Po: differenze tra le versioni
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{{Fiume
|immagine = Torino - vista ponte Isabella - Castello del Valentino e Mole Antonelliana.jpg
|didascalia = Il Po
|nazione = ITA
|attraversa = {{IT-PMN}}<br />{{IT-LOM}}<br />{{IT-EMR}}<br />{{IT-VEN}}
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}}
Il '''Po''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈpɔ/|it}}<ref>{{DOP|id=1068841}}</ref><ref>{{Dipi|Po}}</ref>; in italiano letterario '''Eridano''') è un [[fiume]] dell'[[Italia settentrionale]].
La sua lunghezza, 652 km<ref name="lunghezza" group="N">Qualora la si voglia invece considerare a partire dalle più lontane sorgenti del sistema fluviale nel suo complesso (quelle del [[Maira (torrente)|Maira]]), esso raggiunge la lunghezza di {{m|682|ul=km}}.</ref>, lo rende il più lungo fiume interamente compreso nel [[
Ha origine in Piemonte, sul [[Monviso]], al [[Pian del Re]]
Attraversa == Storia ==
=== Idronimo ===
Il fiume Po era geograficamente conosciuto già ai tempi dell'[[antica Grecia]]
Nell'antica Grecia esisteva un piccolo fiume chiamato Eridano
Per i [[Celti|celto]]-[[liguri]], che comparvero soltanto a partire dal [[IX secolo a.C.]] circa, il nome del Po era invece ''Bodinkòs'' o ''Bodenkùs'', da una [[Radici protoindoeuropee|radice indoeuropea]] (*''bhedh-''/*''bhodh-'') che indica "scavare" o "render profondo", la stessa
Il nome [[lingua italiana|italiano]] Po si ottiene quindi dalla contrazione del latino ''Padus'' > ''Pàus'' > ''Pàu'' > ''Pò''. In diverse lingue slave ([[lingua ceca|ceco]], [[lingua slovacca|slovacco]], [[lingua polacca|polacco]], [[lingua slovena|sloveno]], [[lingua serba|serbo]], [[lingua croata|croato]]) ma anche nelle [[lingue romanze]], quali il [[lingua romena|romeno]], spesso si usa ancora chiamare questo fiume ''Pad'' o ''Padus''. Parimenti, negli aggettivi di [[lingua italiana]], che solitamente ereditano la vecchia radice latina, esistono ancor oggi
=== Evoluzione ===
==== Età antica ====
Attorno al [[X secolo a.C.]] la linea di costa era arretrata dai 10
Nel VI secolo a.C. i greci fondarono sul ramo nord del Po ([[Po di Adria]]) l'emporio di [[Adria]] e, in poco tempo, presero a denominare ''Adrias Kolpos'' tutta la parte settentrionale del mare Adriatico. Successivamente, gli [[Etruschi]] fondarono sul ramo meridionale la città di [[Spina (città)|Spina]] nel ramo del Po detto Spinetico. Intanto, col tempo, si era verificata una modifica del regime delle acque, in seguito alla quale assunse la preminenza l'alveo meridionale<ref group="N">In letteratura, la modifica che causò lo spostamento delle acque del fiume sul ramo meridionale è detta ''rotta di Sermide''.</ref>. Tra la protostoria e l'età romana il ramo di Adria si ridimensionò, mentre si incrementò il ramo meridionale. Lo dimostrano le vicende delle due città: mentre Adria visse un periodo di crisi, Spina conobbe il suo massimo splendore. Il Po ad Adria si interrò nel volgere di alcuni secoli<ref group="N">Di esso rimase in parte l'attuale [[Canal Bianco]].</ref>.
Forse a causa del grosso afflusso di acque, il ramo spinetico raddoppiò: nacquero l{{'}}''Olana'' (ora [[Po di Volano]]) e il ''Padoa'' (da cui potrebbe derivare il nome Po). Della allora linea di costa rimangono antichi dossi fossili: l'Argine Agosta, all'interno delle [[Valli di Comacchio]]. L'Olana sfociava più a nord rispetto a Spina ed aveva anche un'ulteriore diramazione verso nord da cui nasceva il tratto detto ''Gaurus'' (da cui derivano i nomi [[Goro]] e [[Codigoro]]) che sfociava nei pressi dell'attuale [[Mesola]]; le dune fossili di [[Massenzatica]] a sud e dall'altra sponda quelle di [[San Basilio]] testimoniano l'antica foce.
