Clan dei Casalesi: differenze tra le versioni

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Il '''clan dei Casalesi''' è uno dei più potenti clan camorristici e una delle più potenti [[organizzazioni criminali]]. Siin trattaItalia. diCreato unagrazie federazioneall'opera di [[BandaAntonio (criminalità)|bande criminaliBardellino]] unite tra loro, ma ognuno con una propria autonomia nei loro comuni d'appartenenza. Trovatrova le proprie radici tra il comune di [[San Cipriano d'Aversa]] e quello di [[Casal di Principe]] e fu formato nella seconda metà del [[XX secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/fotogallery/campania/2014/03/casalesi/clan-casalesi-albero-genealogico-criminale-2224265908753.shtml|titolo=Clan dei Casalesi: l'albero genealogico criminale|sito=Corriere del Mezzogiorno|data=marzo 2014|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref>
{{Organizzazione criminale
|nome = Clan dei Casalesi
|nomi alternativi = Cosa Nostra Campana, Casalesi
|area di origine = [[San Cipriano d'Aversa]], [[Casal di Principe]]
|aree di influenza = [[Provincia di Caserta]] (soprattutto [[Agro aversano]], [[Agro Caleno]], [[Castel Volturno]] e [[Mondragone]]), [[Lazio]], [[Veneto]], [[Emilia-Romagna]] <br> Mentre all'estero sono attivi in [[Spagna]], [[Romania]], [[Svizzera]] e [[Repubblica Dominicana]]
|inizio = anni 1970
|fine = in attività
|boss = [[Antonio Bardellino]], [[Mario Iovine]], [[Francesco Schiavone]], [[Francesco Bidognetti]], [[Giuseppe Setola]], [[Antonio Iovine]], [[Michele Zagaria]]
|alleato1 = [[Clan Mallardo]]
|alleato2 = [[Clan Alfieri]] (estinto)
|alleato3 = [[Mafia albanese]]
|alleato4 = [['Ndrangheta]]
|alleato5 = [[Sacra corona unita]]
|alleato6 = [[Società foggiana]]
|alleato7 = [[Clan Pagnozzi]]
|alleato8 = [[Famiglia Gambino]]
|alleato9 = [[Famiglia Genovese]]
|alleato10 = [[Clan Farina]] (estinto)
|alleato11 = [[Clan Magliulo]] (estinto)
|rivale1 = [[Nuova Camorra Organizzata]] (estinto)
|rivale2 = [[Clan La Torre]] (estinto)
|rivale3 = [[Clan Lubrano-Ligato]]
|rivale4 = [[Famiglia di Corleone]]
|rivale5 = [[Clan Nuvoletta]]
|rivale6 = [[Clan Gionta]]
|rivale7 = [[Clan dei Casamonica]]
|rivale8 =
|attività1 = [[Racket]]<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/milano-mafia-cemento/milano-mafia-cemento/milano-mafia-cemento.html|titolo=Il clan dei Casalesi conquista il centro di Milano Gli affari dei boss-manager in tutto il Nord|sito=repubblica.it|data=6 luglio 2007|lingua=it|accesso=}}</ref>
|attività2 = [[traffico di droga]]<br>[[rapina]]<br>[[prostituzione]]
|attività3 = [[omicidio]]<br>[[contrabbando]]<br>[[associazione per delinquere|cospirazione]]<br>[[traffico di armi]]
|attività4 = [[estorsione]]<ref name=autogenerato1 />
|attività5 = [[corruzione]]<br>[[gioco d'azzardo]]
|attività6 = [[riciclaggio di denaro]]<br>[[ricettazione]]
|attività7 = [[edilizia|gestione dell'edilizia]]<br>[[Truffa|frode]]<br>[[caporalato]]
|attività8 = [[Falso (ordinamento penale italiano)|contraffazione]]
|attività9 = [[usura]]<br>[[gestione dei rifiuti]] (anche [[Illecito|illecita]])
|collaboratore1 = [[Antonio Iovine]]
|collaboratore2 = [[Giuseppe Setola]]
|collaboratore3 = [[Carmine Schiavone]]
|collaboratore4 =
}}
 
AllFuori dall'esteroItalia, il ''clan'' è attivo in altri paesi europei, come in [[Spagna]], dove gestisce un canale di distribuzione della [[cocaina]] proveniente dal [[Sud America]]<ref>{{Cita web|url=https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/19_settembre_29/camorra-omicidi-efferati-carichi-coca-nell-hinterland-cella-gola-profonda-clan-5cd97646-e27b-11e9-9830-af2de6b1f945.shtml|titolo=Camorra, omicidi efferati e carichi di coca nell'hinterland. In cella la gola profonda dei clan|autore=Andrea Galli|sito=Corriere della Sera|data=29 settembre 2019|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref>. In [[Svizzera]] e [[Romania]], invece, gestiscono la [[prostituzione]], il [[traffico di droga]], l'[[edilizia]], centri benessere e il [[riciclaggio di denaro]], investendolo in attività legali.<ref>{{Cita web|url=https://www.tio.ch/ticino/focus/1251533/la-svizzera-e-la-mafia-un-rapporto-che-dura-da-50-anni|titolo=La Svizzera e la mafia: un rapporto che dura da 50 anni|sito=Ticinonline|data=21 giugno 2018|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://napoli.fanpage.it/casalesi-in-romania-inquieto-scarcerato-e-a-pitesti-si-fa-festa/|titolo=Casalesi in Romania, Nicola Inquieto scarcerato. E a Pitești si fa festa|sito=Napoli Fanpage|lingua=it|accesso=2020-04-13 aprile 2020}}</ref>
Il '''clan dei Casalesi''' è uno dei più potenti clan camorristici e una delle più potenti [[organizzazioni criminali]]. Si tratta di una federazione di [[Banda (criminalità)|bande criminali]] unite tra loro, ma ognuno con una propria autonomia nei loro comuni d'appartenenza. Trova le proprie radici tra il comune di [[San Cipriano d'Aversa]] e quello di [[Casal di Principe]] e fu formato nella seconda metà del [[XX secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/fotogallery/campania/2014/03/casalesi/clan-casalesi-albero-genealogico-criminale-2224265908753.shtml|titolo=Clan dei Casalesi: l'albero genealogico criminale|sito=Corriere del Mezzogiorno|data=marzo 2014|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref>
 
Si connota come un [[cartello]] criminale avente i tratti tipici "paragonabili" a [[Cosa Nostra]], con una struttura piramidale, con una cupola e una cassa comune. Oltre che nella [[provincia di Caserta]], il clan risulta attivo anche in altre regioni del paese come [[Veneto]] ed [[Emilia-Romagna]], in particolare nelle province di [[Provincia di Modena|Modena]] e [[Provincia di Reggio nell'Emilia|Reggio Emilia]].<ref>{{Cita web|url=http://ilbolive.unipd.it/it/camorra-veneto-casalesi|titolo=Camorra in Veneto: tutti i collegamenti con i boss dei Casalesi|sito=Il Bo Live UniPD|data=20 febbraio 2019|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bolognaindiretta.it/mafia-la-scalata-dellemilia-romagna-parte-dei-casalesi-le-pasticcerie/|titolo=Mafia, la scalata dell'Emilia Romagna da parte dei casalesi attraverso le pasticcerie|sito=Reggionline - Quotidianionline - Telereggio - Trc - TRM|data=9 aprile 2019|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref>
 
All'estero, il clan è attivo in altri paesi europei, come in [[Spagna]], dove gestisce un canale di distribuzione della [[cocaina]] proveniente dal [[Sud America]]<ref>{{Cita web|url=https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/19_settembre_29/camorra-omicidi-efferati-carichi-coca-nell-hinterland-cella-gola-profonda-clan-5cd97646-e27b-11e9-9830-af2de6b1f945.shtml|titolo=Camorra, omicidi efferati e carichi di coca nell'hinterland. In cella la gola profonda dei clan|autore=Andrea Galli|sito=Corriere della Sera|data=29 settembre 2019|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref>. In [[Svizzera]] e [[Romania]], invece, gestiscono la [[prostituzione]], il [[traffico di droga]], l'[[edilizia]], centri benessere e il [[riciclaggio di denaro]], investendolo in attività legali.<ref>{{Cita web|url=https://www.tio.ch/ticino/focus/1251533/la-svizzera-e-la-mafia-un-rapporto-che-dura-da-50-anni|titolo=La Svizzera e la mafia: un rapporto che dura da 50 anni|sito=Ticinonline|data=21 giugno 2018|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://napoli.fanpage.it/casalesi-in-romania-inquieto-scarcerato-e-a-pitesti-si-fa-festa/|titolo=Casalesi in Romania, Nicola Inquieto scarcerato. E a Pitești si fa festa|sito=Napoli Fanpage|lingua=it|accesso=2020-04-13}}</ref>
 
== Storia ==
=== La camorra agraria nei Mazzoni ===
Nell'[[Agro aversano]] era storicamente presente la camorra legata al controllo del mondo agricolo, in particolare nella zona dei [[Piana dei Mazzoni|Mazzoni]]<ref>[http://www.grazzaniseonline.eu/spip.php?article825 Grazzanise on Line<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, ossia una zona della [[provincia di Caserta]] situata tra i bacini del [[Volturno]] e dei [[Regi Lagni]]. La camorra agraria nasce per imporre la sorveglianza alle aziende agricole, con la cosiddetta, "guardianìa", con le mediazioni nelle transazioni agricole e con le estorsioni sui mercati agricoli. L'organizzazione, con il tempo, si era poi gradualmente interessata all'attività edilizia.
 
I suoi storici esponenti erano:
* La famiglia Pagano<ref>{{Cita web|url=http://www.casadellalegalita.info/index.php/archivio-storico/2010/8649-camorra-e-cosa-nostra-la-grande-alleanza-sugli-ortomercati|titolo=Camorra e Cosa Nostra, la grande alleanza sugli ortomercati|autore=Super User|data=10 maggio 2010|lingua=it|accesso=22 agosto 2018|dataarchivio=23 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180823042048/http://www.casadellalegalita.info/index.php/archivio-storico/2010/8649-camorra-e-cosa-nostra-la-grande-alleanza-sugli-ortomercati|urlmorto=sì}}</ref>, con il capostipite Antonio Pagano, detto "Tatonno", di [[San Cipriano d'Aversa]], guardiano terriero e mediatore, a cavallo della seconda guerra mondiale, venne ricordato come [[guappo]], ossia come mediatore di contrasti nei paesi della zona e nelle campagne. Suo figlio Ernesto Dante Pagano, detto "Dantuccio", legatosi a [[Raffaele Cutolo|Cutolo]], fu ucciso nel [[1977]] a [[Varcaturo]]. Il figlio di Dantuccio, Antonio, fu assassinato nel [[1989]] insieme ad altri tre affiliati<ref>{{cita web |url=http://www.nannibalestrini.it/sandokan/sandokan5.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=12 ottobre 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130623031901/http://www.nannibalestrini.it/sandokan/sandokan5.htm |dataarchivio=23 giugno 2013 }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.pupia.tv/casaldiprincipe/cronaca/1131/arrestato-latitante-guido-pagano.html |titolo=Copia archiviata |accesso=11 ottobre 2014 |dataarchivio=17 ottobre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141017114523/http://www.pupia.tv/casaldiprincipe/cronaca/1131/arrestato-latitante-guido-pagano.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.caffenews.it/legalita-antimafie/6461/lo-scacco-ai-corleonesi-di-campania/ Lo scacco ai corleonesi di Campania | Caffè News<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;.
* Giuseppe Pedana ([[1918]] - [[1979]]), detto "Peppe Braciola", di [[Villa Literno]], morì cadendo da un balcone durante un tentativo di cattura. Si era fatto spazio a partire deldal [[1947]] uccidendo il suo rivale Paolo di Bello; nel [[1963]] si era reso responsabile anche dell'uccisione di un carabiniere. Conobbe in carcere [[Raffaele Cutolo]], a cui si legò. Era attivo nel controllo del mercato agricolo<ref>{{Cita web|url=http://webatlas.altervista.org/guappi-minori-peppe-braciola-e-papele-e-pacci-pacci/|titolo=Copia archiviata|accesso=11 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016083256/http://webatlas.altervista.org/guappi-minori-peppe-braciola-e-papele-e-pacci-pacci/|dataarchivio=16 ottobre 2014|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.grossetooggi.net/focus/storia/3408/carmine-schiavone-il-boss-dei-casalesi-pentito-alle-iene|titolo=Carmine Schiavone Il Boss dei casalesi pentito alle Iene|sito=grossetoggi.net|data=9 novembre 2013|lingua=it|accesso=}}</ref>;.
* La famiglia di Vittorio Simeone ([[1930]] - [[1982]]), detto " Vittorio Baffone" per i suoi baffi lunghi e la capigliatura folta o anche "'O Cummannante", da [[Casal di Principe]], guardiano e mediatore di terreni, ucciso a [[San Cipriano d'Aversa]], dove viveva, il 17 febbraio [[1982]] col figlio Pietro, di 15 anni. Vittorio Simeone nel [[1966]] fu sospettato di avere contatti con la''[[cosa mafia siciliananostra]]'', ma successivamente in carcere si era legato a [[Raffaele Cutolo]]. La famiglia viene definitivamente estromessa dal controllo del mercato agricolo il 24 marzo [[1982]] con la strage del Ponte Annecchino, in cui quattro componenti, tra cui il figlio Francesco, il fratello Ottavio e due nipoti furono ammazzati con una mitragliatrice nei pressi di un ponte sui [[Regi Lagni]]. In tutto sette componenti della famiglia furono uccisi nello stesso periodo<ref>http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1982_03/19820316_0003.pdf&query=LUCA%20LANDO {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141018110031/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1982_03%2F19820316_0003.pdf&query=LUCA%20LANDO|data=18 ottobre 2014}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://webinfert.altervista.org/vittorio-simeone.html |titolo=Vittorio Simeone<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=12 ottobre 2014 |dataarchivio=9 ottobre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141009041953/http://webinfert.altervista.org/vittorio-simeone.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.infiltrato.it/interviste/interviste/lorenzo-diana-l-antimafia-e-una-battaglia-di-liberta-che-nessuna-dittatura-puo-fermare |titolo=Copia archiviata |accesso=11 ottobre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016005339/http://www.infiltrato.it/interviste/interviste/lorenzo-diana-l-antimafia-e-una-battaglia-di-liberta-che-nessuna-dittatura-puo-fermare |dataarchivio=16 ottobre 2014 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[https://giudiziouniversale.wordpress.com/tag/roberto-saviano/ roberto saviano | Giudizio Universale<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.kosmosdoc.org/Testuale--Frammenti-di-Pagina-Biblioteca/1804686823/d1.html Preview Biblioteca Digitale-Pagina de «l'Unità del 1982»-Id 1804686823<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Questi clan familiari negli anni '70 si erano legati alla [[Nuova Camorra Organizzata]] fondata nel [[1970]] da [[Raffaele Cutolo]], che era riuscito a federare anche altri clan minori dell'Agro aversano.
 
