimi lavori===
L'ultima parte della sua carriera è destinata al cinema di esportazione per i mercati minori, con pellicole discrete come ''[[Obiettivo poliziotto]]'' (1989), ''[[Caccia allo scorpione d'oro]]'' (1991) e ''[[Demoni 3]]'' (1991) noto anche come ''Black Demons'', terzo capitolo non ufficiale della serie horror inaugurata da [[Lamberto Bava]].
Il suo ultimo film è ''[[Hornsby e Rodriguez - Sfida criminale]]'' (1992), girato in parte negli Stati Uniti e in parte a Santo Domingo. Un'invenzione dei produttori è invece il film ''Sarajevo, inferno di fuoco'', uscito nel 1996 direttamente per l'home video, che combina inserti e scarti di ''Obiettivo poliziotto'' e di ''Un ponte per l'inferno'' al fine di sfruttare l'evento mediatico della [[guerra nei Balcani]].<ref>
Ritiratosi dal mondo dello spettacolo assieme alla moglie [[Olga Pehar]], segretaria di produzione e attrice di alcuni suoi film, decide di pubblicare alcuni romanzi gialli, ottenendo un buon successo; successivamente ha collaborato con la rivista cinematografica italiana [[Nocturno]], dove ha tenuto una sua rubrica.
Nel 2016 esce la prima biografia, che parla della vita politica, sociale e professionale di Umberto Lenzi, un libro che ripercorre il vissuto del regista, da quando, negli anni cinquanta, si affacciava al mondo culturale, fondando e gestendo il circolo cinematografico della sua città, dove riuscì a portare autori eccellenti come: [[Vasco Pratolini]], [[Pietro Germi]], [[Federico Rossellini]], che scelsero Massa Marittima, anche per proiettare le loro prime, tra le quali ''[[Il ferroviere (film 1956)|Il ferroviere]]''. Nella sua esperienza culturale giovanile, Lenzi incontrò [[Carlo Cassola]] e [[Luciano Bianciardi]], coi quali collaborò alla fondazione di altri circoli cinematografici, fu partecipe alla scrittura di saggi e soprattutto alla protesta a seguito della strage mineraria di Ribolla. Poi la partenza verso Roma, per il [[Centro sperimentale di cinematografia]], che nonostante le difficoltà ha fatto la fortuna professionale di Umberto Lenzi. Tutto questo nel libro ''Una vita per il cinema. L'avventurosa storia di Umberto Lenzi regista'' di Silvia Trovato e Tiziano Arrigoni.
Ricoverato all'ospedale Grassi di [[Ostia (Roma)|Ostia]] a [[Roma]], è morto il 19 ottobre 2017 all'
== Lenzi scrittore ==
Nel 2008 ha esordito come scrittore di [[noir]], pubblicando in tutto dieci romanzi. Umberto Lenzi ha ideato la figura letteraria di Bruno Astolfi, detective privato antifascista che si muove nel mondo del cinema italiano durante il [[ventennio fascista]] per risolvere intricati delitti.<ref>[http://www.thrillermagazine.it/rubriche/8815/ Intervista a Umberto Lenzi, ThrillerMagazine, 3 novembre 2009]</ref>
Il personaggio è il protagonista di ''Delitti a Cinecittà'' (2008), ''Terrore ad Harlem'' (2009), ambientato sul set di ''[[Harlem (film)|Harlem]]'' di [[Carmine Gallone]] (1943), ''Morte al Cinevillaggio'', ambientato a Venezia nella [[Cinevillaggio|città del cinema]] voluta dalla [[Repubblica di Salò]]<ref>[http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/100603/ Alberto Alfredo Tristano, ''Il professor Lenzi: «Io, Tarantino e la mia anarchia»'', Il Riformista, 3 ottobre 2009] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091208043937/http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/100603/ |data=8 dicembre 2009 }}</ref> e ''Il Clan dei Miserabili'' (2014), ambientato appunto sul set de ''[[I miserabili (film 1948)|I miserabili]]'' di [[Riccardo Freda]] (1948).
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==Considerazioni e riflessi==
La rivalutazione di Umberto Lenzi con Quentin Tarantino, che dopo il successo di ''[[Pulp Fiction]]'' «aveva fatto avere a Lenzi, tramite [[Bob Murawski]] e [[Sage Stallone]], delle locandine da autografare e che anni dopo, a Venezia, avrebbe definito il regista "uno dei miei miti"»
==Filmografia==
===Regista===
* ''I ragazzi di Trastevere'' – cortometraggio (1956)
*''[[Vacanze ad Atene]]'' (1958)
*''[[Le avventure di Mary Read]]'' (1961)
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*''[[La casa 3 - Ghosthouse]]'' (1988)
*''[[Paura nel buio]]'' (1989)
*''[[Le porte dell'inferno]]''
*''[[La casa del sortilegio]]''
*''[[La casa delle anime erranti]]''
*''[[Nightmare Beach - La spiaggia del terrore]]'' (1989)
*''[[Obiettivo poliziotto]]'' (1990)
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===Sceneggiatore===
*''[[Le verdi bandiere di Allah]]'', regia di [[Giacomo Gentilomo]] e [[Guido Zurli]] (1963)
*''[[Il figlio di Aquila Nera]]'', regia di [[Guido Malatesta]] (1968)
*''[[Zan, re della giungla]]'' (''Tarzán en la gruta del oro''), regia di [[Manuel Caño]] (1969)
*''[[Striker (film)|Striker]]'', regia di [[Enzo G. Castellari]] (1988)
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