Gaspare Sanseverino: differenze tra le versioni

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|immagine = Miniatura Gaspare Sanseverino.jpeg
|didascalia = [[Andrea Solari]], ''Ritratto di uomo'', 1500 circa<ref>[http://www.kleio.org/en/history/famtree/vip/1289b/ Cleio.org. Gaspare Sanseverino]</ref>
|legenda = Miniatura di Fracasso nella Comedia del [[Antonio Grifo|Grifo]], dove è rappresentato come un candido [[Crociato|cavaliere crociato]] racchiuso entro una corona formata da un ramo di palma e uno d'ulivo.<ref>{{Cita libro|autore=Carla Glori|titolo=LE MINIATURE DEL BIRAGO NEGLI ESEMPLARI DELUXE DI LONDRA,PARIGI, VARSAVIA E NEI NOVE FRAMMENTI DI FIRENZE|url=https://www.academia.edu/36694830/LE_MINIATURE_DEL_BIRAGO_NEGLI_ESEMPLARI_DELUXE_DI_LONDRA_PARIGI_VARSAVIA_E_NEI_NOVE_FRAMMENTI_DI_FIRENZE}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Frasso, Giordana Mariani Canova, Ennio Sandal · 1990|titolo=Illustrazione libraria, filologia e esegesi petrarchesca tra Quattrocento e Cinquecento
Antonio Grifo e l'incunabolo queriniano G V 15|p=185}}</ref>
|stemma = Coa fam ITA sanseverino.jpg
|titolo = Signore di Piadena, Calvatone, Spineda, Cittadella, Mandello del Lario, Bellano e Varenna
|dinastia = [[Famiglia Sanseverino|Sanseverino]]
|padre = [[Roberto Sanseverino d'Aragona]]
|madre = [[Giovanna da Correggio]]
|consorte = [[Margherita Pio di Savoia]]
|figli = [[#Discendenza|vedi sezione]]
|religione = Cristiano-cattolica[[Cattolicesimo]]
|motto = ''Nostro è il mestiero''<ref>[[Motto]] di famiglia, in riferimento al mestiere di condottieri</ref>
|data di nascita = [[1455]] circa
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|Data_di_morte = 28 maggio [[1519]]
|Morto_a = [[Roma]]
|Cause_della_morte = ignote
|Luogo_di_sepoltura =
|Nazione_servita = <br />
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}} Famoso per il furore bellico e l'eccezionale audacia, fu anche definito dai contemporanei ''il nuovo [[Achille]]'' per la sua apparente indistruttibilità, nonché figlio di [[Marte (divinità)|Marte]] e Fulgore in battaglia.
 
Fu signore di [[Piadena]], [[Calvatone]], [[Spineda]],<ref>{{Cita libro|titolo=Cremona rivista mensile illustrata della Città e Provincia|url=https://books.google.it/books?id=Cqc96PfL_7cC&q=Gaspare+Sanseverino+Spineda&dq=Gaspare+Sanseverino+Spineda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwibi6iOxJjXAhVLB8AKHbLkCD0Q6AEIKzAB|accesso=25 ottobre 2018|data=1932|editore=Tip. Cremona Nuova|lingua=it-it|ppp=88-89}}</ref> [[Cittadella (Italia)|Cittadella]], [[Mandello del Lario]], [[Bellano]] e [[Varenna]]. Valente uomo d'armi, fu al servizio di diverse signorie e uno dei più stretti collaboratori di [[Ludovico il Moro]].<ref>{{Cita libro|nome=Stefano|cognome=Meschini|titolo=Uno storico umanista alla corte sforzesca: biografia di Bernardino Coiro|url=https://books.google.it/books?id=E7w41pNxHxwC&pg=PA97&dq=Gaspare+Sanseverino&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj-0eWYvZbXAhVBCcAKHfwuCJIQ6AEIJjAA#v=onepage&q=Gaspare%20Sanseverino&f=false|accesso=25 ottobre 2018|data=1995|editore=Vita e Pensiero|lingua=it|ISBN=9788834312407}}</ref>
 
