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| Data istituzione =
| Altitudine =
| Abitanti = 7090
| Note abitanti = {{Istat|027|17|2022}}
| Aggiornamento abitanti = 30-6-2022
| Sottodivisioni = [[Sandon]]
| Divisioni confinanti = [[Campolongo Maggiore]], [[Camponogara]], [[Dolo (Italia)|Dolo]], [[Sant'Angelo di Piove di Sacco]] (PD), [[Stra]], [[Vigonovo]]
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}}
 
'''Fossò''' (''Fosò'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita libro|Renzo |Ambrogio|Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni|2004|Istituto geografico De Agostini}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:7090Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Venezia]] in [[Veneto]]. Fa parte dell'[[unione di comuni]] [[Riviera del Brenta#La .22Citt.C3.A0 della Riviera del Brenta.22|"Città della Riviera del Brenta"]].
 
== Geografia fisica ==
Il Comune di Fossò si trova a circa {{M|14&nbsp;|u=km}} da [[Padova]] e a circa {{M|30&nbsp;|u=km}} da [[Venezia]], nella zona denominata [[Riviera del Brenta]] (in senso ampio). Si trova vicino al fiume [[Brenta]], passante per la frazione Sandon. Il territorio è particolarmente pianeggiante e fertile, da favorire la coltura di grano, mais e soia.
 
== Storia ==
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Dal secondo dopoguerra il comune di Fossò ha avuto un discreto sviluppo economico, legato soprattutto alla produzione di calzature; ciò ha favorito l'espansione urbanistica e l'incremento della popolazione del capoluogo. L'attuale sviluppo ha trasformato il comune, un tempo basato essenzialmente sulle coltivazioni agricole, in un'area prettamente industriale, artigianale e commerciale, che convive con un'agricoltura moderna e razionale. Grazie alla presenza di una manodopera di alta specializzazione, le più grandi ''griffe'' della moda internazionale hanno scelto le aziende di Fossò per realizzare le calzature legate al loro marchio.
 
Il Comune di Fossò è il luogo dove, nel 2023, è avvenuto l'[[omicidio di Giulia Cecchettin]].
 
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone del Comune di Fossò sono stati concessi con [[decreto del presidente della Repubblica]] del 26 giugno 1955.<ref>{{cita web |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detailprintDetail.html?823 |titolo= Fossò, decreto 1955-06-26 DPR, concessione di stemma e gonfalone |sito= Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali |posizione= busta 270, fascicolo 4278.6 |accesso= 9 ottobre 2024 }}</ref>
; Stemma:
{{citazione|[[Troncato]] di rosso e di verde, alla [[Fascia (araldica)|fascia]] d'argento, sormontata da una [[Stella (araldica)|stella]] di 8 punte dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo troncato di verde e di rosso.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/4329861a-e70f-4944-92af-e09f46b8b7d4/770-fosso|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Fossò|accesso=9 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
 
;Gonfalone:
{{citazione|Drappo troncato di verde e di rosso…}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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I lavori di abbellimento della chiesa coinvolsero anche la parte interna con decorazioni a stucco e con l’esecuzione dell’affresco, attribuito al pittore veneziano [[Giambattista Canal]], raffigurante la ''Gloria di san Bartolomeo.''
 
Con l’ampliamento del 1761, la chiesa si rivelò ancora insufficiente per le necessità della parrocchia. Negli ''Annuari Diocesani'', si scopre che, a partire dal 1824, la popolazione di Fossò crebbe sopra i 1000-1500 abitanti nell’Ottocento, per poi superare le {{formatnum:2000}} unità nei primi decenni del Novecento (2050 unità nel 1910, 2550 nel 1916).
 
