Sant'Elpidio a Mare: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 1 = Marche
|Divisione amm grado 2 = Fermo
|Amministratore locale =
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = Bivio Cascinare, Cascinare, [[Casette d'Ete]], Castellano, Luce Cretarola,
|Divisioni confinanti = [[Civitanova Marche]] ([[Provincia di Macerata|MC]]), [[Fermo (Italia)|Fermo]], [[Monte Urano]], [[Montecosaro]] (MC), [[Montegranaro]], [[Porto Sant'Elpidio]]▼
▲|Sottodivisioni = Bivio Cascinare, Cascinare, [[Casette d'Ete]], Castellano, Cretarola, Luce
▲|Divisioni confinanti = [[Civitanova Marche]] ([[Provincia di Macerata|MC]]), [[Fermo]], [[Monte Urano]], [[Montecosaro]] (MC), [[Montegranaro]], [[Porto Sant'Elpidio]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1875
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|Incipit =
}}
'''Sant'Elpidio a Mare''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
{{TOClimit|3}}
== Geografia fisica ==
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Il nome è un chiaro riferimento al santo [[anacoreta]] [[Elpidio (abate)|Elpidio]], di cui la città conserva la spoglie.
La specificazione "a mare", precedente all'[[Proclamazione del Regno d'Italia|Unità d'Italia]],<ref>Indice alfabetico di tutti i luoghi dello Stato Pontificio colla indicazione della rispettiva Legazione e Delegazione in che sono compresi del distretto governo e comune da cui dipendono, delle diocesi alle quali sono essi soggetti e coll'epilogo in fine dei distretti e governi di ciascuna legazione o delegazione desunto dall'ultimo riparto territoriale ripromesso coll'editto del 5 luglio 1831. Italia, dalla Tipografia Camerale, 1836.</ref> serviva per distinguerla da altri centri omonimi, e aveva ragione di essere in quanto il territorio comunale giungeva fino alla linea di costa con il [[Porto Sant'Elpidio|Porto]], che però dal 1952 è comune a sé stante.<gallery widths="150" heights="150">
File:Giacomo di nicola da recanati, polittico di sant'elpidio a mare, 1425, 01.JPG|Giacomo di Nicola da Recanati, ''Polittico di Sant'Elpidio a Mare''
File:Giacomo di nicola da recanati, polittico di sant'elpidio a mare, 1425, 02.JPG|Dettaglio del polittico
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La città occupa il territorio appartenuto all'antica città romana di ''Cluana'', distrutta dai [[Goti]] nei primi anni del 400.<ref>{{Cita libro|autore=Andrea Bacci|autore2=Natale Medaglia|titolo=Memorie istoriche della città di Cluana|annooriginale=1692|editore=Pennelli|città=Macerata}}</ref>
Nell'887, nella stessa zona della città distrutta, fu fondata una delle più antiche e potenti [[Ordine di San Benedetto|abbazie benedettine]] delle Marche: [[Abbazia di Santa Croce al Chienti|l'abbazia imperiale di Santa Croce al Chienti]]. Il borgo medievale, conosciuto con il toponimo di "Castello di Sant'Elpidio", sorse nell'XI secolo sul colle nella cui sommità è ospitata la chiesa della Madonna dei Lumi. [[File:Torregerosolimitana1.jpg|sinistra|miniatura|Timpano della Torre Gerosolimitana (XIII sec.)]]Elevato al rango di [[libero comune]], nel 1250 [[Federico II di Svevia]] gli concesse la costruzione di un porto tra i fiumi Chienti e Tenna.
Fu nei secoli successivi al centro di aspri contrasti con la vicina [[Fermo (Italia)|Fermo]].
Saccheggiato nel [[1328]] dalle truppe di [[Mercenario da Monteverde]] fu nuovamente distrutto dal ghibellino [[Rinaldo da Monteverde]] nel [[1376]] e nel [[1377]].
Nel 1380 gli
Nel 1431 l'esercito di [[Francesco Sforza]] penetra la cinta muraria e saccheggia l'abitato.
Nel 1797 il generale Rusca dell'esercito di [[Napoleone Bonaparte]] raduna le milizie locali fedeli
Nel 1952 la frazione del Porto diventa comune autonomo con il nome di [[Porto Sant'Elpidio]].