In epoca romana i porti più importanti sul Po furono: [[Cremona]], [[Piacenza]], [[Brescello]], [[Ostiglia]], ''Vicus Varianus'' (l'attuale [[Vigarano Mainarda]]) e ''Vicus Hobentia'' (l'attuale [[
Tre famosi autori romani descrissero il corso del fiume Po:
* [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]] dice che il Po era navigabile fino a [[Torino]] come i suoi affluenti maggiori.
* [[Polibio]] afferma che il Po si risaliva per duemila stadi (cioè per 355 chilometri, circa fino al [[Tanaro]]) a partire dall'antica foce del [[Po di Volano|Volano]]. Polibio descrive il luogo di Trigaboli, dove il Po si divideva nei due rami dell'Olana e del Padoa. Trigaboli deriverebbe da ''tres gabuli'', tre capi, probabilmente l'attuale [[
* [[Strabone]] scrive che per andare da Piacenza a Ravenna seguendo il corso del ''Padus'' occorrevano due giorni e due notti.
[[Ravenna]], posta all'estremità meridionale del Delta, fu collegata al ramo spinetico tramite la ''Fossa Messanicia'', un canale artificiale lungo 18 km, mentre [[Pavia]] era collegata al Po tramite il [[Ticino (fiume)|Ticino]] e il suo importante porto permetteva il collegamento tra la via d'acqua padana e il [[lago Maggiore]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Stefano|cognome=Medas|titolo=Medas_La navigazione lungo le idrovie padane in epoca romana_2017 [Navigation in Po valley waterways in Roman Times_2017]|accesso=
==== Età medievale ====
Contrariamente alla maggioranza dei percorsi stradali, le vie d'acqua non conobbero decadenza durante l'alto medioevo, tanto che, nel VI secolo, [[Teodorico il Grande|Teodorico]] organizzò una regolare linea di navigazione che collegava Pavia a Ravenna con scali a: Piacenza, Cremona, Brescello, Ostiglia e Voghenza<ref>{{Cita web|url=https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/15790/1/02-Uggeri_305-354.pdf|titolo=LA NAVIGAZIONE INTERNA DELLA CISALPINA
IN ETA ROMANA}}</ref>. Protagonisti della
Anche il [[Po di Volano]], che scorre a Ferrara, era uno dei due corsi principali: questa situazione si protrasse fino al [[1152]], anno della [[Rotta di Ficarolo]]. A seguito di forti e frequenti precipitazioni, il fiume ruppe la diga del nord presso i giunti delle braccia, a [[Ficarolo]], nell'allora [[Transpadana Ferrarese]]; il corso del fiume si modificò e cominciò gradualmente ad assumere la conformazione attuale.
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Il nuovo tratto, più breve degli altri, dove l'acqua scorreva quindi più veloce, divenne il corso principale chiamato ''Po di Tramontana'' e poi ''Po di Venezia'', deviando dal ''Po di Volano'' a [[Pontelagoscuro]], qualche chilometro a nord di Ferrara.
Il Po, insieme ad altri fiumi dell'Italia settentrionale, durante tutto il [[medioevo]] fu teatro di numerosissimi episodi militari e tutte le principali città e signorie rivierasche erano dotate di vere e proprie flottiglie fluviali<ref>{{Cita pubblicazione|nome=
==== Età moderna ====
[[File:Confluente di Pavia, 1859 circa.jpg|miniatura|Francesco Trecourt, La darsena di [[Pavia]] alla confluenza del Naviglio Pavese nel [[Ticino (fiume)|Ticino]] con il [[piroscafo]] Contessa Clementina, 1859 circa, [[Pavia]], [[Musei civici di Pavia|Musei Civici]].]]