=== La lotta tra i vecchi clan e il ruolo di Bardellino ===
{{Vedivedi anche|Alberto Beneduce (criminale)|Antonio Bardellino}}
 
Verso la metà degli anni settanta del XX secolo, l'attività dei vecchi clan entrò in contrasto col gruppo emergente capeggiato da [[Antonio Bardellino]], di [[San Cipriano d'Aversa]], che nel [[1974]] faceva ancoraufficialmente il [[carrozziere]], per poi dedicarsi alle rapine, in particolare a quelledanno deidi TIR[[camion]] e degli [[autoarticolati]] e ai furti sui treni[[treno merci]]. Entrato in contatto con il [[clan Nuvoletta]] di [[Marano di Napoli]], di cui costituì nel [[1977]] il braccio armato, venne affiliato a [[Cosa Nostra]] dal mafioso siciliano [[Rosario Riccobono]] presso la masseria dei fratelli [[Clan Nuvoletta|Lorenzo e Ciro Nuvoletta]] a [[Marano di Napoli]]. [[Carmine Schiavone]] dichiarò:
{{Citazione|[...] Benché in quell'epoca Lorenzo Nuvoletta fosse il rappresentante regionale di [[Cosa Nostra]], Bardellino era stato autorizzato da detta organizzazione ad affiliare nuovi adepti, con la facoltà di non poter comunicare i nomi al Nuvoletta. Delle nuove affiliazioni doveva, comunque, informare [[Rosario Riccobono|Saro Riccobono]].<ref>{{Cita news|lingua=|url=http://www.csm.it/quaderni/quad_99a/quad_99_3.pdf|titolo=L'atteggiarsi delle associazioni mafiose sulla base delle esperienze processuali acquisite: la Camorra - Procura della Repubblica di Napoli|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070205102450/http://www.csm.it/quaderni/quad_99a/quad_99_3.pdf|dataarchivio=5 febbraio 2007}}</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=9yyreIKRTvMC&pg=PT27&lpg=PT27&dq=bardellino+riccobono&source=bl&ots=O1CfWTa16z&sig=EuXPlLHj-JVFL1WcS8g9f7GO50Q&hl=it&sa=X&ei=xMKsUt2iNcbZsgaU2oG4Dg&ved=0CF8Q6AEwCw#v=onepage&q=bardellino%20riccobono&f=false Gigi Di Fiore, ''L'impero: Traffici, storie e segreti dell'occulta e potente mafia dei casalesi'', 2010]</ref>}}
 
Già a partire dalla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]], [[Antonio Bardellino|Bardellino]] intuì che il futuro dei traffici illegali sarebbe stato rappresentato dalla [[cocaina]], capace di alimentare a lungo termine un affare molto più redditizio rispetto a quello dell'[[eroina]]. Per questo motivo, il capo-clan organizzò un'imponente attività d'import-export di [[farina di pesce]] a copertura del traffico di cocaina, che partendo dall'[[America Latina]] giungeva nell'Agro aversano passando attraverso [[Alberto Beneduce (criminale)|Alberto Beneduce]], uno dei vertici indiscussi del clan e fraterno amico di [[Michele Zagaria]]. Cionondimeno, il clan Bardellino contrabbandò anche l'eroina, le cui spedizioni dirette alla [[Gambino (famiglia)|Famiglia Gambino]] e alla [[Genovese (famiglia)|Famiglia Genovese]] erano nascoste all'interno dei filtri di caffè espresso. I collaboratori di giustizia riferirono che, quando una di queste spedizioni venne intercettata dalle autorità antidroga, Bardellino telefonò a [[John Gotti]] e successivamente ai [[Genovese (famiglia)|Genovese]], affermando che il business non si sarebbe di certo fermato e che avrebbe mandato una quantità di stupefacenti pari al doppio di quella sequestrata.
 
Bardellino ottenne un potere enorme, dal casertano fino al [[basso Lazio]], che molto frequentemente era gestito da suo nipote, il giovane Paride Salzillo<ref name="appiapolis.it">{{Cita news|url=http://www.appiapolis.it/2017/06/28/esclusiva-parla-lex-moglie-di-antonio-bardellino/|titolo=ESCLUSIVA: parla l’ex moglie di Antonio Bardellino|pubblicazione=AppiaPolis - News in Tempo Reale|data=28 giugno 2017|lingua=it|accesso=22 agosto 2018}}</ref>. Bardellino spesso si recava in [[Brasile]] e a [[Santo Domingo]]. Lo strapotere del boss infastidiva gli altri capi-clan che decisero di eliminarlo utilizzando un subdolo stratagemma: spinsero [[Antonio Bardellino|Bardellino]] a ordinare l'uccisione di Domenico Iovine, dopodiché indussero il fratello di Domenico, [[Mario Iovine|Mario]], ad uccidere per vendetta [[Antonio Bardellino|Bardellino]] stesso.
 
=== L'espansione di Bardellino nel basso Lazio ===
La zona sud della [[provincia di Latina]] anticamente era parte integrante della ''[[Terra di Lavoro]]'': quindi, per le comuni origini e affinità culturali, città come [[Fondi]], [[Formia]], [[Gaeta]], [[Itri]], [[Sperlonga]], [[Minturno]], [[Castelforte]] e [[Santi Cosma e Damiano (Italia)|Santi Cosma e Damiano]] sono stati luoghi di insediamento camorristico di diverse organizzazioni criminali provenienti dalla [[provincia di Caserta]]. Ciò è in particolar modo avvenuto tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 per svariati motivi, tra i quali la bellezza delle località turistiche, che suggeriva ai boss il luogo dove trascorrere le vacanze e dove trasferire i propri familiari lontano dai paesi d'origine, soprattutto nei periodi "caldi". Le misure restrittive, come il soggiorno obbligato, applicate nei confronti di affiliati ai clan, non solo campani hanno agevolato l'infiltrazione.
 
L'integrazione di questi diversi fattori ha condotto a constatare che nel territorio a sud dell'[[Agro pontino]] in quel periodo erano presenti ed operavano le figure criminali di:
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* Aldo Ferrucci<ref>{{Cita news|url=http://www.h25.tv/il-clan-bardellino-a-formia-ecco-i-capitoli-inediti-del-libro-i-pascia-allo-smeraldo/|titolo=Il clan Bardellino a Formia, ecco i capitoli inediti del libro "I Pascià" allo Smeraldo|pubblicazione=H25 - blog di informazione indipendente|data=11 agosto 2018|lingua=it|accesso=22 agosto 2018}}</ref>, originario di [[Sessa Aurunca]], insospettabile imprenditore e successivamente collaboratore di giustizia, che fungeva da prestanome di Bardellino.
* Franco Sorvillo<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/11/24/una-strage-firmata-camorra-cinque-delitti-in.html|titolo=UNA STRAGE FIRMATA CAMORRA CINQUE DELITTI IN CAMPANIA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=24 novembre 1988|lingua=it|accesso=22 agosto 2018}}</ref>, originario di [[Mondragone]], con svariati interessi nell'edilizia e nel commercio a [[Minturno]], [[Formia]] e [[Gaeta]].
* Gennaro De Angelis<ref>{{Cita web|url=http://www.h24notizie.com/2015/08/la-camorra-tra-formia-e-gaeta-in-manette-lemissario-dei-casalesi/|titolo=La camorra tra Formia e Gaeta, in manette l'emissario dei Casalesi|sito=h24notizie.com|data=2 agosto 2015|lingua=it|accesso=22 agosto 2018}}</ref>, originario di [[Casal di Principe]], organico del clan Bardellino, capo - regime di [[Cassino]]<ref>Come risulterebbe dal verbale dell'interrogatorio di [[Carmine Schiavone]] del 28 maggio [[1993]], a pagina 20.</ref>.
 
[[File:Ex7up.jpg|thumb|upright=1.4|thumb|L'ex stabilimento della discoteca ''Seven Up'' a [[Formia]].]]
 
Tanta rappresentanza mafiosa era favorita dalla compiacenza della politica sulla quale ancora grava più di un sospetto in considerazione dei lavori della Commissione d'Accesso a [[Fondi]] e sulla richiesta di scioglimento del suo consiglio comunale avanzata dal Prefetto di [[Latina]]<ref>{{Cita news|url=http://www.19luglio1992.com/lo-strano-caso-del-comune-di-fondi-lt/|titolo=Lo strano caso del comune di Fondi (LT) - 19luglio1992.com|pubblicazione=19luglio1992.com|data=24 ottobre 2009|lingua=it|accesso=22 agosto 2018}}</ref>. [[Antonio Bardellino]] limitò la sua attività a sporadiche apparizioni in quanto era già all'epoca latitante, inseguito da diversi ordini di cattura per estorsione, omicidio e strage. In un ''summit'' a [[Formia]] Bardellino, alla presenza di [[Pasquale Galasso]], Giacomo Cavalcanti ed Enzo Moccia, stabilì l'attacco alla masseria dei Nuvoletta a Poggio Vallesana. Il fratello Ernesto rappresentava il braccio operativo che sul territorio concretizzava il reinvestimento dei capitali di provenienza illecita. Infatti, nel [[1979]] a [[Formia]] veniva registrata la Immobiliare Tirreno Sud, di cui erano soci lo stesso Ernesto Bardellino, i fratelli Alberto e Benito Beneduce e Giuseppe Natale. Questa azienda realizzò nella zona di Vindicio, in Viavia Unitàunità d'Italia, una maxigrande [[Lottizzazione (urbanistica)|lottizzazione]], come ad esempio nel caso della costruzione dell'[[Albergoalbergo]] ''Solemar''. Altro settore per favorire il [[riciclaggio di denaro]] di provenienza illecita, era quello dei locali notturni; infatti nel 1980 vine aperta la [[discoteca]] ''Seven Up'' (la cui costruzione era iniziata nei nove mesi precedenti e edificata su un’area di oltre cinquemila metri quadrati, accertatocapace di accogliere fino a ottomila persone)<ref>{{cita web|url=https://lavialibera.it/it-schede-1348-seven_up_discoteca_formia_danza_camorra|titolo=Basso Lazio, il Seven Up e la danza della camorra|autore=Marco Panzarella|data=10 maggio 2023}}</ref> l'attività illegale venne accertata già nel [[1982]] nell'ambito del procedimento penale riguardante il fallimento della società ''Maurice'', proprietaria della discotecacitata, ''Seven Up'',e titolare della quale risultava Aldo Ferrucci.<ref>{{Cita web |url=http://www.freevillage.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=932:quando-carmine-shiavane-parla-dell-amico-alduccio-di-michele-forte&Itemid=120 |titolo=''Quando Carmine Schiavone parla dell'amico Alduccio di Michele Fort'' da freevillage.it, 6 novembre 2013 |accesso=10 giugno 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150203203735/http://www.freevillage.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=932:quando-carmine-shiavane-parla-dell-amico-alduccio-di-michele-forte&Itemid=120 |dataarchivio=3 febbraio 2015 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Quest'ultimo aveva ottenuto dalla Banca Popolare del Golfo prestiti consistenti, senza però fornire alcuna garanzia: la facilità con cui Ferrucci ottenne liquidità spostò l'attenzione degli inquirenti sui massimi vertici dell'istituto di credito locale che, al termine degli accertamenti investigativi giudiziari, risultò pesantemente infiltrato dalla criminalità organizzata. In sostanza, la banca andò in rovina in quanto aveva "prestato", tra il [[1980]] e il [[1981]], 5 miliardi di lire alla ''Maurice'' che, essendo una società-espressione dell'economia camorrista, fallì. Lo stabile della discoteca, tra le più famose all'epoca in Italia, finì sotto sequestro nel [[1985]] nell'ambito dell'inchiesta della Magistratura napoletanamagistrature sui beni riconducibili ad [[Antonio Bardellino]].
 
Un anno prima il suo direttore, sempre Aldo Ferrucci, venne arrestato dalla [[Criminalpol]] di [[Napoli]] con l'accusa di far parte del clan Bardellino. Prima dell'altro arresto scaturito da un'inchiesta sul [[clan Moccia]], al quale Ferrucci era anche legato, il locale nel [[1986]] rimase semidistrutto da un'esplosione (provocata dalla combustione di [[Fuochi d'artificio|fuochi artificiali]]) seguita da un incendio che ne compromise seriamente la struttura; due ragazzi morirono carbonizzati, oltre quaranta i feriti sui cento ragazzi presenti quella sera. L'incidente comportò la fine della [[discoteca]] ''Seven Up'', che non riaprì mai più. Le indagini, i sequestri e gli arresti susseguitisi negli anni dimostrarono il legame tra la discoteca e la malavita.
 
=== L'omicidio Bardellino e l'ascesa degli Schiavone ===
Tra la fine degli [[Anni 1980|anni ottanta]] e l'inizio degli [[Anni 1990|anni novanta]] il clan vive una grave crisi, scaturita dall'omicidio di [[Alberto Beneduce (criminale)|Alberto Beneduce]], operato dai clan satelliti La Torre ed Esposito, a cui seguono gli omicidi di [[Vincenzo De Falco (camorrista)|Vincenzo De Falco]] e di [[Mario Iovine]], elementi di spicco del gruppo<ref>[http://books.google.it/books?id=P3C316J7aOMC&pg=PT22&lpg=PT22&dq=beneduce+operazione+penelope+cantone+%22astro+nascente%22&source=bl&ots=wyyuz3Nv_f&sig=W9TKoMIk3_rEwdp7thssMRo-U28&hl=it&sa=X&ei=3Y6KT5PSCs3S4QSirf3DCQ&ved=0CC4Q6AEwAA#v=onepage&q&f=false Tratto dal libro di Raffaele Cantone ''Operazione Penelope'' Arnoldo Mondadori editore 2012]</ref>. Secondo i collaboratori di giustizia, [[Mario Iovine]] si recò a casa di [[Antonio Bardellino|Bardellino]] in [[Brasile]] e qui lo uccise con un martello. La circostanza, tuttavia, non è mai stata acclarata, poiché il corpo di [[Antonio Bardellino|Bardellino]] non venne mai ritrovato. Il Tribunale di Napoli Nord ne ha dichiarato la [[morte presunta]] il 14 giugno [[2018]]. Non vi è stato alcun processo sulla sua morte<ref>{{citaCita web|url=httphttps://wwwricerca.laramparepubblica.it/2018repubblica/09archivio/21repubblica/san1988/06/02/agguato-cipriano-camorra-ufficialmente-morto-antoniobrasiliano-bardellino/.html|titolo=SanAGGUATO Cipriano.BRASILIANO Camorra,A èBARDELLINO ufficialmente- mortola AntonioRepubblica.it|sito=Archivio Bardellino: emessa- la sentenza di morte presunta|sito=larampaRepubblica.it|data=212 settembregiugno 20181988|lingua=it|accesso=2311 settembrenovembre 20182022}}</ref><ref>{{citaCita web|url=https://casertacericerca.netrepubblica.it/repubblica/antonioarchivio/repubblica/1989/07/25/dopo-bardellinoun-eanno-mortola-ufficialmenteconferma-anche-per-il-tribunale-civile-di-aversa/bardellino.html|titolo=AntonioDopo Bardellinoun èanno mortola ufficialmenteconferma: anche"Bardellino perè ilstato Tribunale Civile di Aversaucciso"|sito=casertacerepubblica.netit|data=22 settembre 20181989-07-25|lingua=it|accesso=237 settembreaprile 20182024}}</ref>.
 