=== Simboli ===
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con [[decreto del presidente della Repubblica]] del 7 marzo 2001.<ref>{{cita web|titolo= Sant'Elpidio a Mare, decreto 2001-03-07 DPR, concessione di stemma e gonfalone |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?13962 |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 16 settembre 2022 }}</ref>
{{citazione|Campo di cielo, al sant'Elpidio, il viso e il busto in maestà, il viso, il collo, le mani, le gambe di carnagione, con elmo e con corazza di acciaio al naturale, con manto svolazzante di rosso, il Santo aureolato d'oro, i piedi calzati con calighe di nero, tenente con la mano destra la asta di nero posta in banda, munita del vessillo bifido di rosso, svolazzante a destra, caricato dalla croce di otto punte e patente, di argento, il Santo cavalcante il cavallo d'argento, imbrigliato di rosso, rivoltato, con gli arti anteriori sollevati, con gli arti posteriori sostenuti dalla nube d’argento, la nube accompagnata a destra dalle chiavi pontificie, decussate, con gli ingegni all'insù, d'oro, a sinistra dalla stella di sette raggi, dello stesso; il Santo accompagnato in punta dalla cortina di muro uscente dai fianchi e fondata in punta, merlata alla ghibellina, aperta centralmente con arco a tutto sesto, del campo, munita di due torri di due palchi, ogni palco merlato alla ghibellina di tre, i palchi superiori finestrati del campo e muniti di cuspide, i palchi inferiori muniti ciascuno di una nicchia, la parte centrale della cortina merlata di tre merli e di due semimerli, questi addossati alle torri, le parti laterali della cortina merlate ciascuna di tre, il tutto d’argento e murato di nero. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, NOMINE NUMINE ET ARMIS. Ornamenti esteriori da Città.}}
Il gonfalone è un drappo di bianco alla bordatura di azzurro.
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
====
L'
All'interno della chiesa una lapide ricorda i lavori di ristrutturazione eseguiti sulla Basilica dall'
{{citazione|BASILICAM SERVATORIS NOSTRI EJUSQUE VIVIFICAE CRUCIS A THEODOSIO FIRMANO EPISCOPO CONDITAM ET CORAM CAROLO CRASSO IMPERATORE REGIAM DOTEM CONFERENTE XVIII. KAL.OCTOB.A.S. DCCCLXXXVII. SOLEMNITER DICATAM TEMPORUM INJURIIS SQUALLENTEM ALEXANDER BORGIA ARCHIEPUS ET PNPS FIRMANUS INSTAURAVIT AN DNI. MDCCXLVIIII| }}
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==== Chiesa della Madonna dei Lumi ====
Fu costruita nel XIII secolo con il nome originario di chiesa di Sant'Agostino. [[Filippo III di Francia]], quarto figlio del re [[san Luigi IX]], durante il [[Concilio di Lione II|XIV Concilio Ecumenico]], apertosi a [[Lione]] il 7 maggio 1274 e conclusosi il 17 luglio 1274 dona in segno di profonda devozione verso il beato Clemente personalità eminente dell'[[Ordine di Sant'Agostino|Ordine Agostiniano]], beatificato da [[papa Clemente XIII]] nel 1761, una
====Chiesa di Sant'Elpidio Abate====
Eretta nel XIII secolo come [[pieve]], nel [[1590]] le viene attribuito il titolo di [[collegiata]] semplice, l'11 ottobre 1591 [[papa Gregorio XIV]] la eleva a insigne collegiata e nel [[1857]] il beato [[papa Pio IX]] a perinsigne collegiata. Della costruzione primitiva conserva l'abside e gran parte della struttura esterna. La facciata realizzata nella seconda metà degli anni trenta del XX secolo in stile neoromanico si fregia della presenza di un rosone e di un mosaico sulla lunetta del portale che raffigura sant'Elpidio abate affiancato dai discepoli Ennesio ed Eustasio. Il fianco della chiesa che delimita piazza [[Giacomo Matteotti]] conserva 5 finestre dell'originaria costruzione del XIII secolo; il resto è stato quasi interamente ricostruito nel [[1639]]. L'interno è stato realizzato in stile neoclassico. Dietro all'altare maggiore del XVI secolo è stato inserito un altorilievo di un sarcofago romano in marmo pario del IV secolo che raffigura una scena di caccia al leone e che conserva al suo interno le ossa del patrono [[Elpidio (abate)|sant'Elpidio Abate]] e dei discepoli [[sant'Ennesio]] e [[Eustasio di Luxeuil|sant'Eustasio]].