Il [[terremoto di Ferrara del 1570]] molto probabilmente deviò il corso del fiume verso settentrione<ref>{{Cita web|autore=Paolo Rumiz|url=https://www.cngeologi.it/wp-content/uploads/2015/08/La-Repubblica-Quel-terremoto-che-4-secoli-fa-rivoluziono-corso-del-Po.pdf|titolo=Quel terremoto che quattro secoli fa rivoluzionò il corso del Po|data=9 agosto 2015|accesso=28 novembre 2024}}</ref>.
Tra il [[1600]] e il [[1604]] la [[Repubblica di Venezia]], nonostante le rimostranze dello [[Stato Pontificio]], deviò il tratto finale del corso del Po tramite l'opera che fu chiamata "[[taglio di Porto Viro]]".
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[[File:Photo_Po_River-_land_reclamation_works-_the_building_of_a_river_crossing_system_1930_-_Touring_Club_Italiano_2_6629.jpg|thumb|Costruzione di un argine durante i lavori di bonifica degli anni 30 del XX secolo]]
Nel [[1820]] [[Federico Confalonieri]] e [[Luigi Porro Lambertenghi]] fondarono con altri "progressisti" milanesi una società per la [[Piroscafo|navigazione a vapore]] lungo il Po tra [[Venezia]] e [[Milano]] con il piroscafo "Eridano" che già aveva viaggiato dalla Laguna fino a [[Pavia]]. In alcuni dipinti della Darsena di [[Pavia]] risalenti alla metà del XIX secolo si vede alla fonda il piroscafo "Contessa Clementina" che sempre [[Francesco Ogliari]] ci dice allestito ''nei cantieri milanesi della ditta Perelli e Paradisi nel 1844, attrezzato per il trasporto merci tra Milano, Pavia, Mantova e Venezia''. Gli stessi cantieri di [[Milano]] realizzarono un secondo piroscafo (il "Pio IX") con le stesse caratteristiche e per lo stesso servizio. Tuttavia, pochi anni dopo, il governo austriaco riportò in mani austriache l'iniziativa, affidando il servizio al [[Lloyd
Il Po di Levante, durante le grandi bonifiche operate negli [[Anni 1930|anni trenta del secolo scorso]], riguardanti l'[[idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco]], venne staccato dal Po di Venezia, rimanendone collegato tramite la [[conca di navigazione]] di [[Volta Grimana]] e divenne il ramo terminale del [[Tartaro-Canalbianco|Canalbianco]].
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L'opera cartografica fu proseguita con l'instaurazione del [[Regno Lombardo-Veneto]] dagli austriaci, che disegnarono il tratto da Ficarolo fino alla confluenza del [[Ticino (fiume)|Ticino]] ([[1815]]).
Due carte di 47 tavole (
Solo con l'Unità d'Italia si otterrà un'opera cartografica più completa del fiume, quando Francesco Brioschi ([[1887]]) realizzò una nuova mappa a stampa da [[Moncalieri]] fino al [[delta fluviale|delta]]. La mappa è in un'unica tavola (
== Descrizione ==
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=== Corso del fiume ===
[[File:SorgentePo.jpg|sinistra|miniatura|Sorgente del Po
[[File:Po River in Casale Monferrato.jpg|thumb|Lungo Po a [[Casale Monferrato]]|alt=]]
Oltre Torino, il Po con andamento verso est costeggia le estreme propaggini del [[Monferrato]] giungendo nella piana Vercellese, dove si arricchisce dell'apporto di importanti affluenti come la [[Dora Baltea]] e il [[Sesia]]. Piegando
Presso [[Bassignana]], il fiume punta definitivamente verso est per
[[File:Fiume Po a Boretto.JPG|thumb|Il Po a [[Boretto]] ([[Provincia di Reggio Emilia|Reggio Emilia]])|alt=|sinistra|249x249px]] A [[File:Fine lavori Cavo Napoleonico.png|miniatura|Fine lavori Cavo Napoleonico nel 1964. Da sinistra: Sergio La Sorda, Bruno Cassarini e Guido Bernardi, membri dell'Ufficio Speciale del Genio civile per il Reno.|alt=|276x276px]]
=== Portata media mensile ===
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|scala principale = 500
