M.7 (dirigibile): differenze tra le versioni

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|Ref = dati tratti da ''I dirigibili italiani''<ref name=P2p136>{{Cita|Pesce 1982|p. 136}}.</ref>
}}
Il dirigibile '''M.7''' era un [[Dirigibile#Dirigibile rigido|dirigibile di tipo semirigido]] costruito in [[Italia]] presso il cantiere aeronautico di Campi Bisenzio nella seconda metà degli [[anni 1910|anni dieci]] del [[XX secolo]] per scopi militari. L<nowiki>{{'</nowiki>}}''M.7'' apparteneva alla "Classe M" progettata dall'ingegnere [[Gaetano Arturo Crocco]].
 
==Storia del progetto==
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==Tecnica==
Si trattava di un dirigibile di tipo semirigido con la navicella, costruita in tubi d'[[acciaio]] rivestiti in [[tela]], capace di trasportate 20 persone, appesa al pallone a mezzo di [[fune|cavi]] collegati ai nodi di una catenaria di cavo d'[[acciaio]],<ref name=P2p56>{{Cita|Pesce 1982|p. 56}}.</ref> cucita sulla gualdrappa del dirigibile e collegata alla [[trave]] rigida di [[carena]].<ref name=P2p56/> I [[Timone (aeronautica)|timoni di direzione]] erano due, posizionati sulla parte posteriore del dirigibile, ed aventi configurazione [[Biplano|biplana]].<ref name=P2p56/>
 
La propulsione era affidata a due motori [[Maybach-Motorenbau|Maybach]]-[[Itala (azienda)|Itala]] D.1 a [[motore in linea|6 cilindri in linea]] [[raffreddamento a liquido|raffreddati ad acqua]], eroganti la potenza di 180&nbsp;[[Cavallo vapore|CV]] ciascuno,<ref name=P2p56/> posizionati in coppia al centro della navicella ed azionanti [[Elica|eliche quadripala]] lignee. I propulsori consentivano all'aeronave di raggiungere una velocità massima di circa 70&nbsp;km/h.<ref name=P2p56/>
 
==Impiego operativo==
Nei primi giorni dell'agosto 1916 furono effettuati deldei collaudi sotto il controllo di Luigi Scenzo, e il dirigibile raggiunse una quota di tangenza di 5.200 m.<ref name="aw"/>
Il 5 agosto un [[vento]] fortissimo lo strappò dagli ormeggi della base di Campi Bisenzio, mandandolo ad inabissarsi in [[Adriatico]], vicino all'[[isola]] di [[Lissa (isola)|Lissa]].<ref name=C3p51>{{Cita|Chiusano, Saporiti 1993|p. 51}}.</ref>
 
== Utilizzatori ==