Sopra l'altare maggiore [[Nicola Antonio Monti]] ha realizzato alla fine del XVIII secolo un quadro in cui raffigura la Beata Vergine Maria Assunta in Cielo. La mostra d'Altare dedicata alla [[Basilica della Santa Casa#Madonna nera|Madonna di Loreto]] e realizzata in stile barocco da [[Angelo Scoccianti]] nel transetto di destra della chiesa nel [[1702]], è la più grande delle Marche. L'opera lignea la cui bellezza è esaltata dalla presenza di dorature, conserva all'interno di due ante la cui giunzione crea un altorilievo dell'Annunciazione, la statua della Madonna di Loreto. Il transetto di sinistra conserva un dipinto di [[Jacopo Palma il Giovane]] che raffigura ai piedi del Cristo Sant'Antonio e Sant'Elpidio. La chiesa ospita un Fonte Battesimale di stile rinascimentale. L'organo realizzato nel [[1765]] da [[Gaetano Callido]] e collocato al di sopra dell'entrata principale costituisce una delle più imponenti opere dell'Autore. La grande balaustra in marmo, costruita nella metà del XIX secolo su progetto dell'Architetto Salvatori, è impreziosita da quattro statue in bronzo che raffigurano Sant'Elpidio Abate, Beato Clemente Briotti, [[San Francesco d'Assisi]] e [[Santa Caterina da Siena]], e delimita il Coro e le statue di Sant'Elpidio e della Madonna. La chiesa ospita il paramento liturgico indossato dal Cardinale [[Cesare Brancadoro]]. La Sagrestia conserva un dipinto della Madonna con il Bambino che appare a San Filippo Neri.
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==== Chiesa di San Francesco ====
Realizzata nel XIV secolo, al suo interno contiene la tela del [[Tizianello]] del 1564, due tele di Ripani. La Chiesa ospita le reliquie del nobile
==== Basilica lateranense di Santa Maria della Misericordia ====
La Chiesa venne costruita a partire dal 1575, fu aperta nel 1578 e fu terminata nel 1585. All'esterno presenta un portale ligneo e due meridiane in alto che da sinistra verso destra indicano rispettivamente l'ora italica e astronomica. All'interno, la decorazione della volta venne iniziata nel 1599 dall'umbro
==== Chiesa di San Giuseppe ====
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=== Architetture civili ===
==== Torre gerosolimitana ====
Portata a compimento nel XVI secolo dai [[Cavalieri Gerosolimitani]] (una delle varianti del nome dell'ordine che nasce a Gerusalemme nel 1048 ad opera di Mercanti della [[Repubblica Marinara]] di [[Amalfi]] che decidono di fondare nella Città Santa una chiesa, un convento e un ospedale), la [[torre]] costruita nel punto più alto della città è alta circa 28 metri ha forma quadrata (circa 8,19 metri di lato) ed è caratterizzata da spesse mura perimetrali (1,60 metri). Si accede all'interno attraverso un portone d'ingresso, sormontato da una lunetta di pietra arenaria, scolpita secondo lo stile paleocristiano del X secolo. Il bassorilievo raffigura Cristo Crocifisso. Dal Costato di Gesù esce Acqua e Sangue. Con l'acqua Gesù ci libera dal peccato e ci rigenera come figli di Dio. Con il suo Preziosissimo Sangue ci offre la sua Eterna Alleanza con Dio e ci consente di divenire membra di un unico corpo mistico illuminato dalla luce dello Spirito Santo. Il liquido bagna un agnello posto al di sotto del Cristo crocifisso. Dalla bocca dell'agnello escono tre rami giunti insieme da cui spuntano foglie e fiori. L'intreccio floreale simbolizza l'Albero della Vita. La tradizione indica che l'iconografia venne realizzata per adornare l'[[Abbazia di Santa Croce al Chienti]]. Nella seconda metà del XVII secolo, sopra la torre sono state inserite due campane, la più grande è dedicata al Cristo, alla Madonna, a San Nicola e Sant'Elpidio Patrono della Città, e nel lato est della torre un orologio meccanico posto al di sotto della croce ad otto punte dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme e al di sopra di un monumento (inaugurato il 24 settembre 1893) dedicato ai protagonisti dell'[[unità d'Italia]] i cui volti sono stati immortalati con la tecnica dell'altorilievo realizzata su quattro medaglioni di bronzo che adornano una lapide nella quale è inciso uno scritto composto da [[Tommaso Casini]]: "Il municipio e i Cittadini di Sant'Elpidio a mare vollero in questo marmo raffigurare le sembianze ed incisi i nomi di [[Vittorio Emanuele II]] e di [[Giuseppe Garibaldi]], di [[Giuseppe Mazzini]] e di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] per additare al memore affetto dei posteri gli ardimenti generosi e le eroiche imprese, l'apostolato civile e la sapienza politica onde agli Italiani fu restituita la Patria".