|scala secondaria = 250
|jan1=1252
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}}
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== Affluenti ==
[[File:Map Alpi 1937 - Touring Club Italiano CART-TRC-04.jpg|thumb|Mappa che mostra l'intero bacino idrografico del Po]]
Il Po è alimentato da
{{Colonne|auto}}
'''da sinistra''':
* [[Ghiandone]]
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* [[Panaro]]
{{Colonne fine}}
=== Affluenti di destra ===▼
* [[Tanaro]], di gran lunga il maggiore per lunghezza (276 km), superficie di bacino (8.324 km², più dell'[[Arno]]) e portata media alla foce (131,76 m³/s) dei suoi affluenti di destra. Come volume medio d'acqua è anche in assoluto il 4º affluente del Po dopo [[Ticino (fiume)|Ticino]], [[Adda]] e [[Oglio]]. Nasce dal [[Monte Saccarello]] nelle [[Alpi liguri]]. Dapprima sembrerebbe dover proseguire regolarmente verso [[Torino]] per gettarsi nel Po; invece in prossimità di [[Cherasco]] gira ad oriente, marcando un confine naturale tra le [[Langhe]] e il [[Roero (territorio)|Roero]], quindi si apre una breccia enorme attraverso le colline moreniche del [[Monferrato]], dopo le quali si dirige fino ad [[Asti]], [[Alessandria]] ed alla confluenza nel Po. Riceve da destra la [[Bormida (fiume)|Bormida]] e, da sinistra, la [[Stura di Demonte]]: la prima discende dalle [[Alpi Liguri]] e dall'[[Appennino Ligure]], e la seconda da [[Argentera]] ([[colle della Maddalena]]).▼
* [[Scrivia]], nasce dall'[[appennino Ligure]], a monte di [[Genova]], e corre nella stretta valle omonima fin presso [[Serravalle Scrivia|Serravalle]], dove sbocca nella pianura con una portata media di 23 m³/s. Lungo il suo corso si snoda la grande via di comunicazione che da [[Torino]] e da [[Milano]], attraverso il [[Passo dei Giovi]], scende a Genova.▼
* [[Trebbia]], sorge dal Monte Prelà (m 1406 [[s.l.m.]]) nell'Appennino Ligure e mette in comunicazione il territorio piacentino con quello genovese, via [[Bobbio]]. Scorre in una valle strettissima, profonda ed in gran parte selvaggia; riceve il fiume [[Aveto]] che gli conferisce metà della portata d'acqua, taglia la [[via Emilia]] presso [[Piacenza]], dove sbocca nel Po. Dopo il [[Tanaro]] e la [[Secchia]] e il [[Taro (fiume)|Taro]] è il quarto affluente di destra per portata media alla foce, con quasi 40 m³/s, a dispetto del suo corso abbastanza breve (115 km).▼
* [[Taro (fiume)|Taro]], nasce dal [[Monte Penna (Appennino ligure)|monte Penna]] (a monte di [[Rapallo]]). Sbocca, poco dopo [[Fornovo di Taro|Fornovo]], nella [[Pianura Padana]] dopo avere ricevuto il [[Ceno]], con un alveo larghissimo (anche 2 km), taglia la via Emilia poco prima di [[Parma]] e sfocia nel Po presso Gramignazzo. È il terzo affluente di destra per portata media alla foce (circa 41 m³/s) e il 4º per lunghezza (126 km).▼
* [[Parma (torrente)|Parma]], nasce dal [[Lago Santo parmense]] e dai laghetti Gemio e Scuro posti sul crinale nei settori dei Monti [[Orsaro]] e [[Sillara]]. I due rami confluiscono a monte della località Bosco per dare origine al torrente Parma propriamente detto. Il corso d'acqua riceve numerosi affluenti tra i quali il torrente [[Baganza]], nella città di [[Parma]]. Dopo un percorso di circa 100 km si immette nel Po in località [[Mezzani|Mezzano Superiore]] apportando una media di 11,3 m³/s.▼
* [[Enza]], nasce dal [[Passo del Lagastrello]], subito a est dell'[[Alpe di Succiso]], riceve il [[Cedra]], sbocca in pianura a [[San Polo d'Enza]] e sfocia nel Po a [[Brescello]], di fronte alla lombarda [[Viadana]] dopo 93 km di corso con un apporto medio di circa 12 m³/s.▼