Con la costruzione della nuova chiesa, edificata nel secolo scorso in un terreno vicino, l’antica parrocchiale perse la sua funzione originaria e fu chiusa. Gli altari e le statue presenti all’interno, così come l’antico organo posto sul ballatoio ligneo sopra la porta d’ingresso, gli arredi e alcuni dipinti furono trasferiti nel nuovo edificio, mentre altre opere d’arte furono vendute per affrontare i debiti contratti per la nuova parrocchiale. Dal 1957 in poi gli spazi interni dell’antica chiesa furono utilizzati per gli usi più diversi: teatro parrocchiale, magazzino, sala giochi, palestra e perfino ''campo da pallavolo.''
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Tra le opere d’arte più antiche, meritano di essere ricordati i due altari trasferiti dalla chiesa settecentesca. Il primo conserva il dipinto raffigurante san Lorenzo (recentemente restaurato) e il secondo la statua della Madonna. Il ''San Lorenzo'' è firmato "Vason 1894", ma presumibilmente si tratta di un'opera più antica, in quanto don Giuseppe Bellini nei suoi scritti afferma che il Vason l’ha solo restaurato.
 
Di un certo interesse è il dipinto raffigurante la ''Madonna del Rosario'', eseguito su lamina di rame alla fine del Seicento, conservato in sacrestia, dove si possono ammirare anche i ritratti dei parroci di Fossò susseguitisi nel tempo. Notevole è infine il portale in bronzo che dà accesso alla chiesa. Opera dell’artista padovano Sergio Rodella, al suo interno sono raffigurate, oltre alle immagini dei vescovi Girolamo Bortignon e [[Filippo Franceschi]], quelle dei [[Papa Giovanni XXIII|papi Giovanni XXIII]] e [[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]].<ref>{{cita web |url= https://www.comune.fosso.ve.it/home/vivere/FOSSO--E-SANDON-STORIA/chiesa-del-700/chiesa-parrocchiale.html |titolo= La nuova chiesa di Fossò |autore= Chiesa di Fossò |accesso= 13 agosto 2021 |dataarchivio= 13 agosto 2021 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20210813164726/https://www.comune.fosso.ve.it/home/vivere/FOSSO--E-SANDON-STORIA/chiesa-del-700/chiesa-parrocchiale.html |urlmorto= sì }}</ref>
 
=== L'oratorio della Madonna del Rosario di Campoverardo donato al cappellano di Fossò attraverso la "Mansioneria Mescalchin" ===
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Un poetico ricordo su questo palazzo ci è stato tramandato da Giovanni Muneratti, del ramo della famiglia dimorante a Campocroce di Mirano, che, ricordando le visite ai cugini di Fossò, verso la metà del secolo scorso scriveva: ''"Quando si andava a Fossò, era sempre d'estate. E negli assolati pomeriggi di quei giorni, sempre così si incontrava o ritrovava la casa: una creatura possente, ma come tesa ad occultarsi, a ripararsi, a difendersi. E subito, nella mia fantasia di bambino, la sua bellezza tramutava quella difesa in mistero, in segreti antichi da riservare a pochi eletti la sua grandezza e nobiltà. Con quest'animo vi giungevo davanti e ne restavo, ne resto ancora nella memoria, preso, incantato…"''
[[File:Portale palazzo Muneratti.jpg|miniatura|L'antica mura con l'imponente portale di palazzo Contarini Muneratti]]
Al di là dei ricordi e delle immagini, di tutto ciò non resta che il rimpianto per la perdita di un edificio monumentale: sicuramente tra i primi e più antichi esempi di villa veneta edificati nella terraferma. Se le tristi vicende legate alla distruzione fossero andate diversamente, oggi la sua presenza sarebbe sicuramente un vanto per i cittadini di Fossò e per gli appassionati di arte e di storia.<ref>{{cita web |url= https://www.comune.fosso.ve.it/home/vivere/PALAZZO-CONTARINI-POI-MUNERATTI.html |titolo= Palazzo Contarini poi Muneratti |autore= Comune di Fossò |accesso= 13 agosto 2021 |dataarchivio= 13 agosto 2021 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20210813193343/https://www.comune.fosso.ve.it/home/vivere/PALAZZO-CONTARINI-POI-MUNERATTI.html |urlmorto= sì }}</ref>
 
=== Municipio ===