==== Cinta muraria ====
L'abitato conserva resti dei tre chilometri della cinta muraria ([[XIII secolo|XIII]] e [[XIV secolo]]) medioevale e solo tre delle sette porte originarie. Via dei Torrioni offre
==== Porta Canale ====
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==== Porta Marina ====
Ricostruita agli inizi dell'Ottocento dopo essere stata distrutta dai cannoni dell'
==== Porta Romana ====
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==== Villa Brancadoro ====
La costruzione conserva vicino al torrione le mura di un antico
==== Palazzo Montalto Nannerini ====
Il Palazzo cinquecentesco del Cardinale Peretti di Montalto,
==== Palazzo Brancadoro ====
Costruito agli inizi del XIX secolo dal cardinale [[
==== Palazzo Manlio-Fratalocchi ====
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==== Pinacoteca civica ====
Situata all'interno dell'antico convento dei Padri Filippini, contiene al suo interno il polittico con la ''
▲- il trittico con cimasa '''"Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta"''' che si compone di quattro pannelli realizzati con la tecnica della tempera su legno che raffigurano il Cristo, la Visitazione di Maria a Santa Elisabetta, San Giovanni Battista e San francesco assemblati da una cornice di stile classico
Il Polittico e il Trittico vennero commissionati dai Frati per arredare la chiesa dei Minori Osservanti.
Nel museo è depositato anche un affresco staccato sfortunatamente un po’ rovinato con ''San Gabriele Arcangelo''.
Pregevoli sono le opere realizzate da [[Hernestus De Schaychis]] "Madonna del Rosario", Nicola Monti "La Vergine con Il Bambino in braccio" e da Gerolamo Dente "Assunzione della Vergine".▼
Le otto tavole che raffigurano episodi della vita di Sant'Elpidio sono una riproduzione dell'originale dipinto da Giacomo Di Nicola da Recanati conservato in un museo di Parigi.▼
▲Pregevoli sono le opere realizzate da [[Hernestus De Schaychis]]
L'edificio restaurato dall'architetto [[Giuseppe Valadier]], ospita anche la sala degli argenti in cui sono conservate pregevoli opere di oreficeria e argenteria realizzate dal secolo XVII al secolo XIX. La collezione di arte grafica contemporanea contiene opere di Bruscaglia, Cagli, Capozucca, Ciarrocchi, Licata, Pierleoni, Offidani, Sanchini e Trubbiani.▼
▲Le otto tavole che raffigurano ''episodi della vita di Sant'Elpidio'' sono una riproduzione dell'originale dipinto da [[Giacomo Di Nicola da Recanati]] conservato in un museo di Parigi.
▲L'edificio, restaurato dall'architetto [[Giuseppe Valadier]], ospita anche la sala degli argenti in cui sono conservate pregevoli opere di oreficeria e argenteria realizzate dal secolo XVII al secolo XIX.
==== Museo della calzatura ====
Le sale del museo ospitano pantofole, zoccoli, sandali, scarpe e stivali prodotti a partire dal Medioevo oltre che in Italia anche in altri Paesi d'Europa, in India, Cina, Africa, Canada e America Latina. Il museo ospita inoltre stampe antiche, calzatoi e attrezzature e macchinari di cui i calzolai si sono avvalsi in passato per la realizzazione del loro prodotto.
Il museo ospita inoltre le scarpe indossate dai
==== Museo dei fossili ====
Situato all'interno della Nobile Contrada San Giovanni ospita reperti fossili che appartengono a ere e a periodi differenti.
1) ''[[Aequipecten opercularis|Chlamys]]'' e ''[[pecten]]'' (era
2) ''[[Ostrea]]'', pinna e [[Ambra (resina)|ambra]] (periodo
3) [[Hippuritoida|''Rudista'']], ''aptici'', [[Ammonoidea|ammoniti]] (era
4) ''[[Hildoceras]]'', ''[[lytoceras]]'', ''[[phylloceras]]'', ''calliphylloceras'' (periodo giurassico).
5) ''Polyplectus'' e
6) [[Trilobita|trilobiti]] (era
==== Osservatorio astronomico ====
Inaugurato l'8 dicembre 1986
==== Museo parrocchiale ====
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Gli stranieri residenti a Sant'Elpidio a Mare al 1º gennaio 2011 sono 1.611 e rappresentano il 9,4% della popolazione residente.
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Repubblica Popolare Cinese con il 21,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'India (16,4%) e dall'Albania (14,7%)<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/marche/30-sant-elpidio-a-mare/|titolo=tuttitalia.it|accesso=25 novembre 2012}}</ref>.