== Il soprannome ==
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=== Aspetto fisico ===
Sigismondo de' Conti eed Ercole Cinzio Rinucci concordano nel dirlo di molto bell'aspetto ("bello quanto un dio"),<ref name=":5">Ercole Cinzio Rinucci. Historia nova de la Rotta e presa del Moro e Aschanio e molti altri baroni. Guerre in ottava rima (II-5.2:32-33)</ref> anzi di "straordinaria bellezza", almeno prima del ferimento dell'85, in seguito al quale rimase sfigurato e con la mascella deformata, tanto da poter ingerire solo cibi liquidi e da non avere controllo sulla salivazione, costringendolo a portare in bocca una pezzetta per non sbavare.<ref name="archive.org" />
 
Un suo ritratto, datato approssimativamente al 1491, si trova in un [[incunabolo]] della [[Divina Commedia]] curato dal francescano [[Pietro da Figino]] e miniato da [[Antonio Grifo]], fra le pagine del XV canto del [[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]] - il cielo di Marte - dove compare sotto la scritta "divo Fraccasso di Marte figlio".<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-da-figino_%28Enciclopedia-Dantesca%29/|titolo=Pietro da Figino}}</ref> L'originale è conservato presso la biblioteca della [[Casa di Dante in Roma]].<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-grifo_(Dizionario-Biografico)/|titolo=GRIFO, Antonio}}</ref>
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TRA IL REGNO DI NAPOLI E IL DUCATO DI MILANO}}</ref>
 
Compì la sua formazione militare al seguito del padre Roberto. La sua attività di uomo d'armi ebbe ufficialmente inizio nel [[1475]], al fianco dei fratelli [[Gianfrancesco Sanseverino d'Aragona|Gianfrancesco]], [[Antonio Maria Sanseverino|Antonmaria]] e [[Galeazzo Sanseverino|Galeazzo]], al soldo della [[Repubblica di Firenze]]. Il 26 gennaio dello stesso anno sposò [[Margherita Pio di Savoia]], figlia di [[Gian Ludovico Pio|Gian Ludovico]] conte di [[Carpi]] e nipote di [[Lorenzo de' Medici]].<ref>{{Cita libro|autore=Patrizia Meli|titolo=Gabriele Malaspina marchese di Fosdinovo: condotte, politica e diplomazia nella Lunigiana del Rinascimento|url=https://books.google.it/books?id=hyfL9JtSaDUC&dq=lorenzo+de+medici+volterra+1472&hl=it&source=gbs_navlinks_s|ppp=68-69}}</ref>
[[File:Roberto Sanseverino d'Aragona's funerary monument - Trento Cathedral.jpg|miniatura|[[Roberto Sanseverino d'Aragona|Roberto Sanseverino]], padre di Fracasso]]
Nel settembre 1479 - stando a quanto riferisce il cronista ferrarese Caleffini - il padre Roberto, allorché fu richiamato a Milano dalla duchessa [[Bona di Savoia|Bona]] con la quale era entrato precedentemente in contrasto, mandò avanti per ostaggio il proprio secondogenito, ossia Fracasso, in modo tale che si mettessero d'accordo.<ref>Caleffini, p. 312.</ref>
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{{Citazione|[...] e sapendo quanto nelle guerre i primi successi delle cose alzino ed abbassino gli animi umani, chiamò a sé Gaspare suo figliuolo, detto per soprannome il Fracasso, e preposelo a' fanti che lo dovevano assalire, ricordandogli ch'ei gli dimostrasse la madre in generandolo non l'avere ingannato; e che quel dì, quel luogo, quell'assalto gli dovevano recare o una perpetua gloria o un'eterna infamia. [...] Fracasso, essendo giovane che co' fatti corrispondeva al nome, e che alla gloria paterna aspirava con ogni gran pericolo, in un tratto fe' dare il segno dell'assalto; egli per prima di tutti, presasi un'arma alle mani e voltosi a' soldati: "Fratelli", disse, "i figli di Roberto Sanseverino hanno prima apparato a fare e poi a comandare: venitemi dietro e mostrate al vostro capitano che i suoi soldati non cedono di valore a' figliuoli. Non ispendo più tempo in persuadervi, perché se i miei fatti non vi aranno animo, molto meno ve ne darebbono le parole". E, avviatosi incontro al ponte, bravamente lo investì. I soldati, che amano più i capitani che sottentrano ai comuni pericoli, che quei che standone lontani, in guisa di testimoni gli riguardano, con uguale corso ed ardire lo seguirono, appiccando mortal zuffa con quei del ponte|[[Camillo Porzio]], La congiura dei Baroni del regno di Napoli contra il re Ferdinando I}}
 