NonDopo scampòla allasua mortescomparsa, neanchevenne ilassassinato nipoteanche disuo Bardellino,nipote Paride Salzillo, colui che gestiva sul territorio gli affari malavitosi, per conto dello zio, gli affari malavitosi<ref name="appiapolis.it"/>. Ricevuta la telefonata dal [[Brasile]] dell'avvenuta morte del capo, [[Francesco Schiavone]] invitò Salzillo ada un incontro con tutti i maggiorentimaggiori elementi di spicco dell'organizzazione.<ref>{{Cita web|url=http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/maggiorente.shtml|titolo=Maggiorente: Definizione e significato di Maggiorente – Dizionario italiano – Corriere.it|sito=dizionari.corriere.it|data=|lingua=it|accesso=22 agosto 2018}}</ref> dell'organizzazione. Questi ultimi, non appena il giovane si presentò, disarmarono illo ragazzodisarmarono, lo informarono della morte dello zio e gli preannunciaronodissero lache morte;lo avrebbero ucciso. Salzillo, pietrificatoimpietrito, venne fatto sedere esu fudi una sedia e strangolato con una corda di plastica. Anche il suo cadavere non venne mai ritrovato, e si ritiene probabilmente che fu gettato in un canale poi cementificato.<ref>[https://penlib.blogspot.it/2010/01/25-anni-sotto-il-regno-di-gomorra.html ''25 anni sotto il regno di Gomorra'' da penlib.blogspot.it (articolo tratto da ''Il Fatto Quotidiano'', 15 gennaio 2010]</ref>
 
Con l'omicidio di [[Antonio Bardellino]] nel [[1988]] si determina un vortice di vendette con numerosi omicidi tra [[San Cipriano d'Aversa]] e [[Casal di Principe]], tanto che questi comuni ottennero, in quegli anni, il primato di area urbana col più alto tasso di omicidi d'Europa.<ref>[https://clandeicasalesi.blogspot.it/2012_06_01_archive.html ''Antonio Bardellino'' da clandeicasalesi.blogspot.it, 30 giugno 2012.]</ref>
 
Non scampò alla morte neanche il nipote di Bardellino, Paride Salzillo, colui che gestiva sul territorio gli affari malavitosi per conto dello zio. Ricevuta la telefonata dal [[Brasile]] dell'avvenuta morte del capo, [[Francesco Schiavone]] invitò Salzillo ad un incontro con tutti i maggiorenti<ref>{{Cita web|url=http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/maggiorente.shtml|titolo=Maggiorente: Definizione e significato di Maggiorente – Dizionario italiano – Corriere.it|sito=dizionari.corriere.it|data=|lingua=it|accesso=22 agosto 2018}}</ref> dell'organizzazione. Questi ultimi, non appena il giovane si presentò, disarmarono il ragazzo, lo informarono della morte dello zio e gli preannunciarono la morte; Salzillo, pietrificato, venne fatto sedere e fu strangolato con una corda di plastica. Anche il suo cadavere non venne mai ritrovato, probabilmente fu gettato in un canale poi cementificato.<ref>[https://penlib.blogspot.it/2010/01/25-anni-sotto-il-regno-di-gomorra.html ''25 anni sotto il regno di Gomorra'' da penlib.blogspot.it (articolo tratto da ''Il Fatto Quotidiano'', 15 gennaio 2010]</ref>
 
=== L'omicidio di Giuseppe Diana e il processo ''Spartacus'' ===
{{Vedivedi anche|Giuseppe Diana|Processo Spartacus}}
 
All'inizio degli anni '90, l'omicidio di [[Alberto Beneduce (criminale)|Alberto Beneduce]] dà inizio ad una sanguinosa lotta interna, proprio tra De Falco e le fazione degli Schiavone e Bidognetti, faida che si protrasse sino alla metà degli [[Anni 1990|anni novanta]]<ref>Operazione Penelope, R. Cantone, 2012 - http://media.bol.it/media/manmedia/9788804621386.pdf</ref>. La guerra intestina assegnerà definitivamente il comando del clan a Schiavone e Bidognetti. Il potere e il comando del clan fu assunto da [[Francesco Schiavone]]<ref>Soprannominato, ''[[Sandokan]]'' per via della sua somiglianza con l'attore [[Kabir Bedi]].</ref><ref>{{Cita web |url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=SCHIAVONE+Francesco |titolo=''Francesco Schiavone'' da cinquantamila.corriere.it |accesso=28 aprile 2015 |dataarchivio=23 febbraio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150223012509/http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=SCHIAVONE+Francesco |urlmorto=sì }}</ref> e da [[Francesco Bidognetti]]<ref>Detto ''Cicciotto' e mezzanotte'' per la sua passione per i locali notturni.</ref>; anche se era il primo il boss principale. Subito dopo spiccavano le figure di [[Michele Zagaria]] e [[Antonio Iovine]], entrambi di [[San Cipriano d'Aversa]]. In questi anni, precisamente nel [[1994]], i Casalesi uccisero il sacerdote [[Giuseppe Diana]], parroco di [[Casal di Principe]], colpevole secondo l'organizzazione di aver criticato la [[camorra]].<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/don-peppino-diana-storia.html|titolo=Don Peppino Diana, la storia del prete ucciso dalla Camorra|sito=tg24.sky.it|data=18 marzo 2019|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref>
 
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=== Gli anni 2000 e gli arresti dei boss ===
A partire dagli [[anni 2000]] gli [[Arresto|arresti]], le condanne e il regime penitenziario del [[Articolo 41-bis|41 bis]] indebolirono molto le figure di Schiavone e Bidognetti consentendo l'ascesa di due boss già condannati all'ergastolo, ma latitanti: [[Michele Zagaria]] e [[Antonio Iovine]]. Il primo controllava gli affari dei Casalesi nel Nordnord Italia e nell'Europa dell'Estest, il secondo si occupava delle coperture politiche a [[Roma]]<ref>[http://www.globalproject.info/it/in_movimento/il-processo-setola-e-la-fine-dei-bidognettilinizio-del-ricambio-generazionale-dei-casalesi/2924 ''Il processo Setola e la fine dei Bidognetti...l'inizio del ricambio generazionale dei casalesi'' di Emiliano Di Marco, da globalproject.info, 20 novembre 2009]</ref>. Il gruppo di Bidognetti venne quasi distrutto, soprattutto dopo l'arresto di [[Giuseppe Setola]], allora reggente del gruppo e colpevole della [[strage di Castel Volturno]], dove vennero uccise sette persone a colpi di [[AK-47]].
 
Il clan Schiavone fu poi indebolito dall'ascesa di Giuseppe Costa al potere, ma risultò essere ancora attivo. Lo dimostrano l'arresto di Nicola Schiavone, figlio maggiore di Francesco, avvenuto il 15 giugno [[2010]], visto come reggente del gruppo e mandante del triplice omicidio di Francesco Buonanno, Giovanni Battista Papa e Modestino Minutolo<ref name="corrierecanadese16giugno2010">{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.corriere.com/printer.php?storyid=99709|titolo=Casalesi, in manette il figlio di Sandokan|pubblicazione=Corriere Canadese|giorno=16|mese=06|anno=2010|pagina=|accesso=16 giugno 2010|cid=|urlmorto=sì}}</ref>, seguito dall'arresto di Francesco Barbato ''o' sbirro'', considerato a sua volta reggente del clan dopo l'arresto di Nicola.<ref>[http://www.apcom.net/newscronaca/20101013_090404_1212af6_99904.html Camorra Arrestato reggente clan Schiavone di Casal di Principe] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101016193659/http://www.apcom.net/newscronaca/20101013_090404_1212af6_99904.html|data=16 ottobre 2010}}</ref>
 
L'arresto di [[Antonio Iovine]], avvenuto il 17 novembre [[2010]], fino ad allora uno dei più importanti boss del clan, rese [[Michele Zagaria]] l'unica figura di spicco del clan<ref>{{Cita web|url=http://www.ilmattino.it/caserta/casalesi_catturato_il_superboss_antonio_iovine_stato_tradito_dalla_voglia_di_panettone_la_gioia_di_maroni_bellissima_giornata_foto/notizie/127128.shtml|titolo="Casalesi, catturato il superboss Antonio Iovine: è stato tradito dalla voglia di panettone. La gioia di Maroni: «Bellissima giornata" di Rosaria Capacchine, da ilmattino.it, 17 novembre 2010|sito=ilmattino.it|data=17 novembre 2010|lingua=it|accesso=28 aprile 2015|dataarchivio=18 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150518084113/http://www.ilmattino.it/caserta/casalesi_catturato_il_superboss_antonio_iovine_stato_tradito_dalla_voglia_di_panettone_la_gioia_di_maroni_bellissima_giornata_foto/notizie/127128.shtml|urlmorto=sì}}</ref>. Dal [[2011]] la reggenza del clan viene affidata alla famiglia Iavarazzo di [[Villa Literno]], già imparentati con gli Schiavone. Il 7 dicembre dello stesso anno, durante una massiccia operazione della [[Polizia di Stato]], scattata all'alba, venne catturato [[Michele Zagaria]]: il boss, latitante da ben 16 anni, si nascondeva in un bunker sotterraneo di un appartamento di [[Casapesenna]], in via Mascagni<ref>{{cita web|url=http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/12/07/news/caccia_al_capo_di_gomorra_cento_poliziotti_assediano_casapesenna-26217471/|titolo=Catturato Zagaria, capo dei Casalesi - le prime parole del boss: "Ha vinto lo Stato"|sito=Repubblica.it|data=7 dicembre 2011|lingua=it|accesso=}}</ref><ref>[http://www.huffingtonpost.it/2012/11/20/ultimo-bunker-tutto-sulla-cattura-di-michele-zagaria_n_2163677.html "L'ultimo bunker", tutto sulla cattura di Michele Zagaria. Oggi arrestati anche tre fratelli e un nipote" da huffingtonpost.it, 20 novembre 2012]</ref>. Il 10 marzo [[2015]] nel corso dell{{'}}''"Operazione Spartacus Reset",'' vengono arrestati 40 appartenenti al clan Schiavone, tra cui anche i figli di ''Sandokan,'' Nicola e Carmine Schiavone.<ref>[http://www.ilgiornale.it/news/cronache/camorra-maxi-blitz-contro-i-casalesi-arrestati-carmine-e-1103413.html Camorra, maxi blitz contro i Casalesi. Arrestati Carmine e Nicola Schiavone]</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilmattino.it/CASERTA/blitz-casalesi-sandokan/notizie/1229414.shtml|titolo=Camorra. Blitz contro i Casalesi, sgominata l'intera fazione Schiavone, 40 arresti in Italia: ci sono anche i figli di «Sandokan»|sito=ilmattino.it|data=10 marzo 2015|lingua=it|accesso=}}</ref>
 
=== La situazione attuale ===
Per quanto riguarda le varie fazioni storiche che da sempre hanno composto l'organizzazione, gli Schiavone risulterebbero i più indeboliti. La fazione avrebbe, secondo le indagini, subito una "scissione" per le volontà di Emilio Martinelli, il quale avrebbe costituito una fazione propria a [[San Cipriano d'Aversa]], distaccandosi totalmente dagli Schiavone. Ci sarebbe stato un ulteriore indebolimento ai danni degli Schiavone dovuto ad un contrasto che questi avrebbero avuto con i Bidognetti, secondo le indagini, guidati da Gianluca Bidognetti, figlio dello storico capo [[Francesco Bidognetti]]. Per quanto riguarda la fazione di [[Michele Zagaria]], essa sarebbe quasi totalmente rivolta agli investimenti nell'economia legale e molto meno interessata al controllo militare del territorio.
Mentre per la fazione Iovine, secondo la DDA risulta essere quasi totalmente assente dopo il pentimento del boss [[Antonio Iovine]].
 
== Descrizione ==
Si tratta di una federazione di [[Banda (criminalità)|clan criminali]] unite tra loro, ma ognuno con una propria autonomia nei loro comuni d'appartenenza.
 
Si connota come un [[cartello]] criminale avente i tratti tipici "paragonabili" a [[Cosa Nostra]], con una struttura piramidale, con una cupola e una cassa comune. Oltre che nella [[provincia di Caserta]], il clan risulta attivo anche in altre regioni del paese come nel [[Lazio]], [[Veneto]] ed [[Emilia-Romagna]], in particolare nelle province di [[Provincia di Modena|Modena]] e, [[Provincia di Reggio nell'Emilia|Reggio Emilia]] e Rimini.<ref>{{Cita web|url=http://ilbolive.unipd.it/it/camorra-veneto-casalesi|titolo=Camorra in Veneto: tutti i collegamenti con i boss dei Casalesi|sito=Il Bo Live UniPD|data=20 febbraio 2019|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bolognaindiretta.it/mafia-la-scalata-dellemilia-romagna-parte-dei-casalesi-le-pasticcerie/|titolo=Mafia, la scalata dell'Emilia Romagna da parte dei casalesi attraverso le pasticcerie|sito=Reggionline - Quotidianionline - Telereggio - Trc - TRM|data=9 aprile 2019|lingua=it|accesso=13 aprile 2020|dataarchivio=7 aprile 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230407125034/https://www.bolognaindiretta.it/mafia-la-scalata-dellemilia-romagna-parte-dei-casalesi-le-pasticcerie/|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Attività e diffusione ==
{{vedi anche|Ecomafia|Terra dei fuochi|Triangolo della morte Acerra-Nola-Marigliano|Traffico di rifiuti}}
Le attività dell'organizzazione camorristica sono molto diversificate, nelle quali il [[racket]] delle [[Estorsione|estorsioni]] è tuttavia molto rilevante per l'economia del clan, soprattutto nell'[[Agro aversano]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcasertano.it/cronache/estorsioni-a-tappeto-nellagro-aversano-dieci-arresti-dei-carabinieri-nella-notte/|titolo=''Estorsioni a tappeto nell'Aversano, 10 arresti''|sito=ilcasertano.it|data=5 giugno 2012|lingua=it|accesso=13 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402101143/http://www.ilcasertano.it/cronache/estorsioni-a-tappeto-nellagro-aversano-dieci-arresti-dei-carabinieri-nella-notte/|dataarchivio=2 aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>. Secondo una stima della [[Direzione Nazionale Antimafia]] il fatturato risultante delle aziende controllate dal clan e dei traffici illeciti si aggirerebbe attorno ai 30 miliardi di euro<ref>{{cita web|autore=Roberto Saviano|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/18/il-processo-ai-padroni-di-gomorra.html|titolo=Il processo ai padroni di Gomorra - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=18 giugno 2008|lingua=it|accesso=}}</ref>. Inoltre dal [[1985]] al [[2004]] sarebbero stati compiuti dal clan 646 omicidi<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/ottobre/27/clan_dei_Casalesi_ritratto_potere_co_9_081027051.shtml Il clan dei Casalesi: ritratto di un potere criminale<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Secondo lo scrittore [[Roberto Saviano]]<ref>[http://www.robertosaviano.it/documenti/9015/ Clan dei casalesi: i nuovi padrini sono casertani, Saviano.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100209232456/http://www.robertosaviano.it/documenti/9015 |data=9 febbraio 2010 }}</ref>, minacciato di morte dalla stessa organizzazione<ref>[http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/cronaca/scrittore-sotto-scorta/scrittore-sotto-scorta/scrittore-sotto-scorta.html ''Minacce camorriste a Roberto Saviano finisce sotto scorta l'autore di Gomorra'' di Dario Del Porto, da la repubblica.it, 13 ottobre 2006]</ref>, i Casalesi condussero all'estero attività illecite, già dagli anni '90. In [[Spagna]] sono molto impegnati ad investire in immobili, aziende agricole, alberghi, ville, negozi di lusso e traffico di droga. Sono inoltre da anni presenti nel traffico e nello smaltimento internazionale dei [[rifiuti tossici]] e nocivi delle industrie italiane e straniere. In [[Svizzera]] riciclano capitale e nell'acquisto di banche.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/03/21/napoli-cosi-i-casalesi-volevano-convertire-in-euro-20-miliardi-di-vecchie-lire-frutto-di-illeciti/5052711/|titolo=Napoli, "così i Casalesi stavano convertendo in euro 20 miliardi di vecchie lire frutto di illeciti"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2019-03-21|lingua=it-IT|accesso=2020-04-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.varesenews.it/2013/01/i-milioni-sequestrati-ai-casalesi-saranno-ripartiti-tra-svizzera-e-italia/70999/|titolo=I milioni sequestrati ai Casalesi saranno ripartiti tra Svizzera e Italia|sito=VareseNews|data=2013-01-07|lingua=it|accesso=2020-04-13}}</ref>
 