{| class="wikitable"
|-
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=== Ordini Cavallereschi ===
====
Da marzo 2008 Sant'Elpidio a mare è sede della Delegazione dell'[[Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme|Ordo Equestris Sancti Sepulcri Hierosolymitani]] per le Diocesi di Ascoli Piceno, Camerino, Fermo, Macerata e San Benedetto del Tronto. Il Priore che affianca il Delegato responsabile della Delegazione dell'Ordine è l'Arcivescovo Metropolita di Fermo.
=== Gruppo Comunale di Protezione Civile ===
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* [[Tod's]], azienda di calzature di lusso
* [[Hogan (azienda)|Hogan]], marchio italiano produttore di [[scarpa|scarpe]]
== Infrastrutture ==
=== Strade ===
I collegamenti più importanti sono:
* [[Strada statale 210 Fermana-Faleriense|SS 210 Fermana-Faleriense]], collegamento est-ovest da [[Porto San Giorgio]] ad [[Amandola]];
* [[Dorsale Marche-Abruzzo-Molise]] "''Mezzina''", collegamento nord-sud in costruzione funzionante in alcuni tratti tra cui quello che va da [[Montecosaro]] a [[Fermo (Italia)|Fermo]];
* [[Autostrada A14 (Italia)|Autostrada A14 ''Bologna-Taranto'']], la città si trova a pochi chilometri dal casello di [[Porto San Giorgio]].
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}{{ComuniAmminPrec|27 giugno [[1994]]|25 giugno
{{ComuniAmminPrec|26 giugno [[2004]]|17 febbraio
{{ComuniAmminPrec|17 febbraio [[2007]]|28 maggio
{{ComuniAmminPrec|28 maggio [[2007]]|20 maggio
{{ComuniAmminPrec|21 maggio [[2012]]|26 giugno
{{ComuniAmminPrec|27 giugno [[2022]]|26 giugno 2024|Alessio Pignotti|liste civiche||<ref>[https://www.ilrestodelcarlino.it/fermo/politica/risultati-ballottaggio-sant-elpidio-a-mare-cfdea120/ Sant'Elpidio a Mare: Alessio Pignotti è il nuovo sindaco]</ref><ref>[https://www.cronachefermane.it/2024/06/26/colpo-di-scena-a-santelpidio-a-mare-nove-consiglieri-dal-notaio-cade-lamministrazione-pignotti/648279/ Colpo di scena a Sant’Elpidio a Mare: si dimettono nove consiglieri, cade l’amministrazione Pignotti]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|27 giugno [[2024]]|8 giugno 2025|Alessandra De Notaristefani Di Vastogirardi||[[Commissario prefettizio]]|<ref>[https://www.cronachefermane.it/2024/06/27/il-viceprefetto-de-notaristefani-di-vastogirardi-alla-guida-del-comune-di-santelpidio-a-mare/648525/ De Notaristefani di Vastogirardi commissario prefettizio del comune di Sant’Elpidio a Mare]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|9 giugno [[2025]]|''in carica''|Gionata Calcinari|centro-destra||<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
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== Sport ==
Hanno sede nel comune le società di calcio: [[Elpidiense Cascinare]] ([[Promozione]]); Real Elpidiense ([[Prima Categoria]]); Casette d'Ete ([[Seconda Categoria]])
Le squadre di calcio a 5, tutte in Serie D, sono: Atletico Bivio Cascinare 2006 della frazione Cascinare e ASG Sant'Elpidio a Mare.
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* Filippo Pio Massi. "Il mio paese". Fermo, 1897, 2 volumi.
* Anna Maria Accardo. "I documenti di Santa Croce nelle carte dell'archivio storico di Sant'Elpidio a mare". Sant'Elpidio a mare, dicembre 2009.
* Claudia Lattanzi, Roberto Ragione, ''Immagini di una devozione civica: Sant’Elpidio a Mare, città consacrata al celeste patrono. Appunti per una ricerca nell’iconografia elpidiense'', in Ippoliti A., Svalduz E. (a cura di), ''Oltre lo sguardo / Beyond the gaze'', tomo VI – ''La città rappresentata / The represented city'', Atti del XI Congresso Internazionale “AISU – Ferrara 2023” (Ferrara, 13-16 settembre 2023), AISU International Press, Torino 2025, pp. 153-166. [ISBN: 978-88-31277-11-2] [https://www.academia.edu/129945480/Immagini_di_una_devozione_civica_Sant_Elpidio_a_Mare_citt%C3%A0_consacrata_al_celeste_patrono_Appunti_per_una_ricerca_nell_iconografia_elpidiense]
== Voci correlate ==
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