* [[Secchia]], nasce presso il valico appenninico di [[Passo del Cerreto|Cerreto]] e sbocca nel Po, poco a valle del punto dove il [[Mincio]] confluisce, pure nel Po, sulla riva opposta, dopo 172 km di corso, costituendo il secondo affluente di destra per lunghezza e per portata (42 m³/s).▼
* [[Panaro]], scende dal [[Passo del Giovo]] sul [[Monte Rondinaio]] e raccoglie un ventaglio di affluenti dalla sezione più elevata dell'[[Appennino settentrionale]]. Dopo essere sboccato nella pianura emiliana a sud-est di [[Modena]] nei pressi di Vignola, confluisce nel Po a ovest di [[Ferrara]] risultando, con i suoi 148 km di corso e una portata media di 37 m³/s rispettivamente il terzo affluente di destra per lunghezza e il quinto per volume d'acqua.▼
=== Affluenti di sinistra ===
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* [[Oglio]], alimentato dalle acque che scendono dal [[Cevedale]], dall'[[Gruppo dell'Adamello|Adamello]]-[[Gruppo della Presanella|Presanella]] e dalla [[Presolana]], scorre impetuoso e rapido per un'ottantina di chilometri fino al [[Lago d'Iseo]] (o Sebino) in una valle per la maggior parte stretta: la [[Valcamonica]]. Dopo il lago descrive un arco e quindi si dirige, parallelamente all'[[Adda]] ed al [[Mincio]], verso il Po. L'affluente più importante è il [[Chiese (fiume)|Chiese]], che scende dall'[[Gruppo dell'Adamello|Adamello]] sulla sinistra dell'[[Oglio]], percorrendo il tratto medio delle [[Giudicarie]]. Con i suoi 280 km di corso è il 2º affluente del Po per lunghezza, ma è il 3º per portata media alla foce (137 m³/s);
* [[Sarca-Mincio]], proveniente dal versante orientale dell'[[Gruppo dell'Adamello|Adamello]] con il nome di [[Sarca]], viene alimentato dalle acque delle [[Dolomiti di Brenta]] entrando presso [[Riva del Garda|Riva]] nel [[lago di Garda]] e uscendone presso [[Peschiera del Garda|Peschiera]] con il nome di [[Mincio]] notevolmente arricchito. Tocca la città di [[Mantova]] dopo aver tagliato il cordone di colline moreniche di [[Solferino]] e [[San Martino della Battaglia|San Martino]], teatro di battaglie della seconda guerra di indipendenza. L'asta Sarca-Mincio, lunga 203 km, costituisce l'affluente del Po a maggiore regolarità di portata, a causa dell'azione calmieratrice fondamentale del [[lago di Garda]]: il modulo medio è di circa 60 m³/s. con una portata minima che non scende mai sotto i 35 m³/s, mentre la massima difficilmente supera i 150 m³/s, anche perché a valle del lago non esistono, in pratica, affluenti.
[[File:Fiume Po a Piacenza.jpg|alt=Fiume Po a Piacenza, veduta aerea|miniatura|
▲=== Affluenti di destra ===
▲* [[Tanaro]], di gran lunga il maggiore per lunghezza (276 km), superficie di bacino (8.324 km², più dell'[[Arno]]) e portata media alla foce (131,76 m³/s) dei suoi affluenti di destra. Come volume medio d'acqua è anche in assoluto il 4º affluente del Po dopo [[Ticino (fiume)|Ticino]], [[Adda]] e [[Oglio]]. Nasce dal [[Monte Saccarello]] nelle [[Alpi liguri]]. Dapprima sembrerebbe dover proseguire regolarmente verso [[Torino]] per gettarsi nel Po; invece in prossimità di [[Cherasco]] gira ad oriente, marcando un confine naturale tra le [[Langhe]] e il [[Roero (territorio)|Roero]], quindi si apre una breccia enorme attraverso le colline moreniche del [[Monferrato]], dopo le quali si dirige fino ad [[Asti]], [[Alessandria]] ed alla confluenza nel Po. Riceve da destra la [[Bormida (fiume)|Bormida]] e, da sinistra, la [[Stura di Demonte]]: la prima discende dalle [[Alpi Liguri]] e dall'[[Appennino Ligure]], e la seconda da [[Argentera]] ([[colle della Maddalena]]).