Mentre dunque, "trasportato da soverchio ardire e caldo di gioventù" combatteva in testa ai propri uomini, venne raggiunto da uno scoppio di [[archibugio]] (per altre fonti di bombarda o di passavolante) che gli trapassò le guance da lato a lato.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Camillo Porzio|titolo=La congiura dei baroni del regno di Napoli contra il re Ferdinando I|dataoriginale=1565|anno=1965|editore=Biblioteca Universale Rizzoli|ppp=118-119}}</ref>
 
In seguito a questa ferita, come racconta lo storico [[Camillo Porzio]], Fracasso rimase "poco men che morto".<ref name=":0"/> Roberto Sanseverino, che fino ad allora era rimasto a guardare la campagna con la cavalleria, "dolente a morte" per aver veduto il figlio prediletto cadere e "desideroso che quel terreno che doveva seppellire il figliuolo anche il padre ricoprisse", si lanciò all'assalto e rinvigorì in tal modo gli animi che in breve prese il ponte. Quindi "l'adirato capitano" passò a fil di spada tutti i terrazzani senza distinzione, "come se, spargendo il sangue di coloro, la ferita del figliuolo guarisse".<ref name=":0"/> In verità dalle fonti coeve non risulta di nessuna rappresaglia commessa da Roberto nei confronti della popolazione civile, bensì soltanto contro la guarnigione del fortilizio, in particolare del bombardiere responsabile del ferimento:<ref>[https://www.google.it/books/edition/Il_diario_romano_di_G_Pontani_gi%C3%A0_rifer/PC3gAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=0&bsq=et%20perch%C3%A9%20lo%20bombardieri%20havea%20tratto%20di%20un%20archibuscio%20et%20dato%20al%20signor%20Fracasso%20nella%20bocca Il diario romano] di G. Pontani già riferito al "Notaio de Nantiporto" (30 gennaio 1481-25 luglio 1492), p. 54.</ref>
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Nel 1507 Margherita era ancora viva<ref>{{Cita web|url=https://lauramalinverni.net/pdf/rapporti_moro_isabella_gonzaga.pdf|titolo=Ludovico il Moro, Isabella d’Este e Francesco Gonzaga durante la crisi
dell’anno 1500|accesso=17 ottobre 2022|dataarchivio=17 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221017130414/https://lauramalinverni.net/pdf/rapporti_moro_isabella_gonzaga.pdf|urlmorto=sì}}</ref> ma sembra che nel 1513 fosse ormai morta, perché correva voce che Fracasso avesse sposato la sorella del [[Francesco Maria I della Rovere|duca di Urbino]], ossia [[Maria Giovanna della Rovere|Maria Giovanna]], vedova di [[Venanzio da Varano]], sebbene non fosse vero.<ref>[https://www.google.it/books/edition/I_diarii_di_Marino_Sanuto/InBKAAAAYAAJ?hl=it&gbpv=0 I diarii di Marino Sanuto], (MCCCCXCVI-MDXXXIII) dall'autografo Marciano ital. cl. VII codd. CDXIX-CDLXXVII · Volume 16, 1886, p. 61.</ref>
 
== Giudizi ==