Le attività dell'organizzazione camorristica sono molto diversificate, nelle quali il [[racket]] delle [[Estorsione|estorsioni]] è tuttavia molto rilevante per l'economia del clan, soprattutto nell'[[Agro aversano]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcasertano.it/cronache/estorsioni-a-tappeto-nellagro-aversano-dieci-arresti-dei-carabinieri-nella-notte/|titolo=''Estorsioni a tappeto nell'Aversano, 10 arresti''|sito=ilcasertano.it|data=5 giugno 2012|lingua=it|accesso=13 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402101143/http://www.ilcasertano.it/cronache/estorsioni-a-tappeto-nellagro-aversano-dieci-arresti-dei-carabinieri-nella-notte/|dataarchivio=2 aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>. Secondo una stima della [[Direzione Nazionale Antimafia]] il fatturato risultante delle aziende controllate dal clan e dei traffici illeciti si aggirerebbe attorno ai 30 miliardi di euro<ref>{{cita web|autore=Roberto Saviano|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/18/il-processo-ai-padroni-di-gomorra.html|titolo=Il processo ai padroni di Gomorra - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=18 giugno 2008|lingua=it|accesso=}}</ref>. Inoltre dal [[1985]] al [[2004]] sarebbero stati compiuti dal clan 646 omicidi<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/ottobre/27/clan_dei_Casalesi_ritratto_potere_co_9_081027051.shtml Il clan dei Casalesi: ritratto di un potere criminale<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Secondo lo scrittore [[Roberto Saviano]]<ref>[http://www.robertosaviano.it/documenti/9015/ Clan dei casalesi: i nuovi padrini sono casertani, Saviano.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100209232456/http://www.robertosaviano.it/documenti/9015 |data=9 febbraio 2010 }}</ref>, minacciato di morte dalla stessa organizzazione<ref>[http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/cronaca/scrittore-sotto-scorta/scrittore-sotto-scorta/scrittore-sotto-scorta.html ''Minacce camorriste a Roberto Saviano finisce sotto scorta l'autore di Gomorra'' di Dario Del Porto, da la repubblica.it, 13 ottobre 2006]</ref>, i Casalesi condussero all'estero attività illecite, già dagli anni '90. In [[Spagna]] sono molto impegnati ad investire in immobili, aziende agricole, alberghi, ville, negozi di lusso e traffico di droga. Sono inoltre da anni presenti nel traffico e nello smaltimento internazionale dei [[rifiuti tossici]] e nocivi delle industrie italiane e straniere. In [[Svizzera]] riciclano capitale e nell'acquisto di banche.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/03/21/napoli-cosi-i-casalesi-volevano-convertire-in-euro-20-miliardi-di-vecchie-lire-frutto-di-illeciti/5052711/|titolo=Napoli, "così i Casalesi stavano convertendo in euro 20 miliardi di vecchie lire frutto di illeciti"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2019-03-21 marzo 2019|lingua=it-IT|accesso=13 aprile 2020-04-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.varesenews.it/2013/01/i-milioni-sequestrati-ai-casalesi-saranno-ripartiti-tra-svizzera-e-italia/70999/|titolo=I milioni sequestrati ai Casalesi saranno ripartiti tra Svizzera e Italia|sito=VareseNews|data=7 gennaio 2013-01-07|lingua=it|accesso=13 aprile 2020-04-13}}</ref>
L'organizzazione risulta molto attiva anche sotto l'aspetto imprenditoriale, tanto che nel 2008 tentò addirittura di acquisire quote societarie della ''[[Società Sportiva Lazio]]'', tramite l'ex calciatore [[Giorgio Chinaglia]].<ref>{{Cita web |url=http://www.ilmessaggero.it/HOME_INITALIA/CRONACANERA/lazio_la_camorra_voleva_comprare_la_societ_agrave_dieci_arresti_ordine_di_custodia_anche_per_chinaglia/notizie/28117.shtml |titolo=''Lazio, la camorra voleva comprare la società: dieci arresti, ordine di custodia anche per Chinaglia'' da ilmessaggero.it, 22 luglio 2008 |accesso=4 maggio 2015 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304194041/http://www.ilmessaggero.it/HOME_INITALIA/CRONACANERA/lazio_la_camorra_voleva_comprare_la_societ_agrave_dieci_arresti_ordine_di_custodia_anche_per_chinaglia/notizie/28117.shtml |urlmorto=sì }}</ref> Durante la [[crisi dei rifiuti in Campania]] nel [[2008]] venne scoperto un grande traffico e smaltimento illegale di rifiuti da parte del clan.<ref>[http://www.legambiente.campania.it/index.php?option=com_content&task=view&id=329&Itemid=192 Rifiuti:imprenditori smaltivano rifiuti tossici per i Casalesi, Legambiente.campania.it]</ref> Il clan è inoltre attivo anche nel traffico di [[eroina]] e [[cocaina]],<ref name=autogenerato1>[http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2013/04/10/871321-camorra-casalesi-schiavone-affari-riviera.shtml Il figlio di &#039;Sandokan&#039; comandava il clan dei Casalesi in riviera - Il Resto Del Carlino - Rimini<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> con diversi boss di [[cosa nostra statunitense]] della [[famiglia Gambino]] di [[New York]], [[John Gotti]] e con la [[famiglia Genovese]] soprattutto nell'ambito della fornitura di stupefacenti.<ref name=saviano>[[Gomorra (romanzo)|Gomorra]], [[Roberto Saviano]], 2006</ref>
 
L'organizzazione risulta molto attiva anche sotto l'aspetto imprenditoriale, tantocon cheinteressi nelin diverse attività, tra le quali le cave di [[marmo di Carrara]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2024/03/22/criminalita-organizzata-cave-marmo-carrara/|titolo=L’interesse della criminalità organizzata per le cave di marmo viene da lontano|sito=Il Post|data=22 marzo 2024|lingua=it|accesso=23 marzo 2024}}</ref>. Nel 2008 tentò addirittura di acquisire quote societarie della ''[[Società Sportiva Lazio]]'', tramite l'ex calciatore [[Giorgio Chinaglia]].<ref>{{Cita web |url=http://www.ilmessaggero.it/HOME_INITALIA/CRONACANERA/lazio_la_camorra_voleva_comprare_la_societ_agrave_dieci_arresti_ordine_di_custodia_anche_per_chinaglia/notizie/28117.shtml |titolo=''Lazio, la camorra voleva comprare la società: dieci arresti, ordine di custodia anche per Chinaglia'' da ilmessaggero.it, 22 luglio 2008 |accesso=4 maggio 2015 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304194041/http://www.ilmessaggero.it/HOME_INITALIA/CRONACANERA/lazio_la_camorra_voleva_comprare_la_societ_agrave_dieci_arresti_ordine_di_custodia_anche_per_chinaglia/notizie/28117.shtml |urlmorto=sì }}</ref> Durante la [[crisi dei rifiuti in Campania]] nel [[2008]] venne scoperto un grande traffico e smaltimento illegale di rifiuti da parte del clan.<ref>[http://www.legambiente.campania.it/index.php?option=com_content&task=view&id=329&Itemid=192 Rifiuti:imprenditori smaltivano rifiuti tossici per i Casalesi, Legambiente.campania.it]</ref> Il clan è inoltre attivo anche nel traffico di [[eroina]] e [[cocaina]],<ref name=autogenerato1>[http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2013/04/10/871321-camorra-casalesi-schiavone-affari-riviera.shtml Il figlio di &#039;Sandokan&#039; comandava il clan dei Casalesi in riviera - Il Resto Del Carlino - Rimini<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> con diversi boss di [[cosa nostra statunitense]] della [[famiglia Gambino]] di [[New York]], [[John Gotti]] e con la [[famiglia Genovese]] soprattutto nell'ambito della fornitura di stupefacenti.<ref name=saviano>[[Gomorra (romanzo)|Gomorra]], [[Roberto Saviano]], 2006</ref>
 
== L'azione di contrasto ==
L'attività di contrasto al clan dei Casalesi da parte della [[Polizia (Italia)|Polizia italiana]] e della [[Magistratura italiana]]all'organizzazione ha acquisito progressivamente maggiore intensità: un primo riconoscimento dell'esistenza dell'organizzazione si ebbe nel [[1986]] con la sentenza del Tribunale di [[Santa Maria Capua Vetere]] nei confronti di Alessandri Aldo + 210Alessandri (conosciuto anche come "''processo Bardellino''") che si concluse con diverse condanne e decretò l'appartenenza del clan alla [[Nuova Famiglia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/15/news/la_cassazione_conferma_sedici_ergastoli_contro_i_casalesi-1964886/|titolo=La Cassazione conferma la sentenza Sedici ergastoli contro i Casalesi|sito=la Repubblica|data=15 gennaio 2010|lingua=it|accesso=12 novembre 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaArticolo?art.versione=1&art.codiceRedazionale=000C0200&art.idArticolo=3&art.idSottoArticolo=0&art.dataPubblicazioneGazzetta=2000-03-08&art.progressivo=0|titolo=Gazzetta ufficiale 08/03/2000}}</ref>; ma una reale azione di contrasto si ebbe soprattutto dopo la collaborazione di alcuni pentiti che condusse al [[Processo Spartacus]] nel [[1998]]. Da allora sono stati effettuati sia molti sequestri di beni, che arresti importanti, ma la potenza del clan rimase ancora enorme, a causa dei fortissimi legami con la politica, sia locale che nazionale, con l'imprenditoria, con l'industria e infine a causa della mancata collaborazione della popolazione.
 