▲* [[Scrivia]], nasce dall'[[appennino Ligure]], a monte di [[Genova]], e corre nella stretta valle omonima fin presso [[Serravalle Scrivia|Serravalle]], dove sbocca nella pianura con una portata media di 23 m³/s. Lungo il suo corso si snoda la grande via di comunicazione che da [[Torino]] e da [[Milano]], attraverso il [[Passo dei Giovi]], scende a Genova.
▲* [[Trebbia]], sorge dal Monte Prelà (m 1406 [[s.l.m.]]) nell'Appennino Ligure e mette in comunicazione il territorio piacentino con quello genovese, via [[Bobbio]]. Scorre in una valle strettissima, profonda ed in gran parte selvaggia; riceve il fiume [[Aveto]] che gli conferisce metà della portata d'acqua, taglia la [[via Emilia]] presso [[Piacenza]], dove sbocca nel Po. Dopo il [[Tanaro]] e la [[Secchia]] e il [[Taro (fiume)|Taro]] è il quarto affluente di destra per portata media alla foce, con quasi 40 m³/s, a dispetto del suo corso abbastanza breve (115 km).
▲* [[Taro (fiume)|Taro]], nasce dal [[Monte Penna (Appennino ligure)|monte Penna]] (a monte di [[Rapallo]]). Sbocca, poco dopo [[Fornovo di Taro|Fornovo]], nella [[Pianura Padana]] dopo avere ricevuto il [[Ceno]], con un alveo larghissimo (anche 2 km), taglia la via Emilia poco prima di [[Parma]] e sfocia nel Po presso Gramignazzo. È il terzo affluente di destra per portata media alla foce (circa 41 m³/s) e il 4º per lunghezza (126 km).
▲* [[Parma (torrente)|Parma]], nasce dal [[Lago Santo parmense]] e dai laghetti Gemio e Scuro posti sul crinale nei settori dei Monti [[Orsaro]] e [[Sillara]]. I due rami confluiscono a monte della località Bosco per dare origine al torrente Parma propriamente detto. Il corso d'acqua riceve numerosi affluenti tra i quali il torrente [[Baganza]], nella città di [[Parma]]. Dopo un percorso di circa 100 km si immette nel Po in località [[Mezzani|Mezzano Superiore]] apportando una media di 11,3 m³/s.
▲* [[Enza]], nasce dal [[Passo del Lagastrello]], subito a est dell'[[Alpe di Succiso]], riceve il [[Cedra]], sbocca in pianura a [[San Polo d'Enza]] e sfocia nel Po a [[Brescello]], di fronte alla lombarda [[Viadana]] dopo 93 km di corso con un apporto medio di circa 12 m³/s.
▲* [[Secchia]], nasce presso il valico appenninico di [[Passo del Cerreto|Cerreto]] e sbocca nel Po, poco a valle del punto dove il [[Mincio]] confluisce, pure nel Po, sulla riva opposta, dopo 172 km di corso, costituendo il secondo affluente di destra per lunghezza e per portata (42 m³/s).
▲* [[Panaro]], scende dal [[Passo del Giovo]] sul [[Monte Rondinaio]] e raccoglie un ventaglio di affluenti dalla sezione più elevata dell'[[Appennino settentrionale]]. Dopo essere sboccato nella pianura emiliana a sud-est di [[Modena]] nei pressi di Vignola, confluisce nel Po a ovest di [[Ferrara]] risultando, con i suoi 148 km di corso e una portata media di 37 m³/s rispettivamente il terzo affluente di destra per lunghezza e il quinto per volume d'acqua.
== Effluenti ==
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== Piene e alluvioni ==
[[File:Map Exogenous Dynamics II 1990 - Floods and river channel changes - River Po between Scrivia and Ticino - Touring Club Italiano CART-TEM-020 (cropped).jpg|thumb|Trasformazioni idrografiche e piene nel tratto tra lo Scrivia e il Ticino]]
[[File:Ferrara, il Padimetro (02).jpg|thumb|left|[[Padimetro]] a Ferrara]]
[[File:Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli (Sermide, Sermide e Felonica) 07.jpg|miniatura|verticale|Lapide che riporta i livelli delle inondazioni dell'11 novembre 1859 e del 23 ottobre 1872 murata sulla [[Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Sermide e Felonica)|chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli]] a [[Sermide]].]]
Le piene del fiume, generalmente concentrate in autunno a causa delle piogge, sono abbastanza frequenti e possono essere anche imponenti e devastanti come avvenuto svariate volte nel [[XX secolo]]. Determinanti nelle piene sono soprattutto i tributari piemontesi ([[Dora Baltea]], [[Sesia]] e [[Tanaro]] in particolare) e lombardi ([[Ticino (fiume)|Ticino]]). Per fare alcuni esempi, durante la piena del novembre [[1994]] il fiume mostrò già in [[Piemonte]], dopo la confluenza del [[Tanaro]], una portata di colmo di oltre 11.000 m³/s, quasi paragonabile a quella normalmente registrata molto più a valle, nel [[Polesine]].
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* 1839 - Rotta a Bonizzo, frazione di [[Borgofranco sul Po]] e conseguente alluvione del Mirandolano. Il paese di [[Noceto]], tra [[Caselle Landi]] e [[San Rocco al Porto]] viene completamente distrutto dalle acque.
[[File:Po a San Benedetto (Mantova) 1.jpg|Il Po ingrossato a [[San Benedetto Po]] ([[Provincia di Mantova|Mantova]]), maggio 2009.|thumb]]
Nel XX secolo le piene più importanti furono:
* Maggio e giugno 1917 - Due ondate di piena coinvolgono il Po (25 maggio e 4 giugno). La seconda delle quali supera all'idrometro di [[Polesella]] il precedente valore massimo noto del 1872 (8,17 m, contro i 7,46 m del record precedente)<ref>Ufficio Idrografico del Regio Magistrato alle Acque di Venezia. ''Annata 1917, Bollettino Mensile''.P.O.G. Carlo Ferrari - Venezia. 1917, 165 - 168</ref>. Le acque del fiume rimasero sopra il livello di guardia per oltre quaranta giorni. Ci furono rotte a [[Meleti]], [[Castelnuovo Bocca d'Adda]]
* [[Alluvione del Polesine del novembre 1951|Novembre 1951]] - Si tratta della peggiore alluvione del secolo. Il Po rompe a [[Occhiobello]] inondando 113.000 [[ettari]] di territorio e causando 89 morti. A [[Pontelagoscuro]] la portata massima toccò i 10.300 m³/s massimo storico dall'inizio delle misurazioni nel 1807<ref>Zanchettin, D., Traverso, P., Tomasino, M. (2008) ''Po River discharge: a preliminary analysis of a 200-year time series''; Climatic Change, August 2008, Volume 89, Issue 3-4, pp 411-433</ref>.
* [[Alluvione del Tanaro del 1994|Novembre 1994]] - Forti e continue piogge interessano i tributari piemontesi e lombardi. Rotte e conseguenti alluvioni si ebbero a valle della confluenza dell'[[Orco (torrente)|Orco]] e della [[Dora Baltea]], colpendo in particolare: [[Chivasso]], [[Trino]], [[Crescentino]], [[Morano sul Po]] e, più a valle, a [[Brescello|Ghiarole]]. Settanta furono le vittime. A Pontelagoscuro la portata massima fu di 8.700 m³/s.