=== Operazioni di polizia ===
* L'11 luglio [[1998]] viene arrestato a [[Casal di Principe]] [[Francesco Schiavone]] detto “Sandokan”<ref>[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/07/12/non-sparate-ci-sono-bambini.html Non sparate, ci sono i bambini - la Repubblica.it]</ref><ref name="corriere12luglio1998">{{Cita news|lingua=it|autore=Fulvio Bufi|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/12/Sandokan_scovato_nella_sua_reggia_co_0_9807123615.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/12/Sandokan_scovato_nella_sua_reggia_co_0_9807123615.shtml|titolo=Sandokan scovato nella sua reggia segreta|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=12|mese=07|anno=1998|p=|accesso=29 dicembre 2011|cid=}}</ref>. Il 19 giugno [[2008]], con la conclusione del processo d'appello, il camorrista viene condannato all'ergastolo<ref>[https://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/camorra-1/sentenza-casalesi/sentenza-casalesi.html?ref=search Camorra, ergastolo per i Casalesi Saviano: "Una vittoria dello Stato" - cronaca - Repubblica.it]</ref><ref>[http://www.lastampa.it/2008/06/19/italia/cronache/camorra-processo-spartacus-confermati-gli-ergastoli-per-i-boss-R5APENYQNgWvpQVUBsBZEO/pagina.html ''Camorra, processo Spartacus: confermati gli ergastoli per i boss'' da lastampa.it, 19 giugno 2008.]</ref>.
* L'11 luglio [[1998]] viene arrestato a [[Casal di Principe]] [[Francesco Schiavone]] detto “Sandokan”. Il 19 giugno [[2008]], con la conclusione del processo d'appello, il camorrista viene condannato all'ergastolo.
* Il 26 marzo [[2008]] viene arrestato a [[Viareggio]] il latitante Orlando Lucariello di [[Gricignano di Aversa]], inserito tra i 500 latitanti più pericolosi<ref>[https://corrierefiorentino.corriere.it/cronache/articoli/2008/03_Marzo/26/latitante_casalesi_arrestato.html Latitante del clan dei Casalesi arrestato a Viareggio all'alba - Corriere Fiorentino]</ref>, ritenuto elemento di spicco del clan dei Casalesi per gli affari in [[Toscana]] e stretto collaboratore di Giuseppe Russo, detto "’o Padrino". In seguito a un precessoprocesso, il pentito Orlando Lucariello lancia dure accuse nei confronti di tre amministrazioni del Casertanocasertano ovvero [[Gricignano di Aversa]], [[Succivo]] e [[Orta di Atella]] e accuserà anche il noto deputato [[Nicola Cosentino]] del [[Il Popolo della Libertà|PDL]], di essere un mediatore del clan per gli appalti<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/10/01/news/un_pentito_accusa_cosentino_una_centrale_elettrica_per_i_clan-43663156/ Un pentito accusa Cosentino<br />"Intervenne per una centrale elettrica" - la Repubblica]</ref>.
* Il 30 settembre [[2008]] una maxi-operazione<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/cronaca/camorra-2/blitz-casalesi/blitz-casalesi.html|titolo=Manette al gruppo di fuoco dei Casalesi, presi i killer della strage di Castel Volturno|sito=repubblica.it|data=30 settembre 2008|lingua=it|accesso=}}</ref> conduce all'esecuzione di 127 ordini di custodia cautelare, un'ottantina per persone già detenute, e all'arresto di Giuseppina Nappa, moglie di ''Sandokan''. Inoltre vennero sequestrati beni per cento milioni di euro. A [[Quarto (Italia)|Quarto]], in un'altra operazione dei [[Carabinieri]], fu posto agli arresti il gruppo di fuoco di [[Giuseppe Setola]], formato da Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo e Giovanni Letizia, gruppo che da mesi stava seminando il terrore sul litoraleLitorale Domizio. Inoltre, nel corso del blitz, vennero sequestrate sette pistole, un fucile a pompa e due fucili [[AK-47]] e numerosi proiettili di vario calibro, pettorine dei [[carabinieri]], palette, lampeggianti, due auto rubate e due moto di grossa cilindrata.
* L'11 ottobre [[2008]] vengono arrestate dalla [[Direzione distrettuale antimafia|DDA]] di [[Napoli]] sette persone delle dieci ricercate legate al clan scissionista di Bidognetti, con a capo il latitante [[Giuseppe Setola]], sfuggito anche questa volta.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/camorra-3/camorra-3/camorra-3.html|titolo=Nuovo blitz contro i casalesi arrestato un attore di "Gomorra"|sito=repubblica.it|data=11 ottobre 2008|lingua=it|accesso=}}</ref>
* Il 7 novembre [[2008]] vengono arrestati Davide Granato, 33 anni, e Giuseppe Alluce, il primo è uno dei responsabili dell'omicidio di un parente di due collaboratori di giustizia (Stanislao Cantelli), l'altro, invece, è braccio destro del boss latitante [[Giuseppe Setola|Setola]].<ref>[http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/camorra-5/castelvolturno-2-arresti/castelvolturno-2-arresti.html Blitz nel Napoletano. Manette al fedelissimo del superlatitante Giuseppe Setola Fermato anche il titolare del ristorante che riforniva le aragoste ai ricercati, Cronaca, Repubblica.it] Casalesi, arrestato il braccio destro del boss. In carcere fiancheggiatori e vivandiere</ref>
* Il 21 novembre [[2008]] viene arrestato Gianluca Bidognetti, figlio di Francesco, detto Cicciotto 'e Mezzanotte per la sua passione per le discoteche, reo di aver partecipato il 31 maggio [[2008]] ad un commando con l'intento di uccidere sua zia e sua cugina.<ref>[http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/cronaca/camorra-6/camorra-6/camorra-6.html Arrestato Gianluca Bidognetti tentò di uccidere la zia e la cugina, Repubblica.it]</ref>
* Il 21 dicembre [[2008]] viene arrestato Metello Di Bona, 38 anni, stragista del clan dei Casalesi<ref>[https://www.poliziadistato.it/articolo/camorra--catturato-metello-di-bona Camorra: catturato Metello Di Bona | Polizia di Stato]</ref>.
* Il 12 gennaio [[2009]] fallisce il blitz contro [[Giuseppe Setola]] a [[Trentola-Ducenta]]. Setola riesce a fuggire attraverso le fogne. Viene invece arrestata e interrogata la moglie del superlatitante, Stefania Martinelli.<ref name="city">Quotidiano gratuito ''[http://www.city.it City] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20051124061207/http://www.city.it/ |data=24 novembre 2005 }}'', Anno VIII N°5, 13 gennaio 2009, "''Caserta, blitz anticamorra Setola scappa in un cunicolo''" di Antonio E. Piedimonte</ref>
* Il 14 gennaio [[2009]] i [[Carabinieri]] riescono ad arrestare [[Giuseppe Setola]] a [[Mignano Monte Lungo]] e a porre fine alla sua latitanza<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/cronaca/camorra-6/arresto-setola/arresto-setola.html|titolo=Camorra, arrestato il boss Setola Ai carabinieri: "Avete vinto voi" - cronaca - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=25 dicembre 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_14/setola_arrestato_caserta_46a59356-e24a-11dd-b227-00144f02aabc.shtml|titolo=Caserta, arrestato il camorrista Setola La resa ai carabinieri: «Avete vinto voi» - Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=25 dicembre 2022}}</ref>.
* Il 30 marzo [[2009]] vengono arrestate trentotto persone appartenenti ai Casalesi tra [[Napoli]], [[Caserta]], [[Milano]], [[Ferrara]] e [[Reggio Emilia]], camorristi che gestivano un traffico di droga sul litorale campano da [[Mondragone]], in [[provincia di Caserta]], fino a [[Lago Patria]], frazione di [[Giugliano in Campania|Giugliano]], [[provincia di Napoli]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/camorra-8/operazione-30mar/operazione-30mar.html|titolo=Operazione anti-droga, 38 arresti in manette affiliati ai Casalesi|pubblicazione=Repubblica.it}}</ref>
* Il 6 aprile [[2009]], nell{{'}}''Operazione Medusa'', vengono arrestate a [[Modena]] cinque persone legate al clan dei Casalesi, che operavano nella zona da più di vent'anni, riconducibili al figlio di [[Francesco Schiavone]]. Altri quattro erano già stati arrestati il 9 marzo [[2009]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/modena-casalesi/modena-casalesi/modena-casalesi.html|titolo= Modena, casalesi in manette Sgominata cellula, cinque arresti|pubblicazione=Repubblica.it}}</ref>
* Il 29 aprile [[2009]], nell{{'}}''Operazione Principe'', viene arrestato Michele Bidognetti, il fratello del capo-clan [[Francesco Bidognetti]] detto ''Cicciotto 'e Mezzanotte''. Sono stai sequestrati beni del valore di 5 milioni di euro.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/camorra-9/arresto-bidognetti/arresto-bidognetti.html|titolo=Camorra, arrestato Michele Bidognetti
nuovo capo del clan dei Casalesi|pubblicazione=Repubblica.it}}</ref>
* Il 3 maggio [[2009]] viene arrestato a Casal di Principe dagli agenti della [[Squadra mobile|Squadra Mobile]] di [[Caserta]] Raffaele Diana, boss dei Casalesi, ricercato dal [[2004]] e inserito nell'elenco di 30 super-latitanti.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/camorra-9/arresto-diana/arresto-diana.html|titolo=Camorra, arrestato boss Diana del clan dei Casalesi|pubblicazione=Repubblica.it}}</ref> Originario di San Cipriano d'Aversa, Diana si unì al clan dei Casalesi alla fine degli anni '70, quando era ancora unito sotto un unico leader, Antonio Bardellino, che controllava il clan dalla sua base in Brasile. Strinse amicizia con Mario Iovine, braccio destro di Bardellino. Diana era ampiamente ritenuto uno dei responsabili dell'omicidio di Paride Salzillo, nipote del boss dei Casalesi. Salzillo fu assassinato nel marzo 1988, lo stesso giorno in cui fu ucciso Bardellino. Ha avuto un ruolo chiave nella guerra dei Casalesi contro la Nuova Camorra Organizzata, partecipando ai famigerati omicidi Pagano Mennillo-Orsi-Gagliardi, in cui i membri dei Casalesi posizionarono una mitragliatrice su una collina a Ponte Annicchino e aprirono il fuoco, uccidendo quattro Cutoliani a Casal di Principe il 22 aprile 1989. Diana era uno dei vertici del clan dei Casalesi, arrestato il 13 dicembre 1990 nell'operazione carabinieri Santa Lucia insieme a Francesco Schiavone, Francesco Bidognetti, Francesco Schiavone e Giuseppe Russo. Poco dopo essere stato rilasciato, fu inviato dal governo italiano al confino a Modena, dove organizzò un giro di estorsioni in Emilia-Romagna, dove fu nuovamente arrestato nell'operazione Zues.
* Il 18 maggio [[2009]] viene arrestato Franco Letizia dagli agenti della Squadra Mobile di [[Caserta]] a [[San Cipriano d'Aversa]]. Letizia, al momento dell'arresto era presente nella lista dei cento latitanti più pericolosi, era considerato il successore di [[Giuseppe Setola]] alla guida del clan Bidognetti, fazione del clan dei Casalesi. Insieme a lui sono stati arrestati anche Antonio Diana, proprietario dell'abitazione in cui si trovava Letizia, e Carlo Corvino, entrambi già noti alle forze dell'ordine.<ref>{{Cita web |url=http://www.pupia.tv/casaldiprincipe/cronaca/490/clan-bidognetti-catturato-franco-letizia-successore-setola.html |titolo=Casal di Principe - Clan Bidognetti: catturato Franco Letizia, il successore di Setola - Pupia.TV<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=30 ottobre 2010 |dataarchivio=22 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090522104555/http://www.pupia.tv/casaldiprincipe/cronaca/490/clan-bidognetti-catturato-franco-letizia-successore-setola.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Camorra-arrestato-Franco-Letizia-latitante-Casalesi/19-05-2009/1-A_000022744.shtml ultimaora - flash news 24 Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Il 2 luglio [[2009]], nell'operazione ''Spartacus End'', vengono arrestate 14 persone accusate di aver commesso diversi omicidi<ref>[https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/2-luglio-2009/spartacus-end-ultimocolpo-clan-casalesi-1601525958861.shtml �Spartacus End�: ultimo colpo al clan dei Casalesi - Corriere del Mezzogiorno]</ref>.
* Il 15 luglio [[2009]], in un'operazione anti-camorra effettuata dalla [[Polizia di Stato]], vengono arrestate 42 persone appartenenti al clan tra [[Caserta]] e [[Modena]], città da tempo succursale del sodalizio criminale, attivo nella città emiliana con il racket delle estorsioni e il gioco d'azzardo. Nell'operazione vengono arrestate anche la moglie e la figlia di Raffaele Diana, capo-zona di [[Modena]] catturato il 3 maggio [[2009]].<ref>[{{Cita web |url=http://napoli.repubblica.it/dettaglio/camorra-nuovo-blitz-contro-i-casalesi%C2%A0-quarantadue-arresti-tra-caserta-e-modena/1674383 |titolo=Camorra, nuovo blitz contro i Casalesi Quarantadue arresti tra Caserta e Modena |{{!}} Napoli la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=10 gennaio 2012 |dataarchivio=20 marzo 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130320022528/http://napoli.repubblica.it/dettaglio/camorra-nuovo-blitz-contro-i-casalesi%C2%A0-quarantadue-arresti-tra-caserta-e-modena/1674383 |urlmorto=sì }}</ref>
* Il 13 agosto [[2009]] la [[Polizia di Stato|Polizia]] di [[Casal di Principe]] fa irruzione durante un summit camorristico che porta all'arresto di 9 persone più il super latitante Maccariello Raffaele, condannato all'ergastolo per essersi reso responsabile di efferati omicidi<ref>[https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/12-agosto-2009/casalesi-blitz-summit-camorrain-manette-latitante-raffaele-maccariello-1601660822680.shtml Casalesi, blitz durante summit di camorra. In manette il latitante Raffaele Maccariello - Corriere del Mezzogiorno]</ref>.
* Il 18 marzo [[2010]] il [[Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata|gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata]] del [[Guardia di Finanza|Nucleo di Polizia Tributaria]] di [[Bologna]] ha emesso 20 ordinanze di custodia cautelare per altrettanti affiliati del clan camorristico dei Casalesi dislocati tra [[Modena]], [[Mantova]], [[Napoli]] e [[Caserta]]. Confiscati valori mobili ed immobili illecitamente accumulati per un valore complessivo di almeno 6 milioni di euro.<ref>[http://www.newnotizie.it/2010/03/18/estorsioni-a-modena-arrestati-25-affiliati-casalesi/ ''Estorsioni a Modena: arrestati 25 affiliati casalesi'' di Giorgio Piccitto, da newnotizie.it, 18 marzo 2010]</ref>
* Il 30 marzo [[2010]] Carmine Zagaria e Nicola Zagaria, rispettivamente fratello e padre del boss latitante [[Michele Zagaria]], vengono arrestati nel corso di un'operazione che ha portato a sedici ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di beni per circa 30 milioni di euro. Carmine è stato scarcerato il 22 aprile [[2010]], probabilmente per mancanza di gravi indizi di colpevolezza, mentre Nicola, riconosciuto colpevole di estorsioni, a causa della sua veneranda età, viene posto agli arresti domiciliari. Carmine è stato successivamente riarrestato.<ref>[http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/03/31/news/camorra_arrestati_padre_e_fratello_del_boss_latitante_michele_zagaria-3036782/ Camorra, arrestati padre e fratello del super boss latitante Michele Zagaria - Napoli - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Carmine è stato scarcerato il 22 aprile [[2010]], probabilmente per mancanza di gravi indizi di colpevolezza<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.pupia.tv/casaldiprincipe/notizie/0001034.html Scarcerato il fratello del superlatitante Michele Zagaria] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, mentre Nicola, riconosciuto colpevole di estorsioni, a causa della sua veneranda età, viene posto agli arresti domiciliari. Carmine è stato successivamente riarrestato<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/01/27/news/camorra_arrestato_carmine_zagaria_e_il_fratello_del_boss_michele-11721003/ Camorra, arrestato Carmine Zagaria<br />è il fratello del boss Michele - la Repubblica]</ref>.
* Il 14 aprile [[2010]] viene catturato Nicola Panaro, numero tre del clan dei Casalesi, ricercato dal [[2003]], ed inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi<ref>[https://www.repubblica.it/cronaca/2010/04/14/news/camorra_arrestato_boss_dei_casalesi-3356915.. Camorra, nuovo colpo ai Casalesi<br />arrestato il superlatitante Nicola Panaro - la Repubblica]</ref>. Condannato per estorsione e associazione a delinquere, deve ancora scontare una pena detentiva di nove anni e quattro mesi. È nipote del boss dei Casalesi Francesco Schiavone ed è considerato il vero capo del clan, insieme alla moglie di Schiavone, Giuseppina Nappa, a Vincenzo Schiavone e a Mario Caterino. Fu arrestato per la prima volta nel marzo 1999 per racket e associazione mafiosa. Fu anche accusato dell'omicidio di Aldo Scalzone nel 1991. La camorra considerava Scalzone un collaboratore della polizia. Panaro fu rilasciato nel 2002 dopo che i suoi avvocati dimostrarono che le testimonianze dei traditori di camorra erano insufficienti. Dal suo rilascio divenne latitante. Suo fratello Sebastiano Panaro fu condannato all'ergastolo nel Processo Spartaco contro il clan dei Casalesi. Nicola Panaro è accusato di essere l'intermediario del clan in transazioni finanziarie con Nicola Cosentino, sottosegretario al Ministero dell'Economia del quarto governo Berlusconi e capo del partito Popolo della Libertà (PdL) di Berlusconi in Campania.
* Il 14 aprile [[2010]] viene catturato Nicola Panaro, numero tre del clan dei Casalesi, ricercato dal [[2003]], ed inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi.
* Il 12 luglio [[2010]], su richiesta della [[Direzione distrettuale antimafia|DDA]] di [[Napoli]], vengono arrestate diciassette persone, con l'accusa di [[estorsione]], turbativa d'asta ed associazione camorristica, e sequestrati beni per un miliardo di euro. Tra gli arrestati l'ex consigliere regionale dell'[[UDEUR]], Nicola Ferraro, accusato di essersi accordato con il clan nella doppia veste di imprenditore nel settore dei rifiuti e di politico, allo scopo di ottenere vantaggi per l'affermazione delle proprie aziende e di ottenere voti, fornendo in cambio appoggio al clan insieme al fratello Luigi, per agevolare l'attribuzione di risorse pubbliche attraverso l'aggiudicazione di appalti ad imprese compiacenti, nonché per favorire il controllo da parte del clan dello strategico settore economico dello [[smaltimento dei rifiuti]]<ref>[https://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/13/news/casalesi_appalti-5547941.. I Casalesi e gli appalti truccati<br />arrestato ex consigliere regionale - la Repubblica]</ref>. Nella stessa operazione risultano indagati anche il superlatitante [[Antonio Iovine]], Nicola Schiavone, figlio del boss [[Francesco Schiavone|Francesco "Sandokan" Schiavone]], e il prefetto di [[Frosinone]] Paolino Maddaloni<ref>[https://roma.repubblica.it/cronaca/2010/07/12/news/camorra_indagato_il_prefetto_di_frosinone-5530057/ Camorra, appalti truccati nel Casertano<br />indagato il prefetto di Frosinone - la Repubblica]</ref>.
* Il 4 novembre [[2010]] vengono arrestati cinque esponenti dei Casalesi, appartenenti al gruppo di Francesco Schiavone, accusati dell'omicidio di Raffaele Lubrano, avvenuto nel novembre [[2002]]. La causa dell'omicidio nasceva dalla volontà del clan Lubrano di rendersi autonomo dai Casalesi.<ref>{{Cita web |url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Camorra-dopo-otto-anni-in-manette-il-gruppo-di-fuoco-dellomicidio-Lubrano_311203472963.html |titolo=Camorra, dopo otto anni in manette il gruppo di fuoco dell'omicidio Lubrano |accesso=4 novembre 2010 |dataarchivio=8 novembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101108105004/http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Camorra-dopo-otto-anni-in-manette-il-gruppo-di-fuoco-dellomicidio-Lubrano_311203472963.html |urlmorto=sì }}</ref>
* Il 17 novembre [[2010]] il personale della Squadra Mobile della Questura di [[Napoli]] arresta a [[Casal di Principe]] il boss [[Antonio Iovine]], detto "o’ Ninno", già condannato all'ergastolo nel [[2008]] e latitante da 14 anni<ref>[https://www.repubblica.it/cronaca/2010/11/17/news/antonio_iovine-9224416.. Colpo al cuore dei Casalesi<br />arrestato Antonio Iovine - la Repubblica]</ref><ref name="corriere17nov2010">{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.corriere.it/cronache/10_novembre_17/camorra-boss-arresto-iovine_cb58c886-f25e-11df-a59d-00144f02aabc.shtml|titolo=Arrestato il boss Antonio Iovine|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=17|mese=11|anno=2010|pagina=|accesso=17 novembre 2010|cid=}}</ref>.
* Il 23 novembre [[2010]] la [[Direzione investigativa antimafia|DIA]] e il [[Nucleo investigativo centrale|NIC]] arrestano due vigili di [[Casal di Principe]], Mario De Falco, fratello del defunto boss Vincenzo, e Stanislao Iaiunese ed eseguono altri due provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di Gianluca e Michele Bidognetti, già reclusi, per violazione del regime carcerario [[Articolo 41-bis|41 bis]].<ref>{{Cita web |url=https://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE6AM02220101123 |titolo=Falsi documenti per aggirare 41 bis, arresto per boss e vigili |accesso=30 aprile 2019 |dataarchivio=24 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180824065823/https://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE6AM02220101123 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/11/23/news/casalesi_aggiravano_41bis_arrestati_tra_affiliati_e_vigili-9400967/ Casalesi, aggiravano 41bis arrestati tra affiliati e vigili]</ref>
* Il 25 novembre [[2010]] viene arrestato Nicola Della Corte con l'accusa di essere il killer di Giovanni Battista Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno, uccisi l'8 maggio [[2009]] su ordine di Nicola Schiavone<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/11/25/news/casalesi_arrestato_killer-9480185/ Arrestato killer dei Casalesi - la Repubblica]</ref>.<ref>[http://www.agi.it/cronaca/notizie/201011251116-cro-rt10079-camorra_arrestato_killer_del_clan_dei_casalesi AGI:arrestato killer del clan dei casalesi] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101128074740/http://www.agi.it/cronaca/notizie/201011251116-cro-rt10079-camorra_arrestato_killer_del_clan_dei_casalesi |data=28 novembre 2010 }}</ref>
* Il 20 dicembre [[2010]] viene arrestato Sigismondo Di Puorto, di 38 anni, latitante da nove mesi, considerato il reggente del clan Schiavone. Viene accusato di associazione mafiosa ed estorsione aggravata.<ref>{{Cita web |url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Camorra-arrestato-il-numero-tre-del-clan-Schiavone-Era-latitante-da-nove-mesi_311430638806.html |titolo=Adnkronos Arrestato numero tre del clan schiavone |accesso=27 dicembre 2010 |dataarchivio=12 gennaio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120112083920/http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Camorra-arrestato-il-numero-tre-del-clan-Schiavone-Era-latitante-da-nove-mesi_311430638806.html |urlmorto=sì }}</ref>
* Il 21 dicembre [[2010]] vengono arrestati otto presunti affiliati dei Casalesi per tentate estorsioni nei confronti di imprenditori e commercianti.<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/campania/2010/12/21/visualizza_new.html_1647720722.html Camorra: 'pizzo di Natale', arrestati otto affiliati dei Casalesi]</ref>
* L'11 gennaio [[2011]] viene arrestato, con l'accusa di associazione mafiosa, Mario Iavarazzo, considerato il reggente del clan Schiavone e il gestore della cassa del clan<ref>[http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/01/11/news/casalesi_arrestato_iavarazzo_il_reggente_degli_schiavone-11080999/ Casalesi, arrestato Iavarazzo il reggente degli Schiavone]</ref>. Il 13 gennaio [[2011]] Iavarazzo viene scarcerato dal GIP<ref>Giudice per le Indagini Preliminari</ref> per insufficienza di elementi di prova.<ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/11-gennaio-2011/arrestato-reggente-schiavoneimponeva-pubblicita-casalesi-181232439895.shtml Arrestato e rilasciato Iavarazzo, considerato reggente degli Schiavone]</ref>
* Il 29 marzo [[2011]] viene arrestato a [[Santa Maria Capua Vetere]] Carmine Morelli, l'ultimo degli accusati del triplice omicidio di Giovanni Battista Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno ad essere latitante. Insieme a Morelli vengono arrestate per [[Favoreggiamento personale|favoreggiamento]], altre quattro persone.<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/03/29/visualizza_new.html_1529597200.html ANSA.it Arrestato Morelli]</ref>
* Il 14 aprile [[2011]] vengono arrestate nel corso di una maxioperazione in cinque regioni italiane, [[Veneto]], [[Lombardia]], [[Sardegna]], [[Campania]] e [[Puglia]], ventinove persone riconducibili ai Casalesi. Il gruppo aveva la propria sede principale in [[Veneto]]. Gli arrestati sono accusati di estorsione verso centinaia di ditte, usura aggravata, associazione mafiosa.<ref>[https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/14-aprile-2011/estorsioni-centinaia-ditte-29-arresti-cinque-regioni-190433637788.shtml Gomorra in Veneto: 25 arresti Estorcevano denaro alle aziende - Corriere del Veneto]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://city.corriere.it/2011/04/15/milano/documenti/camorra-retata-casalesi-cinque-regioni-301124565553.shtml Camorra, retata di Casalesi in cinque regioni] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
* Il 2 maggio [[2011]] viene arrestato a [[Casal di Principe]] [[Mario Caterino]], condannato all'ergastolo nel Processo Spartacus e latitante da tre anni<ref>[https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-02/polizia-arrestato-numero-casalesi-143731.shtml?uuid=AafcQlTD La polizia ha arrestato il numero due dei casalesi. Maroni: si stringe il cerchio attorno a Zagaria - Il Sole 24 ORE]</ref>.
* Il 9 maggio [[2011]] vengono arrestate 12 persone con l'accusa di aver ucciso, nel [[2003]], Sebastiano Caterino e Umberto De Falco<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/05/09/news/casalesi_12_arresti-15978404/ Clan dei Casalesi, 12 arresti<br />uccisero il boss che sfidò Sandokan - la Repubblica]</ref>.
* Il 7 dicembre [[2011]] viene catturato a [[Casapesenna]] [[Michele Zagaria]], capo della cosca e latitante da sedici anni.
* Il 14 giugno [[2011]] vengono arrestate 11 persone, tra cui una soldatessa, con l'accusa di aver favorito la latitanza del boss [[Michele Zagaria]]<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/06/14/news/fornivano_protezione_ai_casalesi_1_1arresti_soldatessa_in_servizio_per_il_boss-17669357/ Maxi blitz contro i Casalesi, 11 arresti<br />Anche soldatessa lavorava per il boss - la Repubblica]</ref>.
* Il 27 gennaio [[2012]] vengono arrestate sei persone in un'operazione eseguita dalla [[Squadra Mobile]] di [[Caserta]] e dalla [[Direzione Investigativa Antimafia|DIA]] di [[Roma]] e coordinata dalla [[Direzione Distrettuale Antimafia|DDA]] di [[Napoli]], tutte appartenenti sia al clan dei Casalesi, nello specifico la fazione facente capo al gruppo [[Francesco Schiavone|Schiavone]], sia a [[Cosa Nostra]]. L'operazione si basa su indagini riguardanti un'alleanza tra la camorra e la mafia per acquisire nel Mezzogiorno il monopolio nel settore dei trasporti nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]. Tra i destinatari delle misure cautelari vi sono Nicola Schiavone, figlio di [[Francesco Schiavone|Sandokan]], e anche [[Gaetano Riina]], fratello del "Capo dei Capi" [[Salvatore Riina|Totò]].
* Il 7 novembre [[2011]], in tutta [[Italia]], i [[Carabinieri]] arrestano 35 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, traffico di droga e traffico di armi<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/11/07/news/operazione_dei_carabinieri_contro_i_casalesi_35_arresti_in_tutta_italia-24575680/ Operazione contro i Casalesi<br /> 35 arresti in tutta Italia - la Repubblica]</ref>.
* Il 10 febbraio [[2012]] viene arrestato il sindaco in carica del comune di [[Casapesenna]], Fortunato Zagaria, omonimo, ma non parente del boss della camorra. Accusato, secondo le indagini della [[Direzione Distrettuale Antimafia|DDA]] di [[Napoli]], di concorso esterno in associazione camorristica<ref>La stessa imputazione alla quale è stato condannato [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], braccio destro di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] a 12 anni di carcere.</ref>, in particolare come uomo di fiducia di [[Michele Zagaria]], di violenza privata nei confronti del precedente sindaco del Comune casertano, Giovanni Zara.
* Il 7 dicembre [[2011]] viene catturato a [[Casapesenna]] [[Michele Zagaria]], capo della cosca e latitante da sedici anni<ref>{{cita news|autore=Dario Del Porto e Raffaele Sardo|url=http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/12/07/news/caccia_al_capo_di_gomorra_cento_poliziotti_assediano_casapesenna-26217471/|titolo=Catturato Michele Zagaria dopo assedio a Casapesenna|pubblicazione=Repubblica.it|data=10 dicembre 2011}}</ref>.
* Il 27 gennaio [[2012]] vengono arrestate sei persone in un'operazione eseguita dalla [[Squadra Mobile]] di [[Caserta]] e dalla [[Direzione Investigativa Antimafia|DIA]] di [[Roma]] e coordinata dalla [[Direzione Distrettuale Antimafia|DDA]] di [[Napoli]], tutte appartenenti sia al clan dei Casalesi, nello specifico la fazione facente capo al gruppo [[Francesco Schiavone|Schiavone]], sia a [[Cosa Nostra]]. L'operazione si basa su indagini riguardanti un'alleanza tra la camorra e la mafia per acquisire nel Mezzogiorno il monopolio nel settore dei trasporti nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]. Tra i destinatari delle misure cautelari vi sono Nicola Schiavone, figlio di [[Francesco Schiavone|Sandokan]], e anche [[Gaetano Riina]], fratello del "Capo dei Capi" [[Salvatore Riina|Totò]]<ref>[https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/27/patto-mafia-camorra-nuove-ordinanze-schiavone-fratello-toto-riina/186971/ Patto fra mafia e camorra, nuove ordinanze per Schiavone jr. e il fratello di Totò Riina - Il Fatto Quotidiano]</ref>.
* Il 10 febbraio [[2012]] viene arrestato il sindaco in carica del comune di [[Casapesenna]], Fortunato Zagaria, omonimo, ma non parente del boss della camorra<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/02/10/news/operazione_contro_i_casalesi_arrestato_anche_un_sindaco-29639663/ Operazione contro i Casalesi<br />arrestato anche un sindaco - la Repubblica]</ref>. Accusato, secondo le indagini della [[Direzione Distrettuale Antimafia|DDA]] di [[Napoli]], di concorso esterno in associazione camorristicamafiosa<ref>La stessa imputazione alla quale è stato condannato [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], braccio destro di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] a 12 anni di carcere.</ref>, in particolare come uomo di fiducia di [[Michele Zagaria]], di violenza privata nei confronti del precedente sindaco del Comunecomune casertano, Giovanni Zara<ref>[https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/10/sindaco-casapesenna-zara-disse-alla-camorra/190455/ L&#039;ex sindaco di Casapesenna Zara che disse "no" alla camorra - Il Fatto Quotidiano]</ref>.
* Il 2 agosto [[2012]] Il Dipartimento di Stato Americano ha deciso di bloccare i beni, e nel divieto a tutti gli americani di effettuare con loro transazioni, a cinque boss campani, fra i quali [[Antonio Iovine]], [[Michele Zagaria]], [[Mario Caterino]] (clan dei Casalesi), [[Paolo Di Lauro]] (soprannominato Ciruzzo 'o Milionario, uno dei protagonisti della [[prima faida di Scampia]]) e [[Giuseppe Dell'Aquila]] (noto come Peppe 'o Ciuccio, tra i fondatori dell'[[Alleanza di Secondigliano]])<ref name=blocco>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/2-agosto-2012/tesoro-usa-decisione-choc-congelate-beni-camorra--2111279029816.shtml ''Il Tesoro Usa, decisione choc: congelati i beni della camorra'']. Corriere del mezzogiorno. Cronaca. 2 agosto 2012.</ref>.
* Il 2 agosto [[2012]], nella zona di influenza criminale del clan dei Casalesi, alcuni commercianti, ai quali viene estorta una tangente, iniziarono a denunciare. Venne arrestato Oreste Reccia, luogotenente del boss Salvatore Venosa<ref name=blocco />.
* Il 6 ottobre [[2012]] viene arrestato il boss latitante dal [[2010]] Massimo Di Caterino, luogotenente di [[Michele Zagaria]]<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/10/06/news/arresto_boss_camorra-43959928/ Arrestato Massimo Di Caterino<br />reggente del clan dei Casalesi - la Repubblica]</ref>.
* Nel novembre [[2012]] vengono arrestate, per [[estorsione]] aggravata dal metodo mafioso, nove persone del gruppo Zagaria. Tra loro anche tre fratelli e un nipote di [[Michele Zagaria]]. Uno dei tre fratelli arrestati è Antonio Zagaria, ritenuto il reggente della cosca dopo l'arresto del boss<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/20/camorra-arrestati-tre-fratelli-e-nipote-del-boss-michele-zagaria/419728/ Camorra, arrestati tre fratelli e il nipote del boss Michele Zagaria - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Nel gennaio [[2013]] viene arrestato [[Carmine Schiavone]], figlio di Francesco, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo i [[Carabinieri]] fu lui a governare la famiglia dopo gli arresti dei fratelli Nicola, Ivanhoe ed Emanuele. Dei cinque figli di Francesco Schiavone resta libero soltanto Walter. Carmine Schiavone, il cui nome era stato scelto in omaggio al cugino del boss, poi pentito, non aveva precedenti penali.<ref name=autogenerato3>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/21/camorra-arrestato-carmine-schiavone-figlio-del-boss-dei-casalesi-sandokan/475722/ Camorra, arrestato Carmine Schiavone, figlio del boss dei Casalesi ‘Sandokan’ - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Il 28 febbraio [[2013]] vengono effettuati 23 arresti, tredici in [[Toscana]] e dieci in [[Campania]], con accuse di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto d'armi, danneggiamento seguito da incendio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/28/clan-dei-casalesi-anche-in-versilia-tredici-arresti-anche-donna/515993/ Il clan dei Casalesi anche in Versilia: 23 arresti, anche una donna - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Aprile [[2013]]: Operazione Titano, 24 arresti. Rilevati affari nella [[Repubblica di San Marino]], [[Emilia-Romagna]] e [[Marche]]<ref name=autogenerato2>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/09/camorra-casalesi-riciclavano-a-san-marino-24-arresti/556907/ Camorra, i Casalesi riciclavano a San Marino: 24 arresti - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Il 27 giugno [[2013]] in tutta [[Italia]] vengono arrestate 57 persone ritenute affiliate al clan dei Casalesi. Operazione "Rischiatutto"<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/06/27/news/clan_casalesi_arresti_in_tutta_italia-61929786/ Clan Casalesi, maxi retata: il gioco d'azzardo è cosa loro - la Repubblica]</ref>. Asse Casalesi-Mafia-'Ndrangheta.
* Nel dicembre [[2013]] vengono arrestati per estorsione Cipriano Chianese, di [[Parete (Italia)|Parete]], avvocato-imprenditore, e il suo collaboratore Carlo Verde.<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/10/camorra-arrestato-limprenditore-chianese-ordino-omicidio-magistrato-per-un-milione/807648/ C''amorra, in manette Cipriano Chianese. È considerato l'inventore dell'ecomafia'' da ilfattoquotidiano.it 10 dicembre 2013]</ref>
* Operazione “Dirty Job”: nel giugno [[2014]] vengono arrestati sette imprenditori impegnati nella ricostruzione dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009]]. Si rivolgevano alla [[camorra]], in particolare al clan dei Casalesi, per assumere maestranze a basso prezzo. Gli imprenditori arrestati vennero accusati, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso, [[intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro]]<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/25/terremoto-i-casalesi-nella-ricostruzione-dellaquila-arrestati-7-imprenditori/1039102/ Terremoto dell'Aquila, i Casalesi nella ricostruzione: arrestati sette imprenditori - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Il 31 maggio del [[2014]] viene arrestato a [[Castel Volturno]] Luigi Autiero, di [[Gricignano di Aversa]], boss del clan Autiero<ref>[https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/italia/558242/camorra-stanato-latitante-luigi-autiero.html Camorra, stanato latitante Luigi Autiero - La Gazzetta del Mezzogiorno]</ref>, fazione Schiavone; prima dell'arresto di Autiero sono stati arrestati in precedenza altri esponenti del clan sempre a [[Gricignano di Aversa]]. In seguito anche il sindaco verrà arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa, oltre a quest'ultimo anche il sindaco di [[Orta di Atella]], Angelo Brancaccio e Sergio Orsi imprenditore di [[Casal di Principe]].
* Il 10 marzo [[2015]], operazione "Spartacus Reset", in un blitz congiunto anche in altre province in tutta [[Italia]], vengono arrestati quaranta indagati, affiliati al clan. Tra questi vi sono anche Carmine e Nicola Schiavone, figli di "Sandokan".<ref>[http://www.lastampa.it/2015/03/10/italia/cronache/blitz-contro-il-clan-dei-casalesi-arresti-JcYU73rZgfKhzhMb7PeFRI/pagina.html Blitz contro il Clan dei Casalesi, 40 arresti - La Stampa<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Il 10 dicembre [[2015]] le indagini, coordinate dalla [[Direzione Distrettuale Antimafia|DDA]] di [[Napoli]] e dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, hanno svelato un complesso sistema criminale finalizzato al riciclaggio dei proventi illeciti da parte degli indagati, tra i quali spiccano amministratori locali ed esponenti dell'imprenditoria casertana. Tra le 28 misure di custodia cautelare c'è anche quella per il sindaco di [[Trentola-Ducenta]], Michele Griffo, e per l'imprenditore Alessandro Falco che si erano prima resi irreperibili, ma si sono consegnati di loro spontanea volontà nei giorni successivi al blitz. Il prefetto di [[Caserta]], Arturo De Felice, ha sospeso dalla carica il sindaco di [[Trentola-Ducenta]] Michele Griffo e il consigliere comunale Nicola Picone, entrambi coinvolti nell'inchiesta: Griffo venne raggiunto da un ordine di carcerazione, mentre Picone dalla misura restrittiva e del divieto di dimora nella Regione Campania. L'amministrazione sarà retta dal vice-sindaco Giuseppe Coppola. Le porte del carcere si sono aperte per ventiquattro persone, mentre quattro sono destinatari di misure restrittive, tra cui l'ex sindaco del comune casertano, Nicola Pagano. Tra gli arrestati anche un dirigente e architetto del Comune. I reati contestati agli indagati sono associazione a delinquere di stampo camorristico, concorso esterno in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, estorsione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, abuso d'ufficio, truffa e turbata libertà degli incanti. Sequestrato anche il centro commerciale, "Jambo" di [[Trentola-Ducenta]], valore circa 60 milioni di euro, al centro di appalti irregolari a favore del gruppo di [[Michele Zagaria]] dei Casalesi<ref>https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/cronaca/15_dicembre_10/colpo-casalesi-24-arresti-centro-commerciale-zagaria-sequestrato-2d230998-9f0f-11e5-b682-b340b98b346b.shtml</ref>.
* Il 9 maggio [[2016]] vengono arrestati, su richiesta della [[Direzione Investigativa Antimafia|DIA]] di [[Napoli]], 8 esponenti del gruppo "Caterino-Ferriero" di [[Cesa]] facente parte della fazione Bidognetti. Tra gli arrestati, spicca Nicola Caterino alias "Oo' Cecato", storico referente locale della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi a Cesa.<ref>[http://www.pupia.tv/2016/05/home/estorsioni-nellagro-aversano-8-arresti-contro-gruppo-caterino-ferriero/350751]</ref>
*Il 21 aprile [[2017]] viene arrestato a [[Lusciano]] Giuseppe Virgilio Claudio, esponente del clan della fazione Iovine, che uccise due persone a [[Frignano]] e [[San Marcellino (Italia)|San Marcellino]].
* Il 27 aprile [[2017]] viene arrestato a [[Frignano]] Nicola Garofalo, fedelissimo di Bidognetti; era lui a dirigere gli affari illeciti nella zona di [[Lusciano]] e [[Parete (Italia)|Parete]].
* Il 22 novembre [[2022]] in un'operazione dei [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] del Comando Provinciale di [[Caserta]] coordinati dalla [[Direzione distrettuale antimafia|DDA]] di [[Napoli]] arrestano 37 persone accusati di far parte delle fazioni degli Schiavone e dei Bidognetti del clan dei casalesi. Secondo le indagini i soggetti arrestati avrebbero gestito un consorzio illegale di pompe funebri e controllato il territorio attraverso armi, pizzo ai pusher, usura verso cittadini e imprenditori con tassi del 240%. <ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.quotidiano.net/napoli/clan-casalesi-37-arresti-figli-imperiale-schiavone-9fdca6a2|titolo=Clan Casalesi, 37 arresti nel Casertano: manette ai figli del boss Bidognetti|sito=Quotidiano Nazionale|data=2022-11-22|accesso=2025-04-10}}</ref>
* Il 14 ottobre [[2024]] vengono eseguite 14 [[Misure cautelari (ordinamento penale italiano)|misure cautelari]] per le accuse di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, incendio, detenzione di armi e ricettazione dai [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] del Comando provinciale di [[Caserta]]. Secondo gli inquirenti uno degli arrestati, tornato in libertà di recente dopo 24 anni di reclusione, stava tentando di ricostituire una frangia del clan dei Casalesi.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Sky TG24|url=https://tg24.sky.it/cronaca/2024/10/14/casalesi-cosi-gruppo-voleva-ricostruire-clan|titolo=Casalesi, così un gruppo voleva ricostruire il clan|sito=tg24.sky.it|data=2024-10-14|accesso=2025-04-10}}</ref>
 