* Ottobre 2000 - Si tratta della seconda piena più importante, a livello di portata massima, del XX secolo: a Pontelagoscuro si registrò infatti un picco di 9.600 m³/s<ref>Progetto Water2Adapt, ''[http://www.feem-project.net/water2adapt/files/W2A_Flood-events_ita.pdf Analisi degli eventi di piena straordinaria del fiume Po]''. Fondazione Eni Enrico Mattei, ''policy brief'' del 2012</ref>, mentre molti chilometri prima, al Ponte della Becca vicino a Pavia (alla confluenza del Ticino), la stima della portata fu di ben 13.220 m³/s<ref>Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione, Regione Piemonte. ''[http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/idrologia-e-neve/neve-e-valanghe/relazioni-tecniche/analisi-eventi-meteorologici/eventi-2000/Ottobre2000.pdf Rapporto sull'evento alluvionale del 13-16 ottobre 2000] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140201234211/http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/idrologia-e-neve/neve-e-valanghe/relazioni-tecniche/analisi-eventi-meteorologici/eventi-2000/Ottobre2000.pdf |
== Siccità ==
La portata media storica del Po per il mese di giugno è di 1.805 metri cubi al secondo. A fine giugno 2022 la portata misurata a [[Ferrara]] si attestava sotto una media di 145 metri cubi al secondo. Il [[cambiamento climatico]] ha causato molti eventi di siccità nell'Italia settentrionale ed è prevista una "riduzione delle precipitazioni durante la critica stagione della crescita del grano".<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Iolanda|cognome=Borzì|nome2=Beatrice|cognome2=Monteleone|nome3=Brunella|cognome3=Bonaccorso|data=3 marzo 2021
== Fauna ==
=== Fauna ittica ===
Il Po e i suoi affluenti presentano una fauna ittica originaria
Alcune specie endemiche o subendemiche dell'area padana sono qui di seguito riportate:
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| [[Chondrostoma genei]] || Lasca || [[File:Protochondrostoma genei.jpg|120px]]
|-
| [[Chondrostoma soetta]] || Savetta || [[File:FMIB 35675 Chondrostoma soetta -- Savetta.
|-
| [[
|-
| [[Rutilus pigus]] || Pigo || [[File:Rutilus pigus.png|120px]]
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| [[Knipowitschia panizzae]] || Ghiozzetto di laguna || [[File:Knipowitschia panizzae 1.jpg|120px]]
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|| [[Padogobius bonelli]] || Ghiozzo padano || [[File:Padogobius bonelli.jpg|120px]]
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|rowspan="3"|'''[[Petromyzontiformes]]'''
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|rowspan="2" |[[Petromyzontidae]]
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|rowspan="3"|'''[[Salmoniformes]]'''
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|rowspan="2" |[[Salmonidae]]
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| [[Salmo
|}
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* [[Ostiglia]]
* [[Ficarolo]]
* [[Ro (Riva del Po)|Ro]]
* [[Occhiobello]]
* [[Ferrara]]
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In seguito alla riforma del 2002, correlata al decentramento di funzioni dallo Stato alle regioni, l'intero Bacino del Po è stato affidato ad un'[[agenzia (diritto pubblico)|agenzia]] interregionale denominata ''[[AIPO|Agenzia Interregionale per il fiume Po]]'' (AIPO<ref>{{Cita web |url= http://www.agenziapo.it |titolo= Il sito ufficiale dell'Aipo |accesso= 19 agosto 2022 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220818214111/https://www.agenziapo.it/ |dataarchivio= 18 agosto 2022|urlmorto=no}}</ref>), anch'essa con sede a Parma, alla quale sono state trasferite le [[competenza (diritto)|competenze]] del vecchio Magistrato con in più alcune nuove competenze sulla navigazione interna. L'AIPO è un [[ente strumentale]] di quattro delle Regioni che compongono il bacino del Po: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. La Regione Valle d'Aosta e le province Autonome di Trento e Bolzano usufruiscono di speciali uffici locali. La Regione Liguria e la Regione Toscana affidano la gestione dei corsi d'acqua del bacino ricadenti nei loro territori all'AIPO mediante "protocolli d'intesa" e particolari "convenzioni".
L'attività di pianificazione del bacino è curata dall'[[Autorità di bacino distrettuale del fiume Po]] (
=== Aree naturali protette ===
* [[Parco del Monviso]]
* [[Parco del Po e del Morbasco]]
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== Note ==
=== Annotazioni ===
<references group="N"/>
=== Riferimenti ===
<references/>
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* [[Fiumi d'Italia]]
* [[Fiumi più lunghi d'Europa]]
* [[Padimetro]]
* [[Pianura Padana]]
* [[Polesine]]
* [[Valle Padusa]]
* [[Valle Po]]
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