=== Sequestri di beni ===
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* Il 21 gennaio 2013 avviene un sequestro di beni per due milioni di euro nei comuni del basso [[Lazio]] [[Fondi]], [[Sperlonga]], [[Formia]], [[Sezze]] e [[Latina]]. Si tratta di società di trasporto, fabbricati, terreni, veicoli e rapporti finanziari. Prevenzione personale nei confronti di Giuseppe D'Alterio, Luigi D'Alterio, Melissa D'Alterio e Armando D'Alterio, nel 2010 arrestati a seguito dell'indagine Sud Pontino. Secondo l'accusa Giuseppe D'Alterio, detto O'Marocchino, pluripregiudicato, ha rappresentato per lungo tempo un punto di riferimento nel M.O.F. (Mercato Ortofrutticolo di [[Fondi]]) per il clan dei Casalesi<ref name=autogenerato3 />.
* Aprile 2013: Operazione Titano, sequestro di beni per due milioni di euro tra cui una [[Ferrari 612 Scaglietti]] e immobili in costruzione in provincia di [[Pesaro]]<ref name=autogenerato2 />.
* Il 27 giugno 2013: operazione "Rischiatutto", sequestro di beni per 450 milioni di euro tra cui sale bingo, sale scommesse, auto di lusso, terreni, fabbricati e rapporti bancari.<ref>{{Cita web|url=http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/06/27/news/clan_casalesi_arresti_in_tutta_italia-61929786/|titolo=Clan Casalesi, maxi retata: il gioco d'azzardo è cosa loro - Napoli - Repubblica.it|sito=Napoli - La Repubblica|data=2013-06-27 giugno 2013|accesso=2020-04-13 aprile 2020}}</ref>
 
== Collaboratori di giustizia ==
Il clan dei casalesiCasalesi conta tra boss e affiliati circa un'ottantina di collaboratori di giustizia. Ne segue un elenco parziale:
 
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* Luigi Basile (1988) deceduto nel 2013
* [[Carmine Schiavone]] (1993), deceduto nel 2015
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* Orlando Lucariello (2012)
* Pasquale Vargas (2012)
* Umberto Venosa (2012)
* Cipriano D'Alessandro (2013)
* Luigi D'Ambrosio (2013)
* Eduardo Di Martino (2013)
* Raffaele Maiello (2013)
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* Maurizio Di Puorto (2014)
* Massimo Vitolo (2015)
* Massimo Amatrudi (2015)
* Nicola Panaro (2015)
* Generoso Restina (2015)
* Antonio Monaco (2016)
* Giuseppe Misso (2016)<ref>[https://www.ilmattino.it/caserta/omicidio_di_camorra_92_misso_condannato_15_anni-7658367.html Omicidio di camorra del 92 Misso condannato a 15 anni]</ref>
* Michele Lombardi (2016)
* Juri La Manna (2016)
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* Bruno Lanza (2016)
* Francesco Barbato (2017)
* SalvatoreMary OrabonaVenosa (2017)
* Mary Venosa (2017)
* Anna Caterina Barretta Perrotta (2017)
* Luigi Cassandra (2017)
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* Antimo Di Donato (2018)
* Luigi Moschino (2018)
* Stanislao Cavaliere (2018)
* Francesco Zagaria (2019)
* Raffaele Bidognetti (2019)
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* Vincenzo D'Angelo (2022)
* Antonio Lanza (2023)
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== Vittime famose ==
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Tra le vittime più note:
* [[Filomena Morlando]], 25 anni di [[Giugliano in Campania]], morta il 17 dicembre [[1980]] dopo essere stata utilizzata come scudo dall'allora nascente boss [[Francesco Bidognetti]] per salvarsi da un attentato<ref>[https://vittimemafia.it/17-dicembre-1980-giugliano-na-filomena-mena-morlando-vittima-innocente-rimase-uccisa-durante-una-sparatoria-francesco-bidognetti-il-boss-del-clan-dei-casalesi-si-fece-scudo-con-il-suo-corpo/ 17 Dicembre 1980 Giugliano (NA). Filomena (Mena) Morlando, vittima innocente, rimase uccisa durante una sparatoria; Francesco Bidognetti, il boss del clan dei casalesi, si fece scudo con il suo corpo. - Vittime mafia]</ref>.
* [[Salvatore Nuvoletta]], carabiniere, ucciso a [[Marano di Napoli]] il 2 luglio [[1982]] perché considerato uno dei responsabili della morte di un affiliato avvenuta durante uno scontro a fuoco (in realtà Nuvoletta non partecipò all'operazione)<ref>[https://vittimemafia.it/2-luglio-1982-marano-di-napoli-assassinato-salvatore-nuvoletta-20-anni-carabiniere/ 2 Luglio 1982 Marano di Napoli. Assassinato Salvatore Nuvoletta, 20 anni. Carabiniere. - Vittime mafia]</ref>.
* Salvatore Squillace: morto il 10 giugno [[1984]] a [[Marano di Napoli]], colpito da una pallottola vagante dopo che [[Antonio Bardellino|Bardellino]] e i suoi uomini avevano assaltato la masseria dei [[Clan Nuvoletta|Nuvoletta]]<ref>[https://vittimemafia.it/10-giugno-1984-marano-na-salvatore-squillace-imbianchino-di-28-anni-viene-colpito-da-un-proiettile-alla-testa-mentre-era-con-amici-davanti-ad-un-bar-durante-una-sparatoria-tra-clan-rivali/ 10 Giugno 1984 Marano (NA) Salvatore Squillace, imbianchino di 28 anni, viene colpito da un proiettile alla testa, mentre era con amici davanti ad un bar, durante una sparatoria tra clan rivali. - Vittime mafia]</ref>.
* Mario Diana: ucciso a [[Casapesenna]] il 26 giugno [[1985]], proprietario di una ditta di autotrasporti assassinato per dare "un esempio" a chi non si piegava alle volontà del clan<ref>[https://vittimemafia.it/26-giugno-1985-casapesenna-ce-ucciso-dalla-camorra-mario-diana-imprenditore-di-49-anni-volevano-impadronirsi-della-sua-azienda/ 26 Giugno 1985 Casapesenna (CE). Ucciso dalla camorra Mario Diana, imprenditore di 49 anni. Volevano impadronirsi della sua azienda. - Vittime mafia]</ref>.
* Giuseppe Mascolo: assassinato a [[Baia Domizia]] il 20 settembre [[1988]] per non avere ceduto alle richieste estorsive imposte dal clan Beneduce, organico ai casalesi<ref>[https://vittimemafia.it/20-settembre-1988-baia-domizia-ce-ucciso-giuseppe-mascolo-farmacista-di-61-anni-si-era-rifiutato-di-scendere-a-patti-con-la-camorra/ 20 settembre 1988 Baia Domizia (CE). Ucciso Giuseppe Mascolo, farmacista di 61 anni. Si era rifiutato di scendere a patti con la camorra. - Vittime mafia]</ref><ref>http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a283b99fc5de0befc9/pag33golfo.pdf</ref>.
* [[Strage di Pescopagano]]: avvenuta il 24 aprile [[1990]] a [[Mondragone]], si contarono cinque morti e sette feriti.
* Tobia Andreozzi: ucciso il 30 agosto [[1990]] a [[Trentola Ducenta]] mentre si trovava in compagnia del vero obiettivo dei sicari<ref>[https://vittimemafia.it/30-agosto-1990-trentola-ducenta-ce-ucciso-tobia-andreozzi-per-il-solo-fatto-di-trovarsi-in-compagni-del-vero-obiettivo-dei-sicari/ 30 Agosto 1990 Trentola Ducenta (CE) Ucciso Tobia Andreozzi, per il solo fatto di trovarsi in compagnia del vero obiettivo dei sicari. - Vittime mafia]</ref>.
* Salvatore Richiello: dodicenne ucciso insieme al padre Michele (anche lui non appartenente alla camorra) durante un agguato il 18 aprile [[1991]] a [[Castel Volturno]]<ref>[https://vittimemafia.it/18-aprile-1991-villa-literno-ce-uccisi-salvatore-richiello-12-anni-il-padre-michele-e-pellegrino-de-micco-non-erano-loro-le-vittime-predestinate/ 18 Aprile 1991 Villa Literno (CE). Salvatore Richiello, bambino di 12 anni, viene ucciso per non lasciare testimoni insieme al padre ed al fidanzato della sorella. - Vittime mafia]</ref>.
* Cristiano Festa: ventunenne ucciso l'8 luglio [[1991]] a [[Castel Volturno]], cameriere, coinvolto nell'omicidio del boss Salvatore Bianco<ref>[https://vittimemafia.it/8-luglio-1991-castelvolturno-ce-resta-ucciso-cristiano-festa-cameriere-di-21-anni-in-una-incursione-contro-un-boss-della-camorra/ 8 luglio 1991 Castelvolturno (CE). Resta ucciso Cristiano Festa, cameriere di 21 anni, in una incursione contro un boss della camorra. - Vittime mafia]</ref>.
* Angelo Riccardo: ventunenne ucciso il 21 luglio [[1991]] in [[San Cipriano d'Aversa]] da una pallottola vagante durante un attentato contro il boss Luigi Venosa<ref>[https://vittimemafia.it/21-luglio-1991-san-cipriano-daversa-ce-ucciso-angelo-riccardo-21-anni-mentre-viaggiava-in-auto-con-degli-amici/ 21 Luglio 1991 San Cipriano D&#039;Aversa (CE). Ucciso Angelo Riccardo, 21 anni, mentre viaggiava in auto con degli amici. - Vittime mafia]</ref>.
* Paolo Letizia, rapinatore ventenne scomparso nel comune di [[Casapesenna]] nel [[1989]] (si è poi saputo che è stato assassinato da esponenti della famiglia Schiavone perché erroneamente ritenuto vicino alla famiglia Bardellino). Il suo corpo non è stato mai ritrovato<ref>[https://napoli.repubblica.it/cronaca/2014/10/07/news/scomparso_da_25_anni_casalesi_sotto_accusa-97535340/ Giovane imprenditore scomparso da 25 anni, sotto accusa Bidognetti e il cugino di Sandokan - la Repubblica]</ref>.
* Antonio Di Bona, ucciso il 6 agosto [[1992]] a [[Villa Literno]] insieme ad altre due persone in un'officina<ref>[https://vittimemafia.it/6-agosto-1992-villa-literno-ce-ucciso-antonio-di-bona-agricoltore-di-56-anni-vittima-innocente-ucciso-dalla-camorra-presso-unofficina-meccanica-dove-attendeva-la-riparazione-del-proprio-trattore/ 6 Agosto 1992 Villa Literno (CE) Ucciso Antonio Di Bona, agricoltore di 56 anni, vittima innocente, ucciso dalla camorra presso un’officina meccanica dove attendeva la riparazione del proprio trattore. - Vittime mafia]</ref>.
* Luigi Sapio e Egidio Campaniello, due anziani di 88 e 67 anni uccisi per errore il 13 luglio [[1992]] durante un raid contro un altro camorrista<ref name="vittimemafia.it_C">[https://vittimemafia.it/12-luglio-1992-villa-di-briano-ce-restano-uccisi-luigi-sapio-e-egidio-campaniello-due-pensionati-in-un-raid-contro-un-boss-di-camorra/ 12 Luglio 1992 Villa di Briano (CE). Restano uccisi Luigi Sapio e Egidio Campaniello, due pensionati, in un raid contro un boss di camorra. - Vittime mafia]</ref>.
* Gennaro Falco: medico ucciso a [[Parete (Italia)|Parete]] il 31 ottobre [[1993]], in quanto il boss [[Francesco Bidognetti]] lo riteneva responsabile della prematura morte della moglie, Teresa Tamburrino<ref>[https://vittimemafia.it/31-ottobre-1993-parete-ce-ucciso-il-medico-gennaro-falco/ 31 Ottobre 1993 Parete (CE). Ucciso il medico Gennaro Falco, 69 anni, "colpevole" di non avere assistito adeguatamente la moglie di un camorrista. - Vittime mafia]</ref>.
* Antonio Magliulo: ucciso nel [[1994]] perché corteggiava la parente di un boss. Fu sequestrato, portato su una spiaggia, legato ad una sedia e gli fu fatta ingerire della sabbia fino alla morte.<ref>{{collegamento interrotto|1=[https://www.u-cursos.cl/scuola/2009/0/ITA-2EM/C/material_docente/previsualizar?id_material=2674 Roberto Saviano L'amore ai tempi della mafia] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
* [[Giuseppe Diana|Don Giuseppe Diana]]: ucciso nel [[1994]] a colpi di arma da fuoco per il suo impegno contro la camorra<ref>[https://vittimemafia.it/19-marzo-1994-casal-di-principe-ce-ucciso-don-giuseppe-diana/ 19 Marzo 1994 Casal di Principe (CE). Ucciso Don Giuseppe Diana - Vittime mafia]</ref>.
* Genovese Pagliuca: venticinquenne ucciso il 19 gennaio [[1995]] perché alla ricerca della sua ragazza, rapita da Angela Barra, amante del boss [[Francesco Bidognetti]] e capozona di [[Teverola]], che si era invaghita di lei, tenendola prigioniera e vittima di diversi stupri<ref>[https://vittimemafia.it/19-gennaio-1995-a-teverola-ce-ucciso-genovese-pagliuca-25-anni-garzone-di-macelleria/ 19 Gennaio 1995 a Teverola (CE), ucciso Genovese Pagliuca, 25 anni, garzone di macelleria - Vittime mafia]</ref>.
*[[Cesare Boschin|Mons. Cesare Boschin]] ([[Silvelle]], 8 ottobre [[1914]]&nbsp;– [[Borgo Montello]], 29 marzo [[1995]]) è stato un presbitero italiano misteriosamente assassinato. Il suo omicidio è rimasto irrisolto. Associazioni locali e movimenti nazionali come Libera ritengono che sia stato ucciso perché si oppose alle infiltrazioni della [[camorra]] nel [[Lazio]]<ref>[https://vittimemafia.it/29-marzo-1995-borgo-montello-lt-don-cesare-boschin-81-anni-fu-trovato-nel-suo-letto-in-canonica-massacrato-di-botte-incaprettato-il-cerotto-sulla-bocca-vittima-delle-ecomafie/ 29 Marzo 1995 Borgo Montello (LT). Don Cesare Boschin, 81 anni, fu trovato nel suo letto in canonica massacrato di botte, incaprettato, il cerotto sulla bocca. Vittima delle ecomafie. - Vittime mafia]</ref>.
* Francesco Salvo: cameriere, morì bruciato vivo il 20 marzo [[1999]] all'interno del bar Tropical di [[Ischitella]]. Il gestore aveva rifiutato di installare all'interno dell'esercizio alcuni video-poker commissionati dalla famiglia Cantiello, in quel periodo contrapposta ai Bidognetti<ref>[https://vittimemafia.it/20-marzo-1999-castel-volturno-ce-francesco-salvo-cameriere-in-un-bar-bruciato-vivo-in-un-raid-punitivo-contro-il-titolare/ 20 Marzo 1999 Castel Volturno (CE). Francesco Salvo, cameriere in un bar, bruciato vivo in un raid punitivo contro il titolare. - Vittime mafia]</ref>.
* Aldo De Simone, trentottenne di [[Trentola Ducenta]], ucciso l'8 agosto [[1996]] in via circonvallazione a [[Trentola-Ducenta]] per il pentimento del fratello Dario De Simone.
* Luigi Putrella, guardiano di ville, ucciso il 19 settembre [[1999]], ritenuto responsabile dell'arresto del latitante Giuseppe Dell'Aversana.
* Antonio Petito: ucciso l'8 febbraio [[2002]] in quanto aveva avuto una discussione con Gianluca Bidognetti (figlio di Francesco) per banali motivi di viabilità. L'ordine di ucciderlo partì da Anna Carrino, all'epoca compagna del boss [[Francesco Bidognetti]] e madre di Gianluca, in seguito divenuta collaboratrice di giustizia<ref>[https://vittimemafia.it/8-febbraio-2002-casal-di-principe-assassinato-antonio-petito-falegname-ventenne-aveva-risposto-male-al-figlio-tredicenne-di-bidognetti/ 8 Febbraio 2002 Casal Di Principe. assassinato Antonio Petito, falegname ventenne. Aveva risposto male al figlio tredicenne di Bidognetti. - Vittime mafia]</ref>.
* [[Federico Del Prete]]: sindacalista, ucciso nel [[2002]] perché si era ribellato alla logica delle estorsioni<ref>[https://vittimemafia.it/18-febbraio-2002-casal-del-principe-ce-uccisione-del-sindacalista-federico-del-prete/ 18 Febbraio 2002 Casal Del Principe (CE). Uccisione del sindacalista Federico Del Prete - Vittime mafia]</ref>.
* Giuseppe Rovescio: falegname, ucciso il 29 settembre [[2003]] a [[Villa Literno]] in quanto scambiato per un camorrista<ref>[https://vittimemafia.it/29-settembre-2003-villa-literno-ce-ucciso-giuseppe-rovescio-24-anni-per-uno-scambio-di-persona-provo-a-fuggire-insieme-ad-altri-passanti-terrorizzati-ma-per-i-suoi-capelli-lunghi-fu-scambiato-per-un-p/ 29 Settembre 2003 Villa Literno (CE) Ucciso Giuseppe Rovescio, 24 anni, per uno scambio di persona. Provò a fuggire insieme ad altri passanti terrorizzati, ma per i suoi capelli lunghi fu scambiato per un pregiudicato e brutalmente assassinato. - Vittime mafia]</ref>.
* Umberto Bidognetti: zio di [[Francesco Bidognetti]] e padre del collaboratore di giustizia [[Domenico Bidognetti]], ucciso all'alba del 2 maggio [[2008]] a [[Castel Volturno]] con dodici colpi di pistola.<ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/05_Maggio/02/agguato_casalesi.shtml Trafitto da dodici colpi: muore all'alba il papà del boss casalese pentito]</ref>
* [[Domenico Noviello]]: ucciso con venti colpi di pistola il 16 maggio [[2008]]; titolare di una scuola guida, fu eliminato per avere denunciato nel [[2001]] tre esponenti dei casalesi<ref>[{{Cita web |url=http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/2214517 |titolo=Omicidio nel Casertano la mano dei Casalesi, repubblica.it] |accesso=30 ottobre 2010 |dataarchivio=12 gennaio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120112201655/http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/2214517 |urlmorto=sì }}</ref><ref>http://newscontrol.repubblica.it/item/450234/caserta-ucciso-in-un-agguato-aveva-denunciato-un-estorsione Caserta, ucciso in un agguato Aveva denunciato un'estorsione, Repubblica.it</ref><ref>[https://vittimemafia.it/16-maggio-2008-castelvolturo-ce-ucciso-domenico-noviello-titolare-di-unautoscuola-denuncio-alla-giustizia-i-qcassieriq-del-racket/ 16 Maggio 2008 Castelvolturo (CE). Ucciso Domenico Noviello, titolare di un&#039;autoscuola. Denunciò alla giustizia i "cassieri" del racket. - Vittime mafia]</ref>.
* Raffaele Granata: imprenditore balneare ucciso a [[Varcaturo|Marina di Varcaturo]] l'11 luglio [[2008]] per ritorsione contro il figlio, sindaco di [[Calvizzano]]<ref>[https://vittimemafia.it/11-luglio-2008-marina-di-varcaturo-na-ucciso-raffaele-granata-70-anni-qviveva-per-il-suo-lavoroq-vittima-del-racket/ 11 Luglio 2008 Marina di Varcaturo (NA). Ucciso Raffaele Granata, 70 anni. "Viveva per il suo lavoro". Vittima del racket. - Vittime mafia]</ref><ref>O come seconda ipotesi, perché prima aveva denunciato gli estorsori del clan e poi si era rifiutato di pagare il pizzo.</ref>.
* Antonio Ciardullo ed Ernesto Fabozzi, di 51 e 43 anni, uccisi a [[Trentola Ducenta]] da [[Giuseppe Setola]] e la sua banda per ritorsione contro Ciardullo, colpevole di avere denunciato per estorsione dieci anni prima Giuseppe Guerra<ref>[https://vittimemafia.it/12-settembre-2008-san-marcellino-ce-uccisi-antonio-ciardullo-ed-ernesto-fabozzi-mentre-stavano-lavorando-nel-deposito-di-automezzi-di-proprieta-del-primo/ 12 Settembre 2008 San Marcellino (CE). Uccisi Antonio Ciardullo ed Ernesto Fabozzi mentre stavano lavorando nel deposito di automezzi di proprietà del primo. - Vittime mafia]</ref>.
* [[Strage di Castel Volturno]]: perpetrata il 18 settembre [[2008]], vennero uccisi sei immigrati a Ischitella, frazione di [[Castel Volturno]], ed Antonio Celiento, titolare di una sala giochi di Baia Verde, altra frazione di [[Castel Volturno]]<ref>[https://archive.todayis/20120721070842/http://www.casertace.it/home.asp?ultime_news_id=2840 Casalesi, ''è mattanza: 7 morti. I nomi delle vittime. Minniti e Picierno: servono azioni urgenti contro i clan'' da casertace.it]</ref><ref>[https://vittimemafia.it/18-settembre-2008-castel-volturno-ce-strage-di-san-gennaro-morirono-6-giovani-ghanesi-ibrahim-alhaji-karim-yakubu-qawangaq-julius-francis-kuame-antwi-sonny-abu-justice-eric-affun-yeboa-wiafe-kwadwo-ow/ 18 Settembre 2008 Castel Volturno (CE). Strage di San Gennaro. Morirono 6 giovani ghanesi: Ibrahim Muslim "Alhaji", Karim Yakubu "Awanga", Julius Francis Kuame Antwi, Sonny Abu Justice, Eric Affun Yeboa, Wiafe Kwadwo Owusu. - Vittime mafia]</ref>.
* Francesco Alighieri e Francesco Rossi, agenti di polizia uccisi in un incidente stradale dopo l'inseguimento nel tentativo di cattura di Oreste Spagnuolo, allora latitante.
* Lorenzo Riccio: ragioniere di una ditta di pompe funebri, ucciso il 2 ottobre [[2008]]<ref>[http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/cronaca/camorra-2/esecuzione-ercolano/esecuzione-ercolano.html Napoli, due delitti all'alba. I Casalesi tornano a sparare, Repubblica.it]</ref><ref>[https://vittimemafia.it/2-ottobre-2008-giugliano-na-ucciso-lorenzo-riccio-dipendente-di-una-ditta-di-onoranze-funebri-il-cui-titolare-circa-15-anniprima-aveva-qosatoq-testimoniare-contro-il-boss-francesco-bidognetti/ 2 Ottobre 2008 Giugliano (NA). Ucciso Lorenzo Riccio, dipendente di una ditta di onoranze funebri il cui titolare, circa 15 anni prima, aveva "osato" testimoniare contro il boss Francesco Bidognetti. - Vittime mafia]</ref>.
* Stanislao Cantelli: ucciso il 5 ottobre [[2008]], zio dei collaboratori di giustizia Luigi e Alfonso Diana<ref>[https://vittimemafia.it/5-ottobre-2008-casal-di-principe-ce-ucciso-stanislao-cantelli-ucciso-perche-era-lo-zio-di-un-pentito-di-camorra/ 5 Ottobre 2008 Casal Di Principe (CE). Ucciso Stanislao Cantelli, 60 anni. Ucciso perché era lo zio di un pentito di camorra. - Vittime mafia]</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.napolitan.it/2017/10/05/69254/stanislao-cantelli/|titolo=5 ottobre 2008: ucciso a Casal di Principe Stanislao Cantelli, vittima innocente di una vendetta trasversale - Napolitan.it|sito=napolitan.it|data=5 ottobre 2017|lingua=it|accesso=13 aprile 2020}}</ref>.
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
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* [[Agro aversano]]
* [[Alberto Beneduce (criminale)]]
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* [[Carmine Schiavone]]
* [[Cosa Nostra]]
* [[Domenico Bidognetti]]
* [[Francesco Schiavone]]
* [[Nuova camorra organizzata]]
* [[Nuova Famiglia]]
* [[Faida tra Nuova Camorra Organizzata e Nuova Famiglia|Faida tra NCO e NF]]
* [[Michele Zagaria]]
* [[Processo Spartacus]]
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* [[Strage di Pescopagano]]
* [[Triangolo della morte Acerra-Nola-Marigliano]]
|collaboratore1 =* [[Antonio Iovine]]
* [[Mario Caterino]]
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